Una supplica
di Pasquale Galluppi
 

di Eugenio Di Carlo
(1933)
 
 


Nell'Autobiografia dell'agosto del 1822 il Galluppi scrive: << Non ho avuto altra carica se non quella di controloro delle contribuzioni dirette, dallo stabilimento della fondiaria sin oggi, per lo spazio di anni diciassette>>1.
Facendo il calcolo, si va al 1806, per cui la notizia data dal Bisogni2, secondo la quale il Galluppi sarebbe stato nominato da Murat con Real Decreto del 6 gennaio 1809 o non è esatta o si riferisce ad un provvedimento definitivo nei confronti di quello del 1806. Da quanto scrive il Galluppi nel brano riportato si desume infatti che la carica di controloro3 delle contribuzioni dirette dovette essere a lui affidata nel 1806 da Giuseppe Bonaparte. Del resto è risaputo che la legge relativa alla direzione reale delle contribuzioni dirette, comprendente anche i controlori, è dell'8 novembre 1806 (v. <<Corriere di Napoli>>, 17 novembre 1806, n. 41, art. 2 e 3). La legge n. 134 con cui si abolivano tutte le contribuzioni dirette, per essere rimpiazzate da una contribuzione fondiaria a contare dal 1° gennaio 1807, è dell'agosto 1806. Pubblicata il 12 agosto 1806, fu emanata da G. Bonaparte (v. Collezione degli Editti, determinazioni, decreti e leggi di S. M. da' 15 Febbraio a' 31 Dicembre 1806, Napoli). Può dunque restar fermo che il Galluppi deve al primo Napoleonide la carica in parola. La quale egli dovette tenere fino alla nomina di professore di Logica e Metafisica all'Università di Napoli, nomina conseguita nel 18314.
Controloro delle contribuzioni dirette, il Galluppi, dopo alcuni anni, aspirando ad una promozione, chiese con regolare istanza di essere nominato Sottointendente di Reggio Calabria. La supplica da lui presentata, giammai pria di ora pubblicata e del tutto ignorata, è senza data, ma giunse al Ministero il 3 aprile 1812, come si rivela dal seguente documento dell'Archivio di Stato di Napoli:

1a Divisione - 1° Burò
3 aprile 1812
Pasquale Galluppi di Tropea Controloro della Percezione del detto Distretto domanda di esser promosso alla carica di Sotto Intendente di Reggio.

Il testo della supplica del Galluppi è il seguente:

(INTERNI, 1° inventario. f. 22-27).

A sua Eccellenza
   il Ministero dell'Interno

Eccellenza,
Pasquale Galluppi di Tropea Controloro della percezione del Distretto con supplica umilmente espone all'Eccellenza sua, come essendo stato promosso a più alta carica il Signor Sotto Intendente di Regio, è vacato detto impiego. I suoi lunghi servizii prestati allo Stato in tanti incontri, come potrà esser noto ancora all'Eccellenza sua, gli danno l'animo di supplicarla perchè si benignasse di conferirgli la detta carica di Sotto Intendente di Regio vacante, tantoppiù trovandosi Controloro della percezione del Distretto, non farebbe che un'ascenzo regolare, e si augura di ottenere una tal grazia dalla bontà dell'Eccellenza sua.
Pasquale Galluppi supplica come sopra.

La supplica non ebbe alcun effetto. Ed infatti da altro documento dell'Archivio di Stato di Napoli, Interni, 1° inventario, n. 22-12, del maggio 1814, si rileva che in detto anno il Galluppi era sempre controloro in Calabria Ultra, e venne proposto dal Ministro Mosbourg come Sotto Intendente.
Il documento è il seguente:

DIREZIONE DELLE CONTRIBUZIONE DIRETTE
N. 1755

Napoli, 25-5-1814.

Il Ministro delle Finanze a Sua Eccellenza
Il Signor Ministro dell'Interno.

Signore,
La Commissione delle contribuzioni dirette, assicurandomi dell'esattezza, onestà, e zelo col quale han disimpegnato e disimpegnano la carica di controloro delle contribuzioni stesse i Signori Giuseppe Giusti in Terra di Lavoro, Emmanuele Valente in Chieti, Giuseppe Antonelli in Bari, Pasquale Roca in Avellino, Nicola Ambrigi in Basilicata, Luigi Frisulli in Lecce, e Pasquale Galluppi in Calabria Ultra, m'ha esposto il suo desiderio di veder promossi questi individui, cioè l'ultimo alla carica di Sottointendente di qualche distretto, e tutti gli altri a quella di Consiglieri d'Intendenza.
Appartenendo al Ministero di Vostra Eccellenza la promozione e siffatti impieghi, io mi prendo la libertà di pregarla di aver presente i nominati soggetti nel modo che più le sembrerà conveniente, perchè possano conseguire all'opportunità le cariche alle quali aspirano.
Gradisca i sentimenti dell'alta mia considerazione.

Non pare che il Galluppi abbia ottenuto la sospirata promozione. Il filosofo, carico di 14 figli, dovette quindi acconciarsi a rimanere sempre al punto iniziale della sua carriera, al posto di controloro. D'altra parte dai documenti sopra riferiti appare come egli sia stato ben visto dai Napoleonidi, sotto il cui regno egli nel 1807 aveva iniziato con lo scritto: Sull'analisi e la sintesi (Napoli) la sua attività filosofica.
Le relazioni del Galluppi con i Napoleonidi richiedono però più approfondite indagini.