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Stromboli: ingiustificati allarmismi per una seconda onda anomala
La
protezione civile e l'Istituto di Vulcanologia hanno smentito l'esistenza di gravissimi pericoli per le popolazioni
costiere calabresi in caso di una seconda onda anomala.
Come noto, la prima , provocata dal crollo a mare di parte
di un costone lungo la "sciara del fuoco", generò lo scorso 30 dicembre non pochi danni ad alcune località costiere dell'Isola, come Fico Grande e Scari,
ed anche al porticciolo di Ginostra.
Intanto nella giornata del 5 gennaio è terminato lo stato di panico che si era diffuso nella notte precedente tra gli abitanti dei paesi costieri
del vibonese, tra cui Tropea.
Molti avevano interpretato l'ordinanza preventiva prefettizia sulle modalità di sicurezza da attuare in caso di onde anomale provenienti dall'area
dello Stromboli come un imminente verificarsi del fenomeno. Carabinieri e polizia, coadiuvati dagli uomini delle Capitanerie di porto e dei Vigili
del fuoco, hanno lavorato tutta la notte per tranquillizzare la popolazione delle frazioni sulla costa che, non tutta però, è voluta rientrare nelle proprie case.
Nell'occasione, la Capitaneria di Vibo Valentia è stata letteralmente presa d'assalto da cittadini che volevano conoscere le condizioni del mare e i tempi
di arrivo di un'eventuale onda.
(gen 2003)
Stromboli: l'antico faro del Mediterraneo ha le ore contate?
Il recente
crollo a mare di parte della montagna e i presumibili ulteriori crolli, a causa della continua fuoruscita di magma a mezz'altezza della "sciara del fuoco", fanno presumere
che il destino dell'attuale isola eolica potrebbe essere segnato. Nel quale caso, l'attività del vulcano continuerebbe a svolgersi sotto il livello del mare, come in origine.
Ricordiamo che tutto il territorio delle Isole Eolie è di origine vulcanica e che le attuali terre emergenti erano anticamente vulcani sottomarini, poi emersi
700.000 anni fa, nell'ordine: Panarea, Filicudi, Alicudi, Salina, Lipari, Vulcano e per ultimo Stromboli che ha circa 40.000 anni di età. Da sottolineare l'emersione
di Vulcanello avvenuta nel 183 a.c., mentre le ultime colate di pomice ed ossidiana sul monte Pelato a Lipari sono avvenute circa 1500 anni fa. (gen 2003)
in collaborazione con
Filodiritto.com
OPERAZIONE P.O.S.
Coordinati dal Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Alfredo Laudonio, centinaia di appartenenti alle Forze dell'Ordine hanno fatto scattare all'alba del 29
gennaio il bliz, che oltre a quella di Vibo ha interessato molte altre provincie dislocate in almeno cinque regioni: Milano, Imperia, Siena, Firenze, Grosseto, Roma,
Cosenza, Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria, Messina. Le indagini erano state avviate nel settembre del 2000 a seguito del ritrovamento fortuito di una decina di carte
bianche in possesso di un commerciante di Tropea. Nel corso degli accertamenti sono state individuate 300 carte di credito in bianco rubate e rigenerate di tantissime
banche ma anche 4.000 codici per altrettante nuove carte procurati nel Milanese da un tecnico del Centro Elaborazione Dati della Banca Toscana del Gruppo Monte dei
Paschi di Siena. Si tratta della prima volta che un sistema bancario nazionale viene violato nel CED, il cuore della sua funzione operativa.
Un ingente danno perpetrato nei confronti di 300 cittadini per un totale di 2 milioni di Euro. I reati vanno, sempre nel contesto dell'associazione per delinquere, dalla
falsificazione all'indebito utilizzo delle carte di credito, dalla intercettazione di comunicazioni informatiche all'accesso abusivo a sistemi informatici, ed, infine, dalla
detenzione abusiva degli stessi codici d'accesso alla truffa.
Le misure cautelative operate dal Giudice delle Indagini Preliminari di Vibo Valentia, Florenza Marrara sono state 39, di cui 7 sono finiti in carcere, 8 agli arresti
domiciliari, 24 sottoposti agli obblighi di dimora. Mentre sono stati chiusi con i sigilli giudiziari centinaia di esercizi pubblici, di cui 24 a Tropea e qualcun altro a Parghelia.
I nomi dei maggiori responsabili della colossale truffa informatica sono stati resi noti nella conferanza convocata a Roma dal Servizio Centrale Operativo e dalla Polizia
Postale: Buttafuoco Antonio, capo organizzazione fornitore White Cards; Buttafuoco Francesco, promotore e organizzatore dell'attività fraudolente; Carotta Antonio,
tecnico informatico CED Banca; Sergi Vincenzo, fornitore Carte di Credito clonate; Onzoni Maurizio, fornitore Carte di Credito clonate; Muscia Gaetano, pianificatore
delle attività fraudolente; Collia Alessandro, collaboratore di Muscia Gaetano.
(gen 2003)
Zambrone: Alla ricerca dei frammenti di un vecchio mondo
Attraverso vecchie e numerose testimonianze da parte della gente del luogo, si tenta di costituire la memoria storica di un comune calabrese: Zambrone. Una sorta di
"data base" di momenti di vita vissuta della piccola comunità contadina: nel quotidiano, nelle consuetudini, nelle tradizioni, negli affetti, nella famiglia, nel lavoro. Avevamo
già ammirato qualche anno fa le foto in una mostra allestita in paese presso la scuola elementare "Rosalba De Pino". Ora, quelle bellissime immagini, corredate delle
interviste/testimonianze dei protagonisti fanno bella mostra nel volume "C'era una volta Zambrone - Alla ricerca dei frammenti di un vecchio mondo". Le testimonianze si
susseguono in un ritmo incalzante entro vari contenitori tematici che rendono il libro di facile consultazione: origini, famiglia, matrimonio, infanzia, donna, baraccopoli,
lavoro, feste, emigrazione, fascismo e guerra, albori del terzo millennio. Ne viene fuori il ritratto di Zambrone con il suo diario di vita passata che raccoglie anche le
aspirazioni e e i sentimenti dei singoli e della collettività.
L'opera è presentata dal Sindaco, Mimmo Varrà. La prefazione è del Dirigente Scolastico Franco Laganà. L'introduzione è di Olga Landolina, esperta storica e
coordinatrice. Il lavoro è frutto di una meticolosa ricerca svolta dalla Scuola Elementare "R. De Pino" di Zambrone che insiste nell'Istituto Comprensivo di Tropea.
I principali collaboratori alla realizzazione dei testi sono i bambini delle scuole elementari di Zambrone, delle frazioni di San Giovanni e Daffinà e le loro insegnanti, in
particolare Anna Collia, Stella Bagnato e Anna Maria Valente, membri del comitato scientifico.
Calabria Letteraria Editrice. Prezzo € 16,00.
(gen 2003)
I balconi della Pace
Gli USA hanno annunciato che l'attacco all'Iraq è ormai imminente. Milioni di persone in ogni parte del mondo esprimono il proprio dissenso alla guerra sventolando nei cortei le bandiere con i colori della Pace o esponendole alle finestre
ed ai balconi di casa. Anche a Tropea si incominciano a vedere i "balconi della pace". Qualcuno ha esposto sulle ringhiere le vivaci bandierine, per ricordare e far riflettere che c'è la possibilità
di non ricorrere alle armi. Prima dell'attacco, si possono contare solo tre bandiere, in Corso V. Emanuele, in Largo Toraldo - Grimaldi e in Largo Sannio. C'è da augurarsi che l'iniziativa si propaghi in tutti i quartieri della città.
(febbraio 2003)
Tropea alla "Domenica del Villaggio"
Dopo Mileto, tocca a Tropea apparire nella trasmissione più simpatica e popolare della televisione. Tutto merito dell'Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia che si è accollato il relativo finanziamento mentre il Comune di Tropea ha provveduto
all'organizzazione logistica e ad alcuni servizi essenziali. Sappiamo che Lidio Vallone, assessore provinciale al turismo, vuole portare prossimamente sugli schermi anche la città di Pizzo. Vallone sta lavorando bene. Ma se la trasmissione ha fatto conoscere i tropeani, che
per più di tre ore sono stati i veri protagonisti, i tropeani hanno capito il motivo del successo di questa trasmissione. La rigorosa diretta, la capacità dei conduttori, la validità dei tecnici, la maestria del regista, l'intelligenza di
Mengacci. Basta dare un'occhiata alla scheda della trasmissione: "Trasmissione itinerante di Retequattro sia in Italia che all'estero. 232 puntate girate dal settembre 1996 al giugno del 2002. Il programma mostra le bellezze artistiche e naturali della
località visitata, le sue tradizioni locali, la sua gastronomia (con la preparazione di un piatto tipico fatta dallo stesso Mengacci davanti alle telecamere). Trasmette la Santa Messa dalla Chiesa principale. Il tutto, come sempre,
rigorosamente in diretta, con tutti i problemi tecnici e le situazioni da risolvere all'improvviso.".
E' proprio così come l'abbiamo vista. Quelle che mancavano all'appello però erano le "bellezze artistiche". La gente si sta domandando: Ci sono o non ci sono queste benedette bellezze artistiche? O sono come le ormai proverbiali armi chimiche di Saddam...
(febbraio 2003)
Tropea protagonista alla Borsa Internazionale del Turismo
Quest'anno la manifestazione, che ha avuto inizio a Milano il 15 febbraio, si è protratta per un periodo più lungo rispetto agli altri anni: quattro giorni in tutto. Cinquemila tra espositori ed aziende hanno dato vita, in un'area di 140 mila mq., alla più importante esposizione al mondo del prodotto turistico italiano,
facendo registrare uno dei principali eventi per l'industria turistica internazionale. La provincia di Vibo Valentia ha presentato nel proprio stand il programma per la stagione 2003, attraverso una pubblicazione che racchiude la storia e le immagini più belle del territorio della Provincia Vibonese.
A gestire lo Stand dell'Amministrazione Provinciale è toccato a dieci studenti dell'Istituto d'Istruzione Superiore (Tecnico dei servizi turistici) di Tropea, accompagnati dai Prof. Liane Sherf e Carlo Pugliese. L'importante "stage" del gruppo, sponsorizzato dall'assessorato provinciale del turismo,
faceva parte del progetto "Promotori in fiera", messo a punto dallo stesso professore e tutor Carlo Pugliese. Il progetto si è rivelato un vero e proprio collegamento tra istituzioni scolastiche e mondo del lavoro a favore degli studenti che stanno per conseguire il diploma con li qualificherà
"tecnici dei servizi turistici".
(febbraio 2003)
Tutti d'accordo per l'Ospedale di Serie A
Per cercar un rimedio alle problematiche croniche dell'ospedale, si costituisce a sorpresa il Comitato Spontaneo Giovanile ed il suo primo editto è quello di chiamare a raccolta
la cittadinanza per discuterne la delicata situazione. Il 9 marzo la Biblioteca Comunale è gremita fino all'inverosimile. Tengono banco effettivamente quattro giovanotti che
cominciano ad illustrare le tre ipotesi, una delle quali prossimamente darà forma definitiva alla struttura sanitaria tropeana. Antonio Piserà, portavoce del Comitato ci dice che il Piano Regionale, elaborato dall'Assessorato alla Sanità (Luzzo) prevede per ogni Ospedale tre soluzioni alternative:
"Centro d'eccellenza", "Ospedale Territoriale" e "Ospedale di Primo Soccorso". Una prima Bozza di tale Piano relega l'Ospedale di Tropea all'ultimo posto, quello "di primo soccorso". Certamente, continua Piserà, che è pure consigliere di minoranza al Comune, Tropea non merita questa
qualifica per il potenziale d'utenza espresso finora sia come cittadinanza, sia come territorio, sia come polo turistico. Contestiamo agli Organi locali di governo di non essersi impegnati a fondo per far cambiare opinione alla Regione affinchè il territorio di Tropea
non venga pesantemente penalizzato ma acquisisca la qualifica di "Ospedale territoriale". Nelle prossime ore, una supina rinuncia potrebbe significare la perdita per sempre di uno strumento sacrosanto così importante per la salute degli abitanti, con gravissime ricadute
negative nel settore turistico ed economico lungo tutto il litorale della Costa degli Dei.
Perciò, sarebbe ora che il Comune si occupi più energicamente della problematica. Abbiamo chiesto il confronto ed il dialogo all'Amministrazione Comunale che invece stasera ha indetto un comizio pubblico un'ora dopo della nostra assemblea per proporre alla fine lo stesso argomento.
Il dibattito, nella sala, ha inizio. Si discute animosamente davanti ad un pubblico attentissimo. Mentre inizia a Piazza Ercole il comizio di Mimma Cortese che illustra le varie fasi attraverso le quali sono stati condotti da parte dell'Amministrazione Comunale i lavori connessi alla problematica dell'Ospedale.
Il sindaco spiega alla folla dei cittadini intervenuti che per conseguire ogni utile soluzione si è deciso - con delibera - di far ricadere qualsiasi intervento nell'ambito istituzionale, allineandosi, tra l'altro, alla volontà dei sindaci dei comuni vicini che hanno approvato tale delibera.
L'Ospedale di Tropea, conclude Mimma Cortese, è "patrimonio" di tutti i 55 mila abitanti del Territorio. Alla fine, il discorso del sindaco pare non si discosti di un millimetro da quello di fondo del Comitato. Ha poi preso la parola il Vice sindaco Gaetano Vallone che ha difeso la linea seguita dal sindaco
dimostrando con cifre alla mano che l'Ospedale avrà il posto che si merita.
(marzo 2003)
Manifestazione pro Ospedale
Il 17 marzo, un corteo, organizzato dal Comitato Spontaneo Giovanile, ha sfilato per le vie della Città con striscioni e slogans. Protagonisti della manifestazione, preannunciata dallo stesso Comitato, sono stati i giovani, supportati dalla presenza di un discreto numero di cittadini ed alcuni comitati
tra i quali si distingueva quello delle "mamme in attesa". Alla iniziativa hanno aderito alcuni commercianti che per l'intero arco della manifestazione, hanno tenuto chiuso il proprio esercizio. Il sindaco aveva preso le distanze dall'iniziativa attraverso un manifesto in cui sconsigliava ai cittadini di aderirvi
per non compromettere l'esito della vertenza intrapresa per le vie istituzionali.
(marzo 2003)
La Fiera della Nunziata: un appuntamento da non perdere
L'origine della Fiera della Nunziata, che si svolge a Tropea il 22 marzo, si perde nella notte dei tempi. Essa viene associata alla festività religiosa dell'Annunciazione che si festeggia il 25 marzo, esattamente nove mesi prima di Natale.
Una ricorrenza importante perchè coincide con l'entrata della primavera, quando in alcune città, come Firenze, vi si festeggiava anche il capodanno differendo nel computo dell’anno di due mesi e venticinque giorni, anche
se in numerosi territori d’Italia sin dal 1582 era in vigore il calendario gregoriano in base al quale l’anno iniziava il I gennaio.
Attualmente è l'unica Fiera a Tropea. Forse nasce immediatamente dopo la costruzione della Chiesa della Nunziata, avvenuta nel Cinquecento, per supportare i pellegrini che si riversavano nel luogo del Santuario, situato in aperta campagna.
L’esigenza era quella di fornire per diversi giorni viveri e bevande a quella massa di gente. Fino a qualche trentennio fa l'aspetto della Fiera era molto diverso in quanto vi si vendeva preminentemente bestiame del luogo, il cui mercato
e la stessa esposizione facevano assumere alla manifestazione un punto di riferimento obbligato per gli imprenditori del settore in campo nazionale.
(marzo 2003)
27 marzo: la tradizionale offerta del cero
E' la prima volta che il Sindaco, Mimma Cortese, eletta a maggio del 2002, offre il tradizionale cero alla Madonna di Romania. La cerimonia si è svolta durante la celebrazione della Santa Messa,
officiata da Mons. Domenico Pantano, in occasione della festa della Patrona della Città. Di sera, il quadro della Madonna è stato portato in processione per le vie del paese seguito da migliaia di fedeli con
in mano le fiaccole accese creando per le 'vinee' del centro storico uno spettacolo davvero suggestivo. Durante il percorso, dietro la teca di argento che custodisce la sacra immagine, c'era tutta la giunta comunale con il Palio del
Comune. Quest'anno la processione, ricadendo in pieno periodo quaresimale, ha assunto una veste "penitenziale" che non ha permesso la "vestizione" della Madonna della Corona e degli Ori.
Per lo stesso motivo, i festeggiamenti si sono svolti senza la partecipazione della banda musicale.
(marzo 2003)
Vibo avrà il nuovo ospedale
Gianfranco Luzzo, assessore regionale alla sanità, intervenuto alla Conferenza dei sindaci della provincia di Vibo Valentia per presentare ufficialmente il nuovo piano
sanitario regionale, appena approvato dalla Giunta regionale, ha reso noto all'assemblea la notizia dell’avvenuta sottoscrizione da parte del Ministro della Salute,
Girolamo Sirchia, del decreto di approvazione della realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia, di cui saranno investiti 42 milioni di euro.
Scatta quindi prossimamente la gara d'appalto dei lavori previsti in un unico lotto, la cui aggiudicazione dovrà avvenire entro sei mesi dal decreto.
La struttura, che conterà 340 posti letto, sorgerà in contrada Cocari e sarà pronta nel giro di tre anni e mezzo.
(aprile 2003)
Premio Letterario Giuseppe Berto
Il Vice Sindaco e Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Mogliano Veneto Francesca Campolo e il Presidente della Giuria del "Premio Letterario Giuseppe Berto"
Giorgio Pullini hanno esteso gli inviti alla conferenza stampa per la proclamazione della cinquina della XV Edizione del "Premio" che si terrà presso
il Centro Nazionale degli Studi Manzoniani, Via Morone Gerolamo, 1, Milano, venerdì 23 maggio 2003 alle ore 11.30
(maggio 2003)
La festa dei tropeani: U tri da cruci
Il Comitato pro accoglienza lo aveva anticipato. Che il 3 maggio la "Festa" ci sarebbe stata. E così è stato. Il ballo del camiu, l'incendio della barca, la gara dei sacchi. Tutto
rigorosamente accompagnato dalle poderose percussioni della grancassa. Stavamo in pensiero perchè per molti anni era venuta a mancare la sensibilità di dare continuità alla più antica festa tradizionale di Tropea.
La Festa dei tropeani. Ancora mancano all'appello dei complementi che facevano parte dell'apparato originario della Festa: l'albero della cuccagna, la colombina, il lancio dei palloni aerostatici (du 'ndossu)...
Speriamo che nel futuro il Comitato ci regali nuove emozioni.
(maggio 2003)
Come eravamo, riscoprire le nostre radici
Con il sottotitolo “Un uomo senza memoria è un uomo senza identità” ritorna a Zambrone la mostra fotografica che avevamo visitato qualche anno fa e sulla quale è stato recentemente pubblicato un volume con tutte le
foto (Vedi NEWS mese di gennaio).
E’ stato un gruppo di insegnanti della scuola elementare (ora Istituto Comprensivo) “Rosalba De Pino”, nel 1999, a coinvolgere gli alunni e le loro famiglie nella ricerca di documenti ed antiche foto ricordo estendendo l’invito
a riscoprire la “memoria” anche agli emigrati in Argentina.
La mostra è divisa in dodici sezioni che ripercorrono la vita passata della civiltà contadina di Zambrone e delle frazioni di San Giovanni, Daffinà e Daffinacello dal 1900 agli anni settanta e sono intitolate: “La famiglia”;
“La donna”; “La guerra”; “Il fascismo”; “L’emigrazione”; “Bimbi di ieri”; “Feste e ricorrenze”; “Il tempo libero”; “Tra i banchi di scuola”; “Il Lavoro”; “Avvenimenti” ; e il “Matrimonio”.
L'esposizione è visibile all'Immobile destinato a Centro sociale
Via Corrado Alvaro - Zambrone - (Vibo Valentia)
INFO 0963 392402
(maggio 2003)
Camera di Commercio premia il "Normanno" e il "Pimm's"
Dodici esercizi della Provincia di Vibo nel campo della ristorazione hanno avuto il Marchio di Qualità per l'anno 2003 da una commissione di esperti per conto della Camera di Commercio di Vibo Valentia.
I ristoranti premiati sono: "La Marinella" di Bivona, "San Pietro" di Mileto, "Hosteria Agostino" di Pizzo, "Villaggio" c/o "Baia del Sole" di Ricadi, "Il Vecchietto " c/o Villaggio "Costa degli Dei" di Ricadi,
"La Pineta" di Spilinga, "Il Normanno" di Tropea, "Il Pimm's" di Tropea, "Maria Rosa" di Vibo Marina, "L'Approdo" di Vibo Marina, "Il Corallo" c/o 501 Hotel di Vibo Valentia, "Il Bouquet" c/o Lido degli Aranci
di Vibo Valentia. Questa potrebbe essere una vera mappa gastronomica per i buongustai durante l'estate che è ormai alle porte.
(maggio 2003)
Protagonista nel Campionato di Serie D l'arbitro in gonnella
Qualche settimana fa i media hanno dato ampio risalto alla notizia che per la prima volta una donna abbia arbitrato una partita di calcio nel campionato dei maschietti. E' successo a Santa Maria degli Angeli di Assisi nel campo dell'Angelana
contro la Val di Sangro, nel campionato di Serie D. Ma che c'entra tutto questo con Tropea? C'entra nella misura in cui uno degli Assistenti della Signora Spinella era il tropeano Alessandro Libertino.
Li vediamo insieme nella foto pubblicata da "Il Messaggero" del 6 maggio 2003. Per la cronaca il risultato è stato di 0-3 per la Val di Sangro.
(maggio 2003)
Proclamata la cinquina del Premio Giuseppe Berto
Venerdì 23 maggio, presso il Centro Nazionale degli Studi Manzoniani a
Milano, la Giuria del Premio Letterario Giuseppe Berto si è riunita per
proclamare i finalisti della XV edizione. Presieduta dal professor Giorgio
Pullini dell'Università di Padova e composta da Giuseppe Amoroso, Ferdinando
Castelli, Ferruccio Gard, Giovanni Pacchiano, Folco Quilici, Marcello
Staglieno, Gaetano Tumiati e Giancarlo Vigorelli, la Giuria ha selezionato
la cinquina per la sezione storica dedicata alle opere prime di narrativa
italiana ed una quaterna di opere di narrativa straniera tradotte in lingua
italiana nel periodo tra il 1 maggio 2002 e il 30 aprile 2003.
Sezione Opere Prime Narrativa italiana
Diego Brasioli, Il Caffè di Tamer, Mursia Editore
Paolo Condò, Sotto copertura, Edizioni Piemme
Francesca Dimitrio, La valle incantata, Pagine Edizioni
Oliviero La Stella, Lo spiaggiatore, Fazi Editore
Antonio Pascale, La manutenzione degli affetti, Einaudi Editore
Sezione Narrativa Straniera tradotta in lingua italiana
Edward Carey, Observatory Mansion, Bompiani Editore
François Lebouteux, Laurentius, Edizioni San Paolo
Jamie O'Neill, Due ragazzi, Dublino, il mare, Rizzoli Editore
Qiu Xiaolong, La misteriosa morte della compagna Guan, Marsilio Editori
Nella volontà di rendere omaggio alla Città e all'illustre autore
moglianese, la Tenuta dell'attuale discendente Barone Federico Bianchi apre
le porte della propria cantina e della Villa, recentemente ristrutturata,
alla XV edizione del Premio Letterario "Giuseppe Berto" ospitando la
cerimonia conclusiva del 7 giugno in cui verranno proclamati, alla presenza
della Signora Manuela Berto, delle autorità, della stampa e del grande
pubblico, i vincitori delle tre sezioni.
(maggio 2003)
Guerrieri di Calabria
Francesco Guerrieri, che al pari di Mimmo Rotella e
Angelo Savelli, ha contribuito a costruire la storia dell'arte internazionale da interprete
e da personaggio.
(Franco Vallone) Calabrese l'artista pittore,
calabrese il gallerista di Via Margutta, calabrese il critico d'arte… tutti calabresi i personaggi
e gli interpreti di questo viaggio culturale all'interno di un'interessante mostra di pittura presso
la galleria d'arte "monogramma"
di Roma che si potrà visitare fino al 28 maggio. L'artista, il pittore, l'autore delle opere,
lo sperimentatore, si chiama Francesco Guerrieri ed è nato a Borgia, in provincia di Catanzaro, nel 1931.
Dal 1939 vive a Roma. Il Guerrieri che vi presentiamo è uscito dai libri classici di storia dell'arte
tanto è riuscito a costruire in questi anni un percorso culturale e artistico inedito e innovativo.
Hanno scritto di lui tutti i grandi critici d'arte da Giulio Carlo Argan a Filiberto Menna, da Corrado
Maltese ad Umbro Apollonio, da Enrico Crispolti a Lea Vergine e tanti altri. Dal 1960 Francesco Guerrieri
ha curato numerose mostre personali che hanno ottenuto ampi successi, come sempre si dice, di pubblico e di critica.
La differenza, con gli altri, è che Guerrieri il successo di critica e di pubblico l'ottiene veramente
e non per comodità rituale di recensione. Roma, Torino, Belgrado, Bergamo, Venezia, Cagliari e Bologna,
Firenze e Savona, Napoli e Matera, Bari e Catanzaro e poi Milano, Verona, Macerata, Frascati e Taverna.
Il percorso di Francesco Guerrieri continua con la presenza in testi storici, in volumi che hanno
"scritto e descritto" la storia dell'arte italiana. Nella sua mostra personale di Via Margutta sono
esposte opere del 1979-80 del ciclo "Interno d'Artista" e del 2000-2003. Due secoli "toccati" dal
pennello colorato di un calabrese trapiantato a Roma famoso per le sue opere ambiente, installazioni,
grandi telai cornici vuoti sospesi o calati nell'ambiente espositivo. Ecco alcuni brani dello scritto
del critico d'arte calabrese Teodolinda Coltellaro che l'accompagna in catalogo in questo speciale viaggio
di calabresi immersi nei colori di "fuori della Calabria".
"Arricchitosi delle estensioni formali del "mondo", placato il bisogno di esperirne lo spazio smisurato
inizia per Guerrieri un percorso a ritroso, un ripiegamento dall'esterno verso l'interno del quadro - che
è soprattutto il suo interno d'artista - in una graduale riappropriazione della spazialità pittorica entro
i margini del telaio che diventa cornice. Nelle opere della serie "interno d'artista" Guerrieri celebra
una rinascita delle sue stesse fondamenta espressive: rievoca i propri quadri del passato facendoli convivere,
nella prospettica profondità del dipinto, con quelli dei grandi maestri, in un'iperrealistica ripetizione
che è memoria e specchio della pittura nel suo incessante farsi, nella sua processualità formativa".
(maggio 2003)
Oliviero La Stella vince il XV Premio Berto con "Lo spiaggiatore" (Fazi Editore)
Sabato 7 giugno, presso la Tenuta Duca di Casalanza, si è tenuta la cerimonia finale della XV^ edizione Premio Letterario Giuseppe Berto.
Ampliate in questa edizione del 2003 le categorie in concorso: oltre alla storica "Opere Prime" di narrativa italiana, la nuova sezione di Narrativa Straniera tradotta in lingua italiana - con il preciso proposito di essere un "osservatorio " sulla migliore produzione letteraria internazionale attuale - e la sezione "Berto Giovani". Quest'ultima, organizzata in collaborazione con il Liceo Scientifico Giuseppe Berto, è rivolta ai ragazzi delle scuole superiori della Provincia di Treviso: dai partecipanti sono stati scelti tre finalisti.
I vincitori delle prime due sezioni hanno ricevuto, alla presenza delle autorità delle Città di Mogliano Veneto e di Ricadi, in collaborazione da 15 anni nell'organizzazione dell'evento letterario, il Premio di 5.000 Euro. Anche il giovane trionfatore del "Berto Giovani" è stato premiato con un soggiorno di una settimana a Ricadi, menre gli altri due finalisti hanno ricevuto dei libri.
Gli scrittori finalisti, italiani e stranieri, sono intervenuti alla cerimonia finale, ed hanno rilasciato interviste alla stampa locale e nazionale giunta a Mogliano Veneto per la speciale occasione.
I VINCITORI
La Giuria presieduta dal professor Giorgio Pullini dell’Università di Padova e composta da Giuseppe Amoroso, Ferdinando Castelli, Ferruccio Gard, Giovanni Pacchiano, Folco Quilici, Marcello Staglieno, Gaetano Tumiati e Giancarlo Vigorelli aveva individuato il 23 maggio a Milano,
una cinquina per la sezione "Opere Prime" di narrativa italiana negli autori:
Diego Brasioli (Il Caffè di Tamer, Mursia Editore), Paolo Condò (Sotto copertura, Edizioni Piemme), Francesca Dimitrio (La valle incantata, Pagine Edizioni), Oliviero La Stella (Lo spiaggiatore, Fazi Editore) Antonio Pascale (La manutenzione degli affetti, Einaudi Editore);
ed una quaterna per la sezione di narrativa straniera:
Edward Carey ( Observatory Mansions, Bompiani Editore), François Lebouteux,(Laurentius, Edizioni San Paolo), Jamie O'Neill (Due ragazzi, Dublino, il mare, Rizzoli Editore), Qiu Xiaolong (La misteriosa morte della compagna Guan, Marsilio Editori).
Per la sezione "Opere Prime" di narrativa italiana è stato proclamato vincitore Oliviero La Stella con Lo spiaggiatore, (Fazi Editore, 2003, pp. 149).
La scelta della Giuria è caduta su "Lo spiaggiatore" perchè ha ravvisato nella sua opera maturità di stile, con la sua prosa piana, puntuale e calzante, dimostrando di avere raggiunto padronanza di una tecnica abilissima, ricca di profonde risonanze.
Il suo narrare è tutto cose e sfumature interiori aderenti alle cose. Le vicende sono spesso quotidiane, ma il loro significato va oltre la lettera. Con sapiente taglio narrativo La Stella le riduce all’essenziale, spremendo dai piccoli fatti significati ulteriori.
I suoi quattordici racconti non sono legati da una trama unitaria, ma da una sottesa filosofia di vita. Estrapolati sensibilmente dalla "quotidianità", i casi sono colti in un frastagliato panorama di condizioni umane e risolti in una gamma varia di ipotesi risolutive. La morale complessiva, che ne esce, può essere quella del buon senso rassegnato. Ed ecco che un panorama di personaggi dalle condizioni sociali, psicologiche ed economiche diverse si anima per raccontarci la propria personale percezione della realtà, a volte con risvolti tragici, a volte con finali più concilianti e percettibile umorismo.
Oliviero La Stella è nato nel 1949 a Roma, dove vive. Giornalista, lavora da più di trent’anni al quotidiano Il Messaggero, per il quale si è occupato di vari temi e nel quale ha ricoperto ruoli diversi; attualmente è il responsabile della Cultura.
Lo spiaggiatore è il suo primo libro di narrativa. In precedenza, ha pubblicato (con altri) un saggio di politica sindacale, Il grande accordo, edito dall’AdnKronos Libri. Nell’ambito della scrittura creativa, ha scritto per il musicista Sergio Rendine il testo del poema radiofonico Marconi, e per un altro compositore, Marco Betta, cinque storie per il ciclo Favole in musica, co-produzioni della Rai e della B&W Italia per Radio3. Suoi racconti sono stati pubblicati dalla rivista Lo straniero, diretta da Goffredo Fofi.
Per la sezione di "Narrativa straniera" sono stati proclamati a pari merito:
- François Lebouteux con Laurentius, (Edizioni San Paolo, 2003, pp. 252):
Romanzo di formazione, ricco di pensiero e di anima, la cui trama si svolge al tramonto del quarto secolo dopo Cristo, nell'incalzare di un mondo nuovo sul disgregarsi dell'impero romano. II giovane Laurentius percorre un arduo itinerario, dalla nativa Africa a Roma, dalla Palestina alla Siria, dalla Germania e poi di nuovo a Roma e nella sua Africa, alla ricerca della verità e del significato della vita. Suo maestro e, come lui, cittadino romano, è Agostino, convertito al cristianesimo. Laurentius avverte il fascino del messaggio evangelico, ma anche il peso di un conflitto tra carne e spirito che lo rende inquieto e angosciato. La sua sofferta recherche, costellata di eventi e d’incontri ricchi di significato simbolico, si placherà nella resa – drammatica ma liberatrice – a quel Cristo che Agostino gli aveva insegnato a cercare nella sua anima. Il romanzo di Lebouteux si legge con gusto e interesse per la capacità di snodarsi, con intelligenza e gradualità, su diversi registri: storico, psicologico, avventuroso, dottrinale. Il tutto in uno stile asciutto e serrato, colorito ed essenziale.
François Lebouteux, nato a Parigi nel 1929, completati gli studi all’École Normale Supérieure, ha intrapreso un’intensa attività nel campo dell’insegnamento e della formazione professionale, non solo in Francia ma anche in Algeria e Nuova Caledonia. Laurentius, pubblicato in lingua originale francese nel 2001 (col titolo Car ils ne savent ce qu’ils font), segna il suo esordio come romanziere.
- Jamie O’Neill con Due ragazzi, Dublino, il mare (Rizzoli Editore, 2003, pp. 594):
Le valenze scabrosamente omofile nell'amicizia dei due giovani protagonisti, risolte con equilibrio di tono anche dai risvolti d'ironia, al lettore danno immediatamente la percezione di un Bildungsroman, di un "romanzo di formazione": ma quasi "a tesi", che perciò si discosta da un modello peraltro spesso tenuto d'occhio, il celebre Le grand Meaulnes di Henri Alain-Fournier. In realtà Due ragazzi, Dublino, il mare è opera matura. Se da una parte l'efficace rievocazione della "Pasqua di sangue" 1916, che stroncò la rivolta indipendentista irlandese, è sovrastata a tratti da un eccesso d'aneliti per la "libertà omosessuale" dei due ragazzi e del più anziano loro mentore Anthony MacMurroug, dall'altra è lo stesso ritmo del racconto che finisce per prevalere, con gli echi della grande narrativa irlandese, da James Joyce a Liam O'Flaherty, da Flann O'Brien a Roddy Doyle.
L'originalità dell'intreccio, la forza visionaria unita alla chiarezza espositiva, le capacità evocative nelle stesse descrizioni ambientali che sempre sono in riferimento alle psicologie dei personaggi, fanno di Due ragazzi, Dublino, il mare uno dei più significativi romanzi dell'ultimo decennio. Da qui il successo del libro nel mondo anglosassone; e, da qui, la sua qualificazione al Premio Giuseppe Berto.
Jamie O’Neill ha dedicato dieci anni alla stesura di Due ragazzi, Dublino, il mare, accolto dalla critica anglosassone come uno dei maggiori romanzi di questi anni. Nato e cresciuto a Dún Laoghaire, nella contea di Dublino, si è mantenuto facendo il portiere di notte in un ospedale psichiatrico di Londra. Tornato in Irlanda, oggi vive a Galway.
Per la sezione "Berto Giovani" il titolo di vincitore è stato conferito a :
Chiara Toniello con Il mio spleen sei tu (da Trittico di spleen), studente dell' Istituto di Istruzione Superiore "M. Flaminio" di Vittorio Veneto.
(giugno 2003)
Mille e più Calabrie all'estero. L'emigratese diventa il dialetto descritto dall'ultimo libro di Franco Vallone
E' dedicato "all'emigratese" uno dei capitoli di 'Calabria, mediterrone da scoprire', il viaggio nella Calabria e tra i calabresi di ieri e di oggi scritto da Franco Vallone, giornalista, videomaker e presidente dell'Associazione 'Migrans' di Briatico .
La lettura compiuta da Vallone è un'ironia a cavallo tra memoria e attualità, che con leggerezza ritrae le contraddizioni, le storture e i disagi di una terra dal carattere forte, difficile e al tempo stesso affascinante. L'emigratese, in particolare, è citato come una lingua parlata in tutte le parti del mondo. "Dove ci sono i calabresi - scrive l'autore - si parlano diverse lingue, quella del posto, l'inglese, il tedesco, il francese... l'italiano, il calabrese e l'emigratese. L'emigratese è un misto di tutte queste componenti. Il dialetto calabrese quasi sempre è quello più antico, arcaico, fossilizzato ai tempi del momento della partenza dei primi emigrati. Nasce così un linguaggio dove i vocaboli calabresi si sono modificati, i nomi stranieri si sono aggiornati in una sorta di nuova parola ed ecco che Buenos Aires diventa Bonosairi, Brooklyn diviene Brocculino, New York Novayorca, gli abbracci si scrivono a bracci... ".
Si organizzano giornate gastronomiche a Berlino come a Monaco o ad Amburgo o Parigi, "con prodotti tipici, politici, giornalisti, canti e musiche folcloristiche di dubbio gusto e dubbia originalità calabrese, balli, tarantellate e cotillon. Tanti discorsi in lingua italiana e tedesca, menù in calabrese... mangiate calabresi all'estero. Quello che colpisce è che ci sono tante di quelle Calabrie sparse per il mondo, all'estero, da formare tutte assieme una Calabria più grande della nostra Calabria e con una popolazione calabrese più numerosa della popolazione residente in Calabria". Mille e più Calabrie all'estero, quelle descritte da Vallone, tra retorica, nostalgia e grande sviluppo economico. "In queste comunità si parla l'inglese, il francese, il tedesco, lo spagnolo, il portoghese e tante altre lingue straniere, l'italiano e resiste il dialetto calabrese, quello arcaico, più antico, rimasto fossilizzato al momento della partenza e infarcito di termini stranieri ".
(giugno 2003)
Scorpioni a Tropea: il tormentone dell'estate
Sono venuti fuori a decine da alcuni scavi nel centro storico. Poi 'passa parola' ha fatto il resto. E come accade agli spettatori dei films americani sugli insetti giganti, che trasmettono il panico nella sala in tutti gli ordini di posti, la sindrome dello scorpione già attanaglia i vacanzieri in procinto di passare l'estate a Tropea. Ci saranno i soliti eroi che vorranno avvicinarsi il più possibile nel luogo dove gli animaletti si potranno vedere per scattare la solita foto ricordo. Ci saranno i soliti preoccupati che non sanno che pesci prendere in caso di incontro ravvicinato. Diciamo subito che non esiste alcun pericolo. Comunque in caso di eventuale morso, ecco le istruzioni per l'uso:
"Sdraiate la vittima, tenendola tranquilla e coperta. Rassicuratela: le specie presenti alle nostre latitudini non sono pericolose. Può comparire un leggero arrossamento e gonfiore attorno alla puntura. Applicate del ghiaccio sulla zona colpita per ostacolare l’assorbimento del veleno".
Quello che si deve sapere sugli scorpioni:
Gli scorpioni appartengono i più antichi esseri viventi della nostra biosfera (esistono fossili del Silurico: 350 milioni di anni fa!) questo ci può far pensare come l'evoluzione abbia attuato in questi aracnidi un piccolo grande miracolo. Le specie oggi
viventi hanno dimensioni che si aggirano tra 1 e 20 cm, con i giganti nel genere tropicale Pandinus. Caratteristiche tipiche dell'ordine sono i pedipalpi conformati a chela, il telson munito d'aculeo e degli organi sensoriali detti pettini, situati ventralmente,
di funzione non ancora certa. A differenza degli insetti e dei ragni gli scorpioni hanno un vero sistema polmonare e circolatorio, e gli embrioni stabiliscono rapporti di tipo placentare con la madre: per essere primitivi quindi esprimono già alcune delle
caratteristiche che hanno reso vincenti i vertebrati più evoluti. Tutti di abitudini notturne, sono solitamente attivi solo nelle stagioni calde, mentre passano rintanati i periodi freddi. Alcune grosse specie tropicali dei generi Androctonus (africano) e Centrurus (messicano) possono essere pericolosi anche per l'uomo.
Dalle nostre parti per fortuna esistono solo specie di dimensioni modeste come il Butus occitanus e l'Euscorpius italicus, che possono essere pericolosi solo in soggetti allergici.
(giugno 2003)
Il sindaco annuncia le dimissioni
Mimma Cortese si è dimessa così come aveva preannunciato ed indicato al punto 5 dell'ordine del giorno dei lavori del Consiglio Comunale del 30 giugno. In questi casi, affinchè le dimissioni siano operative, occorre aspettare trenta giorni in quanto l'annuncio, anche se in sede ufficiale, non è affatto irrevocabile. Al contrario, le dimissioni dei consiglieri sarebbero state irrevocabili all'istante qualora fossero state verbalizzate. Staremo a vedere nelle prossime settimane quello che la prima cittadina tropeana dimissionaria vorrà decidere di fare. Come noto, la decisione è maturata a seguito della politica sanitaria regionale nei riguardi del locale ospedale la cui sorte è ormai da tempo segnata.
(giugno 2003)
Il sindaco revoca le dimissioni
In sede di Consiglio del 18 luglio vengono fatte rientrare le dimissioni annunciate dal sindaco alla fine del mese di giugno scorso. Si esaurisce qui un significativo gesto di una forte protesta nei confronti della programmazione sanitaria regionale che vede l'ospedale di Tropea relegato al ruolo di "pronto soccorso".
E' stata - tutto sommato - una seduta pacata che ha visto alla fine dell'intervento, un sindaco fortemente commosso. A seguire gli interventi di una opposizione piuttosto sotto tono che ha affidato la propria rappresentatività unicamente al capo gruppo Orfanò. Successivamente, gli interventi
del consigliere di minoranza Scordo e dell'assessore Lonetti.
(luglio 2003)
Presentati "I sonetti di Pasquale Galluppi"
Il 3 agosto nella sala convegno della biblioteca comunale si è svolta la cerimonia di presentazione del libro di Ludovico Fulci "I sonetti di Pasquale Galluppi" (65 pagine), edito da Rubbettino, 2003, la cui prefazione è curata da Luciano
Melligrana mentre la nota introduttiva è firmata da Giuseppe Lo Cane, Presidente del "Centro Studi Galluppiani" in seno al quale si è potuta maturare la pregevole iniziativa col "generoso contributo del Comune di Tropea".
I lavori della presentazione sono stati condotti dallo stesso Giuseppe Lo Cane, coadiuvato da Luigi Maria Lombardi Satriani e da Luciano Melligrana. L'autore assiema otto sonetti scritti dal filosofo tropeano.
Quattro erano stati già pubblicati o indicati attorno al 1930 da Eugenio Di Carlo. Nella circostanza, il Di Carlo aveva citato un quinto sonetto che però non gli era stato possibile reperire, e di cui V. Pagano aveva fatto cenno nel volume
"Galluppi e la filosofia italiana" (1897). Il lavoro di Di Carlo era stato pubblicato nel 2002 da TropeaMagazine. Sostanzialmente, sia dal testo del Fulci
che dal dibattito in sala ne è derivato a chiare lettere che il Galluppi non fu mai "poeta" ma filosofo - questo sì - uno dei maggiori che l'Italia abbia mai avuto. L'unico movimento emozionale di questo evento è stata la 'querelle' tra Giuseppe Lo Cane
e l'autore, alla quale viene dedicato l'intero spazio della "nota introduttiva" al libro, dove il Presidente del Centro Studi Galluppiani manifesta delle riserve circa la tesi sostenuta dal Fulci e cioè che il filosofo avrebbe "totalmente
annullato gli spazi di una metafisica volgarmente intesa quale riflessione sopra i fondamenti del sapere e della realtà". Per Giuseppe Lo Cane tale tesi potrebbe starci anche bene a condizione però che il Galluppi della metafisica abbia abbandonato
solo il vecchio metodo che partiva dall'"essere", mentre essa deve muovere dall'"esperienza del me affetto dal fuori di me, sentendo l'importanza della massima: conosci te stesso".
Il costo del libro è di £ 5,00.
(agosto 2003)
A Briatico Mata e Grifone si innamoreranno danzando
(F. Vallone) L'11 agosto, alle ore 17, a Briatico nei pressi della torre Rocchetta, avverrà l'incontro tra il moro Grifone, proveniente dal mare, e Mata la bionda regina locale. Una barca solcherà l'acqua dell'antico lido per portare a riva l'innamorato turco. Subito dopo Mata e Grifone balleranno insieme per le strade della marina.
La manifestazione, sarà organizzata dall'Associazione Culturale Migrans Onlus con il patrocinio della Regione Calabria - Assessorato Beni Culturali, Cultura, Università e Pubblica Istruzione.
Il gigante moro arriva, con una barca, dalla lontana Turchia, la gigantessa bionda è Mata, una regina calabrese. I due si incontrano in riva al mare e qui nasce l'amore. I due alti giganti si corteggiano, ballano, girano l'uno attorno all'altro e si rapiscono in un vorticoso gioco d'affascinazione e d'incanto.
Il gigante e la gigantessa si preparano ad uscire in pubblico in coppia, iniziano a rullare i tamburi, le due alte e inquietanti figure danzano continuamente. In un rituale antichissimo tracciano, attorno all'antica torre Rocchetta e per le strade della marina di Briatico, un itinerario magico e simbolico.
La festa è il loro mondo, il ritmo la loro vita, la strada e la piazza il loro movimento. I due giganti fanno parte di una antica tradizione calabrese e sfilano per le strade durante le feste di paese per allietare, con i loro balli, un pubblico di piccoli e di grandi e per "segnare" di festa il percorso processionale.
La strada diviene, così, un luogo rituale saturo e ricco di simbolica magia e religiosità. I giganti, alti oltre tre metri e mezzo, hanno fatto passare notti insonni a intere generazioni di bambini. Mata e Grifone, dalla testa di cartapesta o di latta battuta e sbalzata, abiti a fiori e strisce segnati da colori
sgargianti e mani indescrivibilmente viscide e inumane, incutono terrore a tutti, una paura profonda, mista al piacere della sfida. Una forte emozione solca il divertimento dei bambini, esorcizza e supera una paura innata e collettiva. Un divertimento che consiste nel cercare di toccare i giganti, ancora una volta,
per superare la paura stessa. Una sfida per il gigante e la gigantessa che a loro volta rincorrono e cercano di raggiungere e toccare proprio quei bambini che dimostrano di avere più paura. I giganti passano per le strade assolate dei paesi del Sud Italia, danzano nello spazio e nel tempo speciale della festa, procedendo
in un rituale di corteggiamento antico.
Ma da dove provengono e cosa rappresentano questi alti fantocci? Queste figure disumane arrivano da lontano. Durante il loro lungo cammino nel tempo si sono caricate di mito e di simbolismo, rappresentano i due antichi regnanti "Mata e Grifone". Mata una regina indigena, Grifone un re turco. La tradizione dei giganti
è molto radicata in Calabria e in Sicilia, in molti paesi sono stati costruiti esemplari del gigante e della gigantessa che sono vere e proprie opere d'arte popolare. Sono molto noti e belli quelli di Taurianova, Palmi, Polistena e Bellantoni di Laureana di Borrello (in provincia di Reggio Calabria); di San Leo, Mesiano,
Ionadi, Briatico, Sciconi, Favelloni, Vena Media, Papaglionti di Zungri, San Costantino di Briatico, Vena Superiore, Dasà (in provincia di Vibo Valentia). Molte volte il ballo dei giganti è accompagnato dal ballo del cameju, del cavaju o del ciucciu.
(agosto 2003)
Tropea celebra la Madonna dell'Isola
Il 15 agosto, come ogni anno, a Tropea si celebra la Madonna dell'Isola. La Sacra Famiglia che si venera sull'altare maggiore dell'antichissima chiesa benedettina, di proprietà ancora oggi della Badia di Montecassino, viene fatta calare in processione giù dalla ripidissima
scalinata dello scoglio (coloro che portano a spalla il pesante corpo unico delle statue sono scalzi) per farla salire su una grande barca. Ed è qui che prende l'avvio la processione a mare cui partecipano numerosi natanti che sotto quella data si trovano nella rada del paese.
Il suggestivo corteo raggiunge la spiaggia di Parghelia per poi ritornare verso Capo Vaticano. Al tramonto si ritorna al punto di partenza, sotto la spiaggia dello scoglio, ora attaccato alla terra ferma ma anticamente vera e propria isola. A questo punto la Sacra Famiglia viene fatta salire fino
al piazzale antistante la chiesetta, dove i festeggiamenti continuano con il rito della Santa Messa e si concludono con la consueta parata di fuochi artificiali. Con quella de "I tri da cruci" del 3 maggio, questa festa è la più radicata nella tradizione popolare locale e quindi molto sentita dai tropeani.
(agosto 2003)
A Briatico blocco di ghiaccio piovuto dal cielo sfiora operatore ecologico
(F. Vallone) Un grosso blocco di ghiaccio caduto dal cielo sfiora Massimo Limardo, un giovane operatore ecologico del luogo. È accaduto, nella mattinata di sabato 4 ottobre, a Briatico nei pressi della chiesa matrice.
"Erano quasi le sette, ci racconta Massimo Limardo - ero intento a ripulire la zona retrostante la chiesa quando all'improvviso, proprio davanti ai miei occhi e la mia fronte, ho visto piombare dal cielo un
grosso blocco di ghiaccio che poi, con un grande botto, si è frantumato per terra. Il ghiaccio che è arrivato velocissimo come un proiettile, era di colore bianco ed aveva una temperatura particolarissima, di
un freddo che ustionava!" Il giovane ha capito subito di aver corso un serio pericolo ed è rimasto per alcuni minuti impietrito dallo spavento. Il fenomeno di Briatico ci riporta indietro di tre anni quando,
nel 2000, questi accadimenti erano all'ordine del giorno. Una prima, e più probabile, ipotesi sembra essere quella, secondo la quale il ghiaccio provenga da un aereo di passaggio, anche se, secondo alcuni tecnici,
il blocco potrebbe anche essersi formato ad alta quota con delle correnti molto fredde.
Si chiamano scientificamente aeroliti e secondo il professore Giorgio Fiocco, dell'Istituto di Fisica dell'atmosfera dell'Università di Roma La Sapienza "nessun fenomeno naturale conosciuto" mentre secondo
la Piaggio Aeronautica "ipotesi remota quella degli aerei". Tanti i proiettili di ghiaccio caduti in questi anni prima in Spagna e successivamente in Italia. In un primo tempo le cronache hanno parlato di "caduta
di escrementi congelati provenienti dalla toilette di un aereo" ma successivamente seguì una smentita: "niente rifiuti organici, si tratta di blocchi di ghiaccio imprevedibili, pericolosi e ancora inspiegabili".
È curioso, in ogni modo, osservare che in questi anni sono state formulate decine e decine d'ipotesi che vanno da "neve ghiacciata dei carrelli d'atterraggio degli aerei" a "esperimenti militari", da "pezzi di comete"
a "scarichi dei WC dei jet, da pezzi di ghiaccio scaricate da palloni meteorologici" a "grandine anomala" e si è arrivati anche a scomodare gli extraterrestri... in ogni caso il nostro Massimo Limardo ha prelevato un pezzo
del ghiaccio piovuto dal cielo e lo ha conservato, tra i surgelati di casa, nel caso qualche serio esperto voglia analizzare il reperto per identificarne la vera natura.
(ottobre 2003)
Raf Vallone, talento eclettico: omaggio al Parco della Musica di Roma
(E. Muzzi) Sarà una serata semplice, senza retorica. La Capitale ricorderà Raf Vallone a un anno della sua scomparsa aprendo le porte del Parco della Musica (Sala Settecento) lunedì 3 novembre. L'ingresso è aperto a tutti
(ritiro dei biglietti dal 28 al 30 ottobre, ore 10-18 presso l'Auditorium) perchè l'abbraccio della Capitale al grande attore sia caldo e corale. L'evento, organizzato dall'assessorato capitolino alla Cultura con Musica per
Roma, ha un titolo che rimanda alle testimonianze dirette di quanti hanno conosciuto il singolare talento che da calciatore e giornalista fu 'battezzato' dal cinema neorealista con "Riso amaro" di De Santis:
Raf Vallone. La memoria di uno sguardo
Ci saranno la moglie di Vallone, Elena Varzi, i tre figli Eleonora, Saverio e Arabella e tanti colleghi e amici: Arnoldo Foà, Franco Interlenghi, Nino Castelnuovo, Carlo Lizzani in ricordo di un artista fuori dal comune.
"Non vogliamo una serata celebrativa - spiega il figlio Saverio - Vorremmo far vedere l'uomo, invece del personaggio, perchè aveva grande carisma, umorismo e spessore intellettuale". Durante la serata verrà proiettato
un documentario inedito che comprenderà l'ultima intervista rilasciata dall'attore, mentre la sua indimenticabile voce accompagnerà spezzoni dei film che l'hanno reso famoso.(ottobre 2003)
Fiera della Purità
(C. Marasco) A Soveria Mannelli, durante le ultime due domeniche d'ottobre, da tempo immemorabile, si festeggia la fiera della Purità. Il nome suscita non poca curiosità ai più meritando dunque l'approfondimento del suo significato.
Purità c'est a dire purezza d'animo, il termine, così introspettivamente inteso, potrebbe essere interpretato nel senso di "vivere fuori del peccato". In realtà il nome della gioiosa festa di paese deriva più semplicemente dal nome
di una madonna chiamata Santa Maria della Purità in onore della quale era stata eretta, tanto tempo fa, una chiesetta nel cuore del paese. La chiesa fu poi sconsacrata e distrutta poco dopo la II Guerra mondiale. Ora l'icona raffigurante
la Madonna della Purità, una bella scultura di legno policromo, è esposta nell'ufficio dei Vigili del Comune. La fiera, tanto attesa, richiama ogni anno tanta gente anche dei paesi del circondario in queste giornate quasi inspiegabilmente
sempre luminose, splendide e calde, sebbene siamo già in pieno autunno, quasi come se fosse un dono divino per allietare ed animare i cuori dei suoi abitanti, prima delle lunghe notti invernali, prima del freddo pungente tipico solo dei paesi di montagna.
Soveria Mannelli, dunque, si affolla di bambini, mamme, vecchi, giovani che avidamente osservano, scelgono, confrontano e trattano prezzi ed infine acquistano ogni tipo di mercanzia, oggetti del desiderio esposti in bellavista sulle coloratissime bancarelle
come in un mercato orientale. E passeggiando per le vie del paese, odoranti del profumo delle grispelle, le morbide frittelle di patate per chi non lo sapesse, ci caliamo, pian piano, nell'atmosfera antica di questi bellissimi ma isolati paesini del tempo
perduto, intuendo appena il ruolo di questo "antico e arcaico centro commerciale" costruito in una sola notte come per magia. Quando cioè le fiere assolvevano a compiti economicamente assai più rilevanti per l'economia rurale delle piccole comunità presenti
sul territorio montano. Per i venditori ambulanti l'evento-mercato costituiva una sicura fonte di guadagno, e per gli abitanti dei paesi più sperduti, l'occasione di, prima dello scoccar del tempo d'inverno, avere comodità irrinunciabili, quali abiti caldi
o arnesi da lavoro, in modo da affrontare la cattiva stagione in modo più confortevole. Si comprava di tutto, stoffe calde e colorate, maglioni, coperte e poi zappe lucide e affilate, coltelli, bracieri, caldaie di rame stagnato, chiavi, tripodi, ma anche
carrube, torroni, caramelle, mostaccioli, mandorle e nocciole, dolciumi odoranti di zucchero tostato. Alle inevitabili conseguenze sfavorevoli del cattivo tempo, che rallentava la possibilità di spostamenti, si verificava tuttavia una perfetta fusione con
i ritmi della natura, a cominciare dallo scandire delle stagioni, il magico silenzio di bianche giornate di neve, l'immensità del cielo azzurro di giorno e buie notti di stelle. Novità di quest'anno sta in ciò, che, alla fiera è stata restituita la matrice
d'ordine religioso. La riabilitazione della festa anche in chiave religiosa è avvenuta con una fiaccolata guidata dalla banda musicale e dai classici botti che hanno accompagnato la sacra icona fino in chiesa, ove si è celebrata una solenne messa in suo onore.
Ancora oggi vi è l'usanza che i più grandi " facciano la fiera", tradizione da intenti che consiste nel ricevere in dono del denaro, per acquistare qualcosa in fiera, quasi sempre un gingillo scelto dal nonno da regalare al proprio nipotino. Forse, dopo tutto,
il vero valore della festa, della rottura della quotidianità, è svelato dalla semplicità e dal candore di una bimbetta che tiene tra le mani un canarino bianco, affettuoso gesto di un nonno che ha voluto così onorare, anche per quest'anno, come in un arcaico rito,
la fiera della Purità di Soveria. Un'ultima dritta: si auspica, per il prossimo anno, l'attivazione straordinaria domenicale del servizio delle Ferrovie della Calabria per collegare Soveria Mannelli con Catanzaro ed i paesi della linea ferroviaria, sarebbe questa
l'occasione, anche per i catanzaresi, di poter fruire di questo particolare evento non soltanto economico ma soprattutto culturale.
(ottobre 2003)
La nostra Halloween
(F. Vallone) Ultimi giorni di ottobre, uno e due di novembre, un periodo a cavallo tra due mesi per ricordare nella nostra tradizione Cattolica, nel nostro calendario, che è festa dedicata a tutti i Santi e a tutti i nostri
predecessori che oggi non ci sono più. Nel vibonese, come in altre zone della Calabria, abbiamo dimenticato, da anni, molte abitudini, tradizioni e usanze, legate certamente alla festa di Halloween originaria che ha sicuramente
riferimenti diretti con la giornata di Ognissanti e con quella dei morti del 2 novembre. Anche da noi, in questo periodo, vi era l'usanza di mettere, a sera, sul tavolo di casa un piatto ricolmo di cibo, con un pezzo di pane e
una bottiglia di vino, un boccale d'acqua ed anche un mazzo di carte da gioco. Tutto questo per rifocillare i defunti che proprio in questo periodo, secondo la credenza popolare, di notte, vagano nel mondo dei vivi.
In alcuni paesi della provincia di Vibo e nella vicina confinante provincia di Reggio Calabria, si usava raccogliere la cera che si scioglieva sulle lapidi dei cimiteri dai lumini votivi. Questa cera recuperata veniva fusa
in delle forme, costruite con la canna, o in altri contenitori vegetali, cipolle, peperoni o piccole zucche, con un nuovo stoppino posizionato all'interno. Queste nuove candele riciclate venivano poi utilizzate nelle "sere dei morti",
tra ottobre e novembre. Si girava per le strade del paese, si bussava alle case dei compaesani per chiedere qualcosa per i "beniditti morti". In cambio si ricevevano dolciumi, qualche monetina o, molto più spesso, giuggiole, corbezzoli,
sorbi, fichi secchi, castagne bollite, noci e nocciole. Altra usanza diffusa nel vibonese era quella di andare in giro con delle grosse zucche svuotate e intagliate a forma di cranio sdentato, illuminate da una candela posizionata all'interno.
Queste zucche dette "teste di morto" legano perfettamente e simbolicamente la nostra cultura tradizionale a quella di halloween. Si andava in strada a raccogliere piccoli regali di parenti, amici e conoscenti, sempre in nome dei benedetti
morti e successivamente si posizionavano le "zucche-teste di morti" sulle finestre delle proprie case, per illuminare, con la loro luce fioca, le notti più buie dell'anno. Sempre a Vibo in questi giorni è ancora oggi facile assaporare
un particolare dolce bicolore dall'intenso profumo, confezionato con pasta di cannella, denominato proprio "ossa di morti".
Sono i dolci della devozione e del ricordo, sono elementi di una vera e propria alimentazione della memoria e dell'anima che ci permettono di recuperare le tradizioni più arcaiche, quelle che detengono la nostra identità culturale.
(ottobre 2003)
La memoria di uno sguardo: omaggio a Raf Vallone
Grande successo di pubblico che non ha voluto mancare alla serata del ricordo in onore a Raf Vallone, in occasione del primo anniversario della scomparsa avvenuta a Roma il 31 ottobre 2002. L'evento,
organizzato dall'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma in collaborazione con Musica per Roma, si è svolto il 3 novembre alle ore 2100 nella Sala Settecento dell’Auditorium Parco della Musica.
Alla manifestazione, introdotta dallo stesso assessore Gianni Borgna, erano presenti, oltre alla moglie di Raf, Elena Varzi, ed i figli Eleonora, Saverio ed Arabella, numerosi protagonisti dello spettacolo che hanno voluto ricordare con testimonianze la figura indimenticabile dell'amico e compagno,
protagonista di numerosi capolavori del cinema e del teatro.
Nel corso della serata, è stato proiettato il filmato inedito "Uno sguardo sul mare", realizzato da Donatella Baglivo, con l'ultima intervista rilasciata dall'attore prima della sua scomparsa.
Il ricordo e la testimonianza sono stati affidati a Silvana Pampanini ('Le avventure di Mandren' - 1951), Franco Interlenghi ('Gli eroi della domenica' - 1953), Antonella Luadi ('Perdonami' - 1953 e 'Andrea Chenier' - 1955), Gianni Bisiach,
Carla del Poggio ('Roma, ore 1100'- 1952), Enzo Musumeci Greco (figlio di Renzo, maestro d'armi in 'El Cid' - 1961), Carlo Lizzani (sceneggiatura in 'Riso amaro' - 1949 e 'Non c'è pace tra gli ulivi' - 1949 ), Arnoldo Foà ('Ho giurato di ucciderti' - 1957),
Lino Capolicchio ('Uno sguardo dal ponte' - 1980). Neanche l'amico di sempre, Arthur Miller, ha voluto mancare facendo recapitare una dolcissima lettera che è stata letta destando in sala profonda commozione. Per Miller Raf Valone è stato "Cittadino del mondo".
Anche i figli hanno preso la parola per ricordare la figura paterna e, in particolare, Eleonora ha dedicato al suo caro papà una propria composizione. Non ha lasciato alcuna dichiarazione, invece, Elena Varzi, apparsa profondamente toccata durante tutto
il viaggio della memoria in onore al suo caro e compianto compagno della propria vita.
(novembre 2003)
La Calabria deplora il vile attentato in Iraq
Il Governatore della Calabria in un messaggio, indirizzato alle famiglie delle vittime del vile atto terroristico di Nassiriyah, ha espresso il cordoglio di tutta la Regione: "Alle famiglie dei militari caduti in un'operazione di pace in terra straniera,
alla generosa Arma dei Carabinieri, giunga il cordoglio della Calabria e mio personale. Un dolore senza confini regionali quello italiano per le gravi perdite di vite umane. Un attentato ai valori della pace e della solidarietà che non scalfisce gli ideali
profondi per i quali ancor più dobbiamo tutti insieme nel mondo 'lottare' ".
Nel luttuoso episodio della missione di pace, avvenuto il 12 novembre, hanno trovato la morte sul campo diciannove italiani: cinque militari dell'Esercito, di cui un ufficiale, dodici Sottufficiali appartenenti all'Arma dei Carabinieri e due civili.
Si è appreso inoltre che il compito di ricomporre i resti delle vittime dell'attentato contro il contingente italiano è toccato a due crocerossine calabresi in servizio presso l'ospedale di Nasseriyah. Infatti vi stanno svolgendo la loro missione
Sorella Giovanna Altomare di Catanzaro e Sorella Marcella Carrieri di Vibo Valentia. Al momento dell'attentato, Sorella Altomare si trovava presso le scuole a tenere lezioni di educazione sanitaria, mentre Sorella Carrieri era in servizio presso l'ospedale.
(novembre 2003)
L'ultimo saluto a Giuseppe Lo Cane, studioso del pensiero galluppiano
Si sono celebrati ieri 16 dicembre a Gasponi di Drapia i funerali di Giuseppe Lo Cane, uomo di grande cultura, per quarant'anni docente di materie letterarie nel locale Liceo Classico e convinto promotore e studioso, con incisiva azione culturale, del pensiero
e delle opere di Pasquale Galluppi, il più grande filosofo di Tropea. E per molti anni Presidente del Centro studi galluppiani.
Così lo ricorda il suo ex allievo. Alfonso Del Vecchio : ""Pochi hanno potuto scendere al sepolcro circondati da più sincera ed universale amicizia: pochi hanno potuto godere i mortuari fiori di una eloquenza estemporanea più maschia: ma fu dato a pochissimi
di essere deposti sulla funebre bara e tratti sulle spalle nel tempio da uno stuolo di giovani uomini, colti, generosi, interpreti sinceri della Calabria loro patria precipuamente interessata alla gravissima perdita"". Con queste parole Luigi Maria Greco, segretario
dell'Accademia cosentina ricordava nel 1847 il filosofo Pasquale Galluppi. Lo Cane si sarebbe certamente schernito se qualcuno avesse osato utilizzare le parole del Greco per commemorare la sua persona. Egli che è stato il più convinto promotore e studioso del
pensiero delle opere del grande filosofo di Tropea. La scomparsa del professore Lo Cane ingegno storico e filosofico di eccezionale valore, priva la città di Tropea, dove egli esplicò il suo magistero di docente presso il liceo classico, di una presenza insostituibile
per il rinnovamento culturale, morale, spirituale. Socio fondatore della Fondazione don Mottola e discepolo tra i più eletti del santo sacerdote si adoperò senza risparmio di energie per la crescita dell'iniziativa, che promuove il "Premio don Mottola" e lavorò
instancabilmente a sostegno dell'edizione dell'Opera Omnia del sacerdote, la cui attività è parte integrante della storia sociale oltre che religiosa della nostra città nel secolo scorso. Consapevole della grandezza del sacerdote, Giuseppe Lo Cane ebbe un ruolo
significativo nel processo di avvio per la sua beatificazione. Come presidente del Centro studi galluppiani fu per tutti un preclaro esempio di rettitudine e di onestà, sorrette da una fede mite ed incrollabile.
Seppe promuovere un'incisiva azione culturale con particolare riguardo alla valorizzazione del pensiero e dell'opera del grande filosofo di Tropea. E' grazie alla sua meritoria attività se oggi rimane vivo il ricordo di Pasquale Galluppi, del suo pensiero critico,
dei valori profusi in un contesto storico ricco di fermenti ed elaborazioni istituzionali che hanno contribuito a dare consistenza e prospettiva al nuovo stato nato dal Risorgimento. Il professore Lo Cane si è caratterizzato per il rigore scientifico delle sue iniziative,
per la serietà dell'impostazione metodologica e di ricerca riconosciuta nei congressi di Studi Galluppiani, nelle collaborazioni con le università di tutta Italia ed in moltissimi istituti superiori della provincia. E' stato punto di riferimento per i ricercatori
e studiosi che in numero crescente hanno ampliato ed approfondito gli studi e le competenze su Galluppi, nonché per numerosi studenti impegnati nella documentazione bibliografica della loro tesi di laurea. Gestì con amore e passione la pregevole biblioteca del Centro studi galluppiani.
Giuseppe Lo Cane rimane oggi il più grande divulgatore del pensiero filosofico galluppiano e del suo patrimonio di cultura e libertà. Di Galluppi ha curato la pubblicazione di Elementi di filosofia e Filosofia della matematica. La presenza attiva di Giuseppe Lo Cane nel gruppo
ecclesiale calabrese si segnalò con intelligenti e solidali proposte a favore dei giovani calabresi disoccupati, denunciando la mancanza di meccanismi positivi di identificazione sociale che colpiscono l'infanzia, gli handiccappati, gli anziani, gli ammalati, sollecitando sempre
opere a testimoniare, affermare ed estendere la valorizzazione dell'uomo.
(dicembre 2003)
In ricordo di Giuseppe Lo Cane
(Ludovico Fulci) L'onestà, tanto morale quanto intellettuale, è la dote fondamentale per cui Giuseppe Lo Cane resterà a lungo nella memoria di chi lo ha conosciuto.
Come studioso, ha avuto molti meriti e fra i maggiori quello di aver disseppellito dal buio di circa centocinquant'anni un'opera delle più significative di Pasquale Galluppi, filosofo che oltre a Rosmini egli studiò con passione.
In tempi in cui gli studi di filosofia sono irresponsabilmente negletti e troppi italiani, specie quelli che "contano", sono dediti ai più vari purché redditizi commerci, duole la scomparsa di chi, per la serenità del suo spirito e le doti della sua cultura tanto ancora avrebbe potuto dare alla sua terra che ha amato con la generosità disincantata di un nobile cuore.
(dicembre 2003)
Ancora sul porto turistico di Santa Maria di Ricadi
(C. Adilardi) In uno dei posti più belli dell’Europa, una zona che non è proprietà di pochi, ma un bene patrimonio dell’umanità, si è deciso, (ma chi può in questi casi arrogarsi il diritto a decidere per tutti), di costruire un Porto Turistico.
Ci s’illude che quest'iniziativa aumenti la presenza turistica, a nessuno viene in mente che così facendo viene meno il motivo primo delle numerose presenze, la splendida bellezza naturale delle coste e del mare.
In passato si voleva costruire a Gioia Tauro una centrale a carbone che avrebbe distrutto il turismo, unica fonte di reddito, oggi con la cementificazione della costa, naturale conseguenza della costruzione del porto, si continua a farsi del male, una specificità meridionale
tipica purtroppo, favorendo i pochi speculatori, abusivisti, ……. A questa classe dirigente è troppo chiedere una volta di guardare un po’ più avanti, facendo prevalere l’interesse di un'indiscutibile maggioranza?
Pizzo, Vibo Marina, Zambrone, Parghelia, Drapia, Tropea, Ricadi, Joppolo e Nicotera, valorizzando ognuno la propria specificità, Uniti, potranno crescere e svilupparsi insieme, non mettendosi in concorrenza fra loro.
Nei programmi elettorali di ciascun partito è auspicabile una posizione chiara su questo specifico problema.
Il MSFT chiede un referendum provinciale che si pronunci sulla fattibilità del Porto turistico a S.Maria di Capo Vaticano. L’Amministrazione Comunale di Ricadi che nei fatti vuole il Porto solo per un senso inconscio di rivalsa e di distacco, nel volersi mettere in concorrenza
diretta con il Comune di Tropea, non produrrà altro che una corsa al ribasso di tutta la zona.
Il commissario provinciale del msft
(dicembre 2003)
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Stromboli: tutto è sotto controllo L'attività esplosiva che caratterizza lo Stromboli viene monitorata
dalla Sezione di Catania dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
mediante rilievi periodici sul vulcano con l'ausilio di una telecamera termica, misurazioni mensili della componente gassosa
che viene emessa dai crateri sommitali, campionature dei prodotti emessi ed analisi dei prodotti ed una Web Cam Live,
collegata in Rete e quindi accessibile a tutti.
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I soprannomi
a Tropea
Grazie alle Vostre segnalazioni il numero delle " 'ngiurje " è arrivato a quota 605! TM ha pensato di menzionare chi ha
segnalato almeno quindici nomi. Ricordiamo che le pagine dedicate ai soprannomi tropeani sono aperte a tutti coloro che ne vogliano segnalare altri ancora, sì da formare un elenco completo, almeno di quelli più significativi. |
Il Papa parla alla Famiglia degli Oblati di Don Mottola
Il sito ufficiale della Santa Sede dedica alcune pagine alla Famiglia Oblata voluta da Don Francesco Mottola ed operante in buona parte del territorio nazionale. Il Papa si rivolge amorevolmente ai componenti ormai numerosi in occasione
dell'udienza particolare concessa ad una nutrita rappresentanza il 15 settembre 2001 nella residenza di Castelgandolfo. Come si ricorderà, l'avvenimento, considerato il "centro" ed il "culmine" dell'Anno Mottoliano",
destò molta commozione nella comunità tropeana. |
A Tropea è "Festa di Primavera"
I comportamenti e le maniere della gente tropeana non hanno mai tradito la nobile origine di un popolo che ancora oggi tira fuori al momento giusto i più
manierati convenevoli e i più gentili e convincenti "modi di fare". E' dai tempi di .....(continua) |
Riaperta la Chiesa di San Giuseppe
Finalmente, il 19 marzo, dopo venticinque anni di inattività, la Chiesa di San Giuseppe ha riaperto le porte al culto. Intere famiglie tropeane esprimono al Santo grande devozione, migliaia sono i battezzati con il suo nome.
La Chiesa era gremita di fedeli, commossi, che non sono voluti mancare alla prima Santa Messa delle ore 0730. Ad officiarla un Don Ignazio Toraldo di Francia commosso, al quale si deve la faticosa opera di restauro
della struttura che per il futuro avrà anche la funzione di sala polivalente attrezzata per lo svolgimento di attività concertistiche, conferenziali, ecc. Come si ricorderà, il
progetto era stato nel 1998 proposto con successo dall'Associazione culturale "TropeaFenice". |
Ma quanti furono i Conclavi del Cardinale Lauro?
Il sito che vi proponiamo prende in esame tutti i conclavi che nel corso dei secoli la Santa Sede ha dovuto gestire. Ricchissimo di notizie sui cardinali che
hanno partecipato alle varie sessioni o che non hanno partecipato, finalmente dirime ogni dubbio a proposito del nostro Vincenzo Lauro, che, eletto Cardinale il 12 dicembre 1583, partecipò ai seguenti conclavi: 7-15 settembre 1590; 8 settembre - 5 dicembre 1590; 27-29 ottobre 1591; 10-30 gennaio 1592.
Non prese parte al Conclave del 21- 24 aprile 1585. "Ero occupatissimo" si giustificò. Però volle mettersi in viaggio lo stesso verso Roma per congratularsi personalmente con Felice Peretti di Montalto, suo diletto amico, eletto Papa con il nome di Sisto V.
Più tropeano di così...... |
A Pasqua andiamo a Santa Domenica di Grecia
Dopo la scoperta di Tropea di Grecia e di Parghelia di Grecia è la volta di
Santa Domenica di Grecia. I greci la chiamano Agia Kyriaki (Santa Domenica). Si trova nell'isola di Milo, nelle Cicladi, ed è una marina stupenda. Una baia deliziosa dalla bianca sabbia, sormontata da rupi scoscese che si specchiano nel mare cristallino.
Insomma, come quella nostra di Ricadi. Un'ultima notizia non meno interessante: in Grecia ci sono almeno un centinaio di località che si chiamano Agia Kyriaki, di cui qualche
porto e molte isole: una si trova vicina a quella di Leros, davanti al villaggio di Panteli , nella area del Dodecanneso.
Come pure molte sono le chiese ed anche i monasteri dedicati alla Santa, che anche quì si festeggia il 7 luglio . |
La Regione presenta "Oreste". Chiaravallotti: "Un atto d'amore verso le nostre radici"
Altomonte, Bova, Gerace, Morano Calabro, Santa Severina, Serra San Bruno, Squillace, Stilo, Strongoli, Taverna,
Tiriolo e Tropea sono state inserite nel Progetto Integrato Strategico (PIS) "Oreste" (Osservatorio regionale studi territoriali), presentato a febbraio dal Consiglio Regionale
con l'intento di riqualificare i relativi centri storici. Le dodici città, scelte in base ai criteri di antichità e pregio, sono quelle che faranno da traino nel mondo ad una Calabria
che vuole crescere ed emergere nel campo storico, culturale, turistico, ambientale. L'idea del progetto è dell'attuale sindaco di Altomonte, Costantino Belluscio, che è anche il coordinatore del gruppo dei
sindaci dei dodici comuni interessati. |
La lito su Tropea di C. M. Escher
E' apparso recentemente sulla Rete un tributo a M. C. Escher,
con varie sezioni dedicate alla vita, all'arte, alla carriera, alle tecniche e ai viaggi dello Artista, nato in Olanda nel 1898. Nel web si possono
ammirare le opere ed in particolare, i disegni prodotti dopo il viaggio in Calabria, corredati da testimonianze e documenti.
Viaggio che Escher fece in Calabria dal 28 aprile al 25 maggio 1930. Accompagnato da tre amici, aveva preso il treno a Pizzo per scendere a Tropea, a
Scilla ed a Mélito. Da quest'ultima località i viaggiatori erano arrivati con i muli a Pentedattilo, da dove erano passati, dopo parecchi giorni di permanenza, a
Palizzi e Stilo, Crotone, Santa Severina e Rossano, Morano e Rocca Imperiale. Fra ottobre e febbraio, Escher ha prodotto tredici stampe
- litografie e woodcuts.
Ormai si sa che la litho su Tropea è del 1931 ed è conservata in Canada, al Museo delle Belle Arti di Toronto. Essa riproduce la fiancata della rupe che si affaccia sul mare tra lo scoglio di San Leonardo e quello
dell'Isola. Il sito in questione ci fa conoscere un curioso particolare. Nel 1989, quattordici anni fa, il fotografo Mark Veldhuysen venne appositamente in Italia
alla ricerca delle località visitate sessant'anni prima da Escher e per individuare gli scorci immortalati dalla sua arte, seguendo gli indizi che si possono vedere nei disegni del
Maestro.
Veldhuysen è passato anche da Tropea e non ha trovato difficoltà ad individuare il posto preciso che appare nella litho di Escher. Il sito pubblica anche
la foto scattata. Ed ecco come Mark descrive la "scoperta" della veduta di Tropea disegnata da Escher:
"Tropea è costruita su una roccia durante il periodo romano. Le case sono costruite in cima ad una enorme rupe ed attraverso i secoli si è formato un
grande labirinto di strette viuzze. Poiché le case sulla sua litografia sono così distinte, non abbiamo avuto difficoltà di aver trovato la loro posizione.
Appena qualche cosa è cambiata, tranne alcune case che sono state rimodellate e una strada che è stata costruita sopra la spiaggia. Anche il vecchio
aquedotto romano può ancora essere visto sul fondo."
Quello che Veldhuysen chiama "acquedotto romano", dallo scorso anno non esiste più perchè è stato demolito, dopo oltre un millennio di storia, e non si sa per quale ragione. |
L'epigrafe di Cajazzo
Si sa che Tropea nel corso di millenni ha macinato grandi ricchezze di storia o perchè diretta autrice o perchè coinvolta da eventi e persone. Non dobbiamo
quindi meravigliarci se in qualche lontana località, sulla facciata di un palazzo o all'interno di una chiesa, venga menzionato il nome di Tropea. Spesso succede che gli abitanti del
posto siano all'oscuro della motivazione. A Caiazzo, in provincia di Caserta, nell'atrio del Palazzo Mazziotti, esiste un'epigrafe murata, dedicata al vescovo caiatino Giuliano Mirto Frangipane che fu anche vescovo di Tropea:
"Iulianus Mirteus Episcopus Tropiensis, olim Cajacensis, invictissimi et serenissimi domini Ferdinandi de Aragona Siciliaeque Regis Major Cappellanus et consiliarius ac almi studii neapolitani gubernator anno domini MCCCCLXXXXII".
Il Mirto nacque a Cajazzo, dove appunto fu anche vescovo, nominato da Sisto V il 14 maggio 1472.
Era ben visto dalla Corte Romana e dal Re Ferdinando I d'Aragona che lo prescelse nel 1474 quale Regio Consigliere,
Cappellano Maggiore e Governatore dello Studio Napoletano.
Col favore dello stesso Re, fu trasferito a Tropea il 16 giugno 1480.
Celebrò il 7 maggio 1494, nel Palazzo Reale, le nozze di Sancia di Aragona, figlia di Re Alfonso II, con Goffredo Borgia,
parente di Alessandro VI.
Assistette, quale Cappellano Maggiore, all'Incoronazione del Re Alfonso II, eseguita nella Cattedrale di Napoli l'8 maggio
1494, dal Cardinale Giovanni Borgia Arcivesvovo di Monreale, nipote di Alessandro VI.
Morì a Tropea il 26 settembre 1499 e fu seppellito nel sepolcro comune dei Vescovi nella cattedrale. |
Ricostruito il passaggio di San Francesco a Zaccanopoli
In occasione della festa di San Francesco di Paola, Don Francesco Sicari, parroco di Zaccanopoli, ha voluto ricostruire l'evento dell'anno 1464
che ha portato nel piccolo paese il Santo della Calabria. San Francesco per una notte fu ospitato a casa dell'allora parroco Domenico Gatto.
Don Sicari, tra l'altro, ha ricordato che durante il soggiorno il Santo fece il miracolo della moltiplicazione dei pesci per far mangiare tutti i commensali,
compresi i due fraticelli che, durante il viaggio per la Sicilia, portava con sè: Giovanni di San Lucido e Paolo Rendaccio.
Ed a Zaccanopoli si conserva ancora il piatto del miracolo mentre appena fuori dell'abitato del paese su di una roccia si può scorgere l'impronta del
piede del Santo.
Per saperne di più leggere su TM l'articolo del 1924 di Pasquale Massara Scalfari.
Giro d'Italia: la quarta tappa passa per Zambrone
Dopo la terza tappa, vinta da Garzelli sul traguardo di Acquappesa Marina, il 13 maggio la carovana del Giro riprende la strada per Vibo Valentia, passando
per Pizzo, Briatico, Zambrone e Zungri (cresta), che vale come unico gran premio della montagna. A Tropea spetta la tappa dell'
itinerario enogastronomico dove il traguardo verrà tagliato dalla cipolla rossa e dalla "lattuga gigante", prodotto locale... molto pregiato.
Osservatorio sui Diritti dei Minori
L'Osservatorio sui Diritti dei Minori è un Comitato Scientifico, costituitosi per volontà di un gruppo di esperti che hanno liberamente
deciso di mettersi in discussione, pronti ad affrontare qualsiasi intemperia pur di stare dalla parte dei bambini.
Tv e Minori.
Inchiesta dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori in previsione di una conferenza che avrà luogo il 30 maggio a Paravati di Mileto, organizzata
dall’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia.
13 maggio 2003 - Adolescenti calabresi affetti da teleabuso, forma di intossicazione cronica.
Il dato emerge da un’inchiesta condotta dall’Osservatorio sui Diritti dei Minori nel mese di aprile 2003 su una campionatura di 1.000 soggetti in età evolutiva,
in età compresa a i 13 e i 17 anni, dislocati sull’intero territorio regionale, coordinata dalla psicologa Maria Pia Dematheis.
“L’aggravante di questa malattia – spiega il sociologo calabrese Antonio Marziale, presidente del Comitato Scientifico – si fonda nella complicità degli adulti,
che si riflette nell’uso che essi ne fanno per sedare i ragazzi, come se la televisione fosse una baby-sitter.
Il 71% dei soggetti in età evolutiva intervistati ha dichiarato di assistere a programmi televisivi per più di 4 ore al giorno. La televisione ruba così il tempo
dedicato alla lettura, al gioco e alla socializzazione con i coetanei.
Un utilizzo regolare dell’elettrodomestico consiglierebbe un’esposizione pari a 60 / 90 minuti giornalieri. Sta qui il confine tra uso e abuso.
La passione eccessiva per la tivù – rileva Marziale – crea non pochi disagi, primi fra tutti la perdita di iniziativa, di impulso, di senso critico ed apatico
che molto spesso sfocia in comportamenti violenti. Il teleabusante si ritrova immerso in un mondo di profonda apatia con scoppi di violenza improvvisa .
L’assoluto ed insistente sprofondamento della mente del telespettatore nello schermo genera un’intossicazione acuta che si riverbera in uno stato mentale ondeggiante
tra l’ebbrezza ed il rapimento estatico, ricco di immaginazioni ma vuoto di valori reali.
Il quadro complessivo della teledipendenza si sviluppa bruscamente andando a scapito del profitto scolastico, della comunicazione sociofamiliare e perfino del livello
intellettuale e sentimentale del soggetto”.
Il presidente dell’Osservatorio stila i danni più frequenti provocati da tale tipo di intossicazione, che sono: “l’obesità, legata non solo al poco movimento, ma
anche all’abitudine di “sgranocchiare snack e merendine davanti allo schermo, la perdita di appetito, dolenze articolari, danni alla vista, capogiri e senso di nausea e alienazione”.
Un approfondimento di questo studio sarà illustrato il 30 maggio, a Paravati di Mileto, presso l’auditorium della Casa fondata da Natuzza Evolo, nel corso di una conferenza organizzata
dall’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia, che vedrà sul tavolo degli oratori lo stesso Antonio Marziale, tecnico che ha coadiuvato il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri,
nell’estensione del Codice di autoregolamentazione Tv e Minori, e don Fortunato Di Noto, presidente dell’Associazione Meter, realtà impegnata sul fronte dell’antipedopornografia su internet.
“Un’occasione – secondo il parere dell’assessore provinciale vibonese alla Cultura, Pino Ceravolo – per conoscere i nostri figli e per riflettere sul ruolo, sempre più passivo, della comunità adulta”.
Tropea si conferma leader nella classifica di Legambiente & Touring Club
Sono state presentate le migliori località balneari italiane dell'estate 2003 selezionate dalla "Guida Blu" di Legambiente e del Touring Club Italiano.
Il massimo dei voti è toccato, nell'ordine a Otranto (98 punti), Cinque Terre (95 punti), Castiglion della Pescaia (92,9 punti), Bosa (91,7 punti), Isole Tremiti (90,4), Tropea (89,1), Pollica (87,9), Arbus (86,5),
Lampedusa e Linosa (86,6), e Orosei (86,6).
Per guadagnarsi le ambite cinque vele che ogni anno Legambiente assegna alle migliori spiagge italiane sono passate sotto le forche caudine di 128 indicatori di qualità. Non solo un mare limpido e cristallino.
Ma anche servizi ai bagnanti, strutture per l'handicap, itinerari storico culturali, rispetto dell'ambiente, valorizzazione delle tradizioni e delle produzioni tipiche, per totalizzare un giudizio che le
facesse attraversare l'estate con la migliore velatura possibile. Ne sono uscite vincitrici dieci località mozzafiato, a prova d'inquinamento, libere da ecomostri, di quelle da inserire alla voce "da non perdere".
Ed anche questa volta Tropea si conferma leader della speciale classifica, occupando il sesto posto alle spalle di località che risiedono in parchi nazionali, parchi naturali, parchi geominerari,
riserve e aree marine protette.
Evviva Tropea, Abbasso Tropea
"Viaggi e Sapori" di giugno esce con un servizio sul mare della Calabria (da Lamezia a Scilla) dedicando la copertina a Tropea, come ad una glamour girl. Non è così all'interno della rivista, nelle pagine dei percorsi
turistici, con tanto di "consigli per gli acquisti" dove non si riesce a leggere nemmeno l'ombra di un ristorante o di un albergo della Città.
Dal Brasile la pianta dell'aria "tropeana"
Il nome Tillandsia deriva dal nome dello svedese Elias Tillands (1640-1693), professore di biologia.
E' essenzialmente una pianta centroamericana senza radici (per questo viene chiamata "pianta dell'aria")che cattura il pulviscolo contenente gli inquinanti atmosferici, come il velluto cattura la polvere domestica.
Può essere usata per monitorare l' inquinamento, ma anche, in dosi massicce, per assorbire le polveri cariche di idrocarburi policiclici aromatici, ovvero i benzopireni accusati di essere cancerogeni, provenienti dall' incompleta combustione della benzina e del gasolio. La mancanza di radici ha permesso di analizzare le sostanze depositate escludendo le interferenze con il terreno.
La Tillandsia non solo cattura gli inquinanti, ma è in grado di assorbirli ed eliminarli, metabolizzandoli, ovvero "mangiando" una discreta quantità di inquinanti: 0,2 milligrammi per chilogrammo di pianta. Costa poco e sono già state ipotizzate le applicazioni: una piccola parete, peraltro decorativa, già oggi si può usare per disinquinare un appartamento, ma non si esclude in futuro l'ipotesi di interi pannelli pieni di piante da collocare sulle autostrade e sulle vie cittadine di grande traffico.
La Tillandsia Tropiensis è brasiliana e non è escluso che sia stata "battezzata" da un botanico di origine tropeana.
Le Moto Guzzi a Tropea
Nei prossimi 28 e 29 giugno le strade di Tropea saranno invase da centinaia di centauri che anche quest'anno proporranno l'inconfondibile rombo dei motori delle loro moto. Sarà il quinto raduno delle "aquile" che, oltre alla consueta partecipazione delle ormai mitiche macchine di un tempo, darà ampio spazio ai nuovi modelli ai quali sarà dedicata una prova su strada.
Anche quest'anno il raduno sarà organizzato dalla Concessionaria Moto Guzzi Crea di Reggio Calabria con il Guzzi Club di Tropea. Regolamenti programma e modalità d'iscrizione si trovano sul sito web dal quale si può anche scaricare la coloratissima locandina.
Santa Domenica: a Scorrano è già Festa grande !
Per il XVII centenario del martirio di Santa Domenica, protettrice di Scorrano (LE), la Città pugliese è già pronta a rendere alla Santa tropeana il tributo dovuto per l'occasione.
E per le vie della Città si assapora ormai aria di festa, di gran festa che quest'anno sarà sotto l'alto patrocinio della Camera dei Deputati. Nel sito web approntato per la circostanza si può
trovare di tutto su Santa Domenica: la storia sulla Santa, sul Paese, il programma della festa, la galleria di immagini della processione, delle luminarie, ecc.. Ma soprattutto vi si può trovare
l'immensa devozione popolare per Santa Domenica.
Sergio Cammariere: l'onda lunga calabrese
Sergio Cammariere, 40 anni, nato a Crotone, è un personaggio singolare nel panorama musicale italiano. Pianista raffinato ed interprete coinvolgente, trae la sua ispirazione sia dalla musica classica, da Beethoven e Debussy,
sia dalle sonorità sudamericane, assimilando il calore e l¹energia di autori come Jobim, Cartola e de Moraes. Notevole anche l¹influenza esercitata dal jazz, verso il quale la sua musica riconosce il debito più grande grazie ad artisti del calibro di Art Tatum, Peter Nero e Keith Jarrett.
Già verso la fine degli anni ottanta comincia a comporre una serie di canzoni che sebbene molto valide, rimangono inedite, eccezion fatta per i brani inseriti in un disco pubblicato nel 1993 con il cantautore Roberto Kunstler. Nel 1997 Cammariere partecipa al Premio Tenco, catturando
l'attenzione di critica e pubblico. Poche note della sua esibizione bastano a far capire la sua statura artistica e la Giuria della manifestazione gli attribuisce all'unanimità il Premio IMAIE, come migliore esecutore e interprete della rassegna, consacrandolo ad autentica rivelazione dell'anno............
Scorrano festeggia Santa Domenica
Anche quest'anno la Città di Scorrano (LE) ha festeggiato la propria patrona, nonostante le avversità meteo dei giorni scorsi che hanno gravemente danneggiato le luminarie, il fiore all'occhiello della Festa. Infatti la città pugliese è la patria delle luminarie: da qui partono alcune delle migliori
ditte che abbelliscono non solo gran parte delle feste italiane ma eventi importanti in tutto il mondo, dall'America, in Australia, in Giappone. Quattro i complessi bandistici che si sono alternati in due palchi distinti. Dieci le ditte pirotecniche, di cui la ditta Foti di S. Eufemia d'Aspromonte
(RC), che hanno dato luogo ad una grandiosa gara spettacolo. E poi la processione dove si tocca con mano la devozione viscerale degli abitanti verso la Santa di Tropea. La seguitissima rappresentazione teatrale "La Vergine di Tropea" di Antonio De Donno. Il concerto di Dolcenera, trionfatrice a Sanremo
e giovane rivelazione scorranese e quindi la sua presenza non poteva tradire la città natale. La Festa continua....con il prossimo arrivo da Tropea delle reliquie della Santa che saranno esposte fino alla chiusura dell'anno in corso, XVII centenario del martirio di Santa Domenica.
Il Programma
Ecco il programma di 'TROPEATEATRO 2003' che anche quest'anno si articolerà nel Piazzale Interno del Porto Turistico dal 28 luglio al 12 agosto, con inizio alle ore 2100:
Lunedì 28 luglio MACBETH di W. Shakespeare - Regia di Giovanni De Feudis, con Mariangela D'Abbraccio e Massimo Venturiello;
Mercoledì 30 luglio LA LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE (Recita per voce recitante e band) - Regia di Pino Cormani;
Sabato 2 agosto IL MALATO IMMAGINARIO di J. B. P. Moliere - Regia di Livio Galassi con Carlo Croccolo ;
Lunedì 4 agosto LA LOCANDIERA di C. Goldoni - Regia Nicasio Anzelmo con Anna Mazzamauro ;
Giovedì 7 agosto GL'INNAMORATI di C. Goldoni - Regia di Pino Quartullo con Pino Quartullo e Nathaly Caldonazzo;
Sabato 9 agosto LE TROIANE di Euripide - Regia di Livio Galassi con Erica Blanc, Vanessa Gravina , Edoardo Siravo;
Mercoledì 12 agosto TUTTO PER BENE di L. Pirandello - Regia Gino Zampieri con Pino Caruso e Nini Salerno.
Prevendita e biglietterie: Botteghino PROLOCO - Piazza Ercole, Tropea Tel. 096361475.
Il sindaco riceve Marisa de Spagnolis
Il 28 luglio, in occasione della imminente presentazione del libro "Don Giovanni Camillo e la famiglia de' Spagnolis di Itri", l'autrice è stata ricevuta dal sindaco. Durante l'incontro l'archeologa ha invitato, a nome del sindaco di Itri,
il sindaco di Tropea a partecipare all'evento, previsto nella Città di Itri il 3 agosto p.v., consegnando le anteprime del libro, di cui una copia andrà alla biblioteca comunale. Don Giovanni Camillo de' Spagnolis, antenato dell'autrice, era nato
a Itri e vissuto a Tropea intorno al 1626, in qualità di Maestro di Cappella presso la Cattedrale ed il Seminario. Pubblicò l'opera "Il primo libro delle recercate a due voci", una raccolta di brani musicali che si collocano nella tradizione della musica didattica
sul finire del periodo rinascimentale.
A Zungri sono in arrivo i MATIA BAZAR
Lunedì 4 agosto, i Matia Bazar saranno chiamati a chiudere i festeggiamenti in onore della Madonna della Neve. Il mitico gruppo genovese è dal 1975 sugli altari della musica leggera internazionale.
Chi non ricorda il loro primo successo "Stasera che sera" interpretata dalla voce vellutata della solista Antonella Ruggiero. Molto tempo è passato. Qualche capello grigio di chi è rimasto,
molti avvicendamenti nella line up, tre cantanti soliste cambiate, ma i toni e l'entusiasmo sono sempre quelli del primo singolo. Trascinati ancora da capitan Piero Cassano presenteranno decine
e decine di successi da quelli più recenti come "Messaggio d'amore" a quelli di qualche tempo fa come "C'è tutto un mondo intorno" o "Solo tu".
Il concerto si terrà in piazza in prima serata e sarà aperto gratuitamente a tutti.
TROPEAFENICE riapre la Chiesa di San Giuseppe
Il 30 luglio la Chiesa di San Giuseppe, rinnovata, è stata ufficialmente riaperta. A fare gli onori di casa, alla cerimonia d'inaugurazione, i soci di TROPEAFENICE, l'associazione culturale che ha caparbiamente creduto e portato avanti il progetto di restauro e recupero del complesso, rimasto chiuso per decenni perchè fatiscente. In verità, il 19 marzo scorso Don Ignazio Toraldo di Francia
aveva colto l'occasione del giorno dedicato al Santo per officiare la prima S. Messa dopo almeno venticinque anni ma per l'inaugurazione ufficiale si è voluto aspettare gli ultimi ritocchi ed il ritorno al loro posto delle tele restaurate del Grimaldi. L'Ing. Luigi Giffone, Presidente dell'Associazione, ha quindi potuto presentare davanti ad
un affollato auditorio l'opera finita. Lo storico Francesco Campennì ha ricordato la storia dell'edificio, che fino al Settecento ha fatto parte di un unico plesso assieme all'attuale chiesa di Santa Caterina e dal 1806 fu separato dal resto e dato in gestione alla Congrega dei falegnami che lo ha voluto dedicare al culto di San Giuseppe. L'ing. Vincenzo Carone, anche a nome dei colleghi
Maria Antonietta Campennì e Antonio Preiti, ha tracciato le caratteristiche tecniche e le varie fasi realizzative del progetto ed infine la parola è andata a don Ignazio che ha voluto ringraziare le maestranze, di cui era in sala una folta rappresentanza, e le autorità civili,
religiose e militari presenti, tra cui il Sindaco Mimma Cortese ed il Vescovo Mons. Domenico Cortese. A fine cerimonia, i partecipanti si sono trasferiti al vicino ex seminario nel cui cortile era stato allestito un piccolo rinfresco.
Don Camillo de' Spagnolis rivive in un libro
Il 3 agosto p. v. ad Itri (LT) sarà presentato "Don Giovanni Camillo e la famiglia de' Spagnolis di Itri". Interverranno il Sindaco di Itri Giovanni Agresti, l'Assessore alla Cultura Raffaele Mancini. Parteciperanno ai lavori di presentazione Francesco Foschetti, Teobaldo Fortunato e Annibale Mansillo. Saranno presenti gli autori Marisa de' Spagnolis, Aldo de' Spagnolis e Maria Conticello.
Si tratta di un Discorso genealogico ragionato sulla famiglia De' Spagnolis, dai primi del Cinquecento (quando il casato si consolidò a Itri) fino ai giorni nostri.
Don Giovanni Camillo de' Spagnolis, antenato dell'autrice, era nato a Itri e vissuto a Tropea intorno al 1626, in qualità di Maestro di Cappella presso la Cattedrale ed il Seminario. Sotto lo stesso anno pubblicò a Napoli l'opera "Il primo libro delle recercate a due voci", una raccolta di brani musicali che si collocano nella tradizione della musica didattica
sul finire del periodo rinascimentale.
La cerimonia della presentazione si terrà alle ore 2000 nel Castello Medievale di Itri e consentirà ai presenti di vedere alcuni suggestivi filmati della Città di Tropea.
Comuni in fiera: Turismo Cultura Artigianato
Sarà un evento culturale interessante e altamente istruttivo la 1^ Fiera dei Comuni della Provincia di Vibo Valentia. Per quattro giorni, dall'1 al 4 agosto in Largo Galluppi, sarà in esposizione la storia di ventuno paesi del vibonese: Arena, Dasà, Drapia, Francavilla Angitola, Jonadi, Joppolo, Nardodipace, Nicotera, Parghelia, Pizzo Calabro,
Ricadi, San Castantino Calabro, San Gregorio d'Ippona, Sant'Onofrio, Simbario, Soriano Calabro, Sorianello, Spadola, Spilinga, Zaccanopoli, Zungri. Ci si potrà accostare alle loro culture, alle loro espressioni artigianali ma anche alle loro tradizioni gastronomiche. Il sindaco Mimma Cortese:
'Si tratta di un esperimento. Si è cercato di mettere insieme comunità montane e marine. Due identità che per certi versi si contrappongono ma che invece si possono benissimo integrare'.
In programma, lavorazioni dal vivo di prodotti artigianali, ballo dei giganti, sfilate di antichi costumi, presentazione delle realtà turistiche, assaggio di prodotti gastronomici, esibizione di gruppi folk. La Fiera apre alle ore 1900 e chiude alle ore 2400.
Tropea: un mare di solidarietà
E' stata una indimenticabile emozione, come nelle aspettative della vigilia, quella che Gino Paoli ha voluto offrire a Tropea regalando un recital dei suoi più affermati successi.
Il concerto, con il valido contributo della Grande Orchestra Ritmo-Sinfonica Dimi, si è svolto l’8 agosto sul lungomare, davanti alla straordinaria cornice di S. Maria dell'Isola.
Il ricavato della serata - ad offerta volontaria da parte del pubblico - è stato devoluto all'associazione italiana per la ricerca emato-oncologica (Aireo), che opera con propri medici presso l’Ospedale di Tropea
e di cui è presidente lo stesso Gino Paoli. L'Aireo acquisterà importanti attrezzature che verranno utilizzate dal reparto di oncologia dello stesso ospedale di Tropea.
La Carovana di Circuml@vorando toccherà la Città di Tropea
E' previsto per il 13 agosto il passaggio a Tropea di Circuml@vorando, il servizio di informazione itinerante del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
per i giovani che desiderano entrare nel mondo della formazione professionale, del lavoro, dell'orientamento e dell'inclusione sociale.
Esperti e funzionari del Ministero del Lavoro saranno a Piazza Ercole per dare ai giovani tropeani consigli, suggerimenti e informazioni sulla ricerca attiva del lavoro.
Venezia rende omaggio a Raf Vallone
In occasione della 60^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica , Cinecittà Holding e la Regione Calabria, in collaborazione con la Biennale hanno deciso di rendere omaggio a Raf Vallone, attore tra i più significativi del secondo novecento italiano. Nella circostanza si è deciso di proiettare un film dell’attore 'Il cammino della speranza' di Pietro Germi alla presenza della moglie e coprotagonista Elena Varzi e del figlio Saverio.
Il film, che ha vinto l'Orso d'Argento a Berlino (1951) ed ottenuto la Menzione Speciale al VI festival di Karlovy Vary (1951), è
tratto dal romanzo "Cuore negli abissi" di Nino di Maria. E' il sesto dei 21 films diretti da Germi (1914 - 1974) e il quinto interpretato da Raf Vallone (1916 - 2002). Da notare che
anche Fellini collaborò alla stesura della sceneggiatura di questa pellicola, dentro la quale c'è anche il talento di Saro Urzì, spesso chiamato da Germi per i propri films.
Avremmo preferito che l'omaggio a Raf Vallone fosse stato deciso all'interno dell'orgagizzazione della Mostra, il cui sito ufficiale peraltro ignora l'avvenimento. Tanto è vero che, su specifica richiesta di TropeaNews, Cinema Department della Biennale di Venezia (Francesca Semenzato) lo ha dovuto constatare e confermare.
RAIUNO invece ha riportato l'avvenimento, a cura di Vincenzo Mollica, nel corso del telegiornale, facendo vedere uno spezzone del film e l'intervista a Elena Varzi che ha voluto sottolineare: "Di Raf non mi ha colpito tanto la bellezza quanto la sensibilità".
Il Cardinale Claudio Hummes a Tropea
(D. Pantano) Le due antiche sedi dell'attuale diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea hanno vissuto momenti di grande emozione e gaudio spirituale per la presenza di Sua Eminenza il Cardinale Claudio Hummes Arcivescovo di San Paolo del Brasile. Nelle manifestazioni religiose e civili si è creato, infatti, un "ponte" ideale con il nuovo continente dell'America Latina, al cui sviluppo tanti calabresi e italiani hanno dato il loro contributo di fatica e di intelligenza, come hanno riconosciuto lo stesso Cardinale e Mons. Domenico Cortese Vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea.
Per la ricorrenza della festa del Martire San Fortunato a Mileto e della Solennità dell'Anniversario dell'Incoronazione della Madonna di Romania a Tropea, il clima di fervore e di fede è stato alimentato ed arricchito dall'autorevole parola del porporato, che ha aperto gli animi alla speranza di fronte alle sfide della società contemporanea.
Il Vescovo Mons. Domenico Cortese ha espresso la Sua gioia e della diocesi e ha ringraziato l'Eminentissimo Cardinale per aver accolto il Suo invito. In particolare ha ricordato i legami che li accomunano: sono entrambi figli i San Francesco per l'appartenenza all'Ordine dei Frati Minori ed hanno condiviso diversi anni di studi nelle Facoltà Pontificie Romane.
Il Cardinale nella festa di San Fortunato ha ricordato la forza del martirio che, dai primi secoli della Chiesa, come seme fecondo, alimenta il cammino nella storia fino ai giorni nostri. I nuovi numerosi martiri del nostro tempo danno la testimonianza dell'Amore a Dio e all'uomo, riflesso del volto di Cristo Crocifisso, che trionfa nel riscatto degli umili e degli oppressi.
Tropea, con la partecipazione anche di tanti turisti provenienti dalle varie parti del mondo e degli emigrati, che puntualmente ogni anno rientrano per onorare la loro Patrona, ha accolto il Cardinale con le Autorità civili e militari, i sacerdoti, i religiosi, i gruppi e le associazioni cattoliche..
L'Eminentissimo Cardinale ha delineato i problemi del Brasile e di San Paolo, la grande megalopoli di 18 milioni di abitanti, con la baraccopoli della periferia, con i suoi drammi di povertà, fame, promiscuità, ignoranza e disservizi sanitari.
Quindi ha presentato la Madonna di Romania.come la Madre e Regina della Chiesa e di Tropea. La veneranda ed antica Icona della Vergine, arrivata a Tropea dal lontano Oriente, ci presenta la Madonna -ha affermato il Porporato- che fissa lo sguardo negli occhi del Figlio.
Dagli occhi del Bambino, che stringe con amore materno come tutte le madri, Maria estende il Suo sguardo a noi che siamo divenuti Suoi figli, da quando Gesù disse dalla Croce a Giovanni: " Ecco tua madre!" La Sua maternità si estende in particolare ai più bisognosi, agli umili e agli oppressi, che trovano in Dio la ragione della loro esistenza e della speranza in un futuro fondato sulla giustizia e sulla libertà.
Il Cantico del "Magnificat", che nella prima parte è la sublime esaltazione della grandezza misericordiosa di Dio, nella seconda, attualissima per i nostri tempi, è una voce profetica per la rivendicazione degli ultimi, di coloro che non hanno voce, che vivono ai margini della società. Sono il trenta per cento dei disoccupati ed affamati del Brasile -ha ricordato commosso il Card. Hummes- e l'infinità dei poveri del continente africano e delle varie latitudini della terra, le cui lacrime e il cui sangue, gridano e chiedono giustizia.
Come Chiesa non possiamo stare tranquilli, anche se un solo uomo soffrisse la fame. Sappiamo benissimo -ha ribadito con vigore il Porporato- che se un intero Paese dell'Africa e dell'Asia scomparisse all'improvviso, buona parte dei paesi ricchi non si preoccuperebbero, poiché "le borse non crollano". Ad essi interessa solo quanto c'è nel sottosuolo, i metalli preziosi e le materie prime, non le persone che vi abitano, offese nella loro dignità.
Ha infine elevato un'accorata preghiera alla Vergine Santa affinché mostri il Suo volto di Madre e faccia sentire a tutti che essi, senza distinzione di razza, di religione, di potere, di ricchezza, sono fratelli, poiché figli Suoi.
Dopo il solenne pontificale il Cardinale nella Biblioteca diocesana è stato accolto dalle Autorità, a nome delle quali il Sindaco Dott.sa Domenica Cortese,.dopo un commosso saluto e ringraziamento, ha fatto un raffronto fra San Paolo, la grande megalopoli e la piccola Tropea, i cui problemi sono gli stessi: egoismo e solidarietà, povertà e ricchezza, tensione morale e spirituale e forme di corruzione dei costumi.
Nel pomeriggio il Cardinale, insieme all'abate di Montecassino S. Ecc. Mons. Roberto D'Onofrio e il Vescovo Mons. Cortese, con la partecipazione delle varie componenti ecclesiali e le numerose congreghe di tutta la diocesi, con i loro labari e costumi caratteristici, ha conferito alla processione, che di è snodata per il centro storico e la zona "fuori le mura" solennità ed un clima di raccoglimento e di intenso sentimento religioso.
"Tropea Ristorante Italiano" ha ora il sito ufficiale
TropeaMagazine si occupò lo scorso anno di un ristorante tropeano sorto a Redmond, nell'area di Seattle (USA), nello Stato di Washinthon. Come si ricorderà, l'intraprendente Mister Lorenzo Scordamaglia di Zaccanopoli ha messo sù famiglia in America aprendo questo bel locale con il nome di Tropea. E' ormai da otto anni che lo gestisce con profitto assieme a sua moglie Janis ed il figlio Francesco.
Nel sito si può trovare, oltre all'E-mail, tutte le informazioni utili: dai menù alla mappa locale per localizzarlo, alla possibile prenotazione a distanza, alla storia del locale, alle recensioni - compresa quella di TropeaMagazine - e finanche ad una breve monografia su Tropea.
XV premio
per opere inedite di saggistica, di narrativa, di poesia
Le Edizioni Laboratorio delle Arti di Milano organizzano
il XV premio per opere inedite di saggistica, di narrativa, di poesia.
Cinque le sezioni: a) saggistica sulla letteratura contemporanea o monografie su autori del Novecento
(min. 5 cartelle, max 100); b) narrativa (min. 3 cartelle, max 100); c) silloge inedita di poesie (min. 25);
d) antologia personale di poesia edita, unita a poesie inedite; e) tre poesie edite o inedite.
Chiunque fosse interessato all'iniziativa potrà visionare il relativo Regolamento sul sito dell'Ente organizzatore.
La scadenza è il 31 gennaio 2004.
La Marcia per la Pace Perugia - Assisi
Il senatore Antonio Iovene dei DS ha inviato una lettera al Presidente e a tutti i Sindaci della Provincia di Vibo Valentia esortandoli a partecipare alla consueta Marcia per la Pace Perugia - Assisi, programmata per il 12 ottobre con lo slogan "Per un'Europa di Pace". Per il senatore Iovene la Marcia, oltre a confermarsi
un appuntamento importante nella Storia del nostro Paese, quest'anno assume un rilievo particolare alla luce del precipitare della situazione in Medio Oriente e delle difficoltà che permangono in Afganistan ed in Iraq. Vale la pena di ricordare che la Marcia in argomento sarà preceduta da una serie di convegni e di tavole rotonde
che avranno luogo dal 9 al 12 ottobre, denominati simbolicamente "Assemblea dell'ONU dei popoli" dal titolo "L’Europa e il Mondo. Il ruolo e le responsabilità dell’Europa nel mondo". Iovene ha dichiarato "L'ho fatto affinché dalla nostra provincia possa partire un messaggio positivo per tutta
la regione e un’immagine diversa della Calabria nel Paese, un incoraggiamento alla parte migliore, attenta ed impegnata della società".
Santa Maria di Ricadi: l'approdo turistico non si può fare
Il dissenso per la realizzazione del porto turistico di Capo Vaticano è forte e valica i confini nazionali. Stanno continuando ad arrivare al sito del WWF calabrese i messaggi motivati dei NO. Lo rendono noto i responsabili del WWF regionale che sottolineano la presa di posizione di molti amici di una delle più belle riviere italiane
i quali manifestano tutta la contrarietà’, l’amarezza, a volte la rabbia e l’incredulità’ per un’opera che appare sempre di più’ come assurda, inutile e dannosa per il futuro turistico della zona.
Al riguardo, il segretario regionale Giuseppe Paolillo afferma “Quello che potrebbe accadere a Capo vaticano ha dell’incredibile li’ l’unica fonte di ricchezza è rappresentata dal mare pulito e da quel paesaggio naturale che è rimasto ancora intatto; ebbene, anziché fare di tutto per salvare quello che c’è di bello e incontaminato, a qualcuno è venuto in mente
di cancellarlo sotto l’ennesima colata di cemento. E’ come segare il ramo su cui si è seduti, o darsi una pesante zappa sui piedi.”
Ecco l'indirizzo per chi è interessato a far pervenire denunce e dissensi contro la costruzione del porto: calabria@wwf.it.
Un film tv su Rino Gaetano
La Ciao Ragazzi di Claudia Mori produrrà una fiction sulla vita di Rino Gaetano. Sarà realizzata con la consulenza di Anna, la sorella del cantautore di Crotone. "C'è stata una grande riscoperta della musica di Gaetano.
La sua vita è una storia interessante, attuale, intelligente e umanamente da conoscere" ha dichiarato Mori in occasione delle Telegrolle di Saint Vincent.
Come noto, l'autore calabrese di tanti brani trasgressivi, come 'Gianna', è prematuramente scomparso nel 1981 a soli 31 anni.
La fiction si avvarrà di alcuni brani inediti del cantante, messi a disposizione dalla sorella Anna.
Eccola Tropea di Grecia
Si tratta di una galleria piuttosto nutrita di immagini di Tropea, paese di Arcadia nella regione del Peloponneso. Ci eravamo occupati anni addietro di questo paese greco tra l'Argolide
(Sparta, Argo..) e Olimpia che porta lo stesso nome della nostra Tropea. La pagina fa parte di una monografia sull'Arcadia scritta anche in lingua inglese, però quella che interessa Tropea è solo in idioma greco e quindi occorre avere a portata di mano uno speciale traduttore per capirne il senso.
Intanto una idea immediata del paese ce la danno le 13 immagini che si possono anche ingrandire.
Analogie con la nostra Tropea? Non si direbbe. Anche se occorre ricordare che gli Enotri che una volta popolavano la terra di Calabria provenivano proprio dall'Arcadia. Grazie alla loro emigrazione continua, tra la Grecia e le regioni calabre si venne piano piano a costituire e consolidare la "Grande Grecia".
In sottofondo, un brano musicale locale niente male dal titolo "Papakipa".
Il catasto onciario di Tropea su CDROM
E' quello che verrà fuori dall'accordo tra l'Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia e l’Università’ degli Studi della Calabria - Dipartimento di Linguistica - Laboratorio di Documentazione
con sede a Rende (CS). La convenzione, siglata il 3 marzo del 2000, prevede l'estensione, in più fasi, dell'iniziativa a tutti gli antichi comuni della provincia vibonese. Alla fine, i vari libri dell'Onciario saranno contenuti in due CDROM.
Vale la pena di ricordare che con il Catasto Onciarìo, istituito da Carlo III di Borbone con Real dispaccio del 4 ottobre 1740, si è potuto calcolare non solo la situazione economica e contributiva di ogni fuoco ma anche delle varie famiglie, e per gli uomini la situazione
lavorativa. A seguito di tale istituto si è potuta disegnare la reale economia dei vari comuni e quindi lo sviluppo di paesi e di tutto l'antico Distretto di Monteleone.
Il responsabile scientifico della ricerca è il Prof. Roberto GUARASCI.
La bufera di Tropea
"Il Traspiratore" nasce come rivista al Politecnico di Torino nel 1994, quando un gruppo di amici, condividendo le stesse passioni per il giornalismo ed il contatto con i giovani, decide di tramutare in realtà il desiderio di realizzare
nella propria professione futura gli interessi comuni. Per rispecchiare la filosofia e la volontà di ricerca delle novità che caratterizzavano il gruppo, occorreva scegliere un identificativo innovativo. Ecco allora la preferenza per un neologismo, "Il Traspiratore", che rendesse manifesta l'intenzione di far traspirare
idee nuove dai propri progetti creativi. Ora il magazine di cultura, creatività, informazione e servizi si può consultare on line sulla Rete.
Nel numero 37 - 38 (maggio/agosto 2002) il breve racconto di Gianluca Ventura "La bufera di Tropea", i cui protagonisti sono due tredicenni, Marta e Luca, e un temporale d'estate.
La scomparsa di Peppino Lo Cane
Se ne andato in punta di piedi, dopo aver organizzato, anche per quest'anno, il Convegno su Galluppi, terminato qualche settimana fa. Un altro successo che si aggiunge ai tanti ottenuti in questi ultimi anni. Era molto ammalato. Aveva un brutto male. Ma preferiva
non parlare con nessuno. In questo clima, aveva ripreso le correzioni delle bozze del nuovo libro sulla filosofia di Pasquale Galluppi. Ogni mattina, a casa della segretaria del Centro Studi Galluppiani, Annamaria Macchione, che si era fatta promettere
che dopo il convegno si sarebbe finalmente 'controllato'. Ma a metà dicembre l'esile fibra del Professore Locane non ce l'ha più fatta. Chi aveva preso in mano il bandolo della grande matassa della filosofia di Pasquale Galluppi, non c'è più.
Peppino era nato a Gasponi di Drapia il 23 ottobre 1925. Si era laureato in Filosofia presso l'Università di Messina il 19 dicembre 1950. Docente in Storia e Filosofia nei licei di Tropea
e di Roma e di Storia dei Sistemi Filosofici presso l'Istituto di Scienze Religiose di Vibo Valentia,
aveva pubblicato:
"La critica dell'idealismo - Nell'opera di Simon Frank 'La conoscenza e l'essere' ", Edizioni "Il Cammino",, Scandale, 1973;
"Il soggetto storico della rivoluzione", Milano, Giuffè, 1983;
"Francesco Fiorentino e la tradizione del pensiero politico-filosofico del Meridione", Parallelo 38, Reggio Cal., 1985;
Pasquale Galluppi. "La Filosofia della Matematica"; con sua saggio introduttivo, Centro Studi Galluppiani - Edizioni Mapograf, Tropea-Vibo Valentia, 1995;
Pasquale Galluppi. "Elementi di Filosofia - vol 1°"; con suo saggio introduttivo; Rubbettino, Soveria Mannelli, 2001.
Ma il suo fiore all'occhiello era il "Centro Studi Galluppiani" di cui era il Presidente. Sapeva bene di aver prodotto a Tropea mano a mano con il tempo un centro nevralgico di cultura veramente stimolante.
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