AL LETTORE
Questo giornaletto
non ha pretese scientifiche, nè potrebbe averne in quanto a' mezzi,
chè contravverrebbe allo scopo propostosi. Questo dissi colla circolare
pubblicata nel novembre dell'anno or caduto e questo credo utile ricordare
ancora una volta. Scrissi, dunque, che il Pitagora avrebbe mirato
ad instillare nell'animo dei giovani, che frequentano le nostre scuole
secondarie, l'amore alle matematiche discipline e però - aggiungo
ora, nè mi pare superflua la soggiunta - sarà scritto alla
buona in servizio dei giovani. Dissimulare il concetto scientifico, che
lo informa, ma riferirvi tutto quanto dovrà trovar posto tra queste
colonne, mi sembra, e forse è, il metodo più consentaneo
alla meta prefissami. In ciò mi conforta l'autorità di Platone,
il quale ammonisce doversi la scienza seguire non tanto
pràaa,xewj e,neka,
ma soprattutto gnw,sewj e,neka.
Da molti colleghi mi furono
rivolte parole d'incoraggiamento, ch'io ebbi carissime, perchè mi
lasciano sperare l'ausilio prezioso dei consigli e dell'opera loro. Non
meno grata mi tornò l'accoglienza che quasi in tutta l'Italia, dove
più dove meno, è stata fatta al Pitagora. Ciò
mi è parso e parmi il migliore augurio di buon successo, specialmente
se i sottoscrittori delle schede vorranno intendere che il compito loro
non termina colla richiesta dell'abbonamento al giornale, ma s'esplica,
invece, e si completa, diventandone i compilatori a fine di ricevere vita
da ciò cui essi stessi la danno. Il legno fradicio, mi si perdoni
la volgarità dell'immagine, alimenta il tarlo ed è da esso
lentamente consumato; e invece questa effemeride è alimentata dal
pensiero dei giovani e al loro intelletto dev'essere cibo salutare
e luce e calore.
Convinto poi che di non
poco vantaggio può tornare ai giovani la conoscenza della storia
delle matematiche, il Pitagora cercherà di esporre loro le
ricerche e gli studi, cui da ogni parte da non molto in qua vanno tendendo
gli sforzi dei cultori di tale scienza. E chi non vede quanto ciò
giovi non solo dal lato pedagogico, ma soprattutto da quello scientifico
e storico? Difatti, nessuno può mettere in dubbio che ogni erudizione,
secondo il processo conoscitivo, dev'essere una storia prima di diventare
una scienza. Così l'erudizione, centro che unisce la critica all'ermeneutica,
è il primo istrumento per la intelligenza dei classici greci e latini.
L'erudizione, insomma, è senza dubbio per l'umano sapere della più
alta importanza, come quella che ci rende presenti i secoli e ci associa
alle generazioni passate. Inoltre nessun giovane che esce dai nostri istituti
d'istruzione media dovrebbe ignorare quale posto occupano nella storia
della civiltà Talete, Pitagora, Euclide, Archimede, ecc. e specialmente
i matematici italiani che dal XIII al XVI secolo furono i continuatori
della scienza greca, accrescendola non solo in modo meraviglioso, ma divulgandola
per l'intera Europa.
Modesto è lo scopo,
ma di grande utilità il conseguirlo, e spero che tutti gli egregi
colleghi vorranno aiutarmi.
G. F. |