'VISIONI'
di Filippo
Mammì
(
filippo.mammi@inwind.it
)
PERSONAGGI E INTERPRETI
Riccardo
Fabrizio
Calzolaio
Valeria
Eleonora
Baliani
Amico
Andrea
Pasquettini
Fidanzati
Deborah
Romagnuolo e Riccardo tamburini
L'Allucinazione
Paolo
Frega
MUSICA
eseguita
da Anna Mammì
(Beethoven
Patetica, Chopin Op. 64)
SOGGETTO
Danilo
Saddi
SCENEGGIATURA
Filippo
Mammì e Alessio Innocenti
DIRETTORE
DELLA FOTOGRAFIA
Paolo
Frega
ASSISTENTE
DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
Angela
Di Sante
Assistente
ALLA REGIA E SEGRETARIA DI PRODUZIONE
Deborah
Romagnuolo
ORGANIZZATORE
GENERALE
Stefano
Zito
FONICO
Riccardo
Tamburini
MONTAGGIO
Francesco
Fausto
Visioni,
un corto del reggino Filippo Mammì,
senza
fine e senza inizio che diventa interminabile
di Franco Vallone
'Visioni' è un cortometraggio molto
particolare del giovane regista reggino Filippo Mammì. Nato nella
città dello stretto nel 1981, Mammì vive ed opera tra Reggio
Calabria, Tropea e la Capitale dove è regista e sceneggiatore. Sul
campo ha avuto svariate esperienze, da figurante in trasmissioni televisive
Rai e Mediaset, a segretario d'edizione e aiuto regista, da comparsa in
"Gente di Mare" ad assistente alla regia in altri lavori cinematografici.
Un esperto quindi e un grande appassionato di cinema, e si vede dal linguaggio,
dalla ritmica e dalla punteggiatura che usa, che con il corto "Visioni"
entra a pieno titolo nel professionale presentandosi con una storia, un
personaggio e un profondo viaggio introspettivo. Un itinerario tortuoso
nelle proprie paure, in quelle più intime, violate dalla gelosia,
dal terrore della fine, dell'abbandono. È un viaggio, dicevamo,
che inizia con la stessa scena che avrà la parola fine. Quattro
spari, quattro colpi di pistola in rapida successione che aprono e chiudono
il film. Sono gli stessi identici spari ed è lo stesso nero assoluto
che apre e chiude il racconto. Si apre con il racconto di un racconto-confidenza
il cortometraggio di Filippo Mammì, una sorta di sfogo con un amico
che poi diventa 'l'altro' inaspettatamente, improvvisamente, irrimediabilmente.
Una storia, come tante, di un amore a due che finisce e diventa a senso
unico senza motivi apparenti ed evidenti, così come accade nella
vita reale. Nessuna spiegazione razionale all'abbandono, solo scuse, richieste
di tempo e periodo di riflessione. Nel personaggio entra un io che si materializza.
Un fantasma che prende corpo ed un viso, un ragazzo che parla facendosi
vedere, provoca, poi sparisce e riappare. Il finale a sorpresa chiarisce
e scurisce improvvisamente la traccia con un fondo di nero e i quattro
colpi di pistola, incontrandosi con l'inizio del film e della storia che
in questo modo, come in un circolo vizioso, può ricominciare eternamente,
infinite altre volte ancora. O forse fino a quando la ragione non scopre
che sono solo e semplici 'visioni'.
Un bravo meritato al giovane regista
Filippo Mammì per la sua opera prima e per tutti gli attori dell'opera.
Indovinate le musiche fatte eseguire appositamente per il film da Anna
Mammì e le scelte su Beethoven e Chopin. Il corto è interpretato
da Fabrizio Calzolaio, Eleonora Baliani, Andrea Pasquettini, Deborah Romagnolo,
Riccardo Tamburini e Paolo Frega, direttore della fotografia lo stesso
Paolo Frega con l'assistenza di Angela Di Sante, montaggio di Francesco
Fausto, il soggetto è di Danilo Saddi e la sceneggiatura di Filippo
Mammì e Alessio Innocenzi. Organizzazione generale del film di Stefano
Zito.
©TropeaMagazine