PELLICCIA


     Ha goduto nobiltà nel seggio di Portercole in Tropea

     Originaria calabrese con il nome di Pellizza, si trovano i primi riscontri in Nicotera fin dal 1191 quando
     fondando ivi un convento ebbe un encomio da parte del Papa Celestino III con bolla e sempre nello stesso
     luogo con Paolo Pellizzia al tempo di Carlo I d’Angiò nel 1268 custode del porto. In Tropea si scorge una
     famiglia Afflitto seu Pelliccia infatti la famiglia Afflitto conti di Triveneto e nobile tropeana, si estingue,
     nella seconda metà del 1500 proprio nella famiglia Pelliccia.

     Pietro, del ramo di Nicotera fu fatto decapitare a Reggio da Pietro d’Aragona nel 1200 poiché fu valoroso
     difensore di quella piazza al servizio degli angioini.

     Giovanni Tommaso fu uno dei difensori della causa tropeana contro la vendita ai Ruffo della città nel 1612.

     Si aggrega il nome della famiglia Afflitto con Cesare figlio di Mario Pelliccia e di Laura Afflitto sorella di
     Melchiorre, arcidiacono della chiesa Tropeana che volle il suo nome nel nipote Cesare Pelliccia appunto che
     fu adottato dallo zio Melchiorre con permesso del Viceré nel 1558.

     Nicola, nel 1726 fu Vicario della città.

     Giuseppe Sindaco di Tropea nel 1621; Alessandro nel 1697; Orazio nel 1759; Antonio nel 1777; un Ignazio
     Pelliccia-Ruffo nel 1779; Maurizio nel 1789; Antonio nel 1798; altro Antonio dal 1823 al 1829.

    ARME: fasciato d’oro e di rosso al capo dello stesso, caricato dal leone leopardito e rivolto d’oro, armato e
    lampassato di azzurro.
 


ALTRA ARME
 


 

Di Aversa: fasciato di oro e di rosso al braccio armato
tenente una stella crinita di oro attraversante sul tutto,
col capo di rosso caricato dal leone leopardito e rivolto di oro
armato e lampassato di azzurro.