Motivazioni





L’opera di Giuseppe Lupo, L’americano di Celenne (Marsilio 2000) delinea, a partire da una vicenda individuale di emigrazione, i tratti essenziali di un fenomeno di grande rilevanza sociale e culturale, secondo la modulazione che si dispiegò attraverso alcuni decenni del Novecento.
Dalla remota Lucania Danny Leone giunge nell’effervescente New York degli anni Venti.
Modalità vitalistiche, processi identificativi, una variegata e mutevole società, rapida scalata sociale vengono descritti con padronanza stilistica ed efficacia narrativa.
Il crollo di Wall Street introduce decisivi mutamenti, spingendo il protagonista, di cui altri tre personaggi narrano la vita, a rientrare in una Italia che il fascismo tende a marcare con i suoi progetti e le sue liturgie, sino a condurla al disastro e alla sconfitta bellica.
Due mondi – quello della grandezza americana, della vitalità, della ricchezza e quello di una vita paesana densa, assolata e suscitatrice di nostalgie irredimibili – vengono colti con grande capacità di ascolto di segni apparentemente minuti e descritti con piena padronanza stilistica.
Opera matura, L’americano di Celenne mostra come possa essere trattata una tematica già ampiamente presente nella narrativa, senza cadere nelle stereotipie ma rendendo con suggestione una storia tramata di ricordi, azioni e nostalgie.
 

            Il Presidente

Luigi Maria Lombardi Satriani