MAIDA PATRIA NATALE DEI 'CHIRURGI VIANEO'. A proposito di un primato nell'autoplastica italiana
di Filippo Pascuzzi (1957)
Nel 1947, dal 15 al 16 Giugno, si fece a Tropea una solenna celebrazione: fu un Convegno Storico Scientifico, ideato dal Professor Arturo Manna, calabrese, libero docente di Patologia Chirurgica presso l'Università di Roma e Presidente della Società Italiana di Chirurgia Plastica. Si volle ricordare e rievocare il genio e la virtù dei fratelli Pietro e Paolo Vianeo, chirurgi, che esercitarono con successo la chirurgia plastica col metodo autoplastico e si resero famosi non soltanto nella loro Calabria, ma in Italia ed in Europa. Furono presenti al Convegno dotti ed eminenti Medici, uomini politici ed illustri Medici e Specialisti di Italia. In quella occasione i <<Chirurgi Vianeo>> vennero definiti nel telegramma del Sommo Pontefice <<benemeriti dell'umanità dolorante>> che <<illustrarono la storia della chirurgia italiana>> (E. De Nicola). Intorno alla patria natale dei Vianeo, il Prof. Manna, prima del Congresso, aveva scritto (<<Vita Calabrese>> del 25-5-1947): <<Tropea non ha la sicurezza d'aver dato i natali>> ai fratelli Vianeo. Poi, negli Atti del Congresso, riportò l'albero genealogico della famiglia Vianeo, con le storiche, brevi notizie, universalmente riconosciute. Apparisce, così, che il chirurgo Vincenzo Vianeo esercitava la sua professione in Maida, all'inizio del 1500; e Pietro e Paolo Vianeo, figli di Bernardino, la esercitarono poi, con fortuna, a Tropea. Quel Convegno si chiuse in un entusiastico ed armonioso coro di voci, esaltanti la virtù dei Vianeo, gloria della Calabria nostra. A distanza di nove anni, s'ode una nota discorde: quella del Sig. G. Toraldo di Francia (Calabria Letteraria n. 8-9: Giugno-luglio 1956), che, riferendosi all'albero genealogico, tracciato dall'illustre Prof. Manna, dice che <<i Vianeo non sono mai esistiti>>, e, indotto da sentimenti puramente campalinistici, vuol vedere i Vianeo unicamente a Tropea, dove vissero i Boiano, detti poi Vianeo, e, pertanto, il Barrio, che, prima di ogni altro, parla dei Vianeo come oriundi da Maida (De atiquitate et situ Calabriae, Romae 1571) <<non ha pregio storico, perchè parla senza documenti>> ! Eppure il Barrio fu uno storico stimato ed apprezzato dagli uomini più dotti del suo tempo (p. es. i Cardinali: Sirleti, Santoro, Savoleto). Ed il Toraldo continua: di quel <<Vinventius Vianeus, aliis Vianeus Maidanus... del Barrio, non se ne sa nulla, neanche a Maida, tanto da farmi nascere il sospetto che il 'Maidanus' sia addirittura un soprannome... A Maida avevano nomata una strada 'Vianeo': dopo la guerra quel nome fu sostituito con altro più opportuno, perchè per i Maidesi i Vianeo erano illustri ignoti... Che se poi - dice - vogliamo cercare i precursori dei Boiani, bisogna guardare (non nei congiunti di Maida ma) in centri più importanti>> ! - Da Nazareth che cosa di buono potrà uscirne? Non è il caso di ricordare agli ignari quale centro d'importanza fosse Maida sotto l'aspetto civile e, in modo particolare, dal lato religioso. I sereni studiosi, i sinceri amanti della storia nostra sanno che a Maida i Basiliani, nel sec. XI impiantarono il più grande Monastero di tutta la zona, dove affluivano <<educande Neocastri, Pitii, Montis leonis e forse anche Turpiae. La Città meritò la visita di S. Francesco di Paola, che vi operò un miracolo (Atti della canonizzazione del Santo) ed in essa fiorirono i Conventi dei PP. Minori Conventuali, dei PP. Minimi, dei PP. Cappuccini, dei PP. Domenicani (Registri della Parrochhia Protopapale di Maida). Ma sorprende non poco l'affermazione del Toraldo, che i Vianeo per i Maidesi, siano degli <<illustri ignoti>>. Tutt'altro ! Per essi le migliori storie del tempo dei Vianeo e quelle del tempo successivo che a questi si riferiscono, formano testo sacro. Barrio, Marafioti, Fiore, Elia d'Amato da Moncalvo, Artuto Castiglioni... avevano un cervello proprio; la loro serietà ed il loro decoro li avrebbero fatti rifuggire dall'idea del plagio (contrariamente all'accusa che il Toraldo fa ad alcuni di loro). E per tutti costoro ed altri ancora la patria dei Vianeo è Maida. Ed i Maidesi lo sanno da tempo. Il letterato P. Paladino, Principe della Accademia degli Inquieti, (Cfr. Parisi A Historica, N. 4-5 del 1952) come da ms. conservato in casa Brunini, scriveva a F. A. Pandolfo che nella Chiesetta di S. Pietro, in Maida, ai suoi tempi, si leggeva ancora la lapide, posta sopra la tomba di Bernardino Vianeo, morto nel 1538, aetatis suae LXXIV annos. Lo stesso afferma altrove che molti combattenti si fermarono a Maida, per curare le ferite subite nel viso, per la battaglia del 2 Giugno 1459, presso Maida. Inoltre, una seria prova intorno alla Patria del Chirurgo Vincenzo Vianeo la troviamo negli Atti di Canonizzazione di S. Francesco di Paola (Parisi A.: ibidem), in cui si dice che il 4 Luglio 1502 il Magnificus Dominus Galeazzus de Tarsia de Consentia, prima di arrivare al Santo, che allora aveva 34-36 anni (cioè, verso il 1450) aveva consultato a Nicastro il Dominus Vincellus (Vincenzo Vianeo) famosissimus chirurgus, habitans in loco Maydae provinciae Calabriae. La fama chiamava i Vianeo a prestar la loro opera anche fuori casa ! Il 23 Maggio 1864 nella Casa Comunale si riunì a Maida il Consiglio Municipale, presieduto da D. Giuseppe Vitale. Al Consiglio si presentò il Dottore in medicina Signor Jelapi Francesco, e diede in dono l'opera del Prof. Dott. Domenico de Luca <<I Vianeo di Calabria ed il metodo autoplastico italiano>>, come quello che interessava un'autentica gloria della Città di Maida, patria <<dell'illustre Vincenzo Vianeo...>> - Viene letta una parte del testo, ed il Consiglio ringrazia il Prof. De Luca, a cui, per riconoscenza dell'opera scritta, acccorda all'unanimità la cittadinanza maidese. Incarica il Dott. Jelapi di presentare, a Napoli, al Prof. De Luca, copia della deliberazione, che il Sottoprefetto di Nicastro, il 7 Luglio 1864, approva con queste parole: <<Visto, con dichiarazione di lode al Consiglio Comunale, che, facendosi interprete dei voti dei cittadini, ha compiuto un atto di patriottismo che onora il paese>>. Ma se, da quanto detto, gratuita è l'asserzione che i Vianeo per i Maidesi sono <<illustri ignoti>>, del tutto falsa è l'altra notizia data dal Toraldo che, cioè, la Via Vianeo di Maida, dopo la guerra, venne chiamata con un <<nome più opportuno>> - La Via Vianeo, a Maida ha avuto ed ha inizio presso il Palazzo dell'Asilo Infantile, prosegue per la Scuola Media Statale, passa per la zona <<Brunimi>>, che è la più popolata della Città, oltrepassa la Piazza Vitale ed il largo ove fu la Chiesetta di S. Pietro e si congiunge con la Via Nazionale. Maida è fiera dei suoi figli, e se questi sono veri benefattori come i Vianeo lo furono per l'umanità, ne va orgogliosa, se onorarli e tributare loro perenne gratitudine. Il Toraldo da molta importanza alla diversità dei cognomi, dati dagli Storici ai nostri Chirurgi, e, dalla diversità, ne costruisce differenti famiglie. Invece pare che la diversità sia dovuta a variazioni, o trasformazioni del dialetto calabrese, che nel caso, ha dato luogo a confusioni. Vito Capialbi, lo storico più accreditato di Calabria del secolo scorso, dice Voiano essere lo stesso che Vianeo. Lo stesso si dica per i cognomi Boiano, Boiani, Foiano, sinonimi che denotano la stessa famiglia. Se ciò avessero ritenuto, per il passato, i Tropeani, non avrebbero commesso l'errore di intitolare due strade all'unica famiglia dei Vianeo: una a Pietro Vianeo, perchè vi si trova il palazzotto dei Bongiovanni (Boioannes); un'altra ai Boiano, perchè ivi è il palazzo Bragò con lo stemma dei Boiano (un'arma d'argento ed un bue al naturale) ! Concludendo: se da documenti certi è comunemente riconosciuto che Vincenzo Vianeo, maidese, fu il <<primus>> che <<labbia et nasos, mutilos instaurandi artem excogitavit, et fuit et Bernardinus eius ex fratre nepos et artis haeres...>>, non si sofistichi inutilmente con congetture e ragionamenti forzati! Il primato nell'applicazione del metodo autoplastico, nella chirurgia plastica, per merito di Vincenzo Vianeo, resterà a Maida. Si dica con l'illustre Prof. Manna che <<a titolo di obbiettività, l'ipotesi che la famiglia Vianeo sia originaria di Tropea non può affermarsi, che il padre ed i nonni di Pietro e di Paolo Vianeo risultano nati a Maida>> (Atti del Congresso) - Il chirurgo Vincenzo trasmise l'arte a Bernardino, figlio di suo fratello. Questi ebbe due figli. Pietro (più fortunato) e Paolo, i quali fecero prodigi a Tropea, a cui il Caivano (nel 1550) cantò: <<Nasce da loro in te quanto hai d'onore>>. Perciò, verso Maida non illogica avversione, ma sensi di grato amore!