IL CENTRO STORICO secondo TROPEAFENICE
La salvaguardia del Centro Storico di Tropea è da tempo al centro dell'attenzione delle associazioni culturali operanti sul territorio, in particolare di TropeaFenice, attivamente impegnata nella pianificazione programmata del recupero architettonico, culturale, sociale ed economico, nonchè della rivitalizzazione, di uno dei nuclei urbani antichi tra i più conosciuti nel mondo, quando si fa riferimento alla Calabria. Purtroppo, tuttavia, la notorietà di Tropea è legata in modo quasi assoluto al turismo dei soli mesi estivi, attratto prevalentemente dalle bellezze naturali della meravigliosa costa e del mare. Come in tutti i casi in cui la popolazione turistica è concentrata in un periodo molto breve (uno o due mesi all'anno), l'immigrazione stagionale non induce alcun effetto rivitalizzante durevole per la condizione di ristagno del Centro Storico, per il quale soltanto un'azione capillare e strutturata di recupero può dare uno scossone alla staticità che lo avviluppa, onde consentire la rinascita di un tessuto urbano oramai agonizzante. Ma le opinioni su come perseguire questo obiettivo e salvaguardare i due chilometri quadrati di territorio che custodiscono il patrimonio storico di Tropea non sono in concordanza. Sandro Tito, in un articolo pubblicato su "Il Quotidiano", scrive: <<...qui si rompono gli umanismi. Da una parte l'esigenza dell'amministrazione che, per bloccare le spinte all'abusivismo, tiene ferma l'edilizia da anni in attesa che la Regione si pronunci sull'attuabilità del nuovo PRG. Dall'altra parte il mondo della cultura che pone il problema che senza una ben degna proposta di riqualificazione del centro storico ogni progetto di urbanizzazione rischia di comprometterne seriamente una visibile valorizzazione futura". Spiega l'architetto Vincenzo Carone: "...il rischio è che sorga una specie di conflitto con la nuova città. L'interruzione di una continuità storica che ha fatto di Tropea un centro unico nel mondo per le sue caratteristiche, rischia di rendere vani gli sforzi per una nuova forma di turismo culturale al quale sono legate tante prospettive di sviluppo. Tropea è talmente importante dal punto di vista culturale che l'Università di Torino ha già deciso di creare una sezione staccata. Affrontando la questione del piano di urbanizzazione non si può fare del centro storico una questione a parte. Occorre una pianificazione reale, non si può dimenticare che dagli anni '70 in avanti l'emergenza alloggi ha spesso cambiato l'identità dei piccoli centri. E' il rischio che Tropea non deve correre". La questione non è da poco. C'è chi pensa che il centro storico debba diventare una sorta di oasi della cultura che ospiti musei, mostre, sale da concerto e conferenze, e quant'altro possa attrarre un turismo diverso e soprattutto meno stagionale di quello legato alla suggestione del mare incontaminato. Altri credono invece che sarebbe meglio ricavarne alloggi per i residenti. Ma quale che sia la decisione finale, su una cosa "l'intelighentia" tropeana sembra non voler transigere: lo sviluppo complessivo della città dal punto di vista urbanistico deve discendere da un serio progetto di riqualificazione del centro storico e non viceversa>>. L'associazione TropeaFenice persegue questo obiettivo ed ha individuato in entrambe le posizioni suddette, il ripristino della funzione residenziale per la comunità locale e la conquista di un turismo più interessato alla cultura e all'identità del luogo e dunque più partecipe dell'atmosfera che lo rende unico, i fattori fondamentali per il successo della rivitalizzazione. Il turismo è in ogni caso il protagonista, così come evidenziato anche dal Sindaco Vallone, della trasformazione da effettuare a beneficio del Centro Storico e di tutto il territorio di Tropea. A tale scopo TropeaFenice ha elaborato un programma di intervento che sviluppa parallelamente più fronti operativi tra i quali, oltre alle iniziative di carattere generale quali una campagna di divulgazione per il coinvolgimento del pubblico, l'individuazione e il restauro degli immobili di valore storico-artistico e la promozione di corsi di formazione professionale e artigianale, sono previste azioni più mirate, come la rivalutazione del sito e delle attività portuali, attraverso l'allestimento di una mostra, e il recupero del museo. E il museo rappresenta il primo importante passo verso il raggiungimento dell'obiettivo.