Libero docente e specialista in Chirurgia Generale e Pediatria. Nei primi sette anni della carriera è stato Medico Condotto. In seguito è stato chirurgo presso l'ospedale di Cosenza, con il grado di Primario per oltre 25 anni. E' stato anche Coordinatore Sanitario della ASL di Cosenza, nonchè componente del Comitato Tecnico-Scientifico per la Programmazione Ospedaliera e Sanitaria della Regione Calabria. Ha pubblicato oltre 100 lavori scientifici ed è stato relatore in numerosi congressi nazionali e regionali. Ha frequentato molti ospedali italiani e stranieri. Nel 1989, ha pubblicato il volume "La Storia della Chirurgia in Calabria (V-XX sec.)", editore Santelli e nel 1998 "La Chirurgia Plastica in Calabria nel XV e XVI secolo", editrice Galassia.
I Santi Cosma e Damiano sostituiscono la gamba cancrenata di un malato con la gamba di un uomo morto il giorno prima (Dalla copertina dell'opera già citata di Franco Rombolà).
I CHIRURGI CALABRESI DELLA FAMIGLIA VIANEO
(Tratto da 'La Chirurgia Plastica in Calabria nel XV e XVI secolo" dello stesso autore)
di Franco Rombolà (1998)
Le anagrafi parrocchiali Al fine di raccogliere ulteriori dati sulla famiglia dei Vianeo, sono stati esplorati numerosi Registri delle parrocchie di Tropea e della Curia Vescovile di Tropea e Mileto. Questi registri hanno costituito l'Anagrafe Comunale di tutti i cittadini di una parrocchia che ha preceduto di quasi tre secoli l'Anagrafe Comunale. Essi infatti sono stati istituiti dal Concilio di Trento del 1545, e sono stati concretamente avviati verso la fine del secolo 16°. I dati in essi riportati sono sostanzialmente attendibili trattandosi di Atti pubblici. I Registri Parrocchiali esplorati risalgono ai primi del 1600. In essi sono annotate la data di battesimo (data di nascita), di cresima, di matrimonio e di morte di tutti i parrocchiani. E' riportata anche la "conta delle anime" con annotata l'età degli iscritti alla parrocchia. Il tutto riferito all'anno, al mese ed al giorno di queste ricorrenze. Lo studio di questi registri è reso difficle dallo stato di conservazione dei libri e dalla mancanza di molti di essi, specie di quelli più antichi. Malgrado ciò qualche dato utile è stato possibile recuperarlo. Abbiamo rinvenuto la data di morte di Roberto Voiano, 1609, ultimo componente della famiglia, che, secondo l'Abate Sergio, era fratello di Pietro. Secondo alcuni Roberto era celibe e sarebbe morto avanti negli anni dopo avere avuto tre figli dalla "serva Lorenza". Questi figli sono tutti morti immediatamente dopo la nascita. Non sappiamo se era stato sposato in gioventù e, rimasto vedovo, abbia avviato un rapporto con la serva da cui sono nati questi figli tardivi. Nell'attestato di morte di Roberto, che nel registro è indicato con il nome di "Luberto", è precisato che era "espertissimo nel fare i nasi". Nei registri il suo nome risulta più volte citato anche come testimone di battesimo e cresime il che prova che era un personaggio socialmente accreditato. L'altra importante notizia riguarda un fratello di Ruberto, Francesco, di lui più giovane, e morto prima di lui, che praticava anche l'arte di chirurgo plastico. Altra notizia riguarda il padre di Luberto, Salvatore, che ha sposato Suprana Tocco. Non si sa, però, se veramente Salvatore era figlio di Pietro nè se fosse chirurgo. Ha avuto molti figli tra cui Luberto e Francesco che era nato anch'egli chirurgo.
Un certificato di battesimo nel quale è registrata la presenza di "Liberto Boyano... erusico eccellente pure nel fare i nasi".
Altre notizie sulla famiglia Vianeo ricavate dai registri parrocchiali riguardano un tale Augustino Boiano che sposa, nel 1606, Porzia Sangiorgi. Da questa coppia sono nati numerosi figli tra cui una di nome Laura, la prima. La omonimia di questa Laura con la moglie di Pietro Vianeo prova che Agustino era erede e successore, figlio o nipote, di Pietro Vianeo, il chirurgo.
Certificato di morte di Luberto Boyano.
L'unico figlio superstite di Augustino e Porzia si chiama Camillo nato nel 1619 e morto nel 1643, all'età di 24 anni. A questo Camillo, forse, ed ai suoi eredi è stato consentito l'ingresso nel Sedile degli Onorati, come ricorda Scrugli, anche se la sua giovane età fanno dubitare di ciò. Forse era già sposato ed aveva figli. Altro Boiano riscontrato nei registri è Florio, detto Pizzarello, farmacista, il quale, nel 1628, ha spsosato Porzia Gentile. Infine, nella seconda metà del 1600, si rinviene il cognome MIANO. Questo cognome farebbe pensare che il cognome originario, Boiano, era stato ulteriormente corrotto e che la famiglia non si era completamente estinta. Uno di questi Miano era Scipione, noto medico richiamato dall'Abate Sergio. Nella secomda metà del 1700 il cognome Vianeo o Boiano non si riscontra più nei registri parrocchiali; si rinviene invece frequentemente il cognome Massara.