BARONE
Ha goduto nobiltà nel Seggio di Tropea
La disputa sull’origine di tale famiglia non è ancora stata risolta;
c’è infatti chi la vuole addirittura
venuta in Italia con Carlo Magno dalla Scozia nell’820, chi da Napoli,
chi al seguito di Carlo I d’Angiò
con uno dei suoi più valorosi militi, certo capitano Geranio difensore
della rocca di Nicotera assediata
da Pietro d’Aragona, fatto prigioniero, venne decapitato a Messina nel
1284.
Si divise in molti rami, ma quello principale si fermò a Mesiano e da qui a Tropea nel XV secolo.
Ferdinando Barone partecipò alla battaglia di Lepanto dove morì da valoroso.
Il cimiero sopra lo scudo dell’arme e alzato da tre castelli, venne concesso
dal re Alfonso per avere
Antonello Barone difeso vittoriosamente i tre castelli di Napoli contro
gli Acerrani.
Furono in molti ad essere eletti sindaci della città ed appartenenti
ai vari rami: Nicola Giovanni nel
1536; Giovanni Andrea nel 1559; Marcello nel 1565; Scipione nel 1575; Ottavio
nel 1580; altro
Scipione nel 1581 e 1593; Bartolo nel 1592; Ottavio nel 1580; altro Ottavio
nel 1610, 1613 e 1617;
altro Scipione nel 1611; Muzio nel 1624; altro Scipione nel 1638 e nel
1648; Orazio nel 1671;
Giuseppe di Francesco nel 1711; Giovanni Battista nel 1730 e 1742; Domenico
nel 1748;
Giovanni Battista nel 1754; Orazio dal 1833 al 1835 (il 14 aprile del 1833
venne a Tropea il Ferdinando
II di Borbone Re di Napoli); Gaetano dal 1853 al 1858; Francesco di Giovanni
dal 1886 al 1896.
ARME: di rosso a tre fasce ondate d’oro caricate da due stelle del medesimo.
ALTRE
ARME
Di Messina e Reggio Calabria:
d’argento a tre fasce ondate d’azzurro col capo
del medesimo sostenuto
da una trangla d’oro e caricata da tre stelle dello stesso.
Di Napoli Capua e Nola:
d’azzurro alla croce d’oro cantonata da quattro rose dello stesso.