. . . perchè Tropea è Tropea . . .

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Un primato chirurgico tropeano. E' il Prof. Luigi Bonavina il primo al mondo ad aver sperimentato un nuovo dispositivo antireflusso



Il Prof. Luigi Bonavina

E' stato per la prima volta al mondo il tropeano Luigi Bonavina, prof. di chirurgia generale presso l'Università di Milano e Direttore dell'Unità Operativa di chirurgia generale dell'Istituto Policlinico San Donato, ad aver applicato su un milanese di 30 anni, affetto di reflusso gastro-esofageo, un 'collarino magnetico', frutto della ricerca biomedica americana, che permetterà al paziente di vivere una vita normale.
Il reflusso gastroesofageo è un fenomeno che entro certi limiti può essere definito normale e senza conseguenze. Nel casi più gravi, invece, peggiora notevolmente la qualità della vita fino a provocare, in situazioni estreme, un' infiammazione cronica dell’esofago ed altre gravi complicazioni. In questo caso si parla di malattia da reflusso gastroesofageo, una patologia che affligge circa il 10% degli italiani. Si tratta di una malattia il cui sintomo caratteristico è un bruciore al petto che si irradia fino alla gola. A questo si possono associare il rigurgito in bocca di acido o di cibo, eruttazioni frequenti (presenti soprattutto dopo i pasti , ma che possono anche essere favoriti dalla posizione sdraiata, dalla flessione del busto in avanti o da un sforzo che comporta la contrazione dei muscoli addominali) difficoltà alla deglutizione, sensazione di un corpo estraneo in gola, eccessiva salivazione. Altri sintomi, meno frequenti, sono tosse cronica, alterazioni della voce, crisi d’asma, dolore al petto simil-anginoso che può simulare una cardiopatia, addirittura la perdita dello smalto dentario.
L’IRCCS Policlinico San Donato è stato prescelto quale sede per l’applicazione di una nuova procedura per il trattamento laparoscopico del reflusso gastroesofageo, il cosiddetto «sfintere magnetico». Dopo aver ottenuto l’autorizzazione da parte del Ministero della Salute, il Centro Universitario per le Malattie dell’Esofago, diretto dal Professor Luigi Bonavina, è il primo al mondo ad aver sperimentato un nuovo dispositivo antireflusso, frutto della ricerca biomedica americana: si tratta di uno speciale collarino costituito da una serie di magneti di titanio che si attraggono e si respingono a secondo della pressione che c’è nello stomaco e della minaccia che si verifichi un episodio di reflusso. Il dispositivo, di piccolissime dimensioni e da applicare in laparascopia attorno al cardias (detto anche sfintere esofageo inferiore) apre una serie di interessanti prospettive nella terapia chirurgica laparoscopica perché la procedura è ancora meno invasiva della tecnica chirurgica tradizionale oltre a rivelarsi più semplice da eseguire.
Affiancandosi e migliorando le possibilità legate attualmente all’intervento chirurgico laparoscopico, il nuovo sistema rappresenta un'alternativa alla terapia farmacologica che nella maggior parte dei casi deve essere assunta per tutta la vita, per non incorrere in frequenti ricadute della malattia.
Grazie alla ricerca biomedica, riferisce lo specialista, "un ingegnere americano ha sviluppato questo particolare dispositivo in grado di mimare fedelmente l'attività della valvola cardias (sfintere esofageo inferiore), che mette in comunicazione esofago e stomaco e che nei pazienti con reflusso gastro-esofageo non riesce a svolgere correttamente le sue funzioni". Il dispositivo "assomiglia a un braccialetto composto da più anelli in titanio, materiale biocompatibile" e resistente all'attacco degli acidi gastrici. "Questi anelli contengono dei piccoli magneti - aggiunge il chirurgo - che a seconda della pressione gastrica si attraggono o si respingono. In base alle necessità, dunque, la valvola si restringe Il Prof. Luigi Bonavinao si dilata", lasciando passare il cibo dall'esofago allo stomaco, ma bloccando il reflusso acido in senso opposto.

Chi è Luigi Bonavina e quali sono le tappe fondamentali della sua carriera di medico chirurgo?
Nasce a Tropea il 14 ottobre 1955. Consegue nel 1973 la maturità classica al 'Liceo Galluppi'. Si laurea nel 1979 in medicina e chirurgia presso l'Università di Padova. Nel 1984 è specialista in chirurgia generale (1984) e nel 1989 in chirurgia toracica. Completa la propria formazione professionale negli Stati Uniti con la qualifica di fellow in chirurgia toracica presso la University of Chicago e la Creighton University. Nel periodo 1987-1992 è assistente e quindi aiuto presso la Clinica Chirurgica dell'Università di Padova. Nel periodo 1993-2001 è aiuto coordinatore presso l'Istituto di Chirurgia Generale e Oncologia Chirurgica dell'Università di Milano. Nel 1996 consegue il diploma dell'European Board of Surgery. E' membro di numerose società scientifiche tra cui la Società Italiana di Chirurgia, la Società Italiana di Chirurgia endoscopica, l'American College of Surgeons, la Society for Surgery of the Alimentary tract, la European Surgical Association. I suoi principali settori di interesse sono la chirurgia gastroenterologica, la chirurgia mininvasiva e la chirurgia oncologica. E' autore di 490 pubblicazioni scientifiche di cui 5 a carattere monografico. E' membro dell'Editorial Board di Diseases of the Esophagus e referee di Annals of Thoracic Surgery. Attualmente è professore associato confermato di chirurgia generale presso l'Università di Milano e Direttore dell'Unità Operativa di chirurgia generale dell'Istituto Policlinico San Donato.
(lug 2007)

Il Comune rinuncia al Casinò


Si terrà sabato 7 luglio presso l`hotel Regina Palace di Stresa la giornata di studi organizzata dall`Associazione Nazionale per l'Incremento Turistico (Anit) su tematiche legate alle proposte di legge in materia di nuove case da gioco.
Il programma dell'assemblea prevede il rinnovo delle cariche associative tra i rappresentanti dei 19 Comuni italiani, facenti parte dell'Anit, con l’unico obiettivo di far approdare in Parlamento una proposta di legge per l’istituzione ufficiale dei casinò, uno in ogni regione d’Italia.
Al sodalizio fa parte il Comune di Tropea che a sorpresa in questi giorni ha rinunciato di appartenere all'Associazione. Tale rinuncia sarà formalizzata prossimamente con delibera consiliare.
L'ANIT è nata nel lontano 1969, con lo scopo effettivo di giungere in Italia ad una regolamentazione del gioco d'azzardo e l'auspicio di aprire nei Comuni aderenti una casa da gioco. Nel passato alcune delle località consorziate sono state sedi di Casinò, in seguito chiusi d'autorità.
(lug 2007)

Lipari: truffa ai danni del Comune, 26 avvisi di garanzia



Una suggestiva inquadratura dello Stromboli al tramonto visto da Tropea dall'affaccio del Cannone

(Italpress/03/07) La Guardia di finanza ha scoperto una truffa ai danni del comune di Lipari, nell'arcipelago delle Eolie. Notificati 26 avvisi di garanzia ad armatori siciliani e calabresi, che avrebbero omesso di versare nelle casse del comune eoliano il contributo di un euro per ogni crocerista in arrivo nell'arcipelago nella stagione estiva.
Secondo la normativa vigente, sono le compagnie di navigazione a riscuotere, per conto del comune di Lipari, l'importo di un euro da destinare a pubblici servizi. Ma l'indagine, promossa dal sostituto procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto, Olindo Canali, che ha riguardato il periodo tra giugno e settembre 2006, ha accertato una truffa ai danni del Comune e dello Stato portata a compimento dagli stessi armatori e dai capitani delle imbarcazioni.
Le compagnie siciliane finite sotto inchiesta non avrebbero annotato sul registro di bordo il numero esatto di passeggeri imbarcati, ai quali tuttavia veniva richiesto il pagamento dell'imposta; mentre quelle calabresi avrebbero utilizzato ticket falsi che riportavano una numerazione dissimile a quella fornita dal comune di Lipari, grazie al coinvolgimento di un tipografo di Tropea. Nel periodo estivo - soprattutto luglio e agosto - sono circa diecimila i turisti pendolari che sbarcano nelle isole Eolie. Tra le isole piu' frequentate vi sono Stromboli, Panarea e anche Vulcano. Il Comune di Lipari grazie al ticket ogni anno incassa circa 450 mila euro.
(lug 2007)

Riparte con Radio 105 il Tour Arancio 2007



Irene Grandi

Per la quinta stagione consecutiva Ing Direct, la banca online nota in Italia per il simbolo della zucca, ripropone Tour Arancio, il tour estivo itinerante che quest’anno sarà interamente dedicato a sport e musica.
Dal 27 luglio al 20 agosto Tour Arancio 2007 farà tappa per cinque week-end (da venerdì a domenica) in cinque località marine, dal Veneto alla Calabria. Lignano Sabbiadoro, Marina di Massa, Gallipoli, Tropea e Marina di Camerota ospiteranno la quinta edizione del tour della banca online dando vita al Villaggio Arancio.
Quest’anno avrà come tema portante lo sport, grazie a giochi, gare, sfide e tanto sano divertimento che animerà l’estate dei turisti italiani. Infine, in occasione del Gran Premio di F1, Monza sarà teatro della grande serata finale l’8 settembre con il concerto gratuito di Raf, che si esibirà sul palco della cittadina lombarda.
Ad accompagnare gli ospiti del Villaggio Arancio nell’arco della tre giorni sarà la musica di Radio 105 con le deejay Kris & Kris, che condurranno due ore di diretta radiofonica dal truck mobile coinvolgendo il pubblico dal vivo e gli ascoltatori più affezionati.
Inoltre, un doppio concerto gratuito per ogni tappa con i big della canzone italiana che, il venerdì e il sabato sera, calcheranno le scene dal grande palco allestito nella piazza principale della località ospitante. Ron, J Ax, Raf, Irene Grandi, Paolo Meneguzzi e i gruppi musicali Zero Assoluto, Stadio, Tiromancino, Gemelli Diversi e Le Vibrazioni si alterneranno nel corso delle cinque tappe con due ore di musica live a zero costo.
Anche per l’edizione 2007 Tour Arancio annovera alcuni partner che animano il villaggio: oltre a Ing Direct che da sempre dà il nome all’evento, ci saranno anche Ciba Vision, Parah che hanno riconfermato la partecipazione, insieme alle new entry Nintendo, Cipster, Caffè Hag, Diadora, Bud Weiser e Fit Shake. Come nella passate edizioni, l’organizzazione di Tour Arancio è a cura di GM Communication.
(lug 2007)

Roma, il sogno che si realizza



Francesco Modesto

(M. Insardà) Lo incontriamo mentre passeggia a Tropea, perla della Costa degli Dei della provincia di Vibo Valentia, in compagnia della sua bella famiglia, tutti mano nella mano. E' una bella immagine, lui con la moglie e i suoi due piccoli. La gente lo riconosce e lo ferma per avere un autografo o una foto insieme, Francesco Modesto, non si risparmia affatto, conosce molto bene la sua Calabria ed apprezza l'ospitalità dei suoi correggionali. E poi, sa bene, che anche qui c'è un cuore amaranto che batte perchè tifosi della Reggina si è dappertutto. Ci sono anche tanti turisti romani che gli gridano: 'Dai France', quest'anno ti aspettiamo all'Olimpico'. E tra una pacca sulle spalle, un 'Forza Reggina' e 'Forza Roma', con Francesco Modesto, nato a Crotone e definitivamente valorizzato nella Reggina, si parla di tutto. O quasi.

Continua

(lug 2007)

200° Anniversario della nascita di Giuseppe Garibaldi



Giuseppe Garibaldi
Nizza 4 luglio 1807 - Caprera 2 giugno 1882


ORDINE DEL GIORNO

Soldati della Libertà Italiana! Con compagni come voi, io posso tentare ogni cosa, e ve l'ho provato jeri portandovi ad una impresa ben ardua, pel numero dei nemici, e per le loro forti posizioni.
Io contavo nelle vostre fatali bajonette, e credete che non mi sono ingannato.
Deplorando la dura necessità di dover combattere soldati Italiani - noi dobbiamo confessare che trovammo una resistenza degna di uomini appartenenti, ad una causa migliore - e ciò conferma quanto saremo capaci di fare - nel giorno in cui l'Italiana famiglia, sia serrata tutta intorno al Vessillo glorioso di redenzione.
Domani il continente Italiano sarà parato a festa per la vittoria dei suoi liberi figli - dei nostri Grandi Siciliani.
Le vostre madri, le vostre amanti, superbe di voi, usciranno nelle vie colla fronte alta e radiante.
Il combattimento costò la vita di cari fratelli! Morti nelle prime file! Quei martiri della Santa causa Italiana saranno ricordati nei fasti delle glorie Italiane.
Io segnalerò al nostro paese il nome dei padri, che sì valorosamente condussero alla pugna i più giovani ed inesperti militi, e che condurranno domani alla vittoria sui campi maggiori di battaglia i militi, che devono rompere gli ultimi anelli di catene con cui fu avvinta la nostra Italia carissima.


(firmato) G. GARIBALDI

Calatafimi 16 Maggio 1860.


Commemorazione al Senato - 4 luglio 2007

(lug 2007)

Arriva dall'Europa il Marchio IGP per la Rossa di Tropea



Una tipica piantagione di Cipolla Rossa di Tropea

(S. Libertino) La Coldiretti ha espresso grande soddisfazione per l'avvenuta estensione da parte della Comunità Europea dell' Indicazione Geografica Protetta (IGP) alla Cipolla Rossa di Tropea.
Il Marchio IGP viene attribuito a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica dipende dall'origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un'area geografica determinata. Per ottenere la IGP quindi, almeno una fase del processo produttivo deve avvenire in una particolare area. Chi produce IGP deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo. In definitiva, la Rossa di Tropea da oggi possiede una sorta di protezione contro le imitazioni, garante il Ministero delle Politiche Agricole. Tale riconoscimento è sancito dalla Gazzetta Ufficiale Europea 'Official Journal of the European Union', edizione del giorno 13 luglio 2007.
La coltivazione della Cipolla Rossa di Tropea agli inizi del secolo scorso avveniva anche nei comuni di Francavilla e di Nicastro; però i bulbi ottenuti in quest'ulimo comune, male si adattavano alla esportazione. Il primato nella coltivazione e nella produzione di tale pianta ortense spetta dunque al Vibonese.
Anche le cipollette (scalogne), ottenute durante i mesi invernali, si vendono tuttora largamente e bene sui mercati locali. La coltura è possibile nelle zone a clima caldo, fornite di acqua irrigua, come sono i comuni sulle falde del Monte Poro e quelli compresi fra Briatico ed il fiume Angitola.
La Rossa viene classificata a seconda della forma in “tonda piatta”, “mezza campana” e “allungata” e alle tipologie di prodotto in cipollotto, cipolla da consumo fresco e cipolla da serbo. È riconoscibile ai consumatori - afferma la Coldiretti - perché nel logo è raffigurata la rupe di Tropea su cui si eleva il Santuario Benedettino di Santa Maria dell’Isola.

Gazzetta Ufficiale Europea

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(lug 2007)

Posto di lavoro. Seminario a Vibo Marina su salute, sicurezza e ambiente
Giuseppe Conocchiella(F. Vallone) Il prossimo 20 e 21 luglio si svolgerà un importante seminario sul tema della sicurezza, la salute e l'ambiente nel posto di lavoro. Il seminario, dal titolo "Più conoscenza = più sicurezza e salute per i lavoratori calabresi" con sottotitolo "Ruolo e Responsabilità degli RLS-SA nel luogo di lavoro".
Il convegno si terrà presso la sede regionale di Vibo Marina. Al seminario, saranno presenti: Stefano Ruvolo della FEMCA Cisl Nazionale, Domenico Zannino della CISL Calabria, l'avvocato Donatella Garrì' in qualità di esperto legale, gli RLSSA e i Coordinatori Provinciali FEMCA Cisl Calabria.
Il seminario autogestito dalla Segreteria Regionale avrà carattere di formazione e dibattito per i propri dirigenti sindacali preposti alla sicurezza, alla salute e all'ambiente e si arricchirà di testi specifici e della presentazione di contributi multimediali. Nella sua nota introduttiva il Segretario Generale FEMCA Cisl Calabria, Giuseppe Conocchiella afferma con convinzione assoluta che ogni euro speso in formazione per la garanzia e la tutela della sicurezza, della salute e dell'ambiente ritorna centuplicato alla comunità civile e alle aziende, la FEMCA Cisl Calabria dedica queste giornate di formazione e approfondimento a tutti i lavoratori che con il loro sacrificio hanno reso migliore il mondo del lavoro e la vita dell'umanità. Si augura che ogni giorno, per ogni lavoratore, ci sia un inizio ed una fine in sicurezza e salute. La sicurezza coinvolge ognuno di noi, in particolare, durante il viaggio di andata e ritorno dal posto di lavoro, durante lo svolgimento delle proprie mansioni individuali e/o di gruppo, durante l'intervallo mensa, durante le attività in missione o in cantiere e lì la presenza del RLS-SA diventa essenziale.
In tale direzione lo stesso Conocchiella, e la Segreteria, sente forte la necessità di diffondere e rendere comuni alcune nozioni ed informazioni di base necessarie al corretto svolgimento della funzione dei propri RLS-SA (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, Salute e Ambiente) e l'impegno di dare un contributo continuo al miglioramento della sicurezza, salute e ambiente nel posto di lavoro in Calabria. Il Segretario Generale nella composizione di questo sussidio al seminario sulla sicurezza, si è avvalso di alcuni documenti cartacei e multimediali impiegati da varie società che fanno riferimento alle aree contrattuali di competenza. Lo studio svolto dalla FEMCA Calabria sull'informazione, formazione e addestramento realizzati in queste società dà l'opportunità di poter scambiare conoscenze specifiche in materia di sicurezza e salute fra tutti i propri RLS-SA calabresi. Dall'analisi e le riflessioni comuni tra gli addetti è nata l'idea di un ulteriore approfondimento nella conoscenza della materia con lo scopo di poter raggiungere al più presto l'obiettivo di zero incidenti, zero infortuni, zero malattie professionali e di un'elevata qualità intrinseca di sicurezza e salute nel lavoro. Ogni uomo ha il diritto dovere di svolgere il proprio lavoro in piena sicurezza e in salute senza modificare l'ambiente circostante che è una ricchezza universale e un bene per l'umanità. Ogni datore di lavoro ha il diritto di chiedere al lavoratore che svolga bene le proprie attività e il dovere di garantire tutti gli strumenti e le protezioni necessari affinché il lavoro sia più sicuro e occasione di benessere per il lavoratore, la propria famiglia, la comunità civile e per l'ambiente globale.
Nella nota del segretario generale, la FEMCA Cisl Calabria, ringrazia la FEMCA nazionale, l'Eni e le società del gruppo, la Butangas, la Liquigas, la SoRiCal, la Treofan, la Meridionali Petroli e tutte le altre società, in cui sono presenti propri RLS-SA, per la sensibilità dimostrata in materia di sicurezza e salute dei lavoratori e dell'ambiente e per gli investimenti nella formazione continua.
(lug 2007)

Armonie della Magna Graecia - 1° Festival Internazionale.
'La Musica a Tropea tra Rinascimento e Barocco'. Tropea 18 - 21 luglio

Mercoledì 18 luglio nel Cortile del Seminario Vescovile, alle ore 1930, dopo il saluto alle Autorità, l'architetto MARIO PANARELLO aprirà il convegno 'La Musica a Tropea tra Rinascimento e Barocco' con la conferenza introduttiva 'Orme barocche a Tropea, un itinerario tra pittura, scultura ed architettura'. Il Convegno, che avrà luogo dal 18 al 21 luglio, è patrocinato dall'Università della Calabria - Facoltà di Lettere e Filosofia - Corso di Laurea in DAMS, dal Conservatorio di Musica di Vibo Valentia, e dall'Istituto di Bibliografia Musicale Calabrese.
L'evento 'Armonie della Magna Graecia - 1° Festival Internazionale' si avvale della Direzione artistica del Maestro EMILIO AVERSANO.

IL PROGRAMMA

Giovedì 19 luglio ore 1830 - Cortile del Seminario Vescovile

GIORNATA DI STUDI

La musica a Tropea tra Rinascimento e Barocco
Presiede il Chiar.mo Prof. ELIO MATASSI, Direttore Dipartimento di Filosofia e docente di estetica musicale all'Università di Roma Tre.

SABINE EHRNANN-ERFORT, Vice Direttore Istituto storico-germanico di Roma:
La musica ed il suo lessico. Considerazioni sui generi della musica barocca dal punto di vista terminologico .

ALESSANDRO VUONO, Istituto di bibliografia musicale calabrese:
Manilio Caputi, poeta e musicista cosentino.

CLAUDIA ARISTOTELE, Istituto di bibliografia musicale calabrese:
I madrigali di Alessandro Scialla, 'gentilhuaomo et academico di Tropea'.

GIUDITTA DAVOLI, Istituto di bibliografia musicale calabrese:
Francesco Pasquali, 'nobile cossentino' ed il madrigale del primo seicento.

ANNUNZIATO PUGLIESE, Presidente Istituto di bibliografia musicale calabrese:
Girolamo Ruffa, musicista di Tropea.

GIUSEPPE FERRARO, Professore Ordinario di Storia della musica al Conservatorio di Vibo Valentia:
Domenico Scorpione e la Cappella musicale della Cattedrale di Tropea tra Seicento e Settecento.

Venerdì 20 luglio ore 2100 - Cattedrale
Il Chiar.mo Prof. PAOLO EMILIO CARAPEZZA (Università di Palermo) presenterà
il CD 'Madrigalisti calabresi' realizzato dall'Istituto di Bibliografia Musicale Calabrese.

ore 2200

ENSEMBLE VOCALE 'AURA ARTIS'
Direttore SAVERIO TINTO

Jacques Arcadelt Il bianco e dolce cigno; Filippo Azzaiolo Quando la sera; Jacques Arcadelt Ave Maria; Iosqin Despres El grillo è buon cantore; Giovanni Pierluigi da Palestrina Ave Maria; Manilio Caputi Voi mi poneste in foco (Trascrizione di A. Vuomo. Prima esecuzione moderna); Manilio Caputi In dir che sete bella (Trascrizione di A. Vuomo. Prima esecuzione moderna); Gasparo Fiorino Giù li a quel petto giace (Trascrizione di A. Pugliese); Francesco Pasquali Feritevi ferite (Trascrizione di G. Davoli. Prima esecuzione moderna); Alessandro Scialla In voi le più secrete dolcezze (Trascrizione di C. Aristotele. Prima esecuzuine moderna); Alessandro Scialla Taci bocca, deh taci (Trascrizione di C. Aristotele, Prima esecuzione moderna); Antonio Lotti Miserere; Domenico Scorpione Ave Maria Coelorum (Trascrizione S. Norci).

Sabato 21 luglio ore 2200 - Cattedrale

ENSEMBLE D'ARCHI DELL'ORCHESTRA FILARMONICA DI BACAU (ROMANIA)
Soprani: FILOMENA SCHETTINO e TINA GALANTE

G. Ruffa: da 'Graduali per tutte le domeniche dell'anno' : Misit dominu; Timebunt gentes; Salve Regina a due canti; Salve Regina a solo et a due; Salve Regina a due canti, D. SCORPIONE : Salve Regina a due canti, G. PERGOLESI : Salve Regina
Realizzazione del basso a cura del prof. ANNUNZIATO PUGLIESE.

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Girolamo Ruffa

Alessandro Scialla

(lug 2007)

Ortaggi da marciapiede



Mercato di Briatico di via IV Novembre. Un'ortolana promoter dei prodotti dell'agro briatichese

(F. Vallone) Pomodori rossi e rotondi come i tramonti sullo Stromboli, violacee cipolle dolci di Tropea, fichi e melanzane, fiori di zucca, cetrioli, aglio, zucchine, prugne di Potenzoni e le rinomate piccolissime pere di San Costantino e ogni altro ben di dio… c'è proprio di tutto esposto tra cassette, ceste, cestini e buste di plastica, ritualmente, ogni mattina in piazza IV Novembre di Briatico. Il problema è che i venditori dei tanto decantati frutti della terra sono oggi costretti a vendere i loro prodotti proprio per terra, tra un gradino di una casa privata, la strada sporca di gomma americana appiccicata e i marciapiedi, tra cicche, sputi e rifiuti vari. Una visione di poca igiene e un atteggiamento non certamente decoroso se si pensa che questi venditori - contadini portano la loro migliore produzione locale di frutta e verdura genuina frutto della fatica quotidiana nei campi e negli orti del circondario.
La tradizione della vendita in piazza dei prodotti della terra, ma anche di quelli della pesca locale, è antichissima a Briatico, come per altri paesi del territorio circostante. In una vecchia foto di inizio '900, raffigurante la stessa piazza, si vede l'antico recinto in stile Liberty con copertura in legno decorato denominato genericamente e popolarmente pescheria. Pescheria che fu successivamente costruita, in cemento armato, dal lato opposto della piazza. In questo luogo, suddiviso in zona pesce e zona frutta e verdura, arrivava il meglio della produzione locale che confluiva anche dalle frazioni e dai comuni vicini.
Tempo, degrado, incuria e anche molto vandalismo hanno mandato in pensione anche questo caratteristico spazio commerciale che recentemente è stato completamente abbattuto per costruire una piccola struttura comunale. Oggi il problema è ogni mattina sotto gli occhi di tutti, ospiti turisti e cittadini residenti. La vendita dei prodotti ortofrutticoli, del tanto decantato prodotto locale, deve essere praticata in spazi igienicamente idonei e i venditori debbono usufruire di appositi spazi che permettano loro una dignitosa esposizione dei prodotti della terra e del mare. Della nostra terra e del nostro mare.

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(lug 2007)

Due balene avvistate a Briatico



La sagoma di una delle due balene avvistate al largo di Briatico

(F. Vallone) A dei bravi pescatori basta poco per capire cosa c'è sotto, non hanno bisogno d'eco scandagli o altre sofisticate diavolerie. A loro basta il cambiamento del colore del mare, basta una scia, un increspamento, un'anomalia… i pescatori di Briatico, come tutti i bravi pescatori di tutti i mari del mondo sanno riconoscere i segni sull'acqua e questa volta i segni svelano e indicano che poco più sotto la superficie marina ci sono due grosse balene.
"L'avvistamento delle balene a largo delle coste vibonesi di solito avviene nel mese di agosto", a confermarlo l'esperto del WWF Calabria, Pino Paolillo, che abbiamo contattato telefonicamente e a cui abbiamo inviato anche le foto dell'avvistamento. Lo stesso Paolillo ha spiegato che "si tratta di balenottere comuni che migrano in direzione Sud".
L'avvistamento è avvenuto due sere fa proprio davanti alle coste della marina di Briatico in località Fontana. Due esemplari di balenottera "Balaenoptera Physalus" a fior d'acqua a poche centinaia di metri dalla scogliera, proprio sotto il lungomare che scende alla Rocchetta. Alle 16.00 le due balene hanno più volte mostrato il loro dorso oscurando a pelo d'acqua la superficie del mare. Pochi minuti e un grosso motoscafo in direzione Porto di Vibo Marina quasi li sfiora. Le due balene spaventate scompaiono immediatamente per poi ricomparire una mezz'ora dopo.
Sono le 16.30 i due esemplari di cetaceo rimarranno visibili, in modo non continuo, fino alle 20.30 con osservatori che dalla strada fotografano e filmano l'inconsueto evento.
Le balenottere avvistate appartengono alla famiglia dei cetacei, di solito raggiungono dimensioni fino a 21 metri di lunghezza e 50 tonnellate di peso. La corporatura è estremamente affusolata e idrodinamica con colorazione grigia uniforme sul dorso e biancastra sul ventre, sulla superficie inferiore delle pettorali e della coda, parte destra della mandibola bianca.
(lug 2007)

Al via la prima edizione di 'Sonorità Perdute', a Briatico (VV) dal 4 al 5 agosto 2007



(F. Vallone) Che sia la benvenuta questa prima edizione del Festival 'Sonorità Perdute' che si pone come obiettivo quello di riportare alla luce la grande tradizione della musica popolare nell’area del Poro Vibonese (che in realtà si estende dall’Angitola fino a Nicotera), con particolare attenzione nei confronti della Lira, strumento cordofono le cui origini risalgono alla Grecia e che è altrimenti classificabile e conosciuto come violino mediterraneo, di cui un importante centro di produzione era a San Costantino di Briatico come pure la stessa Nicotera.
Concerti, seminari, mostre, esposizioni ed ancora altro nel centro ottocentesco di Briatico per una due giorni destinata a lasciare il segno nel ribadire la pari dignità del luogo rispetto a quelle più conosciute della Sila o dell’area grecanica. “L'idea di un festival tematico sulla Lira - dice Giuseppe Santacroce che ha ideato e coordinato l’evento per conto dell’Amministrazione Comunale - nasce dalla volontà di recuperare parte di quel complesso di cose che ci lega in maniera univoca al territorio anche se le tradizioni popolari sono maniera difficile da spiegare, perché sono complessi di azioni rette da codici non scritti, tramandate e conservate oralmente, le cui forti radicazioni sono altrettanto volatili come le parole portate dalle bocche dei padri alle orecchie dei figli. Forse la tradizione della lira da queste parti è sepolta, e resuscitarla è operazione quasi impossibile, ma il tentativo con tutte le riserve del caso deve essere comunque espletato, indirizzandolo in forma velatamente provocatoria verso i miei concittadini e soprattutto verso i giovani, che non hanno fatto in tempo a godere dei ritmi di vita scanditi per la gente di qui proprio dalla Lira.” Se per la parte musicale ci si è attrezzati al meglio con i Phaleg e i Sonu Divinu, grandi esponenti della ortodossia più pura cui appartiene la Lira, è è da sottolineare il seminario in cui sono previsti gli interventi dell’antropologo Luigi Lombardi Satriani e Vincenzo Lavena. Sonorità perdute è realizzata con il contributo della Regione Calabria e con l’alto patrocinio della Comunità Economica Europea.

PROGRAMMA

1° GIORNO – Sabato 4 Agosto 2007

POMERIGGIO – Apertura manifestazione
ore 18:00 - Seminario: La lira calabrese e la musica tradizionale dell’area del Poro.

Relatori
Luigi Lombardi Satriani (Antropologo)
Danilo Gatto (Musicista)
Antonio Critelli (Maestro liutaio)
Vincenzo Lavena (Etnomusicologo e Docente Universitario)
Edoardo Marchese (Musicista)

A conclusione del seminario si terrà una breve esibizione musicale con chitarra barocca e lira calabrese (al coperto):
Chitarra battente: Edoardo Marchese
Lira: Daniela Convento
Lira: Francesco Braccio

SERA
ore 22 – Concerto all’aperto in Piazza IV Novembre – Gruppo “Phaleg” Info www.phaleg.it

2° GIORNO – Domenica 5 Agosto 2007

POMERIGGIO
Esposizione Strumenti musicali della tradizione calabrese da parte dei vari artigiani provenienti da tutta la Regione.
Espositori: Marzano (Bovalino - Rc)
Daniele (Tiriolo - Rc)
Mazza (Tiriolo - Cz)
Leone (Tiriolo - Cz)
Paglia (Siderno - Rc)

SERA
ore 21:00 – Concerto all’aperto Piazza IV Novembre – Gruppo dei “Sonu Divinu” Info www.myspace.com/sonudivinu

(lug 2007)

A proposito della Cipolla Rossa di Tropea, un piatto raffinatissimo arriva dal Ristorante 'Le Zagare' di Catania



Il Ristorante 'Le Zagare' del Grand Hotel Excelsior di Catania

MEDAGLIONI DI TONNO LADELLATI IN SALSA DI MOSCATO CON MARMELLATA DI CIPOLLE ROSSE

INGREDIENTI PER 4 PERSONE


medaglioni di tonno 600 gr.
fettine di lardo di Colonnata 100 gr.
vino Moscato 1 dl
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

PER LA MARMELLATA DI CIPOLLE

cipolle rosse di Tropea 1 Kg.
burro 150 gr.
zucchero 150 gr.
vino rosso 1 dl
aceto di vino bianco 1 dl

PER LA DECORAZIONE

rametto di timo 1
rametto di menta 1
pomodorini di Pachino 2

PROCEDIMENTO

Per la marmellata: mettere le cipolle finemente affettate in un tegame con il burro, lasciandole stufare molto lentamente per un'ora. Aggiungere lo zucchero fino a caramellare il composto, poi unire il vino e l’aceto e lasciare cuocere ancora 15 minuti.
Per i medaglioni: avvolgere la circonferenza del tonno con le fette di lardo e saltate in padella a fuoco vivo da entrambi i lati, lasciando l’interno rosa. A cottura quasi ultimata aggiungere il moscato per ottenere una salsina delicata.
Per presentare al meglio il piatto disporre lateralmente la marmellata, al centro i medaglioni con la salsetta di moscato e decorare il piatto con erbette aromatiche e pomodorini.

Il Ristorante 'Le Zagare' di Catania

(ago 2007)

Rosetta Scrugli non c'è più



Il sorriso di Rosetta

(S. Libertino) Sono stato colpito, lontano da Tropea, dalla dolorosissima notizia della scomparsa di Rosetta. Ho saputo anche che per decisione dei familiari non sono stati affissi i manifesti del lutto. Non voglio aggiungere nulla al silenzio voluto dalla famiglia, ma a nome della TERZA LICEO, non posso non ricordare per un attimo Rosetta che ha sposato Mario, anche lui ex studente e appartenente alla TERZA LICEO del 1962-63.
Ce l'aspettavamo. Da molto tempo lottava con forza impari contro un male, che si era impadronito della sua persona e che ieri, 2 agosto, l'ha sopraffatta.
A Rosetta abbiamo voluto dedicare un filmato che ci sta molto a cuore. E' quello del Raduno del 9 agosto 1999 degli ex studenti della TERZA LICEO, che ha visto insieme quasi tutta la classe al completo di allora.
Non voglio aggiungere davvero altro. Solo un grande abbraccio a Mario e alla sua famiglia e un CIAO da tutti noi della TERZA LICEO a Rosetta che ieri se n'è andata in 'punta di piedi'.
Continua....

(ago 2007)

Samsung protagonista dell'estate italiana con Sail & Call Experience Posto di lavoro
Turisti e vacanzieri avranno l’opportunità di entrare nel mondo Ultra Edition di Samsung attraverso un percorso sensoriale interattivo e divertente a bordo della barca a vela Rivolta 90 e toccare con mano quello che per l’Azienda è la sintesi perfetta di tecnologia e design: Ultra Edition U700, U600 e D900i. Il veliero personalizzato con il logo e i mondi sensoriali Samsung, sarà arredato con interni ad hoc che rispecchiano le caratteristiche distintive di Ultra Edition II e del nuovo category naming. In questo modo ognuno potrà identificarsi con un mondo di riferimento e vivere la propria Experience attraverso l’uso di uno specifico modello di cellulare.
Samsung sailing boat lambirà le coste italiane per 3 settimane a partire dal 4 agosto, partirà dalla Liguria, per arrivare in Toscana e infine sulle magnifiche spiagge della Sardegna e della Sicilia. I turisti saranno invitati da giovani promoter a provare la Sail & Call Experience, e a entrare nel mondo Samsung per vivere il mondo del lusso e del bello.
Al termine del tour, ogni partecipante sarà riaccompagnato sulla propria spiaggia e gli sarà rilasciato un led Samsung con l’invito a visitare il punto vendita più vicino prima che il led si esaurisca per approfittare della promozione Samsung dell’estate (valida fino al 30 agosto): acquistando Ultra Edition U700 a 369 Euro e U600 e D900i a 299 Euro verrà regalato l’auricolare bluetooth Samsung WEP210.

Samsung "SAIL & CALL" Tour

Mese di agosto: giorno 4 Trasferimento Le Grazie-Alassio, 5 Alassio/Spotorno, 6 Chiavari/Sestri Levante, 7 Versilia / Viareggio, 8 Cecina, 9 Argentario (Feniglia), 10 Ladispoli / Fregene, 11 Trasferimento in Sardegna, 12 Baia Sardinia, 13 Ramazzino, 14 Cala di Volpe, 15 San Teodoro, 16 Trasferimento ad Anzio, 17 Sabaudia, 18 Sperlonga/Gaeta, 19 Positano, 20 Palinuro, 21 Trasferimento a Tropea, 22 Tropea, 23 Panarea, 24 Lipari, 25 Cefalù, 26 Mondello.

(ago 2007)

Lo Sfascio Ferrovie



La gloriosa stazione ferroviaria di Tropea

(Francesca Taccone,'Libero'/5-ag-07) Salve, sono una lettrice del Vostro quotidiano dal 2001. Vi scrivo da Tropea (Vibo Valentia), dopo aver seguito l'inchiesta in merito allo 'Sfascio Ferrovie'. Vorrei segnalare alla Vostra attenzione una situazione disastrosa. La stazione ferroviaria della stupenda cittadina da cui Vi scrivo, si trova ormai da dieci anni chiusa e dunque nella medesima situazione di quella, da Voi descritta, di Forte dei Marmi. Ma con un'ulteriore aggravante: a Forte dei Marmi passano pochi treni al giorno, mentre a Tropea, capitale del turismo calabrese, nonchè indiscussa e assoluta 'perla del Tirreno', passa, forse, una littorina al giorno.
Sapete cosa sia una littorina? Dicesi littorina un'automotrice con motore a scoppio. Uno studio etimologico di poco più approfondito Vi permetterà di scoprire che il nome deriva da fascio - littorio: ciò è semplicemente emblematico dello stato di degrado, di consunzione (date le origini di queste automotrici) e di abbandono con cui i cittadini tropeani e i numerosi turisti si trovano a dover convivere. Pensate che queste littorine arrivano verso nord fino a Lamezia Terme e verso sud fino a Rosarno (località peraltro sconsigliabilissima per un cambio di treno). Tropea, rinomata per le sue spiagge bianchissime, il mare cristallino, i numerosi palazzi patrizi, le sue quindici chiese antichissime, il suo centro storico, non merita questo abbandono.

ARGOMENTO CORRELATO
La linea ferroviaria Eboli-Reggio via Tropea

(ago 2007)

Impegno di 'Plurale Femminile' contro la violenza alle donne



La copertina dell'inserto distribuito con il giornale 'La Piazza' di ago/set 2007

(DIRE, 7 ago) Per il decimo anno consecutivo, anche quest'estate l'associazione 'Plurale Femminile' organizzerà a Tropea una rassegna cinematografica dedicata al genere femminile, nell'anfiteatro del porto di Tropea.
Quest'anno la rassegna ospiterà, dall'8 agosto al 5 settembre, una mostra dedicata ai centri anti-violenza italiani gestiti dalle associazioni e dalle cooperative di donne: l'esposizione rappresenta un secondo momento della campagna contro la violenza sulle donne nella provincia di Vibo Valentia, dopo il convegno del 5 maggio scorso dal titolo "La violenza sulle donne è reato contro i diritti umani", organizzato dalla consigliera provinciale di Parità, Teresa Blandino, in collaborazione con Luigia Barone, co-responsabile del centro antiviolenza del Comune di Roma gestito dall'associazione Differenza Donna (nell'ambito del convegno è stato presentato un vademecum contro la violenza sulle donne, pubblicazione che durante tutta la stagione estiva verrà distribuita agli spettatori della rassegna).
La rassegna cinematografica si chiuderà il 5 settembre, con il film 'Ti do i mie occhi': nella stessa serata saranno presenti l'associazione Differenza Donna ed il telefono Rosa Roberta Lanzino di Cosenza, che presenteranno l'attività dei centri. La campagna, poi, continuerà con la pubblicazione del vademecum come inserto de 'La Piazza', mensile distribuito nella provincia di Vibo Valentia: ci sarà anche un articolo che illustra il contenuto del vademecum e l'attività dei centri antiviolenza, con particolare riferimento a quelli gestiti da Differenza Donna e dal telefono Rosa Roberta Lanzino di Cosenza.

La Programmazione della Rassegna Cinematografica

(ago 2007)

Il libro di Carmen



La copertina del libro e l'autrice Carmen Pugliese

Carmen Pugliese è di origine tropeana. E' nipote materna di don Gioacchino Fantauzzi, il titolare della mitica tipografia vescovile 'Sacro Cuore' operante verso la metà del Novecento, e per vari decenni, in Largo Vaccari. Una famiglia, quella dei Fantauzzi, popolata da validi artisti, fantasisti, musicisti, attori.
Carmen si trova a Tropea per una serie di iniziative culturali non ultima quella di promuovere un suo libro ricerca considerato dagli studiosi una pietra miliare documentale sul culto di Santiago de Compostela.
Un vero e proprio scavo antropologico lungo il faticoso solco tracciato dai pellegrini di tutto il mondo che da secoli, di giorno e di notte, intraprendono a piedi il loro viaggio di fede fino ad arrivare alla tomba dell'Apostolo.
E' un libro che nasce veramente dal Cammino, anche materialmente, perchè è stato scritto sul Cammino, a pochi metri dalla chiesa ottagonale di Torres del Rio, in stanze in cui all'alba si viene risvegliati dal rumore dei bordoni dei pellegrini che battono sulle pietre della strada e dal loro parlottare sulla soglia della casa di Carmen che è anche un rifugio pieno di vita e di storia recente del pellegrinaggio.
Un osservatorio privilegiato in cui l'autrice, hospitalera, è vissuta negli ultimi anni a contatto con un pellegrinaggio che cresce, si modifica, cambia come un impetuoso torrente che risente dell'umore delle stagioni.
In tale clima e con il sostegno di una vasta biblioteca che anni fa divenne anche apprezzata e visitata esposizione di bibliografia, nasce questo bel libro sul pellegrinaggio compostellano, pieno di dati, notizie ed informazioni che lo fanno penetrare a fondo nella realtà storica e fanno capire il senso della ripresa attuale.
Carmen Pugliese, La Via Lattea - Il pellegrinaggio a Santiago de Compostela, Editrice Benti, € 22,00.

(ago 2007)

La Chiazzarola Tropeana



L'originale costume ottocentesco di Chiazzarola Tropeana indossato da Maria Accorinti nel 1937 e da un manichino in una recente mostra curata da Enzo Taccone di un'interessante collezione di bamboline con i costumi tradizionali di tutto il mondo.

(S. Libertino) A primi del Novecento l'etnologo Lamberto Loria, direttore del Museo di Etnografia Italiana, era stato designato dal presidente del comitato per le celebrazioni del cinquantenario dell'Unità d'Italia responsabile di una mostra di etnografia regionale da inserire nel 1911 nel programma dei festeggiamenti.
Il Loria si diede da fare per raccogliere testimonianze delle tradizioni popolari, attraverso corrispondenti residenti nei vari territori della Penisola. Dall'iniziativa nascerà la più grande e completa collezione storica regionale nel campo antropologico italiano. Affluirono al centro di coordinamento gli oggetti più disparati appartenenti alla tradizione popolare italiana: monili d'oro, suppellettili, gioielli, amuleti, componenti del corredo, arnesi di lavoro, attrezzi agricoli e poi i vari vestiti tradizionali delle contrade italiane, i cui componenti e le relative fogge, contribuirono per la prima volta alla ricostruzione della storia dei costumi delle popolane, dei marinai, dei montanari, dei massari, dei vastasi, dei contadini, delle massaie. La raccolta, una volta inventariata e analizzata dagli studiosi, diede una notevole spinta alla ricerca etnografica delle tradizioni, delle credenze popolari e nei rituali nei vari campi dei comportamenti di intere generazioni , uno dei quali, sicuramente il piiù interessante e suggestivo, è quello del corteggiamento, del fidanzamento o della festa nuziale.

Continua....

(ago 2007)

Saverio Vallone, con Signora e figli a Tropea



Tropea. Una pausa di relax della famiglia Vallone al Caffè de Paris di Piazza Ercole.

(S. Libertino) In questi giorni di Ferragosto è molto frequente vedere Saverio Vallone, in vacanza a Parghelia, a Tropea con la propria famiglia, la moglie Paola Girolami, avvocato e docente di diritto a Roma, e i figli Raffaele (3 anni) e Caterina (2 anni) i cui nomi perpetuano quelli di nonno Raf e della di lui mamma Marchesa Caterina Mottola.
Saverio ama molto Tropea, designata dallo stesso Raf a custodire le proprie ceneri, ma ci rinnova il rammarico che la città natale del padre, scomparso a Roma il 31 ottobre 2002, non gli abbia ancora dedicato una strada, come hanno fatto fino ad ora i comuni di Roma, Sperlonga e Parghelia. Al riguardo, c'è un vecchio progetto, mai realizzato, di dedicare al grande artista internazionale, attore di teatro e del cinema nonchè regista di opere teatrali e liriche, l'affaccio sul mare del Corso principale cittadino.
Saverio, oltre ad essere un affermato attore e regista teatrale (molti sono i lavori sul palcoscenico a fianco di suo padre), ha preso parte a numerosi films come 'Antropophagus' di Joe D'Amato (1980), 'Pasione d'amore' di Ettore Scola (1981), 'Un centesimo di secondo' di Duccio Tessari (1981), 'Il sommergibile più pazzo del mondo' di Mariano Laurenti (1982), 'Fotografando Patrizia' di Salvatore Samperi (1984), 'Matrimonio con vizietto' (Il vizietto 3) di Georges Lautner (1985), 'Vacanze d'estate' di Ninì Grassia (1985), 'Mosca addio' di Mauro Bolognini (1986).

(ago 2007)

Bronzi Riace: ritrovati 35 anni fa, ma forse erano tre



I Bronzi di Riace

(F. Gerace, Ansa, 14/8/1540) I due famosi Bronzi di Riace erano forse tre. E' questa l'ipotesi che si fa strada a 35 anni dal ritrovamento dei due guerrieri greci, avvenuto il 16 agosto 1972 nel mare di Riace, a un centinaio di chilometri da Reggio Calabria. L'ipotesi di una terza statua è legata alle scoperte di un ricercatore di Vibo, Giuseppe Braghò, secondo il quale mancano vari reperti che erano con i bronzi. Ma soprattutto una foto inedita mostrerebbe la presenza di una statua diversa da quelle che conosciamo. Sulla vicenda indaga la magistratura e Braghò ha indicato ai carabinieri il nome di una persona che all'epoca casualmente avrebbe assistito alla trafugazione di uno scudo e una lancia e che è pronta a testimoniare. Ma non è tutto, perché Braghò é venuto in possesso anche delle bobine registrate con la voce di un uomo che nel 1981 sosteneva di essere stato il mediatore tra emissari del Getty Museum americano, interessati a reperti archeologici venuti in possesso di alcuni pescatori.
Il fatto, se fosse vero, sosterrebbe la tesi, peraltro sempre rigettata dal Getty Museum, che alcuni reperti archeologici legati ai Bronzi di Riace abbiano preso la via dell'America. Ogni cosa andrà dimostrata, naturalmente. Ma della storia dei Bronzi di Riace molte domande sono ancora senza risposta. Ad esempio, non è chiaro da dove provenissero. Forse un porto greco, ma quale? E dove erano diretti? A Roma? E quando sono finiti in fondo al mare? Perfino il ritrovamento delle due statue, il 16 agosto '72, da parte del turista romano Stefano Mariottini, sub dilettante che trascorreva le vacanze a Riace, fu messo in discussione da quattro ragazzi del posto che dicevano di averle avvistate per primi. La storia fini' in tribunale e vinse Mariottini. Erano statue di straordinaria bellezza, forse del V secolo a.C. Alte 2 metri e 1,98 , raffigurano due guerrieri nudi. Uno barbuto, atletico, di colore nero. Il secondo più robusto, con il corpo verdastro e più lucido, privo di un occhio. Le statue trasmettono una sensazione di potenza e armonia. Con scarsa fantasia, per distinguerle vennero denominate statua A e statua B. Da allora questi sono i loro nomi. Restaurate prima a Reggio e poi a Firenze, nel 1980 il Presidente Pertini le volle al Quirinale, dove accorsero migliaia di visitatori. Un milione di persone le videro a Reggio fra il 1981 e il 1982. Uno dei bronzi raffigura Tideo, eroe dell'Etolia, figlio di Ares. L'altro sarebbe Anfiarao, guerriero che profetizzò la propria morte a Tebe.
Secondo gli esperti, le due statue forse facevano parte di un gruppo di bronzi collocato nella piazza principale di Argo, un monumento agli eroi che fallirono nella conquista di Tebe, e ai loro figli che riuscirono poi nell'impresa. Il gruppo di Argo comprendeva dunque i bronzi di Riace e altre statue, una quindicina in tutto. Ma che ci facevano i Bronzi nel mare di Calabria ? E' probabile che le due statue fossero in viaggio verso Roma, ma un naufragio ha rovinato tutto. E le altre 13 statue erano tutte insieme ai Bronzi? Ed erano altrettanto belle? Qualche dubbio potrebbe toglierlo un'indagine approfondita sulla presenza di materiali metallici rilevata nel 2004 da una nave americana nella zona del ritrovamento. Il ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli ha appena dato il via libera a una spedizione scientifica per verificare che cosa c'é sotto i fondali di Riace. Torniamo al terzo bronzo. Secondo la ricostruzione di Braghò, Mariottini, in una relazione del 17 agosto 1972, parlava di "un gruppo di statue" e affermava che "le due emergenti rappresentano due figure maschili nude... sono di colore bruno scuro (...) e si conservano perfettamente, il modellato è privo di incrostazioni evidenti".
"A parte lo scudo che non c'é più - sottolinea Braghò - c'é una foto inedita che mostra un bronzo totalmente irriconoscibile per le incrostazioni, mentre le due statue sono definite dallo stesso Mariottini senza incrostazioni, anzi con modellato pulito. La foto mostra come il bronzo A non fosse affatto riconoscibile nei tratti. Allora qual è la seconda statua pulita cui fa riferimento Mariottini? Del resto, dell'esistenza del terzo bronzo si è sempre parlato senza però poterne dimostrare l'esistenza".

(ago 2007)

Giornale di viaggio della Gioventù Calabresa Marplantese: Facendo un film a Tropea



La troupe di Antonio Cotroneo (a sinistra nella foto) in azione nelle vie di Tropea

(Daniela Belen Fernandez Laruffa/Gioventù Calabresa Mar del Plata) L`avventura è cominciata per i quattro giovani calabresi di Mar del Plata nella terra amata, la nostra bella Calabria. Il primo ricevimento è stato a Tropea. Un amico calabrese che ci ha accompagnato da sempre al gruppo di giovani partecipando dei concorsi di poesia realizzato dalla gioventù l`anno scorso e facendo gli auguri per tutti gli eventi fatti nella nostra città, ci ha invitato a conoscere il suo paese d`origine: Tropea.
Il signore Antonio Cotroneo abita in Austria ma è nato a questo bel paese, oggi una delle città turistiche più belle della Calabria.
A Tropea, insieme a un gruppo di lavoro di Austria, sta facendo un film sulla sua vita, il suo paese d`origine, la Calabria e i lavori dei calabresi nel mondo. E qua siamo noi.
Siamo arrivati di mattina alla stazione, stanchi e un po` addormentati. Senza capire molto, una volta usciti dal treno ci aspettava il signore Cotroneo con le camere e microfoni. Una bella sorpresa!! Ha filmato il nostro arrivo, parlando con Antonio, le chiamate al telefono, facendo colazione, parlando lo spagnolo tra di noi, tutto il tempo, una forma diversa di filmare e fare documentali per conoscere a fondo le persone del film nel suo carattere naturale e cotidiano.
Noi ci abbiamo divertito molto. E il giro per la città non si è tardato molto.
Tropea è un comune di 6.914 abitanti della provincia di Vibo Valentia, tra i più piccoli comuni d`Italia per superficie territoriale.
Nota località balneare sul mar Tirreno a sud-ovest di Vibo Valentia ed a nord di Capo Vaticano, ha un monastero di Francescani di notevole importanza e la Cattedrale Normanna del 1100. Di notevole interesse il centro storico, con i palazzi nobiliari del `700 e dell``800 arroccati sulla rupe a strapiombo con la spiaggia sottostante. Interessanti sono i "portali" dei palazzi che rappresentavano le famiglie nobiliari; alcuni sono dotate di grosse cisterne scavate nella roccia, che servivano per accumulare il grano proveniente dal Monte Poro , e successivamente veniva caricato tramite condotte di terracotta sulle navi che erano ormeggiate sotto la rupe di Tropea. Da visitare inoltre il museo privato degli antichi mestieri di Calabria e delle macchine automatiche. I negozi di Tropea vendono tantissimi prodotti tipici e artigianali dei comuni limitrofi, tra cui la cipolla rossa , la nduja di Spilinga,il formaggio Pecorino del Poro , l`olio extravergine d`oliva e vini. Di notevole importanza anche l`artigianato locale, come i manufatti in terracotta.
Per noi, è stata la prima impressione della Calabria, perché siamo usciti da Roma ieri. Vedere quel paese, piccolo, con le strade stretti, i balconi, la gente camminando, gli artesani, conoscendo i cibi tipici calabresi esposti nelle fiere, guardando l`architettura antica, medievale, le mure di pietre, le donne lavando i vestiti fuori casa, visitando la cattedrale e le chiese dove abbiamo conosciuto la storia della madonna, l`antico forno dove si faceva il pane, salutando a tutti mentre camminavamo, e un paesaggio meraviglioso...il mare.
Trasparente, sorprendente, che ci lasciava vedere dentro la sua anima, profondo, immenso, vivo, affascinante, tra le roccia e un castello.
Non ha passato un secondo più che già stavamo nella spiaggia. L`esperienza di toccare il Mediterraneo per prima volta, sentire l` acqua calda, vedere le roccia nel suo profondo corpo, è stato incancellabile. Ma il giro doveva continuare, il mezzogiorno si avvicinava...
Camminare sulle pietre delle spiagge non è tanto facile, nemmeno per arrivare alla casa dove dovevamo mangiare avendo tanta fame!! Ma lo abbiamo fatto.
Il clima caldo, faceva bruciare le strade, la casa che ci aspettava, era di fronte al mare, e noi con voglia di mangiare qualche cibo tipico calabrese.
Abbiamo capito che in Calabria si mangia, e troppo...il cibo troppo piccante e l` antipasto il più lungo della storia dei cibi. Le bruschette, i formaggi, il pane al forno, il prosciutto cotto, tutto quello soltanto per cominciare? E dopo...la pasta! Buonissima! E finito? Frutta? Caffè freddo? Basta!!
Dopo mangiare, troppo voglia di dormire ma abbiamo fatto il film. Pensavamo di farlo di fronte al mare ma il sole bruciava troppo e siamo rimasti nella casa. Come la prima volta, già un po più abituati alle camere, abbiamo creato una conversazione troppo bella tra tutti, raccontando la nostra esperienza in Italia, le nostre radici, il nostro lavoro con i giovani calabresi di Mar del Plata ma Antonio voleva focalizzare il film dicendo che si sentiva straniero dentro il suo proprio paese.
Tropea, qualche anni fa, è diventata una città turistica. Ma quello è parte dell` evoluzione e si deve sentire bene ed orgogliosi i tropeani di quel passo che hanno dato non solo per la Calabria, per l`Italia, anche per il mondo come uno dei luoghi più belli del sud Italia.
Ma alcuni non si sentono dentro di quest`evoluzione, si sentono fuori, non come parte del progresso, vedono il paese antico pieno di turisti, negozi, restauranti, alberghi...Ma noi abbiamo sentito che l`amore per il paese, i costumi, la lingua, le strade, la storia, la gente, quello non cambia, e non cambierà mai.
Il film è stata una buon` esperienza per noi, aver parlato con Antonio e aver fatto parte di questo documentale troppo interessante per i calabresi di Calabria e fuori la Calabria. E speriamo che si possa mostrare anche nella nostra città con un grande esito.

(ago 2007)

Il vibonese di Castel Gandolfo Giulio Pettinato e le sue Scenografie per il Tropea Film Festival dedicato a Raf Vallone



Tropea. Biblioteca Comunale. Lo scenografo calabrese Giulio Pettinato (a destra nella foto)
e l'autore dell'articolo, il giornalista Franco Vallone


(F. Vallone) Dedica questa bella mostra a suo padre Ugo, recentemente scomparso, "che amava questo mare e questa terra". Lui si chiama Giulio Pettinato, è un affermato scenografo che vive ed opera a Castel Gandolfo, nei pressi di Roma. Ma lo scenografo del mare è anche un vibonese appassionato della sua Calabria.
Pettinato nasce infatti a Vibo Marina nel luglio del 1955, nipote d'arte, il nonno artista fotografo si chiamava pure Giulio. Giulio Pettinato in questi giorni presenta le sue opere, che sono piccole scenografie e miniature stage sets, presso le sale della Biblioteca Comunale di Tropea, nell'ambito delle manifestazioni ufficiali del Tropea Film Festival - Premio Raf Vallone. Una interessante esposizione dal titolo "mare mare mare" inaugurata il 20 agosto che proseguirà fino al 25 agosto, alle ore 24.00. Ma vediamo di conoscere meglio quest'artista posizionato concettualmente e pittoricamente al di fuori di correnti prefigurate.
"Sono opere tridimensionali ispirate al mare" ci dice lo stesso Pettinato, "questo mare delle mie origini, piatto, appena dipinto, volevo renderlo più plastico, creando dei volumi. Un cilindro di cartone, dove arrotolavo la tela, si è trasformato nel protagonista della mia opera. Da questa mia realtà nasce questa mostra dedicata al mare."
Scenografia dedicata a Raf ValloneIncontriamo Giulio Pettinato a Tropea in una caldissima serata di fine estate, fuori ci sono 41 gradi e la biblioteca comunale della città accoglie queste preziose opere dello scenografo e i visitatori con la stessa altissima temperatura. La biblioteca comunque non è un vero e proprio scrigno. Una mostra così preziosa meritava uno spazio espositivo meno squallido, meno decentrato, meno infelice, più centrale, magari nel centro storico.
Nella stessa sede dell'esposizione si proietta di continuo il film documentario monografia "Uno sguardo sul Mare" della brava regista romana Donatella Baglivo con interviste al grande artista, che è Raf Vallone, a cui questa rassegna "Tropea Film Festival" è dedicata o voleva essere dedicata. Ritornando per un attimo alle piccole scenografie sapientemente allestite e illuminate, c'è da dire che una di esse, dedicata a Raf Vallone, è veramente una reliquia della memoria filmica del grande attore. L'abbiamo voluta segnalare all'attore Saverio Vallone, figlio di Raf, perché, secondo noi, questa piccola scenografia di Giulio Pettinato meritava di essere digitalizzata, ingrandita e diventare la scenografia più giusta per dare sfondo a questa manifestazione di Tropea dedicata a Raf Vallone.
La biografia artistica dello scenografo Pettinato è di tutto rispetto. Giulio Pettinato compie a Roma gli studi specifici che gradualmente approdano alla scenografia, vero nucleo della sua opera. Attivo da anni nel settore della scenografia di interni vanta prestigiose collaborazioni con enti e strutture private. Realizza decorazioni e interventi artistici per chiese, uffici, alberghi, abitazioni, maturando una significativa esperienza nel campo. Nel contempo cura numerosi allestimenti teatrali, televisivi e cinematografici, fra i quali Tosca di Giacomo Puccini e Rigoletto di Giuseppe Verdi presso il Rendano di Cosenza. Successivamente cura alcuni allestimementi teatrali per la compagnia Brutium e fa parte del Consorzio Teatrale di Calabria. Nel 1982 lavora per la DARC Cinematografica di Roma e partecipa a tre edizioni del Festival dei Due Mondi di Spoleto con esposizioni scenografiche. Dal 2000 sono tantissime le presenze in spettacoli, esposizioni, mostre ed eventi internazionali a Castrovillari, Città del Vaticano, Cosenza, Castelgandolfo, a Roma ma anche, nel 2001, al FringeFestival di Edimburgo. Nel marzo del 2007 presenta opere tridimensionali a Monte Porzio Catone, ispirate al mare, per la serata di gala del PAM World Food Programme delle Nazioni Unite.

(ago 2007)

Riparte da Tropea il tour mondiale di Petal Veil. Il guru della Minimal Beauty™ torna in Italia



Petal Veil

30 agosto 2007 - Tropea - Marina Isola dalle ore 18:00 alle 24:00
Dopo la pausa di Ferragosto, Petal Veil, il guru della cura di sé, arriva a Tropea il 30 agosto in cerca delle protagoniste del film che racconterà la sua filosofia di bellezza. Il padre della Minimal Beauty™ riparte con il suo tour mondiale, dopo aver fatto tappa a Ostia, Lignano Sabbiadoro, Cesenatico, Pescara e Gallipoli.
Sono tante le ragazze che, durante le prime date del Care Tour, lo hanno incontrato e che si sono dette molto colpite dal suo fascino e dall’attenzione che ha dedicato ad ognuna di loro. Le fortunate prescelte, oltre a partecipare al casting, hanno potuto beneficiare di un trattamento Minimal Beauty™ a bordo del suo motor home lungo 12 metri.
Minimal Beauty™ è la concezione di bellezza e cura di sé che ha procurato all’olandese Veil grande popolarità negli Stati Uniti e la fiducia di first-lady, star del cinema e volti noti dello spettacolo. Consulente d’immagine a partire dagli anni ‘80, studioso di Jan Vermeer e discepolo di Marshall McLuhan, Veil ha ideato una ricetta che sposa misticismo orientale e ritorno ai bisogni più elementari, in nome dell’imperativo al benessere. “Minimal Beauty™ non è un make-up, ma la pura luce che ogni donna irradia – dice Petal Veil. È una bellezza sorgiva, la cui fonte risiede nell’equilibrio interiore, nella cura quotidiana delle piccole cose e del più semplice e nascosto dettaglio. L’essenza della donna è la vera natura della bellezza”.
“Ho scelto Tropea – continua Veil – perché la considero la patria della chirurgia estetica grazie all’opera seminale dei fratelli Pietro e Paolo Vianeo con l’invenzione della rinoplastica. La mia filosofia Minimal Beauty™ non impiega tecniche plastiche ma questi due uomini sono statidei sinceri e appassionati ricercatori della bellezza e per questo hanno sperimentato tutte le tecniche che la scienza del Cinquecento mettevaloro a disposizione. Da questo punto di vista la mia ricerca somiglia ancora alla loro: io ho soltanto la fortuna di poter contare su una scienza che mi permette di scegliere con più libertà”.
L’appuntamento è giovedì 30 agosto a Marina Isola dalle ore 18, per incontrare Petal Veil, ricevere un trattamento Minimal Beauty™ e partecipare al casting per il film. Dopo Tropea, Petal Veil sarà a Salerno il 31 agosto, a Porto S. Stefano il 1 settembre e, infine, a Santa Margherita Ligure il 2 settembre.
È a disposizione il press-kit del tour con materiali di approfondimento e foto.

Per informazioni
www.petalveil.com

(ago 2007)


'Case di Pietre' è un'opera di Piero Calzona tratta da 'Impressioni soggettive'

Le 'impressioni soggettive' di Piero Calzona

(S. Libertino) Appena lanciato on line nel luglio del 2004, il sito di Piero Calzona, parghelioto trapiantato a Genova, ci aveva incantato con la sezione dedicata alla fotografia: 916 foto scelte dal proprio archivio composto da 15.000 diapositive. 'Un percorso lungo e faticoso' come allora lui stesso ebbe a definire la cura, l'impegno e la manutenzione necessaria di quella sezione, che riusciva ad incollare sullo schermo del pc di casa il navigatore una volta accolto nel suo porto.
Ma il proposito di 'Impressioni soggettive' andava oltre la passione per la fotografia. Si trattava in definitiva di un blog, un diario intimo e personale 'work in progress', alla ricerca - come recitava il sottotitolo - di soluzioni comuni per la pace e la libertà del mondo. Una vetrina piena di contenuti quindi e non solo il frutto della propria espressività artistica. Piero non ha mai perso di vista l'obiettivo centrale dei suoi propositi che è strettamente connesso alla problematica sull'esitenza di Dio, e cioè il tentativo di coniugare l'immanente con il trascendente per arrivare a formulare che ci sono delle ragioni tangibili anche se non si è profondamente religiosi.
Oggi l'architettura del sito si è fatta corposa. E molte sono le sezioni tematiche che cercano di prendere per mano l'argonauta confuso, guidandolo nei vari percorsi dedicati: i grandi temi del nostro tempo. La guerra. La fame nel mondo. I diritti umani. Il debito del terzo mondo. Etica economica. WTO. Le amare libertà. La poesia. La cultura.
E come in un romanzo, l'autore ricorre spesso al 'flashback'. Ritorna ancora indietro dal punto di partenza della narrazione delle impressioni soggettive, spingendosi alla sua infanzia spensierata, ai suoi giochi. Alla sua esperienza musicale, altra passione dell'anima. Alla sua comunità d'appartenenza, quella pargheliota, dignitosa e fiera. Alla sua ridente Parghelia tormentata e distrutta dai terremoti ma allietata dalle 'donne bellissime e bianchissime - come ci assicura Carlo Botta (1766-1837) - con occhi grandi ed azzurri che muovevano ad affetto ed a tenerezza. La bellezza della Pargheliana era in voce per tutto il Regno: anche il filosofo Dolomieu le adocchiò'.
Ora il discorso sui contenuti si è fatto più imponente e impegnativo e il numero delle fotografie che si possono ammirare è arrivato a ben 7.000 scatti.
Inoltre, dal 14 marzo scorso Piero Calzona dirige, a latere del sito, un forum di discussione sui grandi temi nel mondo affrontati, dove fa conoscere le proprie avventure culturali, 'che - dice - mi hanno portato a capire quanto sia importante la lettura, quanto sia importante la vera informazione'.
Anche oggi come allora Piero sottolinea che la sua creatura è ancora 'work in progress' e lo sarà fino a quando i problemi accennati non saranno risolti. Per ora - o forse per sempre - resteranno a fare compagnia alla nostra coscienza le sue 'impressioni soggettive'.

Impressioni soggettive

Forum di discussione




Dall'11 luglio è on line la 42^ Tornata di TropeaMagazine

In queste settimane cade l'anniversario, il sessantesimo, del convegno sui fratelli Pietro e Paolo Vianeo, tenuto a Tropea il 15 e 16 giugno del 1947.
Un avvenimento storico di eccezionale portata scientifica e culturale che voleva far conoscere al mondo l'opera quasi dimenticata di quei chirurghi precursori dell'autoplastica dimostrando nel contempo la loro origine tropeana.
E proprio sull'origine dei fratelli Vianeo, dopo la pubblicazione nel 1950 a cura del Prof. Manna degli atti del Convegno, si scatenò una sanguinolenta diatriba tra le città di Maida e Tropea, dando vita sulle riviste specializzate dell'epoca a un gigantesco forum sul tema che durò a lungo e generò numerosi e interessanti saggi sulla ricostruzione storica di una famiglia di chirurghi plastici calabresi, quella dei Vianeo, che si dimostrarono benefattori dell'umanità dando lustro in tutto il mondo antico e moderno alla città di Tropea.
Perciò abbiamo voluto che la 42^ tornata (luglio 2007) di TropeaMagazine si occupasse del caso Vianeo raccogliendo e assiemando il più possibile materiale documentario sullo sviluppo di tale disputa.
Abbiamo voluto altresì integrare la rassegna documentaria con alcuni lavori di rilievo storico precedenti l'anno 1947 e riportare i saggi non meno interessanti che vanno dagli anni sessanta all'età attuale.
Infine, vengono ripubblicati gli atti del Convegno tropeano del 1947, la parte storica riferita ai fratelli Vianeo.
State con noi e con la storia!

www.tropeamagazine.it




La regista Ella Pugliese

Lo sguardo di una regista tra le strade del vibonese

(F. Vallone) Ella Pugliese, professione regista, è nata a Roma nel 1974 da madre siciliana e padre calabrese originario di Lampazone di Ricadi, in provincia di Vibo Valentia. Ella si trasferisce giovanissima in Germania, a Berlino, dove effettua studi specialistici nel campo della germanistica e della letteratura tedesca, con laurea in lingue e specializzazione in antropologia della migrazione ma la sua formazione si amplia nel contempo anche nel resto d'Europa e nel Sud-Est del mondo. Dopo qualche corso di sceneggiatura e montaggio inizia a lavorare sul campo e nel campo della regia, ricordiamo alcuni suoi interessanti documentari. Il primo, dal titolo "PLAYING CAMBODIA", girato nella lontana Cambogia, il secondo in Africa, dal titolo "LES JOURS À CÔTÉ", un documentario girato in Burkina Faso e poi una serie di dieci puntate messe in onda su Rai Sat Ragazzi che tratta dei bambini Saharawi, una popolazione originariamente nomade di lingua araba e spagnola. Persone provate duramente che oggi vivono come rifugiati nel deserto algerino.
Da maggio scorso Ella e la sua troupe internazionale è in Calabria per recuperare memoria e girare un film documentario nel vibonese. Un documentario che originariamente doveva durare 46 minuti, una ricerca filmica tra arcaici giganti processionali, palazzi antichi, gente, bambini, personaggi che escono fuori prorompenti dalla quotidianità del racconto della vita e si propongono allo sguardo sempre straordinario della regista Ella Pugliese.
Abbiamo incontrato Ella a Santa Domenica di Ricadi, a pochi passi dai luoghi della memoria dei suoi avi, e poi, ancora, nelle campagne assolate di Papaglionti di Zungri. Lo sguardo, dicevamo, il suo sguardo al femminile, raffinato, mai retorico, sensibile al punto giusto. Ella Pugliese ha la cultura giusta e gli strumenti per poter costruire un documentario diverso e lontano da quegli stereotipi calabresi a cui siamo fin troppo abituati.
La visione mitteleuropea di Ella influenza lo sguardo della telecamera, lei osserva le immagini nel piccolo monitor video, suggerisce tagli e inquadrature in penombra, con la luce che lei vede mentalmente prima delle riprese. Visione globale e internazionale in lavorazione e in ambito locale, una chiave di lettura particolare che allontana da quella documentaristica negativa visione folkloristica calabrese che porta a nostalgie, a stereotipi consolidati nel tempo con peperoncini rossi piccanti, tarantellate e vino tosto.
La troupe durante la lavorazione parla italiano e tedesco ma interagisce con personaggi che parlano dialetto calabrese ma anche arabo, francese o inglese, dietro la videocamera Luca Bellino e Jens Joester, di Berlino, che si occuperà anche della parte di animazione grafica, assistente alla regia e fonico, Michele Russo. Mascotte della troupe e qualche volta anche "rovinariprese", la piccolissima Anouk che segue, con assiduità, la lavorazione di questo nuovo documentario sulla Calabria.




'PLAYING CAMBODIA'

Cambogia, novembre 2000: dopo quasi trent’anni di guerra civile e oltre tre milioni di vittime, sembra essere tornata la pace, ma il nome di Pol Pot, a due anni dalla sua morte, risuona in ogni racconto, in ogni storia personale. Eppure in questa terra che porta ancora le ferite di tanti orrori, si gioca in ogni momento, a ogni angolo di strada, in campagna come in città, quasi sempre per soldi. Sotto Pol Pot la morte aveva spazzato via tutto, non solo i giochi, ma anche le scuole, le medicine, la religione. Oggi invece i contadini, dopo una stagione di duro lavoro, sono capaci di giocarsi il raccolto in un combattimento di galli, mentre i ragazzi giocano alle bocce senza pensare che quelle palle grigie e cave prima servivano a far esplodere la gente. Sono cinque i personaggi che ci guidano in questo viaggio. Le loro voci, i loro volti sorridenti, restituiscono una realtà complessa per uno straniero, mentre il gioco diviene codice di lettura, filo rosso che scorre da un luogo a un altro, da una memoria a un’altra, per raccontare un mondo disperato e feroce.




'LES JOURS À CÔTÉ'

The story of three street kids from Burkina Faso who live in the capital, Ouagadougou, taking each day as it comes. Once every two years, their lives are transformed with the arrival of tourists and film-makers for the biggest film festival in Africa, FESPACO. It is an opportunity to earn some money from the visitors. The kids also have the rare chance of getting on stage and becoming protagonists in their own way. It is the time when their dreams could come true.

C R E D I T S

10th RAI International Festival Of Ethnographic Film 2007
Fourth Edition Amakula Interntional Film Festival I Uganda 2007
23. Kasseler Dokumentarfilm - & Videofest 2006
The 9th Zanzibar International Film Festival 2006
XXI. Black International Cinema Film Awards 2006
Environmental Film Festival 6th Edition 2003 (Vedi Ella Pugliese a pag. 65 del catalogo)



Il palco dei Rolling Stones al concerto di Roma

Ed ecco a voi....The Rolling Stones!

(S. Libertino) E' la quarta visita nella Capitale dei Rolling Stones. La prima avvenne nel lontano 6 aprile 1967 al Palazzetto dello Sport, presentava Silvio Noto, l'acustica era terribile e il biglietto costava 3000 lire. A seguire, sempre al Paleur la storica esibizione del 29 settembre 1970 e i due concerti allo Stadio Flaminio del 25 e 26 luglio 1990. Rieccoli stasera all'Olimpico, dopo la pesante assenza durata diciassette lunghi anni. Ed è lo stesso Mick Jagger che ce lo ricorda da un palco semplice e complicato, come loro, e pieno di sorprese tecnologiche: 'Buonasera Roma, ciao Italia. È fantastico essere qui dopo 17 anni, siete bellissimi come allora'. Che ruffiano!

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ARGOMENTI CORRELATI
Arrivano gli Stones con qualche ricordo di Freestonesmania...




Il Palco di Piazza Veneto durante un concerto alla prima edizione di TropeaBlues.

Fra un paio di mesi, la terza edizione di TROPEABLUES. Parlano i responsabili.

(S. Libertino) Fra un paio di mesi le strade e le piazze di Tropea si coloreranno di Blues. Sei giorni di festa popolare, dal 10 al 15 settembre, metteranno in subbuglio il centro storico e faranno rifiatare per un bel pò l'economia del territorio quando ormai l'arrembaggio dei vacanzieri si sarà assopito.
Si tratta di un evento importante e ormai ampiamente collaudato essendo la prima edizione andata in scena a settembre del 2005 a cura dell'Associazione Tropea Blues capitanata dall'ideatore Cristian Saturno, coadiuvato brillantemente da Diego Stacciuoli e da Massimo Pugliese.
Qualche mese prima che iniziasse l'edizione del 2005 abbiamo voluto fare visita al quartier generale dell'Associazione promotrice del Festival dove abbiamo trovato la triade intenta a definire le ultime formalità organizzative. Si è parlato del più e del meno di un progetto ambizioso, di un evento musicale, culturale e popolare, di una promozione a livello divulgativo del Blues, delle giuste attese, ma anche del modo come era nata l'idea e come la gran parte dell'imprenditoria, in particolar modo dei commercianti, ma anche delle autorità istituzionali e politiche, aveva già accolta prima di nascere la proposta di questi tre ragazzi determinati che avevano già all'attivo la firma di una convenzione con i responsabili di Umbria Jazz, in particolare della sezione del Festival di Perugia dedicato al Blues, che prevedeva una sorta di gemmellaggio con l'evento tropeano.

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www.tropeablues.it




Cartolina d'epoca dedicata alla Brigata 'Catanzaro' e la scritta
di un soldato ignoto su di un sasso lungo la mulattiera Stavoli Roner - Pal Grande


Saranno commemorati i soldati della Brigata Catanzaro
caduti durante la rivolta di Santa Maria La Longa

(S. Libertino) Lunedi 16 Luglio alle 9,30, nel Tempio Ossario di Udine, si celebrera' una funzione religiosa in memoria dei soldati della Brigata Catanzaro caduti durante la rivolta di Santa Maria La Longa, 90 anni fa. La cerimonia sara' preceduta dall'introduzione del giornalista e storico Mario Saccà di Catanzaro il quale ricorderà i nomi dei caduti che, durante accurate ricerche, fino ad ora è riuscito ad acquisire restituendo un'identita' a quanti furono fucilati e gettati in una fossa unica ed anonima, come riferiscono le cronache di allora.
Mario Saccà ha anche scoperto, grazie ad un documento di Onorcaduti, che i loro resti non furono sepolti a Redipuglia ma nel Tempio udinese. Ed è quello il posto giusto per poterli commemorare.
Il Saccà è anche Presidente dell'Associazione 'CALABRIA IN ARMI "Per la Patria" ', nata il 12.01.2007 dall'idea di altri due appassionati cultori di avvenimenti storici, il Ten. Col. dell'Esercito Domenico Chianesi e Vincenzo Santoro, funzionario Telecom.
L'Associazione, che intende promuovere iniziative di studio preminentemente nel campo storico- militare, è raggiungibile attraverso il proprio sito in via di allestimento.
Tra i caduti della Grande Guerra del nostro territorio ben 17 militarono nella Brigata Catanzaro. Tutti caduti eroicamente sul campo di battaglia:
6 di Tropea: Soldato Accorinti Marco, Soldato Celestino Francesco, Allievo Sergente Coccia Gaetano, Soldato Godano Francesco;
3 di Spilinga: Soldato Casuscelli Giuseppe, Soldato Petracca Francesco, Soldato Pugliese Michele;
3 di Ricadi: Soldato Decarlo Antonio, Caporale Laria Francesco, Soldato Macrì Gaetano;
2 di Drapia: Soldato Massara Vincenzo, Soldato Mazzitelli Antonio;
1 di Zambrone: Soldato Scordamaglia Francesco;
1 di Parghelia: Soldato Collia Francesco;
1 di Zaccanopoli: Soldato Mazzeo Francesco.
Alla Brigata Catanzaro appartenne anche l'Ufficiale BARONE GIUSEPPE di Tropea, Capitano 142° Reggimento Fanteria, cui è stata conferita per atto eroico la MEDAGLIA DI BRONZO al Valor Militare, con la motivazione "Ferito da scheggia di granata al dorso della mano mentre conduceva la compagnia all'attacco di una posizione, si fece medicare e ritornò poscia al comando del reparto stesso per continuare nell'azione". Monfalcone 6 ottobre 1916.

Associazione 'CALABRIA IN ARMI "Per la Patria" '

ARGOMENTI CORRELATI
Un episodio della Grande Guerra da ricordare

Stirpe di Eroi




E' in sito 'Cronache Aramonesi' di Luglio '07

E' sul sito aramoni.it il nuovo numero di 'Cronache Aramomesi', periodico di informazione, politica a cura del Centro Studi Umanistici e Scientifici Aramoni, di G. Raffaele Lopreiato. La testata, che si stampa anche su carta dal 2005, si occupa preminentemente della comunità zambronese.

Cronache Aramonesi di Luglio 07




Il Teatro 'La Pace' di Drapia

Teatro la Pace
Ecco il Cartellone della Stagione Estiva 2007


TEATRO LA PACE DRAPIA (VV)
PROGRAMMA STAGIONE ESTIVA 2007


Giovedì 19 luglio - ore 2130
'Quando eravamo da sola' di e con Anna Mazzamauro.

Martedì 24 luglio - ore 2130
'Medea' di Seneca con Caterina Vertova, Miko Magistro, Leonardo De Carmine.
Regia di Alberto Gagnarli.

Giovedì 26 luglio - ore 2130
'Ora io labora' di e con Giovanni Cacioppo.

Venerdì 3 agosto - ore 2130
'Pluto (Il Dio del denaro)' di Aristofane con Domenico Pantano, Diego Chiglia, Antonio Ferrante, Monica Fiorentini.

Martedì 7 agosto ore 2130
'Tango' con Roberto Herrera e Tamara Biglieglie.

Lunedì 13 agosto - ore 2130
'Il Cirque di Cirill' con Gabriele Cirilli, Filippa Lagerback, Pippo Crotti.

Venerdì 17 agosto - ore 2130
'L'avaro' di Moliere con Riccardo Garrone.
Regia di Maurizio Annesi.

Giovedì 23 agosto - ore 2130
'Cin Ci Là' (Operetta) con Umberto Scida e Elena D'Angelo.
Musica: Virgilio Ranzato, Carlo Lombardi; Librettista: Carlo Lombardo; Direttore d'orchestra: Orlando Pulin.
Regia e Coreografia di Serge Manette.

Lunedì 27 agosto - ore 2130
'Lisistrata' di Aristofane con Milo Vallone e Ilaria Cappelluti.
Regia di Milo Vallone.

Martedì 4 settembre - ore 2100
'I giovani Holden Locri-Roma A/R' con Cristina Mantis, Gianni Pellegrino, la partecipazione di Domenico Pantano e I Ragazzi di Locri.
Musiche originali di Nicola Stilo.
Scritto e diretto da Anna Carabetta.

Martedì 11 settembre - ore 2100
'Il Diavolo. S. ...Prodi' con Carmen Di Pietro (Soubrette), Maurizio Antonini (Berlusconi - madre - fratello di Berlusconi), Camillo Toscano (Prodi - Bertinotti - Di Pietro), Valentina Fanello (Rosy Bindi - Nontalbano).
Regia di Claudio Natile.

Teatro 'La Pace'



Cinema: Petal Veil, Voglio un'italiana
per un film sulla bellezza

(Adnkronos/22 Lug/16.32) Avra' una protagonista italiana il primo film sulla Minimal Beauty, la filosofia che ha reso celebre nel mondo il guru della bellezza e della cura di se' Petal Veil. Quest'ultimo arrivera' in Italia a bordo di un motor home lungo 12 metri il 28 luglio per un tour che tocchera' 9 tappe: Ostia (28 lug.), Lignano Sabbiadoro (2 ago.), Cesenatico (3 ago.), Pescara (4 ago.), Gallipoli (5 ago.), Tropea (30 ago.), Salerno (31 ago.), Porto S. Stefano (1 set.) e Santa Margherita Ligure (2 set.) prima di proseguire per il resto dell'Europa.
Petal Veil è una vera e propria celebrita' negli Stati Uniti dove, con una ricetta di bellezza che sposa misticismo orientale e ritorno ai bisogni piu' elementari, ha conquistato la fiducia di first-lady, star del cinema e volti noti dello spettacolo. "Minimal Beauty ti dice: 'Sei gia' bella' - spiega Petal Veil -. Devi solo imparare a scogliere la tua bellezza attraverso semplici gesti di cura del tuo corpo e del tuo spirito''.
Attraverso questo film ''vogliamo mettere in crisi il modo in cui viene sempre rappresentata la donna - continua Veil - Stiamo cercando delle protagoniste che esprimano in modo naturale la cura di se'. Per questo non useremo make-up ne' effetti speciali. Il nostro sara' un film tattile, per la pelle e non solo per gli occhi''.
Petal Veil ha un debole per la bellezza mediterranea. Quindi, le tropeane si facciano avanti!

Petal Veil




Una veduta d'assieme del Cortile del Seminario Vescovile di Tropea durante la manifestazione

1° FESTIVAL INTERNAZIONALE
La musica a Tropea tra Rinascimento e Barocco

(S. Libertino) Con il concerto dell'Ensemble d'Archi dell'Orchestra Filarmonica di Bacau (Romania) con i soprani Filomena Schettino e Tina Galante, che ha fatto gremire di folla i banchi della Cattedrale sera del 21 luglio, si è concluso in bellezza il '1° Festival Internazionale - La musica a Tropea tra Rinascimento e Barocco'. Un evento importante, iniziato in sordina il 18 luglio scorso nel Cortile settecentesco del Seminario Vescovile con la interessante conferenza introduttiva dell'Architetto Mario Panarello 'Orme barocche a Tropea, un itinerario tra pittura, scultura ed architettura' e continuato il 19 luglio, sempre nel Cortile del Seminario, con un crescendo d'interesse e di presenza da parte degli spettatori in concomitanza della giornata di studi rivolti ai musicisti calabresi, preminentemente di Cosenza e di Tropea. La Presidenza del Convegno era affidata al Prof. Giuseppe Ferraro, Professore Ordinario di Storia della musica al Conservatorio di Vibo Valentia, in sostituzione del Prof. Elio Matassi, Direttore Dipartimento di filosofia e docente di estetica musicale all'Univeristà di Roma Tre. La prima a prendere la parola è stata la Dr.ssa Sabine Ehrmann-Herfort, Vice Direttore dell'Istituto storico-germanico di Roma, con 'La musica ed il suo lessico. Considerazioni sui generi della musica barocca dal punto di vista terminologico', in cui molto spazio è stato dato all'opera, teorica e pratica, del musicista rossanese Domenico Scorpione.

Continua




FESTA
DELLA CIPOLLA ROSSA DI TROPEA

(S. Libertino) Da ora in poi la chiamerei 'Festa'. Festa in omaggio alla Rossa che continua a saper dare un sapore unico alle cucine di tutto il mondo. Festa perchè la Rossa ormai è l'ingrediente più raffinato e ricercato dai Gourmet. Festa perchè è stata promossa ed è oggetto di attenzione da parte della Comunità Europea. Festa perchè tra qualche mese otterrà il riconoscimento di un valore unico - Indicazione Geografica Protetta (IGP) - che la salvaguarda e la protegge contro le contraffazioni, che sono in forte crescita. Festa perchè il biochimico, originario di Filogaso, Pasquale Potenza, docente di Microbiologia presso l'Università di Buenos Aires, asserisce che analisi di laboratorio fanno ritenere che la struttura molecolare la Rossa contiene l'ossido itroso, uno dei componenti determinanti degli effetti prodotti dal "Viagra". Festa perchè il futuro della Rossa lascia dietro di sè un passato tropeano fatto di cultura e tradizione millenaria. Festa perchè ci aiuta a fare turismo Europeo con itinerari alternativi sui campi della sua lavorazione. Festa se la Festa è un contenitore Bum Bum, una miscela esplosiva tropeana fatta di sapore, cultura, tradizione e scienza. Festa perchè la Rossa fa girare la testa non solo agli inteditori del palato più esigente.
Il 27 luglio tornerà in piazza nella sua terra di origine, tra le manifestazioni estive annunciate per il 2007 dalla Pro Loco. La vedremo in tutte le salse, in un momento in cui la Regina delle pietanze ormai impazza nella preparazione di ogni tipo di piatto. La manifestazione, solitamente abbinata a quella del pesce azzurro, è prevista in Largo Galluppi, dove si daranno convegno i migliori Chef per proporre ai buongustai i nuovi modi e quelli tradizionali di cucinare questo splendido prodotto tropeano, la cui bontà non finisce mai di stupire.
La più antica ricetta che il 27 luglio non vedrete applicata perchè non fa più tendenza, ma che si può realizzare con facilità da chiunque ed in qualsiasi momento: 'na sciancunata i pani cauddu (una fetta di pane appena uscito dal forno) cu' ja subba cruda (con Lei sopra cruda). Un sapore che fa risuscitari i morti...
Buona degustazione e buon divertimento!

Continua

La Festa del 1983




Il M° Emilio Aversano, Direttore artistico della manifestazione, il Prof. Annunziato Pugliese, Presidente dell'Istituto di Bibliografia Musicale Calabrese (Ibimus) e Mons. Ignazio Toraldo di Francia, ideatore dell'evento.

1° FESTIVAL INTERNAZIONALE
La musica a Tropea tra Rinascimento e Barocco.
L'evento sul Web

(S. Libertino) Con il concerto dell'Ensemble d'Archi dell'Orchestra Filarmonica di Bacau (Romania) con i soprani Filomena Schettino e Tina Galante, sotto la magistrale direzione del M° Valentin Doni, che ha fatto gremire di folla i banchi della Cattedrale sera del 21 luglio, si è concluso in bellezza il '1° Festival Internazionale - La Musica a Tropea tra Rinascimento e Barocco'.
Un evento importante, iniziato in sordina il 18 luglio scorso nel Cortile settecentesco del Seminario Vescovile con la interessante conferenza introduttiva dell'Architetto Mario Panarello 'Orme barocche a Tropea, un itinerario tra pittura, scultura ed architettura' e continuato il 19 luglio, sempre nel Cortile del Seminario, con un costante crescendo d'interesse e di presenza da parte del pubblico in concomitanza della giornata di studi rivolti ai musicisti calabresi, preminentemente originari di Cosenza e Tropea.
La Presidenza del Convegno era affidata al Prof. Giuseppe Ferraro, Professore Ordinario di Storia della musica al Conservatorio di Vibo Valentia, al posto del Prof. Elio Matassi, Direttore Dipartimento di filosofia e docente di estetica musicale all'Università di Roma Tre, che non è potuto arrivare a Tropea per impegni dell'ultimo minuto.
La prima a prendere la parola è stata la Dr.ssa Sabine Ehrmann-Herfort, Vice Direttore dell'Istituto storico-germanico di Roma, con 'La musica ed il suo lessico. Considerazioni sui generi della musica barocca dal punto di vista terminologico', in cui molto spazio è stato dato all'opera, teorica e pratica, del musicista rossanese Domenico Scorpione, alla fine del Seicento Maestro di Cappella presso la Cattedrale di Tropea.
E' stata poi la volta del Maestro Emilio Aversano, Direttore artistico della manifestazione, che ha letto la relazione 'Manilio Caputi, poeta e musicista cosentino' del Prof. Alessandro Vuono, dell'Istituto di Bibliografia Musicale Calabrese, che non era presente per sopraggiunti impegni. A seguire, la Prof.ssa Claudia Aristotile, dell'Istituto di Bibliografia Musicale Calabrese, ha intrattenuto brillantemente la folta platea sul musicista tropeano Alessandro Scialla con 'I madrigali di Alessandro Scialla, <>' e la Prof.ssa Giuditta Davoli, dell'Istituto di Bibliografia Musicale Calabrese, sul musicista 'Francesco Pasquali, <> ed il madrigale del primo seicento'. Il Prof. Annunziato Pugliese, Presidente dell'Istituto di Bibliografia Musicale Calabrese e titolare della cattedra di Paleografia Musicale presso l'Università degli Studi della Calabria ARCAVACATA DI RENDE (CS), presente ma ancora convalescente dopo una recente indisposizione, ha affidato la lettura del proprio saggio 'Girolamo Ruffa, musicista di Tropea' alla Prof.ssa Giuditta Davoli.
Ha concluso i lavori il Prof. Giuseppe Ferraro, Professore Ordinario di Storia della musica al Conservatorio di Vibo Valentia, con la relazione 'Domenico Scorpione e la Cappella musicale della Cattedrale di Tropea tra Seicento e Settecento'.
Dal convegno si è passati il giorno dopo, 20 luglio, nella Cattedrale all'esecuzione di un'ampia antologia di brani dei musicisti oggetto dello studio precedente, quali Manilio Caputi, Francesco Pasquali, Alessandro Scialla e Domenico Scorpione, e molti altri. Con l'occasione, sono stati presentati dal Prof. Paolo Emilio Carapezza dell'Università di Palermo, il CD 'Madrigalisti calabresi', realizzato di recente dall'Istituto di Bibliografia Musicale Calabrese, e i brani eseguiti dall'Ensemble Vocale cosentina 'AURA ARTIS', diretta dal Maestro Saverio Tinto.

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In Calabria il paese più informatizzato d’Italia. Il sindaco scrive a Bill Gates: “Windows ci storpia”

(R. Valenti/La Stampa.it) Maria ha 33 anni, è bionda, riservata, con le gote colorate dal caldo della panetteria in cui lavora. Con il gommista che sta più avanti, così come con il pensionato che vede andare su e giù per il corso centrale del paese, una cosa in comune ce l’ha di sicuro: a casa ha un computer. «Lo usa soprattutto mio marito, ce l’ha dato il Comune», risponde lesta. Già, perché se Soveria Mannelli, in Calabria, secondo il Censis è il comune più informatizzato d’Italia, una ragione ci sarà. «Delle mille famiglie residenti credo che almeno 800 oggi abbiano un computer», dice sornione Mario Caligiuri, docente universitario, sindaco di Soveria dall’85 al 2004 e oggi vicesindaco, il papà del progetto Soveria.it: un portale web (che in questi giorni stanno rinnovando e arricchendo), corsi di alfabetizzazione informatica per giovani e meno giovani e 600 pc comprati grazie ai fondi di un progetto approvato dalla Regione e regalati alle scuole e a moltissime famiglie.

Continua...



Kenneth Foster

Giovane. Nero. Innocente. Ma deve morire.
Possiamo salvarlo!

Sarà giustiziato il 30 agosto prossimo nel braccio della morte del famigerato penitenziario di Huntsville, in Texas, per un crimine che non ha mai commesso: l'uccisione del 25enne studente universitario Michael LaHood Jr., figlio di uno degli avvocati bianchi più ricchi e influenti di San Antonio, mentre rincasava con la fidanzata nell'agosto del 1996. A dirlo non è soltanto il 30enne afro-americano Kenneth Foster, detenuto numero 999232 della Polunsky Unit, maanche il giudice, gli avvocati e la giuria popolare — sette donne e 5 uomini—del processo a suo carico conclusosi il 5 maggio 1997 con una condanna a morte nei suoi confronti. Foster — così come un centinaio d'altri detenuti nel braccio della morte texano — è vittima di una legge iniqua, che i luminari del foro Usa non esitano a paragonare alla «Jim Crow Law», il decreto del 1876 con cui il Congresso Usa ratificava il razzismo, sanzionando la separazione tra razze.
La legge in questione, «law of parties» o legge delle bande stabilisce che un individuo è «responsabile di un crimine commesso da altri qualora egli abbia agito con l'intenzione di promuovere o assistere il compimento di tale crimine». E secondo la giurisprudenza del Texas — unico Stato in cui tale legge è in vigore — tale individuo può essere mandato al patibolo, anche se non ha mai ucciso una mosca. La tragica odissea di questo giovane nato il 22 ottobre 1976 nel poverissimo ghetto nero di Austin—figlio di una prostituta tossicodipendente e di un drogato con precedenti penali — inizia il 15 agosto di 11 anni fa. Quella sera, a tarda ora, l'allora 20enne Kenneth stava guidando la sua auto attraverso i quartieri alti di San Antonio, con tre coetanei a bordo: Mauricio Brown, Dwayne Dillard e Julius Steen, tutti neri come lui.
A un certo punto uno di loro, Brown, scese fuori e si allontanò di una ventina di metri mentre gli altri rimanevano seduti nell'auto. Non molto tempo dopo fu udito uno sparo. Al processo la pubblica accusa asserì che Brown aveva voluto portare a termine una rapina progettata insieme agli amici. L'unica testimone oculare era Mary Patrick, la fidanzata della vittima, che in aula cambiò più volte la deposizione. Foster fu processato con Brown, anche se non c'erano dubbi che fosse stato quest'ultimo a sparare il colpo mentre l'amico era rimasto seduto nell'auto durante l'intero svolgimento dei fatti, senza sapere nulla di ciò che il killer stesse facendo.
Quando Brown ammise in aula che quella era la verità, l'accusa sostenne che egli tentò di rapinare LaHood, poiché la rapina abbinata a un omicidio consentiva di accusare anche Foster di omicidio, in qualità di complice. E quindi di condannarlo a morte assieme all'esecutore materiale dell'assassinio, Brown, giustiziato il 19 luglio 2006. Anche se i media locali gli diedero tutti addosso, gli esperti legali parlarono di «scandalo». Tanto che il 3 marzo 2005 il giudice federale distrettuale Royal Furgeson decise di annullare la sentenza di morte. Nella sua sentenza di 95 pagine, Furgeson respinse l'appello di Kenneth Foster per quanto riguarda l'innocenza, ma annullò la sua condanna a morte perché «non fu provato alla giuria che Foster uccise effettivamente LaHood o che Foster intendesse uccidere LaHood o qualche altra persona ».
L'assegnazione della condanna a morte in base alla «law of parties» implicava l'affermazione, da parte della giuria, dell'intenzione omicida di Foster. Invece Furgeson—basandosi sulla giurisprudenza della Corte Suprema federale —contestò che «non sono state portate alla giuria prove che Foster intenzionalmente incoraggiò, diresse, agevolò o cercò di assecondare l'uccisione di LaHood da parte di Brown», come richiesto dalla Costituzione per il conferimento delle sentenze di morte. La decisione del magistrato comportava che Kenneth venisse riprocessato entro 90 giorni, ovvero condannato al carcere a vita, con possibilità di libertà condizionale dopo 40 anni di detenzione.
Ma l'accusa fece ricorso alla Corte federale d'Appello del Quinto Circuito, ottenendo l'annullamento della sentenza del giudice Furgeson. Il primo maggio di quest'anno un nuovo giudice, Maria Teresa Herr, ha fissato la nuova data d'esecuzione: il 30 agosto 2007. Per salvare Foster si sono mobilitati persino gli abolizionisti del Comitato Paul Rougeau, un'organizzazione italiana che si oppone alla pena di morte in Usa. «La mia unica paura è quella di essere dimenticato», scrive Foster nel suo sito www.freekenneth. com. «Possa il mio assassinio servire da faro a tutti quelli che si battono in nome della giustizia».

Firmate e inviate la petizione al Governatore che potrebbe salvare la vita di Kenneth Foster



Tropea. La spiaggia di San Leonardo.

Ecco finalmente i diritti dei bagnanti!

Molte spiagge e arenili sono stati oggetto di una privatizzazione e di una cementificazione selvaggia.
In molte realtà i Comuni non hanno garantito un corretto equilibrio tra stabilimenti in concessione e spiagge libere. In taluni casi gli stabilimenti balneari impediscono l’accesso al mare o pretendono il pagamento di un biglietto anche per il transito, che è e dovrebbe essere gratuito e libero.
Le concessioni si sono così trasformate in una proprietà, violando i diritti di accesso e gli obblighi previsti per le concessioni demaniali.
Dal Parlamento finalmente una legge chiara: l’accesso al mare è un diritto libero e gratuito, anche attraverso l’entrata degli stabilimenti.
E' la legge Finanziaria del 2007, art. 1, c. 251, che ora regolamenta la materia e fa chiarezza in merito al diritto di accesso, prevedendo: “È fatto obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione anche al fine della balneazione”.
Il comma 254 prevede che spetta ai piani dei Comuni e delle Regioni “un corretto equilibrio tra aree concesse ai privati e arenili direttamente fruibili”. Alcune leggi regionali usano l’aggettivo “significativo” per indicare le spiagge libere.
La Finanziaria prevede inoltre nuove disposizioni per quanto riguarda i canoni di concessione che restano tuttavia irrisori. I costi rilevanti per l’accesso agli stabilimenti non possono essere giustificati dai costi del canone.
La concessione può essere revocata a partire da gennaio 2007 per gravi violazioni edilizie e degli obblighi derivanti dalla concessione stessa.
Ma per capire di più è utile farsi un giro nel portale di Adiconsum , l'Associazione italiana difesa consumatori e ambiente, promossa dalla CISL.

Per saperne di più sul Vademecum dei bagnanti



Tropea 1932. Spiaggia del Vescovado.
In piedi da sinistra: la Medaglia d'Oro al Valor Militare Antonio Purificato, Nella Vallone (sorella di Raf), Pina Proto, il medico Andrea Proto. Seduti: Pasqualino Lo Torto (il primo da sinistra), a seguire, una persona sconosciuta, il Ragioniere Proto e Raf Vallone. Foto tratta dall'album di famiglia di Pasqualino Lo Torto, concessa gentilmente dal figlio Giuseppe.


Breve nota su 'Divorzio all'italiana' di Germi.
Un pretesto per ricordare due tropeani: Pasqualino Lo Torto e Raf Vallone

(S. Libertino) Delle volte la vita è strana e piena di sorprese. Fatti ed episodi che appartengono a quella di una persona si incrociano con i vissuti di più persone con inaspettati e comuni denominatori che li integrano in modo indissolubile.
Leggevo l'altro giorno sul treno in un quotidiano le programmazioni settimanali televisive. Il prossimo 9 agosto alle ore 2335 su RAI Uno ci sarà il passaggio del film di Pietro Germi 'Divorzio all'italiana' realizzato nel 1960.
L'intendimento originario di Germi era quello di riportare sullo schermo in toni drammatici storie di cronaca nera siciliana dei delitti d’onore compiuti da mariti traditi o da donne disonorate, appoggiati dalla legge, l'articolo 587 del codice penale, che allora giustificava il così detto delitto d'onore:
'Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella'.
Ma il regista toscano, una volta iniziata la scrittura della sceneggiatura assieme a Ennio De Concini e Alfredo Giannetti (regista di 'Bello come un Arcangelo', girato negli anni settanta a Tropea), si accorse che mano a mano aveva preso sulla carta il sopravvento e in maniera sempre più prorompente il tono grottesco e spesso ridicolo del racconto, proprio della realtà siciliana di allora: '… come si può costruire un dramma nella cornice siciliana, in un mondo dove ho visto con i miei occhi un ballo di soli uomini nella sede di un circolo comunista? … sicché ci venne naturale scegliere il tono grottesco, che veramente è l’unico adatto a queste incredibili storie di delitti d’onore.'('Pietro Germi Ritratto di un regista all’antica', Pratiche editrice, 1988, pag. 66).
Germi aveva affrontato più volte le letture in chiave cinematografica del codice penale e della realtà territoriale socio-politica in cui esso veniva applicato o trasgredito . 'In nome della legge', 'Un maledetto imbroglio', ma anche 'Il brigante Mussolino' o il capolavoro del neorealismo 'Il cammino della speranza' nel quale aveva magistralmente lavorato da protagonista il tropeano Raf Vallone (17 febbraio 1916 - 31 ottobre 2002). Ed ecco il filo d'Arianna, riconducibile alla nostra Terra, che passa attraverso i vissuti di più persone.
La stesura dei films richiedeva un sia pure minimo approccio con i codici che regolamentavano la legge e con i comportamenti della gente che li trasgrediva, in questo caso personaggi dei films in questione. Anche nel caso di 'Divorzio all'italiana' fu svolto uno studio approfondito sulla fisionomia del delitto d'onore attraverso la documentazione di atti processuali, tecniche legali e sviluppi sociologici e giornalistici di episodi maturati nella cronaca nera siciliana.
In quel tempo in Sicilia, a Palermo, uno dei più convinti assertori dell'abolizione dell'articolo 587 era un giovane Sostituto Procuratore, si chiamava Pasquale Lo Torto (8 ottobre 1913 - 10 agosto 1964) ed era di Tropea. L'impegno di Pasquale svolto a smontare uno dei "paradigmi" più saldi e radicati nel meridione, comunemente conosciuto come il "delitto d'onore", è stato continuo e costante. Le sue erano spallate contro un baluardo che reggeva al cambiamento dei tempi della società e continuava ad offendere la dignità della persona e il valore della vita umana.
Le radici del rifiuto di aderire ad una simile legislazione di comodo e a favore di assassini erano da ricercare, secondo Lo Torto, nella "facilità con cui si uccideva" e ciò lo sospingeva a battersi con ogni risorsa e mezzo per tutelare la Società offesa: "ricordare a tutti che la vita è il bene più grande che Iddio ci ha dato ed appunto perchè ci viene da Dio, a nessuno è dato di toglierla al proprio simile". E, come testimoniano i giornali dell'epoca, l'opinione pubblica ne fu coinvolta, e molteplici furono i consensi per la crociata di civiltà che partiva dalla terra di Sicilia. Ciò non escludeva nella proposta di condanna che il Magistrato potesse riconoscere umanamente all'imputato le attenuanti consigliate dalla 'territorialità' del delitto, ma mai dal delitto d'onore.
Non ci fu tra Germi e Lo Torto, i quali si sono incontrati più volte, una vera e propria collaborazione alla sceneggiatura del film ma ci fu sicuramente uno studio profondo da parte del regista degli atti processuali di delitti d'onore, seguiti dallo stesso Sostituto Lo Torto.
Alla fine, quando il film fu completato, era stato creato un capolavoro del cinema mondiale. Sull'articolo 587 del Codice Rocco, Germi aveva realizzato una feroce satira di costume, inventandosi la storia di un barone siciliano che riesce a sposare una bella cugina sedicenne dopo aver ucciso la moglie da lui stesso spinta tra le braccia di uno spasimante e aver scontato il minimo della pena previsto per il delitto d'onore. La perfetta architettura della sceneggiatura portò ai tre autori il premio Oscar e il plauso di Billy Wilder che dichiarò la propria ammirazione verso il cinema di Germi.
Per la cronaca, gli interpreti del film sono Marcello Mastroianni, Daniela Rocca, Stefania Sandrelli, Leopoldo Trieste, Lando Buzzanca.
Dopo il referendum sul divorzio (1974), dopo la riforma del diritto di famiglia (legge 151/1975), dopo il referendum sull'aborto, davvero molto tempo dopo innumerevoli sentenze, le disposizioni sul delitto d'onore sono state abrogate finalmente con la legge n. 442 del 5 agosto 1981.
Il filo d'Arianna corre veloce attraverso le vite di Pietro Germi, di Raf Vallone e di Pasqualino Lo Torto. Tre uomini di una ricchezza umana straordinaria che si sono visti negli occhi, parlati, stretti la mano in segno di amicizia all'insegna di cambiare in meglio il mondo.

Pasquale Lo Torto, uomo e magistrato di Filippo Lo Torto

Raf Vallone




Il Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta
operativo sul litorale di Ricadi

(G. Simonelli) Il litorale del Comune di Ricadi, per la prima volta, sarà quest'anno sottoposto ad un monitoraggio sanitario rivolto ai bagnanti. E' scattato infatti il 21 Luglio, e si concluderà il 26 Agosto, il progetto " Vacanze Sicure" coordinato dal C.do della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, con l'intervento della CRI di Vibo Valentia e del nascente gruppo CISOM (Corpo Italiano Soccorso Ordine di Malta) Il servizio verrà svolto da unità operative appartenenti al CISOM che, forniti di defibrillatori portatili semiautomatici ed in possesso di brevetto di operatori di BLS+d saranno, in grado di effettuare direttamente sulle spiagge il primo soccorso. In collaborazione ed in contatto radio continuo con la Capitaneria, il monitoraggio verrà effettuato tutti i fine settimana di Luglio e di Agosto e nei giorni compresi l'11 ed il 19 Agosto.
Non ancora completato nelle sue componenti operative, il Gruppo CISOM e già in grado do operare nell'ambito del primo soccorso,( da tenere presente che il Gruppo oltre che sul litorale di Ricadi-Capo Vaticano sta già operando presso il Porto di Tropea e spiagge limitrofe) considerando che, non solo tutti i suoi componenti hanno effettuato corsi di preparazione per interventi di soccorso, ma è da notare che numerosi appartenenti al Gruppo sono in possesso di laurea in scienze infermieristiche. Voluto e coordinato logisticamente ed operativamente dal Col. Pasquale Romano, e sotto la direzione sanitaria della Dott.ssa Rosaria Chessari, il Gruppo operativo del CISOM, che conta già 20 volontari, ha come sede operativa i locali siti presso la stazione ferroviaria di S. Domenica, concessi dall'Amministrazione Comunale di Ricadi, che sin dal primo momento ha voluto fortemente che il Gruppo CISOM nascesse ed operasse sul territorio.

Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta




Napoléon Scrugli
Ancien ministre de la Marine à Naples

Napoléon Scrugli est né, à la fin de 1803, à Tropea, ville maritime qui est sur le versant occidental des Calabres, à six milles nord-est du cap Vaticano. La puissance napoléonienne grandissait prodigieusement en Italie à la meme époque. -L'oncle paternel de Scrugli, qui était curé et qui se distinguait d'ailleurs dans l'Académie scientifique et littéraire, de l'école de laquelle sortit le célèbre philosophe Galluppi, voyant que l'on avait fait croire à la plèbe, toujours ignorante, que Napoléon-le-Grand était d'une grande laideur, voulut en profiter pour justifier, aux du public, le nom de Napoléon qu'il imposait à son neveu, qui naquit très-laid; il le fit sans donte pour cacher ses tendances libérales. Ce meme oncle répondit à ceux qui lui firent remarquer la laideur du nouveau-né: 'Qu'importe! c'est un garcon; -qui sait s'il ne sera pas un jour utile à son pays!'.
Lorsqu'on se disposait, en 1810, par ordre de l'empereur, à envahir la Sicile, le roi Murat, s'arretant trois jours à Tropea, y fut recu et hébergé par M. Scrugli père, maire de la ville. Reconnaissant du brillant accueil recu, le roi concéda au jeune Scrugli une borse au Collége de marine de Naples, où celui-ci fut recu en 1811, agé de sept ans.

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Il culto di Maria S.S. di Portosalvo in Parghelia

(S. Libertino) Al tempo di Leone III di Bisanzio (675-741), l'Isaurico, imperatore bizantino dal 717 sino alla sua morte, una nave partita dall'Oriente con a bordo due dipinti che effigiavano le sembianze della Vergine Maria ed il suo Bambino, quando è giunta di fronte alla città di Tropea si arrestò misteriosamente e non andò più avanti. Solo dopo la consegna da parte del capitano di uno dei due dipinti ai tropeani, la Madonna di Romania, la nave ha potuto riprendere il suo cammino, ma per un brevissimo tratto, fino a quando si trovò nello specchio d'acqua davanti al villaggio di Parghelia. Quì il vascello si fermò nuovamente e altrettanto misteriosamente presso 'lo scoglio della Madonna'.

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Ferragosto, c'è il pieno ma non tutto esaurito.
Bene Tropea e la riviera romagnola, tornano gli americani

(Corriere.com) Piene ma non pienissime. Così in quasi tutta Italia - con l'eccezione di alcune località, in testa la riviera romagnola - le strutture ricettive si presentano all'appuntamento di Ferragosto. Nei 110 chilometri di costa dai Lidi di Comacchio a Cattolica arrivi e presenze sono in aumento, a Venezia gli albergatori sono contenti perché le camere sono occupate al 60%; da lago Maggiore, Tropea, Riviera del Conero, Capri arriva l'annuncio del "tutto esaurito". Ma ci sono anche le situazioni in cui l'afflusso di turisti, italiani e stranieri, è molto contenuto e Mantova dove addirittura sono chiusi per ferie due hotel a quattro stelle su tre.
Ovunque sono in programma feste, in particolare per l'Assunta e San Rocco, sagre, concerti, fuochi d'artificio, manifestazioni che affondano nelle tradizioni secolari e quelle che l'inventiva dei moderni amministratori ha escogitato. Sulla costa emiliano-romagnola si calcola che tra ieri e oggi ci sarebbero stati 4,2 milioni di pernottamenti nei 3.500 alberghi con oltre 200mila posti letto, oltre ai 300mila che sono negli alloggi privati e gli 83mila posti nei campeggi.
Secondo l'azienda di turismo di Rimini le presenze sono aumentate in agosto dello 0,4% e gli arrivi dello 0,7%. Un sondaggio, inoltre, ha accertato che la fidelizzazione dei turisti è alta: il 38% frequenta le spiagge emiliano-romagnole da oltre 10 anni e il 58% ha già deciso di tornare nel 2008.
Anche a Firenze le cose vanno bene: rispetto al 2006 a luglio e nella prima metà di agosto i turisti sono aumentati dell'11% secondo le stime della L'aumento è venuto in particolare da americani, inglesi e spagnoli ma anche da italiani.
Un notevole contributo è venuto dalle navi da crociera attraccate a Livorno: oggi ce ne sono sette. A Venezia il Ferragosto è al disopra delle aspettative: i turisti che soggiornano - a parte le svariate decine di migliaia del "mordi e fuggi'' - sono almeno 20mila. Vanno bene gli alberghi, ma benissimo i bed & breakfast.
Tutto esaurito invece sulle spiagge di Jesolo e Caorle come avviene sulle rive del Lago di Como, sulle riviere del Conero e delle Palme nelle Marche, nelle valli bergamasche, a Capri e Ischia e nella penisola Sorrentina in Campania, Tropea, Soverato e Copanello in Calabria. Piene, soprattutto di Vip, le isole siciliane dalle Eolie a Pantelleria e Favignana, le località dell'Alto Adige e del Trentino ad Asiago.




Flavio Briatore e Elisabetta Gregoraci a Tropea (Foto Lorenzo)

(S. Libertino) Da un paio di giorni a Tropea è in rada al largo di Rocca Nettuno il magnifico 'Force Blu', il grande panfilo di Flavio Briatore, accompagnato come un'ombra da Elisabetta Gregoraci, alla quale ha chiesto qualche giorno fa di sposarlo regalandole l'anello di fidanzamento con diamante di sei carati taglio baguette, montato su un pavè di smeraldi.
La prima sera il team manager della Renault e la bellissima Elisabetta sono sbarcati in città per assistere dall'affaccio allo spettacolare tramonto davanti a Santa Maria dell'Isola. Durante la visita lo scapolo d'oro del jet-set italiano, ancora per poco, si è concesso ad un folto stuolo di fans e curiosi firmando autografi e rispondendo simpaticamente alle loro domande, protetto da un drappello di addetti alla sicurezza.
Sempre attaccato al cellulare, prima di andare a cena in un tipico ristorante del posto, Briatore ha voluto prendersi una breve pausa di relax al Bar Centrale di Piazza Veneto assieme alla splendida compagna originaria di Soverato.
La notizia delle ultimissime ore che lo riguarda è l'ingresso nel mondo del calcio inglese. Secondo 'The Sun', Mister Billionaire avrebbe concluso l’accordo per l’acquisto del club della serie B inglese dei Queens Park Rangers, per una cifra che si aggirerebbe sui 30-32 milioni di euro.
Ritorno in nottata al panfilo all'accogliente suite da mille e una notte fino al mattino seguente quando l'elicottero accompagnerà la coppia alla prossima rada che sarà raggiunta dalla loro nave, in rotta di avvicinamento verso la Turchia dove il 26 agosto si disputerà il Gran Premio di Formula 1.
Per la cronaca, alla proposta di matrimonio di Flavio, che si dovrebbe svolgere, forse in Calabria, a maggio del prossimo anno, Elisabetta ha risposto di sì.




Parte Tropeablues 2007, il programma


3° TROPEA BLUES FESTIVAL
10 - 15 Settembre 2007


LUNEDI 10

Proiezione films ore 2030 Largo Ruffa
'Red, White And Blues' di Mike Figgis
'Godfather And Sons' di Marc Levin

MARTEDI 11

Proiezione film ore 2030 Largo Galluppi
'The Road To Memphis' di Richard Pearce e Robert Kenner

MERCOLEDI 12

Melody Makers ore 2045 Largo Galluppi
Matthew Lee ore 2210 Piazza Veneto
Stefania Calandra ore 2330 Piazza Ercole

GIOVEDI 13

Franco Vinci ore 2045 Piazza Veneto
Vince Vallicelli Blues Band ore 2210 Piazza Ercole
Jaime Dolce & Innersole ore 2330 Largo Ruffa

VENERDI 14

Cherry Lee Mewis And John Verity & Max Milligan ore 2045 Piazza Ercole
Aida Cooper & Night Life ore 2330 Piazza Veneto
Umberto Porcaro & Roller Coaster ore 2210 Largo Galluppi

SABATO 15

Hotel Lasalle ore 2045 Piazza Ercole
'Proud' Mary Birch & Mama's Pit ore 2330 Piazza Veneto
Rob Esposito Band ore 2045 Largo Ruffa

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Raf Vallone e il suo sguardo dal mare di Donatella Baglivo (nella foto)

(F. Vallone) Uno sguardo dal mare, proprio da quel mare di Tropea e Parghelia, i luoghi incantevoli della memoria dell'infanzia ma anche della vita e oggi del riposo. Donatella Baglivo discreta, raffinata e silenziosa si muove tranquilla tra la gente emozionata per il passaggio dell'attrice Vanessa Gravina nelle penombre serali del Tropea Film Festival dedicata a Raf Vallone. Sul grande schermo si stanno proiettando i loghi sfocati di sponsor e sponsorini, spiaggie, bar, 'nduja, comuni, alberghi e ditte tutti assieme tra gli effetti digitali più improbabili. Lei, la regista Baglivo, è abituata con serietà da Maestro a intervistare, a girare a dirigere artisti, attori e attrici di grandissima risonanza artistica e culturale. Una proiezione, quella della sua opera monografica su Raf Vallone, un documentario di ben novanta minuti sulla vita e l'opera dell'attore, del giornalista, del calciatore che è stato proiettato di continuo ma in un luogo poco felice come quello della biblioteca comunale di Tropea. Un luogo decentrato rispetto al luogo porto, sede ufficiale e centrale dell'evento. Titolo di questo ritratto cinematografico, presentato due anni fa a Parghelia e poi successivamente a Reggio Calabria, "Uno sguardo dal mare" realizzato e ideato dalla regista Baglivo, autrice e regista che ha anche realizzato la collana per la serie appunto de "I Grandi del Cinema Italiano".
Donatella Baglivo, regista, produttrice, esperta di montaggio, ha lavorato per la Rai e per imprenditori privati, montando documentari, inchieste, pubblicità e sceneggiati. Ha realizzato "ritratti" per Theodoros Anghelopoulos, Eugène Ionesco, James Dean, Mongomery Clift, Marlon Brando, Marilyn Monroe, Rita Hayworth, Clark Gable, James Steward, Gary Cooper, nel 1982 inizia una trilogia sul famoso artista Andrei Tarkovsky. Per la rubrica Mixer, per la Rai, è autrice di inchieste dal titolo: "i gay nell'esercito"; "Raffaele Tutolo"; "Lorenzo Nuvoletta"; "Strage di Natale- Rapido 904 Firenze Bologna" Le sue biografie divengono oggetto di studio nelle università, proiettate nei cinema e trasmesse dalle televisioni italiane e straniere. Ha inoltre rappresentato ufficialmente l'Italia in quasi tutti i Festival Cinematografici del mondo. La serie "I Grandi del Cinema" continua.
Le puntate già terminate, oltre quella su Raf Vallone, sono le seguenti: "Claudia Cardinale, Alberto Sordi, Paolo Villaggio, Monica Vitti, Franco Zeffirelli, Carlo Ludovico Bragaglia, Mauro Bolognini, Virna Lisi, Mario Monicelli, Silvana Pampanini, Totò, Alberto Lattuada, Anna Magnani, Franca Valeri, Gillo Pontecorvo, Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini, Ugo Tognazzi, Federico Fellini, Francesco Rosi, Roberto Rossellini, Leopoldo Trieste, Giulietta Masina. Parlare poi del grande Raf Vallone diventa superfluo, parlare dei suoi film, dei premi ricevuti, delle opere teatrali, dei suoi lavori in Francia, del Vallone giornalista dell'Unità, del Vallone calciatore del Torino, dei festival internazionali, delle regie, delle recensioni, delle grandi amicizie con gli altri grandi del cinema…tutto superfluo quando i livelli sono quelli del mito, ogni racconto diventa superfluo. la regista Donatella Baglivo è riuscita a raccontare con la voce della sua anima e a far uscire un ritratto inedito, particolare e variegato. Il visto e il rivisto, il ricordato e il dimenticato (la fase della dimenticanza è importante nel cinema) in questo lavoro ha un altro significato. È una vera e propria rilettura interpretazione del "ri -vedere" Raf Vallone. La magia della regia. In 90 minuti, con la sua ideazione, stesura dei testi, sceneggiatura e regia, Baglivo ha racchiuso tutta una vita artistica e umana. I risultati sono davvero speciali. Trattare interviste, film, biografie, lavori teatrali, televisivi, impongono una scrittura ed una metodologia particolarmente complessa. Cronologie, colore, bianco e nero, audio di diverso livello, inquadrature cinematografiche, inquadrature televisive e di televisione nel teatro, diverse interpretazioni della realtà e del gioco della finzione, occhi diversi e sguardi diversi di registi che hanno diretto, con differenze artistiche, l'attore Raf Vallone. Cucire un prodotto biografico filmico con tutto questo materiale così diverso e variegato, dare un senso alle immagini, al colore e ai grigi, ai rumori e alle parole, al doppiato e alle prese dirette, non è stato affatto cosa facile.




I fabbricanti di nasi

(S. Libertino) Con 'I fabbricanti di nasi' Simona Negrelli riporta sull'inserto domenicale de 'Il Quotidiano della Calabria' del 26 agosto la disputa sull'origine tropeana o maidese dei Vianeo, ricostruita nella 42° Tornata di TropeaMagazine. Come noto, proprio sull'origine dei fratelli Vianeo, dopo la pubblicazione nel 1950 a cura del Prof. Manna degli atti del Convegno di Tropea del 1947, si scatenò una sanguinolenta diatriba tra le città di Maida e Tropea, dando vita sulle riviste specializzate dell'epoca a un gigantesco forum sul tema che durò a lungo e generò numerosi e interessanti saggi sulla ricostruzione storica di una famiglia di chirurghi plastici calabresi, quella dei Vianeo, che si dimostrarono benefattori dell'umanità dando perenne lustro in tutto il mondo antico e moderno alla città di Tropea.
Alla disputa, nelle riviste d'epoca a ridosso del 1947 (Historica, Brutium, Vita Calabrese, Calabria Letteraria, Calabria Nobilissima, Parva Favilla, ecc.) parteciparono le voci più autorevoli delle due città che tanto hanno infiammato la polemica, ora assopita ma mai conclusa, sulla vera patria dei Vianeo. Per Maida: Antonio Francesco Parisi, Filippo Pascuzzi, Gabriele Turchi, Gaetano Pizzuti. Per Tropea: Pasquale Toraldo, Gilberto Toraldo di Francia, Arturo Manna, Michele Mazzitelli.
TropeaMagazine oltre a percorrere la gloriosa carriera dei Vianeo che verso la metà del Cinquecento impiantarono a Tropea un reparto chirurgico di autoplastica, frequentatissimo da persone provenienti da tutto il mondo, comprese donne, come l'eroica bagnarota capa paranza Anastasia Mandile che si distinse a Lepanto, alla quale furono ricostruiti il naso ed il mento (Vedesi l'articolo di Giuseppe Parisio), ha lanciato la proposta che non sarebbe del tutto sbagliato, anzi costituirebbe un forte segnale di sensibilità civica, di innegabile utilità storica e scientifica, che il Comune di Tropea promuova e bandisca a livello nazionale un premio per tesi di laurea sui Vianeo con l’obiettivo di stimolare la ricerca e gli studi sull'opera dei chirurghi tropeani. Sarebbe opportuno e auspicabile non far ricadere nel dimenticatoio l'opera dei Vianeo specialmente oggi quando la chirurgia plastica impera, anche se anni luce lontana dai rudimentali mezzi dei precursori tropeani, nel fabbricare e modellare nasi (e non solo) per il supremo fine di possedere, a cominciare da quando si ha ventanni, un corpo sempre più bello e perfetto.

I fabbricanti di nasi di Simona Negrelli

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