Doveva esser presente il Vescovo, però in questo preciso momento ha un impegno a Francavilla ma sarà qui più tardi. Quando gli ho chiesto il permesso di far fotografare gli oggetti, gli argenti, i quadri, le tele di proprietà ecclesiastica, è stato entusiasta dell'iniziativa ed ha dato immediatamento l'assenso, con una speranza -mi diceva- che la visione di questa bellezza - perchè di bellezza si tratta - faccia riaffiorare di nuovo nel cuore dei Tropeani il desiderio di essa e di intraprendere di nuovo queste strade che sono poi quelle in cui veramente come comunità e come popolo si possono ritrovare. E pensate che dietro ognuno di questi quadri e di questi lavori c'è comunque non soltanto lo scultore o il pittore ma c'è la committenza, c'è la gente, c'è poi il popolo che si radunava e che gioiva quando vedeva una cosa di questo genere che diventava quindi parte della propria storia. E diceva ancora il Vescovo che recuperando questa dimensione, anche Tropea poi è capace di andare oltre il 2000 e non accontentarsi... ecco...soltanto di...pizze e di qualche altra cosa...futile...