L'ultimo saluto
a Giuseppe Lo Cane,
studioso del pensiero galluppiano
 
 

di Alfonso Del Vecchio


Giuseppe Lo Cane, uomo di grande cultura, per quarant'anni docente di materie letterarie nel locale Liceo Classico e convinto promotore e studioso, con incisiva azione culturale, del pensiero e delle opere di Pasquale Galluppi, il più grande filosofo di Tropea. E per molti anni Presidente del Centro studi galluppiani.
Così lo ricorda il suo ex allievo, Alfonso Del Vecchio, all'indomani dei funerali di Lo Cane, celebrati il 16 dicembre 2003 a Gasponi di Drapia.

""Pochi hanno potuto scendere al sepolcro circondati da più sincera ed universale amicizia: pochi hanno potuto godere i mortuari fiori di una eloquenza estemporanea più maschia: ma fu dato a pochissimi di essere deposti sulla funebre bara e tratti sulle spalle nel tempio da uno stuolo di giovani uomini, colti, generosi, interpreti sinceri della Calabria loro patria precipuamente interessata alla gravissima perdita"". Con queste parole Luigi Maria Greco, segretario dell'Accademia cosentina ricordava nel 1847 il filosofo Pasquale Galluppi. Lo Cane si sarebbe certamente schernito se qualcuno avesse osato utilizzare le parole del Greco per commemorare la sua persona. Egli che è stato il più convinto promotore e studioso del pensiero delle opere del grande filosofo di Tropea. La scomparsa del professore Lo Cane, ingegno storico e filosofico di eccezionale valore, priva la città di Tropea, dove egli esplicò il suo magistero di docente presso il liceo classico, di una presenza insostituibile per il rinnovamento culturale, morale, spirituale. Socio fondatore della Fondazione don Mottola e discepolo tra i più eletti del santo sacerdote si adoperò senza risparmio di energie per la crescita dell'iniziativa, che promuove il "Premio don Mottola" e lavorò instancabilmente a sostegno dell'edizione dell'Opera Omnia del sacerdote, la cui attività è parte integrante della storia sociale oltre che religiosa della nostra città nel secolo scorso. Consapevole della grandezza del sacerdote, Giuseppe Lo Cane ebbe un ruolo significativo nel processo di avvio per la sua beatificazione. Come presidente del Centro studi galluppiani fu per tutti un preclaro esempio di rettitudine e di onestà, sorrette da una fede mite ed incrollabile. Seppe promuovere un'incisiva azione culturale con particolare riguardo alla valorizzazione del pensiero e dell'opera del grande filosofo di Tropea. E' grazie alla sua meritoria attività se oggi rimane vivo il ricordo di Pasquale Galluppi, del suo pensiero critico, dei valori profusi in un contesto storico ricco di fermenti ed elaborazioni istituzionali che hanno contribuito a dare consistenza e prospettiva al nuovo stato nato dal Risorgimento. Il professore Lo Cane si è caratterizzato per il rigore scientifico delle sue iniziative, per la serietà dell'impostazione metodologica e di ricerca riconosciuta nei congressi di Studi Galluppiani, nelle collaborazioni con le università di tutta Italia ed in moltissimi istituti superiori della provincia. E' stato punto di riferimento per i ricercatori e studiosi che in numero crescente hanno ampliato ed approfondito gli studi e le competenze su Galluppi, nonché per numerosi studenti impegnati nella documentazione bibliografica della loro tesi di laurea. Gestì con amore e passione la pregevole biblioteca del Centro studi galluppiani. Giuseppe Lo Cane rimane oggi il più grande divulgatore del pensiero filosofico galluppiano e del suo patrimonio di cultura e libertà. Di Galluppi ha curato la pubblicazione di Elementi di filosofia e Filosofia della matematica. La presenza attiva di Giuseppe Lo Cane nel gruppo ecclesiale calabrese si segnalò con intelligenti e solidali proposte a favore dei giovani calabresi disoccupati, denunciando la mancanza di meccanismi positivi di identificazione sociale che colpiscono l'infanzia, gli handiccappati, gli anziani, gli ammalati, sollecitando sempre opere a testimoniare, affermare ed estendere la valorizzazione dell'uomo.