DRAPIA. PARGHELIA, RICADI,
SPILINGA
ZACCANOPOLI, ZAMBRONE
da
IL REGNO DELLE DUE SICILIE
Distretto di Monteleone
di Calabria
Napoli, 1859
a cura di Filippo Cirelli
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S P I L I N G A
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SPILINGA46.
Comune di terza classe nel Circondario di Tropea, Distretto di Monteleone,
Provincia della seconda Calabria Ulteriore, riunisce a se due villaggi,
Carciadi cioè, e Panaya.
Dipende; come Tropea, dai Tribunali,
dalla G. C. dalla Diocesi ec.
Confina a levante col Comune di
Zungri, dal quale dista miglia 7, e con quello di Drapia lontano miglia
8; a mezzogiorno con Joppolo, Comune appartenente al Circondario di Nicotera,
e con Rumbiolo che fa parte del Circondario di Mileto, distando dal primo
miglia 6, e dal secondo miglia 8; a ponente con Ricadi che è lontano
miglia 6; ed a settentrione col medesimo Ricadi e Drapia, posto quest'ultimo
alla distanza di miglia 5.
Dista poi da Tropea miglia 6;
da Monteleone miglia 14; da Catanzaro miglia 54; da Napoli miglia 354,
via di terra, e miglia 172, via di mare. Dalla strada ruotabile, nel punto
più vicino posto nelle adiacenze della così detta Torre di
Galli, dista miglia 2.
Aspetto del paese. Spilinga e Carciadi giacciono alle falde di una collina che è derivazione del monte Poro: Panaya è nel piano. La loro posizione relativa è tale, che Spilinga trovasi in mezzo ai due villaggi; cosicchè distando da Carciadi un quarto di miglio, e da Panaya un miglio, quest'ultimo villaggio viena a trovarsi alla distanza di miglio uno ed un quarto da Carciadi. - La vicinanza del Monte Poro rende il clima più freddo di quello degli altri Comuni del Circondario.
Origine, Archeologia, e
Storia. Non si è potuto attingere da fonte alcuno notizie
storiche od archeologiche riguardanti questo Comune. Solo, a detto del
Giustiniani, sappiamo che Spilinga era un villaggio della Città
di Tropea; e quindi si può giustamente supporre che la sua origine
eguale a quella di molti altri piccoli paesi, l'aggrupparsi cioè
a poco a poco di rurali abitazioni per commodo dei coltivatori di terre
poste a qualche lontananza dalle città. Nel tenimento non si veggano
avanzi di antichità, e manca assolutamente ogni traccia di esistenza,
se se ne accettui l'aspetto e la costruzione delle Chiese, le quali sembrano
di ben antica fondazione. - Il Barrio, seguito da Marafioti e dal Fiore
colloca tra Spilinga e Carciadi il Villaggio Condorchinone (meglio
Cordocchidoni)
di Tropea, che non più esiste, come non esiste
San Nicodemo,
altro villaggio che il detto Fiore situa in Diocesi di Tropea47.
Ritratti i pochi abitanti di Cordocchidoni a Spilinga come luogo
vicinissimo e popolato, la Chiesa Curata del dismesso villaggio, e fu distrutta
nel 1783; le sue rendite furono incorporate alla Parrocchia di Spilinga.
Del dismesso villaggio e Chiesa non si
osserva ora traccia alcuna di fabbriche, ma il nome che tuttavia si dà
ad una strada di Cordocchidoni, fa argomentare che in quel luogo
appunto esistesse. Qualche autore ha voluto occuparsi della etimologia
dei nomi di questi villaggi, ed ha detto che Spilinga significhi Sasso
Concavo; Carciadi, un tempo Carciladum, denoti Canero;
Panaja,
Panaggia, tutto puro.
F A B B R I C A T O
Le case di questi Villaggi sono sparse senza ordine alcuno; hanno quasi tutte un sol piano con soppigno, e son coperte a tegole: come eccezione se ne vedono alcune che presentano l'aspetto di case di città.
Chiese. Spilinga
ha una Chiesa Parrocchiale intitolata a S. Giov. Battista, ed un Oratorio
della Confraternita delle Anime purganti intitolato a S. Michele Arcangelo.
In Carciadi è una Chiesa Parrocchiale
sotto il titolo della Presentazione e di S. Maria delle Misericordie.
Panaya ha pure la sua Chiesa Parrocchiale,
e vi si venera un'immagine che chiamano comunemente S. Maria di Centoferri;
ma, secondo il Montorio (Zodiaco di Maria), deve dirsi S. Maria dei
Centofiori. Questa santa immagine richiamava un tempo gran concorso
di devoti, per la fama di essere miracolosa. - Vi è pure altra Chiesa
fuori l'abitato ove si dà sepoltura ai defunti; ma vi si celebra
la Messa solo nel giorno 2 Novembre. Rimonta ad epoca antichissima la fondazione
di tutte le dette Chiese; e nulla si sa di preciso sulla loro primitiva
origine.
In fatto di architettura, e di Opere
di arte non presentano alcun che di notevole.
Commodità pubbliche. Vi sono undeci molini per macinare il grano, cinque frantoi per trarre l'olio dalle olive, ed alcune botteghe di generi diversi.
S U O L O
Il suolo di Spilinga è in generale siliceo od argilloso. Le rocce son formate di quarzo e di granito, e talune di pietra calcarea: non manca nè il solfato nè il carbonato di calce. I terreni sono tutti aratorii, tranne poche colline, e pochissimi boschetti di cespugli per uso di legna da fuoco, o di castagno per uso di costruzione.
Estensione e classificazione del terreno. Giusta il catasto esistente, l'estensione del territoria è calcolata per 18188 moggia classificate come siegue:
di prima Classe, moggia...................................
59828[10
di seconda Classe, moggia.................................
39864[10
di terza Classe, moggia...................................
82192[10
__________
Totale moggia................. 181884[10
Secondo la cultura poi, si distingue l'estensione medesima in
Coltivato, moggia..........................................
148148[10
Incolto, moggia............................................
22396[10
Boscoso, moggia...........................................
660
Sterile, moggia............................................
474
___________
Totale moggia................. 181884[10
E la rendita si fa ascendere a lire 551881[12, pari a duc. 12542,89.
Idrografia. Tre fonti,
quasi tutte nella medesima contrada, somministrano l'acqua potabile agli
abitanti di Spilinga, e son dette Fontana grande, della Race,
e Cordonchidoni.
Distano dall'abitato circa un quarto
di miglio. I scoli delle tre dette fontane fluiscono subito nei prossimi
valloni senza poter annaffiare veruna parte delle terre adiacenti.
In Carciadi vi è la fontana così
detta le Crete, poco discosto dal paese, il di cui scolo anche va
per luoghi pendinosi, in modo che non si può utilizzare per l'irrigazione.
Panaya, ha pure il suo fonte detto Carlino
prossimo all'abitato, i cui scoli annaffiano poche tumulate di terreno.
Diverse altre sorgive di acqua sgorgono
qua e là nel tenimento di detto Comune, delle quali una piccola
porzione comincia ad utilizzarsi per innaffiare circa 80 tomolate di terre;
e servono poi ad animare undici molini per macinar cereali. Non poca quantità
di acqua intanto, che potrebbe annaffiare centinaja di moggia di terreno
adiacente al paese, con indicibile vantaggio della popolazione, si disperde
senza potersene avvantaggiare. per utilizzarla, bisognerebbe incanalarla,
ed a ciò occorrerebbe uno spesato di circa 1500 ducati. A ciò
ha posto mente il Municipio, e con solerzia assiste presso le Autorità
per mandare ad effetto questa opera utilissima, non ostante gli ostacoli
che vorrebbero suscitate taluni che avversano questo progetto.
Agricoltura. Si sogliono
le terre ripartire quasi in due parti, lasciando le sterili da servire
per pascolo.
Una parte si adibisce per grano, e l'altra
per granone, faggiuoli, farri, cotone, ed altro; alternando queste culture
in modo, che ove in un anno si è raccolto il grano, nell'anno seguente
venga su il granone, ec.
Prodotto annuale. Il prodotto annuale, salvo la variazione che in più o meno può risultare dalla regolarità o irregolarità delle stagioni, può ritenersi essere il seguente:
Grani duri, tom. ...................................................5910
- teneri, tom. .................................................6260
_____
12170
Segala..................................................................78
Granone..............................................................4224
Orzo...................................................................700
Avena..................................................................408
Favette................................................................186
Faggiuoli...............................................................562
Ceci....................................................................130
Lenticchio.............................................................
16
Cicerchie..............................................................
22
Lupini.................................................................2500
Patate...............................................................
556
POPOLAZIONE
Il numero complessivo della popolazione,
giusta l'ultimo censimento del corrente anno 1858, è di anime 2066,
che vanno ripartite come segue:
Spilinga, abitanti num. ..............................................
1524
Carciadi, num. .......................................................
0446
Panaya, num. ........................................................
0096
____
Totale, num. ....................... 2066
Condizione civile. In generale l'intera popolazione è dedita ai lavori campestri, e perciò, ad eccezione di poche famiglie, che divenute agiate, vivono da galantuomini, e formano ora la classe alta del paese, ed altri pochi che esercitano le arti di sarti e di calzolai, il dippiù consiste in contadini.
Incremento o decremento
della popolazione. Nella statistica dell'anno 1836 la popolazione
di questo Comune era la seguente:
Spilinga, num. ...............................................1173
Carciadi, num................................................
366
Panaya, num. ...............................................
97
______
Totale...................... 1636
Adunque, nel giro di anni 21 vi è stato un aumento di 427 individui. Potrà quindi esservi raddoppiamento di popolazione in ogni periodo di ottanta anni approssimativamente.
Qualità fisiche. Di florida salute, vigorosi di corpo, e di regolare statura sono nel generale gli abitanti del Comune di cui ci occupiamo: belle, anzichè no, le donne.
Malattie dominanti. Le pleuritidi nell'inverno, le febbri intermittenti nell'està e nell'autunno.
Qualità morali. Buona n'è l'indole, e salvo eccezioni, distinguonsi gli uomini per docilità, come pure nel mostrarsi ospitali, fra gli abitanti tutti degli altri paesi del Circondario; come le donne van distinte per onestà e per fermezza di carattere.
Qualità intellettuali. La prossimità di Tropea, ed il continuo contatto con gli abitanti di quel Capoluogo, che è una città colta e molto civile, ha giovato grandemente agli abitanti di Spilinga e suoi villaggi; sviluppando in essi il naturale ingegno, e manoducendoli a civiltà. Veggonsi ora de' giovanetti, che non senza speranza di buona riuscita, si danno allo studio, e si avviano all'esercizio di qualche professione.
Qualità religiose. Religiosissimi sono gli abitanti di tutto il Comune, e soprattutto le donne, le quali anzi spingono all'eccesso talvolta le loro religiose abitudini, portandole, per ignoranza, sino al limite della superstizione.
Festività religiose.
In Spilinga agli 8 Maggio, e ai 29 Settembre si celebra la festa di S.
Michele Arcangelo.
In Carciadi a' 21 Novembre quella di
S. Maria delle Misericordie.
In Panaya, nella terza Domenica di Ottobre
quella di S. Maria Centoferri.
USI E COSTUMI
Negli Sponsali. La prima volta
che il giovane va in casa della giovane che vuol sposare, i parenti di
lui debbono fare un dono alla futura sposa, ed egli fra le altre cose gli
presenta un nastro rosso di seta, che legato dietro l'antisino, dà
segno al pubblico, che quella giovane è premessa sposa.
Nei funerali, il cadavere dell'estinto
è accompagnato da tutti i parenti fino alla Chiesa, ove ascoltano
la Messa di requie.
Nelle Messe novelle. La prima
volta che il Sacerdote celebra, finita la Messa, siede su di una sedia
vicina all'Altare, con la faccia rivolta al popolo. Allora ognuno degli
astanti, escluse le donne, gli si avvicina, e genuflesso, gli bacia la
mano, e riceve un complimento in danaro.
In fatto di proverbii, idiotismi, pregiudizii
ecc. nulla vi ha che non somigli a quanto si è riferito sul Capoluogo
Tropea.
Arti donnesche. Nei mesi in cui le donne non sono occupate nelle campagne ad ajutare gli uomini ne' diversi lavori, si addicono a filare lino e canape, a tessere tele, a far calze.
Ornamenti e foggia di vestire.
Gli uomini distinguonsi in Massari (persone commode, proprietarii
di animali bovini), e Bracciali (giornalieri). I primi indossano
un giubbone, portano un calzone corto di velluto, e cingonsi i fianchi
con fascia per lo più torchino, (i più ricchi l'hanno di
seta). Portano poi calze di lana nera, grosse scarpe, berretta di lana
color blù che si allunga dietro le spalle, con fiocco di seta color
giallo o torchino all'estremità. I Bracciali vestono quasi allo
stesso modo, ma con panno d'inferiore qualità e di più meschina
apparenza.
Le Donne vestono giornalmente un giubbetto
a maniche strette, di tela color torchino, cui soprappongono nel davanti
una pettiera di forma triangolare, di colore a capriccio; ma i lacci che
stringono il giubetto, e che veggonsi su detta pettiera debbono essere
di color torchini per le zitelle, di color rosso per le maritate; portano
la gonna di color turchino; e coprono la testa con fazzoletto per lo più
dello stesso colore.
Nelle feste principali, e negli sponsali,
la foggia di vestire è la stessa, ma gli abiti, e financo le scarpe
sono di seta. Sul capo il fazzoletto è bianco, e scende ad angolo
sul dorso; gli orecchi adornano di pendenti di oro con pietre rosse e verdi,
e sul petto pende una crocetta anche d'oro guarnita di pietre come orecchini,
e portano anelli di diverse forme e qualità alle dita.
Canzoni popolari. Tra i molti e svariati strambotti che la plebe canta, sia per ingannare il tempo della fatiga, sia per esprimere i suoi amori, citeremo il seguente:
<<La tua bellizza mi la faci fare,
Inta stu pettu ti tegnu fermamenti,
Comu lu scogghiu a menzu lu mari,
Io, lu fazzu pe dispettu di la genti,
Pe nvidia di cu parra, e voli mali,
E tu bellizza mia statti allegramenti,
Ca carchi jornu da rimu d'arrivari>>.
NOTE
46 Le notizie riguardanti
Spilinga e Zambrone, con la descrizione de' quali si compie quella del
Circondario di Tropea, ci sono state gentilmente fornite dal Signor Consigliere
provinciale D. Ciro Migliarese in parte, ed in parte dalla gentilezza dei
Signori D. Domenico Bragò e D. Carlo Tranfo. Filippo Cirelli
47 Vedi la sua Calab.
illust.
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