Antonio Sorrentino
Note biografiche di
ANTONIO SORRENTINO
(da In ricordo di Antonio Sorrentino nel centenario della nascita, 2008, a cura dei figli Franca, Federico e Roberto)
Nacque il 12 giugno 1908 a Tropea. Laureatosi a Roma in giurisprudenza appena ventenne, nel 1930 entrò nell’Avvocatura generale dello Stato nel ruolo dei procuratori e, il 16 ottobre 1934, divenne sostituto avvocato dello Stato.
Nel 1936, a seguito di concorso nel quale si classificò primo, fu nominato referendario al Consiglio di Stato e prestò servizio presso la IV Sezione, dove si segnalò (come risulta dalle note caratteristiche) per “cultura giuridica, ingegno brillante, non comune attività”. Nel 1938 fu promosso primo referendario e nel 1940 fu nominato consigliere. In quegli anni collaborò alla stesura delle Relazioni del Presidente a S.E. il Capo del Governo (1931/1935 e 1936/1940), curandone le sezioni Il ricorso al Consiglio di Stato ed Il Procedimento dinanzi al Consiglio di Stato.
Nel 1940 fu chiamato dall’allora ministro Raffaello Riccardi al dicastero per gli Scambi e per le valute ad occuparsi dell’organizzazione dell’ufficio leggi della commissione consultiva per le infrazioni valutarie. Successivamente divenne presidente della commissione di studio e coordinamento sulla legislazione vigente in materia di valute estere e scambi con l’estero presso il Ministero del commercio estero e presidente della commissione consultiva per le infrazioni valutarie, istituita presso il Ministero del Tesoro.
Fu capo di gabinetto del Ministro Leopoldo Piccardi al Ministero delle Corporazioni del primo governo Badoglio. Soffrì la prigionia durante il periodo dell’occupazione tedesca.
All’atto della liberazione fu nominato (giugno 1944) capo dell’ufficio studi e legislazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, incarico che ricoprì fino al luglio 1948. Fu collaboratore diretto di De Gasperi per l’elaborazione delle prime fondamentali leggi del nuovo Stato.
Fu nominato (ottobre 1944) alla commissione per la riforma dell’amministrazione (“prima commissione Forti”), poi (novembre 1945) alla commissione per studi attinenti alla riorganizzazione dello Stato (“seconda commissione Forti”), occupandosi in particolare (nel primo caso) delle sottocommissioni “burocrazia” e “giustizia amministrativa” e (nel secondo) della prima commissione “problemi costituzionali” e della quarta “enti pubblici non territoriali”.
Affermatosi come uomo di punta dell’amministrazione del dopo-guerra, ricoprì contemporaneamente più ruoli. Fu, ad esempio, nel 1948 rappresentante del Governo italiano presso le commissioni di conciliazione – previste dal trattato di pace – italo-americane, italo-francesi e italo-inglesi.
Intendendo intraprendere la professione forense, fu collocato a riposo il 31 luglio 1948 con il grado di Presidente di Sezione. In tale occasione il Presidente del Consiglio di Stato, Ferdinando Rocco, manifestò il suo profondo rammarico con le seguenti parole: “Ho tante volte avuto occasione di apprezzare le tue eccezionali doti di ingegno, dottrina e di carattere e perciò grande e dolorosa contrarietà mi ha causato la tua decisione di abbandonare la nostra famiglia. Il tuo allontanamento dal servizio segna un netto pregiudizio per l’efficienza ed il prestigio di questo Istituto e non ti nascondo che, se un mio parere contrario avesse potuto evitare così seria iattura, non avrei esitato ad esprimerlo” (lettera del 14 luglio).
Divenne subito un apprezzato avvocato, spesso patrocinando di fronte ai suoi ex colleghi di Palazzo Spada.
Nel 1956 partecipò ad un convegno di studi sulla provincia milanese, organizzato dal Partito liberale al quale era politicamente vicino. In quell’occasione egli trattò gli aspetti giuridici ed amministrativi, delineando un progetto di riforma, che conferiva all’ente provinciale maggiori attribuzioni per esercitare nuove funzioni.
Ricoprì poi l’incarico di consigliere di amministrazione dell’Alitalia, fu componente della consulta legale e presidente della Cassa di previdenza dei soci della SIAE, mentre dava anche il suo contributo agli studi per la riforma amministrativa: nel 1950/1951 fu tra i componenti del comitato direttivo dell’ufficio di coordinamento per la riforma, istituito dal Ministro Petrilli.
Per molti anni ha fatto parte della direzione del Massimario di Giurisprudenza del lavoro ed ha presieduto, fin dalla sua fondazione, la Società italiana degli Avvocati amministrativisti.
Fu insignito delle onorificenze di Commendatore, Cavaliere ufficiale e Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica. Nel 1976 gli è stata conferita la targa d’oro del premio Villa S. Giovanni.
Dopo una lunga e dolorosa malattia, affrontata serenamente e consapevolmente, si è spento a Roma il 21 novembre 1983.
ANTONIO SORRENTINO | ||||
INDICE:
'Di Antonio Sorrentino legislatore' di Massimo Severo Giannini | | 'Ricordo dell'Avv. Antonio Sorrentino' di Gabriele Pescatore | | 'Ricordo dell'Avv. A. Sorrentino' di Giuseppe Guarino | | 'In ricordo di Antonio Sorrentino ' di Pasquale de Lise | | 'Esperienza professionale diritto pubblico' di Antonio Sorrentino | | Intervento di ringraziamento all'atto del conferimento del Premio Sorrentino 2005 di Ignazio Francesco Caramazza |
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