Franco Aquilino
poeta tropeano

di Salvatore Libertino


Quasi a voler anticipare il volume che uscirà fra qualche mese e che raccoglierà le centinaia di poesie in vernacolo ancora inedite o già pubblicate in decine di riviste e giornali, non solo calabresi, il poeta Franco Aquilino ha incontrato a Parghelia amici e simpatizzanti della sua musa presso i locali del Residence Agriturismo 'La Vigna' di proprietà dell'assessore del turismo tropeano Michele Accorinti, che con l'occasione ha fatto gli onori di casa.
A rappresentare i colori del Comune di Tropea c'era anche il sindaco Antonio Euticchio. Il giornalista Pasqualino Pandullo ha presentato al pubblico l'importante evento culturale.
Per i convenuti è stata una serata magica e culturalmente corroborante. La voce del poeta ha descritto il piccolo mondo antico tropeano che va scomparendo sempre di più lasciando il passo a quello avveneristico che parla di bandiere blu, delfini, cabinati, depuratori, pizza a mezzogiorno, ombelichi al vento.....
Aquilino anima quel mondo passato e lo fa rivivere volendo dire, con la sua candida spontaneità, che esso, malgrado tutto, ancora ci appartiene. E' un messaggio importante quello del Poeta che suggerisce di accostarci almeno per un attimo a quel quotidiano fatto di genuinità e semplicità che non era favola ma vita reale vissuta dai nostri padri e anche da qualcuno di noi.
Nato a Reggio Calabria il primo gennaio del 1934, figlio di ferroviere, Aquilino visse a Tropea la sua infanzia e la sua giovinezza frequentando il liceo. Conseguita la maturità classica, si trasferì a Milano dove si laureò in lettere e giurisprudenza. Insegnò materie classiche e la lingua francese. Lavorò con diverse e importanti Case Editrici quale redattore o collaboratore esterno.
Attualmente vive a Paullo dove insegna ancora e collabora con il Comune promuovendo eventi culturali e scrivendo articoli su "Comune Aperto", organo ufficiale dell'Amministrazione Comunale di Paullo, nonchè libri di pregio di storia patria locale.
Cogliamo l'occasione di proporvi una poesia inedita, recitata dal Poeta, dal titolo ''U Vecchiareu'.
 
 


'U VECCHIAREU

Cuvaliava 'u vecchiareu,
E nu ninnu va i nci spia.

'Picchi ciangi nannu miu?
Dimmi cu è chi ti crucìa?'

Dissi 'u vecchiareu ciangendu
'A mia 'u Tata mi minò.'

L'autru si ndi stava jendu
Quandu arretu poi tornò.

Dissi 'o iu sugnu nu duccu
O chi amu  faciti vui

Mu campati chiù 'i nu cuccu?
Novantanni tu dimostri.'

Ciangi u vecchiu e dissi lui
'Ndi facimu i cazzi nostri..'




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