La Rinoplastica
ed una gloria tropeana misconosciuta

di Gilberto Toraldo di Francia
(1956)


Al 15-16 giugno 1947, alla presenza di un numeroso gruppo di Professori di Chirurgia delle Università del Mezzogiorno, riuniti a Congresso, nel vestibolo dell'Ospedale Civile <<Ignazio Toraldo>> di Tropea fu murata una lapide marmorea con la seguente dicitura: 1847-1947. Alle dotte memorie di Pietro e Paolo Vianeo che valentissimi nella difficile arte della plastica chirurgica la tramandarono, onorata ed alta, contesa in Italia e fuori, dimenticata nei secoli, ai posteri lontani innalzando Tropea e la Calabria a singolare fastigio di gloria. Questa terra dove esercitarono la mirabile arte ne perpetua i nomi ad ammirazione ed esempio.
La lapide porta due date, evidentemente per ricordare una ricorrenza centenaria: non sappiamo però se con tali date si voglia commemorare la nascita, la morte, o una data di arrivo di tali luminari in Tropea. A dire il vero, non lo sapevano nè lo sanno ancora i compilatori dello scritto.
Ma il mistero è presto chiarito: si è cercato di sostenere da coloro che troppo affrettatamente si sono occupati di questo problema storico, se pur di problema si possa parlare data la chiarezza dei documenti, che questi due illustri siano stati cittadini di Maida i quali, nel 1547, siano venuti a Tropea per esercitare la loro professione di scopritori e possessori del segreto della Rinoplastica.
Chi avrà la pazienza di seguirmi, vedrà che i Vianeo non sono mai esistiti e che pertanto non nacquero nè a Maida, nè a Tropea.
Purtroppo coloro che han creduto dire una parola su l'argomento, e tra questi l'insigne nostro conterraneo Prof. Arturo Manna, docente di Chirurgia plastica nell'Università di Roma, hanno affermato e discusso senza documenti, riportando notizie di sentito dire, di seconda e di terza mano e di aure tarde nel tempo quali quelle dello Zavarroni.
E pure la nostra Tropea, pur avendo sopportato tante e tante ingiurie del tempo nella sua storia e non solamente del tempo, conserva ancora abbastanza documenti per leggere in essi quanto ancora ci resta della sua storia e della sua gloria, di questa sua gloria, oggi sciupata. Ed è strano come in tali ricerche, da gli illustri studiosi, i cronisti locali e gli scrittori coevi sieno stati tenuti in non cale o cennati appena di volo.
Comprendo. I congressisti vennero con un preconcetto, con una leggenda che per loro aveva tutto il sapore di verità e rimasero male quando da un modesto cultore delle patrie memorie si ebbero una smentita che non si aspettavano.
Su la Rinoplastica e sui chirurghi che per i primi la praticarono hanno scritto: il Barrio, il Marafioti, l'Ughelli, il Caivano, il Fazzari, il Sergio, il Campesi, lo Zavarroni, il Fiore, lo Scrugli.
Ebbene, con tanta letteratura che sembrerebbe dover dare luce completa su tale argomento e da tutti i lati, il problema si risolve con un falso storico. I Chirurghi che primi praticarono la Rinoplastica, non furono i fratelli Vianeo, detti di Maida e mai esistiti, ma i fratelli Pietro e Roberto Boyano di Tropea, originari di Tropea, almeno da tempo immemorabile.
Cominciamo dal Barrio: <<Vivit modo hujus urbis (Tropea) Petrus Vianneus Medicus Chirurgus, qui praeter coetera, labia et nasos mutilos integritati resistuit>>.
Primo pregio dello storico, se non l'unico, è quello di parlare con documenti; chi ha dimestichezza col Barrio sa molto bene che di tal pregio in lui non è da parlare. Di fatti, senza andar per le lunghe, l'affermazione <<vivit>> è falsa. Il Prof. Manna, che ha sostenuto i <<Vianeo>> ci dice in un suo scritto che la famiglia Vianeo nel 1571 era estinta.
Senza prove, come sempre. I Vianeo a Tropea nel 1570 non c'erano perchè non ci sono mai stati ed il Barrio diede alle stampe il suo scritto nel 1570.
Al Barrio segue il Marafioti che scrive alla fine del 1500:
<<Fioriscono ancora (a Tropea) molti medici come Paolo e Pietro <<Voiani>> celebri per lo mirabile segreto ch'hanno ritrovato di ristorare i nasi tagliati>>. (Lo stesso scrive il P. Fiore ripetendo: i <<Vojani>>).
Col Marafioti siamo in più spirabil aere; comunque si dimostra meglio informato.
Vivevano in effetti a Tropea, oltre i suddetti, Giulio Cesare Comerci, dottor fisico celebre; Orazio di Maggio ed Orazio Furci, ambedue medici fisici. Ma, chi erano i Voiani? Cosa c'entrano con i Vianeo? Pur constatando la evidente pluralizzazione del cognome, il Vianeo del Barrio, letteralmente parlando, non è il Voiano del Marafioti.
Il canonico tropeano G.B. Caivano, che visse nella metà del 1500, cantando delle lodi di Tropea e dei Bojani medici illustri dice: <<Dico i Bojani che, se accorta sei. Nascon da loro in te quanto hai d'onore>>.
Il Fazzari, anch'egli coevo del Caivano e letterato canta <<Inclita Tropea ivi è Vojan giocondo>>.
A Tropea vivono dunque nel 1550 i Bojano o Vojano, il Cognome dei quali viene pluralizzato in Vojani o Bojani. Andiamo avanti.
Nella seconda metà del 1700, viveva in Tropea l'abbate Francesco Sergio, canonico della Cattedrale di Tropea e persona facoltosa. Scrisse una Collectanea Chronologica di Tropea, copiata ad literam dal Notaio Campesi, assassinata in sunto, infarcita di grossolani errori e pubblicata dal Paladini. Ecco il brano che ci riguarda:
<<Praeclarissimus vir ille Robertus Voianus et Petrus suus frater uti refert P. Marafioti in sua Calabria illustr. ob celebre et mirabile secretum restaurandi reficiendique Nasum, ac ut refert Gabriel Varrius, de Situ Calabriae quod hic talis Robertus Nasos mutilos integritati restituebat. De hoc quidem effectu mecum quidam Gallus (dum Matriti ipse morabas) alloquutus fuit laetanter gaudens, me esse Tropeanum, ubi tam celebres Medici Chirurgi inveniebantur quondam quod nasos mutilos integritati restituebant. Nam hoc possint in Gallia fertur evenisse quidam equiti Gallo sorte sua in civitate Tropeae>>.
Questo il latino del Sergio come ci è riuscito di copiarlo dal manoscritto. Ci risulta in effetti che il Sergio dopo il 1670 dimorò a Madrid diversi anni come cappellano del conte di Oropesa.
Il brano citato è grandemente interessante per noi per il fatto che l'autore cita i due Chirurghi Tropeani Roberto e Pietro, e, nel contempo, ricorda la famosa affermazione del Barrio da troppi ripetuta, dando ad essa il vero significato, cioè che i <<Vianeo>> del Barrio sono i Boyano di Tropea e precisamente Pietro e Roberto.
Ma i Boyano di Tropea sono i Vianeo di Maida? Potremo credere quando la strada etimologica da Boyano, Voyano, Voyaneo, potrà essere percorsa all'inverso. Ma i Boyano di Tropea sono originari di Maida? Si dimostri. Forse sono originari di Bayano in Campania. E con ciò? Essi sono ricordati come chirurghi esercenti e cercati a Tropea nel 1500, mai a Maida.
Il Prof. Sposaro, intelligente e studioso tropeano, riportandolo dal De Luca, ci fa sapere che un Prof. Cortese dell'Università di Messina, passando per Tropea nel 1599, disse che di Vianeo non c'era nessuno.
La notizia non avrebbe importanza storica e non ce ne saremmo occupati se non fosse stata rilasciata da un professore molto severo e scupoloso nella valutazione degli avvenimenti del passato.
Perchè il Professore di Messina chiese quella informazione a da chi l'ebbe? Strane queste domande a quattrocento anni di distanza, ma ne siamo autorizzati. Sarà stato per interesse turistico o per interesse pratico? Di turismo in quei tempi se ne faceva e non è da escludere nel caso. Non è da escludere anche il caso pratico forse per l'integrità del proprio nao ridotto male da qualche vulcanico studente siciliano.
Nell'uno e nell'altro caso egli si sarebbe senz'altro rivolto al numeroso ad illustre corpo medico di Tropea, che lo avrebbe informato della vera situazione. Non avrebbe detto <<ricordàti>> come <<chirurgi distintissimi ed onoratissimi>> mentre dei Vojani o Vajanei, Pietro era morto da poco e Roberto era vivo, vitale ed operante. Come vedremo.
Mi risulta dai libri della Parrochhia di San Giacomo Interciso di Tropea che, alla fine del 1500 vivevano a Tropea Agustino, Roberto, Lucio e Laura Boyano. Il cognome, per gli stessi intestatari è variamente scritto Boyano e Voyano.
Agostino era sposato a Porzia Sangiorgi, preclara famiglia tropeana. Lucio morì nel 1591; Laura era sposa a Giulio Cesare Comerci, medico chirurgo celebre a detta dei contemporanei. Roberto era celibe e morì il 28 gennaio 1609. La grandissima stima della quale era circondato Roberto risulta dal fatto che si faceva a gara per averlo a padrino nei battesimi e teste negli atti pubblici, da tutte le famiglie, specie della nobiltà.
Nel 1608 fu padrino in casa Galluppi per la nascita di Caterina figlia di Giacomo ed Isabella Frezza: nel 1598 fu testimone in atto pubblico in casa Toraldo come da atto che si conserva nell'Archivio della Casa Toraldo di Francia. E, come si sa, in quei tempi gli atti pubblici si redigevano in casa degli interessati specie della nobiltà ed i testimoni ammessi erano gente illustre. Chi era dunque questo Roberto Voyano per godere di tanta stima e considerazione?
Mi risulta da un atto di battesimo che trascrivo:
<<Alli 18 di Feb.io 1603 fu battezzato da me abb. Consalvo Vinci. Curato di S. Giorgio, Giuseppe figlio legittimo e naturale di Colageronimo Abbate (famiglia illustre ed estinta) e di donna Soprana Plasimo, marito o moglie. Lu cumparu fu Misser Ruberto Boyano, medico fisico et cirurgico eccellente pure nel secreto di fare li nasi>>.
Negli atti di morte della Parrocchia di S. Giacomo: <<Soprana Tocco, madre di Roberto Voyano morì alli 17 Febr. 1608>>. La annotazione: madre di Roberto Voyano è assolutamente eccezionale e denota la considerazione eccezionale per tale figlio. La Famiglia Tocco è famiglia principesca documentata in Tropea fin dal 1300. I fratelli Voyani Pietro e Roberto erano tropeani.
Camillo Porzio, scrivendo al Cardinale Saripando in una lettera datata da Tropea (a 9 Luglio 1561) dove era venuto per ripararsi il naso, dice di averlo <<ricuperato e tanto simile al primo che da coloro che nol sapranno, difficilmente potrà essere riconosciuto>>.
Leonardo Fioravanti, bolognese, autore del <<Tesoro della vita umana>>, e medico venne a Tropea mandato dal Tagliacozzi forse attorno alla stessa epoca o poco prima, e nel suo libro scrive: <<Ma prima andai a una città di Calabria che si Chiama Turpia, nella quale in quel tempo vi erano due fratelli, l'uno nomato Pietro e l'altro Paolo, huomini nobili e facoltosi et cirurgi et degnissimi, i quali facevano il naso a coloro che per qualche accidente l'haveano perduto>>.
Chi ha riparato il naso di Camillo Porzio? La lettera non lo dice.
Quale era il cognome di Pietro e Paolo conosciuti dal Fioravanti? Nel libro non è detto.
Roberto Boyano morì il 28 gennaio 1609.
Ed ora qualche considerazione per quello che possa valere.
Roberto Boyano morì nel 1609; può benissimo esser nato nel 1530. 79 anni sono un'età quasi comune da noi. Nel 1561 ai tempi del Porzio, Roberto era nel fiore degli anni, e Pietro, il fratello forse più grande ancora.
Erano <<huomini nobilissimi>>, figli di Soprana Tocco, come si è detto, famiglia nobilissima. Pietro sposò una Guarno a 7 Marzo 1550>> (vedi atto Scrugli fol. 208).
I chirurghi di Camillo Porzio e del Fioravanti erano i Boyano di Tropea. D'onde venne dunque il Vianeo?
La questione potrebbe presentare una certa oscurità pur in tanta luce; ma non per i tropeani.
I Boyani erano egualmente, come si è visto, conosciuti col cognome di Voyano o Voyani. Famiglia numerosa, i giovani erano distinti col diminuitivo di <<Voyanei>>; e di ciò non vi è dubbio tra gli studiosi tropeani.
Ecco l'equivoco. Forse, il Porzio ed il Fioravanti tacquero sul cognome perchè, indicati da tutti come i <<Vojanei), pensarono ad un soprannome e preferirono di tacere.
Sono o nostri Boyano o Voyano originari di Tropea o vennero da altri paesi? Ebbero dei precursori nella loro arte?
Son due domande alle quali si deve pur rispondere.
L'illustre Prof. Manna pubblica, nel suo lavoro, addirittura un albero genealogico ricco di date e di specificazioni, per dimostrare l'esistenza dei Vianeo e della loro patria, Maida, e dell'esercizio della loro arte sin dai primi del 1500. Ed ecco un Vincenzo di Maida che, primo nell'arte, la trasmise a Bernardino figlio del fratello Pietro dopo la morte avvenuta nel 1520; Bernardino si trasferì quindi a Tropea dove ebbe due figli Pietro e Paolo che operarono dal 1540 al 1560.
Che i nostri Boyano o Voyano siano stati originari di Maida o di un paese di egual nome della Campania, è da dimostrare. Lo Zavarroni a sua volta riportato dal De Luca, in un suo brano, copia nel 1750 il Barrio, ma è per noi di grande interesse:
<<Vincentius Vianeus aliis Voianus, Maidanus quod oppidum Melanium Barrio dicitur, medicus et chirurgus eximius, qui, ut laudatus Barrius Lib. II Cap. IX notatum reliquit <<primus labia et nasos mutilos instaurandi artem excogitavit>> et addit << fuit et Bernardinus ejus ex frate nepos et artis heres. Vigit modo huius filius et itidem artis heres>>.
Niente Vianeo, ma Voianus che è lo stesso di Boiano.
Resta quindi dimostrato che i Vianeo erano i Boyano, e questi operavano in Rinoplastica in tutto il 1600.
Resta ora il Vincentius maidanus, medicus phisicus, e per di più, possessore ed inventore del gran segreto sin dal 1400 a Maida.
Vedremo di precursori dei nostri Boyano, se pur tali possano essere, altrove in centri di gran lunga più importanti ed in persone già note nella storia della Medicina nel 1400.
La notiziola porta in se stessa il marchio della falsità e del sentito dire: il medicus phisicus era bene distinto in quel tempo dal medicus cirurgicus, qualifica necessaria per gli interventi di rinoplastica.
Di tale Vincentius Maidanus, non se ne sa nulla, neanche a Maida, tanto da farmi nascere il sospetto che il Maidanus sia addirittura un soprannome. A Maida avevano nomata una strada <<Vianeo>>; dopo la guerra il nome fu sostituito con altro più opportuno. Ciò non per irriconoscenza di cittadini, molto difficile nei nostri campanilismi, sibbene perchè per i Maidesi, non Maidani, i Vianeo erano illustri ignoti.
Ed ora un ultimo punto: ebbero i nostri Boyano dei precursori, o, addirittura furono degli imitatori o discepoli di altri maestri?
Qualunque fatto dell'uomo che porti ad una scoperta in tutti i campi, scientifico, letterario e sociale, ebbe sempre i suoi precursori, sia nel metodo che nel contenuto. Nessuna meraviglia se anche i nostri Boyano ebbero i loro precursori.
Andò per la maggiore tra i voluti precursori dei nostri Boyano, e pur troppo va ancora, Gaspare Tagliacozzi, chirurgo dell'Ateneo Bolognese, nato verso il 1545 o 46, autore di due volumi <<De Curtoruma Chirurgia>>, (Venezia, 1597). Da quanto precede, anche per ragioni cronologiche e con l'autorità del Prof. Manna, questa qualità nel Tagliacozzi è da escludere. Possiamo anzi affermare, sempre da quanto cennato, che, se mai, il Tagliacozzi sarebbe stato non il precursore, ma addirittura il discepolo dei nostri Boyano.
E fa meraviglia una recente pubblicazione su tale tesi di un americano, edita dalla Casa Hoepli e con prefazione del Castiglione.
Precursori più antichi vengono indicati tali Branca padre e figlio.
Lo studioso che voglia cimentarsi nel ginepraio di questa ricerca, senza peraltro cavarne costrutto, consulti con speciale riguardo, le note 5-6-7-8 della qui unita bibliografia.
Si dice che la plastica del volto era conosciuta a Catania sin dal 1442, ma era patrimonio segreto della famiglia Branca, di cui Antonio restò celebre. (Curioso: come se la plastica non fosse scienza ed arte, sia pur primitiva, ma arcano miscuglio di bibite americane di un qualunque barista). Li han detti di Catania; ma anche di Messina ed anche.. di Tropea.
Di essi non è rimasto che il nome e la loro scoperta sarebbe scomparsa da tempo se il Prof. Cortese dell'Università di Messina nella metà del 1500 non fosse venuto a Tropea. Ricordo a proposito il Capparoni che dice. Il Malgaigne ritenne che Tagliacozzi avesse avuto anche conoscenza di operazioni del genere praticate da Pietro Foyano, appartenente alla famiglia Foiano o Boiano di Tropea, (ed è vero come si è visto, e Pietro era fratello di Roberto) essendo passsato in Calabria il segreto operatorio dei Branca, e che i Foiano o Boiano avessero quell'arte tanto bene appresa da passar col nome di <<Magia tropaeensium>>.
Comunque la meteora Branca nulla toglie alla autentica ed indiscutibile gloria tropeana come nulla toglie a Cristoforo Colombo della sua gloria immortale la notizia che in America, prima di lui ci siano andati gli Scandinavi. Prima di chiudere questo modetissimo lavoro, sento il dovere di una rispettosa protesta.
Il patrimonio degli studiosi è alla mercè di tutti e si fa purtroppo a gara nei plagi.
La identificazione dei Boyano con i voluti Vianeo per lo scambio della consonante iniziale e conseguente diminuitivo, fu da me proposta in un cenno su di un giornaletto di Tropea; proposta accettata dagli studiosi locali e <<regolarmente copiata e stampata>>, sotto altro nome. Non è la prima volta. Ed è una.
I documenti da me pubblicati al tempo e che riproduco nel presente lavoro, non sono <<copia di amanuensi>>, ma di documenti autentici come il libro parrocchiale di San Giacomo, la Parrocchia dei Boyano.
E se coloro che si sono occupati dell'argomento non conoscono Roberto Boyano, la colpa non è mia, ma di coloro che per occuparsi di un cittadino o di cittadini, ne han trascurata l'anagrafe.

BIBLIOGRAFIA
1) I libri Parrocchiali di S. Giacomo dalla fine del -500.
2) Francesco Sergio: <<Collectanea Chonologica sive Chronicorum de civitate Tropeae, eiusque territorio>>, libri tres ab U.C. ad annum MDCCXX usq.
3) Marafioti Gerolamo: <<Le Croniche e antichità di Calabria>> Padova 1601.
4) P. Giovanni Fiore: <<Calabria Illustrata>> (in casa Fazzari Serrao).
5) Germanni: <<De miraculis mortuorum>> L. I. tom. 2. pag. 48. De Nasi insititii sympatia. Primi qui hanc operationem tentarunt celebrantur a Fabritio De Acquapendente parte 2, operum chirurg. lib. 2, cap. 30. Pag. 857.
Calabria in primis post Tropaeenses (Vide Sarolum Musitanum tomi 3 trutin. chirurg: cap. 16 Pag. 238) Inde Magia Tropaeensium audit haec operatio, lib. 4 de Sensu rerum cap. II pag. 308. Thomae Campanella a quibus ad medicos et chirurgos Bonoienses devenit.
6) Atanasio <<Kircher>> Capo VII pp. 280-281.
7) Ranzano Pietro: <<Annales omnium temporum>> 1442.
8) Fazio Bartolomeo: <<Viris illustribus Florentiae>> 1745 (1457)
9) Corradi: <<Dell'Antica Autoplastica Italiana>>.
19) Giuseppe Maria Crescenti: <<Fastorum civitatis Tropaeae>> lib IV.
11) Scrugli Nicola: <<Notizie archeologiche e storiche di Port'Ercole e Tropea seguite da un discorso storico intorno alla Accademia degli Affaticati di Tropea>>.
12) Gli scritti dei nostri poeti del sec. XVI si sono perduti; se ne ricordano frammenti dallo Scrugli che li ebbe sottomano, dal Marchese Felice Toraldo e da qualche altro (Caivano, Fazzari, ecc.).
13) <<The life and times of Gaspare Tagliacozzi, surgeon of Bologna 1545 - 1599 by Marta Gnudi and Jerome Pierre Webster>>. Con prefazione di A. Castiglione, Hoepli, Milano 1951.
14) Gustavo S. Venero Rosselli: <<Enciclopedia Treccani>>.
15) Arturo Castiglioni: <<Enciclopedia Treccani>>.
16) Arturo Manna: <<I Vianeo e l'antica Autoplastica italiana>>, Marzo 1950.
 

TROPEAMAGAZINE  -   42^ TORNATA
I FRATELLI VIANEO 
E l'autoplastica italiana
INDICE
Presentazione di Salvatore Libertino  |
 | 'Il tesoro della vita umana' di L. Fioravanti 
|  'Miscellaneorum medicinalium decades denae' di G. B. Cortesi   |
| Baroni e Feudatari nel Napoletano di G. Parisio |
| I Vianeo di Tropea e la Chirurgia dei sec. XV e XVI  di A. Frangipane |
Il Convegno di Tropea di A. Manna  |  Atti del Convegno del 1947
Magia Tropaeensium di M. Mazzitelli  |  Il Convegno di Tropea di G. Pizzuti |
Lettera a G. Toraldo di Francia di M. Mazzitelli |
I Vianeo di Maida e l'invenzione della plastica di A. Parisi
| La Rinoplastica e una gloria tropeana misconosciuta Di G.Toraldo di Francia
 |  Maida patria natale dei Vianeo di F. Pascuzzi  |
In margine all'articolo 'Maida patria natale dei Vianeo' di G. Turchi  | 
 | Ancora sui Vianeo, San Francesco e Maida di A. Parisi  |
 | Sull'arte di accorciare i nasi di D. Tripodi |
| I viaggiatori del Cinquecento e la rinoplastica di L. Monga
La ricostruzione del naso prima del 600 di P. Santoni Rugiu |
Dati biografici dei Vianeo di F. Rombolà  |
I Vianeo e Tagliacozzi di S. Marinozzi  |
Rubare fa bene alla scienza: la rinoplatica nel '500 di M. Rizzardini  |