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Niente più treni per Tropea e litorale
La Befana
delle Ferrovie è notoriamente prodiga di doni e regali ma quest'anno ha riservato agli abitanti della Costa degli Dei numerosi sacchi di carbone. Dopo la pesante escalation di tagli che col tempo
ha prima escluso migliaia di persone dall'accesso ai treni Diretti, Direttissimi, Espressi e Intercity e poi ha fatto cessare ogni attività operativa della stazione di Tropea, i cui locali vuoti
sono ormai alla mercè di intere famiglie di zingari, la Ditta Trenitalia ha deviato - e non soppresso - dal glorioso primo binario
l'unico treno espresso che fermava nelle stazioni di Pizzo, Vibo Marina, Parghelia, Tropea, Ricadi, Nicotera. I convogli 894, che da Reggio Calabria raggiungeva Roma Termini passando da Tropea alle ore
2318, e l'altro 895, che partendo da Roma Termini alle ore 2310 passava per Tropea alle ore 0625, permettevano ai residenti della fascia costiera di raggiungere il Centroitalia viaggiando di notte.
Tutto questo non tenendo conto tra l'altro che in quel secondo binario passano già tutti i treni veloci o a lunga percorrenza sia essi Eurostar che espressi ed intercity. E' inspiegabile la
decisione di Trenitalia che però si è riservata di ripristinare l'antico percorso di detti treni solo nel periodo estivo, venendo incontro sicuramente all'aspettativa dei turisti ma penalizzando
in modo pesante gli abitanti del litorale, che ora per raggiungere un treno che li possa portare nel Centroitalia devono prima arrivare alla stazione di Vibo-Pizzo o a quella di Lamezia.
Al grande disagio venutosi a creare, che colpisce in maggior misura il pendolarismo degli studenti che avevano modo durante la notte di raggiungere (e viceversa) la Capitale oppure nel giro di
qualche ora l'Università di Messina, si aggiunge la soppressione del servizio dello sportello di biglietteria, compreso quello delle prenotazioni, devoluto ad un'agenzia privata che
però rimane chiusa nei giorni di sabato e domenica. Fino a questo momento a nulla è valsa la protesta dei sindaci o di qualche parlamentare del territorio che continua ad accusare i colpi delle
decisioni e delle falcidie di Treni..taglia.
(gen 2004)
Operazione "Dinasty", al maxiprocesso il Comune si costituirà parte civile
I Comuni di Tropea, Parghelia, Ricadi, Nardodipace e Cessaniti si costituiranno parte civile al maxiprocesso che prossimamente si celebrerà,
a seguito della recente operazione "Dinasty" della Questura di Vibo Valentia che ha spiccato ben 62 ordinanze di custodie cautelari nei confronti
dei presunti capi ed affiliati della cosca dei Mancuso. All'iniziativa delle menzionate Amministrazioni locali, forse nei prossimi giorni, ci sarà l'adesione
anche della Provincia. A tale proposito, il sindaco di Tropea Mimma Cortese ha dichiarato: «Costituirsi parte civile nel processo "Dinasty" è un atto dovuto per noi
dell'amministrazione comunale tropeana, che ci siamo sempre schierati per il rispetto della legalità. Siamo convinti che debba vincere la norma
delle regole. E' quindi normale agire in tal senso da parte nostra e sono certa che anche gli altri colleghi sindaci spenderanno le loro energie
per dimostrare responsabilità. A fronte del lavoro condotto dalle forze dell'ordine deve corrispondere la nostra azione, che deve propendere al
sostegno del loro operato, perché per battaglie come quelle per la legalità tutte le istituzioni, unite, sono chiamate a scendere in campo».
(gen 2004)
A distanza di un mese dalla scomparsa, commemorata la figura di Peppino Lo Cane
La
figura del Professor Giuseppe Lo Cane, ad un mese dalla scomparsa, è stata solennemente ricordata il 24 gennaio nei locali della Sala Biblioteca Comunale. I Professori Rocco Pititto, dell'Università "Federico II" di Napoli e Francesco
Mercadante dell'Università "La Sapienza" di Roma, insigni studiosi del pensiero galluppiano e da sempre amici dello scomparso, e Mons. Domenico Pantano, Moderatore Generale degli Oblati del Sacro Cuore, hanno tratteggiato
aspetti e componenti della personalità dell'intellettuale, dello studioso, dell'uomo di fede, del promotore culturale, dell'educatore, dell'amico e della sua opera. L'appassionato dibattito, svoltosi davanti ad un attentissimo
e commosso auditorium ed alla presenza dei familiari del compianto Professore Lo Cane, è stato presieduto dalla Professoressa Anna Maria Macchione, Vice Presidente del Centro Studi Galluppiani. Durante la mattinata è stata
celebrata nella Chiesa del Gesù in Largo Gesuiti la Santa Messa di suffragio. (gen 2004)
in collaborazione con
Filodiritto.com
Nel XVII Centenario del martirio, un libro su Santa Domenica
E' in libreria dal mese dello scorso dicembre "Santa Domenica di Tropea". La pubblicazione (304 pag.), i cui autori sono due noti storici del Territorio Don Carmelo Furchì ed il Professore Antonio De Luca,
coincide con il XVII Centenario del martirio di Domenica, avvenuto al tempo della persecuzione di Diocleziano. Si tratta di un compendio ragionato su quanto pubblicato prima d'ora, dal Seicento in poi, sulla
Santa di Tropea e sul culto diffuso in tutto il mondo. Vengono riportati antichi testi, come quello riferito ad una delle sei passiones per lettura liturgica esistenti per la festa di S. Ciriaca.
Ma anche quelli che in onore alla Santa scrisse ai primi del Novecento Mons. Domenico Taccone Gallucci. Sono altresì riportati la "Vita di S. Domenica" del gesuita tropeano Padre Antonio Barone del 1690
e quello di Nicolò De Nigris "Ragioni a favore della Città di Campagna contro la Città di Tropea per la lite della Cittadinanza di S. Domenica V. e M.", volume pubblicato a brevissima distanza di tempo
da quello di Padre Barone. Il libro di Furchì e De Luca, per le Edizioni Romano Arti Grafiche, si avvale anche di pregevoli immagini riferite ai luoghi del culto e all'iconografia della Santa.
Prezzo € 15,00.
(gen 2004)
Provincia 2004, la Casa delle Libertà candida Saverio Mancini Jr.
I Leaders dei partiti della Casa delle Libertà sosterranno alle prossime elezioni provinciali la candidatura a Presidente dell'imprenditore Saverio Mancini Jr.. La notizia e' stata data dallo stesso
candidato in una intervista a 'Rete Kalabria', emittente televisiva locale del capoluogo vibonese. Attività imprenditoriale turistica davvero invidiabile quella di Mancini, che assieme ai fratelli Giuseppe e Giovanni,
diede vita negli anni Settanta al Gruppo Mancini, che realizzò la prima struttura della Provincia, il "Villaggio Lido degli Aranci", che oggi conta 500 posti letto. A distanza di poco tempo, nel 1972, venne inaugurato
il 501 Hotel di Vibo Valentia, a 4 stelle con 238 posti letto. Nel 1988 fu la volta a Zambrone della realizzazione del nuovo villaggio "La Bianca Spiaggia", a cui seguì l'anno dopo l'apertura dell'AQUAPARK, primo parco
giochi acquatici del Sud Italia. Saverio Mancini, per incrementare l'industria turistica, si era particolarmente interessato a dare vita a prestigiose manifestazioni promozionali, ampiamente pubblicizzate dalla RAI,
come il "Festival di Vibo Valentia", il "Cantacalabria", il "Cantasud", la "6 giorni di Vibo", il "Vibostar", ecc., condotte alternativamente da Enzo Tortora, Corrado, Pippo Baudo e Daniele Piombi. Un bagaglio professionale,
culturale e umano di tutto rispetto che induce il Polo a riporre la massima fiducia e ogni aspettativa elettorale nella figura di Saverio Mancini e nella sua capacità di coinvolgere ed aggregare attorno alla propria immagine
il mondo imprenditoriale, giovanile e dell'associazionismo che opera nel territorio vibonese.
(feb 2004)
Trenitalia fa marcia indietro e ripristina la tratta del litorale
Nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo nell'Aula Consiliare della Regione Calabria il 9 febbraio, l'assessore ai trasporti Franco Stillitani ha preannunciato il ripristino della tratta notturna - via Tropea -
dell'espresso 894, deciso dai vertici regionali Trenitalia. Presenti all'annuncio, oltre ai funzionari dell'azienda, c'erano l'On. Ranieli, i sindaci di Nicotera e di Tropea e i rappresentanti degli altri comuni interessati.
Il ripristino dei convogli sarà operativo a decorrere dal mese di maggio p. v. mentre la durata coprirà tutto l'arco dell'anno. Profonda soddisfazione è stata espressa dai rappresentanti delle comunità della fascia costiera che tuttavia
sui servizi ferroviari hanno ammesso di sentirsi ancora fortemente penalizzati. A tale proposito il sindaco di Tropea Mimma Cortese ha sottolineato l'opportunità di far passare per il binario costiero altri convogli come gli Intercity 636
e 540 che potrebbero alleviare ancora di più gli enormi disagi dei residenti del comprensorio della Costa degli Dei.
(feb 2004)
La Cipolla di Tropea contiene viagra?
Lo asserisce il biochimico, originario di Filogaso, Pasquale Potenza, docente di Microbiologia presso l'Università di Buenos Aires. Le analisi di laboratorio fanno ritenere che la struttura molecolare della "rossa nazionale" contiene l'ossido
nitroso, che è uno dei componenti determinanti degli effetti prodotti dal "Viagra". Lo scienziato, che propose di studiare e monitorare nel 1999 nella zona di Brattirò il particolare fenomeno connesso all'eccessivo numero dei decessi per
tumore dei residenti, non è nuovo a studi di ricerca sulle proprietà terapeutiche della cipolla rossa. Oltre ad aver partecipato ad importanti ricerche sulle caratteristiche del colesterolo, sta conducendo, da una decina di anni, un osservatorio
all'interno della comunità italiana in Argentina, nel quadro del progetto "Colombo 2000", sulle patologie connesse ai profili genetico, alimentare e ambientale. Fino ad ora sono stati analizzati, tra gli altri, 30 milioni di soggetti d'origine
calabrese, tra i quali una parte proveniente proprio da Brattirò.
(feb 2004)
Il fantoccio di Carnevale e l'antica tradizione carnavalesca in Calabria
(F. Vallone) Un'antica tradizione popolare carnavalesca si rappresenta in quasi tutto il territorio calabrese e prevede la costruzione di un fantoccio, dalle sembianze umane, di un personaggio chiamato "Carnalavari" o "Vicenzuni". Un fantoccio riempito
di paglia, con pantaloni, giacca e coppola scura, mani ricavate da guanti da cucina riempite di segatura. Dalla bocca e da sotto la giacca di Carnalavari escono fuori salcicce, polpette e lardo, mentre in una mano Vicenzuni stringe un fiasco
di vino rosso. Il fantoccio viene portato in processione su una specie di barella. Dietro il corteo seguono maschere di tutti i tipi ed in particolare uomini, donne e bambini vestiti da prete e chierichetti, da infermiere, da medico e da notaio.
In prima fila, dietro il finto feretro, la sorella - moglie - vedova di Carnevale, denominata Corajisima (Quaresima). Altre maschere, che seguono la processione - funerale, vestono abiti militari, di soldato o Carabiniere, ma anche da marinaio o
da aviere. Ad un certo punto della rappresentazione il Carnalavari si sente male! ha mangiato troppe polpette, salsicce e lardo, ha bevuto troppo vino, ha fatto una grande indigestione. Il medico lo visita scrupolosamente e a questo punto decide
di operare subito con una grande sega da falegname. Dalle viscere del povero carnevale morente vengono tirate fuori varie reste di salcicce e centinaia di polpette e salumi vari. Con un bottiglione di vino rosso e un tubo di gomma viene costruita
una gigantesca flebo utilizzata per cercare di salvare l'ammalato che si aggrava a vista d'occhio, sempre di più. A sera la farsa si conclude con il testamento e la morte di Carnevale che viene, ancora una volta, portato in processione, seguito
da Coraisima che, affranta dal dolore, piange e si dispera, e da un'allegra banda di suonatori di pipita e zampogna, tamburelli e pifferi che rendono il clima permeato di follia. Alcune volte a seguire il corteo è la banda del paese che suona le
marce funebri, utilizzate di solito il Venerdì Santo, alternandole con pezzi jazz e motivi decisamente molto più allegri. Il rumoroso corteo prosegue, tra le urla dei presenti, fino ad uno spiazzo isolato, alla fine del paese. Qui il carnalavari
viene adagiato a terra, cosparso di benzina, alcol o petrolio, e incendiato in un falò purificatore tra i pianti delle prefiche ciangiuline e tra scompisciate risate dei presenti. Molti degli accompagnatori, in questa occasione, ballano tarantelle,
tipica espressione popolare dove, con gesti di imitazione ben ritualizzati che rientrano nella sfera magica, si recupera il tempo e lo spazio speciale del chiudersi nel cerchio sacrale che è, a sua volta, elemento tipico degli scongiuri e dell'evocazione
magica. Tarantelle dalle gestualità antiche del contendere lo spazio magico conquistato, un conflitto non risolto all'interno dello spazio conteso.
È carnevale, è il tempo straordinario dove tutto è possibile, dove tutto viene ribaltato e capovolto. I poveri diventano ricchi, i maschi diventano femmine e dove, almeno per un giorno, la trasgressione prende il sopravvento sulla normalità del quotidiano.
(feb 2004)
8 marzo: la donna è in festa
Manifestazioni, convegni, dibattiti, ma anche concerti, spettacoli e serate organizzate per sole donne. Tutto è pronto per dare, almeno per un giorno, la giusta attenzione alla figura femminile e alla pari opportunità fra i sessi, se è vero che ancora nel mondo
la donna si vede discriminata ed emarginata nei più elementari diritti di vita dalla società, dalle istituzioni, dalla classe dirigente, dalle religioni nei vari campi del lavoro, della cultura, della partecipazione politica.
In vista della ricorrenza, il presidente del Consiglio regionale, Luigi Fedele, ha voluto inviare al gentil sesso calabrese il seguente messaggio:
"Le donne, nella societa' odierna e in quella calabrese nello specifico, hanno da sole la forza per reagire ai tentativi di emarginarle nei luoghi di lavoro ed in quelle della rappresentanza politica. Hanno grinta e intelligenza con
cui fronteggiare gli ostacoli ambientali le donne calabresi che, specie nelle politiche di genere, non manifestano alcun ritardo; anzi, come è stato ampiamente dimostrato piu' volte in ogni pubblica manifestazione avente ad oggetto le pari opportunita',
hanno saputo indicare strategie, linee guida ed elaborazioni certamente all'avanguardia in Europa. Le donne calabresi che non sono in nessun luogo, privato o pubblico ed in nessuno spazio sociale fattore di ritardo, costituiscono una straordinaria risorsa per
lo sviluppo. Proprio la capacita' di fare, di incidere pragmaticamente e con il cuore sui problemi, la fantasia femminile e i saperi di cui la donna e' interprete autentica possono contribuire allo stesso ricambio di classe dirigente di cui tutti avvertiamo il
bisogno. Il potenziale femminile va messo in movimento in ogni settore per introdurre nel "sistema-Calabria" quel valore aggiunto di cui si ha bisogno. Nella speranza di ridurre il gap che separa la nostra regione dal resto del Paese".
(mar 2004)
La Fiera della Nunziata e l'offerta del cero alla Madonna di Romania: due appuntamenti da non perdere
Due avvenimenti di rilievo si svolgeranno nelle prossime settimane a Tropea. Il 23 marzo ci sarà la Fiera della Nunziata, la cui origine si perde nella notte dei tempi. Essa viene associata alla festività religiosa dell'Annunciazione che si festeggia il 25 marzo,
esattamente nove mesi prima di Natale. Attualmente è l'unica Fiera a Tropea e probabilmente nasce in epoca successiva alla costruzione della Chiesa della Nunziata, avvenuta nel Cinquecento, per supportare i pellegrini che si riversavano nel luogo del Santuario, situato in aperta campagna.
L’esigenza era quella di fornire per diversi giorni viveri e bevande a quella massa di gente. Fino a qualche trentennio fa l'aspetto della Fiera era molto diverso in quanto vi si vendeva preminentemente bestiame del luogo, il cui mercato
e la stessa esposizione facevano assumere alla manifestazione un punto di riferimento obbligato per gli imprenditori del settore in campo nazionale.
L'altro avvenimento avverrà il 27 marzo, quando il Sindaco Mimma Cortese, in occasione dei festeggiamenti della Madonna di Romania, offrirà per la seconda volta da quando è stato eletto, il tradizionale cero alla Madonna, protettrice della Città.
Ciò accadrà durante la S. Messa che precederà la solenne processione del prodigioso Quadro della Madonna, che, protetto nella teca d'argento, sarà portato per il reticolo delle "vinee" del centro storico alla luce delle fiaccole, offrendo ai fedeli ed ai visitatori uno
spettacolo davvero suggestivo. Anche quest'anno l'avvenimento, che ricadrà in pieno periodo quaresimale, assumerà una veste "penitenziale" che non permetterà la "vestizione" della Madonna della Corona e degli Ori. Ed è per lo stesso motivo che i festeggiamenti
saranno effettuati senza la partecipazione della banda musicale.
(mar 2004)
Bandita la sedicesima edizione del Premio Letterario Giuseppe Berto
In data 18 marzo è stata bandita ufficialmente la 16^ edizione del Concorso Letterario Giuseppe Berto, che quest’anno vedrà lo svolgimento della cerimonia finale a Ricadi il 5 giugno.
Il Premio – che l’anno scorso è stato vinto dal giornalista Oliviero La Stella, per la sezione “opere prime” di narrativa in lingua italiana, con la raccolta di racconti Lo spiaggiatore (Fazi Editore), mentre per la nuova categoria, narrativa straniera tradotta in lingua italiana, ottenevano la vittoria ex aequo François Lebouteux, con Laurentius (Edizioni San Paolo), e l’irlandese Jamie O'Neill, con Due ragazzi, Dublino, il mare (Rizzoli Editore) – mantiene fin dalla sua nascita la sua peculiarità di riconoscimento letterario rivolto alle “opere prime”.
Il Premio è nato nel 1988, in ricordo di Giuseppe Berto, grazie alla collaborazione delle due città che hanno rappresentato due poli importanti nella vita dello scrittore: Mogliano Veneto, città natale e Ricadi, dimora scelta dallo scrittore negli ultimi anni della sua esistenza. Fin dalle origini esso ha avuto sempre grande seguito da parte della stampa nazionale per la sua capacità di lanciare scrittori “esordienti” nel panorama letterario italiano. Il Premio Berto è un appuntamento atteso ed il numero considerevole e crescente di opere, giunto anno dopo anno alla giuria da tutto il territorio, testimonia il prestigio acquisito dal Concorso, divenuto un punto di riferimento nel quadro dei premi letterari nazionali.
Artisti conosciuti come, tra gli altri, Paola Capriolo, vincitrice nel ‘88 con La grande Eulalia edito da Feltrinelli, Luca Doninelli nel ’90 con I due fratelli pubblicato da Rizzoli e Paolo Maurensig nel ‘93 con La variante di Lüneburg distribuito da Adelphi, restano tra i nomi prestigiosi che il Premio annovera nel suo albo d’oro.
Il criterio-guida del Premio è quindi di segnalare quelle opere che emergono per “assoluta originalità di forma e schiettezza di ispirazione”. “Opere prime” per mantenere fede alla volontà dello scrittore al quale è intitolato, che, alla luce della sua esperienza personale, si è sempre battuto affinché i giovani di talento incontrassero meno ostacoli sulla loro strada.
Importanti critici letterari, scrittori e giornalisti prendono parte alla giuria, presieduta anche in questa edizione dal professor Giorgio Pullini dell’Università di Padova, apportando la loro esperienza personale di professionisti della “parola scritta”.
Anche quest’anno, accanto alla sezione storica destinata agli esordienti, si inserisce la nuova categoria dedicata alla narrativa straniera, di autori viventi, tradotta in lingua italiana e pubblicata nel periodo tra il 1.05.2003 e il 30.04.2004. Il Premio ha assunto una veste internazionale, con il preciso proposito di essere un “osservatorio” sulla migliore produzione letteraria internazionale del momento.
Come vuole la tradizione del Premio, la giuria si riunirà a Milano nel mese di maggio per selezionare la cinquina finalista per entrambe le sezioni.
Infine i vincitori delle diverse sezioni verranno proclamati il 5 giugno 2004 nella cerimonia finale che verrà ospitata a Ricadi. In questa occasione i primi assoluti riceveranno il premio di Euro 5.000,00 ciascuno.
Per concorrere alla sezione italiana del Premio gli scritti dovranno necessariamente essere opere prime di narrativa in lingua italiana – edite per la prima volta in senso assoluto e pubblicate nel periodo tra il 1.05.2003 e il 30.04.2004 – e pervenire entro il 30 aprile prossimo alla Segreteria Organizzativa e agli indirizzi indicati nel Bando. Per informazioni telefonare ai numeri 041.5930802 - 041.5930812 o visitare il sito www.comune.mogliano-veneto.tv.it - sezione Premio Berto.
Per informazioni:
Segreteria del Premio: Assessorato alle Politiche Culturali, Comune di Mogliano Veneto, Via Terraglio, 3 – 31021 Mogliano Veneto (TV) - tel. 041.5930802 - 041.5930812 fax 041.5930899
E-mail: cultura@comune.mogliano-veneto.tv.it www.comune.mogliano-veneto.tv.it
Relazioni esterne: Cristina Testa - Studio Lanza Tel.041.2750855 cell.335.7308338
E-mail: press@studiolanza.com
(mar 2004)
Una tradizione molto antica: la Ninna Nanna calabrese.
La funzione del canto nella fase critica dell'addormentamento del bimbo
(C. Grillo) Gli appuntamenti più importanti che scandiscono la vita dell’uomo sono sempre accompagnati da canti, poesie, proverbi, filastrocche, scioglilingua ecc.
Per l’infanzia, è molto antica la tradizione della ninna nanna che serve per fare addormentare il bimbo. La fase dell’addormentamento può ritenersi una
fase critica del bambino che deve passare dallo stato di veglia a quello del sonno. Il timore di staccarsi dalla madre rende questo cambiamento difficile
da superare. Ecco che allora il canto interviene con la sua funzione mediatrice a far si che questo passaggio avvenga senza traumi e in maniera graduale.
La voce della madre, insieme al cullamento, garantisce protezione in un rapporto intimo tra madre e figlio, in cui vengono simbolizzate speranze, auspici
e benedizioni. "….Va fa lu sùonnu chi fici Maria….fu tantu duci chi l’addormiscìa….va fa lu sùonnu chi fici Sant’Anna….fu tantu duci cumu meli e
manna….". La ninna nanna d’ispirazione religiosa è molto diffusa in Calabria. Nel canto appena illustrato, la mamma augura al proprio figlioletto un sonno
dolce paragonabile a quello di una santa che non può essere che dolce "….Cumu meli e manna…". Il letto che accoglierà il bimbo appena addormentato
sarà soffice e delicato come i fiori. Allo stesso modo saranno i cuscini riempiti con le rose "….Lìettu de juri, cuscini de rose…."! Nella fase di
passaggio, in cui deve avvenire il superamento della crisi di distacco del bambino, entrano in campo delle vere e proprie tecniche di addormentamento.
Un ruolo importante è svolto dalla voce della madre che deve fungere da primo elemento rassicurante. La cantilena, intanto, non solo non deve avere un
volume alto ma deve essere eseguita con un tono confortante alternando al motivo cantato delle pause durante le quali inserire un mormorio a bocca
chiusa in sincronìa col dondolare. Ed è proprio quest’ultima azione che produce il ritmo scaturito dal battere della sedia sul pavimento che aumenta di
intensità quando il bambino mostra sofferenza e che diminuisce progressivamente quando egli si tranquillizza fino a cessare completamente quando sarà
sul punto di addormentarsi. In pratica, la triplice azione della madre: canto-cullamento-ritmo si adatta di momento in momento alle esigenze del figlio,
in una continua modulazione di questi tre elementi che lo conducono dolcemente verso il sonno. Nella ninna nanna un ruolo importante è svolto dalla
madre che è impegnata attivamente nell’esecuzione della stessa, mentre il bambino svolge un ruolo passivo, rappresenta cioè il destinatario e quindi
l’effetto di un’azione: se egli si addormenta significa che la ninna nanna ha raggiunto il suo scopo. Ruolo passivo non significa, tuttavia, minore
importanza rispetto al ruolo attivo della madre: non c’è ninna nanna se non c’è il bambino. Affinché possa esistere una ninna nanna c’è bisogno che ci sia
una donna (non necessariamente la madre; può essere la nonna, una zia o un’altra persona, comunque una presenza familiare altrimenti l’esito sarà
fallimentare) e un bimbo. Sintetizzando il tutto, diremo che la ninna nanna è un canto eseguito da una donna che è destinato all’ascolto di un bambino.
Oggi la ninna nanna si ascolta molto di rado o non si ascolta affatto. I bimbi, spesso si addormentano davanti alla televisione, non riuscendo a sottrarsi
all’effetto narcotizzante che essa provoca.
(mar 2004)
La Settimana Santa e Pasqua in provincia di Vibo Valentia
(F. Vallone) Gli arrivi all'aeroporto internazionale di Lamezia Terme in questi giorni sono centuplicati. Per il periodo della Pasqua tantissimi sono i vibonesi che ritornano da tutte le parti del mondo, per rivedere i propri parenti, per passare le feste in famiglia, per assistere alle antiche Sacre Rappresentazioni o soltanto per assaporare i "dolci di una volta".
Ogni anno si ritualizzano, da centinaia di anni, i percorsi delle Sacre rappresentazioni in tutto il vibonese. In particolare a Vibo Valentia, Pizzo, e Filadelfia si svolgono, lungo le strade cittadine, processioni di statue di santi dondolanti e tristi accompagnati da musiche arcane. Da alcuni anni a Vibo Valentia si svolge l'Opera Sacra curata dall'Associazione culturale Monteleone, poi per tutta la settimana è un susseguirsi di toccanti momenti di religiosità popolare. Il giovedì santo in molte chiese si portano ceste stracolme di pani che, dopo la benedizione, verranno distribuiti a tutti i presenti. Nella Settimana Santa il giovedì è il giorno dedicato alla visita ai Santi Sepolcri. I fedeli preparano scodelle contenenti semi di cereali, di grano in particolare, e attendono con pazienza il loro lento germogliare. La semina viene fatta quaranta giorni prima. I contenitori, innaffiati periodicamente, si custodiscono al buio per consentire che i germogli assumano la classica colorazione giallastra. Successivamente i lunghi germogli vengono legati con dei nastri rossi o intrecciati per costruire arcaiche forme della simbologia cristiana, quali elementi propiziatori per una buona stagione agricola. È ancora oggi uso comune dover visitare i sepolcri delle chiese per arrivare a vederne almeno sette o, comunque, in un numero sempre dispari. A sepolcri smontati i germogli vengono distribuiti a parenti ed amici come buono auspicio e per devozione. Il Venerdì Santo si svolge la suggestiva processione dei Misteri, un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo, nei rituali antichi del medioevo. Dopo i rituali di Sabato Santo finalmente la Pasqua con la sacra rappresentazione dell'Affrontata, una espressione scenica che racconta con una intensa partecipazione corale la Resurrezione di Cristo.
Trecento anni fa il grande storico Fiore così scriveva della passione e del suo tempo: "sono giorni di molta santità per più capi; ora per la pompa de' sepolcri, quali in queste nostre parti si lavorano con molta bizzarria; ed ora per le sacre memorie della Passione e morte di Cristo Redentore; ond'è , che e per l'uno, e per l'altro da per tutto si sente una tenerissima allegrezza di cuore". Sono le ore e i giorni delle rappresentazioni spettacolari, rituali e collettive, del sangue, del dolore e della morte di Gesù Cristo.
Una processione avanza per le strade di Vibo Valentia. Il percorso oramai è ritualizzato da centinaia di anni. L'antica strada perde il valore di normalità e acquisisce quello straordinario della festa, le case dominano lo sfondo con la maestosità di sempre. In primo piano un uomo incappucciato, chino sotto la croce, è legato da quattro robuste corde tenute da due confratelli. Un terzo uomo, da dietro, regge la base del simbolo cristiano. Sono solo alcuni elementi che nei giorni della Settimana Santa calabrese si possono incontrare con facilità nei paesi della provincia di Vibo Valentia. E' un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo, nei rituali antichi del medioevo, tra antiche tradizioni, antichi usi e antichi gusti. Qui a Vibo Valentia, e in tantissimi paesi della provincia, potrete gustare una alimentazione popolare per scoprire i sapori dei dolci tipici pasquali, le pie ( ripiene con un impasto a base di vino cotto, mostarda di uva passita), i campanari (decorati da simbolici segni, da uova bollite o sagomate da arcaiche forme che sanno di millenni). Per "sentire" voci di una volta, suoni sordi di campane di legno, di troccole e raganelle, di voci corali della Passione, di rituali che sopravvivono da duemila anni…per percepire gli odori dei fiori che stavano sotto la Croce, perché la cultura popolare ha sempre cercato nella natura segni e simboli a riferimento di accadimenti ritualizzati e storicizzati. I contadini della nostra provincia, ancor oggi, nel periodo quaresimale, vanno alla ricerca di erbe di campo che poi vendono nel mercato del sabato: Junci, cicuta, picciunarra, finocchju servaggiu… Nomi antichi di erbe per preparare, insieme ai fagioli, gustose minestre. Fidatevi, se venite da queste parti in questo periodo fatevi preparare questa specialità! Comunque questa è un'alimentazione povera, per adeguarsi al periodo di astinenza, dopo il grasso di febbraio con il suo Carnevale, fratello di Quaresima, e con la sua carne di maiale.
Se capitate a Briatico la mattina di Pasqua vedrete, davanti ad una porta, una piccola arcaica bambolina di pezza appesa e ciondolante. E' il fantoccio di Corajisima (Quaresima) sorella di carnevale ed è costituita da una bambola di stoffa vestita di bianco e di nero con in mano un fuso e una rocca e con sotto il vestito un limone con sette penne di gallina conficcate. E' un calendario simbolico per tutto il periodo quaresimale. Scandisce il tempo ed ogni domenica di Quaresima si estirpa una penna. L'ultima viene tirata proprio a Pasqua!
Il rapporto con la natura più arcaica continua nel simbolismo più antico e profondo dei nostri fiori, in tutta la zona di Vibo Valentia e dintorni si possono osservare, e raccogliere, minuscoli fiorellini selvatici chiamati pediceji du Signuri (piedi di Gesù). Il fiore, piccolissimo, è bianco con una macchiolina rosso magenta situata proprio in corrispondenza della ferita provocata dai chiodi della crocifissione. Questo piccolo fiore viene raccolto, seccato, riposto tra foglietti di carta, tra le banconote nel portafogli, tra le pagine di un vangelo, usato per protezione cristiana ma anche come prezioso portafortuna. Altri fiori di questo periodo sono l'acetusella, che ricorda con il suo sapore acidulo l'aceto dato a Gesù sulla Croce; la passiflora o fiore della passione dove sono presenti le simbologie della crocifissione: i chiodi, il martello, la corona di spine, il colore viola, il bianco, il profumo amaro; il fiore di San Giuseppe. Il colore dei suoi petali, tra il viola e il magenta, richiama ai colori della passione, alle stoffe violacee con le quali si coprivano, anche nelle chiese di Vibo e provincia, le immagini dei santi. Quadri, statue, icone in lutto, nascosti da drappi viola per la morte di Gesù Cristo. Nella Settimana Santa il giovedì è il giorno dedicato alla visita dei Santi Sepolcri.
Un tempo i fedeli preparavano delle scodelle contenenti semi di cereali, di grano in particolare e attendevano con pazienza il loro lento germogliare. La semina veniva fatta quaranta giorni prima. I contenitori, innaffiati periodicamente, si custodivano al buio per consentire che i germogli assumessero la classica colorazione giallastra. Successivamente i lunghi germogli venivano legati con dei nastri rossi o intrecciati per costruire arcaiche forme della simbologia cristiana. Il grano di Pasqua oltre ad essere ornamento dei sepolcri era anche simbolicamente elemento propiziatore di una buona stagione agricola.
I sepolcri, solitamente venivano costruiti lungo le navate laterali delle chiese, ai piedi di altari, allestiti con cura e ornati, oltre che dai germogli, da lini ricamati e veli bianchi.
Era uso comune dover visitare i sepolcri di tutte le chiese di Vibo Valentia, dal Duomo di San Leoluca al Rosario, dal Crocefisso degli Angeli a Santa Maria, alla piccola chiesetta sita nei pressi di Porta Conte D'Apice… per arrivare a vederne almeno sette. Era molto importante che il numero dei sepolcri visitati fosse sempre dispari.
Dopo il giovedì Santo, a sepolcri smontati, i germogli venivano distribuiti ad amici e parenti per devozione o trapiantati nei vasi sui balconi o nel terreno per protezione dei campi. I germogli bianchi divenivano, all'interno dell'area coltivata, elemento apotropaico simbolico e sacro a cui affidare il buon andamento del raccolto.
Oggi molti sepolcri vengono allestiti seguendo le ambiguità del kitsch, in alcune chiese emergono caratteri del tutto inaspettati: finti agnelli di pelouche impagliati, fiori di seta colorata, specchietti e plastiche che tentano di ricopiare dalla nostra cultura popolare perduta che oggi possiamo ritrovare solo a migliaia di chilometri da noi tra le comunità di emigrati vibonesi, e calabresi in genere, nelle Americhe. A Toronto o Buenos Aires, a New York e Montevideo più che a Vibo Valentia.
Venerdì Santo: segnaliamo la processione di Pizzo, Vibo e Serra San Bruno, i grandi arcaici falò di Capistrano.
Sabato Santo: interessante la lunghissima processione di Pizzo.
Domenica di Pasqua: L'Affruntata, la confrunta, l'incontro, è una espressione scenica, una sacra rappresentazione che racconta con una intensa partecipazione corale la Resurrezione di Cristo.
I tre personaggi dell'Affruntata sono: San Giovanni, il Cristo Risorto e la Madonna Addolorata, vestita di nero. In un crescendo avviene l'incontro di queste tre figure, il velo nero della Addolorata cade e la Madonna appare vestita di bianco o di azzurro. Il momento culminante dell'incontro si completa con una processione di ringraziamento. Alcune volte in questo movimentato rito qualcosa non va bene, una delle statue finisce per terra. Questo viene letto dalle classi popolari come elemento infausto per tutto il paese!
L'affruntata si svolge a Vibo Valentia ed in molti paesi della sua provincia. Il giorno di Pasqua per le strade di Vibo, Briatico , Sant'Onofrio, Paradisoni, San Giovanni di Zambrone, San Costantino Calabro, Acquaro, Spadola Soriano, Sciconi, Rombiolo… il lunedì dell'Angelo a Dasà, il martedi ad Arena. A Zammarò, frazione di San Gregorio d'Ippona, la manifestazione si svolge la domenica successiva alla Pasqua.
(apr. 2004)
Elton John in concerto al 'Granillo' di Reggio Calabria
Il prossimo 22 maggio Elton John sarà a Reggio Calabria, per esibirsi in concerto nello stadio "Oreste Granillo". Lo hanno reso noto il 10 aprile il sindaco di Reggio Giuseppe Scopelliti, il promoter calabrese Ruggero Pegna e la "Di & GI", società di spettacoli esclusivista della popstar inglese.
Il concerto inizierà alle 21.30. Saranno disponibili 14 mila biglietti, tremila in platea sul rettangolo di gioco, settemila in tribuna coperta e quattromila per le curve. I biglietti saranno in tutti i punti vendita "TicketOne" a partire dal 15 aprile. I prezzi variano dai 20 euro
per le curve agli 80 per la platea numerata. Elton John ha deciso di dedicare lo show del 22 maggio a Gianni Versace, il grande stilista originario della provincia reggina assassinato nel 1998 a Miami da un folle poi suicidatosi. Il cantante inglese, oggi al top delle classifiche
come coautore della soundtrack di "Mona Lisa smile", era infatti un grande amico di Gianni Versace.
(apr. 2004)
Ecco dove non puoi fare il turista in Italia! Tremonti lo ha deciso per decreto
(Da ItaliaOggi - Turismo del 20/4/2004. Autore: Gavino Maresu) Per Tremonti Pisa non è turistica
Con decine di altre località, come Cinque Terre e Tropea
Il Parco nazionale delle Cinque Terre, dichiarato ´patrimonio dell'umanità' dall'Unesco, Pisa, Siena, Parma, Ferrara, Caserta, Procida, Matera, Tropea, Orvieto, Spoleto, Todi, Urbino, Arezzo, Cagliari, Alberobello, Bari, Marino, Bergamo, Desenzano, Vicenza, Treviso, Trento, Noto
e centinaia di altre celebri località sparse in tutte le regioni d'Italia, secondo il ministro Tremonti ´non presentano alcuna specifica caratteristica attrattiva nei confronti dei flussi turistici, non possedendo né particolari beni di interesse storico, culturale, artistico,
né elementi di interesse paesaggistico-ambientale, né specifica rilevanza per il turismo d'affari'. Lo stabilisce il suo decreto 18 marzo 2004 sulla ´Individuazione di nuove aree territoriali omogenee e aggiornamento delle territorialità delle attività turistico-alberghiere',
pubblicato sul supplemento n. 54 della G.U. n. 76 del 31/3/2004, per ´differenziare le modalità di applicazione degli studi di settore al fine di tenere conto del luogo in cui l'impresa svolge attività economica'. Un decreto di cui ancora pochi si sono accorti.
Si tratta, secondo il dl, di parametrare l'imposizione fiscale nei confronti delle imprese turistiche che operano nelle diverse località. Fin qui nulla da eccepire sulla competenza del ministro. Ciò che però è quanto meno singolare nel decreto è che esso abbia voluto
stabilire dei criteri di ´turisticità' delle stesse, intervenendo in una materia non di sua competenza, quale la classificazione del patrimonio storico, artistico e ambientale, cioè sulla materia prima, che forma il patrimonio turistico di una località. Le aree territoriali
sono divise, nel decreto, in 14 gruppi diversi, il primo dei quali è costituito da ´Aree prive di vocazione e/o funzione turistica' e comprende i comuni citati all'inizio. Ad avvalorare questa classificazione il ministro ha usato indicatori Istat riferiti al 1999 (nonostante
esistano i dati del 2003!) riguardanti la ricettività alberghiera, complementare in seconde case, con le relative presenze, per le località a vocazione turistica ´balneare e non balneare'.
In tutti i casi rimane il dubbio se il ministro dell'economia possa stabilire per decreto che la Torre di Pisa non ha alcun interesse di carattere storico, culturale, artistico e turistico.
(apr. 2004)
Mario Lorenzo: U tri da cruci si farà anche quest'anno
La notizia è ormai ufficiale. Il Presidente della Pro Loco lo ha annunciato con grande soddisfazione, precisando che 'la festa dei tropeani' si farà grazie all'iniziativa promossa dalla Pro Loco, dal Comitato, e dalla stessa Amministrazione per tenere in piedi la tradizione più antica della Città.
Il programma dell'evento di quest'anno, appoggiato dalla Consulta delle Associazioni, dalla Meeting Point, dall'Hotel 'Rocca Nettuno' e dai Commercianti, è molto nutrito e rispetterà i canoni della vecchia tradizione. La festa si aprirà il prossimo 3 maggio alle ore 1500 con la gara della 'pentolaccia'.
Sarà la volta poi delle corse dei sacchi e delle uova, e della prova della pasta "abbruscenti". Le iscrizioni ai giochi, coordinati da Pasquale Russo, si effettueranno sul posto. Per le 2030 è previsto un intermezzo musicale con il noto cantautore calabrese Mimmo Lamonica e con i Gruppi Folk "Le Chiazzarole"
e "Città di Tropea".
La serata si concluderà con i tradizionali fuochi d'artificio del Maestro Edipo Schiavone di Reggio Calabria, che, oltre ai fuochi finali che illumineranno a giorno la marina dell'Isola, curerà l'accensione della "Varca" e del "Camiuzzu di focu".
(apr. 2004)
Internet: 13,7 milioni di italiani navigano in Rete
(Adnkronos) Secondo i dati di una ricerca Cnel-Eurisko, la diffusione copre il 28,5% della popolazione mentre negli Usa si arriva al 68%Sono 13,7 milioni. Gli italiani che navigano su Internet, il 10% in piu' rispetto all'anno precedente. Una diffusione che copre il 28,5% della popolazione (contro il 27% del 2002 e il 23% del 2001), ma che e' ancora limitata in confronto ad altri Paesi europei (60% in Germania, 54% in Gran Bretagna, 43% in Francia) e, soprattutto, agli Stati Uniti dove arriva al 68%. E la percentuale italiana scende se si calcolano solo coloro che si sono collegati negli ultimi sette giorni (18,9%). Questi i dati che emergono dalla ricerca 'Internet e tipologie di consumo', realizzata dal Cnel in collaborazione con l'Eurisko, presentata oggi.
Crescono le connessioni da casa (20,9%), diventate maggioritarie rispetto al luogo di lavoro (9,3%), all'abitazione di amici (5,5%), alla scuola (3,2%). Quasi la meta' degli italiani (46,3%), infatti, possiede un pc in casa e, di questi, uno su tre e' collegato a Internet.
Tra le regioni, la penetrazione piu' elevata della rete si rileva in Liguria (36,7%), seguita da Lombardia (36,4%), Triveneto (35,5%), Emilia-Romagna (33,1%), Piemonte-Valle d'Aosta (29,8%), Lazio (29,2%), Toscana (28,8%), Marche-Umbria (25,5%). Agli ultimi posti si trova il Sud, con in testa la Puglia (25,2%), seguita da Campania (23,2%), Sardegna (22,7%), Abruzzo-Molise (21,3%), Sicilia (18,7%) e Basilicata-Calabria (17,8%).
Il navigatore tipo e' maschio, giovane e istruito. A collegarsi alla rete, infatti, e' il 35,2% degli uomini (contro il 22,4% delle donne), il 57,7% della fascia d'eta' compresa tra i 14 e i 24 anni e il 48,9% tra i 25 e i 34 (33% tra i 35 e i 44 e 8,7% oltre i 44). Accede a Internet, inoltre, il 74,2% dei laureati (56,7% di chi ha il titolo della media superiore, 26,9% la media inferiore e 3,1% la licenza elementare) e il 46% dei percettori di reddito alto (26,6% medio-alto, 31,7% medio, 22,9% medio-basso, 15,1% basso). Tra chi lavora, si collega in Rete il 39,8%, mentre tra chi non ha un impiego il 20,3% (con una schiacciante maggioranza del 76,7% tra gli studenti, contro il 24% tra i non occupati, il 4,8% tra le casalinghe e il 2,7% tra i pensionati). Se si considerano i lavoratori, la rete raggiunge il 77,8% dei dirigenti o funzionari, il 69,6% degli imprenditori o liberi professionisti, il 60,7% degli impiegati o insegnanti, il 29,5% degli artigiani o commercianti, il 18,9% degli operai.
Internet si usa soprattutto per ricevere (73% tra chi si e' collegato nell'ultimo mese) o inviare (66%) e-mail, ma anche per curiosare (72%), cercare informazioni (56%) o notizie utili per il lavoro (42%), per lo studio o il turismo (36%) e per il tempo libero (34%), ma ancora poco per fare acquisti (9%) o prenotazioni (7%). Tuttavia, il numero degli acquirenti on-line va crescendo e almeno un internauta su quattro e' propenso a comprare attraverso la rete in futuro.
Se si analizza la diffusione della rete tra le aziende, il 70% ha ormai la connessione e il 33% un proprio sito web. Inoltre, l'81% ha una dotazione di pc. Anche in questo caso, pero', e' ancora poco utilizzato l'e-commerce (11% per l'acquisto e 4% per la vendita). Infine, l'uso di Internet e della posta elettronica fa diminuire il numero di dipendenti che si spostano per motivi di lavoro. ''L'uso di Internet negli ultimi anni -ha affermato la vicepresidente del Cnel, Francesca Santoro - ha prodotto trasformazioni epocali nelle nostre economie e societa', determinando nuove opportunita', ma anche nuove disuguaglianze ed esclusioni. Il settore dell'Ict sta attraversando una fase di grande incertezza in Italia, dove continuano a pesare il 'regional divide' e la scarsita' degli investimenti per l'innovazione e la ricerca. La rete, inoltre, e' ancora poco diffusa tra le donne e gli anziani, anche se aumentano le connessioni da casa. Appare, dunque, ormai non rinviabile -ha concluso- un piano di alfabetizzazione informatica''.
(mag. 2004)
Primo maggio: la tristezza del non lavoro degli adulti e la gioia e le speranze
dei bambini e dei giovani
(D. Pantano) I responsabili della pastorale del lavoro e dell'A.C. in due momenti diversi, hanno animato la giornata della "Festa del Lavoro" con due significative manifestazioni.
I lavoratori si sono radunati in mattinata a Vibo Marina presso la "Nuova Pignone", dove sorge la zona industriale, non per festeggiare, ma per esprimere il grave disagio, che essi
stanno vivendo: aziende che chiudono, lavoratori licenziati, lavoro nero che inquina tutto il settore, disoccupazione, che segna il primato nella provincia di Vibo.
La manifestazione si è conclusa con la celebrazione eucaristica, nella quale il Vescovo Mons. Domenico Cortese si è fatto voce di questo disagio, ribadendo il "diritto" al lavoro,
del quale si debbono farsi carico le istituzioni.
Purtroppo -egli ha detto- più che di problemi del lavoro, dobbiamo parlare del dramma del "non lavoro", che umilia e lede la dignità umana di tanti nostri fratelli. Ha fatto quindi
appello alle forze politiche e sociali affinché, superate le divisioni e gli interessi di parte, vi sia un salto di qualità per questa terra che ha tante risorse, non adeguatamente
sfruttate, che spesso vengono dissipate e compromesse.
Nel pomeriggio a Sant'Angelo, la collina che sovrasta Tropea, dove sorge un ampio parco, si sono radunati varie centinaia di bambini e giovani dell'A.C. provenienti da tutta la diocesi.
La mattinata si sono divisi in gruppi per esaminare i loro problemi ed hanno concluso con l'Eucarestia celebrata da Mons. Vincenzo Rimedio Vescovo Emerito di Lamezia Terme- Egli nell'omelia
ha esaltato il sentimento dell'amicizia e della gioia, che deve cauterizzare i loro rapporti e la loro vita e li ha esortati all'impegno cristiano nell'ambito delle loro comunità.
Nel pomeriggio, con le loro variegate magliette dai colori dell'arcobaleno, con scritte inneggianti alla pace e all'amicizia, hanno partecipato a vari giochi di gruppo e a canti, che hanno
creato un clima di fraterna solidarietà e di autentica gioia.
La manifestazione si è conclusa con la Liturgia della Parola presieduta dal Vescovo Mons. Domenico Cortese, il quale ha presentato Gesù come l'unico vero grande amico e come modello di
amicizia per tutti, in particolare per i ragazzi e i giovani.. Quindi li ha esortati ad essere forze trascinatrici e modelli di vita per i loro amici.
(mag. 2004)
Premio Berto: il 20 maggio la cinquina
Giorno 20 maggio alle ore 1100 presso il Centro Nazionale degli Studi Manzoniani di Milano, in via Morone Gerolamo 1, sarà resa nota la Cinquina delle opere in lizza per il Premio Berto. La proclamazione
avverrà nel corso di una conferenza stampa indetta dai rappresentanti delle Città di Mogliano Veneto, città natale dello scrittore e Ricadi, dimora scelta negli ultimi anni della sua esistenza, e della Giuria
del Premio: l'Assessore alle politiche culturali del Comune di Ricadi, Domenico Locane, il Vicesindaco e Assessore alle politiche culturale del Comune di Mogliano Veneto, Francesca Campolo, il Presidente della
Giuria del Premio letterario, Giorgio Pullini. Quest'anno la cerimonia finale verrà ospitata a Ricadi il prossimo 5 giugno.
(mag. 2004)
Parla la Camerunense Genevieve Makaping, direttrice del quotidiano "La Provincia cosentina": Io femmina calabrese. Spero di ottenere ottimi
risultati
(Ansa) "Affronterò questa mia prima esperienza da direttore con molta serenità e con tanto impegno con la speranza di ottenere degli ottimi risultati". Sono le prime parole del neo direttore responsabile del quotidiano "la Provincia cosentina",
Genevieve Makaping, camerunense di nascita, laureata all' Unical, dottore di ricerca in tecnologie didattiche multimediali e sistemi di comunicazione nell' Ateneo calabrese nonché professore a contratto di Antropologia. Nel suo curriculum ora può
inserire anche questo record, da immigrata a responsabile di un quotidiano, diffuso a Cosenza e nella sua grande provincia e parte di un gruppo editoriale del quale fa parte anche una tivù locale tra le più seguite nella regione.
"Sono in Italia da 24 anni - ha aggiunto - e mi sento 'femmina' calabrese a tutti gli effetti. Nella redazione di questo giornale c'é una forza straordinaria di colleghi che ci consentirà di realizzare cose che attireranno l'attenzione dei nostri lettori.
L'impostazione che daremo a questo giornale è quello di apertura su tutti i temi. Quando, infatti, si pensa di dividere il mondo in dualismi si finisce con il creare solamente tensioni e questo non è il nostro obiettivo".
Genevieve Makaping è visibilmente felice per il suo nuovo incarico e non nasconde che "é difficile fare il mestiere di giornalista. C'é bisogno di un particolare spirito di sacrificio e molto 'olio di gomito' che, nella nostra redazione, non manca".
"Tutto il nostro impegno - ha detto ancora - è ovviamente finalizzato a fare in modo che questo tutti i cosentini possano trovare nel nostro giornale uno strumento per approfondire i temi di questa terra".
"Umili ma determinati": si intitola così il primo editoriale di Genevieve Makaping comparso il 30 aprile sulla Provincia Cosentina.
Makaping, cittadina italiana per concessione del Presidente della Repubblica dal 2000, scrive domani che è partita dal Camerun 24 anni fa "senza valigia e destinata a diventare, con la grazia di Dio, anche cittadina calabrese, con umiltà ma anche
con determinazione. Mi presento a voi cari cittadini della Provincia cosentina nella nuova veste di direttore responsabile. Per ciò vorrei ringraziare l' editore, l' ing. Rolando Manna, che da Metrosat alla Provincia, dimostra fiducia nei miei confronti.
Lavorare, continuare a farlo, nel segno della continuità e con la convinzione che dal passato si può sempre trarre lezioni edificanti. Sono consapevole dell' onore ma soprattutto dell' impegno che occorre investire per fare un' informazione rispettosa
dei fatti, delle persone, del territorio, senza stereotipi e pregiudizi. Una scommessa non facile, comunque non impossibile".
"Nella quotidianità dell' antropos - prosegue l' editoriale di Makaping - vi sono sempre annidate delle difficoltà che però non devono avere sufficienti forze per minare il traguardo. Miriamo ad ottenere il contributo di ciascun lettore nel segno dell' apertura.
Uno degli obiettivi è quello di fare crescere nella nostra comunità la consapevolezza del diritto di cittadinanza. I giornalisti e le giornaliste della Provincia cosentina sono tutti giovani, in mezzo a loro si avverte una forza benefica e vitale che fa sembrare
tutto possibile. Giovani professionisti che ringrazio, commossa dall' accoglienza riservatami. Proprio per questo e con la loro forza e professionalità ambiamo (vogliamo) contribuire, dall' interno del sistema mediatico, a fornire degli strumenti ai nostri lettori, per
una presa di coscienza su quanto succede attorno. Una redazione giovane, pronta ad usufruire - così conclude il suo primo editoriale Genevieve Makaping - della qualità di uno dei padri del giornalismo calabrese, Enzo Arcuri, che non ci farà mancare la sua grande
esperienza e con il quale sarò lieta di collaborare".
L'editore del quotidiano, Rolando Manna, è soddisfatto per la scelta di Genevieve Makaping quale direttore responsabile del suo giornale. "Genevieve - ha detto Manna - ha scalato la sua vita con molto sacrificio. Per le sue capacità professionali Genevieve occupa
un posto meno alto rispetto a quello che dovrebbe avere. E' una persona con un forte spirito di sacrificio che la rende sicuramente forte e capace di affrontare qualsiasi genere di sfida". La Provincia cosentina rientra nel gruppo editoriale al quale appartiene
anche l'emittente televisiva Metrosat, nella quale lavorava anche Maria Rosaria Sessa, amica di Genevieve, uccisa due anni fa dal suo ex fidanzato che successivamente si tolse la vita.
(mag. 2004)
Proclamata la cinquina del Premio Letterario "Giuseppe Berto"
Si è riunita il 20 maggio a Milano la Giuria del Premio Letterario "Giuseppe Berto" per proclamare i finalisti della XVI^ edizione.
Presieduta dal professor Giorgio Pullini dell'Università di Padova e composta da Goffredo Buccini, Ferdinando Castelli, Ferruccio Gard, Giuseppe Lupo, Folco Quilici, Marcello Staglieno, Gaetano Tumiati e Giancarlo Vigorelli, la Giuria ha selezionato una cinquina
per la sezione storica dedicata alle opere prime di narrativa italiana ed una terna di opere di narrativa straniera, di autori viventi, tradotte in lingua italiana e pubblicate nel periodo tra il 1 maggio 2003 e il 30 aprile 2004.
Dai nominativi di seguito indicati usciranno i vincitori delle due sezioni del Premio, la cui cerimonia ufficiale e assegnazione avrà luogo sabato 5 giugno 2004 a Capo Vaticano, Ricadi.
Sezione Opere Prime Narrativa italiana
Vanessa Ambrosecchio, Cico c'è, Einaudi Tascabili Editore
Antonia Arslan, La masseria delle allodole, Rizzoli Editore
Valeria Parrella, Mosca più balena, Edizioni Minimum Fax
Shulim Vogelmann, Mentre la città bruciava, Giuntina
Michela Volante, Domani andrò sposa, Edizioni Frassinelli
Sezione Narrativa Straniera tradotta in lingua italiana
John Berger, Una volta in Europa, Bollati Boringhieri Editori
Hugo Hamilton, Il cane che abbaiava alle onde, Fazi Editore
Stephen Vizinczey, Elogio delle donne mature, Marsilio Editori
(mag. 2004)
Proclamati i vincitori del Premio Letterario "Giuseppe Berto"
Sabato 5 giugno si è tenuta a Ricadi la cerimonia finale della XVI^ edizione del Premio Letterario "Giuseppe Berto". Alla presenza della signora Manuela Berto, delle autorità delle città di Ricadi e Mogliano Veneto,
promotrici del Premio insieme a Regione e Provincia, della stampa e del pubblico convenuto, sono stati proclamati e premiati i vincitori delle due sezioni in concorso.
Antonia Arslan, con 'La masseria delle allodole ' (Rizzoli Editore) per la sezione opere prime di narrativa italiana, e Hugo Hamilton con
'Il cane che abbaiava alle onde ' (Fazi Editore) per la sezione
di narrativa straniera tradotta in lingua italiana sono i vincitori di questa XVI^ edizione.
Lo scorso 19 maggio la Giuria, presieduta dal professor Giorgio Pullini, dell'Università di Padova, e composta da Goffredo Buccini, Ferdinando Castelli, Ferruccio Gard, Giuseppe Lupo, Folco Quilici, Marcello Staglieno,
Gaetano Tumiati e Giancarlo Vigorelli, aveva selezionato dalle numerose opere pervenute una cinquina per la sezione storica del Premio ed una terna per la sezione straniera composte dai seguenti finalisti:
Sezione Opere Prime Narrativa italiana:
Vanessa Ambrosecchio, 'Cico c'è', Einaudi Tascabili Editore
Antonia Arslan, 'La masseria delle allodole', Rizzoli Editore
Valeria Parrella, 'Mosca più balena', Edizioni Minimum Fax
Shulim Vogelmann, 'Mentre la città bruciava', Giuntina
Michela Volante, 'Domani andrò sposa', Edizioni Frassinelli
Sezione Narrativa Straniera tradotta in lingua italiana:
John Berger, 'Una volta in Europa', Bollati Boringhieri Editori
Hugo Hamilton, 'Il cane che abbaiava alle onde', Fazi Editore
Stephen Vizinczey, 'Elogio delle donne mature', Marsilio Editori.
Nell'ambito delle iniziative legate al Premio Letterario "Giuseppe Berto" e del gemellaggio tra le città di Ricadi e Mogliano Veneto, lo scorso 27 maggio sono stati premiati i vincitori del concorso rivolto
alle classi terze delle scuole medie inferiori di Ricadi. Tema degli elaborati le considerazioni sugli scritti di Giuseppe Berto pubblicati nel volume dal titolo Il mare da cui nascono i miti. In premio gli
studenti vincitori - Francesca Mangiò, Claudia Muscia, Ilaria Quaranta, Stefania Rombolà, Maria Vallone e Annalisa Zungri - saranno ospiti dell'Amministrazione comunale di Mogliano Veneto il prossimo settembre.
(giu. 2004)
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Il viaggio a ritroso dei Calabria Logos Suoni e voci della tradizione calabrese rivisitate nel CD "Seculu Brigante" (Antonietta Cozza)
Musica come incastro perfetto di suoni e voci, di lontananza magnifica, di tempi che furono e poco sono, di tutto ciò che appartiene ad un mondo che talora pare vanificarsi sotto i nostri occhi.
E ben vengano allora opere che sotto forma di CD nascondono la tenera esplosività di quello che siamo o forse siamo stati.
"Seculu brigante" è il prodotto in musica di Calabria Logos che è Associazione Culturale nonché gruppo di musica etnica diretto dal bravo e camaleontico Carlo Grillo, da tempo in prima linea a battersi per la riscoperta e la rivalutazione delle tradizioni popolari calabresi.
"Seculu Brigante…ovvero…Scene di vita popolare calabrese" è dunque e quindi il risultato di tutto questo lavorìo, è spettacolo portato in scena, è ora segmento musicale per "palati" raffinati. E' palpabile, bellissimamente palpabile, la miscidazione di generi nel racconto musicale. Si sposano il blues al jazz, il folk al rock avvinti da un filo rosso che sta nella calda sonorità popolare. A pelle batte la chitarra bettente (e passi il gioco di parola) che si scangia con quella classica nelle mani di Carlo Grillo, metallico e vibrante il flauto traverso di Carlo Mercuri, la fisarmonica di Enzo Naccarato, il contrabbasso di Giovanni Reale.
I testi sono nove, tutti rigorosamente dialettali, nati da quella stessa cartina al tornasole che è la popolarità del lavoro "testi di tradizione orale, riveduti ed arricchiti da musiche inedite". I loro titoli sono: Arbiru, 'A furmica e la cicala, Ninna nanna, Si muaru, Cum'è duce, Ti rivigli, Calavrisella, All'aspre pene, Seculu brigante. La vocalità spetta a Carlo Grillo, ad Antonio Grillo e alla brava Velia Ricciardi. L'amalgama è di quelle felicissime.
Ci si aspetterebbe solo il gioco musicale e tonale da un lavoro siffatto che affonda le radici in un microcosmo che già di per sé assomma variegatezza musicale e, invece, va sottolineata la cura e la ricerca testuale che attribuisce alla parola grande significatività sicchè tanto il significante quanto il significato diventano importanti. "…..Simu arrivati aru seculu brigante…quannu parravanu 'na vota 'ppè sempre…'nua vulimu giustizia de li Santi…ca i Santi n'hannu datu lu talentu…". E' l'incipit del brano che dona il titolo alla raccolta. E racconta dei cambiamenti dei tempi e del suo fluire rapido e delle "guagliune" che si maritano e se ne vanno lontano assai nel mentre resta la donna del poeta-cantore "…Sulu 'a guagliuna mia c'haju trovàtu…bene de core li 'nn'haju volùtu…". E l'amore è dolore nel canto popolare ed è tanto forte da far morire come intensamente si racconta "…Dintra 'na vara 'ccù le manu 'ncrùcia…Pue tannu, bella, ti lu pue avantàre…Ca signu muortu 'ppè tia cumu 'na crucia…".
E' il brano Si muaru, cui fa eco All'aspre pene che prende un afflato maggiore e il penare non è sol amoroso "All'aspre pene mie 'nun c'è la fina…Nun sacciu quale Diu chi mi mantèna…'A terra chi scarpisu punge 'e spine…E l'aria se nutriscia di valene…". Strazia l'anima Cum'è duce che ci racconta dell'amore senza parole di Rosa e 'Ntoni, gioca sulla doppia vocalità maschile e femminile e il flauto ha un rapporto tanto stretto con la parola da farsi contrappunto d'anima. Brano tra i più intensi e belli.
La raccola è comunque un percorso musico-testuale assai interessante che ha come baricentro sempre l'uomo e le sue emozioni. E sol per questo val la pena ascoltarla e immeggersi nel crogiuolo ricchissimo che offre e che solo le parole non bastano a dire.
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I soprannomi
a Tropea
Grazie alle Vostre segnalazioni il numero delle " 'ngiurje " è arrivato a quota 605! TM ha pensato di menzionare chi ha
segnalato almeno quindici nomi. Ricordiamo che le pagine dedicate ai soprannomi tropeani sono aperte a tutti coloro che ne vogliano segnalare altri ancora, sì da formare un elenco completo, almeno di quelli più significativi. |
Dalla
Lituania una preziosa pergamena
Tra i 141 manoscritti, scritti a inchiostro, su pergamena - dal 1329 al 1899 - della pregiata collezione custodita nella Biblioteca Nazionale Lituana 'Martynas Mazvydas' di Vilnius
esiste un documento del 1757 che riguarda Tropea. Si tratta della bolla di Papa Benedetto XIV che concede all'arcivicario del vescovo di Tropea il permesso di celebrare il matrimonio tra Sabatino Collianino (Sabatinus Collianinus)
e Domenica Casuscelli (Dominica Cafufceli), tra loro uniti da vincolo di parentela. Il vescovo di Tropea del periodo in cui ricade l'avvenimento è Felice de Paù di Terlizzi (1751-1782). |
Rivoluzione elettronica nella Pubblica Amministrazione
Il 1° gennaio ha avuto inizio la rivoluzione epocale nel polveroso mondo della burocrazia. E' entrata in vigore la nuova direttiva sulla gestione documentale nella pubblica
amministrazione, il protocollo informatico : tutti gli uffici pubblici devono dotarsi di sistemi informativi per la gestione elettronica dei documenti. Alla fine del 2003 risultavano in regola il 25% delle aministrazioni e centrali.
Come se non bastasse, il 12 gennaio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale anche il nuovo regolamento per l'impiego della posta elettronica: le amministrazioni devono assegnare a tutti i dipendenti - anche quelli senza computer -
una casella di posta elettronica, necessaria per scambiare in formato digitale informazioni, atti e documenti. Gli scopi che si prefigge il ministro Stanca sono quelli di abbattere i costi, semplificare le procedure e rendere più
veloci le trasmissioni. Entro il 12 marzo sarà completato l'aggiornamento del grande Indice delle Pubbliche Amministrazioni , la directory che contiene i recapiti e i dettagli operativi di tutti gli uffici pubblici italiani.
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Scorrano riconsegna l'Urna di Santa DomenicaAll'alba
del 25 gennaio 2004, una domenica come tante, per le strade di Tropea c'è un'insolita animazione. Centinaia di persone stazionano in più punti
del paese aspettando pazientemente l'apertura dei bar. E forse non è per puro caso che il 25 sia anche 'domenica': un giorno radioso, splendente e per
niente freddo per trovarsi nel pieno dell'inverno. E non è per puro caso che almeno la metà delle donne che compongono quei gruppi si chiami
'Domenica'. Ma poi non ci vuole tanto a capire che è la gente di Scorrano venuta dalla Provincia di Lecce a Tropea per riconsegnare l'Urna che contiene
i sacri resti di Santa Domenica tropeana. Un viaggio lungo tutta la notte dalla Terra del Salento a quella di Calabria per dimostrare gratitudine e
riconoscenza alla comunità tropeana prima ancora che al Capo della Diocesi Mons. Domenico Tarcisio Cortese e a Don Ignazio Toraldo di Francia,
canonico responsabile della Concattedrale di Tropea. Quegli stessi scorranesi che nello scorso mese di ottobre avevano avuto da Mons. Cortese
l'autorizzazione a portare nella loro Terra la sacra Urna ed esporla al culto dei devoti nella Chiesa matrice, dedicata proprio alla Santa tropeana,
protettrice di Scorrano, fino alla chiusura del 2003, anno speciale sotto cui ricadeva il XVII centenario del suo martirio.
( continua ) |
Gli scritti di Vito Capialbi in diretta
Le opere del Conte Vito Capialbi (1790-1853), appassionato studioso di storia e archeologia, sono ancora oggi fonte inesauribile tra i ricercatori di storia patria del
Territorio di Monteleone. Gli storici venuti dopo di lui hanno fatto e fanno tesoro dei suoi scritti e delle sue indicazioni bibliografiche.
Alcune sue opere sono state interamente trascritte in digitale, a cura di Maurizio Paoletti, e possono essere facilmente consultate nella Rete o addirittura acquisite. La pregevole iniziativa è del sito "Sistema Bibliotecario Vibonese
on line". Le opere sono:
Vito Capialbi (1790-1853) e le antichità di Vibo Valentia;
Opere di Vito Capialbi - Bibliografia - Note di Commento; Avvertenza per il lettore;
Cenno sulle mura di Ipponio (1832), pp. 157-194 e tavv. IV-V;
Da memorie per servire alla storia della Santa Chiesa Miletese (1835), pp. LII-LIX e tav. I.;
Da opuscoli varii (1840):
- Sulla Mamerto Brezia;
- Sul sarcofago della contessa Elemburga;
- Esposizione dell'incisione di un raro e pregevole Niccolo;
- Investigazione intorno al senso di alcune iscrizioni veline.
Inscriptionum Vibonensium specimen (1845);
Di un'ara dedicata alla Giunone Lacinia (1846);
Mesma, e Medama furon due, o una città dell'antica Italia;
Epistola. ... [seguono] I nuovi motivi comprovanti la dualità della medesime (1848). (IV edizione);
Da Epistole, riviste, illustrazioni e descrizioni (1849):
'Rivista', VI
'Epistole' ...
segue [Appendice];
Da Antonio CAPIALBI, Ruine di Locri del duca di Luynes voltate in italiano, con aggiunta di brevi note e delle iscrizioni locresi (1849), 1-36 e tav.
Buona ricerca!
Nasce il Sistema Bibliotecario Regionale
E' operativa in Rete, a cura dell'Assessorato regionale dei Beni Culturali, la pima trance del sistema bibliotecario regionale collegato a quello nazionale (SBN) gestito dal
Ministero dei Beni Culturali. La prima fase d'attuazione, che vede il completo funzionamento del Polo di Reggio Calabria, conta 17 biblioteche delle provincie di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria,
collegate on line. Successivamente faranno parte del servizio le biblioteche distribuite nelle provincie di Crotone e Cosenza che costituiranno il secondo Polo regionale con sede a Cosenza.
L'arte di Melo Tedesco in un libro su Tropea
Un vero e proprio libro d’arte quello appena finito di stampare dalla Casa Editrice Nuove Edizioni Barbaro di Delianuova (RC). "Tropea nei colori di Melo Tedesco" è una galleria di esposizione delle
più belle opere del pittore tropeano. Cinquanta immagini della “sua” Tropea escono fuori dal pennello magico dell'Artista, rientrato in Italia dal suo girovagare per il mondo. Londra, Parigi, Australia, Stati Uniti, Indonesia, dove le sue opere, sia dipinti che
sculture, sono quotidianamente ammirati nei musei e nelle migliori gallerie. E’ un viaggio in mezzo ai colori ritrovati di un Paese, spesso lontano nella memoria, del suo mare incantato, dei mercati rumorosi, delle piazze affollate, degli scorci di un tempo, dei
panorami mozzafiato. L'inquietudine, l'amore per il luogo d'origine, il travaglio creativo, la franca schiettezza, l'interpretazione poetica, l'intensità della luce rendono possibile nella tela la sintesi dell'arte di Melo Tedesco. Volume che si presenta con copertina
cartonata e sovraccoperta ed impreziosito da notizie sulla Città a cura dallo storico Antonio Sposaro. Presentazione prevista nei locali della biblioteca comunale per giorno 13 febbraio a cura degli stessi autori, alla presenza delle Autorità più in vista, comunali e provinciali.
Prezzo: euro 35,00
Il Governatore Giuseppe Chiaravalloti presenta la WEB TV
Il Presidente Chiaravalloti presenta la WEB Tv , uno strumento per parlare direttamente ai calabresi in maniera libera, diretta, senza filtri e condizionamenti.
"Ad oggi è mancato un sistema di comunicazione efficiente e tempestivo di tutti i provvedimenti, i bandi e i concorsi che partono dalla Regione Calabria. L’utilità principale di una Web Tv è quindi quella di dare a tutti i calabresi la possibilità di essere immessi immediatamente e in assoluta trasparenza nell’attività e nella vita della Regione".
E con tali finalità, è stato istituito, con apposita delibera, il Comitato per l'informazione e la comunicazione istituzionale, il cui Coordinatore è il dott. Luigi Bulotta. Comitato che ha il compito di progettare, verificare e attuare tutte le iniziative di comunicazione della Regione Calabria.
E' prevista, a breve, un'attività formativa (grazie al finanziamento PON) rivolta al personale che costituirà il primo nucleo dell'ufficio Relazioni con il Pubblico.
Due sentenze da manuale
Sono due sentenze da manuale, se è vero che vengono pubblicate sulla Rete dai rispettivi organi giudiziari, che riguardano Tropea. Una, quella raggiungibile cliccando il titolo, è emessa dal Tribunale Militare di La Spezia il 17 marzo 2000, assolvendo un giovane tropeano alle armi, Tizio
Carmelo (ovviamente un nome inventato per motivi di privacy) dal reato di "diserzione aggravata" perchè il fatto non sussiste. L'altra sentenza , emessa dalla Corte dei Conti (Sezione giurisdizionale
dell'Emilia Romagna in Bologna), invece è del 18 gennaio 2002 e si riferisce ad un episodio accaduto a Tropea il 15 novembre 1970 quando il bersagliere Erzio R., appartenente al 3° Reggimento Corazzato "Granatieri di Sardegna" di Persano impegnato in Calabria per ordine pubblico, è deceduto per annegamento perchè caduto accidentalmente in mare da uno
scoglio mentre si trovava in libera uscita. Con tale sentenza, i genitori del ragazzo si sono visti, dopo più di trent'anni, riconoscere il decesso del loro figlio, dipendente da causa di servizio militare e quindi legittimamente riconosciuto il trattamento pensionistico a loro spettante con decorrenza dalla data del decesso del militare.
I Musei Diocesani d'Italia
L'interesse per i musei ecclesiastici (cioè tutti i musei di proprietà ecclesiastica) e, in particolare, per i musei diocesani (cioè i musei che documentano in modo particolare la storia della comunità diocesana e il suo patrimonio artistico) in Italia sta crescendo. Il fenomeno è molto recente: non ha più di tre decenni.
Fino all'inizio degli anni Settanta del secolo appena concluso, infatti, non esisteva neppure un repertorio che li elencasse né era facile reperire informazioni a riguardo. Si calcola che in Italia esistono 936 musei religiosi di cui 820 di proprietà ecclesiastica e 116 di proprietà non ecclesiastica; i musei diocesani rilevati sono 215, di cui
102 aperti al pubblico, 14 in restauro, 2 chiusi, 60 in progettazione e 37 in fase di allestimento. Nell'arco di tre decenni, quindi, la situazione è notevolmente mutata; il numero dei musei ecclesiastici è cresciuto moltissimo, da 104 a 820; i musei diocesani sono quasi triplicati: erano 37, sono diventati 102.
A partire da mercoledì 3 marzo saranno allegati settimanalmente a Famiglia Cristiana tre volumi dedicati ai Musei Diocesani d'Italia. A proposito di tale iniziativa il Direttore Don Antonio Sciortino dichiara "Grazie a Famiglia Cristiana per la prima volta una iniziativa editoriale destinata al grande pubblico valorizza questo patrimonio
di grande qualità e bellezza, legato ai valori della religiosità e alle forme espressive del territorio, e che spesso nasconde autentici capolavori da scoprire e da gustare".
Ogni volume della collana è offerto a 4 euro, con opzione d'acquisto, insieme a Famiglia Cristiana (1,95 euro).
A Sanremo vincono Masini e l'enogastronomia calabrese
È Marco Masini il vincitore del 54esimo Festival della canzone italiana, edizione rivoluzionaria e contestatissima, voluta dal suo direttore Tony Renis. Il cantautore toscano è tornato al festival dopo un lunghissimo silenzio discografico vuoi perchè era stato abbandonato dalle case discografiche vuoi perchè era stato trattato molto
male dai media. Gli unici a non averlo mai abbandonato sono stati i fans che nella circostanza ne hanno data ampia prova.
Durante la settimana del Festival nella cittadina ligure , a cura della Regione Calabria, si sono svolti incontri e manifestazioni, che hanno dato ampio spazio ai prodotti calabresi. Per le vie di Sanremo si sono potuti ammirare i costumi tradizionali, l'artigianato e le creazioni orafe dei giovani disainers ma anche i prodotti dell'enogastronomia
regionale, vini, oli e altri prodotti dell'agricoltura così come della cucina tipica.
Il mistero, il mito, il misticismo in una Calabria tutta da scoprire
Un sito, quello che vi suggeriamo, dai contenuti forti e accattivanti: il mistero che si intreccia con il mito passando attraverso il misticisno. Una full immersion in una miscela di fatti, notizie, eventi, leggende, personaggi. Un viaggio, dall'atmosfera surreale, che incomincia
e non ha più termine e che vi conduce lungo percorsi suggestivi fino ai più remoti angoli della Calabria per sapere e capire di più sulla magia, sulle tradizioni popolari, sui misteri, sulla fede mistica. Uno scenario inquietante alla luce tenue delle candele e di ceri votivi, popolato da fantasmi,
demoni, santi, streghe, eremiti, profeti, maghi, sotto la guida sicura e rassicurante di Luciana Loprete, esperta affermata in parapsicologia ed occultismo.
Archivio Storico della Calabria
Si tratta di un'opera a dir poco ambiziosa che è quella di continuare on line l’Archivio Storico della Calabria, fondato e diretto da Francesco Pititto e da Ettore Capialbi, già edito in Mileto dal 1912 al 1918. Il titolare del sito è Giovanni Pititto, originario di Mileto e nipote di Mons.
Pititto, fondatore della gloriosa Rivista. Risiede a Seregno, nell'Interland milanese, e oltre ad espletare l'attività artistica di pittore affermato, è docente di materie artistiche negli Istituti di Istruzione Superiore e ricercatore c/o Accademia di BB. AA. di Brera. Ma l'ideatore di questo progetto si propone anche
di archiviare on line nello stesso sito quanto è possibile del vecchio Archivio dentro una vasta gamma di sezioni tematiche e sotto le varie voci delle regioni entro cui gli argomenti ricadono. Ovviamente il sito è di recente realizzazione e quindi ancora 'in costruzione'.
Parghelia ricorderà Alberto Sordi
Nell'ambito dell'iniziativa "Itinerari Sordiani" promossa da Comune di Roma/Regione Lazio sarà realizzato da Giampiero Castellotti e Gabriele Di Nucci dell'associazione dei molisani nella Capitale "Le Forche Caudine" un progetto per collegare gli ambienti che hanno segnato
il cammino professionale ed umano dell'attore romano Alberto Sordi. Ci spega lo stesso Castellotti, giornalista e presidente dell'Associazione: << In una trentina di città italiane che hanno ospitato le riprese dei film di Alberto Sordi saranno installati targhe e monumenti commemorativi. C'è ne già uno a Caprocotta,
il paese molisano dove l'attore ha girato "Il Conte Max". Oltre ad alcuni centri laziali e molisani, saranno interessati all'iniziativa anche Venezia, Cortina, Firenze, Napoli, Torino, Genova, Bari, Parghelia e Belmonte Mazzano. Al progetto, che attualmente è nella fase preliminare,
collaborano anche la sorella di Sordi, Aurelia, la sua assistente Paola Comin e il suo padre spirituale don Giovanni>>.
Ricordiamo che a Parghelia Albertone girò nel 1973 alcune scene di "Anastasia, mio fratello" indossando la tonaca per impersonare don Salvatore Anastasio (il vero cognome), fratello di Albert Anastasia e autore del famoso libro dal quale
è stato tratto il film che porta la firma di Stefano Vanzina (Steno).
Giuseppe Berto
Giuseppe Berto nasce il 27 dicembre 1914 a Mogliano Veneto, da un maresciallo dei carabinieri in congedo. Compiuti gli studi nel locale Collegio dei
Salesiani e nel Liceo di Treviso, si iscrive alla Facoltà di Lettere dell'Università di Padova, ma ben presto parte volontario per l'Africa Orientale.
Rientrato in Italia e laureatosi, ritorna in Libia, dove è fatto prigioniero dagli americani. In un campo di internati, nel Texas, scrive "Le opere di Dio" e
"Il cielo è rosso"; quest'ultimo romanzo, pubblicato da Longanesi nel 1947, su segnalazione di Giovanni Comisso, diviene rapidamente un successo
internazionale. Escono, poi, "Le opere di Dio" (1948) e "Il Brigante" (1951). Trasferitosi a Roma, comincia ad essere perseguitato da quella nevrosi di
cui soffrirà per lunghi anni: in questo periodo escono soltanto "Guerra in camicia nera" (1955) e i racconti "Un po' di successo" (1963 ). Berto tenta,
quindi, di liberarsi dalla nevrosi scrivendo "Il male oscuro" (1961), che vince contemporaneamente nel 1964 il Premio Viareggio e il Premio Campiello. Si
aggiungono poi il dramma "L'uomo e la sua morte" (1961) "La fantarca" (1965) e il romanzo "La cosa buffa" (1966). Nel 1971 scrive pamphlet "Modesta
proposta per prevenire" e il lavoro teatrale "Anonimo Veneziano", ripubblicato come romanzo nel 1976. Con la favola ecologica "Oh, Serafina" vince nel
1974 il Premio Bancarella. Dal dramma "La passione secondo noi stessi", Berto matura l'idea portante del suo ultimo libro "La gloria" (1978). Si spegne
a Roma nel novembre del 1978.
Giuseppe Berto in Rete
www.italialibri.net/autori/bertog.html
www.maldura.unipd.it/studinov/berto.html
www.italica.rai.it/principali/argomenti/biografie/berto.htm
www.lubrichi.it/giuseppe_berto.htm
www.girodivite.it/antenati/xx3sec/_berto.htm
www.maldura.unipd.it/italianistica/Convegni/Berto.htm
www.caffeeuropa.it/1to16/act_5425.htm
www.pesaro.com/heliopolis/agofo.html
www.pesaro.com/heliopolis/redaz.html
www.ozoz.it/village_voice/200112/gloria.htm
www.apriteilsipario.it/schede/sch087.htm
Una settimana a Tropea
Le ASL di Firenze e Tropea fanno una convenzione e danno l'avvio ad una significativa iniziativa. Una vacanza per una settimana a Tropea di 24 pazienti emodializzati ed altrettanti familiari. E' un modo che sicuramente fa ben sperare migliaia di pazienti, che si sottopongono almeno
tre volte alla settimana a questa terribile terapia, di superare i forti condizionamenti psicologici, ma anche quelli pratici che di solito limitano la vita di ogni giorno del paziente uremico o il diritto a svolgere senza rischi quelle che dovrebbero essere le normali attività sociali e lavorative.
Durante la vacanza, il centro dialisi di Tropea ha messo a disposizione, dalle ore 19 alle ore 24, 12 monitors di emodialisi ed il materiale necessario al trattamento.
Per garantire i pazienti sotto l'aspetto psicologico ci sono voluti 5 infermieri ed un medico del Centro Dialisi di Firenze. Questo personale, considerato dalla ASL fiorentina in servizio a tutti gli effetti, non ha ricevuto alcun incentivo, né il pagamento delle spese per la trasferta.
A questo punto è d'obbligo un plauso agli autori e organizzatori dell'iniziativa e a tutti coloro che ne hanno permesso la realizzazione, con la speranza che la stessa possa ripetersi ancora.
XV premio
per opere inedite di saggistica, di narrativa, di poesia
(Marzo 2004) La Giuria del Premio Laboratorio delle Arti 2003, dopo attente letture e confronti d'opera, ha proclamato vincitori i seguenti partecipanti, ai quali saranno pubblicati i testi in concorso:
Mario Fresa di Salerno per la saggistica;
Franco Verdi di Verona per la narrativa;
Dina Sassano di Pesaro per la raccolta di poesie inedite;
Assunta Finiguerra di Roma per le tre poesie;
Miriam Pierri di Taranto per l'antologia d'Autore.
Deputati per un giorno
"Ragazzi in Aula" nel 2000 era alla sua quarta edizione e aveva visto una rappresentanza di circa 500 studenti delle scuole medie superiori di tutta Italia fare i "deputati per un giorno", discutendo e votando, nell'Aula di Montecitorio,
in una domenica di fine maggio, proposte di legge da essi stessi predisposte. La proposta più votata dai ragazzi è stata, poi, trasformata in vero e proprio atto parlamentare, messo all'ordine del giorno della Camera dei deputati. Negli anni successivi, l'iniziativa ha proseguito concedendo a migliaia di ragazzi
di discutere e votare in Aula, con una tessera elettronica, i loro progetti di legge. L'intento dell'iniziativa è di instaurare un rapporto diretto tra giovani e organi rappresentativi, e di avvicinare ulteriormente il mondo della scuola alla Camera, con un contatto in prima persona con il
lavoro parlamentare fin nel "cuore" dell'istituzione. Ma ritornando alla seduta del 2000, vediamo che tra i deputati "per un giorno" che hanno illustrato le proprie proposte legislative ci sono i ragazzi tropeani Maria Arena, Cosmo Fiocca, Carla Loiacono, Luca Lo Muto e Angela Lorenzo, studenti dell'Istituto professionale di Stato per
i servizi commerciali, turistici, alberghieri e della ristorazione. La loro proposta era la «Legge quadro per la tutela, la conservazione e la valorizzazione dei beni ambientali non previsti dalle leggi n. 1089 e n. 1497 del 1939», il cui testo è ancora conservato nel Data Base on line della Camera e che si può visualizzare cliccando sul
titolo.
Amina è condannata a morire. Occorre continuare
gli appelli a suo favore
Poche firme sono giunte al Tribunale Supremo della Nigeria che ha ratificato la sentenza. È stata solamente ritardata l'esecuzione di due mesi perché Amina
possa separarsi dal suo bambino. Trascorso questo periodo sarà interrata fino al collo e lapidata, a meno che non si avvii una massiccia raccolta di firme, com'è
stato per il caso di Safiya che è stata salvata proprio grazie a questo: una valanga di firme che hanno dissuaso le autorità nigeriane.
Amnesty International chiede il tuo sostegno attraverso una firma sulla seguente pagina web: www.amnistiapornigeria.org
Non crediate sia inutile: nella stessa situazione la vita di Safyia è stata risparmiata.
Fate circolare questo messaggio il più possibile. Grazie.
TOLENTINO 815 Al via la 9^ Edizione della rievocazione storica
L'Associazione Tolentino 815 in collaborazione con il Comune di Tolentino organizza la Rievocazione Storica in costume della Battaglia di Tolentino, combattuta il 2 e 3 maggio 1815 tra l\'esercito di Giacchino Murat, Re di Napoli, e quello austriaco del Barone Federico Bianchi; considerata da vari storici come la Prima battaglia per l'Indipendenza Italiana.
Tolentino crocevia della Storia Nazionale: inizio e fine dell'epoca franco-italica, tra il declino del potere temporale pontificio (Trattato di Tolentino, firmato il 19 fabbraio 1797 tra Napoleone ed i rappresentanti dei Papa Pio VI) e le origine del Risorgimento (Battaglia di Tolentino).
La manifestazione si realizza, dal 1996, una volta l'anno presso il Castello della Rancia ed il centro storico di Tolentino, la prima domenica del mese di maggio, alternando ricostruzione della battaglia e raduno bande storiche militari.
Partecipano, come rievocatori, i componenti dei Gruppi Storici italiani e stranieri in divisa, equipaggiamento ed armi dell'epoca; effettuano sfilate, manovre, esercitazioni e simulazioni di scontri tra eserciti, e si caratterizza quale unica rievocazione storica militare nel Centro Italia.
Si tratta di una iniziativa unica, di grande rilievo nazionale ed internazionale, che si può definire un primo esempio di "archeologia sperimentale".
Lo scopo è quello di promuovere dal punto di vista culturale e turistico Tolentino e la zona circostante; calarsi nel passato per farlo rivivere e conoscere a tutti, attraverso una ricostruzione storica, il più possibile rigorosa, con l'aggiunta dell'elemento spettacolare.
L'Associazione cura iniziative di vario genere , convegni, mostre, ricerche e pubblicazioni; promuove viaggi di studio, incontri e scambi con enti e associazioni privati e pubblici, italiani e stranieri.
Si pone l'obiettivo del recupero e fruizione del patrimonio storico-artistico legato agli avvenimenti, per strutturare il Parco Storico della Battaglia di Tolentino, che comprende Macerata e Pollenza, con il Museo della Battaglia e delle Armi e relativo Centro di Documentazione bibliografica, fotografica e Diorama presso il Castello della Rancia.
La manifestazione interessa gli altri comuni che hanno un ruolo nella Battaglia del 1815:
Pollenza, teatro di cruenti scontri presso la collina Cantagallo; Macerata, quartiere generale dell'esercito napoletano; Colmurano, ove fu catturato il generale Saillié, aiutante di campo del Re.
Il tutto è stato reso ancora più spettacolare dalle "cariche" del 2° Reggimento Cavalleggeri - Regno di Napoli 1815, Gruppo Storico della Associazione Tolentino 815.
Il programma della IX^ Edizione, articolato e fitto di iniziative collaterali, prevede il coinvolgimento di Enti, Associazioni, Istituti Scolastici e dei cittadini, e si sviluppa in periodo di otto giorni dal 25 aprile al 2 maggio 2004.
In questo arco di tempo si offrono eventi giornalieri che rappresentano e fanno rivivere uno spaccato di vita del Primo Ottocento sotto molteplici aspetti: artistici, musicali, ludici e culturali;
con il supporto del Comune di Tolentino, il Patrocinio della Regione Marche, Provincia e C.C.I.A.A. di Macerata, Comunita\' Montana dei Monti Azzurri, Fondazione Carima, Azienda Promozione Turistica Regionale e Associazione Marchigiana Rievocazioni Storiche.
Dopo il notevole successo di pubblico registrato gli scorsi anni, i centri storici di Tolentino,
Belforte del Chienti, Cessapalombo, Colmurano, Macerata, Penna San Giovanni, San Ginesio e Sarnano, nei giorni 1 e 2 maggio 2004, faranno da scenario allo spettacolare RADUNO BANDE STORICHE MILITARI.
T O L E N T I N O 8 1 5
9^ Rievocazione Storica
RADUNO BANDE STORICHE MILITARI
Programma
25 APRILE - 2 MAGGIO 2004
Domenica 25 aprile
Ore 11.00: BIVACCO STORICO, accampamento, esercitazioni, manovre, cariche,
con il gruppo "2° Reggimento Cavalleggeri - Regno di Napoli 1815";
Castello della Rancia a Tolentino.
Ore 15.00: VISITA GUIDATA ai Luoghi della Battaglia; (prenotazioni 0733.202942)
Ritrovo al Castello della Rancia a Tolentino.
Ore 17.00: CORSA delle TESTE, addestramento della cavalleria militare;
Castello della Rancia a Tolentino.
Giovedi 29 aprile
Ore 10.30: Presentazione nuovo Sito Internet dell'Associazione Tolentino 815 www.tolentino815.it completamente rinnovato nell'impostazione e veste grafica e Illustrazione Progetto "PARCO STORICO della BATTAGLIA di TOLENTINO"
Auditorium San Giacomo a Tolentino.
Ore 20.30: BANCHETTO DEL RE , antiche ricette servite in costume,
(solo su prenotazione 0733.960778); Castello della Rancia a Tolentino.
Venerdi 30 aprile
Ore 10.00: FORUM dei CIRCOLI MURATTIANI in ITALIA; Sala Nerpiti a Tolentino.
Ore 18.00: Presentazione Libro "MURAT OVVERO IL SOGNO DELL'ITALIA UNITA "
di Herbert Zima, storico austriaco, con prefazione di Nicola Raponi;
Auditorium San Giacomo a Tolentino.
Ore 21.30: NELL'ANIMA DEL RISORGIMENTO, recital-concerto di teatro, poesia e musica,di Viviana De Marco, con Viviana De Marco e Fausto Palmieri;
Auditorium San Giacomo a Tolentino.
Sabato 1 maggio
Ore 11.00: PARATA BANDE STORICHE MILITARI, a San Ginesio e Cessapalombo.
Ore 17.00: PARATA BANDE STORICHE MILITARI, a Sarnano, Penna San Giovanni e Tolentino.
Ore 21.30: BANDE STORICHE in PIAZZA, a Tolentino.
Ore 23.00: SUONI E LUCI, spettacolo pirotecnico su base musicale,
festa di adesione dei 10 Paesi nuovi membri dell'Unione Europea;
Piazza della Libertà a Tolentino.
Domenica 2 maggio
FIERAFRANCA, Collezionismo di soldatini, cartoline e stampe, Centro Storico Tolentino.
Ore 10.30: PARATA BANDE STORICHE MILITARI, a Macerata, Colmurano e Belforte del Chienti.
Ore 12.00: ONORE ai CADUTI, Monumento Contrada Rotondo, Tolentino.
Ore 15.30: PARATA FINALE BANDE STORICHE MILITARI, Centro Storico Tolentino.
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ASSOCIAZIONE TOLENTINO 815
Via Nazionale, 2
62029 Tolentino (MC)
Tel. +39 0733 960778 - Fax. +39 0733 960778
mailto:info@tolentino815.it - http://www.tolentino815.it
Ufficio Stampa: Tel. +39 335 475004
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The Beatles Songs in Tropean Slang
Ovvero Le Canzoni dei Beatles in Dialetto Tropeano
L'antologia era stata pubblicata in uno dei primissimi siti sui Beatles circolanti non solo in Italia, inaugurato a Tropea, con la presenza del sindaco, ad agosto del 1997,
con una festicciola a Largo Migliarese, di cui lo sponsor più generoso era stata la pasticceria di Paolo che aveva messo a disposizione una grandiosa torta con l'effigie di John, Paul, George e Ringo. Il sito si appoggiava al portale tropeano 'tropea.it',
all'epoca forse il primo in Calabria.
Il sito, prodotto da TropeaMagazine, da qualche anno non è più alimentato ma ancora tiene duro nella classifica d'eccellenza dei siti dedicati ai quattro ragazzi di Liverpool ed al Meseybeat, il movimento musicale che fece nascere
in Europa una robusta risposta all'impero americano affermatosi negli anni Cinquanta nel campo del Rock. Moltissimi navigatori di ogni parte del mondo, semplici curiosi, accaniti collezionisti e sostenitori dei Beatles,
chiedono ancora il CD delle canzoni dei Beatles in dialetto tropeano. CD mai esistito.
I brani dell'antologia:
Pi' Piaciri (Please Please Me)
Ja Ti Voli (She Love You)
Dassa Iri (Let It Be)
'U Paecu Subba 'A Muntagna (The Fool On The Hill)
Aiutu! (Help!)
Noricea (Eleanor Rigby)
Gnura Madonna (Lady Madonna)
Terri di Fraguli Pi' Sempi (Strawberry Fields Forever)
'Ncè Na Vanda (There's A Place)
Aieri (Yesterday)
Lignu Nurvigisi (Norvegian Wood)
E Jeu 'Nci Vogghju Beni (And I Love Her)
Nun Mi Poti Accattari L'Amuri (Can't Buy Me Love)
Figghjolea (Little Child)
Magicu Viaggiu Du Misteru (Magical Mistery Tour)
Mannaia! (Misery)
Staju Perdendu (I'm A Loser)
Picchì Nun 'Ndi Pigghjamu 'Nmenzu A Strata? (Why Don't We Do It In The Road?)
FRANCO, OH FRANCO!
Dalla Calabria con furgone
Franco Neri è uno tra i nuovi comici di successo che stanno ottenendo un apprezzamento che va oltre ogni più rosea aspettativa: i dati di
ascolto e il gradimento del pubblico di 'Zelig' ne offrono la migliore testimonianza.
Calabro-torinese, ha fatto il cinema (Il bar dello sport, Tifosi, Testa Rossa), cabaret, televisione (Drive In, Scherzi a parte, Zelig Circus).
L'anno 2003, con la partecipazione a diverse puntate della trasmissione televisiva 'Zelig', ha portato a Franco Neri la grande popolarità televisiva, a coronamento di
un'annata colma di soddisfazioni. Nel 1999 aveva partecipato su Rai Tre al programma 'Gnu' di Bruno Voglino; vinto il 'Premio Sarchiapone' dedicato a Walter Chiari; aveva
preso parte al film 'Tifosi' di Neri Parenti con Massimo Boldi e al film 'Terra rossa' con la regia di Giorgio Molteni; è stato protagonista di 'Scherzi a Parte',
dove si è segnalato per il clamoroso scherzo a Emiliano Mondonico, ripreso da tutta la stampa nazionale; infine, a dicembre ha vinto il 'Premio Petrolini' al festival
Bravograzie di Saint Vincent, da due anni trasformatosi in un vero e proprio campionato nazionale dei migliori comici emergenti.
Quest'anno è la volta di un libro "Franco, Oh Franco!" che sta andando veramente a ruba. La vera storia di Franco, oh Franco! Ovvero, l’epopea del tamarro calabrese
trapiantato a Torino. Dal giorno della nascita, coi parenti in fila all’ospedale e un “banchetto di sei metri, con pasta alle melanzane e il vino “Cirò”, alle avventure di
Franco a scuola, in famiglia, in piscina, con le donne, durante le mitiche trasferte in macchina col cofano pieno di suppizzata…
Ma non finisce qui perchè c'è anche lo spettacolo "Franco! Oh Franco!" che piano piano sta coprendo, tra il plauso generale, le più ambite piazze d'Italia, dove Franco propone in modo nuovo e
originale una spassosa carrellata di personaggi meridionali. Si ride di gusto delle manifestazioni più riconoscibili della cultura calabrese, senza mai scadere nella
macchietta o arrendersi agli stereotipi più sfruttati. Spaziando tra i ricordi di quintali di peperoncini e melanzane sott'olio, di gite sulla spiaggia con anguria d'ordinanza e
frigo vero portato da casa,e di disavventure da emigranti nei quartieri popolari di Torino, lo spettacolo ripercorre con gustosa ironia di situazioni e gesti che a tutti noi
capiterà di riconoscere. La comicità di Franco Neri, sorretta da testi di grande efficacia, si basa anche sulla sua notevole presenza scenica dell'attore, che a volte si può
concedere pause quasi… "celentanesche".
La settimana scorsa a 'Zelig' Franco ha citato il nome di Tropea durante la descrizione dei fantasmagorici festini calabresi che si svolgono in occasione degli sposalizi. Il banchetto degli invitati a
base di 'nduja, vino di Cirò, salame, peperoncino, formaggio e pasta con le melanzane era lunghissimo: partiva da Tropea per andare a finire a Soverato.
TROPEA - XVI EDIZIONE PREMIO DON MOTTOLA
I testimoni dell’Amore attraverso l’accoglienza degli immigrati
Il Premio Don Mottola non conosce l’usura del tempo. Esso viene assegnato da sedici anni a “persona” o “Ente” o “Istituzione”,
che si distinguono nel bene. Possiamo dire che, nello spirito del Servo di Dio Don Mottola, trova la sua specificità ed originalità, nel riconoscimento, non di grandi opere, ma di
testimonianze nella quotidianità e nella ferialità di tutti i giorni.
La manifestazione ha avuto, nella prima mezza giornata, un momento di preghiera e di studio, con la partecipazione di soci ed amici della Fondazione, provenienti anche
dalla Sardegna e da Milano ed, in particolare, del nutrito Gruppo Laziale guidato dal responsabile Prof. Paolo Martino docente di Linguistica alla L.U.M.S.A.
Nel pomeriggio presso la Biblioteca del Comune di Tropea si è svolta la cerimonia della proclamazione dei vincitori e del conferimento del Premio, con la partecipazione
di un folto pubblico e di rappresentanti delle massime Autorità e del laicato cattolico, come la prof.ssa Maria Mariotti, una delle figure più significative, che ha collaborato
con Don Mottola alla nascita dell’A.C. in Calabria.
Ha coordinato i lavori il Moderatore Generale degli Oblati don Domenico Pantano, il quale ha richiamato gli aspetti ecclesiali, spirituali, culturali e sociali del Premio.
Esso si propone di additare all’attenzione di una società del “non senso”, individualistica, consumistica e materialistica, i valori del sacrificio per gli altri: “esser buon pane
per essere mangiato fino all’ultima briciola”; promuovere la Cultura come crescita dell’altro: “Studio per amare di più”(D.Mottola) e promuovere iniziative per
l’accoglienza degli ultimi, come gli extracomunitari e quelli che sono i “Senza nome , “ i “Nessuno del mondo”. In essi vedeva la Calabria, che ha dato tanto al modo,
facendo da ponte fra la cultura greca e bizantina con l’Occidente, ma “terra crocifissa” e “Cenerentola” dei popoli.
Il Presidente della Fondazione, Nicola Di Napoli, ha rievocato il suo primo contatto con Tropea, dopo la guerra mentre il Vescovo Mons. Domenico Cortese, nel dare il
saluto ai convegnisti, ha affermato che la Calabria deve far memoria di queste “figure alte” di sacerdoti come Don Mottola, che amò “in ginocchio” la Calabria e fu
“testimone” di Cristo Crocifisso per la risurrezione dei “crocefissi". Il Dott. Michele Bartolo della Comunità di Sant’Egidio ha trattato il tema: “Accoglienza e integrazione
degli immigrati extracomunitari nel quadro dell’incontro tra diverse culture. civiltà e religioni”.
Infine la Dott.ssa Caterina Chessari presidente del Comitato del Premio 2004, costituito dal Prof. Luciano Meligrana, dalla Dott.ssa Assunta Reggio, dalla Prof. ssa
Primerano e dal Sig. Giovanni Dodaro, ha assegnato il Premio, la cui somma è stata offerta con il Patrocinio del Comune di Tropea e della Provincia di Vibo Valentia.
Sono stati dichiarati a pari merito i seguenti vincitori: la Comunità di Sant’Egidio per quanto opera nel campo dell’accoglienza in Italia ed i in varie parti del mondo; l’Oasi
Francescana di Cosenza fondata da Padre Fedele Bisceglie per l’opera umanitaria a favore degli emigrati e dei disabili. Ha ritirato il premio la Direttrice dell’Oasi con
una bambina negra in carrozzella, che venne raccolta in Africa da Padre Fedele abbandonata in un prato e porta i postumi dei traumi nelle gambe atrofizzate. Essa è
stata adottata come figlia da Padre Fedele e porta il suo cognome.
L’altro Premio è stato assegnato alla Caritas Diocesana di Mileto per le iniziative di promozione umana, culturale e sociale degli immigrati, con scuole in arabo e lingua
italiana e corsi di formazione professionale per l’inserimento nel lavoro. Il premio è stato ritirato da Don Bruno Cannatelli Direttore della Caritas.
Ha concluso Don Pantano, facendo riferimento alla conclusione delle motivazioni del conferimento del Premio, nella quale è affermato che “l’accoglienza contribuisce
alla costruzione della Pace.” Essa, infatti, è nello spirito di quanto affermava Giovanni Paolo II che non bisogna costruire “muri”, ma “ponti”, per l’unione fra i popoli a
livello planetario.
4 maggio 2004: la notte della luna rossa
La sera del 4 maggio 2004 si verificherà uno dei più affascinanti fenomeni astronomici: un'eclisse totale di Luna, che inizierà ad Est-Est-Sud, e terminerà a Sud. La fase di
totalità, con inizio alle ore 21:52, durerà 1 ora e 16 minuti, con il nostro satellite a circa 20° sopra l'orizzonte sud-est. L'UAI - Unione Astrofili Italiani - coglie l'occasione per dare vita ad una serata osservativa per consentire
al pubblico di seguire l'evento. La manifestazione - come nelle edizioni precedenti dedicate alle eclissi del nostro satellite naturale - è denominata "LA NOTTE DELLA LUNA ROSSA". Questo è infatti il colore che la Luna assume durante
la fase di totalità, con diverse tonalità a seconda dello stato dell'atmosfera terrestre. I dettagli sulle fasi del fenomeno, le cause che determinano il colore della Luna durante l'eclisse, immagini delle precedenti eclissi, consigli
per l'osservazione e numerose altre notizie e curiosità sono consultabili alla pagina web: divulgazione.uai.it Questi gli orari delle diverse fasi del fenomeno:
Ingresso nella penombra: 19:51
Ingresso nell'ombra: 20:48
Inizio della totalità: 21:52
Massimo dell'eclisse: 22:30
Fine della totalità: 23:08
Uscita dall'ombra: 00:12
Uscita dalla penombra: 01:10
L'elenco delle Associazioni che allestiranno siti osservativi per seguire l'Eclisse di Luna sarà consultabile sulla rubrica on-line "ASTROINIZIATIVE", anch'essa ospitata sul sito web della Commissione Divulgazione UAI.
L'evento sarà inoltre trasmesso in diretta via web tramite l'iniziativa "IL CIELO IN DIRETTA": per maggiori informazioni: www.uai.it.
Segnaliamo infine gli approfondimenti sugli oggetti della volta celeste osservabili in questo periodo nella rubrica periodica "Il Cielo del Mese": scis.uai.it/cielomese/indicecielo.htm
oppure www.astrofili.org/scis/cielomese/indicecielo.htm .
Commissione Divulgazione UAI
Info: divulgazione@uai.it
Gioacchino Murat: un mito nella storia
Sono tutti pazzi per Gioacchino , l'ex Re di Napoli, che perseguì caparbiamente tra un mondo di sordi l'idea dell'unità d'Italia,
portando una ventata di modernità nel Meridione che si lasciò per sempre alle spalle il Medio Evo, la feudalità, i privilegi e quindi i soprusi. Continuano i tributi, i convegni, i simposi, le ricostruzioni storiche come quella più famosa di Tolentino,
veri e propri processi con giurie composte da autentici magistrati. Innumerevoli sono, durante il mese di maggio, gli Onori sinceri a questo personaggio complesso e contradditorio che invase con la sua giovanile irruenza ma anche con una dolce vena romantica
la storia d'Italia. Come il convegno a lui dedicato che si terrà a Reggio Calabria il 15 Maggio ed organizzato dal 'Centro Studi Gioacchino e Napoleone' e il ' Circolo Culturale L'Agorà ' .
introduce: Daniele Zangari Circolo Culturale L'Agorà
interventi: Gianni Aiello - Presidente Circolo Culturale L'Agorà "Il caso Ney"
prof. Mario Spizzirri - Università degli Studi di Cosenza
"Napoleone, da Waterloo a Sant'Elena: dalla sconfitta alla morte.
La fine di un mito?"
Chiostro Tempio della Vittoria (ingresso corso Garibaldi) - Reggio Calabria
sabato 15 maggio - ore 18,30
Guida Blu 2004: Su mare 'picciolo' sventolano le cinque vele
E' migliorata la qualità del mare italiano, secondo la Guida Blu 2004 di Legambiente, edita dal Touring Club. Le dieci località al primo posto, con le cinque vele - a seconda dei servizi
e della qualità - sono Otranto, Castiglion della Pescaia, le Cinque Terre, Pollica, Arbus, Orosei, Arzachena, Bosa, Tropea e l'arcipelago delle Pelagie. In generale, tuttavia, il mare di qualità che bagna 15 delle 20 regioni italiane ha ottenuto
un salto in avanti di sei punti percentuali.
Secondo quanto rende noto Legambiente, per assegnare i riconoscimenti sono stati considerati anche la gestione del territorio, le politiche dell'ambiente e la funzionalità dei servizi.
Le migliori spiagge italiane -secondo Legambiente- "hanno superato 128 prove, quanti sono gli indicatori di qualità presi in considerazione dagli esperti della Guida Blu. E se Otranto, dalla punta più orientale della Penisola, conserva tenacemente
il podio per il terzo anno consecutivo, Castiglion della Pescaia con la sua fitta pineta si piazza invece al secondo posto, seguito dalle Cinque Terre. Guadagna punti Pollica, la perla del Cilento, mentre la Sardegna vede premiate con il massimo dei
voti ben quattro località: Arbus, Orosei, Bosa e Arzachena che riconquista le cinque vele dopo tre anni d'assenza. Sempre tra le migliori la calabrese Tropea e le isole siciliane di Lampedusa e Linosa".
Occhi puntati su Venere. Un evento da non perdere, con qualche precauzione
Appuntamento da non perdere con lo spettacolare passaggio di Venere sul Sole. A partire dalle 7,20 di martedì 8 giugno il pianeta transiterà sul disco solare e si sposterà da Est verso Ovest, visibile come un
dischetto scuro, 33 volte più piccolo di quello del Sole. Completerà il suo passaggio in poco più di sei ore, alle 13,25.
Si tratterà di un evento molto più suggestivo del passaggio di Mercurio sul Sole del 7 maggio 2003. Allora Mercurio si stagliava contro il Sole come un puntino, un neo 160 volte più piccolo del disco solare.
Rispetto a Mercurio, il prossimo 8 giugno Venere sarà quasi cinque volte più grande, ha detto Mauro Messerotti, astronomo dell'Istituto nazionale di astrofisica (INAF) attivo presso l'Osservatorio di Trieste.
Da oltre un secolo astronomi e appassionati del cielo aspettavano che Venere tornasse a stagliarsi contro il Sole. Soltanto ogni 120 anni, infatti, Sole, Venere e Terra sono perfettamente allineati e il prossimo
8 giugno l'evento sarà visibile da Europa, Asia e Africa. Uno spettacolo da non mancare, considerando che il prossimo passaggio, che si ripeterà nel 2012, fra appena 8 anni, sarà visibile solo nell'emisfero Sud.
Dopodiché sarà necessario attendere altri 120 anni.
Guai, però, ad alzare gli occhi al cielo per osservare il Sole: si rischia di danneggiare irrimediabilmente la retina. No anche ad occhiali da sole così come al vecchio sistema del vetro affumicato: meglio servirsi
di vetro per saldatori molto scuro (con una gradazione compresa fra 12 e 14), oppure di filtri per osservazioni solari che si trovano nei negozi specializzati in articoli per l'astronomia. Per chi ama invece la semplicità,
la soluzione ideale è una scatola da scarpe. Basta infatti una comune scatola di cartone, priva del coperchio, per costruire una camera oscura in miniatura. Su uno dei lati più corti si deve praticare un forellino con un
ago o un chiodo, mentre nel lato opposto si incolla un pezzetto di carta bianca. Orientando il foro in direzione del Sole, l'immagine del disco solare sarà proiettata sulla carta. I più sofisticati potranno invece utilizzare
un telescopio di piccole dimensioni togliendo l'oculare e puntando l'obiettivo contro il Sole per proiettare il fenomeno su una parete o sul pavimento.
Una giornata per De Andrè – Popoli e Culture nel Mediterraneo
Il Circolo Culturale L’Agorà in collaborazione con il Comune di Genova, la Fondazione “Fabrizio De Andrè, il Consiglio Regionale della Calabria, l’Amministrazione Provinciale ed il Comune di
Reggio Calabria e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria, organizza la prima edizione della manifestazione “Una giornata per De Andrè – Popoli e Culture nel Mediterraneo” che si svolgerà dal 12 al 19 giugno ed avrà come scenario la Sala Convegni
di Palazzo Piacentini – Museo Nazionale della Magna Grecia – di Reggio Calabria.
All’interno della manifestazione trova posto un concorso scolastico riservato agli allievi degli Istituti artistici residenti sul territorio che si cimenteranno in realizzazioni personali su tema basate su cinque canzoni dello scomparso cantautore.
Colori, tecniche ed emozioni che faranno da commento a cinque poesie di uno tra i più grandi letterati del novecento europeo e per questa prima edizione il direttivo del sodalizio organizzatore ha pensato di indicare le tematiche di “Via del Campo”,
“La guerra di Piero”, “Il pescatore”, “La domenica delle salme”, “Un giudice”.
L’iniziativa promossa dal sodalizio reggino, presieduto da Gianni Aiello, trova consensi e forti segni di gratitudine ed apprezzamento per l’idea atta a ricordare una figura di notevole spessore non solo del cantautorato italiano ma anche della poesia.
Genova e Reggio due città di mare che dalla parte opposta della Penisola hanno vissuto di traffici e di contaminazione anche se con risultati che si sono rilevati antitetici.
Un Mediterraneo che rivivrà da sabato 12 a sabato 19 giugno presso la sala convegni del Museo della Magna Grecia le diverse culture, le realtà, le contraddizioni e che è stato per il poeta Fabrizio De Andrè continua fonte d’ispirazione.
Mediterraneo che accomuna Reggio e Genova in un percorso non solo geografico ma anche umano e sociale.
I lavori della prima giornata (sabato 12 giugno) vedranno gli interventi di Gianni Aiello (presidente del Circolo Culturale L’Agorà), Gianfanco Cordì (responsabile della sezione cinema del sodalizio organizzatore) del musicista Max Manfredi, delegato del
Comune di Genova ed a chiusura dei lavori l’intervento di Luigi Viva (autore del libro “Vita di Fabrizio De Andrè – Non per un Dio ma nemmeno per gioco”, edizione Felrinelli).
La seconda serata si terrà sabato 19 giugno, sempre nella Sala conferenze del Museo della Magna Grecia e vedrà la partecipazione del prof. Gianfranco Molinaro (Presidente dell’Accademia delle Poesia e della Musica “Fabrizio De Andrè” e della prof.ssa
Angelina Perrotta dello stesso sodalizio culturale.
Il Circolo Culturale L’Agorà ha inteso con questa manifestazione significare l’importanza dell’opera di De Andrè con il territorio in cui il sodalizio opera, fonti di una stessa cultura mediterranea sono infatti Genova e la Città dello Stretto.
Visto l’alto profilo della manifestazione (avallata dal Comune di Genova e con la collaborazione della Fondazione De Andrè) il Circolo Culturale L’Agorà si propone di presentare l’evento al meglio delle sue possibilità.
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