Francesco Modesto

Roma, il sogno che si realizza
 

di Maurizio Insardà


Lo incontriamo mentre passeggia a Tropea, perla della Costa degli Dei della provincia di Vibo Valentia, in compagnia della sua bella famiglia, tutti mano nella mano. E' una bella immagine, lui con la moglie e i suoi due piccoli. La gente lo riconosce e lo ferma per avere un autografo o una foto insieme, Francesco Modesto, non si risparmia affatto, conosce molto bene la sua Calabria ed apprezza l'ospitalità dei suoi correggionali. E poi, sa bene, che anche qui c'è un cuore amaranto che batte perchè tifosi della Reggina si è dappertutto. Ci sono anche tanti turisti romani che gli gridano: <<Dai France', quest'anno ti aspettiamo all'Olimpico>>. E tra una pacca sulle spalle, un <<Forza Reggina>> e <<Forza Roma>>, con Francesco Modesto, nato a Crotone e definitivamente valorizzato nella Reggina, si parla di tutto. O quasi.

Modesto, si parla del suo passaggio alla Roma da tanto tempo, forse troppo, qual'è il suo stato d'animo?
<<Sono molto tranquillo. E' vero che se ne parla da tanto, ma questo non è dipeso da me, credo comunque che siamo davvero all'epilogo.

Allora si può dire che siamo ad un passo dal vedere Francesco Modesto vestire la maglia giallorossa?
Attualmente non sono nelle condizioni di potermi sbilanciare più di tanto, però, posso affermare che sarei molto onorato, e felice, di giocare in un grande club come la Roma di Spalletti, insieme a grandi campioni e di avere la possibilità di raggiungere traguardi prestigiosi. Certamente sarebbe il coronamento di un sogno ed una enorme gratificazione per la mia carriera di calciatore, per la quale ho sempre profuso grande dedizione e spirito di sacrificio. Andare alla Roma sarebbe per me tutto.

Chi conosce nella Roma?
Ho un caro amico, Simone Perrotta, anche lui calabrese doc, uomo eccellente oltre che calciatore dalle grandi doti.

Ne ha fatta di strada: Primavera del Cosenza, Vibonese, Cosenza, Palermo, Ascoli ed infine l'approdo alla Reggina.
Se ho raggiunto simili traguardi, penso di averli meritati per la mia serietà, e questo sono tanti a dirlo. Sono un ragazzo molto semplice, che ha intuito che il calcio gli avrebbe potuto regalare un futuro radioso sia sotto il profilo economico che sotto quello delle gratificazioni professionali. A venticinque anni mi sento per il momento realizzato per i primi traguardi raggiunti e mi auguro di poter fare sempre meglio.

La Roma e la famiglia Sensi hanno grandi obiettivi.
Condivido in pieno i loro obiettivi, ho tanta fame di vittoria, di importanti percorsi che conducono alla meta. La Roma con i campioni che vanta e con la bella società alle spalle, supportata da una splendida tifoseria, non può che aspirare a grandi successi.

E la Reggina?
La Reggina e la Calabria intera rappresentano il mio cuore. Io sono calabrese, nato a Crotone, oggi vivo a Cosenza, ho trascorso due anni indimenticabili, un sogno divenuto realtà! Nessuno avrebbe scommesso sulla nostra salvezza, ma lo spirito di gruppo di Mazzarri, il presidente Foti ed il grande pubblico reggino ci hanno condotto al grande miracolo chiamato salvezza.

Se alla fine non raggiungesse l'intesa tra Roma e Reggina?
Sarei comunque soddisfatto e contento di disputare il mio terzo campionato con la Reggina, anche perchè resterei nella mia terra. Oggi, la piazza di Reggio è di tutto rispetto, negli anni la squadra ha dimostrato di avere una bella tempra, certo, non la si può paragonare alle metropoli calcistiche come Roma, Milano o Torino, ma dopo le 'grandi', la Reggina non è seconda a nessuno e lo ha dimostrato con i risultati conseguiti.

Che rapporti ha con i suoi compagni?
Ottimi direi. A Reggio, come in altre squadre, mi sono sempre trovato bene. Penso di essere una persona solare, mi piace stare con i compagni anche fuori dagli spogiatoi. Certo, oggi come oggi, la mia vita è cambiata parecchio, nel senso che la mia giornata è divisa prevalentemente tra casa e lavoro. Da tre anni sono sposato con Francesca (cosentina) ed ho la fortuna di avere due magnifici bimbi, Simone di due anni e mezzo e Manuele di appena sei mesi. ormai, dopo l'allenatore, sono loro a dettare i miei tempi.

E con i suoi avversari?
Pacato, direi. Basti pensare che fino ad oggi non ho mai ricevuto un'espulsione. Questo dimostra soprattutto che a me piace giocare 'corretto', non solo in campo ma anche nella vita.

Il calcio cosa rappresenta per lei?
La mia vita è il calcio! Ho sempre giocato a pallone, da ragazzino, in mezzo alla strada a Crotone, sono sempre stato innamorato di questo sport. Alla fine realizzarmi in questo lavoro è stata la mia felicità, noi calabresi siamo molto testardi, è una nostra caratteristica, il raggiungimento degli obiettivi prefissi è segno di volontà, fortuna, ambizione e voglia di emergere, costi quel che costi!

Qual è il sogno di Francesco Modesto?
Vincere, giocare a pallone per altri dieci anni e stare serenamente con la mia famiglia.

E poi?
Indossare la maglia della nazionale! Un sogno di tutti i ragazzi della mia età che del calcio hanno fatto la loro missione.

La Roma fa parte di questo sogno?
La maglia giallorossa è di per se stesso un grande sogno, non posso negarlo, quella maglia che fu indossata da Falcao, Conti e oggi da Totti è un grande sogno per tutti. Come tutti sanno il mito è mito e altro non può essere! E poi, per me che sono di Crotone, arrivare in una delle due squadre della Capitale è come toccare il cielo con il dito.