Nei pressi dell'entrata del "Cavern Club" al n.10 di Mathew Street, nel pieno centro di Liverpool, fino ad alcuni anni fà, un anonimo cartello annunciava: "Qui hanno cominciato i Beatles". Il "Cavern Club" iniziò l'attività il 16 gennaio 1957, ad opera del proprietario Alan Sytner. Da principio si suonava esclusivamente musica Jazz. Toccò per prima alla Merseysippi Jazz Band ad aprire le porte ai molti soci frequentatori, specialmente giovani.
Successivamente, fu tollerato lo Skiffle, parente lontano del Jazz.
Furono i Quarry Men di John Wiston Lennon a suonare per primi, il 7 Agosto dello stesso anno, - a sorpresa - due veri numeri Rock da antologia: "Blue Suede Shoe" e "Hound Dog". Tale trasgressione, ad opera di John, indignò non poco la suscettibilità di Alan Sytner il quale fece recapitare sul palco al responsabile un biglietto sul quale aveva scritto: "Dagli un taglio con questo maledetto rock!".
E' stato il gruppo Rory Storm & the Hurricanes a porre fine, qualche mese più tardi, definitivamente alla messa al bando del Rock con lo spericolato brano "Whole Lotta Shakin".
Ecco i debutti al "Cavern Club" di alcuni della moltitudine dei gruppi locali, che di lì a presto fecero conoscere al mondo intero il Sound del MerseyBeat: Cass & the Cassanovas e the Rory Storm & the Hurricanes (25 Maggio 1960), The Remo Four (21 Marzo 1961), the Beatles (21 Febbraio 1961), Gerry & the Pacemakers (25 luglio 1961), the Searchers (23 Dicembre 1961), the Merseybeats (1 Agosto 1962), Freddie & Dreamers (9 settembre 1962), the Hollies (3 Febbraio 1963)...
Così Paul McCartney descriveva l'atmosfera che si avvertiva all'interno del locale: "Il Cavern è stato grande. Ogni spettacolo aveva l'aria di un party privato anzichè di una publica performance. Ci conoscevamo tutti e durante lo show ci chiamavamo di nome, venendosi a creare una personalissima atmosfera tra un brano e l'alto to an impersonal crowd".
Infatti, la familiarità tra i frequentatori del locale e i gruppi musicali che si avvicendavano sul palco ed anche tra gli stessi spettatori era la caratteristica principale. Ogni volta che si suonava era 'Come un DJ show'. I brani venivano introdotti con le dediche: 'Questo è per Bernie e Pauline che in questo momento si trovano al bar.Hope you're enjoying your lunch".
C'era un'altra speciale atmosfera che si respirava: l'umidità. Non esistevano finestre e questo impediva il ricambio dell'aria che ristagnava e si faceva sempre più pesante nel corso dello spettacolo, specialmente in estate. L'inadeguatezza dei servizi igienici provocava un odore talvolta nauseabondo cui si aggiungeva quello pungente del disinfettante.
Durante l'inverno, occorreva tenere il cappotto.
In un piccolo food-bar, allestito non lontano dal palco, in un aungusto spazio separato dalla sala principale da una massiccia parete ad archi, venivano servite bottiglie di coca, coppe di caffè o tea e caldi hot dogs.
"The best of cellars"....ecco che cosa era il "Cavern", affollatissimo di ragazzi durante gli gli spettacoli di mattina, pomeriggio a talvolta "all-night".
Sul piccolo palco, i mitici gruppi musicali del Merseyside, di quei favolosi anni '60.