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Una gradita presenza natalizia: gli zampognari
Continua da anni durante la
novena di Natale l'ormai consolidata tradizione degli zampognari per le strade di Tropea. Ogni mattina presto, alle ore 0445, comincia il giro della città che non è mai lo stesso per dare l'opportunità
alla popolazione dei numerosi quartieri di sentire le note della pastorale. E' lo stesso direttore della Proloco, Mario Lorenzo, sponsor da anni della loro gradita presenza natalizia, a guidarli per le vie
del paese accompagnandoli, quando necessario, con l'auto. Di solito, il giro finisce sul sagrato della chiesa del Purgatorio dove è officiata, alle 0600, la S. Messa per tutto il periodo della Novena.
Gli zampognari vengono da Rombiolo. Sono padre e figlio e provengono dalla famiglia dei Crudo che da un centinaio di anni costruiscono e suonano la zampogna (accompagnamento,
Francesco Crudo) e la pipita (solista, Rosario Crudo). I Crudo sono conosciutissimi in Calabria perchè dagli addetti ai lavori viene loro riconosciuta una scuola particolare - del Monte Poro - sul modo di
costruire e suonare questi antichi strumenti che cambiano fisionomia tecnica e suono di regione in regione.
Come i più anziani ricordano, fino ad una quarantina di anni fa era una ridotta sezione della banda musicale di Tropea a suonare la pastorale per le strade di Tropea rispettando gli stessi tempi e percorsi. E poi la
mattina del giorno di Natale la si vedeva in giro o ferma davanti alle abitazioni per chiedere la 'strenna' suonando una tipica filastrocca 'pagati, pagati, pagati, ca nui simu fatigati e si non
pagati bbonu non vi cantu e non vi sonu....'.
La zampogna è espressione e testimonianza di una civiltà contadina e pastorale millenaria. Pare che siano gli stessi Romani ad averla usata per primi. È formata da una sacca di pelle che
funge da serbatoio d'aria, su cui sono infissi tre o quattro tubi sonori ad ancia doppia: uno o due di essi, muniti di fori, permettono l'esecuzione della melodia, gli altri [bordoni] sono a
suono fisso. È usata soprattutto in Calabria e in Abruzzo. Molta attenzione, e sempre di più, viene dedicata a questo strumento da parte dei musicofili. Molti sono i festival e le realtà delle varie scuole. E il
discorso si fa anche internazionale fino ad interfacciarsi con la scuola anglosassone della cornamusa, strumento assai simile alla zampogna.
(gen 2006)
L'Abate Sergio gode ottima salute !
Via dei Condotti è l'arteria commerciale
romana di riferimento dei più prestigiosi marchi italiani nel mondo dell'alta moda e del disainer di valore. L'antica 'Via Trinitatis' si parte da Piazza di Spagna, ai piedi della famosa scalinata della SS. Trinità
dei Monti, fino a confluire in Via del Corso, la 'Via Lata' di una tempo, dopo un percorso di un paio di centinaia di metri dalle mille vetrine dal richiamo accativante che espongono i prodotti esclusivi dell'ultimo
momento delle varie case: Bulgari, Valentino, Gucci, Prada, Trussardi, Versace, Armani, Dolce & Gabbana, Damiani....
Per tutto il tragitto fanno da cornice d'eccezione antichi palazzetti nobiliari di impareggiabile bellezza e locali tipici dove il visitatore trova una pausa accogliente in veri e propri salotti sia all'interno che
sulla pavimentazione stradale come, al numero 86, al famoso ed elegante 'Antico Caffè Greco' che tiene banco fin dal 1700 da quando serve ancora il caffè migliore della piazza dall'aroma unico. Un microcosmo importante
dentro il quale il turista, l'uomo d'affari o il semplice cittadino romano si sente a suo agio, coccolato, accarezzato, preso per mano amorevolmente da un'opulenta e affascinante figura che non abbandona mai la presa, la Pubblicità.
A metà percorso, al numero 68, un importante palazzo con lo stemma sul portale, sormantato da una deliziosa terrazzina imbandierata con le note drappella crociate, ci dice che siamo davanti alla sede del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero
di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta, uno dei più antichi ordini religiosi cattolici, Ente di diritto pubblico internazionale che svolge attività mediche e umanitarie in 120 paesi e relazioni diplomatiche con 94 Stati.
CONTINUA......
(gen 2006)
'American Purgatorio' ovvero Dante on the road
In America va di moda Dante. Per scrivere il suo 'on road' ipergiovanile John Haskell,
californiano, ha preso spunto dalla seconda cantica della Divina Commedia: il Purgatorio. La storia è quella di Jack la cui moglie è scomparsa a una stazione di servizio mentre facevano benzina e di cui lui insegue una flebile traccia che lo porta da New York a San Diego.
Dividendo il suo romanzo in sette parti, i sette peccati capitali, ci troviamo alla base di una montagna del Purgatorio - tutto made in USA - che è possibile risalire per ascendere a qualcosa di diverso. Con un piccolo aiuto da parte degli
amici incontrati sulla strada: hippies colorati, autostoppisti, fanatici, profeti... Tra l'Inferno e il Paradiso, in mezzo, c'è semplicemente una strada da percorrere.
John Haskell, American Purgatorio , Feltrinelli, p. 247, Euro 16,50
(gen 2006)
'Parentesi Tonde' è già nelle sale
'Parentesi tonde' di Michele Lunella è stato presentato in anteprima nazionale giovedì 12 gennaio a Caserta - alle ore 20.30 - presso la Multisala Duel di via Borsellino. Girata lo scorso settembre presso la lussuosa
struttura del Sunshine Hotel di Capo Vaticano, a un paio di chilometri da Tropea, la nuova pellicola è una classica commedia all’italiana alla quale partecipano Eva Henger, Raffaella Lecciso, la Contessa De Blanck, il simpatico speaker di Radio Kiss Kiss e di Cronache Marziane Pippo Pelo,
Rocco di Amici di Maria De Filippi, Roberta Bonacci, Karim Capuano, Francesca D'Auria, Antonio Zequila, reduce dell'isola dei famosi, il giornalista
Igor Righetti, i divertentissimi Nello Iorio e Enzo Fichetti, Giucas Casella, Flavia Vento, e tanti altri come lo stesso proprietario dell'albergo, Diego Pugliese.
I protagonisti vivono una piccola ed intensa parentesi estiva, ricca di equivoci, segreti, sogni e conti con il passato, che cambierà del tutto la loro vita... O forse, quello che si può dire è che, in fondo, dal proprio destino non si può sfuggire...”.
L'appuntamento della prima è stata per i casertani un lungo percorso di divertimento e spettacolo. Alle 18.00, prima della proiezione del film, Antonio Zequila è stato il protagonista del collegamento da Caserta per la trasmissione Rai “La vita in diretta”. A seguire la presentazione del film
cui sono intervenuti i protagonisti, il regista e i rappresentanti della produzione. Al termine della proiezione tutti i presenti hanno raggiunto il “Backstage” ospitato nei locali del cinema, per dare vita ai festeggiamenti del battesimo del lavoro con una lunga notte di musica e divertimento.
Tra gli invitati non poteva mancare Alfonso Anastasio che ha inventato l'ormai famosa felpa 'TROPEA' che tanto si è vista durante i collegamenti con l'Isola dei Famosi, indossata dal simpatico Antonio Zequila.
Il 13 di gennaio il film uscirà in Campania, Puglia, Calabria, Marche, Abruzzo, Sicilia, Lazio ed in seguito in tutta Italia.
Nelle sale dove sarà proiettato il film ci sarà la possibilità d’incontrare uno degli attori protagonisti.
Mentre la felpa la si può trovare - ormai da tempo - nei negozi più accreditati di tutta Italia.
(gen 2006)
Elio Petri e le ragazze di Via Savoia
(Mariella Sellitti) Roma, gennaio 1951: in via Savoia crolla la scala di una palazzina. Nel crollo muoiono alcune ragazze, molte restano ferite. Quella mattina in via Savoia ci sono centinaia di ragazze. Tutte sono lì
per rispondere ad un annuncio pubblicato sul Messaggero: cercasi dattilografa miti pretese. La tragedia occupa per qualche settimana le pagine dei giornali e colpisce l’attenzione, fra gli altri, di Elio Petri. Classe 1929, il futuro regista è all’epoca un giovane giornalista amante di cinema.
Petri inizia, così, una vera e propria indagine per capire chi siano in realtà le ragazze di Via Savoia. Il materiale che raccoglie finisce direttamente sul tavolo di un gruppo di sceneggiatori capitanati da Giuseppe De Santis, uno dei più famosi registi italiani del periodo (Riso amaro del 1949
lanciò Silvana Mangano e Raf Vallone ). Della squadra di sceneggiatori fa parte anche il più celebre scrittore di cinema del neorealismo: Cesare Zavattini.
Nell’inverno dello stesso anno iniziano le riprese del film Roma ore 11, coproduzione italo-francese. Nel cast alcuni dei nomi più noti del cinema del dopoguerra: Lucia Bosè,
Raf Vallone , Elena Varzi, Delia Scala, Carla del Poggio e tanti altri. Il nome di Elio Petri non figura fra quello degli sceneggiatori ma solo come aiuto regista di De Santis. Febbraio 1952: esce nelle sale “Roma ore 11”. Il film è accolto negativamente dalla critica. Aristarco lo definisce
un film debole che tradisce il significato politico del crollo. Anche il pubblico non ama il film, malgrado il cast stellare. Gli preferisce “Tre storie proibite” diretto da Genina incentrato proprio sullo stesso avvenimento.
Il film di De Santis incassa cento milioni di vecchie lire in meno rispetto al diretto rivale. Viene anche bocciato per Cannes 1952. Il materiale raccolto da Elio Petri diventa un libro che, però, viene pubblicato solo diversi anni più tardi. Roma ore 11, infatti, esce per la prima volta nel 1956
con l’Avanti, il quotidiano del Partito Socialista. Negli anni trascorsi dalla sua inchiesta Petri ha limato il materiale raccolto, trasformandolo quasi in una sorta di romanzo. Il libro esce con una lettera di Zavattini come premessa. Lettera che Zavattini scrisse a Petri da Cuba e nella quale si
complimenta con lui per aver capito così giovane quello a cui lui, invece, era arrivato già cinquantenne: l’importanza di un’indagine accurata (il cosiddetto pedinamento) per arrivare ad un film che riesca a rappresentare in maniera convincente la realtà circostante.
Roma aprile 2004: l’Unione Lettori presenta la riedizione del libro di Petri. In un incontro, affollato di amici e di estimatori vecchi e nuovi del regista prematuramente scomparso, si susseguono ricordi ed aneddoti. Parla Jean A. Gili, professore all’università la Sorbonne e autore di un libro su Petri.
Parla Elio Pecora direttore dell’unione lettori e tanti altri. Tutti lodano l’iniziativa di pubblicare di nuovo “Roma ore 11” . Un solo rammarico: alla nuova edizione manca purtroppo la significativa lettera di Zavattini.
Elio Petri, Roma ore 11, Sellerio, p. 190 , Euro 9,00
(gen 2006)
Spilinga, individuato sito di età neolitica
(Agi) Un sito risalente all'età neolitica (circa 5.000 anni avanti Cristo) è stato individuato dall'equipe archeologica coordinata da Maria Teresa Iannelli, direttrice del museo statale di Vibo Valentia che si appresta a dare il via agli scavi.
Si tratta di una vasta area in località 'Contura del Poro' in agro del comune di Spilinga, conosciuto come la 'Grotta del Fago' e che è molto più antico della necropoli 'Torre Galli' scoperta da Paolo Orsi che si trova in quella stessa zona. Secondo quanto precisato all'AGI dalla stessa Iannelli, nella
località in cui si è iniziato a scavare, vi è una forte presenza di ossidiana, un vetro vulcanico che veniva trasportato con le navi dalle isole Eolie per essere utilizzato per la realizzazione di oggetti in pietra impiegati per strofinare e pulire posaterie e metalli, venduti poi nei vari villaggi.
Un continuo traffico via terra e via mare, veri e propri opifici artigianali e commerciali. Segno - secondo la studiosa - che in tutto quel vasto comprensorio del Poro, 5 mila anni prima di Cristo, vi era una tra le più antiche civiltà ed una notevole presenza umana. Molti di quegli oggetti sono stati
raccolti e conservati nel museo di Nicotera o di Vibo Valentia.
(gen 2006)
Trovate imbarcazioni affondate a largo di Cetraro e Belvedere
(Nuova Cosenza) 17/01 Una nave lunga tra gli 88 e i 100 metri e larga dai 15 ai 20 metri e' stata individuata, su incarico della Procura di Paola, dai tecnici della societa' Blue Teak al largo di Cetraro, a 4-5 miglia dalla costa e a circa 400 metri di profondita'.
Il ritrovamento rientra nell'inchiesta avviata dal sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale della cittadina tirrenica, Franco Greco, sullo stato di salute del mare. Secondo gli accertamenti, che sono stati eseguiti utilizzando uno strumento sofisticatissimo said scansonner, la nave sarebbe squarciata
nel centro e nel raggio di 300 metri sarebbe stata rilevata la presenza di una misteriosa macchia scura. Al largo di Belvedere, inoltre, a dieci miglia dalla costa e a 500 metri di profondita', sempre nel corso delle indagini, e' stata rilevata la presenza di un corpo definito estraneo di circa 126 metri.
Non e' escluso che possa trattarsi di un'altra nave. ''E' assai inquietante - ha sostenuto Greco - che nelle carte nautiche del '92 non si faccia riferimento a tale corpo estraneo, solo un anno dopo, nel '93, si parla di relitto misterioso''.
Le indagini sono state avviate dopo le dichiarazioni di un pentito, riportate dal settimanale ''L' Espresso'', in cui si fa riferimento alle ''navi a perdere'', utilizzate cioe' per l' affondamento di rifiuti ''scomodi'. Una vicenda che si collega, forse, ad altre navi misteriosamente affondate nel Mediterraneo,
imbarcazioni che trasportavano rifiuti tossici e pericolosi, fatti sparire negli abissi.
Sui relitti rinvenuti a largo di Cetraro e Belvedere sono necessari ulteriori accertamenti che saranno presto eseguiti.
(gen 2006)
La Giornata della Memoria e l'internamento dei militari nei lager nazisti nella seconda guerra mondiale Il 27 gennaio 2006 si celebra in tutta Italia il sesto 'Giorno della Memoria', stabilito dalla Legge 20 luglio 2000, n. 211, in ricordo dello 'sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e
politici italiani nei campi nazisti'.
La Città di Tropea quindi si appresta a prendere parte ad un evento di portata istituzionale e rendere il sacro tributo ai propri figli internati nei lager nazisti. Sono tre infatti i tropeani che hanno vissuto la deportazione in Germania e che hanno patito ogni sorta di vessazione fino a sacrificare - da
parte di uno di loro - la propria vita.
Stiamo parlando di Filippo Accorinti d'Aquino, Vice Commissario di Polizia a Udine, morto a Mathausen il 20 aprile 1945, Vittorio Restelli, allievo sottufficiale dell'Esercito, e Micuccio Cortese, Sergente Maggiore dell'Esercito, ambedue internati nel 1943 nello Stalag VI A di Hemer e liberati dagli
americani nel 1945.
Secondo la ricostruzione dello storico udinese Elio Romano, tra il 22 luglio ed il 2 agosto del 1944 furono arrestati e poi ristretti nella Casa Circondariale di Via Spalato in Udine il questore Luigi Cosenza, il vice questore Ernesto Galliano, il commissario capo Luigi Ruggiero capo di Gabinetto, i commissari
Filippo Accorinti, Nino D’Angelo, Giuseppe Sgroi, Mario Savino, Camillo Galli, i graduati Sparsero Toschi e Bruno Bodini, le guardie di P.S. Anselmo Pisani e Mario Comini, l’impiegato civile Giuseppe Cascio, genericamente sospettati di scarsa collaborazione, se non addirittura di attività contrarie alle
direttive politiche del governo fascista e delle forze di occupazione tedesche.
Secondo un’informativa della locale Questura, datata 15 marzo 1946, alcuni nominativi degli arrestati, tra cui quello del D’Angelo, figuravano in un elenco di persone favorevoli all’attività clandestina di resistenza, trovato in possesso di elementi partigiani, arrestati a Udine durante l’ardimentoso tentativo,
non riuscito, di catturare nella propria abitazione un noto fascista, ufficiale dell’esercito repubblichino.
CONTINUA......
(gen 2006)
Sanremo: dopo 'Gente di Mare' intervista a Roberto D'Arrigo
(C. Alessi, Sanremo News) Li abbiamo visti impegnati in tv dallo scorso mese di dicembre in vari interventi, a terra ed in mare, alle prese con una intricata vicenda di rifiuti tossici, omicidi e misteriosi traffici. Abbiamo assistito
alla presentazione in anteprima, in una affollata sala del teatro Ariston Roof e, già allora, percepivamo quello che sarebbe stato un successo di ascolti. Stiamo parlando di 'Gente di Mare', la prima fiction in onda su Rai Uno, dedicata interamente al Corpo delle Capitanerie di Porto ed alla Guardia Costiera.
Ma chi sono quelli di 'Gente di Mare'? Non lo abbiamo chiesto a Tropea, al Tenente di Vascello Angelo Sammarco (quello della fiction), ma a Roberto D’Arrigo, quello che a Sanremo, nella realtà, è il Comandante della Capitaneria di Porto.
“Siamo trentatré uomini - ha risposto D'Arrigo - posso ancora dirlo visto che a Sanremo, a differenza della fiction, non sono ancora presenti donne, che hanno scelto per professione quella che è stata sempre una vera e propria passione: il mare. Le molteplici attività del Corpo, infatti, trovano in questo elemento il loro
denominatore comune”.
Di cosa si occupa a Sanremo la Guardia Costiera .... è’ tutto come nella fiction?
“Nulla di diverso, ovviamente nella realtà - ha risposto D'Arrigo - da Tropea o da qualsiasi altro Circomare sparso lungo gli ottomila chilometri di litorale nazionale, isole comprese. Il lavoro della Guardia Costiera a Sanremo è più o meno lo stesso di quello di Pantelleria o di Grado, prendendo ad esempio due realtà tra di
loro geograficamente distanti. Dal confine di Stato fino al torrente Argentina, in territorio di Arma di Taggia: questa è la giurisdizione del Circomare. In questa zona ci occupiamo anzitutto della ricerca e soccorso in mare, compito tradizionale del Corpo, a cui la Legge affida la responsabilità del coordinamento. Altre sono
le attribuzioni (altrettanto importanti) in materia di tutela dell’ambiente marino e protezione della fascia costiera. In una elencazione non totalmente esaustiva, c'è anche il controllo del traffico marittimo, con l’attività di vigilanza sul pubblico demanio marittimo, con le attribuzioni in materia di diporto nautico. Per non
dimenticare il controllo sulla pesca e sulla commercializzazione dei prodotti ittici. Tutte attività – aggiunge D’Arrigo - effettuate sotto il coordinamento del Compartimento Marittimo di Imperia, dal quale dipendiamo gerarchicamente, nonché - a livello regionale - della Direzione Marittima della Liguria (che ha sede a Genova ndr).
Nell’espletamento di queste attività è di fondamentale importanza l’ausilio degli Uffici minori dipendenti, quelli di Ventimiglia, Bordighera ed Arma di Taggia e, più in generale, quello del personale delle componenti specialistiche: da quella navale a quella area, per finire con la più giovane, quella subacquea. Ritornando alla fiction:
le trame, gli amori ed i tempi del piccolo schermo – continua l’ufficiale - rispondono ad esigenze diverse e necessariamente sono diversi dalla realtà ma, ciò che ho trovato assolutamente rispondente, che mi piace sottolineare, è l’aspetto umano. Infatti, proprio lo spirito, l’unione e la solidarietà che lega il personale coinvolto nelle
vicende di Gente di Mare, risponde esattamente a ciò che unisce fra colleghi, soprattutto in reali situazioni e condizioni di particolare difficoltà”.
Il rapporto con le altre istituzioni, in particolare con i Carabinieri, rispecchia la realtà?
“Come ho già avuto modo di dire ad altri suoi colleghi della carta stampata, a Sanremo c’è un totale spirito di collaborazione con la Benemerita, tipico di due istituzioni che lavorano al servizio della collettività. A differenza della fiction – precisa D’Arrigo – con il Capitano Andrei (che dei Carabinieri di Sanremo comanda la Compagnia ndr)
non ci contendiamo certamente casi da prima pagina e, soprattutto, non ci siamo mai dati del lei”.
Cosa mi dice, invece, dell’altro Ufficiale della fiction, la bella Tenente Dapporto ... esiste a Sanremo?
“Come accennavo in precedenza non sono attualmente destinate donne, sebbene da qualche anno presenti nelle Forze Armate e quindi anche nel Corpo, non solo Ufficiali ma anche nei gradi di Sottufficiale e tra il personale di Truppa. L’unico altro Ufficiale attualmente destinato è il Guardiamarina Diego Sellitto, che ricopre l’incarico di Capo
Sezione Gestione Risorse”.
A poco più di una settimana dall’ultimo episodio, ritiene probabile o possibile una seconda serie di 'Gente di Mare?
“Mi auguro proprio di si, visto anche il gradimento confermato dagli ascolti e, soprattutto, i ritorni particolarmente positivi che ho registrato personalmente. In quest’ultimo mese, infatti, tanti sono stati i giovani (a volte anche i genitori) ad informarsi sulle modalità di arruolamento. L’augurio parte da un Ufficiale della Guardia Costiera,
quindi da un addetto ai lavori, ma credo di interpretare il sentimento di tante altre categorie, o meglio di tutta quella ‘gente di mare’ - termina D'Arrigo - che proprio sul mare vive e lavora”.
Per saperne di più sulle Capitanerie di Porto e sulla Guardia Costiera si può 'cliccare su: www.guardiacostiera.it .
(feb 2006)
L'Accademia Italiana del Peperoncino sbarca in Toscana, ad Impruneta
I prodotti tipici dell’area grecanica calabrese e degustazione di piatti a base di peperoncino proveniente dai più disparati Paesi del mondo, saranno le attrazioni della cena didattico – sensoriale, organizzata dal Circolo del Gusto, venerdì 10 febbraio, dalle ore 20.30, presso il ristorante Il Pruneto ad Impruneta.
La serata, allestita in collaborazione dell’Accademia Italiana del Peperoncino e Confesercenti Calabria, sarà un’occasione imperdibile per conoscere le proprietà organolettiche e benefiche del peperoncino e assaggiare prodotti di un’area – quella grecanica – dove si realizzano ancora i salumi come facevano gli antichi greci, al tempo della loro
colonizzazione delle coste Joniche. Per la cena composta da sei portate, cucinate dallo Chef Iacopo Bazzani, si parte dalle creme piccanti e pecorini calabresi, soppressata grecanica, capicoddho Azze, anca, salsiccia e 'nduja grecanica. Si prosegue con le gustose tagliatelle piccanti con pancetta croccante, cipolla di Tropea e pecorino calabrese,
crema di asiago e pane nero padellato. Per secondo, la specialità dello Chef Iacopo Bazzani: la Gran grigliata piccante, composta da uno spiedino di maiale e verdure, scarsella di pollo alla crema saporita, saccoccia di manzo con cipolla di Tropea e dadolata di pomodoro profumato al basilico.
Per finire, oltre alla “Bergamotta” - tipico dolce reggino, non potranno mancare i cioccolatini al peperoncino e le castagne al cioccolato piccante.
Il menu sarà spiegato passo passo da esperti gastronomi e produttori di peperoncini.
Il maestro Sommelier, Paolo Blasi, si soffermerà sulle regole di abbinamento cibo - vino e sulle caratteristiche dei liquori al gusto di cioccolato, peperoncino, bergamotto, crema di mandorle e fichi d’india.
Il Costo della cena è di 25 euro.
(feb 2006)
E' pronta una nuova edizione di 'Fonti per lo studio della storia della città di Tropea' di Carlo de Cesare
E' stata appena finita di stampare la terza edizione della Bibliografia su Tropea, pubblicata per la prima volta da Carlo de Cesare negli anni 1987-1988 tra le pagine della rivista di cultura Historica.
Come si ricorderà, la successiva edizione, accresciuta ed aggiornata, veniva data alle stampe a Napoli nel luglio del 1990 e accolta molto favorevolmente non solo dagli amatori di storia
patria del territorio di Tropea ma anche dai più esigenti studiosi.
E' in libreria quindi, con il titolo leggermente cambiato (il precedente era 'Fonti documentarie e bibliografiche della città di Tropea'), la terza edizione sicuramente molto attesa dagli addetti ai lavori in quanto in essa sono state inserite le citazioni di nuovi testi pubblicati nell'arco di tempo di almeno sedici anni.
Il taglio editoriale è sempre lo stesso: semplice ed essenziale. Il catalogo ragionato delle opere viene suddiviso per autori (in ordine albabetico) in 416 schede contro le 232 della scorsa edizione. Alla fine un indice dei nomi propri e di luogo aiuta ancora a rendere più agevole la ricerca. 125 sono le pagine del volume.
Nell'introduzione, de Cesare, dopo avere precisato che il libro, destinato non ad un grande pubblico, è stato stampato in poche copie, ci dice che il lavoro è stato edito in proprio in quanto, proposto ad alcune case editrici calabresi, ha ricevuto 'anche se non un rifiuto esplicito, un deludente ed eloquente silenzio'.
L'Autore conclude 'Con piacere ho affrontato questo lavoro che mi ha molto gratificato e spero sia gradito ai Tropeani ed utile agli studiosi che si occupano di questa piccola ma bella città ricca di storia e di tradizioni.'.
Sicuri che il nuovo testo non potrà mancare tra gli strumenti dei ricercatori, degli studiosi e degli amatori delle cose belle di Tropea, rivolgiamo al nuovo nato i più felici auspici di una buona fortuna.
Il costo dell'opera, che si trova già a Tropea nella Libreria di Via Roma/Largo Duomo, è di 10 euro.
INFO LINE
(feb 2006)
“Le città del sole” a Milano. Quattro perle di Calabria presentano la loro offerta alla Borsa del Turismo
(Alessandra Tuzza) Una presenza forte e qualificata quella della Calabria alla fiera del Turismo Italiano di Milano che questa volta davvero rinnovata ha anche cambiato localizzazione spostandosi in una zona più ampia della città e con padiglioni studiati all’impronta della novità. La giostra del turismo italiano si aprirà il prossimo 18 per concludersi il 21 febbraio offrendo una quattro giorni all’avanguardia
per l’industria ricettiva. Tra le novità, in gran spolvero per il 2006, si presenta con opuscoli informativi e brochure delineanti la convenzione de “Le città del Sole”.
La convenzione composta da quattro delle città turistiche tra le più interessanti della Calabria è nata ben dieci anni fa, nel 1996 proprio per rilanciare un turismo con la “T” maiuscola, che partendo dal territorio sia capace di costruire
un’offerta di qualità, rispettosa delle diversità e delle peculiarità dei paesi aderenti. La convenzione promette di attirare su di sé l’attenzione di molti dei partecipanti alla 26° Borsa del turismo italiano, grazie alla presenza di amministratori e tecnici delle consociate che offriranno lo spaccato più aggiornato capacità ricettiva e ludica dei loro centri. Il capofila ancora per quest’anno si conferma
la città di Gerace, che come al solito riuscirà a attrarre l’attenzione di molti degli operatori presenti tra i padiglioni milanesi. Lo sforzo delle città del sole è di attrarre al meglio l’interesse della comunità degli operatori presenti, con l’invito a scoprire la meravigliosa ricchezza architettonico-culturale dei luoghi, che ancora una volta propongono una perfetta congiunzione tra turismo, cultura e svago.
Le quattro protagoniste: Gerace, Tropea, Diamante e Isola di Capo Rizzuto presenteranno agli esperti e ai visitatori dei diversi padiglioni della Borsa del turismo la scommessa di fare sviluppo partendo dal locale e dall’ambito ricettivo più ristretto, delineando con appositi gadget la nascita della Convenzione e naturalmente le variegate bellezze dei diversi borghi.
Veri protagonisti saranno di fatto i primi cittadini dei centri calabresi che andranno a fare un sunto degli avvenimenti più interessanti previsti per la prossima estate. Gerace punterà tutto sul suo bel festival il “Borgo incantato” che la anima rendendola per tre giorni un borgo tra i più belli di Italia dove turismo fa rima con spettacolo, tipicità, gusto, accoglienza e cultura. Tropea, non avrà certo problemi
di programma a dalla cultura alla tipicità proporrà un’offerta, che promette di stupire gli operatori italiani e stranieri presentata dal primo cittadino Domenica Cortese (?). Quindi Isola di Capo Rizzato, che forte delle riserve marine e del contesto ambientale perfettamente conservato proporrà l’incredibile attività di accoglienza rivolta agli stranieri, coniugandola con l’oasi naturale protetta e le tante attività ludiche in programma.
Quindi Diamante con il primo cittadino Ernesto Caselli, che punterà tutto sui suoi murales, meravigliosi e colorati, che vivacizzano le strade del centro, e naturalmente sull’oramai arcinota Accademia del peperoncino con l’omonimo Festival, che come ogni anno renderà entusiasmante e stuzzicante la seconda settimana di settembre. Un’offerta variegata ed interessante, studiata per informare con delicatezza e precisione gli operatori
ed ai tour operator presenti alla fiera milanese.
“La convenzione - spiega il sindaco di Gerace Salvatore Galluzzo - sta continuando a lavorare per rilanciare il comparto trainante dell’economia locale delle quattro gemelle ma anche per consolidare la propria presenza nell’ambito nazionale ed estero, sicuri di apportare così un beneficio palpabile alla cultura dell’ospitalità calabrese. Non è una battaglia facile ma anche per il 2006 nonostante le difficoltà si è riusciti a organizzare
un buon programma per la fiera di Milano ed a breve una buona presenza anche su Berlino dopo il successo indiscusso di Lugano nello scorso autunno”.
(feb 2006)
Tropea nel Registro della 'Memoria del Mondo' dell'UNESCO La più antica immagine di Tropea è di un artista olandese, Willem Schellinks, che il 10 dicembre 1664, durante il
viaggio di ritorno da Messina a Napoli, fece tappa nel porto di Tropea.
Schellinks, accompagnato da due colleghi inglesi, stava assolvendo a due compiti. Il primo nella veste di tutore ed accompagnatore del tredicenne Jacques Thierry, figlio di un armatore di Amsterdam, sponsor del lunghissimo Grand Tour iniziato quatttro anni prima attraverso Inghilterra, Francia, Germania e Svizzera. L'altro era quello di eseguire la documentazione illustrativa dei luoghi visitati da inserire in un monumentale Atlante per conto di
Laurens Van der Hem, avvocato e collezionista di mappe, disegni, carte geografiche, ritrattistica di ogni angolo del mondo finora conosciuto.
Anche se la fermata a Tropea non era in programma, lo Schellinks è rimasto colpito e incantato dalla bellezza immediata del borgo sospeso sulla rupe tra cielo e mare. E non può essere stato che tale fascino ad averlo sollecitato a prendere penna e matita e dedicare qualche ora di lavoro a quello scorcio, visto da Parghelia, che più tardi sorprenderà la sensibilità creativa di una moltitudine di artisti: Henry Swinburne (1780), Alessandro D'Anna (1783),
Ignazio Stile (1784), Antonio Berotti (1795), Horace De Rilliet (1852), Teodoro Brenson (1929).
Le animazioni dentro la veduta di Schellinks, tipiche in quell'epoca della paesaggistica all'italiana, danno al disegno un ampio respiro della realtà vissuta dall'artista che ha inteso immortalare la feluca ed i compagni di viaggio intenti sulla spiaggia a preparare da mangiare.
La veduta di Tropea sarà poi scelta da Van der Hem a far parte dei 46 volumi dell'Atlante, unicum oggi custodito nella Biblioteca Nazionale di Vienna.
L'area di lavoro del disegno a penna e inchiostro bruno su carta, acquerellato in grigio e marrone, si estende in tre fogli congiunti di carta che unita misura complessivamente 460 X 1045 mm.
Dal 2004 l'Atlante Blaeu-Van der Hem, per gli altissimi meriti culturali, è inserito nel Registro della 'Memoria del Mondo' dell'UNESCO .
La storia affascinante dell'Atlante Blaeu-Van der Hem e dell'artista olandese Willem Schellinks, principale illustratore delle relative Tavole, è uno dei temi che potrete leggere sul prossimo numero di TropeaMagazine di marzo 2006.
(feb 2006)
Centro Militare di Medicina Legale di Catanzaro: il Governatore Loiero esprime disappunto al Ministro Martino per la chiusura Il Presidente della Regione Agazio Loiero ha risposto duramente al Ministro della Difesa Antonio Martino che gli ha
comunicato l'irrevocabile chiusura del Centro Militare di Medicina legale di Catanzaro alla data del trentuno dicembre scorso. "La notizia - sottolinea Loiero in un comunicato stampa - mi rattrista come figlio di Calabria, come uomo che ha speso la sua vita nelle istituzioni e come attuale massimo rappresentate di questa Regione". Il Presidente Loiero evidenzia come la decisione adottata dal Ministro s'inquadra nell'ambito di un'opera di progressiva spoliazione,
tenacemente perseguita dal Governo nazionale nel corso degli ultimi anni. "Dopo la perdita della Scuola Penitenziaria - ricorda ancora Loiero - anch'essa localizzata in Sicilia, il trasferimento del Centro Militare di medicina legale non può certamente essere compensato dal progetto della costituzione, nell'anno 2008, di un nuovo reggimento bersaglieri nella sede di Cutro". Nel concludere, il Presidente della Regione ricorda che nel "fosco quadro disegnato
in Calabria dalle organizzazioni criminali e dalla tracotanza che esse manifestano lanciando ripetute sfide alle istituzioni, la chiusura del presidio di sanità militare del capoluogo non può che rappresentare uno Stato che fugge, con ogni conseguenza".
Le motivazioni della chiusura in una risposta del Ministro ad una interrogazione parlamentare dell'On. Elettra Deiana del 27 aprile 2005.
(feb 2006)
AD AUSCHWITZ DIO C'ERA - I credenti e la sfida del male di Rocco Pititto Ad Auschwitz Dio c'era, perchè anche lì, come dovunque nel mondo
l'uomo è stato negato e ucciso, il fuoco dell'alleanza non si è mai spento ed ha continuato a bruciare. E' vero che ''durante la notte delle nostre guerre, il fuoco dell'alleanza sembrava definitivamente spento dall'orrore dei forni crematori. Ma l'amore non può morire: è presente nell'essere di ogni creatura, di ogni vita. La scelta fatta da Mosè al Sinai tra la vita e la morte, tra la benedizione e la maledizione, si ripropone agli uomini del nostro tempo. La sua urgenza
è ancora maggiore se si considerano i rischi mortali che ci minacciano e che ci impongono un rinnovamento spirituale, senza il quale l'avvenire dell'umanità - e probabilmente anche quello di ogni traccia di vita sul nostro pianeta - riscierebbero di essere definitivamente compromessi'' (A. Chouraqui).
Guardando oltre la caducità della scena mondana e i tanti fallimenti della storia umana, si ritrovano i segni dell'azione di Dio nel mondo. E' attraverso questi segni che Dio governa il mondo e si rende presente agli uomini, chiamati a completare l'opera incompiuta della creazione. Dio è sempre presente nel mondo ed è sempre accanto all'uomo, soprattutto nel tempo della prova, anche quella più difficile. Ma bisogna cercarlo.
E' per questo che un parlare su Dio è ancora possibile dopo Auschwitz, nonostante il salto qualitativo nell'ordine della violenza, rappresentato dall'evento della Sho'ah.
Calabrese di Mileto, Rocco Pititto è professore di Teorie del linguaggio e della comunicazione e di Filosofia del Linguaggio presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Napoli 'Federico II'. Studioso di problemi del linguaggio e della comunicazione, esplora nella sua ricerca gli spazi dell'uomo nel suo incontro costitutivo con il Tu dell'esistenza, che si apre alla trascendenza.
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Linguaggio ed esperienza religiosa (Roma 1980); John Locke. Mondo linguistico e interpretazione (Napoli 1984); Comunità, comunicazione e interpretazione (Napoli 1988); La fede come passione. Wittgenstein e la religione (Cinisello Balsamo 1997); La comunicazione difficile. Psicopatologie del linguaggio e della comunicazione (Brescia 2001); Dentro il linguaggio. Pratiche linguistiche ed etica della
comunicazione (Torino 2003).
Del testo di Rocco Pititto leggere la recensione di Mons. Girolamo Grillo, Vescovo di Civitavecchia, su 'Trenta Giorni', mensile internazionale diretto da Giulio Andreotti.
Il costo del volume , 206 pp., prefazione di Eugenio Mazzarella, Edizioni Studium, Roma 2005, è di € 23,50.
(feb 2006)
Anni di piombo: tra utopia e speranze - il massacro di un'intera generazione A Reggio Calabria, venerdì 17 marzo alle ore 17,00, avrà luogo il convegno, organizzato dal Circolo Culturale L'Agorà ,
'Anni di piombo: tra utopia e speranze - il massacro di un intera generazione', che si terrà presso la Sala 'Nicholas Green' del Consiglio Regionale.
Dopo i saluti del Presidente del Consiglio Regionale on.le Giuseppe Bova, i lavori sarano introdotti e coordinati dal dott. Domenico Sacchetti e come relatori interverranno l’on.le Fortunato Aloi che tratterà “L’eversione negli atti parlamentari”, il dott. Daniele Zangari “I gruppi di estrema destra” ed il dott. Santo Gioffrè “Le organizzazioni dell’estrema sinistra”.
(mar 2006)
Premio Letterario Giuseppe Berto, aperta la XVIII edizione Si apre ufficialmente il Bando di Concorso per la XVIII edizione
del Premio Letterario Giuseppe Berto. Il Comune di Ricadi e la Città di Mogliano Veneto bandiscono ufficialmente la XVIII edizione del Premio Letterario Giuseppe Berto , il Concorso letterario promosso dalle due Amministrazioni in memoria dell'omonimo scrittore.
A seguito dell'incontro tra gli enti promotori e Manuela Berto, tenutosi il 27 febbraio scorso a Roma, è stata nominata la giuria della XVIII edizione, costituita da critici letterari, scrittori e giornalisti, figure di rilievo nel panorama letterario nazionale.
Membri della commissione chiamati a giudicare le opere che parteciperanno alla selezione della XVIII edizione sono: Mario Baudino, Goffredo Buccini, Andrea Cortellessa, Paolo Fallai, Laura Lepri, Giorgio Pullini, Marcello Staglieno e Gaetano Tumiati. Presidente della Giuria è Giuseppe Lupo , giovane scrittore egli stesso vincitore nel 2001 del Premio Berto con il romanzo 'L'Americano di Celenne', eletto nel 2005 a presiedere la Commissione nel segno del rispetto e della continuità con i criteri di condotta alla base
dell'istituzione del Concorso.
Raggiunta la "maggiore età", rimane immutato alla sua diciottesima edizione l'indirizzo che contraddistingue fin dal suo nascere il Premio, noto a livello nazionale come riconoscimento letterario rivolto alle "opere prime". Finalità del Premio è di ricordare e riproporre il nome e l'opera di Berto, scrittore amato dal pubblico ma che, nonostante i grandi successi, è stato spesso trascurato da una certa parte della critica ufficiale a causa del suo straordinario anticonformismo. Date tali premesse, il Premio non poteva
che avere un criterio-guida: segnalare quelle opere che emergono per "assoluta originalità di forma e schiettezza di ispirazione". "Opere prime", appunto, per tenere fede alla volontà di Berto il quale, alla luce dell'esperienza personale, si è sempre battuto affinché i giovani di talento potessero incontrare meno ostacoli sulla loro strada.
Prosegue con la XVIII edizione l'apertura internazionale del Premio, avviata nel 2003 con l'introduzione di una nuova sezione dedicata alla narrativa straniera, di autori viventi, tradotta in lingua italiana. La veste internazionale assunta dal Premio a partire da quella data continua a rispondere con successo al preciso proposito di voler essere non solo un trampolino di lancio per gli scrittori esordienti ma anche un "osservatorio" sulla migliore produzione letteraria internazionale del momento.
Come stabilito a partire dalla precedente edizione, il premio assegnato ad ognuno dei vincitori delle due sezioni sarà di 7.500 euro (anziché di 5.000 euro come nelle passate edizioni), nell'ottica di offrire agli scrittori esordienti un supporto sempre più concreto alla maturazione del loro percorso letterario.
Secondo la tradizione del Premio, la giuria si riunirà a Milano nel mese di maggio per selezionare la rosa dei finalisti di entrambe le sezioni, che sarà comunicata a mezzo stampa. I vincitori saranno infine proclamati nella cerimonia finale del Premio, che quest'anno avrà luogo a Ricadi sabato 3 giugno 2006.
Per concorrere alla sezione storica del Premio gli scritti dovranno necessariamente essere opere prime di narrativa in lingua italiana ed essere inviati entro il 30 aprile 2006 alla Segreteria Organizzativa e agli indirizzi indicati nel Bando. Per opera prima si intende una raccolta di racconti, singolarmente inediti, o il primo romanzo pubblicato in volume e messi in distribuzione nel periodo tra il 1.05.2005 e il 30.04.2006.
Per informazioni si invita a contattare la Segreteria del Premio ai numeri 041 5930802 - 041 5930812
Il Premio è nato nel 1988, in ricordo di Giuseppe Berto, per volontà della moglie Manuela e delle due città che hanno rappresentato due poli importanti nella vita dello scrittore: Mogliano Veneto, città natale, e Ricadi, dimora scelta dallo scrittore negli ultimi anni della sua esistenza.
Secondo la cadenza stabilita dai promotori, la cerimonia finale si svolge ogni anno alternativamente nelle due città.
Fin dalle origini esso ha sempre avuto grande seguito da parte della stampa e della critica nazionale per la sua capacità di lanciare scrittori "esordienti" nel panorama letterario italiano. Il Premio Berto costituisce un appuntamento atteso ed il successo di partecipazione, con un numero crescente di opere concorrenti alla selezione, non solo ormai quantitativamente rilevante ma anche qualitativamente qualificato, testimonia il prestigio acquisito e l'apprezzamento da parte dell'editoria nazionale per questa iniziativa,
divenuta un punto di riferimento nel panorama dei premi letterari nazionali.
Vincitori e cinquine di volta in volta selezionati appartengono talora al gotha dell'editoria italiana, ma spesso testimoniano anche il coraggio dei piccoli editori ad investire sul futuro della narrativa come genere letterario, dando voce a validi autori altrimenti ignorati.
Artisti conosciuti come, tra gli altri, Paola Capriolo, vincitrice nel '88 con La grande Eulalia (Feltrinelli), Paolo Maurensig nel '93 con La variante di Lüneburg (Adelphi), Francesco Piccolo nel '97 con Storie di primogeniti e figli unici (Feltrinelli), Evelina Santangelo nel 2000 con L'occhio cieco del mondo (Mondadori), Giorgio Todde nel 2002 con l'opera Lo stato delle anime (Frassinelli) e Antonia Arslan nel 2004 con La masseria delle allodole (Rizzoli), sono alcuni tra i nomi di rilievo che il Premio annovera nel suo
albo d'oro. L'anno scorso la sezione "opere prime" di narrativa in lingua italiana del Concorso è stata vinta da Umberto Contarello con Una questione di cuore (Feltrinelli) mentre per la categoria di narrativa straniera tradotta in lingua italiana è stata premiata l'indiana Anita Rau Badami con Il passo dell'eroe (Marsilio Editori).
INFO:
Segreteria del Premio
Assessorato alle Politiche Culturali, Comune di Mogliano Veneto, Via Terraglio, 3
31021 Mogliano Veneto (TV) - tel. 041 5930802 - 041 5930812 fax 041 5930899
e-mail:cultura@comune.mogliano-veneto.tv.it
sito: www.comune.mogliano-veneto.tv.it
Scarica regolamento e bando .
(mar 2006)
8 Marzo, Donne in festa E' tempo quindi di manifestazioni, convegni, dibattiti, ma anche concerti, spettacoli e serate organizzate per sole donne.
Tutto è pronto per dare, almeno per un giorno, la giusta attenzione alla figura femminile e alla pari opportunità fra i sessi, se è vero che ancora nel mondo la donna si vede discriminata ed emarginata nei più elementari diritti di vita dalla società, dalle istituzioni, dalla classe dirigente, dalle religioni nei vari campi del lavoro, della cultura, della partecipazione politica.
Quest'anno però la ricorrenza coincide con un momento di alto impegno da parte delle forze politiche di tutti gli schieramenti per l'imminente e importante scadenza elettorale.
La Festa rischia quindi un tono minore d'attenzione, come peraltro sta accadendo per il 60° Anniversario (3 marzo) del voto alle donne, che diede la possibilità alla Marchesa Lidia Serra Toraldo di essere eletta a prima donna sindaco di Tropea e d'Italia.
TropeaNews augura a tutte le donne, e in particolare alle tropeane, una grande felicità! E non solo per oggi....
(mar 2006)
A Lamezia, una Biblioteca col sostegno dei cittadini Il Rotary Club di Lamezia Terme ha avviato un'importante iniziativa destinata alla città e all'intera regione: una raccolta di libri e fondi per la costituzione di una biblioteca archeologica specializzata, un autentico centro
di cultura di rilevo nazionale, che potrebbe raccogliere qui studiosi italiani e stranieri.
I rotariani raccoglieranno libri, riviste e pubblicazioni ad indirizzo storico-archeologico-etnologico-artistico e tutto il materiale raccolto, insieme ad una donazione del Club lametino, ad offerte di enti, associazioni e privati cittadini, costituirà il primo nucleo della biblioteca.
Ma è necessario che tutti i cittadini calabresi collaborino perchè l'iniziativa non sia destinata a restare solo un bel sogno. Per questo motivo, per la crescita culturale di Lamezia e della Calabria, i rotariani, attraverso il loro presidente, Giovanni Leone, rivolgono un appello per l'adesione all'iniziativa. Su ogni volume, donato o acquistato con i fondi raccolti, sarà apposto un cartellino con il nome del donatore e del club che ha promosso l'iniziativa.
Saranno graditi, in particolare, libri di archeologia, di storia del Mezzogiorno, di tradizioni popolari, di storia delle varie città calabresi e del sud Italia, abbonamenti a riviste di Storia, Archeologia (es. Medioevo, Archeo, Kleachos, Rogerius, Calabria Letteraria, ecc.), Cataloghi di Musei italiani e stranieri.
I libri possono essere spediti direttamente all'indirizzo:
Giovanni Leone
Presidente del Rotary Club di Lamezia Terme
via Marconi 51
88046 Lamezia Terme (CZ)
oppure, per maggiori informazioni sui titoli dei libri o delle riviste da acquistare, ci si può rivolgere al
Professor Lucio Leone
C/o Associazione Archeologica
Museo Archeologico
Via Garibaldi
88046 Lamezia Terme
o contattare ai seguenti indirizzi di posta elettronica:
leone flsm@tiscalinet.it
angelograziano@virgilio.it
giovannileone20@libero.it
e ai numeri telefonici:
Giovanni Leone 096822106
Diego Quattrone 0968441046
Salvatore Zaccaro 0968200951
(mar 2006)
San Benedetto, la rondine sul tetto Si susseguono ormai gli arrivi - sempre meno numerosi degli anni scorsi - delle rondini e dei rondoni.
Le temperature invernali, le piogge e il vento che imperversano da giorni in Calabria stanno procurando gravi perdite negli stormi di Rondini, Rondoni e Balestrucci in migrazione.
A lanciare l’allarme è il WWF Calabria, presso le cui sedi si moltiplicano le richieste di intervento e di consigli per i numerosi uccelli stremati rinvenuti da privati cittadini per strada o sui balconi.
"Nella maggior parte dei casi - spiegano al WWF - si tratta di Balestrucci e Rondoni: i primi sono quegli uccelletti bianchi e neri che costruiscono nidi di fango sotto le grondaie e i balconi dei nostri paesi, mentre i rondoni comuni sono quegli autentici acrobati dell’aria, di colore grigio topo e con le lunghe ali a forma di falce che sfrecciano in aria e che nidificano nei buchi delle case. Giunti dall’Africa da pochi giorni, hanno trovato temperature più basse del solito e, soprattutto, pochi insetti di cui nutrirsi. Una
volta caduti a terra i rondoni non riescono più ad alzarsi in volo e sono destinati a morire."
La prima cosa da fare - secondo il WWF - è accertarsi che con la caduta non si siano fratturate le ali: in tal caso occorre una steccatura fatta da un veterinario. Se invece le ali sono integre, dopo averli tenuti in ambiente riscaldato e alimentati con omogeneizzati o pezzettini di carne cruda, gli uccelli devono essere rimessi in libertà. È opportuno tentare la liberazione in una zona aperta, possibilmente un prato, dove poter recuperare il volatile nel caso non riuscisse a riprendere il volo.
Intanto, c'è un nuovo problema che assilla gli stessi cittadini:
Le rondini possono veicolare l’influenza viaria? Cosa fare dei loro nidi?
Al riguardo, ecco come si pronuncia il Ministero della Salute:
Le rondini non rappresentano un rischio per la popolazione urbana in quanto non sono il serbatoio dell’influenza aviare. Tale dato è supportato dalle informazioni ricavate dalla letteratura scientifica e da esperienze maturate nel corso di pregresse epidemie in cui non sono stati mai riportati casi di infezioni di rondini. Attualmente i casi di influenza aviare sono limitati ai cigni selvatici che sono arrivati sul territorio nazionale a causa di migrazioni anomale provocate dall’ondata di gelo che ha attraversato il
territorio nazionale.
INFO :
Ministero della Salute
Le Rondini di Tropea
(mar 2006)
No di Postitalia all'emisione del francobollo per il 160° Anniversario della morte di Pasquale Galluppi Sarebbe stato il primo
francobollo dedicato alla città di Tropea e al suo figlio più famoso, Pasquale Galluppi, nato il 2 aprile 1770 e morto a Napoli il 13 dicembre 1846.
L'iniziativa, come si ricorderà, era stata promossa dal Centro Studi Galluppiani nel 2004 agli organi competenti del Ministero delle Comunicazioni, su input dei fratelli Ettore e Bianca Galluppi, discendenti dal filosofo. Infatti, il loro padre era Amedeo, il nonno Donato e il bisnonno Luigi (figlio del filosofo) che da Tropea si era stabilito con la famiglia nel 1870 a Castelcivita, in provincia
di Salerno.
Era questo il sogno nel cassetto di Ettore Galluppi (classe 1915), esperto filatelico ed accanito collezionista di fama nazionale. Ma purtroppo Ettore non c'è più. E' andato via per sempre qualche mese fa.
Il sogno per fortuna rimane. Basta ritentare ma questa volta con più convinzione e magari raccogliendo le firme dei rappresentanti delle Istituzioni locali e dei 'Galluppiani' veraci che con il tempo che passa si assottigliano sempre di più.
Avevamo chiesto qualche giorno fa alla Dr.ssa Marisa Giannini, responsabile delle emissioni, l'esito di quella richiesta. Ed ecco la risposta.
''Mi riferisco al Suo messaggio di posta elettronica relativo alla richiesta di emissione di un francobollo, nel 2006, in occasione del 160° anniversario della morte di Pasquale Galluppi.
Al riguardo Le comunico che la richiesta è stata esaminata, dalla competente Consulta per l'emissione di carte valori postali e la Filatelia, nelle riunioni del 29 novembre 2004, del 21 settembre e del 15
dicembre 2005, che hanno provveduto a definire il programma filatelico 2006, ma non ha ottenuto esito favorevole.
Cordiali saluti. Marisa Giannini''.
(mar 2006)
Nasce 'Calabria Ora', nuovo quotidiano regionale (Ansa - 9 marzo) Si chiama "Calabria Ora" ed è il primo giornale calabrese del ventunesimo secolo.
Il nuovo quotidiano di informazione regionale, che sarà in edicola il 14 marzo, è stato presentato oggi a Catanzaro. L' iniziativa editoriale, che si aggiunge alle altre cinque testate presenti sul territorio regionale, è stata illustrata, tra gli altri, dal direttore Paride Leporace, con esperienze al "Quotidiano della Calabria", e dal presidente del Consiglio di amministrazione della società
editrice Fausto Aquino, vicepresidente nazionale della Piccola Industria. Sede centrale di "Calabria Ora" - 48 pagine in formato tabloid - sarà a Cosenza con redazioni distaccate in tutte le province calabresi e in realtà come Lamezia Terme, Gioia Tauro e Siderno. Quattordici i giornalisti professionisti, sette i praticanti e dieci pubblicisti oltre a un esercito di corrispondenti sparsi in tutta la regione.
"Quello di Calabria Ora - ha detto Leporace - è un progetto costruito giorno dopo giorno per un giornale pensato per stare nel Palazzo senza chinare la testa ma anche nelle piazze. Perchè Calabria Ora? - ha aggiunto il direttore - Soprattutto per dire no alla fuga dalla regione. E' l' ora di fare molte cose e di raccontarle in una maniera nuova in primo luogo riprendendo lo spirito della vecchia bottega
giornalistica coniugata con l' esperienza di chi conosce il mestiere. Solo il caso ha voluto che questo giornale nato in maniera diversa con chiari diritti e altrettanto precisi doveri uscisse in campagna elettorale. La nostra speranza - ha concluso Leporace - è quella di unificare la Calabria senza modificare i territori".
"Comincia così - ha detto Aquino - una sfida nuova nell' informazione. Non una novità in quanto tale ma un modo diverso di fare informazione libera e scevra da condizionamenti e che punta dritta al cuore della notizia".
Gli auguri del presidente della Giunta regionale Agazio Loiero alla nuova iniziativa editoriale sono stati portati dal portavoce Pantaleone Sergi.
(mar 2006)
Si chiamerà Pelliccia il Palazzo Cesareo Durante un saggio di lavoro nel solaio dell'androne dell'antico Palazzo di via Dardano, è apparso un grande disegno policromo dello
stemma araldico della famiglia Pelliccia. Il grande stemma è venuto fuori gradualmente mentre veniva leggermente raschiata la vernice bianca che lo ha tenuto nascosto per secoli.
La Famiglia Pelliccia approdò a Tropea nel Quattrocento e fu iscritta nel seggio di Portercole il 3 giugno 1508. Originaria calabrese con il nome di Pellizza, si trovano i primi riscontri in Nicotera fin dal 1191 quando fondando ivi un convento ebbe un encomio da parte del Papa Celestino III con bolla e sempre nello stesso luogo con Paolo Pellizzia al tempo di Carlo I d’Angiò nel 1268 custode del porto.
In Tropea si scorge una famiglia Afflitto seu Pelliccia infatti la famiglia Afflitto conti di Triveneto e nobile tropeana, si estingue, nella seconda metà del 1500 proprio nella famiglia Pelliccia.
Pietro, del ramo di Nicotera fu fatto decapitare a Reggio da Pietro d’Aragona nel 1200 poiché valoroso difensore di quella piazza al servizio degli angioini.
Giovanni Tommaso fu uno dei difensori della causa tropeana contro la vendita ai Ruffo della città nel 1612.
Si aggrega il nome della famiglia Afflitto con Cesare figlio di Mario Pelliccia e di Laura Afflitto sorella di Melchiorre, arcidiacono della chiesa Tropeana che volle il suo nome nel nipote Cesare Pelliccia appunto che fu adottato dallo zio Melchiorre con permesso del Viceré nel 1558.
Nicola, nel 1726 fu Vicario della città.
Giuseppe Sindaco di Tropea nel 1621; Alessandro nel 1697; Orazio nel 1759; Antonio nel 1777; un Ignazio Pelliccia-Ruffo nel 1779; Maurizio nel 1789; Antonio nel 1798; altro Antonio dal 1823 al 1829.
ARME
Fasciato d’oro e di rosso al capo dello stesso, caricato dal leone leopardito e rivolto d’oro, armato e lampassato di azzurro.
(mar 2006)
Affari d’oro per le città italiane «baciate» dalle fiction (Marida Caterini) Città d’Italia trasformate in città di fiction. Piccoli centri assurti alla grande notorietà perché divenuti set per storie televisive di grande successo. Dal Nord al Sud, passando per la Capitale, le cittadelle della fiction si moltiplicano grazie al gradimento del racconto televisivo, ricevendone in cambio popolarità, riscontro economico e turistico.
Se Città della Pieve simboleggia la cittadina della caserma di «Carabinieri» di Canale 5 con la «marescialla» Alessia Marcuzzi, Viterbo è la sede storica de «Il maresciallo Rocca» di Gigi Proietti. Gubbio, nell’Umbria, è considerata oramai la cittadina dove predica ed investiga il giovedì sera su Raiuno, il sacerdote detective Don Matteo.
La scelta della «location» ovvero del luogo dove ambientare una fiction è dettata da motivi di convenienza per i produttori ed il committente che di solito è la Rai o Mediaset.
«La prima ragione della scelta è la presenza della "film commission" all’interno della Regione, ovvero di un fondo speciale che promuove produzioni televisive o cinematografiche con l’obbiettivo di pubblicizzare il territorio», afferma Guglielmo Ariè, responsabile della casa di produzione Solaris che ha realizzato tutte le serie de «Il maresciallo Rocca». Secondo il produttore, inoltre, è indispensabile inserire la storia raccontata in un contesto
credibile dal punto di vista geografico. «Noi ad esempio, per "Il maresciallo Rocca" cercavamo una città di provincia nei pressi di Roma che abbiamo individuato in Viterbo restata la nostra sede privilegiata. Nei piccoli centri di provincia le fasi della lavorazione sono agevolate dalle dimensioni del territorio e dalla facilità con cui ci si sposta rispetto alla grande metropoli», conclude Ariè.
Attualmente altre due cittadine del Sud, Capri e Tropea sono diventate centri di due fiction a lunga serialità. La prima, dal titolo proprio «Capri» di cui sono in corso le riprese, andrà in onda nella prossima stagione su Raidue. Della seconda «Gente di mare» dopo la prima serie, trasmessa con grande successo su Raiuno, si sta preparando il sequel. «Per ambedue cercavamo luoghi idonei» dicono a Raifiction. «Per Capri, grazie alla film commission
della Regione Campania, abbiamo assicurato l’ambientazione nei luoghi veri», puntualizzano da Raifiction. La scelta ha già portato alla cittadina un notevolissimo riscontro di immagine se si pensa che la serie, come molte altre prodotte, è venduta anche all’estero. Squisitamente romane sono due fiction di grandissimo successo «Distretto di polizia» di cui si sta girando la sesta serie con la new entry Enrico Silvestrin e «RIS, delitti imperfetti».
La prima è ambientata nella zona del Tiburtino della nostra città, mentre RIS ha avuto come set a cielo aperto la zona di porta Pinciana e villa Borghese. Anche la lunga serialità televisiva si appoggia a vere e proprie cittadelle della fiction hanno sede a Napoli per «Un posto al sole» e «La squadra», a Torino per «Vivere» e Cento vetrine» in onda ogni pomeriggio su Canale 5.
(mar 2006)
1806-2006: Bicentenario entrata in Reggio Calabria del Re di Napoli Giuseppe Bonaparte Il Circolo Culturale L'Agorà ed il Centro Studi "Gioacchino e Napoleone" organizzano in collaborazione con l’Unione della Nobiltà Napoleonica
e l’Associazione Dipendenti Provincia di Reggio Calabria per venerdì 21 aprile alle ore 17,30 presso la Sala Congressi dell’Amministrazione Provinciale in Piazza Italia – Palazzo Foti, il Convegno avente come tema “1806-2006: Bicentenario entrata in Reggio Calabria del Re di Napoli Giuseppe Bonaparte".
I lavori, dopo i saluti del Presidente dell’Associazione dei Dipendenti della Provincia di Reggio Calabria, coordinati da Daniele Zangari, vedranno gli interventi di Orlando Sorgonà su “Il brigantaggio in Calabria ai tempi del generale Manhes” che analizzerà gli aspetti socio-antropologici del fenomeno brigantesco nella regione e di Gianni Aiello che relazionerà su “L’entrata di Giuseppe Bonaparte nella provincia reggina”.
Un incontro che va a rievocare attraverso la lettura di interessanti documenti storici l'entrata nella provincia reggina di Giuseppe, fratello maggiore dell'Imperatore Bonaparte.
Concluderà la giornata di studi la N.D. Zenaide Giunta , discendente di Giuseppe Bonaparte (Re di Napoli, Re di Spagna e delle Indie) e da Luciano Bonaparte (Principe di Canino e di Musignano), entrambi fratelli dell’ Imperatore Napoleone I.
Sarà presente all’incontro il N.H. Luciano Giovine di Girasole del Foro di Napoli in rappresentanza dell’Unione della Nobiltà Napoleonica.
(apr 2006)
Terremoto nel territorio di Tropea con epicentro a mare Un terremoto di magnitudo 3.0 della scala Richter è stato registrato nella serata del 19 aprile tra i comuni eoliani di Lipari, Santa Marina e Malfa, e quelli calabresi
di Ricadi e Tropea. Nessun danno è stato segnalato a persone e cose.
Lo ha dichiarato il Dipartimento della Protezione civile, precisando che l’evento, con epicentro in mare, è stato misurato alle ore 21,31 dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Questo è il secondo sisma che si verifica nella stessa zona a breve distanza di tempo. La notte del 17 aprile infatti, un terremoto di magnitudo 2.7 era stato avvertito anche sulla costa tirrenica siciliana.
(apr 2006)
Tratta in salvo Tartaruga marina. Appello del WWF/Calabria (WWF/Calabria) Una giovane Tartaruga marina appartenente alla specie Caretta caretta e in evidente difficoltà, è stata rinvenuta da alcuni diportisti nelle acque antistanti Tropea nel pomeriggio di domenica 2 aprile.
Il rettile marino presentava evidenti segni di contatto con il filo di una lenza da “palamito” che si era stretto sia attorno al collo che alla base delle due pinne anteriori, ferendola in maniera piuttosto seria.
Una volta allertato il locale Ufficio Marittimo della Guardia Costiera, la Tartaruga è stata trasportata fino a Vibo Marina per essere ospitata in una vasca allestita presso la Capitaneria di Porto ed essere esaminata dal responsabile del Progetto Tartarughe del WWF Italia, Giuseppe Paolillo. Il progetto del WWF è finalizzato al monitoraggio delle catture accidentali e alla riduzione dell’impatto delle attività antropiche sulla popolazione di Cheloni nel Mediterraneo.
Proprio a causa della precarietà delle sue condizioni, la Tartaruga è stata successivamente trasferita alla Riserva Marina di Capo Rizzuto, grazie ad una staffetta che ha coinvolto i mezzi della stessa Capitaneria Vibonese e dell’Area protetta crotonese.
Con l’avvicinarsi della bella stagione, ricorda il WWF, aumentano le uscite in mare da parte sia dei pescatori professionisti che di quelli dilettanti e con esse la probabilità di una cattura incidentale con qualche attrezzo da pesca (soprattutto palangrese e reti a strascico). Da qui l’appello a tutti i pescatori ad usare alcuni semplici accorgimenti, come quello di avvisare subito, in caso di una cattura, la Capitaneria di Porto più vicina e di non buttare in mare esemplari di Tartaruga finiti in una rete o presi all’amo, specialmente se sono deboli e poco reattivi, perché potrebbero morire dopo poco tempo.
Viceversa una semplice telefonata potrebbe salvare la vita ad uno di questi antichi abitanti del mare, oggi minacciati di estinzione.
(apr 2006)
I Tri da Cruci si farà! Qualche mese fa avevamo pubblicato la lettera del Dott. Antonio Cotroneo con la quale esprimeva il proprio disappunto per il fatto che la Festa del Tre della Croce, prevista per il 3 maggio, non si sarebbe fatta. Possiamo tranquillizzare l'amico Cotroneo, tropeano 'burghitano' che vive a Vienna con la sua famiglia, che la Festa si farà.
Alla fine di marzo è sceso in campo Nicola Cricelli, 'burghitano' purosangue, che non se l'è sentita di stare con le mani in mano mentre la 'sua' festa non si sarebbe fatta. Lui che ne ha organizzate a decine di 'tri da cruci' mantenendo in piedi una tradizione tropeana che viene da lontano, dal tempo dei Normanni, e che in seguito associò la propria identità alla vittoriosa Battaglia di Lepanto, cui parteciparono centinaia di tropeani.
Nicola Cricelli, noto imprenditore, quindi è ancora una volta alla guida di una Commissione, composta quest'anno da Mario Lorenzo, Presidente della Pro Loco, Pasquale Tropeano, Enzo Taccone e Pasquale Russo, organizzatore da sempre dei giochi popolari, uno dei momenti di riferimento importati della manifestazione.
E' stato reso noto il programma della Festa più amata dai tropeani, ufficialmente organizzata dalla Pro Loco, che, con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale, si avvale del contributo operativo della Commissione.
I giochi, la cui iscrizione è aperta, a cura di Pasquale Russo, in via Umberto I, si svolgeranno alle 1600 del 3 maggio e seguiranno la linea tradizionale che da sempre caratterizza questa sezione, attesissima, della manifestazione. Ci sarà la gara 'di pignatei' (delle pignatte), 'chi sacchi' (con i sacchi), 'cu l'ovu' (con l'uovo). 'da pasta abbruscenti' (della pasta piccante), 'da
padea' (della padella). Seguirà poi, alle 2130 l'intermezzo musicale con il gruppo 'Los Locos' che lascerà il posto al momento clou della serata: l'accensione 'da varca' (della barca), il ballo 'du Camiu (del Cammello), al suono della 'Caricatumbula' (Accompagnamento con grancassa e rullante) e per finire come sempre i fuochi artificiali, quest'anno a cura della Ditta pluripremiata del Maestro Edipo Schiavone di Reggio Calabria.
Suggeriamo al governo locale che uscirà prossimamente dalle urne delle amministrative di fine maggio di 'istituzionalizzare' la Festa che con la Fiera della Nunziata è l'unica rimasta a ricordare una tradizione cittadina che, secondo noi, deve essere onorata e perpetuata. Lasciare invece la continuità del suo svolgimento alla discrezionalità dei singoli cittadini o dell'associazionismo è un errore di valutazione fondamentale da parte delle Istituzioni che mette, come si è visto in questi ultimi anni, in grave pericolo tale continuità con il conseguente rischio dell'estinzione della manifestazione.
Ogni anno, all'avvicinarsi del 3 maggio, assistiamo alla solita scena del cane che si morde la coda ed è uno stridente paradosso quando poi è la stessa Amministrazione Comunale ad avvertire l'esigenza di annunciare, nella presentazione del libro "La Festa di 'I tri da cruci'" di Antonio Sposaro, Romanoartigrafiche, Tropea, 2000: ''....E poichè è segno di grande attaccamento alla propria terra scoprire e tenere
sempre vive quelle memorie che compongono il mondo delle tradizioni di una gente, l'Amministrazione Comunale di Tropea ha deciso di impegnarsi a non far cadere nel tenebroso oblio tale festevole ricorrenza che, con il suo caratteristico contorno, riesce ad interessare e divertire. L'Assessore al Turismo Sig.ra Teresa Macrì, l'Assessore alla Cultura Prof. Bernardo Giroldini, Il Sindaco Prof. Gaetano Vallone.''.
Certamente, in una situazione perennemente precaria, non si può che avvertire disagio, sdegno e rabbia quando si viene a conoscenza che il Comune di Badolato organizza la rievocazione storica del ritorno del Barone Gaspare Toraldo dalla Battaglia di Lepanto, consapevoli che Gaspare Toraldo è nato a Tropea dove ha organizzato per quella battaglia il reclutamento dei soldati, raccogliendo ''nel breve spazio
di quindici giorni due mila bellicosi fanti calabresi''. Oltre alla raccolta del personale, il nobile giovane tropeano ha coordinato le attività logistiche occupandosi del prezioso carico di vettovaglie che accompagnò la spedizione con l'impiego di tre galere appena uscite dall'Arsenale della Lumia.
Questa è la storia di Tropea. Rinunciando alla sua memoria e alle tradizioni civiche, correremo il rischio di cambiarla o di farla cambiare! Ecco perchè l'Amministrazione Comunale di Tropea si deve impegnare a non far cadere nel tenebroso oblio tale festevole ricorrenza.
(apr 2006)
Gianluca Ratta e il suo cane Shira a piedi dal 1° gennaio 2000 in giro per l'Europa sono nel Territorio di Tropea Il 1° gennaio di quest'anno Gianluca Ratta, classe 1972, accompagnato da Shira, un huski incrociato con una lupa, è partito dal Municipio di Genova, per il Giro d'Italia a piedi e zampe. Il sindaco gli ha rilasciato l'attestato di partenza augurandogli
un buon viaggio da parte della cittadinanza.
Gianluca e Shira, dal 1° gennaio 2000 ad oggi, hanno percorso 26.370 km in 720 giorni di cammino effettivo attraversando per 2 volte l'Italia, ma anche la Svizzera, l'Austria, la Germania, la Francia, la Slovacchia e il Liechtenstein e consumando 11 paia di scarpe da ginnastica. Questo per loro quindi sarà il terzo giro d'Italia.
Ratta e Shira sono membri del Guinness dei primati alla voce "la più lunga camminata a piedi in compagnia di un cane".
"L'iniziativa - spiega Gianluca Ratta, nato a Torino da padre crotonese - è nata per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'abbandono degli animali, il rispetto dell'ambiente e la pratica di uno sport pulito. Questi concetti verranno poi sviluppati all'interno di alcune scuole, dalle materne alle superiori, che visiteremo durante la traversata dell'Italia, isole comprese."
Di solito, ad ogni partenza dalle città che costituiscono le varie tappe del viaggio una pattuglia della polizia municipale accompagna i due marciatori per un breve tratto di strada. Poi quando la voce si sparge per le strade e all'interno dei paesi è un grande tripudio di folla che accoglie affettuosamente i due per sostenere la loro impresa.
Ratta ha lasciato volentieri il numero del suo cellurare 3492855643 per tutti coloro che fossero interessati ad approfondire l'argomento o a conoscere le tappe tecniche, i km percorsi in un giorno, la dieta sua e di Shira e quant'altro. Il rientro a casa sarà previsto tra circa un anno e mezzo.
Ai primi d'aprile la coppia era approdata sulla costiera amalfitana facendo tappa il 14 a Pestum. Poi la lunga marcia di avicinamento in Calabria li ha portati il 24 a Lamezia per proseguire poi verso il territorio di Tropea .
Abbiamo contattato Gianluca alle ore 1100 del 26 aprile. Alla domanda 'Sei stanco?' Risponde 'Sono contento'. Questa è la sua filosofia di vita. Ci aggiunge poi che la notte scorsa ha dormito nella Chiesa del Sacro Cuore di Briatico, dai Padri Dehoniani e che stamattina ha attraversato Parghelia e poi ha preso la sopraelevata fino a S. Domenica di Ricadi, bypassando quindi il centro di Tropea. Nel momento del contatto, si stavano dirigendo verso San Nicolò di Ricadi.
Gianluca teme l'umidità ma tiene a sottolineare l'accoglienza e l'ospitalità da parte della gente che incontra. Spesso si trova a tavola a pranzare o cenare presso una famiglia. Durante il viaggio beve molta acqua. Shira sta benissimo ed anche lei è accolta molto affettuosamente dalla gente.
(apr 2006)
Al teatro “La Pace” la presentazione dell'Associazione “Accademia degli Affaticati” Mercoledì 17 maggio alle ore 17.30, al Teatro “La Pace” di Sant'Angelo in Drapia, sarà presentata, alla presenza del Presidente della Provincia di Vibo Valentia, Ottavio Gaetano Bruni, e dell'Assessore Regionale alla Cultura, Beniamino Donnici , la nuova
Associazione Culturale “Accademia degli Affaticati”.
Aprirà i lavori il giornalista Saverio Ciccarelli, socio del nuovo sodalizio. Sarà poi la volta del preside Antonio Pugliese , socio, che esporrà “Cosa è stata l'Accademia degli Affaticati”. Seguiranno gli interventi del giornalista Pasqualino Pandullo, presidente dell'Associazione, “Cosa è l’Associazione 'Accademia degli Affaticati'” e del prof. Lino Daniele, Vice Presidente dell’Associazione, “Il nostro obiettivo base: organizzare un grande Premio Nazionale su Letteratura e Cinema”. Filippo Ciccone , Docente di Urbanistica
all’Università della Calabria esporrà “L’esperienza delle Lectiones Magistrales a Rende”.
Concluderà il convegno il regista, scenografo e attore, nonchè padrino della manifestazione, Silvio Muccino con la relazione “Scrivere per il Cinema”.
La cadenza dei lavori sarà intercalata da interventi musicali a cura dell'Associazione “ Tropea Musica”.
Il richiamo, piuttosto impegnativo, della nascente Associazione all'Accademia degli Affaticati non ci può sottrarre di spendere qualche parola sull'antica Istituzione Accademica tropeana, che si vuole far risalire al tempo del vescovo pisano Pietro Balbo che portò nel 1461 nel territorio di Tropea la letteratura greca e latina, di cui era validissimo interprete.
Moltissimi sono stati coloro che hanno aderito, quali soci ordinari o corrispondenti, all'Accademia degli Affaticati, i quali hanno per più di quattro secoli mantenuto altissimo lo standard culturale della città di Tropea con le loro pregevoli opere nei diversi campi letterario, artistico, musicale, scientifico, filosofico, storico, dandole nel tempo un ampio e duraturo lustro culturale nel mondo.
Alcuni vogliono riconoscere in quell'Accademia la stessa che un tempo si chiamò “degli Amorosi Pagani”, che prese in prestito tale appellativo dalla commedia Impresa di Amore di Ottavio Glorizio, rappresentata la prima volta a Tropea nel 1600 a cura degli stessi Accademici Amorosi.
Concludiamo ricordando i nomi di coloro che appartennero, alla fine dell'Ottocento, all'atto finale, prima dell'estinzione, dell'Accademia degli Affaticati (Allaborantes), presieduta da Antonio Barone, affiancato dal segretario Nicola Scrugli. Essi sono:
Scipione Coniglio, Emanuele Romano, Giovan Battista Barone, Domenico Bragò, Carlo Gabrielli, Giacomo Barone, Giuseppe d'Aquino, Antonino Cimino, Antonio Pontoriero, Giuseppe Scrugli, Gaetano Ruffa, Ignazio Massara, Antonio Scrugli, Antonio Romano, Andrea Potenzoni, Onofrio Baldanza,
Girolamo Colace, Luigi Fazzari, Scipione Barone, Giuseppe Toraldo, Antonio Polito, Gaetano Jannelli, Antonio Mottola, Francesco Mottola, Bonaventura Arena, Luigi Elia, Gaspare Toraldo, Luigi Barone, Silvestro Raponsoli, Francesco Antonio Vallone, Vincenzo Scordamaglia, Fabrizio Tranfo.
(mag 2006)
L'attrice italoamericana Lucia Grillo presenta il suo film alla Calabria (F. Vallone) Mentre ci spostiamo dalla costa di Pizzo di Calabria verso l'entroterra vibonese, Lucia guarda fuori dal finestrino, mezzo aperto, dell'auto. Respira l'aria intensa di ginestre gialle, guarda gli arcaici tronchi d'ulivi che furono gli stessi dei suoi nonni, Lucia guarda, respira,
osserva incuriosita ogni cosa, poi ci dice, sicura e appassionata, che il suo Luogo è proprio qui. Vorrebbe vivere in questi posti, per assorbire tutto quello che questi luoghi le possono dare per poi andare e fare film per trasmettere agli altri il suo sentire. La Lucia che guarda fuori dal finestrino dell'auto è l'attrice Lucia Grillo, americana nata a New York, figlia di
emigrati calabresi di Francavilla Angitola, provincia di Vibo Valentia. Lucia in questi giorni è in Calabria, voluta dal critico cinematografico Loredana Ciliberto, per "La Settimana del Cinema" che si svolge a Cosenza, fino al 6 di questo mese, presso la Sala Cine - Teatro dello Scrigno Giallo di Città dei Ragazzi dove, alle ore 10.00 di sabato, presenterà il suo film "A pena do'
pana", un dolente documento sulla povertà del nostro Sud, ambientato all'indomani della Seconda Guerra Mondiale.
CONTINUA......
(mag 2006)
CIAO GERARDO! (E. Taccone) Gerardo sei stato unico!
Quando qualcuno ci lascia è facile abbandonarsi alle solite frasi retoriche di commemorazione: "era una persona buona, era eccezionale" e...così via di seguito.
Non è il caso di Gerardo che lascia la propria vita terrena in modo prematuro, compianto da tutti i tropeani che l'avevano adottato come figura simbolo di una Tropea che non c'è più: semplice, genuina e ricca di valori.
Gerardo soffriva di diabete ed alimentarsi era uno dei tanti problemi che lo affliggevano. Non era facile convivere con l'obesità ma ci riusciva con il sorriso e come un fatto ineluttabile. L'ultima volta che l'ho visto gli chiesi se avesse mangiato tanto. Mi rispose affermativamente con la sua solita disarmante allegria abbracciandomi.
Quando mi incontrava mi diceva :" Professore, (che non lo sono mai stato), quandu sonamu?" Si era portato a casa la grancassa per non volersi distaccare dalla sua fedele compagna. Questo anno ha suonato per l'ultima volta alla festa del "I tri da Cruci", come pure due anni fa avevamo suonato insieme riscuotendo successo e ammirazione da parte di tutti i tropeani.
Ricordo che gli portai una foto della sua esibizione a casa e con il suo solito e disarmante sorriso mi ringraziò senza dimenticare di chiedermi se avessimo raccolto le offerte per organizzare la festa.
Non so perchè il Signore, nella Sua infinita misercordia, l'abbia chiamato a Sè. Forse perchè c'era bisogno di un valido percussionista nella Grande Orchestra Celeste. Sta di fatto che i Tropeani rimpiangono il sorriso di Gerardo, persona stimata e voluta bene da tutti e non ne sentiranno la mancanza perchè sono felici di averlo conosciuto e perchè sanno che è iniziata una nuova vita, quella vera, meno fatua.
CONTINUA......
(mag 2006)
Proclamati i finalisti del Premio Berto La Giuria del Premio Letterario "Giuseppe Berto" si è riunita il 19 maggio a Milano, presso il Centro Nazionale degli Studi Manzoniani, per proclamare i finalisti della XVIII edizione.
Presieduta dal professor Giuseppe Lupo, e composta da Mario Baudino, Goffredo Buccini, Andrea Cortellessa, Paolo Fallai, Laura Lepri, Giorgio Pullini, Marcello Staglieno e Gaetano Tumiati, la Giuria ha selezionato una cinquina per la sezione storica dedicata alle opere prime di narrativa italiana ed una terna per le opere della sezione di narrativa straniera, di autori viventi, tradotte in lingua italiana e pubblicate nel periodo tra il 1 maggio 2005 ed il 30 aprile 2006.
Dai nominativi di seguito indicati usciranno i vincitori delle due sezioni del Premio, la cui cerimonia ufficiale e assegnazione avrà luogo sabato 3 giugno 2006 a Capo Vaticano - Ricadi presso il Centro Congressi "Giuseppe Berto".
Sezione opere prime narrativa italiana
Andrea Di Consoli, Lago negro, L'ancora del Mediterraneo
Alessandra Farkas, Pranzo di famiglia, Sperling & Kupfer Editori
Amineh Pakravan, Il libraio di Amsterdam, Marsilio Editori
Tea Ranno, Cenere, Edizioni e/o
Hamid Ziarati, Salam, maman, Einaudi
Sezione narrativa straniera tradotta in lingua italiana
Daniel Kelmann, Io e Kaminski, Voland Edizioni
Benjamin Kunkel, Indecision, Rizzoli
Rafik Schami, Il lato oscuro dell'amore, Garzanti
(mag 2006)
Ungheria 1956: tra storia e memoria Anche quest’anno l’attività convegnistica del Circolo Culturale L’Agorà si stà articolando in un panorama ricco e variegato di incontri: quello che si svolgerà martedì 6 giugno 2006, con inizio alle ore 17.30, presso la Sala Convegni
dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria , in Piazza Italia, risalta certamente, oltre che per l’interesse del tema trattato “Ungheria 1956: tra storia e memoria”, soprattutto per la presenza al convegno come ospiti de L’Agorà di due personalità di elevato profilo istituzionale e culturale.
Si tratta di S.E. Istvan Kovacs, Ambasciatore della Repubblica di Ungheria in Italia (presenza inedita di un massimo esponente della diplomazia magiara a Reggio) e del prof. Làszlo Cszorba, Storico e Direttore dell’Accademia d’Ungheria.
L’alto appuntamento culturale ripercorrerà alcune delle vicende più significative che interessano ed insanguinano il territorio magiaro che si oppose al regime sovietico.
Ricorda Marco Pannella, allora Presidente dell’Unuri (vice Presidente Bettino Craxi) a riguardo quei tragici fatti « … Partii subito per Vienna con altri dirigenti dell'Unuri (Unione Nazionale Universitaria Rappresentativa Italiana, fondata nel 1948 come “parlamentino” degli studenti e sciolto nel 1968) ad aiutare i profughi,stavamo al convento di Pierinstengas, tutta un'ala era occupata da ragazzi di Budapest scappati. Ne aiutammo alcuni a venire in Italia... Quando tornammo a Roma Michele
Notarianni e Romano Ledda del Pci mi chiesero di non far prendere all'Unuri una posizione netta sui fatti d'Ungheria. Ma non li accontentai.»
Ritornando alla presenza dell’Ambasciatore della Repubblica d’Ungheria, dott. Istvan Kovacs, a Reggio Calabria c’è da evidenziare che la stessa rappresenta un evento storico, in quanto è la prima volta che un alto rappresentante dello Stato magiaro viene in visita ufficiale nella città dello Stretto.
L’Ambasciatore nel corso della sua visita incontrerà il Sindaco Giuseppe Scopelliti, il Prefetto Luigi De Sena, l’Arcivescovo Vittorio Mondello, il Presidente della Provincia.
Nell’occasione, visiterà anche il Museo Nazionale della Magna Grecia, la Biblioteca Comunale, l’Archivio di Stato e quello Arcivescovile.
(mag 2006)
In Calabria “CAMPUS” è al quadrato - “Campus” il mensile degli universitari italiani verrà presentato a Arcavacata (F. Vallone) “Scendiamo in “Campus””. E’ questo il titolo dell’incontro con il Direttore del mensile degli universitari italiani “Campus” Giampaolo Cerri,
che si svolgerà presso l’Aula Filol 7 al secondo piano del cubo 28-B dell’Università della Calabria il prossimo martedì 30 maggio 2006 ore 10. Interverrano il Presidente del Corso di Laurea di Scienze dell’Educazione Giuseppe Spadafora e Mario Caligiuri, professore di pedagogia della comunicazione del’ateneo calabrese, al quale, nell’ultimo numero della rivista che verrà presentato durante la manifestazione, è dedicato un servizio in cui si parla delle prospettive dello studio dell’intelligence nell’accademia italiana. Infatti, nell’università calabrese
si sta studiando la possibilità di istituire un corso di laurea magistrale sull’intelligence.
La manifestazione verrà trasmessa in diretta via internet sul sito http://mondoailati.unical.it .
(mag 2006)
Amministrative, Palazzo Sant'Anna a Euticchio
Risultato telefonato alla tornata elettorale 2006. Ha prevalso la lista popolare 'Euticchio per Tropea' di Antonio Euticchio che con 2.183 voti pari al 47% dei votanti porterà a Palazzo Sant'Anna 11 seggi. Siederanno tra i banchi della minoranza i 4
consiglieri della lista 'Tropea per l'unione' di Pasquale Orfanò che ha conseguito 1.983 voti pari al 42,7% e l'unico consigliere della compagine 'Tropea libera' capitanata da Alfonso Del Vecchio che ha ottenuto 476 voti pari al 10,3%.
Si è conclusa così la tornata elettorale del 28/29 maggio, sul cui esito ha influito non poco il voto dell'elettorato di centrodestra che non ha potuto trovare d'acchitto alcun riferimento ideologico nei candidati appartenenti tutti all'area di centrosinistra. Come noto, Gaetano Vallone che fino all'ultimo si pensava potesse guidare una lista di centrodestra ha preferito non prendere parte alla competizione elettorale, dopo oltre quarant'anni di politica attiva. Non ha resistito tuttavia di salire sulla terrazza dell'Antico Sedile e di salutare e ringraziare i concittadini ricordando il proprio servizio reso
alla città di Tropea, i punti salienti e le varie tappe che l'hanno caratterizzato.
Ora ci attendiamo che da parte del nuovo sindaco e da coloro che saranno nominati responsabili dei vari comparti operativi una guida sicura che restituisca fiducia e entusiasmo a tutti i cittadini (prima che ai turisti) e che persegua gli obiettivi di sviluppo e rilancio della città in forme innovative di condivisione e partecipazione.
(mag 2006)
Premiati i “Ricordi d´immigrazione” di Mar del Plata
Il 19 maggio a Mar del Plata in Argentina sono stati scelti i vincitori del 1° Concorso Internazionale Italiano di Poesia "Ricordi d´immigrazione" , organizzato dalla Gioventù Calabresa della città argentina.
Da Argentina, Mexico, Venezuela, Italia, Austria e Uruguay sono tantissimi lavori che hanno dato un carattere internazionale all'evento. A decretare la vittoria delle poesie di Silvia Masmitjade Conforte (Al inmigrante), Gloria Laruffa (Tu única valija) e Antonio Ettore (Poema del inmigrante) è stata la giuria che era composta dal presidente del Circolo Calabrese Marplatense Pietro Florio, il presidente del Comites di Mar del Plata Rafael Vitello, la conduttrice del programma radio "Italia fra noi" e vicepresidente del Comites Felisa Pomicio e membri del Consiglio
Direttivo del Circolo Calabrese Marplatense. E tre menzioni speciali, oltre ai primi tre classificati sono andati a: "Te sueño" di Gloria Laruffa, "Sotto la nave, prima della partenza per l`Argentina" di Antonio Cotroneo (Austria, ma è di Tropea) e "Brav`immigranti italiani!" di Teresa Marzialetti de Gaspari (Uruguay).
La Gioventú Calabresa di Mar del Plata, in seguito al successo dell'iniziativa, si è riproposta di continuare a lavorare con altri progetti rivolti alla comunità calabrese e italiana in generale che vive nella città.
Ecco i testi della poesia vincitrice e di quella che ha ottenuto la menzione speciale:
AL INMIGRANTE
Atravesando extensos mares
Llegaste un día a estas tierras,
Los ojos llenos de asombro,
Y en el alma, una gran pena…
Asombro de ver cosas, distantes y diferentes,
Costumbres, lenguas y gentes, la geografía, el paisaje…
Y pena de haber dejado seres que tanto amabas…
Allá queda l`Italia… Tan lejana y devastada…
"No hay cabida para todos"… y debiste emigrar
Tenían los brazos fuertes y ganas de trabajar.
Miraste hacia delante y enjugaste una lágrima
Que se asomaba a tus ojos y se negaba ocultar.
Así sembraste los surcos, y cosechaste sus frutos,
Construiste los caminos, las casas, los edificios,
Iglesias, puentes y también los municipios…
Todo lo fuiste ganando con sudor y sacrificio…
Todo pasó por tus manos, ladrillo, cuero, madera,
Las telas, piedra, metal.
Todo no fue suficiente
Y también "hiciste la mar" con frío, viento, lluvia
Y con tormentas… de igual modo salías a trabajar.
Así a tus hijos forjaste y fueron creciendo nietos
Así dos patrias ganaste una la Argentina, la que escogiste
Otra… la que siempre añoras, la tierra de tus raíces,
Esa que jamás olvidas… ¡L`Italia que vos naciste!...
Por eso querido "gringo"… en este sencillo verso
Te brindo humilde homenaje, esta Patria se hizo grande
Por el esfuerzo y coraje de todos y cada uno
De esos miles de inmigrantes que llegaron a este suelo…!
Silvia Masmitja de Conforte
SUTT'A NAVI, PARTENZA PER L'ARGENTINA
Arrivar´o portu, aspettanu cu duluri,
portaru na sula bbalici ligata,
dinta ricordi, na cangiata,
partenza, n´atru paru d´uri.
I marinari carricanu lentamenti,
´nte stivi, nte cabbini cristiani,
u su portati, mari mari, luntani,
pa ´Mmerica, novu continenti.
´Ndavi tanti sutt´o papuri,
cu amici, mammi, mugghier´e parenti,
u passanu ´ccu dii, l´urtimi momenti,
prima u pigghian´u "status": d´ emigranti.
´Nzemi, ficiru l´urtimu viaggiu,
u ci dunanu umanu caluri,
u spartunu gralimi, duluri,
u m´hannu spiranza, curaggiu.
N´anziana matri, abbrazzat´o figghiu,
ciangendu, l´urtimi cunsigghi ´nci duna,
perdiu puru l´atri, a cercari fortuna,
Argintina, ´nci sciuppa l´urtimu gigliu.
Du giuvunei, d´aeri forzati sposi,
si tenunu stritti, forti forti pi manu,
dop´a partenza siparati, ammanu ammanu,
no parranu, l´occhi dinnu tanti cosi.
Eppiru na sula nottata d´amuri,
iu parti, quantu ´nci manca?
Comu tanti du paisi, viduva janca,
chi aspettanu l´omini, cu duluri.
Sutta sutta , na spiranza ca partenza,
pimm´u si nesc´i na vita ´ngrata,
aspettand´i l´omu a suspirata chiamata,
n´abbeniri cu menu sufferenza.
Nu previti prega vicin´a du frati,
su portaru pi divina cunsulazioni,
prima u si ´ndi vannu, i diu a binidizioni,
nommu, puru du Signuri scordati.
Quantu duluri, quant´a ciangiri,
ca sutt´a sta grandi navi,
c´e' cu occhi cchiu' non´avi,
pi quantu figghi, vitti partiri.
Pi avutri mundi hann´i jiri,
u s´abbuscanu nu morz´i pani,
dop´u mari, no sannu chi dumani,
cercandu nu cchiu' degnu abbiniri.
Nzigno' a storia nenti,
a cu avutu ci cumanda,
s´a l´atru mundu manda,
i propri figli, a propria genti.
Eppiru mai cori, i puliticanti?
No suffruni videndu sti sceni?
facendu l´attori, i balcun´e palcosceni,
e i navi s´inchinu d´emigranti.
Nenti ficiru, mai farannu,
sti gargi aperti ´ngannanti,
pi sti poviri, forzati "migranti",
sti partenzi, quand´i fermerannu?
Antonio Cotroneo di Tropea
(mag 2006)
La Shoah italiana di Calopresti "Non è stato certo facile scegliere le nove testimonianze di ebrei italiani sopravvissuti allo sterminio nazista. Davanti a me scorrevano vite complesse, che non si sono fermate neppure quando, entrati bambini nei campi di annientamento, vedevano sparire i loro genitori. Per molti mesi non riuscivo a dormire ascoltando quei racconti così toccanti e forti.
Ho così selezionato affidandomi alla simpatia, all'emozione che via via provavo". Mimmo Calopresti spiega così l'improbo compito che gli è toccato durante la lavorazione del documentario Volevo solo vivere realizzato per la Shoah Foundation di Steven Spielberg e presentato Fuori Concorso a Cannes.
Nel documentario di Mimmo Calopresti sono raccolte le testimonianze di nove sopravvissuti italiani ai campi di concentramento nazisti.
L'opera era stata proiettata lo scorso 26 gennaio all'Auditorium di Roma in occasione della Giornata della memoria, e presentata alla Casa del Cinema dal regista, accompagnato dal sindaco di Roma Walter Veltroni e da Mark Edwards, produttore dello Shoah Foundation Institute.
Per il docu-film della durata di 75 minuti sono previste proiezione nelle scuole e, come ha confermato l'amministratore delegato di Rai Cinema Giancarlo Leone, ''andrà poi anche in tv e diventerà un Dvd'''. L'uscita nelle sale è prevista solo in poche città. Sulla possibilità di una maggiore diffusione, Leone ha detto: ''ci appelliamo alla sensibilità degli esercenti''.
Si tratta di una produzione Gagè, Wildside Media in coproduzione con Rai Cinema, Ventura Films e RTSI-Televisione Svizzera, e da fine agosto si potrà noleggiare, mentre da metà ottobre sarà messo in vendita il dvd con il commento di Spielberg.
Calopresti spera di tornare presto a girare un nuovo film, il cui titolo provvisorio è L'invito, prodotto dall'Istituto Luce e interpretato da Gerard Depardieue Toni Servillo.
(mag 2006)
A 'La Pace' debutta la Compagnia 'I Tropeani' (E. Taccone) La Compagnia teatrale "I tropeani" farà il proprio debutto al teatro La Pace di Drapia il 2 giugno 2006 alle ore 21 con la commedia brillante in 2 atti "N'autru jornu senza suli", tratta dal lavoro teatrale di Enzo Godano "Fatti di poveri svinturati". Il Presidente della Compagnia
è Enzo Godano che per l'occasione diventa regista.
E' la rievocazione di una vita che ormai non ci appartiene perchè riguarda il passato quando negli anni '50 le famiglie calabresi lasciavano il proprio paese con la classica valigia di cartone per lavorare al Nord, dove non riusciva ad integrarsi con il tessuto cittadino della grande metropoli conservando tutte le caratteristiche meridionali unitamente al dialetto. Tutto in una stanza: la vita si svolgeva con gli avvenimenti tradizionali, scanditi dal tempo e dai contatti con i vicini anche loro del paese di origine. Nascite, fidanzamenti, matrimoni, vecchiaia e morte, l'iter di un cammino scontato e inesorabile.
La Commedia, pure nell'intento di strappare sorrisi, descrive con nostalgia i valori che non ci sono più. Oggi tutto è cambiato e di quei tempi nulla è rimasto. La semplicità, l'ospitalità, la generosità sembrano una vecchia e sbiadita cartolina rinchiusa nel cassetto dei ricordi.
Gli attori giovani e meno giovani, tutti dilettanti, affrontano l'impegno con inevitabile emozione e preoccupazione. Recitare sul palco enorme del teatro 'La Pace' fa venire la pelle d'oca anche ad attori abituati a calcare le scene. L'impegno nella preparazione c'è stato, le scenografie sono state approntate all'insegna del risparmio perchè la Compagnia non dispone di mezzi. Trattasi di un teatro povero e popolare che ci auguriamo abbia un seguito perchè quando si parla delle nostre radici è sempre utile il confronto tra un passato dimenticato ed un presente in continua evoluzione.
Non anticipiamo nulla della storia per non guastare la sorpresa.
In bocca al lupo ragazzi e...grazie per la determinazione con la quale avete portato a conclusione le vostre estenuanti prove.
Siamo sicuri che il pubblico, il vostro pubblico, vi sosterrà con entusiasmo ed applaudirà il lavoro, la fatica e... la bravura!
(mag 2006)
Quando avrò sessantaquattro anni! (R. Silipo) Chissà come si immaginava davvero i suoi 64 anni Sir Paul McCartney nel 1967, quando di anni ne aveva venticinque e il coetaneo e rivale Mick Jagger diceva con ingenua superbia «mi sentirei un idiota a cantare ancora il rock a quarant’anni» mentre i coetanei Who speravano «di morire prima d’invecchiare». Lui, Sir Paul, sceglieva piuttosto la strada dell’ironia e
si dipingeva nella famosa ballata «When I’m 64 » senza capelli, dedito al giardinaggio e ai nipotini («Vera, Chuck and Dave»), incerto se la sua fidanzata ancora avrebbe avuto bisogno di lui.
Domenica 18 giugno McCartney i 64 anni li compie sul serio ed è decisamente più spesso su un palco a cantare che in giardino a zappettar gerani, è nonno ma ha anche una figlia di tre anni dalla seconda moglie Heather Mills, la bionda assai vispa da cui ha appena divorziato. Due dei Beatles, John Lennon e George Harrison, a 64 anni non ci sono arrivati e sono molti di quella generazione ad essersi persi per strada prima di invecchiare. Gli altri, in compenso, non hanno nulla del pensionato sulla panchina, anche se qualche capello lo hanno comunque perso, perché i tempi cambiano ma la natura resta implacabilmente uguale a se stessa. E la classe di ferro 1942 conta
rappresentanti combattivi e coriacei un po’ ovunque, non solo nel rock: attori, sportivi, autori, politici. Tutti appassionati al lavoro che si sono scelti a vent’anni, tutti, loro malgrado, con un aspetto da vecchi ragazzi un po’ stropicciati.
«E’ vero, sembriamo tanti ragazzi invecchiati - dice Gabriele Lavia, che i suoi riccioli li ha ancora tutti e si definisce con civetteria «vecchio guitto» - ma non è un complimento. Gli anni sono passati e non abbiamo conquistato maturità, autorità. E’ il vero problema di questa nostra generazione incerta e mutevole: mio padre alzava un sopracciglio e mi gelava il sangue, le mie figlie mi ridono in faccia». A vent’anni, come si immaginava che sarebbe diventato a 64? «Non so mica se ci pensavo, a quell’età i sessant’anni sembrano così lontani. E comunque sono sempre stato pessimista, fin da bambino, ho sempre visto il futuro nero. Tutto quello che ho ottenuto è frutto
della fatica, della volontà, mai della fortuna. L’unica cosa sicura nella mia vita era che volevo dedicarmi al Teatro, con la T maiuscola. Con gli anni invece ho dovuto imparare a fare i conti con la t minuscola, con la quotidianità».
«64 anni? Non ho mai pensato nemmeno di arrivarci». Carlo Tullio Altan, impareggiabile disegnatore satirico, anche lui ha ancora tutti i suoi capelli ma non ama parlare di se stesso: «Preferisco che parlino le vignette per me, quello che penso e quello che è stata la mia vita non sono necessariamente coincidenti». Insieme a ElleKappa, Staino e Vauro ha firmato «Diversamente giovani: una vecchiaia tutta da ridere», il calendario 2006 dell’Auser (l’annociazione per la solidarietà e la valorizzazione delle persone anziane). Vignette crudeli e divertentissime, che spazzano via ogni retorica sul tempo che passa, con fulminanti dialoghi tra pensionati: «In fondo siamo una
risorsa della società» - «E’ la società che non è una risorsa per noi». «A ben guardare anche la vecchiaia ha il suo bello» - «Devo cambiare occhiali».
A essere assolutamente convinto che anche la vecchiaia ha il suo bello è invece Oliviero Toscani: «Solo gli stupidi riescono a vedere la bellezza esclusivamente nelle cose belle - dice passandosi le mani nei capelli, foltissimi - la bellezza è ovunque, bisogna saperla trovare perché è l’unica possibilità di salvezza». A vent’anni non pensava al futuro, piuttosto viveva il presente con incoscienza e passione «anche perché sono tuttora convinto che si ha la stessa età per tutta la vita, certo il corpo cambia, ma l’anima rimane la stessa. Vedo continuamente ventenni con l’animo vecchio, purtroppo i ragazzi oggi hanno avuto tutto facile e non desiderano più nulla, mentre
Picasso a novant’anni era un ragazzino. La razza umana è divisa in persone creative, che non smettono mai di dubitare, di farsi domande, e ragionierini calcolatori che cercano soltanto la sicurezza. L’uomo che sogna è un Dio, quello che ragiona è un mendicante sul ciglio della vita».
Né sognatore né mendicante l’illustre 64enne Dino Zoff, ex ct della Nazionale, ex portiere dalla carriera straordinaria. Tipo di poche parole e molti fatti, genitori contadini, radici mai rinnegate. Idee chiare, sempre. E una filosofia di vita che l’ha portato lontano dalle mode: uno che, quando decise di ritirarsi alla veneranda età di 41 anni, se la cavò con il brontolìo del tuono: «Non posso parare anche l’età».
(giu 2006)
A Briatico, ad Est della Rocchetta emerge un'antichissima bitta d'attracco (F. Vallone) Ad Est della Rocchetta di Briatico, a pochi metri dalla vetusta torre d'avvistamento, c'è un mondo tutto da scoprire. In questi giorni una straordinaria bassa marea lascia intravedere in secca numerose strutture subacquee antiche, scogli con tracce di lavorazione, piattaforme, canali ed anche un'interessante bitta d'ammaraggio, una di quelle strutture a forma di fungo
che si trovano ancora oggi in tutti i porti del mondo e che servono per legare le funi delle navi ormeggiate. Certo gli archeologi conoscono bene questa realtà subacquea, loro, nei volumi specialistici, inquadrano la cronologia assoluta degli insediamenti individuati nel territorio oggetto dell'indagine, e la fissano tra il III-II sec. a.C. ed il IV sec. d. C.. Noi conosciamo anche altre strutture a terra, attorno alla Rocchetta, che il mare alcuni anni fa fece uscire fuori dalla sabbia, nel corso di una violenta mareggiata. In particolare ricordiamo un antico muro con disegni arcaici colorati in blu che mostrano imbarcazioni a vela e a remi, un sole, le onde del mare in tempesta.
Forse un dipinto murale ex voto per uno scampato pericolo o per un naufragio finito bene. Successivamente il muro venne ricoperto completamente dalla sabbia, durante una successiva mareggiata. Secondo alcune vecchie mappe e dai racconti popolari dei pescatori del luogo, quel muro conduceva alle stanze della cosiddetta dogana, costruita sempre ad est della torre Rocchetta sulla terraferma. Negli atti di un convegno, svoltasi più di quindici anni fa a Giardini Naxos, precisamente la V rassegna d'archeologia subacquea del 1990, vengono analizzate le strutture subacquee presenti attorno alla torre di Briatico detta "La Rocchetta". Con questo nome si indica il rudere di una torre ubicata su
uno scoglio a mare; lo studio prettamente geologico della zona chiarisce che il suddetto scoglio, e quindi anche la torre Rocchetta, hanno avuto nel tempo posizioni diverse rispetto al mare, sicchè, a fasi alterne, la piattaforma, da basamento strettamente connesso alla riva, è diventato scoglio isolato nel mare e viceversa. Oggi la costa, in questo tratto di mare di Briatico, è in forte arretramento. La torre, oggi restaurata e protetta da massi flangiflutti, ingloba un muro di mattoni a malta, probabilmente d'epoca romana. Sempre a est della stessa torre sono presenti quelli che ora sembrano cinque scogli in parte emergenti, con tratti subacquei che si protengono nell'area, la presenza
di una bitta su uno scoglio e di altre due su uno scoglio vicino. Queste presenze portano ad ipotizzare l'esistenza di un antico punto d'attracco organizzato. Sugli scogli vi sono, tra l'altro, una serie di scassi, un foro circolare di 210 centimetri e un canale a cielo aperto. Nello studio del '90 s'ipotizza l'esistenza di una tonnara antica. Oggi con questo straordinario fenomeno di bassa marea che si sta verificando da qualche giorno, tra le 17.00 e le 18,30, sono visibili le strutture che si ergono, in tutta la loro grandezza, da un mare che sembra quasi prosciugato dell'acqua. Un vero interessante spettacolo da non perdere.
(giu 2006)
A Potenzoni si è svolta la XII Edizione dell'Infiorata (F. Vallone/20.06.2006) Da tre quattro giorni a questa parte, sono stati tantissimi gli abitanti di Potenzoni di Briatico che si sono impegnati a reperire, nel circondario vibonese, milioni di petali colorati. Sono loro, ogni anno, uomini, donne e bambini, giovani e anziani, che vanno instancabili per campagne, orti e giardini a chiedere in regalo i colori della natura,
foglie, petali, fiori per dipingere il sacro, tracciare ancora una volta, per il rito ormai tradizionale, effimeri tessuti damascati sulle strade del proprio paese. Una strana raccolta colorata che ci ricorda tanto l'antica cultura legata ai rituali di Persefone, di Kore, di Proserpina, e di quando si andava a raccogliere petali e fiori nelle campagne assolate vicino al nostro mare degli Dei. Così, ceste stracolme di profumi, di colori, di sapori, di fiori si accumulano, si riempiono sacchi di petali, si dividono pazientemente per colore e tonalità, si spruzzano continuamente con dell'acqua per mantenerne la freschezza, si costruiscono personali tavolozze colorate da usare per la propria strada di fiori.
Rose rosse, gialle ginestre, roselline bianche, gialle, rosa e di altre mille tonalità, margherite bianche e gialle, garofani profumati di antico, papaveri rossi, gialli ed anche quelli viola dell'oppio, fiori di cardo violacei, e tantissimi altri fiori selvatici, spontanei e coltivati. Poi, come per magia, sono entrati in gioco gli artisti - ideatori, i giovani disegnatori, i realizzatori, gli esecutori posatori, quelli che hanno completato e quelli che infine tengono umidi e bagnati i lavori finiti per farli durare più a lungo. E le strade del piccolo paese, con sole 250 anime, si sono animate, festose, dei soggetti ideati da giorni. Le pitture floreali, dipinte dal sentire e del sentimento collettivo,
hanno preso, sin dall'alba di domenica, lentamente forma. Abbiamo visto tanta devozione e competizione, momenti di spiritualità cristiana ma anche momenti di esaltazione personale, sfida e fratellanza, umiltà ma anche orgoglio. In questo insieme di "passioni", espressione tipica di vitalità popolare, stà forse tutto il segreto di quest'arte così insolita e che lascia stupefatti per la bellezza, la delicatezza, l'armonia e la perfezione delle tematiche religiose rappresentate.
Da dodici anni a questa parte, anno dopo anno, i disegni composti per le strade del paese sono stati sempre diversi e Potenzoni di Briatico si è ancora una volta "vestito" di fiori. La valutazione delle effimere opere floreali è stata curata, come sempre, da Padre Lorenzo Di Bruno e del suo gruppo di "esperti". Quella della gente di Potenzoni rappresenta annualmente un'occasione, tra le più importanti, attraverso la quale manifestare l'attaccamento alle proprie radici culturali e alle antiche tradizioni religiose scomparse in altre zone della Calabria. L'idea è quella di decorare le piazzette, i vicoli, le strade, il sagrato della chiesa e le strette viuzze del paese con i fiori colorati.
Anticamente, in tutta la zona del vibonese, era abitudine rallegrare le processioni religiose del Corpus Domini con una semplice "pioggia" di petali di rose ed altri fiori che venivano lanciati dai balconi e dalle finestre al passaggio del Santissimo. Sulle ringhiere degli stessi balconi e sui davanzali delle finestre venivano "esposte", in quella occasione, delle antiche coperte damascate e arabescate. Successivamente, più di dieci anni fa, si iniziò a decorare le strade con semplici e arcaici disegni quali stemmi, cornici, fiori e semplici simboli cristiani, usando materiali grossolani come foglie o grandi petali, per arrivare fino ad oggi con le raffinatissime e sofisticate tecniche di decorazione floreale del manto stradale.
Con questa dodicesima edizione dell'infiorata si può dire che Potenzoni, capitale dei paesi infiorati del Sud, ha raggiunto la perfezione con i tappeti allestiti con materiali floreali molto raffinati tessendo morbidi e vellutati disegni, splendenti dei più vivi colori che solo la natura possiede e sa offrire in primavera. Da qualche anno a questa parte gli allestimenti sono vere e proprie sacre rappresentazioni temporali. Sono, per lo più, segni sacri, icone, simboli religiosi, crocifissi, madonne, il Sacro Cuore di Gesù. "In origine quest'usanza doveva essere un antichissimo rito di passaggio, un rito pre-cristiano della comunità legato al passaggio stagionale, alla primavera, che il filo ancestrale della tradizione aveva
perpetuato in una festa religiosa tra le più suggestive.
Ora quel rituale, mai dimenticato, mai sradicato dalla memoria collettiva, sopravvive nell'Infiorata del Corpus Domini, che conserva straordinariamente intatto tutto il fascino magico - religioso dell'antichità". Ed è un'autentica festa di popolo, carica di socialità e di quei sentimenti sanguigni ed insieme delicati, che connotano la nostra gente del Sud Italia. Sono speciali accadimenti senza tempo, cerimoniali che sono "memoria superstite" di quella "cultura rionale" che altrove tende a disgregarsi. Come in una saga medioevale, i quattro rioni di Potenzoni, creati e battezzati per l'occasione, Glicine, Torre, Chiesa e Agave, si sono affrontati fino all'ultimo petalo. Anche quest'anno, ci ricordava Anna Manco da noi intervistata
telefonicamente, la data importante della domenica, come due anni fa, la lavorazione mattutina delle composizione (sin dalle 5 di mattina), la presenza di quattro spazi, uno per rione, riservati esclusivamente ai bambini e ai ragazzi del paese. I giovani decoratori hanno avuto modo di esprimere tutta la loro arte, la fantasia e la loro spontanea devozione popolare. La presenza del Vescovo, Domenico Tarcisio Cortese, che ha impreziosito l'evento. Tutto il paese si è mobilitato per offrire, ai tanti visitatori arrivati a Potenzoni, accoglienza, amicizia e tanti colori presi in prestito dai fiori. E mentre i fiori dei tappeti già iniziavano a divenire proprietà del vento, una voce nell'aria: appuntamento all'infiorata del 2007.
(giu 2006)
Una porzione di Xyrichthys novacula con una spruzzata di limone
(F. Vallone) Ve la mangereste una bella padejata di Xyrichthys novacula? Magari con una fettina e una spruzzata di limone… Siamo sicuri che molti di voi non saprebbero rispondere a questa strana domanda. Poi, se vi aggiungiamo che questi impronunciabili Xyrichthys novacula si possono chiamare anche confidenzialmente "surici" la cosa si complica. Surici in calabrese significa, infatti, sorcio, topo, un animaletto
non certo bello da vedere. La questione si complica sempre di più… ve la mangereste una bella padellata di topi fritti? Certo che no! Ma vi sveliamo subito che stiamo parlando dei famosi e gustosi surici - pesci, i Novacula lineolata, il pesce pettine rosa (o anche verde) che noi calabresi conosciamo con il nome di surici. Ma ecco la scheda scientifica ed ufficiale aiutati in questa impresa da Pino Procopio di Pizzo di Calabria, vero esperto di esseri marini d'ogni tipo e latitudine e direttore del locale Museo del Mare: "Il surice è un lobride con profilo del capo molto spiovente e i lati del capo con sottili linee - striature bluastre. La pinna dorsale di questo pesce ha inizio sul capo. Le femmine, di solito più piccole, sono rossastre;
i maschi, molto più grandi, sono di colore grigio-verde tendenti anche al verde bluastro. Questo pesce ha una morfologia particolare, a cominciare dal corpo alto e molto compresso lateralmente. Anche la testa appare piuttosto schiacciata, da qui il nome volgare di pesce pettine o pesce rasoio, ed ha profilo anteriore quasi verticale. La bocca, anch'essa di ridotte dimensioni, è localizzata nella parte bassa della testa, risultando così molto distanziata dall'occhio". È diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo fino all'Egeo (è però piuttosto raro nell'Adriatico settentrionale), ed, essendo una specie di acque calde, la sua diffusione aumenta scendendo verso il sud, per cui è molto frequente nel Tirreno meridionale, nel mar Ionio e nel canale di Sicilia.
La fascia di profondità dove questo pesce vive va dai 15 ai 35 metri di profondità, su fondali con sedimento fine, nei quali il pesce s'infossa con la testa rivolta in avanti. Sembra trascorrere l'inverno generalmente e costantemente affossato sottouno strato di sabbia.
Questo caratteristico pesce, contrariamente alla maggior parte dei lobridi, predilige i fondali sabbiosi o ghiaiosi, anche se non è escluso di poterlo rinvenire in corrispondenza delle scogliere sommerse e delle praterie di posidonia. Le carni di questo pesce sono bianche e molto gustose. Lungo la nostra Costa degli Dei si pesca dall'Agitola a Nicotera, con particolari zone pescose conosciute da pescatori e appassionati a Pizzo, Briatico, Sant'Irene, Zambrone e Parghelia, Tropea, Ioppolo e Nicotera. Le zone più pescose vengono definite e mappate, a memoria, con i riferimenti delle coordinate a terra, localmente la zona pescosa è detta "acqua di surici", molto ricercati sono gli spazi soglia, al limite tra scogli e aree sabbiose, gli scacchi, dove si alternano
zone sabbiose a piccole aree con pietre, e le zone sabbiose, totalmente prive di massi. Nelle stesse acque si incontrano e si pescano solitamente altri due tipi di pesce, i rombi, in dialetto chiamati palaje, un pesce simile alla sogliola e le velenose Tracine. Il pescatore esperto nella pesca dei surici riesce di solito a distinguere la toccatina dei surici da quella degli altri pesci e nel momento di far salire dalle profondità il pesce riesce a capire se la cattura riguarda un surice o altro. Il pesce pettine si cattura quasi esclusivamente a bolentino, sia con lo classica lenza a mano che con l'aiuto di canna e mulinello, gli ami sono molto piccoli. La scelta dell'esca non rappresenta un problema e si può usare quasi di tutto: dai vermi ai pezzi di crostaceo
anche se nella zona vibonese si predilige il frammento d'acciuga fresca. L'abboccata del pesce pettine è molto decisa e, malgrado la taglia ridotta, si difende con grande energia, anche fuori dall'acqua con dolorosi morsi. Il pesce rombo nella risalita si posiziona di piatto e oppone una incredibile resistenza all'acqua illudendo molte volte i pescatori che pensano di aver pescato surici enormi. A differenza degli altri lobridi, il surice ha carni bianchissime, molto gustose e apprezzate per la loro squisitezza. Vengono attribuiti al pesce pettine i seguenti nomi dialettali: razon in Liguria, pecorella in Campania, pettine nelle Puglie, surici in Calabria e Sicilia. A Briatico la pesca dei surici avviene in acque anche molto basse, tanto basse da far distinguere,
quando il mare è calmo, il pesce mentre abbocca all'amo, a vista, sin da sopra la barca. Il surice, dall'aspetto e con i suoi colori vivaci, sembra più destinato all'acquario che alla cucina: si presenta piccolo, piatto e dai colori variopinti, ma le sue carni sono tra le migliori per una frittura sopraffina. Magari utilizzando un olio d'oliva locale di Papaglionti di Zungri per arricchire ulteriormente il sapore. Questo tipo di pesce viene consumato sempre freschissimo, infarinato e fritto in abbondante olio, salato e presentato nel piatto con qualche fettina di limone. La ricetta, semplice e gustosa, è uno dei piatti più ricercati nei ristoranti della costa vibonese.
(giu 2006)
Natuzza Evolo, la mistica di Paravati, tra due mesi compirà 82 anni (F. Vallone) Il piccolo paese di Paravati è una frazione di Mileto, in provincia di Vibo Valentia. Da anni, ma forse da sempre per destino divino, questo luogo è legato al nome di Natuzza, un nome che apre le porte ad un vero e proprio universo di misticismo, di mistero, di sacro e di irrisolto. Questa straordinaria storia di Natuzza Evolo sembra una storia lunga e lontana migliaia di anni, persa nei racconti del tempo, ed invece ci rendiamo conto che nasce ed inizia nel nostro Novecento appena passato e si trova oggi ad essere storia di vita del duemila, storia attuale che, comunque,
fuoriesce da ogni tipo di umana visione.
Via Umberto I di Paravati, è qui che ha sede una fondazione molto particolare che porta il titolo di “Cuore Immacolato di Maria - Rifugio delle Anime”. Abbiamo letto con attenzione l’atto costitutivo e lo statuto associativo, possiamo constatare che è l’unica associazione al mondo a riportare nel suo atto di costituzione alcune frasi che arrivano direttamente dalla madre di Cristo, dalla Madonna. Il notaio che a suo tempo ha redatto l’atto passerà certamente alla storia per questo! Arriviamo a Paravati e i pullman dei pellegrini, parcheggiati lungo la strada a destra e sinistra, arrivano fino a fuori il paese, da un lato fino a Mileto, che dista alcuni chilometri, dall’altro lato si perdono in aperta campagna. In paese la scena che si presenta ai nostri occhi è veramente incredibile: gente, gente, tantissima gente… gente dappertutto e ovunque in attesa di vedere, in qualche modo, Natuzza Evolo, la Mistica.
La Gente richiamata da ogni parte del mondo qui diventa un insieme di anime, anima. La folla colorata è fluido umano, alcuni stendardi dei cenacoli di preghiera svettano alti e dividono simbolicamente provenienze diverse, uno stendardo porta il nome-luogo-lontananza di New York, un altro stendardo più colorato segna un gruppo di australiani. È veramente impressionante il modo in cui seguono il passo verso il luogo voluto da Natuzza e lo sguardo verso le campagne spianate in attesa di gente e della signora con gli occhiali, un poco tremolante. Natuzza rivolge sempre un saluto alla gente e dice sempre che prega per tutti. A raggiungere il centro di Natuzza immerso nel verde, assieme a noi migliaia di persone cercano rifugio e ristoro presso il giardino, per continuare a pregare, per mangiare un panino o semplicemente per un attimo di riposo. Decine di volontari offrono aiuto, altri supportano i banchi vendita di souvenir, riviste
e pubblicazioni su Natuzza, crocifissi, medagliette ed ogni altro oggetto sacro ed è a questo punto che ci accorgiamo che Paravati è diventato luogo eletto anche per il mercato della fede come era già accaduto per Paola, Pompei, San Giovanni Rotondo, Polsi. Qualcuno parla della fondazione nata in nome di questa mistica e vogliamo approfondire questo interessante aspetto. Dopo un po’ entriamo nell'auditorium del centro ed incontriamo Vincenzo Varone, direttore responsabile della rivista “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, Padre Michele Cordiano e il sacerdote Pasquale Barone, presidente della fondazione. Nella grande sala, intanto, Natuzza è seduta tra la gente in quarta fila, accanto ad un pilastro. La cosa strana è che la gente, quel giorno, non si era accorta della sua presenza in platea. Appena questo si realizza tutti si stringono attorno alla mistica di Paravati per salutarla. Ci avviciniamo anche noi,
le stringiamo la mano ed è questo un momento emozionante pensando a quelle famose emografie prodotte da quelle mani e riprodotte in migliaia di illustrazioni nei volumi monografici. Natuzza è un personaggio misterioso e straordinario ma nel contempo di una semplicità estrema ed è proprio lei l'ispiratrice di questo progetto che si chiama "Cuore Immacolato di Maria - Rifugio delle Anime".
Abbiamo chiesto a Vincenzo Varone di voler rispondere ad alcune domande per capire come è nata l'associazione e successivamente la fondazione, la rivista, il progetto.
Varone ci parli di questa associazione, quando è nata e perché?
Tutto è nato più di dodici anni fa, precisamente il 4 dicembre del 1986. Natuzza Evolo incontra il parroco e lo sollecita ad occuparsi della realizzazione di un'opera spirituale e sociale nella sua Paravati.
Quindi Natuzza Evolo è stata l'ispiratrice di questa grande realtà?
"Non è stata una mia volontà", ripeterà più volte Natuzza. "Io sono solo la messaggera di un desiderio manifestatomi dalla Madonna nel 1944, quando è apparsa nella mia casa, dopo che ero andata in sposa a Pasquale Nicolace. Quando l'ho vista, Le ho detto ((Vergine Santa, come vi ricevo in questa casa brutta?)), Lei mi ha risposto: ((Non ti preoccupare, ci sarà una nuova e grande chiesa che si chiamerà "Cuore Immacolato di Maria -Rifugio delle anime" e una casa per alleviare le necessità di giovani, di anziani e di quanti si trovino nel bisogno".
"Da allora, ogni volta che io vedevo la Madonna, Le chiedevo quando ci sarebbe stata questa nuova casa, e la Madonna mi rispondeva: ((Ancora non è giunta l'ora)). Quando l'ho vista nel 1986 mi ha detto: ((L'ora è giunta)). Io, vedendo tutti i problemi delle persone, che non c'è posto dove ricoverarli, ho parlato con alcuni miei amici che conoscevo e con il parroco don Pasquale, e allora loro stessi hanno formato l'Associazione".
Belle queste parole di Natuzza che lei ci riporta fedelmente…
Sì, sono parole destinate a non conoscere l'usura del tempo ed a restare impresse per sempre nel cuore e nell'anima.
E poi come sono andate le cose, come si è concretizzata la struttura?
Don Pasquale Barone informa il Vescovo monsignor Domenico Tarcisio Cortese di questa richiesta. Da lì a poco, l'Ordinario diocesano dà il suo assenso alla realizzazione del progetto, come strumento operativo di una volontà di Bene. Il cammino è avviato.
Quando nasce ufficialmente l'associazione?
L'associazione "Cuore Immacolato di Maria - Rifugio delle Anime" nasce ufficialmente nel 1987. Precisamente il 13 maggio del 1987, davanti al notaio Nunzio Naso ed alla presenza del Vescovo.
Questo realizzare un'associazione quante persone ha coinvolto?
Da quel 13 maggio inizia un'esperienza unica e irripetibile, destinata a fare memoria, che in tutti questi anni ha coinvolto migliaia di persone, di ogni età, di ogni luogo, di ogni ceto sociale.
Cosa è cambiato per questo piccolo paese che si chiama Paravati?
Paravati è diventato "il paese dell'anima" , che si appresta a costruire - come ha sottolineato, recentemente, monsignor Domenico Tarcisio Cortese - la "Cittadella della carità".
A distanza di tanti anni quali sono i risultati?
I risultati di questa prima fase del percorso sono davanti agli occhi di tutti: i Cenacoli di preghiera, il Centro di riposo per anziani, l'Auditorium polifunzionale, l'acquisto di oltre 50.000 mq. Di suolo per servizi di ospitalità.
Quali sono i progetti per il futuro?
Tra i tanti progetti per il futuro, figura la realizzazione di una grande chiesa. Voglio aggiungere una frase detta e ripetuta più volte dai responsabili dell'associazione: "Tutto questo nasce e si sviluppa sotto il carisma di Natuzza che sostiene l'iniziativa con la preghiera, con l'offerta della sofferenza, con la semplicità della vita e con la forza consolatrice della parola".
Quella del ventitrè agosto millenovecentoventiquattro è una data speciale per Paravati. Una semplice data anagrafica nella storia degli uomini, una data come tante che però si è caricata di un grande simbolismo cristiano. È una semplice data di nascita ed è la straordinaria data dell’inizio dell’essere su questa terra di Natuzza Evolo, conosciuta ormai in tutto il mondo come la mistica di Paravati. Il 23 agosto 2006 Natuzza compirà 82 anni. La rivista diretta da Padre Pasquale Barone (direttore editoriale) e, come dicevamo, da Vincenzo Varone, direttore responsabile, esce da dieci anni, da moltissimo tempo se si pensa ad una rivista, poco se si pensa all’esperienza di Natuzza sulla terra. Valerio Marinelli che su Natuzza ha scritto ben sei volumi ci racconta di una testimonianza di un anziano giornalista, tale Antonio Magro di Cosenza: “Intorno al 1948 io facevo il corrispondente a Vibo Valentia del giornale “Risorgimento”,
un quotidiano dell’editrice il Mattino di Napoli, e venni mandato a Paravati per un sopralluogo da inviato. Quel giorno ho trovato in paese un operatore della “Settimana INCOM “ di allora, e altri giornalisti, tutti venuti da fuori. E lì abbiamo trovato in una casetta modestissima, in una casupola anzi direi, Natuzza, seduta ad un braciere che teneva un bambino in braccio. Ad un certo momento, mentre ognuno cercava di farle delle domande e lei, da donna modesta quale era, analfabeta, dava delle risposte e diceva di questi fenomeni, d’improvviso dà dei segni come se si sentisse male. Allora una donna che era là vicina le sottrae il bambino, per paura che cadesse a terra, e lei suda sangue. (…) Uno tirò dalla tasca un fazzoletto, prende questo fazzoletto ed asciuga sulla fronte: c’erano delle stille di sangue. Asciuga, e quella donna in dialetto sempre ha detto: vedete se è apparsa qualche cosa! Perché di solito appaiono dei segni.
Ed infatti era apparso un disegno a sangue. C’era in alto una pisside, da questa pissidepartiva, una strada che scendeva e faceva una curva; all’inizio della curva c’erano due angeli, e sotto, alla fine della strada,c’era questa scritta in latino Deus in terra visus est. Lo ricordo benissimo. Questo è il fenomeno che abbiamo osservato allora. Dopo un po’ lei si riprese, un po’ stanca”. L’anno scorso, nei meandri multimediali e infiniti di Internet, della Rete, troviamo un archivio d’immagini, di vecchie pellicole, di frammenti di giornali che venivano proiettati tra un film e l’altro nelle sale cinematografiche. Un film vecchio del 1948, uno spezzone in bianco e nero di pochissimi minuti di girato che si è rivelato di grande interesse storico e antropologico.
I titoli di testa del vecchio documentario in bianco e nero aprono con il cappello che pone una domanda precisa: “Fenomeni soprannaturali?”, poi segue il titolo: “Col sangue la donna di Paravati disegna”. Segue il nome della rubrica “la settimana INCOM”, l’informazione, di quel lontano venti febbraio del 1948, veniva proiettata nelle sale cinematografiche. Ed ècco il testo del breve reportage dalla Calabria:
– “Paravati, è una frazione di Mileto, in Calabria, a tredici chilometri da Vibo Valentia. Camminando per queste strade, anni fa, per la prima volta il piede di Natuzza Evolo sudò sangue. Il parroco preferirebbe non parlare della prodigiosa pecorella del suo gregge. Nostra intervista - Ecco la casa, Natuzza racconta: ha ventiquattro anni, è sposata con un falegname, non ha conosciuto il padre morto in America, lontano dalla madre perché non era buona. Dal giorno che sulla sua pelle senza ferite comparve il primo sangue, quanti fazzoletti disegnati spontaneamente in figure sacre da quel sangue. Non può allattare il suo secondo bambino perché l’essudazione vi si manifesta dappertutto. Fenomeno vasomotorio che dilatando i tessuti fa uscire il rosso madore ma come spiegare allora il dono dell’ubiquità. Qui, alla presenza di giornalisti e testimoni, Natuzza Evolo dà la prova di realmente disegnare col sangue. Quelle gocciole scrivono
anche parole che Natuzza, analfabeta, non saprebbe tracciare con le mani. Ingenui segni religiosi aprono, tra corone di stelle, la porta del paradiso”.
Alcuni mesi sono trascorsi da quella inattesa scoperta, abbiamo riversato le immagini in digitale ed abbiamo preparato e consegnato, tramite Padre Michele Cordiano, la videocassetta VHS con il vecchio filmato del 1948 a Natuzza, per fargli rivedere la sua immagine giovane, le sue prime emografie, dopo tanto tempo, oggi cinquantotto anni dopo… cinquantotto anni prima della Notte degli Angeli.
Paravati è diventato "il paese dell'anima" , che si appresta a costruire - come ha sottolineato, recentemente, monsignor Domenico Tarcisio Cortese - la "Cittadella della carità".
A distanza di tanti anni quali sono i risultati?
I risultati di questa prima fase del percorso sono davanti agli occhi di tutti: i Cenacoli di preghiera, il Centro di riposo per anziani, l'Auditorium polifunzionale, l'acquisto di oltre 50.000 mq. Di suolo per servizi di ospitalità.
Quali sono i progetti per il futuro?
Tra i tanti progetti per il futuro, figura la realizzazione di una grande chiesa. Voglio aggiungere una frase detta e ripetuta più volte dai responsabili dell'associazione: "Tutto questo nasce e si sviluppa sotto il carisma di Natuzza che sostiene l'iniziativa con la preghiera, con l'offerta della sofferenza, con la semplicità della vita e con la forza consolatrice della parola".
(giu 2006)
Esce "Tropea e il suo territorio" di Pasquale Russo "Tropea e il suo territorio" di Pasquale Russo, uscita dalle stampe dell'editrice 'Monteleone' a maggio di quest'anno, non è solo una guida turistica, ma l'insieme di frammenti di storia con
ricca iconografia illustrativa, talvolta prima d'ora inedita, che danno al lettore un esauriente quadro di unione della storia del comprensorio di Tropea e di quelli che erano i suoi Casali fino ai
primi anni dell'Ottocento: Ricadi, Parghelia, Zambrone, Spilinga, Drapia, Zaccanopoli.
L'autore, storico del posto e profondo conoscitore dei trascorsi del territorio, ha al suo attivo numerose pubblicazioni, studi e articoli in diverse riviste specializzate. E' il curatore delle edizioni anastatiche del Manoscritto di Francesco Sergio sulla storia di Tropea e dei Casali dall'origine fino al
1720 e dell'opera di Vito Capialbi "Memorie per servire alla Storia della Santa Chiesa Tropeana" pubblicato a Napoli nel 1852, che costituiscono i due pilastri fondamentali della storia patria tropeana.
Il volume, di 130 pagine, dall'accattivante veste editoriale, è stampato in tre lingue, italiano, tedesco e inglese, e costituisce un'agile guida storica culturale attraverso la descrizione
interessante di cosa c'è da vedere, ammirare e sapere non solo nell'ambito monumentale ma anche in quello paesaggistico.
INFO
'La Libreria' via Roma, 28 Tropea
Tel. 0963 62179
(giu 2006)
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La Cultura
Calabrese perde Albino Lorenzo Ogniqualvolta che ad Albino veniva proposto di trasferirsi al Nord per incrementare il
successo che si era conquistato sul campo a casa sua, rispondeva deciso che se lo avesse fatto sarebbe morto di nostalgia. Diceva 'Ho imparato che il successo prima o poi passa, e quel poco che ti resta
sul serio è il tuo mondo, se hai la fortuna di avere il tuo mondo!'.
E quel mondo era la sua Tropea, con la sua famiglia, la sua gente, i suoi pennelli, i suoi colori, la sua luce, i suoi stati d'animo, i suoi amori, le sue emozioni, le sue sofferenze, i suoi ritratti, le
sue figure, i suoi affreschi, il suo mare, la sua arte. I suoi dipinti, le sue opere sono pagine vere del diario della sua vita che ci lascia come testimonianza di quel mondo che ha sempre amato.
Albino Lorenzo nasce a Tropea il 19 gennaio 1922. Apprende le prime nozioni di disegno dal padre Saverio, il quale, sostanzialmente, può considerarsi l'unico suo maestro. Frequenta l'Istituto magistrale di Palmi
fino all'età di 18 anni. Interrotti gli studi si impiega presso l'Ufficio delle Imposte Dirette di Tropea. Dal 1957 al 1960 insegna disegno presso il Seminario Vescovile della sua città. Dal 1992 è professore
di pittura presso l'Accademia "Fidia" di Vibo Valentia, sez. staccata di Agrigento. Nel 1944 sposa Luigia Capua, tropeana, che gli da 18 figli.
Alla pittura, intesa come ricerca continua e sistematica, Albino inizia a dedicarsi dopo i 35 anni. Le sue opere sono presenti nelle principali gallerie e collezioni private del mondo. Sei momenti significativi
della vita artistica, ricordiamo l'incontro con l'incisore critico d'arte Luigi Servolini, il confronto costante con Michele Casella, la frequentazione puntuale col pittore Eugeniusz Eibisch, interrotto soltanto
dalla morte di quest'ultimo, i continui dibattiti con un altro grande pittore calabrese, Enotrio Pugliese.
Tra i numerosi critici che si sono interessati ad Albino, oltre Maurizio Calvesi, figurano Eduard Baumer, Marziano Bernardi, Dino Buzzati, Renato Civiello, Carlo Mazzarella, Franco Miele, Maurizio Marini, Mario Perazzi,
Guglielmo Petroni, Mario Portalupi, Luigi Servolini, Claudio Strinati.
Muore il 27 dicembre 2005, alle 1430.
Vorremmo che si renda al Maestro di Tropea, e non solo nel giorno della sua scomparsa, un tributo duraturo da parte delle istituzioni territoriali, ma anche regionali e soprattutto che la sua cara Tropea lo ricordi
sempre e lo prenda per mano per condurlo in giro per il mondo negli stessi percorsi dove il Maestro ha portato e tenuto alto il nome della sua amata Città.
E' in rete la 34^ Tornata di TropeaMagazine
Nella 34^ Tornata di Gennaio 2006 leggerete il diploma del 1090 con il quale vengono cedute a Montecassino da Ruggero Borsa Santa Maria dell'Isola e la Tonnara
di Bordella.
Scoprirete che il costruttore della chiesa fu un certo Bernardo al tempo dei normanni. Un'intervista esclusiva al Prof. Leonardo Iozzi, storico di riferimento dei possedimenti calabresi di Montecassino. Leggerete i lavori
sull'Isola del Teologo Pugliese e di Giuseppe Chiapparo. Conoscerete le opere del Maestro di Mileto a Tropea e dove vengono conservate. Cosa scrisse il Sergio sui possedimenti benedettini nel territorio di Tropea. Vedrete
finalmente la foto dell'incisione del nome di Tropea sul portone di bronzo della cattedrale dell'Abbazia di Montecassino. Rivivrete la processione a mare della Madonna dell'Isola e scoprirete ancora altri importanti documenti
sul possedimento millenario benedettino.
State con noi e con la storia!
Addio Mimmo Rotella, l'Italia perde un grande dell'arte del '900
(Ansa) Si terranno mercoledì 11 gennaio 2006 alle 14.45 nella parrocchia di San Francesco di Paola, a Milano, i funerali di Mimmo Rotella, morto l'8 gennaio 2006
all'ospedale Fatebenefratelli all'età di 88 anni. Per il grande artista, domani verrà aperta l'aula magna dell'Accademia di Brera, che ospiterà sia la camera ardente sia una commemorazione, fissata per le 11, voluta dal
direttore della Fondazione Mimmo Rotella, Piero Mascitti. Alla cerimonia dovrebbero partecipare anche l'assessore milanese Stefano Zecchi e il critico Tommaso Trini. Nonostante la sua parrocchia fosse quella di San Bartolomeo,
i funerali di Rotella saranno celebrati nella chiesa di San Francesco di Paola, cui l'artista era devoto. Dopo le esequie, la salma sarà trasportata a Catanzaro, dove troverà sepoltura presso il cimitero comunale.
Artista tra i più significativi del Novecento italiano, altamente considerato all' estero, Mimmo Rotella, era nato a Catanzaro il 7 ottobre 1918. Conseguita la maturità artistica presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli,
si stabilisce a Roma nel 1945. Dopo gli inizi figurativi e le prime sperimentazioni, Rotella elabora una maniera d'espressione pittorica di matrice neo-geometrica. La partecipazione alle esposizioni inizia nel '47 alla Mostra
Sindacale di Arti Figurative e a tutte le annuali dell' Art Club fino al '51, sia a Roma che a Torino. Nel 1949, come metodo espressivo alternativo, inventa la poesia fonetica, detta dallo stesso 'epistalticà (un neologismo privo
di senso): un insieme di parole, anche inventate, di fischi, suoni, numeri e iterazioni onomatopeiche. La prima personale, con opere astratto-geometriche, è del 1951, alla Galleria Chiurazzi di Roma, esposizone che riscuote poco
favore presso la critica.
CONTINUA......
'Parentesi Tonde', alla prima trionfa
la felpa 'TROPEA' E' uscito nelle sale cinematografiche il film di Michele Lunella. Dal 13 gennaio lo si può vedere anche in quelle di Vibo Valentia,
nel cui territorio - Ricadi, Spilinga, Tropea - è stato girato nello scorso settembre.
Tra gli attori coinvolti nel film, che può essere considerato a tutti gli effetti il primo film reality realizzato in Italia, figurano Raffaella Lecciso, Eva Henger, il comunicatore Igor Righetti, la contessa Patrizia De Blank, e ancora Antonio Zequila,
Francesca D’Auria, Cecilia Gayle, Giucas Casella, Flavia Vento, Rocky Moss e Karim Capuano. Ci sarà anche l'apparizione di Diego Pugliese, titolare del Sunshine Hotel, quartier generale delle riprese della pellicola. Il film è prodotto e distribuito dalla
Lunella Production. Vediamo la vicenda di 'Parentesi Tonde'.
Una parentesi estiva che cambia la vita. Quattro personaggi, ognuno con la propria storia alle spalle, si incrociano in un villaggio e, tra sfilate di moda, partite di beach volley, giochi d’animazione e balli di gruppo, scopriranno la loro capacità di amare.
Vanessa, per esempio: avvocato di successo, seria, determinata. Con un fidanzamento molto lungo alle spalle e un matrimonio imminente, decide improvvisamente di cambiare la sua vita, scappando dall’altare il giorno delle nozze. Lasciata dall’ex futuro marito,
per questo motivo, parte, destinazione Porto Cervo, utilizzando il biglietto destinato al viaggio di nozze degli sposini. Sul traghetto, ancora confusa dagli avvenimenti che hanno, in un attimo, stravolto la sua esistenza, incontra Emanuela, la quale attacca
bottone incuriosita dalle valigie e dai gadget di Vanessa, tutti raffiguranti una coppia di sposi con tanto di scritta “W gli sposi!”. Vanessa confida ad Emanuela i motivi per cui è sola e mostra ad Emanuela una foto di Luca: Emanuela la guarda con aria soddisfatta,
per poi accigliarsi e dire: “Ma... porta le clark !?!”. Una risata ed è l’inizio di una amicizia. Vanessa scopre che Emanuela è diretta nel suo stesso villaggio, decisa a vincere il concorso per la sfilata di biancheria intima e a troncare definitivamente con il fidanzato
“storico”, proprietario del negozio d’abbigliamento nel quale lei lavorava come commessa. In fuga da schemi prestabiliti e opprimenti, le due si ritrovano in una dimensione nuova ed emozionante, quasi una sospensione del tempo che gli permette di trovare se stesse.
CONTINUA......
Il notebook costa come un cappuccino
Un cappuccino al giorno. E' questo il prezzo che gli studenti universitari dovranno pagare per dotarsi di un pc portatile.
Non a caso l'iniziativa, frutto della collaborazione tra il ministero dell'Innovazione e quello dell'Istruzione è intitolata "Un c@ppuccino per un pc". L'idea prevede che, già dal prossimo anno accademico, siano disponibili condizioni agevolate per gli studenti universitari
che vogliono acquistare un notebook dotato di connessione a Internet anche Wi-fi. In pratica è stato istituito un fondo di garanzia di 2,5 milioni di euro per il 2005 per semplificare e facilitare l'accesso al credito bancario da parte degli universitari.
Inoltre, agli studenti meritevoli in regola con l'iscrizione e che usufruiscono di esenzione dalle tasse e dai contributi universitari, sarà concesso un bonus governativo di 200 euro a valere su uno specifico fondo di 10 milioni di euro. Si calcola che saranno tra i 100 e i 200
mila gli studenti che potranno beneficiare di questa opportunità.
Con l'operazione "Un c@ppuccino per un pc" in aggiunta al bonus governativo, gli universitari potranno usufruire di un prestito agevolato, garantito dallo Stato, che verrà rimborsato in media con un euro al giorno, il prezzo di un cappuccino, in un arco di tempo che andrà da 18
a 24 mesi in relazione all'entità del prestito.
E visto che al momento gli hot spot wi-fi nelle università non abbondano è previsto anche un cofinanziamento di 2,5 milioni di euro per l'installazione di hot spot Wi-fi nelle aree studenti delle università. La campagna coinvolgerà 77 atenei statali, in circa mille sedi, frequentate
da circa un milione e mezzo di studenti.
Contributo della Regione a favore della Rupe
Ecco lo stralcio del verbale della Seduta di giovedì 29 dicembre 2005 del Consiglio Regione Calabria, relativo all'approvazione dell'emendamento alla legge “Bilancio annuale di previsione della Regione Calabria per l'anno finanziario
2006 e bilancio pluriennale per il triennio 2006/2008”, e che prevede un contributo per il consolidamento della Rupe:
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Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore
C’è ancora l’emendamento dell’onorevole Giamborino che è il protocollo numero 18317 che riguarda la Rupe di Tropea.
PRESIDENTE
Si, questo emendamento è sulla Rupe di Tropea e così recita: “1. Al fine di consentire le operazioni di recupero e consolidamento della Rupe di Troppa, danneggiata dagli ultimi eventi atmosferici, la Regione è autorizzata, ai sensi della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24, a decorrere
dall’anno 2006, a concedere al suddetto Comune un contributo costante poliennale finalizzato alla contrazione di uno o più mutui con la cassa DD.PP. o con altri Istituti di credito abilitati, della durata massima di 25 anni. 2. Per la realizzazione degli interventi di cui ai precedenti commi,
è autorizzato per l’esercizio finanziario 2006 il limite di impegno complessivo di 50.000,00 con allocazione all’UPB 3.2.03.01 (capitolo 32030140) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006. Alla copertura dei relativi oneri si provvede mediante contestuale riduzione di pari importo
dello stanziamento allocato all’UPB 3.2.04.02 (capitolo 2141201) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006”.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 18317 con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore.
(E’ approvato)
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A 'L'Agorà', Presentazione de "Il Grande Occhiale" e Convegno sull'opera di Giuliana Ukmar
Martedì 7 Febbraio 2006 ore 17,00, a Reggio Calabria presso la Sala Convegni del Tempio della Vittoria avrà luogo, a cura del Circolo Culturale L'Agorà, la presentazione del volume "Il Grande Occhiale" (Ed. Franco Angeli - Milano).
Si tratta di una raccolta di saggi, lettere e scritti che descrivono storie ed esperienze di vita familiare e quotidiana raccontate dalle autrici che condividono pienamente, in tema di educazione dei figli, l'orientamento di pensiero di Giuliana Ukmar, neuropsichiatria infantile e psicoterapeuta prematuramente scomparsa.
Si tratta di esperienze di "self help", cioè di auto- aiuto, che danno valore al concetto che ognuno può trovare in se la forza, la capacità e l'energia per aiutare se stesso.
Giuliana Ukmar nei suoi volumi "Se mi vuoi bene dimmi di no" e "Firmato: una mamma in pena" aveva sottolineato l'importanza di mettere in pratica la "pedagogia delle regole", abbandonata dopo la rivoluzione creatasi con la propaganda degli anni '60 in cui si sosteneva che il bambino andava trattato come un piccolo adulto
e non gli si doveva imporre più niente, con la conseguenza inesorabile dell'orientamento verso un permissivismo esasperato e la perdita del ruolo di educatori dei genitori. Questo perché i ragazzi "senza regole" non conoscono alcun limite, cadono in preda al delirio di onnipotenza che li induce a crearsi una realtà su misura:
vivono un IO che invade, che si afferma a spese degli altri, non avvertono doveri ma solo diritti e gli altri, se non servono a qualche scopo, non contano nulla. La Ukmar ha fornito con la sua opera, uno strumento ottico, per l'appunto "Il grande occhiale" dal titolo della raccolta, per aiutare i genitori "in pena" a focalizzare
bene le correzioni di rotta necessarie per una buona educazione dei propri figli.
Il tema proposto in questo incontro dal sodalizio reggino appare piuttosto inconsueto, visto il prevalente impegno dell'associazione rivolto alla valorizzazione delle memorie storiche del nostro territorio, ma è stato prescelto, oltre che per l'interesse socio-familiare e la
sua scottante attualità, anche per la presenza, all'interno del volume, di un pregevole scritto di una nostra conterranea, la dott.ssa Mimma Suraci Caridi, nata a S.Stefano in Aspromonte e che ha per titolo "Scarpe di pezza". La presentazione del libro prevede anche un'introduzione a cura del dott. Antonio Stiriti, medico e socio
del Circolo L'Agorà e l'intervento della prof.ssa Maria Caracciolo.
"Scarpe di pezza" è una specie di diario di fatti di vita vissuti realmente, dinamiche familiari delle esperienze di mamma messe a confronto con quelle della propria vita di figlia. In una società in cui è sempre più difficile ascoltare ed essere ascoltati, questo scritto può essere considerato un
tentativo di chiedere attenzione e, nel contempo, l'esigenza dell'autrice di misurarsi nel ruolo di genitore, che considera un mestiere difficile e da imparare in coppia, strada facendo, insieme ai figli. Da qui discende il bisogno di fermare sulla carta le sue riflessioni, il bisogno di confrontarsi
con le proprie considerazioni.
Scrivere dunque è, per Mimma Suraci, esigenza vitale, per oggettivare i suoi pensieri e poterli in un certo senso giudicare, e quindi giudicarsi, con rigore e severità.
La Scuola Mattei propone Master MEDEA in “Management
dell’Energia e dell’Ambiente” Eni Corporate University bandisce per l’anno accademico 2006 - 2007, un concorso per 50 posti per la frequenza del Master in Management ed Economia dell’Energia e
dell’Ambiente (MEDEA), organizzato e gestito dalla Scuola Enrico Mattei.
Il corso si rivolge a laureati italiani e stranieri orientati a percorsi professionali in imprese, enti, authorities ed organismi del settore energetico ed ambientale.
Requisiti di base per l'ammissione al corso sono:
- il possesso di diploma di laurea in Italia (Specialistica 2° livello o equivalente del vecchio ordinamento) con votazione finale non inferiore a 105/110 (o 95/100) conseguito nelle seguenti facoltà: Chimica, Chimica industriale, Economia, Fisica, Giurisprudenza,
Ingegneria, Scienze geologiche, Scienze politiche, Scienze Statistiche ed Economiche o una equivalente qualificazione accademica all'estero;
- un'età inferiore ai 28 anni per i candidati italiani e 32 anni per quelli stranieri alla data di inizio del Master;
- la conoscenza della lingua inglese.
Sono ammesse domande da parte di candidati italiani la cui laurea è prevista entro il 16 luglio 2006.
Il programma formativo si articola su due indirizzi:
- "Management dell'impresa energetica ed ambientale";
- "Economia dell'energia e dell'ambiente".
Il Master avrà una durata di 10 mesi con inizio la prima settimana di settembre.
Tutti i riferimenti sul sito Internet:
www.enicorporateuniversity.it/scuolamattei/
Roberto Vecchioni il primo marzo al Teatro 'La Pace' (Adnkronos) A qualche
settimana dalla pubblicazione del suo album live ''Il Contastorie'', Roberto Vecchioni sara' al Teatro La Pace di Drapia, alle porte di Tropea, dove il prossimo 1° marzo si esibira' in occasione dell'unica tappa calabrese della sua nuova tourne'e ''Luci a San Siro… di questa sera'', che ha preso il via il 24 novembre scorso.
Uno spettacolo carico di suggestioni, dal sapore sperimentale, che offrira' un Vecchioni inedito, che ha completamente rimodulato il suo approccio agli spettacoli live.
I Calabria Logos su Telespazio TV Venerdì 17 Febbraio 2006 alle ore 22.30, con replica Domenica
19 alle ore 14.00 su Telespazio TV, i Calabria Logos saranno ospiti della rinomata trasmissione televisiva "Suoneria mediterranea" condotta dal musicista - cantautore Serafino.
Le riprese ed il montaggio sono a cura di Video Lab.
Per l'occasione si parlerà, tra le altre cose, del lavoro discografico del gruppo calabrese dal titolo "Seculu brigante" già pubblicato sulle pagine di Musicapuntoamici.com .
Ma il fiore all'occhiello della trasmissione saranno i tamburelli e le tammorre di Antonio Grillo, costruttore di questi singolari strumenti nonchè voce solista dei Calabrtia Logos.
Esibizioni live, ascolto delle musiche che compongono il Cd ed interviste costituiranno gli ingredienti principali per un programma che merita di essere visto.
"Suoneria Mediterranea" si pone e si propone come punto di riferimento per tutte quelle realtà musicali alternative presenti sul territorio che fanno fatica ad emergere perchè soffocate da un sistema che tende sempre di più all'omologazione e che considera la canzone di Sanremo come unica musica rappresentativa.
Ricordiamo che è possibile seguire la puntata anche in streaming collegandosi al sito www.telespaziotv.com .
Lunga vita ai Signori Gatti di Tropea! Oggi è uno dei tanti malefici venerdì 17
di un mese anomalo come febbraio. Eppure è festa di qualcuno. Del Gatto!
Questa splendida iniziativa è stata ideata, nel 1990, dalla fervida mente della giornalista e gattofila Claudia Angeletti, la quale, attraverso le pagine della rivista "TuttoGatto", ha promosso
un referendum tra i lettori per scegliere il giorno dell'anno più consono a festeggiare questo nostro straordinario amico. Sono state proposte molte date, tra cui il 26 maggio dedicato a
San Filippo Neri (che tanto amava i gatti) e il 21 marzo perché a primavera nascono i gattini, segno della vita che si rinnova. Ma la data scelta è stata proprio quella del 17 febbraio,
proposta da Oriella Del Col, con le seguenti motivazioni: febbraio perché è il mese posto sotto il segno zodiacale dell'Acquario, a cui appartengono gli spiriti intuitivi, liberi e
anticonformisti, come solo i gatti sanno esserlo. Per quanto riguarda il giorno 17, la scelta è stata bivalente.
Nel bacino del Mediterraneo, soprattutto presso i popoli di origine latina (Spagna, Francia e Italia), questo numero è considerato sfortunato perché in numeri romani il 17 si scrive:
"XVII" che anagrammato diviene "VIXI" cioè "sono vissuto, sono morto", ma il gatto con le sue sette vite può dire di aver vissuto, ma di non essere morto e d'avere esorcizzato così la
morte. Nel nord Europa invece, questo numero ha un valore positivo che significa, tra l'altro, vivere "una vita per sette volte". Ed anche in questo caso calza a pennello al nostro.
Nel 1991 l' A.M.A. (Associazione del Mondo Animale) a Firenze e il Club del Gatto a Roma hanno celebrato la Festa Nazionale del Gatto ottenendo dalle Poste, per l'occasione, l'annullo filatelico. Da quell'anno le due Associazioni stampano una cartolina commemorativa usando dei disegni donati da artisti gattofili. Dallo stesso anno,
monsignor Canciani, a Roma, ha istituito per quella data, una messa con la benedizione dei gatti e dei loro compagni umani. A Firenze ogni anno viene organizzata "Gattart" una mostra collettiva di pittori specializzati in gatti.
L'eco delle manifestazioni si è diffuso a macchia d'olio e negli anni seguenti Genova, Trieste, Parma, Milano e Perugia hanno deciso di festeggiare la ricorrenza con varie iniziative. Ma di anno in anno altre città si aggiungono all'elenco, desiderose di dedicare un giorno all'anno al dolce amico che ci dona tanta gioia e buonumore!
Tanti auguri e lunga vita quindi alla Rispettabile Comunità dei Signori Gatti di Tropea, i veri padroni della Città!
La 35^ Tornata di TropeaMagazine
Con la 35^ Tornata di Marzo 2006 rimarrete affascinati dalla più antica veduta di Tropea esattamente come rimase il suo autore Willem Schellinks quando il 10 dicembre 1664 vide per la prima volta quel borgo sospeso tra cielo e mare sulla rupe. Troverete le antiche storie delle Confraternite che
occupano a tutt'oggi nel territorio un importante spazio culturale e di costume.
Ascolterere inorriditi il tonfo della sventurata Bianca Vasquez, che si lasciò andare nel vuoto dall'antica torre di avvistamento, con in braccio la sua ignara creatura
Assisterete al completo episodio di Letterina del film 'In Italia si chiama amore' del regista Virgilio Sabel che come Giuseppe Berto si fece adottare dal popolo ricadese. E mentre per bocca del cavalier galante, Onofrio De Colace, prima di essere decollato nel 1799 al Mercato di Napoli, disquisirà con la gentile dama sulle cause dei terremoti, l'etnografo Giuseppe Chiapparo vi
intratterrà sugli usi venatori tropeani.
Un omaggio a Mimma Cortese, sindaco uscente, concluderà questa nuova tornata.
State con noi e con la storia!
La Tropea di Francis Diakowsky
Francis Diakowsky, canadese di Toronto di origine ucraina, ha messo su un centro servizi specializzato nell'ottimizzazione efficace dell'immagine a favore di una azienda o di un prodotto al fine di ottenere un riscontro critico positivo da parte del pubblico. Ciò attraverso le leve di svariati interventi nella preparazione
dei discorsi, delle presentazioni, nella organizzazione di simposi o eventi nel campo della cultura, della politica, dell'industria, dell'arte, ecc...
Le attrezzature sono molteplici: computer, registrazioni, software dedicato, digitalizzazione, fotografia, suoni, filmati....
Tutto questo si legge sul sito della Prompter Inc. - così si chiama il Centro Servizi - dove Francis fa conoscere le credenziali, le esperienze lavorative e un nutritissimo catalogo di fotografie scattate nel mondo ed in particolare - quello che interessa a noi - a Tropea.
Infatti, ad aprile del 2004, Francis per un mese soggiornò a Tropea per frequentare la scuola per stranieri di Villa Dante, portandosi dietro il computer portatile e la macchina fotografica digitale. Rimase tanto affascinato dalla città, dal centro storico, dagli antichi palazzi nobiliari, dalla rupe, dai tramonti,
dalle albe ma anche dalla vita giornaliera degli abitanti che volle immortalare quei momenti nella memory card.
Quando ritornò in Canada decise di inserire nel suo sito ben tre cataloghi degli scatti più significativi di quelle foto.
Sono momenti di eccezionale bravura e capacità di espressione artistica che non capita di vedere ogni giorno. Non c'è bisogno di commentare le immagini perchè parlano da sole.
Godiamocele assieme.
Catalogo Tropea1
Catalogo Tropea2
Catalogo Tropea3
Istruzioni per l'uso sull'ADSL a Tropea
Ormai le proteste da parte dei tropeani per il servizio della linea ADSL di Libero non si contano più. Ed è significativo come la protesta dilaghi a macchia d'olio in ogni parte d'Italia. Ne vogliamo proporre una, la più recente, per evidenziare
la problematica ma anche per suggerire in qualche modo le azioni da perseguire nei casi in cui vengano meno le condizioni indicate nel contratto.
Ecco cosa scrive Claudio da Tropea all'ADUC - Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori:
""Cara Aduc vi scrivo quello che ho inviato alla Wind in Racc. con A/R di cui non ho il servizio che loro dovrebbero dare. Premesso che in data 21/09/2005 ho avuto l’attivazione LIBERO ADSL FLAT di 4 mega per poter navigare molto velocemente ma non ha mai funzionato a pieno in quanto navigo come una linea a 56k (cioe' molto lenta); Per tale motivo vi assegno tra 20 e i 25 gg. da oggi affinche' ripristiniate
il pieno e il buon funzionamento dell’ADSL come da contratto, significandovi che, se questo non dovesse avvenire entro il 30 novembre p.v., ai sensi dell’art. 1453 e ss. del codice civile il contratto dovra' intendersi risolto a tutti gli effetti di legge per inadempimento da parte vostra. Mi riservo di valutare l’entita' del danno da me subito tenuto conto che sono stato costretto a navigare poco e delle
spese necessarie per attivare una nuova ADSL......""
CONTINUA......
Ciao Melo, artista inquieto!
Un paio di anni fa, alla fine del 2003, usciva in tiratura limitata il volume d'arte 'Tropea nei colori di Melo Tedesco' per le Nuove Edizioni Barbaro.
Alle prime pagine del libro, nella presentazione di Giuseppe Ceravolo, assessore provinciale alla cultura, sotto lo stemma araldico dell'Amministrazione Provinciale di Vibo
Valentia, solo quattro parole sul Maestro: 'tropeano illustre e grande artista'.
Il testo dell'opera era dedicato alla monografia storica della città di Tropea a firma di Antonio Sposaro. Poi un veloce cenno biografico sull'artista scritto dal fratello Giuseppe, da tempo scomparso, giornalista e fondatore de 'La lettera', periodico culturale di Nicotera, con l'aggiunta di un vecchio scritto critico di una decina di righe di Francesco Brancia.
A dispetto e per fortuna, il libro contiene una meravigliosa galleria di 58 immagini che, almeno loro, possono parlare un pò di più e da sole gridare la tempesta di emozioni che percuote l'anima di chi le guarda. Immagini della sua Tropea, ritrovata dopo una vita di girovagare per il mondo: Londra, Parigi, Australia, USA, Indonesia, dove le opere di Melo Tedesco, sia
dipinti che sculture, sono quotidianamente ammirati nei musei e nelle migliori gallerie. Un viaggio in mezzo ai colori di un tempo del Paese ritrovato, spesso cercato lontano nella memoria nel suo mare incantato, nei
mercati viariopinti e rumorosi, nelle piazze affollate, nel reticolo delle 'vinee', negli scorci di un tempo, nei panorami degli affacci mozzafiato.
Oggi 'il tropeano illustre e grande artista' Melo Tedesco non è più. E' andato via in punta di piedi, solo, indigente, disperato e affranto da inverosimili peripezie familiari e da problemi di
salute, lontano dagli stemmi araldici, dai clamori e dagli applausi dei sostenitori della sua arte, dai frequentatori delle sue mostre, dai proprietari delle sue opere d'arte che raccontano
l'inquietudine, l'amore di un uomo per il luogo d'origine, il travaglio creativo, la franca schiettezza, l'interpretazione poetica, l'intensità di quella Luce che avvolge i suoi lavori e che ora nella pace dell'eternità avvolge anche lui, artista inquieto.
Insalata di alici, cipolle rosse e arance
La ricetta della settimana di 'Famiglia Cristiana' arriva direttamente dalla Cucina (con l'A maiuscola) di Terry e Tony Sarcina.
E' semplice. Siete pronti?
INSALATA DI ALICI, CIPOLLE ROSSE E ARANCE
Tempo di preparazione: 30 minuti, oltre il tempo di riposo.
Ingredienti per 4 persone: 20 alici freschissime; 2 arance; 1 cipolla rossa di Tropea; 1 dl di olio d oliva extravergine; un pizzico di peperoncino in polvere; 100 g di insalatina fresca di stagione; sale.
1 Pulire le alici, privarle della testa e delle lische e ricavarne i filetti, lavarli e asciugarli con un canovaccio.
2 Pulire l’insalata, lavarla e asciugarla delicatamente.
3 Sbucciare le arance "a vivo", staccando con un coltello affilato anche la pellicina bianca e dividerle a spicchi; sbucciare la cipolla, lavarla e affettarla finemente.
4 Lavare la cipolla affettata con abbondante acqua fredda, scolarla bene, metterla in una ciotola, aggiungere gli spicchi di arancia e le alici, condirli con l’olio e un pizzico di sale e peperoncino.
5 Far macerare l’insalatina per circa un’ora in luogo fresco; al momento di servire distribuirla sul piatto di portata e adagiarvi sopra il misto di alici, cipolle e arance.
BUON APPETITO!
L'Isola che non c'è
Il 28 giugno 1831 violentissime scosse di terremoto sconvolsero la costa sud-occidentale della Sicilia arrecando gravi danni e sollevando serie impressionanti di onde anomale.
Esse perdurarono fino al 10 luglio e furono avvertite fino a Palermo. In quei giorni a Sciacca, una cittadina litoranea situata lungo la costa a nord-ovest di Agrigento, avvennero una serie di fenomeni straordinari: i pescatori che rientravano
dalla pesca riferivano di una zona in cui il mare ribolliva con violenza e di pesci morti a galla, gli oggetti d’argento si annerivano a contatto con il pulviscolo di zolfo sempre più consistente e il 13 luglio dalla piazza centrale del paese fu notata una netta colonna
di fumo che si innalzava dalla superficie del mare. Il 17 luglio, tra boati ed esalazioni sulfuree, con la sua colonna di fumo nero, emerse dal mare una nuova isola! Essa crebbe rapidamente in dimensioni ed altezza grazie alle pomici, lava e
lapilli che eruttavano violentemente dalle due bocche del cratere che era emerso dalle profondità marine. Si trovava su quello che veniva chiamato dai Siciliani la ”secca di mare” e dagli inglesi di Malta il ”banco di Graham”, circa 30 miglia a sud di Sciacca.
Partì proprio da Sciacca la prima delegazione in perlustrazione e il comandante della spedizione, Michele Fiorini, piantò sull’isola un remo in segno di primo scopritore.
Nell’agosto 1831 le eruzioni, che fino ad allora erano state violentissime, cessarono. L’isola risultava con una circonferenza di 4800m, si innalzava ripida da un fondale di 200m fino ad una altezza massima di 70m sul livello del mare, con due laghetti di acqua
salata e acida al centro dei crateri che avevano generato l’isola. Fu oggetto di studio dei più famosi scienziati francesi, inglesi ed italiani, tra cui ricordiamo il prof. Gemellaro. E mentre il 2 agosto il capitano Sanhouse piantava la bandiera inglese nel punto
più alto dell’isola battezzandola “Isola di Graham”, il 17 Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie, con atto regio la annesse al proprio regno col nome di “Isola Ferdinandea”, in onore di se stesso. Per il popolo era soltanto “l’isola di Sciacca”, mentre i
Francesi che la studiavano la chiamavano “Giulia”. In effetti l’isola nuova nata interessava a molti per la sua posizione: agli Inglesi perché era sulla rotta per Malta e volevano farne un eccellente avamposto a ridosso del regno borbonico, i Francesi ritenevano
di essere sbarcati per primi, e Ferdinando II non mollava certo l’osso! L’incidente diplomatico era in agguato, ma, mentre i politici erano al lavoro, l’isola disse di nuovo la sua: iniziò a sprofondare tra le onde e il 17 dicembre una spedizione borbonica non
trovò che acqua sulfurea e un basso fondale.
SITI D'INTERESSE:
www.grifasi-sicilia.com/isolaferdinandea.htm
www.divermac.it/id14.htm
www.sullacrestadellonda.it/cartografia/ferdinandea.htm
www.ct.ingv.it/Ufvg/CanaleDiSicilia/Ferdinandea.htm
www.corriere.it/primo_piano/liv_primo_a5.20001113202600.shtml
it.wikipedia.org/wiki/Isola_Ferdinandea
www.adsic.it/Sommario.asp?Entra=/storia/costituzioni/costituzioni.asp
http://ilportaledelsud.org/ferdinandea.htm
www.divermac.it/id10.htm
www.friulanidimarina.org/pagine/ferdinandea.htm
www.delteatro.it/hdoc/result_opera.asp?idopera=1948
www.swisseduc.ch/stromboli/others/ferdinandea/ferdinandea02-it.html
www.misteromania.it/storie/ferdinandea.htm
www.ct.ingv.it/Report/RPTVGALT20031213.pdf
E' nata la Fondazione 'Amici di Alessandro'
(S. Libertino) Ormai in Italia non si parla d'altro. Un miracolo! Ecco il racconto dei genitori del piccolo Alessandro: "Un po' di febbre. Niente di preoccupante, niente di grave. Chi ha figli sa bene che queste cose succedono: una suppostina, una notte di sonno e via, passa tutto.
Alessandro quella sera di venerdì 11 novembre 2005 aveva la temperatura alta. Non ci siamo allarmati. Alessandro è il nostro secondo bambino, è nato a Roma il 26 maggio del 2004. Con la più grande, Cecilia, cinque anni a luglio prossimo, ci eravamo già passati tante altre
volte: influenze, raffreddori, malattie esantematiche. Non siamo genitori particolarmente ansiosi, e con Alessandro che è sempre stato un bimbo sano e forte abbiamo affrontato tutto con grande disinvoltura.
Ma la mattina del 12 novembre ci siamo subito accorti che quella non era una febbre qualsiasi. Alessandro aveva macchie su tutto il corpo, macchie strane. E la temperatura, appena sveglio, già sfiorava i quaranta gradi. Abbiamo subito capito che era qualcosa di grave, di
gravissimo. Una parola che solo a pronunciarla fa paura: meningite, per poi scoprire che era ancor di più, sepsi meningococcica. Non c'era tempo da perdere. Non c'era quasi più tempo.
Una corsa all'ospedale più vicino a casa, il Policlinico Umberto I. E' inutile raccontare il terrore, la pena, l'angoscia: non ci sono parole adeguate. Al Pronto Soccorso Pediatrico hanno lottato contro il tempo, contro i minuti che scivolavano via mentre la vita di Alessandro
era legata a un filo di speranza sempre più sottile. Sempre più sottile. Più sottile. Un niente lo teneva ancora legato alla vita.
A quel poco più di niente Alessandro è rimasto appeso per dieci giorni nella sua piccola stanzetta della Terapia Intensiva Pediatrica. In coma. Vederlo lì, dietro al vetro, collegato a sonde e tubi. Il nostro bambino. Il nostro piccolo Alessandro nell'ombra cupa, nel buio,
nell'abisso del male che se lo voleva portare via.
Ciascuno di noi può ritenere che lo abbiano salvato le preghiere di chi ha pregato, l'amore di chi lo ha amato e lo ama, la forza disperata che ciascun genitore ritrova in se stesso quando è in gioco la vita dei propri figli. Non lo sapremo mai".
Ora che Alessandro è ormai guarito, i genitori non vogliono che questa storia cada nel dimenticatoio. Anzi vogliono farla conoscere agli altri. Hanno fondato l'Associazione/Fondazione "Amici di Alessandro" per sostenere il lavoro di medici, infermieri, operatori sanitari, volontari e tutti
coloro che hanno permesso la nascita e l'attività dei Reparti di Pronto Soccorso Pediatrico e Terapia Intensiva Pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma. Tutto ciò attraverso raccolta di fondi, attività di sensibilizzazione, iniziative di stimolo alle istituzioni pubbliche per
migliorare questa isola felice di persone efficienti e umane che danno valore e dignità alla sanità pubblica del nostro Paese.
Intanto, hanno allestito il sito www.amicidialessandro.it , auspicando che divenga quanto prima un forum sulla patologia riscontrata al loro figlio Alessandro ed un punto di riferimento e di incontro di quelli che sono e che diverranno i suoi
amici che se lo vedranno crescere ogni giorno tra una pagina e l'altra di un ricco e significativo diario di eventi.
Il 14 marzo scorso hanno acquistato una pagina di 'la Repubblica' per ringraziare amici, parenti, conoscenti e soprattutto gli operatori sanitari che hanno provveduto a somministrare le cure al piccolo Alessandro.
I genitori concludono: "Tutto ciò perché altri bambini possano essere aiutati a rinascere, come è successo al nostro Alessandro".
E perciò sono determinati nelle loro attività di sensibilizzazione, partecipando a pubblici dibattiti anche in televisione come la mattina del 15 marzo nella trasmissione di Maurizio Costanzo, dopo l'apparizione al TG5 del 14 marzo e la partecipazione alla trasmissione radiofonica di Fiorello.
A brevissima scadenza sono previsti in RAI passaggi su "La Vita in Diretta" e "Piazza Grande".
Scusate! Ho dimenticato qualche cognome. I genitori del piccolo Alessandro sono Lorenza Dorascenzi e Stefano Giroldini. Il papà di Stefano era Alduccio Giroldini, un nostro carissimo amico che ci ha lasciati qualche settimana fa ed ora riposa a Tropea.
INFO:
www.amicidialessandro.it
Un grande FORUM per Zambrone
Da qualche tempo la comunità di Zambrone ha un'Associazione, un sito Web, un giornale. Una graduale conquista civile con un'opportunità in più
per confrontarsi e crescere.
Corrado L'Andolina, presidente dell'associazione zambronese 'Centro Studi Umanistici e Scientifici' ci spiega con orgoglio: ''L'Associazione non persegue scopi di lucro neanche indirettamente. Il nostro scopo
è di promuovere e favorire la partecipazione e la crescita culturale dei cittadini con ogni mezzo. Da qualche mese pubblichiamo 'Cronache Aramonesi', periodico mensile indipendente di informazione, politica, cultura, e organo
ufficiale del Centro Studi. La diffusione del giornale, di cui il direttore è Raffaele Lo Preiato, è gratuita sia nell'edizione cartacea sia in quella elettronica, scaricabile dal Web. Spetta alla sensibilità di
chi lo legge offrire un volontario contributo (il costo dell'abbonamento è 15,00 Euro).
Il sito, nato l'11/12/2004 da un atto d'amore verso la nostra terra, ha avuto molto consenso anche da parte dei non residenti''.
Zambrone conta 1850 abitanti, suddivisi in tre frazioni (San Giovannni, Daffinà e Daffinacello) e con molteplici località custodi delle proprie radicate identità (Madama, Proscopio, Palombaro, Calati).
''L'attività che noi proponiamo - aggiunge L'Andolina - vuole innanzitutto costituire un punto di riferimento e di aggregazione di tutta la cittadinanza tendente a favorire ogni possibile soluzione delle diversità
geografico-culturali degli abitanti evitando la disgregazione sociale e urbanistica.
Poi c'è anche la Marina che sta diventanto sempre più interessante per il grande impatto con una risorsa turistica crescente. Abbiamo voluto dare il nostro contributo in questo settore favorendo la
manifestazione estiva 'Tamburello Festival', che quest'anno giungerà alla terza edizione. Un evento, ormai molto atteso e seguito dai vacanzieri e soprattutto dalla cittadinanza, che si sta rivelando un vero trionfo.
Qualità, cultura, musica, teatro, esposizione con 26 stands che rappresentano ogni angolo della Calabria. Un successo clamoroso''.
INFO:
www.aramoni.it
Cronache Aramonesi
Tutti pazzi per Antonello
E' in programma a Roma alle Scuderie del Quirinale dal 18 marzo al 25 giugno 2006 la mostra "Antonello da Messina".
Un evento del tutto eccezionale, che vede riunita – per la prima volta nella storia - la quasi totalità delle opere di Antonello giunte fino a noi.
Grazie al lungo lavoro svolto da un gruppo internazionale di specialisti e dal curatore italiano, Mauro Lucco, e alla generosità di alcuni tra i principali musei del mondo, le Scuderie del Quirinale ospitano
capolavori indiscussi come il prezioso "San Gerolamo nello studio" della National Gallery di Londra, le celebri "Crocefissioni" di Anversa e di Sibiu (Romania), il "Cristo alla Colonna" del Louvre, la
"Madonna Salting", sempre da Londra, e il "San Sebastiano" di Dresda.
In mostra, inoltre, i famosi ritratti di Berlino, New York, Baltimora, Washington e Madrid, ma anche le toccanti Madonne, le Annunciate, l’umanissimo strazio degli Ecce Homo.
Accanto a queste preziose tavole - tutte quelle in grado di viaggiare - che hanno creato la leggenda del pittore siciliano e che provengono dall’estero, dalla Sicilia e da vari musei italiani, sono esposte anche
opere di altri artisti del tempo: Giovanni Bellini, per evocare il clima pittorico del felice periodo veneziano di Antonello, Francesco Laurana, Giovan Battista Cima da Conegliano, Petrus Christus,
Iacometto Veneziano, Antonello da Saliba, Colantonio, Alvise Vivarini, per collocare Antonello nel suo tempo e ricostruirne, per quanto possibile, la cultura, il mondo e il lascito.
La mostra, grazie alla realizzazione di numerose soluzioni tecnologiche finalizzate a facilitare e integrare la fruizione dei contenuti offerti, si presenta come un prestigioso evento multimediale declinato su
molteplici piattaforme alternative e complementari: sito web, podcasting, sito mobile per i cellulari 3G, una applicazione Digitale Terrestre trasmessa sulla RAI e l'Interactive Wall, una sofisticata
installazione interattiva collocata nei locali della mostra.
INFO:
www.mostraantonellodamessina.it/
www.scuderiequirinale.it/
Quest'anno vota e fai votare 'Festa del Tre della Croce!'
Non vuole essere una provocazione. Abbiamo scelto questo titolo semplicemente perchè ci è stato suggerito - più o meno con le stesse parole
- dai non pochi contatti pervenuti sul tema della Festa del Tre della Croce, la cui data di svolgimento (3 maggio) è oramai imminente.
Come l'anno scorso, ancora quest'anno, la festa non si farà.
Il Presidente della Pro Loco, Mario Lorenzo, non è per nulla ottimista sulla possibilità all'ultimo momento di qualche aiuto da parte delle Istituzioni
ovvero di una fattiva volontà di qualche associazione (a Tropea ce ne sono una sessantina) di farsi promotrice della raccolta fondi nonchè carico della relativa organizzazione.
''Ancora una volta - ci dice Mario Lorenzo - è mancata la sensibilità per cercare di mantenere in piedi la tradizione più antica della città''.
Molti messaggi li abbiamo ricevuti dall'estero da tropeani che protestano vivamente contro gli organi istituzionali responsabili del mantenimento e dell'alimentazione delle tradizioni cittadine. Qualcuno ha voluto
sottolineare come il ripetuto e continuato assenteismo verso questa popolare Festa abbinata alle antiche e storiche imprese dei tropeani si possa configurare quale illecito penale, 'omissione di atti d'ufficio (art. 328 cp)', da parte
di determinati dirigenti governativi i quali hanno il compito e il dovere istituzionale di garantire, custodire e mantenere alti tali valori appartenenti a tutta la comunità cittadina.
Cosa fare allora? Ad aprile ci saranno le elezioni politiche e a maggio quelle amministrative. I cittadini quindi avranno la discrezionalità di decidere anche sul futuro della Festa.
La 'Festa dei tropeani' nell'antichità è stata sempre abbinata al culto della Santa Croce che risale al secolo IV al tempo di Papa Silvestro I (314-335) che istituì la Festa liturgica facendola ricadere il giorno del
3 maggio di ogni anno, con il titolo 'In Inventione (ritrovamento) Sanctae Crucis'.
L'11 aprile 1971, con Decreto della Sacra Congregazione per il Culto Divino, però la festa della "Inventione" fu eliminata dal calendario generale, ma restò ferma nelle patrie memorie di quella gente che,
come quella tropeana, legava ad essa particolari momenti della sua storia.
Fu Sant'Elena a portare a Roma nel 326 la prima reliquia della Santa Croce, al rientro del pellegrinaggio a Gerusalemme. Nello stesso anno Elena morì ed il figlio Costantino volle costruire a Roma, in
memoria della madre, una chiesa in cui custodire la sacra reliquia della croce, che oggi si chiama Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Le origini del culto della croce a Tropea si perdono nella notte dei
tempi. Pare che la Festa fosse in auge già nel 1120.
In tempi più recenti, la tradizione popolare della città la volle associare ai fatti della battaglia di Lepanto contro i Turchi dove si distinse il valore vittorioso dei tropeani.
Sul Tre della Croce vogliamo pubblicare quello che ci ha inviato un tropeano 'burghitano' residente da tempo a Vienna per far rivivere la commozione e la gioia dell'antica Festa, ma anche la tristezza di una Festa negata.
CONTINUA......
INFO
Festa della Croce
I Tri da Cruci
Famiglia sterminata, fermato nipote.
Affari, esoterismo e appartamento a Tropea (Ansa) Tomaino ha respinto gli addebiti, ha negato un suo coinvolgimento nella strage di Caraffa, ma il magistrato ha
ritenuto che gli elementi raccolti dagli investigatori fossero piu' che sufficienti per il fermo. Il giovane avrebbe comunque fornito alcuni elementi che potrebbero aiutare ad accertare il movente della strage.
Tomaino vive a Lamezia. Ieri gli hanno perquisito due case e poi lo hanno portato in Procura. Possiede una pistola calibro 9x21 che non e' stata trovata. E proprio con quell'arma avrebbe fatto fuoco contro lo zio, Camillo Pane, la moglie di questi,
Giuseppina Annamaria, e i figli della coppia, Eugenio e Maria. Ma cercare di capire il movente e' un autentico rebus: si parla di affari, documenti e assegni emersi nel corso della perquisizione in casa Pane, assegni per 80-90 mila euro trovati e intestati a Tomaino.
Un giro di aste giudiziarie con acquisti di case e terreni in varie parti della Calabria (tra cui un'abitazione a Tropea) che vedeva insieme zio e nipote ma, e' presumibile, altre persone. C'era qualcuno che faceva da prestanome? E per chi? Al momento solo voci e
indiscrezioni e nessuna conferma.....
CONTINUA......
'FUOCO SU DI ME' Segnaliamo
il film FUOCO SU DI ME in proiezione al cinema dal 31.3.2006
REGIA: Lamberto Lambertini
INTERPRETI: Omar Sharif, Massimiliano Varrese, Sonali Kulkarni, Maurizio Donadoni, Nicola Di Pinto, Antonella Stefanucci
ANNO: 2005
DURATA: 100'
ORIGINE: Drammatico
GENERE: Storico
DISTRIBUZIONE: Istituto Luce
TRAMA: Napoli 1815, ultimi mesi del Regno di Gioacchino Murat. Il giovane Eugenio torna a Napoli, sua città natale, a causa di una grave ferita riportata in battaglia. Durante la convalescenza, affascinato dalla contraddittoria realtà di questa capitale europea,
Eugenio riscoprirà le sue radici.
PREMI:Il film ha vinto 5 premi ed è entrato in tre cinquine per l'assegnazione del David di Donatello.
Le candidature al David sono per:
- miglior scenografia (Carlo De Marino);
- miglior costumi (Annalisa Giacci);
- migliori effetti speciali (Guido Pappadà).
I premi ritirati al BA sono:
- 4 al BA Film Festival di Busto Arsizio (miglior attore Omar Sharif, migliore attrice non protagonista Sonali Kulkarni, miglior scenografia, miglior film che rappresenti l'Italia all'estero);
- il primo premio al Ciak d'oro per la miglior fotografia di scena a Gianni Fiorito.
ANDATELO A VEDERE E PORTATE GENTE!
Donnici: Calabria Film Commission, un altro traguardo di qualità
(g. m.) "Un altro traguardo che aggiunge qualità e prestigio all'immagine della Calabria". E' questo il primo commento dell'assessore regionale al Turismo Beniamino Donnici subito dopo l'approvazione dello Statuto e l'avvio delle procedure per la costituzione della Calabria Film Commission.
Un atto che si richiama all'art. 3 della Legge Regionale 11/01/2006 e che prevede che la Regione, in attuazione dei principi statutari e nel rispetto delle proprie competenze, nell'ambito de Turismo ed al fine di supportare lo sviluppo del sistema Audiovisivo e Multimediale, promuova la costituzione di
una Fondazione aperta alla partecipazione di soggetti pubblici e privati. L'impegno di spesa, deliberato dalla Giunta, per la costituenda Fondazione è di 360 mila euro. A breve saranno nominati dal Presidente della Giunta Regionale, su proposta dell'assessore al ramo, gli organi della Fondazione, tra cui
il Presidente, il Consiglio di Amministrazione, il Direttore e il Comitato Artistico Scientifico.
"Parte assolutamente qualificante - ha spiegato l'assessore Donnici - è il Comitato Artistico Scientifico nel quale saranno coinvolti personalità di livello assoluto del mondo cinematografico". "Il Cinema - ha aggiunto Donnici - è uno straordinario veicolo per la promozione culturale e dell'immagine del
territorio. C'è intorno alla Calabria un grande interesse da parte di registi e produttori che dobbiamo saper trasformare in spinta propulsiva per la nostra economia. Abbiamo avviato - ha concluso Donnici - e vogliamo sempre più alimentare la stagione di un nuovo protagonismo economico, politico e culturale della nostra regione".
La Fondazione si propone tra le varie finalità di sostenere e stimolare con continuità il progressivo sviluppo qualitativo e quantitativo della cultura e dell'impresa cinematografica in Calabria, incoraggiando e progressivamente rafforzando la capacità di azione economica delle imprese di produzione, distribuzione e formazione audiovisive,
con l'auspicio anche di rendere possibile la nascita e il rapido sviluppo di una rete di nuovi imprenditori e operatori, in questo nuovo settore di alta qualità innovativo in Calabria. Tra le altre finalità c'è il sostegno alla realizzazione di un sistema multimediale, la promozione nel mondo della comunicazione dei programmi e delle
attività svolte, l'attivazione e la gestione di una biblioteca regionale dell'audiovisivo e l'istituzione di premi di qualsivoglia natura. In tal caso la Fondazione, su proposta del Comitato Scientifico, individuerà le procedure di attribuzione dei premi.
CALABRIA FILM COMMISSION
Assessorato al Turismo ed alle Attività Produttive Regione Calabria
Via Spasari 88100 Catanzaro
Tel. 0961 792876 Fax 0961 720260
Dirigente Responsabile: Rocco Militano
E-mail: rmilitano@libero.it
Sara Musolino: Tel. 0961 857822
Tolentino 815: 11^ Rievocazione storica
11^ Rievocazione Storica
Programma
6 e 7 MAGGIO 2006
Castello della Rancia - Tolentino
Sabato 6 maggio
Ore 10.30: Presentazione Atti della Giornata di Studio del 12 marzo 2005 "PARCHI STORICI PER LA TUTELA DEI SITI DI BATTAGLIA. ESPERIENZE IN ITALIA ED EUROPA; PROGETTI PER LE MARCHE"; con Gilberto Piccinini, presidente Deputazione Storia Patria per le Marche e conclusioni di Nicola Raponi, storico;
Ore 15.00: Servizio Ronda del gruppo storico "2° Cavalleggeri", all’interno del Castello;
Ore 16.00: VISITA GUIDATA ai Luoghi della Battaglia, con inaugurazione della nuova segnaletica;
Ore 18.00: Presentazione libro fotografico e proiezione backstage del film "FUOCO SU DI ME" con Omar Sharif, Massimiliano Varrese, Sonali Kulkarni e Zoltan Ratoti, regia Lamberto Lambertini, con la presenza di attori e regista;
Ore 20.00: BANCHETTO DEL RE, menù storico servito in costume, tratto da "Il Cuoco Maceratese" di Antonio Nebbia 1792 (solo su prenotazione al n. 0733.967400).
Domenica 7 maggio
Ore 9.00: CAMMINATA STORICA, escursione a piedi sui Luoghi della Battaglia, in collaborazione con l’Associazione Camminare Liberi di Foligno;
Ore 10.00: BIVACCO STORICO, con il gruppo storico "2° Reggimento Cavalleggeri-Regno di Napoli 1808/1815", fino al pomeriggio, all’esterno del Castello;
Ore 11.00: Forum Associazioni su "Progetto di una Federazione Napoleonica Italiana" - Assemblea RETE MURAT, Unione Internazionale Associazioni e Siti Murattiani;
Ore 12.30: ONORE ai CADUTI, Monumento C.da Rotondo a Tolentino;
Ore 15.00: CORSA delle TESTE, gara di abilità in uso alla cavalleria militare del 1800;
Ore 17.30: Presentazione libro "La Massoneria a Macerata e nel suo territorio" (la Massoneria pro o contro Murat nella campagna del 1815?) di Simonetta Torresi, ricercatrice storica, commento di Brunello Palma, docente Università di Urbino.
ASSOCIAZIONE TOLENTINO 815
Via Nazionale, 2 - 62029 TOLENTINO (MC)
Tel./Fax +39.0733.960778
info@tolentino815.it - www.tolentino815.it
La 36^ Tornata di TropeaMagazine
Con la 36^ Tornata di Maggio 2006 si parlerà del compositore tropeano Alessandro Scialla e delle sue canzoni: ne sentirete una, la più bella, tratta da un CD del 1994. Alessandro è nato nel millecinquecentottanta!
Ancora sulle ali della musica tropeana vi racconteremo di Vincenzo Fazzari, ultimo maestro di cappella della cattedrale e dei canti dialettali popolari sulla passione e morte di Gesù Cristo raccolti dall'etnologo Giuseppe Chiapparo. Achille Riggio vi spiegherà perchè nel
DNA dei parghelioti c'è una componente ebraica. E' poi la volta del Prof. Saverio Di Bella che vi intratterrà sulla figura di don Gerardo Ruffa. Continua la descrizione delle vedute di Tropea: vi sarà proposta la veduta della nobile città di Tropea e dell'antico villaggio di Paralia
di Padre Antonio Minasi del 1780. Pino Nano vi ricostruirà l'ultima intervista, la più bella, fatta ad Albino Lorenzo. Conoscerete le origini e la descrizione della Chiesa di S. Francesco d'Assisi. Domenico Rotundo concluderà la tornata con un saggio sulla svastica di Gerace, le maschere di Tropea e il 'terzo occhio'.
State con noi e con la storia!
www.tropeamagazine.it
Cipolle d'Italia unitevi! A Treschietto (MS) dal 13 al 21 maggio si svolgerà la sagra della cipolla.
Ci saranno degustazioni, convegni e, ovviamente, un sacco di cipolle.
I campi di cipolle intorno al castello Malaspina si dice che stiano lì per impedire al fantasma del feudatario di abbandonare i ruderi del castello, teatro delle sue nefandezze.
Oltre che per tenere a bada i fantasmi, la cipolla di Treschietto (tonda, rossa all'esterno e bianca con striature rosse all'interno) si può usare in cucina: è molto tenera e gustosa, con un aroma dolce e gradevole ed è particolarmente indicata per preparare zuppe, insalate o torte.
Oltre alla padrona di casa saranno presenti molte altre varietà di Allium Cepa L.. Ci saranno anche le cipolle di Tropea che si dice abbiano azione sedativa, ma recentemente si è scoperto che contengono uno dei principi attivi del viagra!
Premio Berto: il 19 maggio la cinquina dei finalisti! Avrà luogo venerdì
19 maggio p.v. alle ore 10.30 presso il Centro Nazionale degli Studi Manzoniani a Milano la conferenza stampa nel corso della quale sarà proclamata la cinquina del Premio Letterario Giuseppe Berto.
La giuria del Premio è presieduta da Giuseppe Lupo e composta da Mario Baudino, Goffredo Buccini, Andrea Cortellessa, Paolo Fallai, Laura Lepri, Giorgio Pullini, Marcello Staglieno e Gaetano Tumiati.
I dialoghi di Giuseppe Berto con il suo cocher Cocai
Tra l’ottobre 1968 e il luglio 1969 sulla terza pagina de "Il Resto del Carlino" Giuseppe Berto pubblicò "Dialoghi con il cane", che nel 1986 furono raccolti e pubblicati postumi in un unico volume.
Lo scrittore su di una rupe che sovrasta il mare a Capo Vaticano immagina di dialogare con il cocher di nome Cocai in cerca di una risposta alle molte domande che l’attualità suggerisce.
""[…] Cocai (questo è il nome del mio cane, il quale lo deriva assai tortuosamente da Merlin Cocai, pseudonimo di quel Teofilo Folengo che si trova in tutti i buoni testi di letteratura nonché nelle enciclopedie diligentemente compilate ) ……
[…] Insomma io avrei un cane del tipo oggi detto cinese […]. Ho paura che, siccome io dico che il mio cane è cinese, il lettore sia indirizzato a immaginare una di quelle bestie chiamate pechinesi: andatura rulleggiante, testa massiccia, occhi scuri e sporgenti, i quali peraltro sporgono invano giacchè sono sempre coperti da una
cascata di peli alquanto ispidi.
Mai io terrei un pechinese. A dire il vero, non terrei nemmeno cani di qualsiasi altra specie dal momento che i cani, nonostante la buona letteratura di cui godono presso ogni popolo, sono grosse scocciature, per non dir peggio. In realtà può esser giusto fin che si vuole che il cane è amico dell’uomo, però è più giusto ancora che l’uomo
ha da essere amico del cane, a scanso di guai.
Un cane assorbe una buona porzione della capacità lavorativa dell’uomo che lo possiede: bisogna infatti custodirlo, nutrirlo, divertirlo, vigilare sulla sua salute fisica e psichica, e inoltre effettuare incessanti, inutili e spesso costosi tentativi per tenerlo il più possibile privo di pulci, zecche e cattivi odori. Questi tentativi
consistono in bagni medicati e profumati, pettinature con brusca e striglia, applicazioni fin sulla pelle di polveri insetticide, ricerca manuale di parassiti: quando avrete fatto questo con la più grande diligenza, egualmente sarete svegliati dal cane che durante la notte si gratta da matto. Da quanto s’è detto finora (e da altrenumerose
cose che per brevità taccio) consegue che, se uno possiede un cane, qualsiasi attività si proponga di esplicare (muoversi o lavorare o mangiare o dormire o vedere gli amici) ha da fare prima i conti con la bestia.
Quindi io sarei per ragionamento, oltre che per temperamento, portato a non possedere cani, e infatti questo cane che abitualmente io chiamo mio e col quale vivo sulla rupe solitaria chiacchierando persino del più e del meno, non è per niente mio bensì della mia unica figlia la quale, dopo avere a lungo sostenuto che senza un cane non poteva
vivere, una volta giunta in possesso della necessaria bestiola, l’ha consegnata a me, bastandole pensare da lontano che il cane lo possiede lei e che, appunto, sono io che glielo tengo. "".
CONTINUA......
E' arrivato un pensiero per Melo
IL FIGLIO INQUIETO
Se avesse potuto l’avrebbe chiusa in una valigia e l’avrebbe portata con sé per il mondo.
Una valigia chiusa con uno spago di tradizioni, di scarpe grosse e cervelli fini, di resistenza marinara.
Avrebbe portato con sé le chiese, l’azzurro che scappa fuori dai cortili delle case e l’acqua sporcata solo dal giallo del sole.
Avrebbe portato con sé la gente, chiassosa, sguaiata, meravigliosa.
E le donne, procaci, operose, rocciose.
Avrebbe portato con sé i bambini scalzi, i giochi dell’innocenza e le scalinate del desiderio.
E poi l’immutata brezza sull’acqua, i pescatori furbi, i palazzi nobili, romantici, decadenti.
I carretti, l’ombra naif delle palme e le barche macchiate di sofferenza.
L’ansia e la curiosità li hanno divisi…... Poi le rotte del mare li hanno riconciliati,
Tropea e il suo devoto figlio inquieto.
d. a.
L'indole dei Tropeani
L'Onorevolissimo Signor Cavaliere Benedetto Stragazzi, Segretario Generale dell'Intendenza di Finanza della Seconda Calabria Ulteriore, in una relazione su Tropea del 1859 così definisce l'indole dei Tropeani:
"" La condizione topografica, meteorologica e geologica, a detto de' Filsiologi, influisce non solo sul fisico, ma benanco, su l'indole e sui costumi delle popolazioni. Tutte queste circostanze concorrono a rendere buona l'indole dei Tropeani.
Il mezzo più facile di conoscere la tendenza di un popolo, è il vedere come esso adempia ai doveri sociali: è questo il segno caratteristico dell'indole e de' costumi; e noi non potremmo meglio dimostrarlo, che col quadro sinottico de' reati che nello
scorso decennio si sono commessi nel Circondario che descriviamo:
MISFATTI
Bestemmie: 2 (1845), 1 (1846), 7 (1850),3 (1851), 5 (1852), 13 (1853), 3 (1854), 5 (1855);
Abuso di autorità: 1 (1855);
Incendi, guasti e danni: 2 (1845), 1 (1849), 1 (1854), 4 (1855);
Storpi e Sfregi: 2 (1848), 2 (1849), 2 (1851), 4 (1852), 2 (1853), 2 (1854);
Ferite e percosse gravi: 2 (1845), 4 (1846), 1 (1848), 2 (1849), 2 (1851), 1 (1852), 1 (1853), 2 (1854);
Omicidi: 7 (1845), 4 (1846), 3 (1847), 3 (1848), 5 (1849), 4 (1850), 4 (1851), 2 (1852), 5 (1853), 3 (1854), 2 (1855);
Venefici: 1 (1846), 1 (1852);
Stupri violenti: 1 (1845), 1 (1847), 1 (1851);
Furti qualificati: 7 (1845), 4 (1846), 11 (1847), 2 (1848), 9 (1849), 6 (1850), 7 (1851), 9 (1852), 16 (1853), 37 (1854), 32 (1855);
Resistenza alla forza pubblica: 1 (1845), 2 (1847), 3 (1852);
Frodi qualificate: 0;
Falsità in pubbliche o private scritture: 1 (1845), 2 (1846);
Infanticidi: 0.
DELITTI
Asportazioni d'armi vietati: 15 (1845), 16 (1846), 7 (1847), 8 (1848), 19 (1849), 12 (1850), 8 (1851), 8 (1852), 16 (1853), 22 (1854), 18 (1855);
Usurpazioni: 1 (1847), 4 (1851), 1 (1852), 2 (1853), 1 (1855);
Oltraggi: 1 (1846), 2 (1848), 1 (1850), 4 (1852), 2 (1853), 1 (1854), 1 (1855);
Calunnie: 0;
Falsità: 0;
Concussioni: 0;
Adulteri: 1 (1846), 1 (1848), 2 (1852);
Contrabbandi: 0;
Esilii: 43 (1845), 57 (1846), 38 (1847), 101 (1848), 39 (1849), 44 (1850), 62 (1851), 50 (1852), 47 (1853);
Furti: 5 (1645), 3 (1846), 6 (1847), 9 (1848), 4 (1849), 7 (1850), 3 (1851), 2 (1852), 3 (1853), 17 (1854), 15 (1855);
Frodi: 2 (1847), 4 (1848), 2 (1849), 1 (1850), 1 (1854), 2 (1855);
Guasti e danni forestali: 19 (1845), 20 (1846), 33 (1847), 40 (1848), 28 (1849), 16 (1850), 12 (1851), 15 (1852), 20 (1853), 22 (1854), 31 (1855).
CONTRAVVENZIONI
Ai regolamenti: 1 (1846), 2 (1848), 3 (1850), 1 (1851), 1 (1854);
Vie di fatto: 2 (1845), 1 (1846), 1 (1848), 3 (1851), 4 (1851), 2 (1853), 1 (1855);
Ingiurie vaghe: 3 (1846), 2 (1847), 3 (1849), 1 (1851), 1 (1852), 3 (1855);
Passaggio di cariche in frode altrui: 2 (1848), 1 (1852), 1 (1853).""
Tropeani ('Settanta)
E
nel Borgo in festa il Cammello continuò a ballare..
Sotto l'egida della Pro Loco e con il patrocinio del Comune si è felicemente conclusa l'edizione 2006 del 'Tre della Croce', la festa del rione 'borgo', fuori le mura della città. Impeccabile è
stata l'attività organizzativa affidata ad un comitato d'eccezione magistralmente presieduto da Nicola Cricelli, che a riguardo può vantare un nutrito palmares di successi di tutto rispetto.
Sono infatti decine e decine le feste organizzate dall'imprenditore tropeano nato e vissuto fino all'età di 25 anni nel cuore del 'borgo' in via dei forgiari. All'interno del Comitato ha potuto
contare della presenza di vecchie e inossidabili glorie 'borghitane': Mario Lorenzo, direttore della Pro Loco, Pasquale Russo, Enzo Taccone, Pasquale Tropeano. Tutto in discesa quindi per la
grande squadra e la festa era bella e pronta in appena venti giorni. Ciò grazie anche ai volontari che hanno saputo affiancare in modo impareggiabile l'operato dei responsabili. Fra costoro
evidenziamo l'opera solerte delle segretarie dell'Ufficio della Pro Loco Antonella Il Grande e Chiara Calò che per il buon esito della festa si sono prodigate ed impegnate oltre il normale
orario di servizio. Come pure vogliamo ricordare l'opera utilissima di Gerardo De Vita il quale in modo ammirevole si è messo con gioia a disposizione del Comitato quale bravo ed esperto
percussionista. E proprio qualche giorno dopo la festa Gerardo ha avuto una chiamata ed è dovuto partire perchè ingaggiato ufficialmente nella banda musicale di una località molto lontana da
Tropea. Così ci ha dovuto lasciare. Un grazie di cuore a Gerardo!
CONTINUA......
Il Cinema di Luigi Di Gianni a Pizzo di Calabria
(F. Vallone) Pizzo di Calabria, solita vecchia bellissima polverosa sala del Cinema Moderno, un uomo seduto in quarta fila guarda pensieroso e contempla lo schermo ancora bianco nell'assenza della magica luce cinematografica. Poi, lo stesso uomo, si gira lentamente e osserva
attentamente la gente attorno, sembra quasi con la curiosità di un regista cinematografico che guarda nel mirino della sua cinepresa e, in effetti, l'uomo che abbiamo di fronte è veramente uno dei più grandi registi documentaristi a livello internazionale. Lui si chiama Luigi Di Gianni ed è a Pizzo
di Calabria per presentare un'importante ed inedita rassegna dal titolo "Opera a Sud: la Società Meridionale prima del boom economico", una manifestazione inserita nel contesto della VIII Settimana Nazionale della Cultura, del Ministero dei Beni Culturali.
L'evento inserito nel programma di "Spazi Aperti", organizzato a Pizzo di Calabria dal dinamico assessore alla Cultura del Comune, Ivano Tuselli, e da Carmine Cavallaro, assessore al Turismo dello stesso luogo. 'Opera a Sud' è stata ideata e realizzata dalla Cineteca della Calabria, rappresentata
e presentata in sala da Eugenio Attanasio e Giovanni Scarfò, due raffinati esperti di cinema, in platea presente anche il presidente del Circolo del Cinema "Lanterna Magica" di Pizzo, Vera Bilotta, che ha curato gli aspetti operativi e logistici dell'evento, ed, ancora, dietro la macchina di
proiezione 35 mm e quella digitale, Giuseppe Imineo, di Filogaso, il mitico cinematografaro del vibonese.
CONTINUA......
Premio Berto, i vincitori sono Hamid Ziarati e Benjamin Kunkel
Hamid Ziarati con Salam, maman (Einaudi) per la sezione opere prime di narrativa italiana e Benjamin Kunkel con Indecision (Rizzoli) per la sezione di narrativa straniera tradotta in lingua italiana sono i vincitori della XVIII edizione del Premio Letterario "Giuseppe Berto",
la cui cerimonia si è svolta sabato 3 giugno presso il Centro Congressi “Giuseppe Berto” a Ricadi.
Dopo il saluto delle autorità del Comune di Ricadi e della città di Mogliano Veneto, promotrici del premio, e l'intervento del prof. Giorgio Pullini in memoria di Gianfranco Vigorelli, scomparso lo scorso settembre, alla presenza di Manuela Berto e del pubblico convenuto, sono stati proclamati i vincitori della XVIII
edizione del Premio intitolato all'autore del Male oscuro. Presenti per l'occasione l’iraniano Hamid Ziarati, torinese d’adozione, e l’americano Benjamin Kunkel. Ad entrambi i vincitori è stato pubblicamente consegnato il premio di Euro 7.500.
I nomi dei due vincitori sono stati prescelti da una rosa di finalisti che lo scorso 19 maggio, presso il Centro Nazionale degli Studi Manzoniani a Milano, la giuria del Premio Berto - presieduta dal professor Giuseppe Lupo e composta da Mario Baudino, Goffredo Buccini, Andrea Cortellessa, Paolo Fallai, Laura Lepri, Giorgio
Pullini, Marcello Staglieno e Gaetano Tumiati - aveva selezionato tra le numerose opere pervenute. La cinquina per la sezione storica del Premio e la terna per la sezione straniera erano composte dai seguenti finalisti:
SEZIONE OPERE PRIME NARRATIVA ITALIANA
Andrea Di Consoli, Lago negro, L’ancora del Mediterraneo
Alessandra Farkas, Pranzo di famiglia, Sperling & Kupfer Editori
Amineh Pakravan, Il libraio di Amsterdam, Marsilio Editori
Tea Ranno, Cenere, Edizioni e/o
Hamid Ziarati, Salam, maman, Einaudi.
SEZIONE NARRATIVA STRANIERA TRADOTTA IN LINGUA ITALIANA
Daniel Kehlmann, Io e Kaminski, Voland Edizioni
Benjamin Kunkel, Indecision, Rizzoli
Rafik Schami, Il lato oscuro dell’amore, Garzanti
Nella scorsa edizione, svoltasi a Mogliano Veneto, erano stati premiati Umberto Contarello e l’indiana Anita Rau Badami, canadese d’adozione.
Il Premio Letterario Giuseppe Berto
Comunicato
Selezione
Vincitori
È morto Billy Preston, il «quinto Beatles»
È morto a 59 anni il musicista di colore americano Billy Preston, storico «collaboratore» dei Beatles , la band con cui il pianista americano aveva inciso nel corso della sua carriera quattro singoli: da Get back, del 1969, a Let it be, I want you e Something. Preston, che soffriva di una
forma maligna di ipertensione e malattia ai reni, era entrato in coma il 21 novembre 2005. Il decesso è avvenuto martedì scorso - 6 giugno 2006 - in una clinica a Scottsdale, in Arizona. Come riporta il sito personale dell'artista (www.billypreston.net ), la causa del decesso è stata un arresto respiratorio.
Nato musicalmente come pianista di soul, Preston nella sua carriera avrebbe prestato il piano elettrico ai più grandi artisti del rock. Diventa famoso alla fine degli anni Sessanta con i Beatles , quando compare nel videoclip del singolo Get back (1969), dove suona la tastiera sul tetto di una tipica casa inglese.
Così Preston si conquista nei due anni successivi il soprannome di «quinto Beatles», uno dei due musicisti ai quali i «favolosi quattro» di Liverpool hanno concesso nel corso della loro carriera l'onore di incidere un brano insieme.
La carriera di Billy Preston, in realtà, era cominciata prima dell´incontro con i Beatles, suonando la tastiera elettrica per le band di Ray Charles e Little Richard. Negli anni Settanta e Ottanta, Preston avrebbe continuato a conservare amicizie importanti nel campo del rock e ingaggi da parte di tutti i più grandi autori di questo genere musicale.
Dopo i due anni di collaborazione con i Beatles (1969-1970), Preston diventa il tastierista dei Rolling Stones, affiancando il pianista Nicky Hopkins. Preston appare in cinque album della band americana: Sticky fingers, Exile on main street, Goats head soup, It´s only rock ‘n roll, Black and blue. Nel frattempo, però, partecipa anche alla composizione
di You are so beautiful (1974), uno dei più grandi successi di Joe Cocker, e collabora con Eric Clapton, Bob Dylan, Aretha Franklin, Jackson Five, Quincey Jones. L'ultima collaborazione «eccellente» con le star del rock è quella con i Red Hot Chili Peppers.
'Liberalità e prassi negoziali' Un Convegno a Tropea per Notai
Dal 9 al 10 giugno presso il Museo Diocesano di Largo Duomo si svolgerà il Convegno «Liberalità e prassi negoziali». L'Ente organizzatore è il Comitato Regionale Notarile della Calabria.
La partecipazione attribuisce 10 Crediti Formativi Professionali.
INFO
Segreteria: Sig.na Dominique Abenavoli
Tel e Fax 0984/79.15.75
Programma in sito www.notariato.it
Music on the Street
L'Associazione 'Orione' organizza sabato 10 giugno alle ore 2100 la Seconda Edizione di 'Music on the Street' tra le vie del Centro Storico di Tropea. 3 concerti, 3 diversi generi musicali con l'intento di creare momenti di aggregazione sociale e impulso al turismo culturale.
Durante la manifestazione saranno pubblicizzate le varie ed eterogenee strutture ricettive, l'artigianato locale e i prodotti gastronomici tipici del territorio (Cipolla Rossa di Tropea, Latticini del Poro, Nduja di Spilinga, Mostaccioli di Soriano, etc...) attraverso l'allestimento di vari stands promozionali.
L’evento, al quale saranno presenti vari tour operator stranieri, sarà caratterizzato dalla partecipazione di Harold Bradley (Chicago), dei Solid Rock (Roma) e degli Adel's Puro Malto (Sicilia),
che si esibiranno su pedane alte 50 cm, creando uno spettacolo suggestivo favorito dal contatto diretto con gli spettatori
INFO
www.tropeaorione.it
Guida Blu 2006: le Cinque Terre conquistano il primo posto. Retrocessa Tropea che in Calabria fa da battistrada ottenendo con Pizzo (bravissima!) e Roccella 4 vele Le Cinque
Terre (Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso) quest'anno salgono sul gradino più alto del podio della Guida Blu 2006 di Legambiente pubblicata dal Touring Club Italiano. Subito a seguire altre 9 località balneari premiate con le "cinque vele", il punteggio massimo, che completano la top 10 di Guida Blu 2006: Castiglion della Pescaia, Arbus, Bosa, Capalbio, Pollica Acciaroli e Pioppi,
Villasimius, Isola del Giglio, Portovenere e Otranto. Sono questi i comuni dell'eccellenza turistica balneare che alla bellezza del paesaggio e alla qualità delle acque, hanno saputo coniugare una corretta gestione del territorio, interventi e politiche in linea con il rispetto dell'ambiente, una buona funzionalità dei servizi. Per essere elette da Legambiente le regine del turismo di qualità hanno infatti
superato ben 128 esami su qualità dell'ambiente marino, servizi efficienti, rifiuti, energia, strutture sanitarie e offerta enogastronomica.
La Guida Blu 2006 è stata presentata oggi 10 giugno a Roma da Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, Michele D'Innella, direttore editoriale del Touring Club Italiano e Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente oltre ai sindaci delle dieci località premiate con le cinque vele.
La Liguria con le Cinque Terre si aggiudica dunque il primo posto per la qualità dell'offerta turistica ma un segnale importante arriva dalla Sardegna che piazza 28 località in classifica e ben tre tra le prime dieci (Arbus e Bosa sono infatti in terza e quarta posizione e Villasimius è settima). E fa piacere trovare la Sardegna così in alto, dal momento che nell'isola sono state adottate forse
le norme salvacoste più avanzate d'Italia. Il 2006 è proprio l'anno del Tirreno "pigliatutto" visto che molte fra le prime classificate si affacciano su questo mare. Castiglion della Pescaia cede il primo posto alle Cinque Terre, conquistando però il secondo. Entra per la prima volta tra le prime dieci la toscana Capalbio (quinta) mentre sale di qualche gradino Pollica, la perla del Cilento al sesto posto.
L'Isola del Giglio scende all'ottavo e la ligure Portovenere al nono. Chiude la classifica delle "magnifiche dieci" Otranto.
E Tropea? Tropea è stata retrocessa, ottenendo all'interno della propria regione assieme a Pizzo e a Roccella, le quattro vele. Durante l'anno quindi qualcosa è andato storto.
Alcuni risultati: Tropea ha avuto 86.6 (nel 2005: 93,7), Roccella 85.2 (88,1), Pizzo 85,00 (--), Soverato (tre vele) 83,3 (84,00), Gioiosa (tre v.) 81,9 (83,9), Marina di Gioiosa (tre v.) 81,3 (83,9)......
Sul sito di Legambiente si possono consultare i dettagli in termini di punteggio e località.
A malincuore abbiamo tolto una delle cinque vele che ormai da parecchi anni ci eravamo abituati a vedere scorrere sopra i titoli di Tropeanews. Ci auguriamo che la nuova giunta di Antonio Euticchio, insediatasi solo una settimana fa, recuperi nel giro di un anno la vela che Legambiente ha cancellato dallo striscione che per diversi anni ha sventolato su Palazzo Sant'Anna con le classiche cinque vele.
Premio Nazionale di Poesia "Città di Corciano" Il Comune di Corciano (PG) istituisce il premio Nazionale di Poesia “Città di Corciano”, quest'anno giunto alla XIX Edizione.
Nato nel 1987, con il tempo ha visto un costante aumento dei partecipanti provenienti dall’Italia e in alcuni casi anche dall’estero. In occasione dell’evento si rinnova un interesse, un dibattito vivo intorno alla poesia che vede protagonisti poeti e non, produttori e fruitori di questa arte.
La Giuria è composta da Vittorio Sgarbi (Presidente), Loretta Cellini, Carlo Cerrato, Renzo Pavese, Luciano Pellegrini.
Ai vincitori primi classificati saranno assegnati i seguenti premi:
1° classificato : € 1.000
2° classificato : € 500
3° classificato : € 250
Verranno inoltre assegnati i seguenti riconoscimenti:
- Premio speciale della Giuria
- Premio del Presidente della Giuria.
La Giuria si riserva inoltre la facoltà di segnalare n.10 partecipanti ritenuti meritevoli di menzione.
Ogni concorrente dovrà inviare tre componimenti anonimi in sei copie ciascuno, allegando in busta chiusa una nota contenente: le generalità, il recapito, il numero telefonico ed i titoli delle liriche presentate. Le opere devono essere inviate entro e non oltre il 15 agosto 2006 a:
Segreteria del Premio Nazionale di Poesia “Città di Corciano”
Biblioteca Comunale “Gianni Rodari”
Via Settembrini, Loc. Girasole, 06070 San Mariano (Pg).
INFO
Segreteria: tel. e fax 075 5170008 – E mail biblioteca@comune.corciano.pg.it
Indirizzo internet www.comune.corciano.pg.it
Regolamento in rete .
Capo Vaticano si riaffaccia sulla Rete " Benvenuti su questo sito,
nato per mettere a disposizione di tutti uno spazio dove trovare la storia, la cultura e la cronaca del comprensorio di Capo Vaticano, che è famoso in tutto il mondo per le sue splendide spiagge, ma non è solamente sole e mare.". Queste sono le parole di benvenuto del nuovo blog del Comprensorio di Capo Vaticano
che si riaffaccia sulla Rete.
Il Direttore del sito, Domenico Princi, nel vibonese noto medico specialista in ostetricia e ginecologia, sottolinea "Lo abbiamo attivato da poco. Sostanzialmente, ha preso il posto della versione on line del periodico che si pubblica a Ricadi. Contiene informazioni locali nelle quali si possono trovare notizie di cronaca e che
riguardano il comprensorio di Capo Vaticano. Articoli di cultura e storia locale ed approfondimenti di politica".
Una sezione del sito è dedicata alle foto marine, aeree e satellitari del promontorio e delle acque del Capo. E' scontato che la collaborazione al sito è aperta a tutti.
INFO
www.capovaticano.ca/
admin@capovaticano.ca
La XV edizione di Calabria ARTEDANZA è 'Broadway a Tropea' Si svolgerà all'interno del suggestivo "Villaggio Vacanze Marasusa" la XV edizione di Calabria ARTEDANZA che si intitolerà "BROADWAY a TROPEA", per la presenza di numerosi e prestigiosi insegnanti e coreografi provenienti dagli States.
L'International Dance Meeting conosciuto ed apprezzato in Italia, in Europa e in diversi Paesi extraeuropei (USA, Argentina, Japan , Korea) costituisce un punto di riferimento per allievi, insegnanti, ballerini, appassionati di questa bellissima arte, che vogliono impegnare il periodo estivo ad approfondire le proprie conoscenze con maestri di grande prestigio e offre occasioni di incontro, di confronto e anche di sano divertimento in un luogo incantevole ed ospitale. I principali obiettivi sono quelli di far conoscere la danza nelle sue diverse forme e stili,
promuovendo attività volte a divulgare la danza come tecnica fisica che richiede impegno, serietà e competenza, e come disciplina artistica utile a sviluppare ed affinare la creatività e la sensibilità dei ballerini.
Il programma 2006 comprende ben cinque stages ognuno della durata di una settimana, dal 1 Luglio al 5 Agosto.
Lo Stage 1 è dedicato ai corsi bambini di età non inferiore ai 7 anni e agli allievi principianti adulti ed intermedi che studiano da pochi anni,con una conoscenza minima di danza classica.
A partire dallo Stage 2, 3, 4 e 5 si richiede un livello di preparazione superiore, con i corsi intermedi, età minima 13 anni, gli avanzati, età minima 17 anni, e la categoria dei ballerini professionisti.
Il Meeting di danza è organizzato dall'associazione culturale Calabria ARTE, di Reggio Calabria, che si avvale della preziosa collaborazione di Michèle Assaf in qualità di direttore artistico e promotrice dell'evento artistico in USA attraverso la www.LiveatBroadwayDanceCenter.com/ , di New York City.
INFO
www.calabriarte.com
scheda d'iscrizione
info@calabriarte.com
E gli esami sono cominciati ! Non ci posso credere.... Tra una quindicina di giorni sarà tutto finito... Aspettavo da tanto questo momento eppure mi spiace di lasciare il liceo...
La sera prima del tema sono uscita con Anto, Lucia, Candi e Ile... E' stato bello! Ci siamo divertite... Come al solito Gem Boy a manetta e abbiamo brindato all'esame...
Ieri invece alla prima prova ho fatto Il Distacco... Ho un pò paura di essere uscita fuori traccia... Mah! Speriamo proprio di no... Non sono mai uscita fuori traccia in vita mia... Se mi capita proprio alla maturità posso essere premiata come la persona più stupida del mondo!!!!
Oggi invece prova di matematica....
Non potete immaginare come stavo ieri.... Ero così agitata che piangevo per ogni minima cosa, e poi stava Annalisa che mi dava corda!! Lei si disperava e mi disperavo anch'io... Facevamo gli esercizi, eravamo a casa di Valentina, ma non ci usciva nulla...
E invece oggi.... ABBIAMO COPIATO A MANETTA!!!!! Praticamente abbiamo tutti fatto il problema e i cinque quesiti... Io ho paura di averne sbagliato 1 o 2... Ma che importa???
Sono sollevata....
Certo domani c'è la terza prova.... Speriamo bene... Ma ormai... Andrà come dovrà andare!!!...
Per gli orali ancora il calendario non è uscito... Ma hanno già sorteggiato la lettera e io so di essere tra gli ultimi...mi sa che io sto il penultimo giorno, che dovrebbe essere intorno al 10 giugno (sic)...O un pò prima o un pò dopo.... Avrò più tempo per studiare....
Ma sarò anche sclerata il doppio..... Povero a chi mi sopporterà....
Single di tutta Italia unitevi! In un periodo dove la solitudine è sempre più sentita ad ogni età, dove non si ha mai il tempo di pensare a se stessi, dove relazionarsi con gli altri è sempre più difficile, dove la condizione di single, per scelta o per condizione, per diletto o necessità, è sempre più una grossa realtà.......,
Marina di Gioiosa Jonica è lieta di ospitare il WEEK END ROSA.
Dal 29 giugno al 02 luglio 2006, raduno nazionale dei single con un programma ricco di eventi, incontri, spettacoli, convegni, mostre mercato, cene afrodisiache, musica e tante occasioni per conoscersi e divertirsi. Trovare il tempo di comunicare e avere buone relazioni con gli altri, con questo spirito si anima il raduno nazionale dei single organizzato dall'Amministrazione comunale di Marina di Gioiosa Jonica.
Quattro giorni all'insegna di festa, musica incontri, gastronomia, riservati ai single per vocazione o necessità che abbiano deciso di verificare le proprie affinità elettive con nuovi amici e amiche alla ricerca dell'anima gemella. Un intero week end in "rosa" nel quale si offre ai partecipanti la possibilità si fare nuovi incontri, parlare , confrontarsi, ma sopratutto divertirsi.
INFO
telefonare allo 0964 416762
weekendrosa@marinadigioiosa.it
Sabato sera a Paravati la Notte degli Angeli Serenata a Maria! Tutto pronto nella grande spianata della Fondazione Cuore Immacolato di Maria di Paravati, in provincia di Vibo Valentia, per la “Notte degli Angeli - Serenata a Maria”, lo spettacolo di beneficenza di domani sera, sabato 24 giugno, con inizio alle ore 21.00. Nel luogo in cui è nata e vive la mistica
dalle stimmate Natuzza Evolo si terrà un evento di spettacolo davvero eccezionale, unico nel suo genere, ripreso e poi trasmesso da Rai International in tutto il mondo, per la regia di Pino Leoni. L’evento è stato ideato ed organizzato da Ruggero Pegna che, come ha scritto nel libro “Miracolo d’Amore”, da poco pubblicato, si dice salvato da una gravissima leucemia acuta, con conseguente trapianto di midollo osseo, anche dalle preghiere di Natuzza. L´ incasso della serata sarà devoluto alla "Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime" per la raccolta
di fondi per la costruzione della Chiesa e del grande Centro d’ Accoglienza per malati ed anziani, chiesti dalla Madonna a Natuzza durante una delle tante apparizioni. "La Notte degli Angeli" ha il Patrocinio ed il sostegno finanziario degli Assessori regionali onorevoli Sandro Principe e Beniamino Donnici, rispettivamente alla Cultura ed al Turismo, entusiasti di aver potuto consentire che si realizzasse questa iniziativa, da loro definita “evento di grande importanza per la Calabria, non solo dal punto di vista religioso, ma anche culturale, turistico e sociale”.
Saranno presenti ambedue in platea, insieme al Presidente della Giunta Regioonale, Agazio Loiero. Presenterà la serata Lorena Bianchetti, candidata nei giorni scorsi a condurre la prossima edizione di “Domenica In”. Tanti gli ospiti, che canteranno speciali versioni dell’ Ave Maria, brani sacri o scelti per la circostanza, oltre a numerose testimonianze. Tra questi, Katia Ricciarelli, Sergio Cammariere con la sua band, gli Avion Travel, i Neri per Caso, Nino Frassica con il gruppo folk dei Canterini Peloritani, Rosa Martirano e i Baraonna, Pippo Franco, Rocco Barbaro,
Mariella Nava, la poetessa nigeriana Roli Hope Odeka, il cantautore venezuelano Oliver Urdaneta, Piero Marras e i Kentu Kordas, il cantautore dialettale calabrese Claudio Sambiase, la pianista Chiara Giordano, il compositore Stelvio Cipriani ed i cinquanta elementi dell’ Orchestra Ritmo-Sinfonica Philharmonia Mediterranea diretta da Leonardo Quadrini. Alcuni brevi filmati, con la straordinaria testimonianza della stessa Natuzza, racconteranno la storia di Paravati dalle origini fino al progetto della nuova Chiesa e della "Villa della Gioia", i cui lavori sono già iniziati.
L´imponente palcoscenico, interamente coperto, ha un frontale di quaranta metri, con ben quattro schermi giganti. Sei torri alte dieci metri diffonderanno l´audio nell´ ampia spianata che ospiterà l´evento. In un angolo della scenografia vi prenderà posto anche la statua della miracolosa Madonnina custodita nella chiesetta della Fondazione di Paravati. La serata si concluderà con una grande fiaccolata sulle note dell´Ave Maria di Gounod, durante la quale la Madonnina sarà riaccompagnata dal palcoscenico all´interno della Chiesetta della Fondazione. Si preannuncia una serata
davvero unica per suggestioni ed emozioni, con immagini televisive destinate a rimanere nella storia di Paravati e della Calabria.
Lo show sarà preceduto alle 19.00 dalla celebrazione della Santa Messa. Già venduti diecimila biglietti, altri sono ancora disponibili presso la segreteria della Fondazione, fino all´inizio dello spettacolo (informazioni 0963.336478). Paravati, come accade in occasione dei raduni annuali di preghiera, si prepara così ad accogliere migliaia di credenti, che arriveranno, soprattutto, con centinaia di pullman organizzati da tutto il Sud.
INFO
telefonare allo 0963.336478
www.ruggeropegna.it
Bambina muore annegata nell'Aquapark di Zambrone (CdS) Una bambina di 6 anni è morta annegata in un parco acquatico a marina di Zambrone, nella costa tirrenica vibonese. La piccola si è allontanata dai genitori ed è entrata in una piscina per adulti dove vengono simulate le onde marine. Una di queste, probabilmente, è stata fatale per la piccola che è annegata.
La disgrazia è avvenuta sabato 25 giugno verso le 1800. Soccorsa da un medico, è stata subito dopo trasportata con un'autoambulanza al pronto soccorso dell'ospedale di Tropea e da lì con un elisoccorso a Lamezia Terme, dove è deceduta.
La piccola si trovava in vacanza con i genitori. Oggi, per la famiglia residente a Carpi, in provincia di Modena, era l'ultimo giorno di ferie. I genitori avevano portato la bambina in una struttura ricreativa, dove poco prima delle 18 si è consumata la tragedia. Il primo a soccorrere la bambina è stato il bagnino in servizio alla piscina che ha riportato a galla il corpo quasi esanime della piccola.
In giro per il Mediterraneo in cerca di delfini da salvare Parte il 7 luglio da Ostia (Roma), che è anche l’ultima tappa dell’iniziativa (30 settembre), la terza edizione del “Veliero dei delfini”, il progetto di ricerca del Cts Ambiente nato allo scopo di tutelare e promuovere la conservazione dei cetacei e della biodiversità tipica della regione mediterranea.
A bordo di un imbarcazione d’epoca, ricercatori e cetologi seguono un itinerario di oltre 2.000 miglia lungo le rotte dei cetacei, mammiferi marini che, trovandosi al vertice della catena alimentare, possono svolgere un importante ruolo di indicatori dello stato di salute del Mare Nostrum.
Studiando e monitorando la presenza, la distribuzione e i fattori di rischio che incidono sulla diffusione di questi animali protetti viene dunque condotta dal Settore Conservazione Natura del Cts, anche una ricerca di più ampio respiro che fornisce una maggiore conoscenza e aiuta alla conservazione della biodiversità mediterranea. Sia il delfino che altre specie marine sono infatti oggi minacciate dall’inquinamento, dalla pesca professionale e dal crescente traffico nautico, fattori che mettono in pericolo l’intero ecosistema.
Protagonisti di questo viaggio ‘sulle rotte della biodiversità’ sono quindi le aree marine protette, intese come laboratori essenziali per la salvaguardia dell’intero ecosistema. Sono coinvolte, inoltre, le marinerie, in cui si ritiene sia particolarmente delicata l’interazione tra attività umane e cetacei, e le comunità locali a cui è affidato il compito di salvaguardia e tutela del patrimonio ambientale del loro territorio.
Tra le soste previste dal veliero del Cts ci sono Ponza, Ventotene, Sorrento, Tropea, Lampedusa, Pantelleria, Oristano, Porto Vecchio, Bastia e Viareggio.
Il veliero con il suo percorso consente inoltre di proseguire il “Progetto delfino costiero”, avviato dal Cts Ambiente nel ’95, e che ha permesso la creazione di due Centri di ricerca delfini, uno a Caprera (Arcipelago della Maddalena) e l’altro a Lampedusa, dove oltre alle attività di ricerca e di elaborazione dei dati raccolti, vengono svolti programmi d’informazione e di sensibilizzazione nei confronti dei turisti e della popolazione locale.
'Farinata col cavolo nero, cipolla cruda di Tropea e cavolo fritto' by Giuliano Pellegrini Pulire, lavare e tagliare tutte le verdure, metterle in un tegame a bordi alti e soffriggerle per 10 minuti con buon olio di frantoio dopo che in esso già avete soffritto l'aglio con l'olio la salvia e la cipolla.
Aggiungere sale e pepe, il brodo e far lentamente sobbollire per circa 2 ore.
Aggiungere ora i fagioli e la purea di fagioli.
Intanto preparare un pestino con l'aglio ed i pomodori.
Far soffriggere per circa 20 minuti insieme al basilico ed al rosmarino.
Al termine della cottura del minestrone di verdura, aggiungere ad esso il soffritto di pomodoro, precedentemente passato al passaverdura.
Dovreste avere circa 800 cl. di minestrone di verdura.
Unire a pioggia la farina gialla e continuare la cottura a fiamma bassa per altri 60 minuti, rimestando continuamente.
Servite due quenelle di farinata calda per ogni commensale con una foglia di cipolla cruda e la guarnizione di cavolo fritto.
Aggiungere pepe nero macinato al momento ed abbondante olio crudo della migliore qualità.
Altri particolari sulla ricetta (dosi, quantità, ingredienti, abbinamento vino...) sul sito www.mangiarebene.com
La Residenza Conte Ruggiero di Costanza Toraldo (N. Scrugli) Un mare verde dalle mille sfumature separa la "Residenza Conte Ruggiero" dalla strada che collega Tropea a Capo Vaticano. Attorno a questo buen retiro, fresco di inaugurazione, fioriscono e fruttificano olivi, agrumeti e piante esotiche, banani, kiwi e avocados, mandarini cinesi e feijoa brasiliani. Al centro di 12 ettari sorge la villa che la nobildonna Costanza Toraldo aveva concepito per sé. La nuova destinazione a residenza ha quindi forte l'impronta della
proprietaria: nelle foto di famiglia incorniciate sul tavolo che accoglie l'ospite sulla destra della vasta hall, nell'atmosfera femminile dello studio o nella passione per i gatti pudicamente esibiti solo su tele o maioliche. Sulla sinistra si apre una cucina attrezzata per mettere a frutto la tradizione culinaria di questo raffinato lembo di Calabria, grazie al recupero di antiche ricette.
Al piano superiore le stanze per gli ospiti, tutte dotate di elegante sala da bagno, si caratterizzano per il colore dominante di sovraccoperte e tendaggi - arancio, blu, verde, rosa e celeste - per i mobili di pregio, per la luminosità e per una quiete sorprendente come il panorama.
INFO
www.conteruggiero.it/
Tropea Express “Tropea Express”, così è denominata l’iniziativa promossa dalla Direzione Regionale Calabria e la Associazione “La Vaporiera Calabria Express” di Reggio Calabria. E’ in programma infatti, per i giorni 1, 8,15, 22, 29, luglio un tour a bordo di un treno d’epoca a vapore lungo la “Costa Viola” e la “Costa degli Dei”, con partenza da Reggio Calabria, alle ore 8.05, e via di seguito con fermate a: Villa San Giovanni, Bagnara, Scilla, Gioia Tauro, Rosarno, Nicotera, Tropea
e addirittura Pizzo, con ristorazione a bordo, a base di prodotti e pietanze tipiche locali.
Il percorso, di andata e ritorno, si farà a bordo di caratteristiche vetture “centoporte”, nei colori originali: “Isabella “ e “Castano Isabella”, trainate dalle sbuffanti locomotive: 740-244 e 626-045.
Domenica 9 luglio, la Direzione Regionale Calabria sarà protagonista all’appuntamento annuale della “Sagra del Pescespada”, che ogni anno si tiene a Bagnara, saranno infatti effettuate due corse, una al mattino l’altra al pomeriggio, sempre con treni d’epoca, il cui rientro su Reggio Calabria è previsto dopo i giochi pirotecnici di mezzanotte. Queste corse consentiranno di raggiungere facilmente la stazione di Bagnara evitando così il traffico estivo oltre che le difficoltà nella ricerca di un posteggio nella piccola ma suggestiva cittadina di mare …e che mare!!!
Prenotazioni presso
nicolamorabito@libero.it
e/o cell. 333 3016138
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