Parlando con Mimmo
La Torre
di Anna Maria (Prima
Parte)
di Salvatore Libertino
La città di Tropea, nel quadro
delle manifestazioni che animano il calendario di inizio estate, ha deciso
di perpetuare il nome della designer folignate Annamaria Piccioni, scomparsa
nell'ottobre 2007, abbinandolo al concorso "Finestre, balconi e vicoli
fioriti", giunto quest'anno alla terza edizione.
Dopo la fortunata edizione dello scorso
anno, la rassegna rimette a concorso tutti i balconi fioriti iscritti alla
manifestazione, giudicati e premiati da una giuria che sarà nominata
dagli enti promotori: il Comune, l’Istituto d’Istruzione Superiore e la
Pro Loco, in collaborazione con la FIDAPA e l’Inner Wheel club.
La volontà di legare la rassegna
floreale alla memoria della Piccioni, la cui carriera scolastica ed artistica
si svolse in larga parte proprio a Tropea, si deve all'iniziativa della
dirigente scolastica Beatrice Lento.
Difatti la kermesse "Finestre, balconi
e vicoli fioriti 'Anna Maria Piccioni' - Città di Tropea" nacque
in nuce anni fa, ispirata da lunghe e amichevoli conversazioni con l'artista
umbra, nel merito di analoghe rassegne presenti in Umbria (ad iniziare
da Spello) ed in Toscana. Così, dopo il successo delle precedenti
edizioni, gli organizzatori hanno raccolto e rilanciato la proposta di
istituzionalizzare l'iniziativa, trasformandola in uno degli eventi clou
dell'inizio estate tropeana, in ricordo dell'artista scomparsa.
Quest'anno, la premiazione di "Finestre,
balconi e vicoli fioriti" si svolgerà alle ore 1830 del 17 giugno
presso la Sala Grande del Liceo 'Vianeo' in Largo Galluppi, e sarà
preceduta, per ricordare nel modo quanto più partecipativo la figura
di Anna Maria Piccioni, a cominciare dal 12 giugno presso i locali dell'Antico
Sedile (sopra gli uffici della Pro Loco) in Piazza Ercole, da una mostra
di dipinti affiancata da una rassegna fotografica (Photobook) che documenterà
l'attività creativa di designer d'interni nonchè l'interessante
e variegata produzione artistica del suo Atelier.
Credo che valga la pena di spendere qualche
parola per conoscere più a fondo Anna Maria, che per me si è
rivelata una enorme risorsa umana e un'eccezionale artista fuori dall'ordinario.
Per ciò ho voluto scrivere questo mio contributo, aiutato da Mimmo,
suo marito. Ho deciso inoltre di rendere pubblica, con il consenso di Mimmo,
una sintesi filmata di racconti, di ricordi che lui mi ha passato - in
maniera molto confidenziale (non è una vera e propria intervista)
al Cafè de Paris - perchè dette di prima mano le notizie
su Anna Maria assumono un significato maggiore e autentico.
Anna Maria nasce il 31 marzo 1943 a Foligno.
Dopo aver frequentato a Perugia gli studi artistici (Istituto d'Arte e
Accademia), si dedica all'insegnamento di Storia dell'Arte e negli anni
Sessanta viene assegnata di prima nomina in Calabria, nelle scuole di Brattirò,
Parghelia e della stessa Tropea, dove sceglie di abitare. Non ha alcuna
difficoltà d'inserirsi sia nell'ambito professionale che in quello
cittadino aiutata molto dalla sua indole solare, cordiale e dalla sua simpatia
unica. Nel 1967 sposa un tropeano doc, Mimmo La Torre. Ormai a Tropea -
le piace molto il posto - si trova e si muove a suo agio e ben presto promuove
con profitto le prime mostre personali di pittura, piazzando con la massima
facilità tutti i dipinti e i disegni esposti. Sono lavori quindi
che vengono apprezzati sia dalla gente del luogo sia da coloro che si trovano
in città per vacanza. Questi segnali se non altro servono a farle
prendere atto del suo talento artistico che va da sempre coltivando e col
tempo migliorando. I soggetti dei disegni, acquarelli o carboncini, rappresentano
momenti di vita paesana, personaggi e location riconoscibili del posto,
mentre i dipinti raffigurano situazioni e soggetti meno istintivi, per
lo più figure femminili, adagiati in ambientazioni appena accennate
e riconducibili a venature melanconiche d'ispirazione metafisica.
Dopo una ventina d'anni dedicati all'insegnamento
in Calabria, che non smetterà mai di amare, Anna Maria segue il
marito che per lavoro viene trasferito in Umbria, ed è qui che i
coniugi La Torre si stabiliscono, proprio a Foligno, città d'origine
della Piccioni, che nel 1980 abbandonerà in modo definitivo la scuola
per dedicarsi esclusivamente ad un lavoro che ha a che fare con il suo
estro impetuoso d'artista fuori dall'ordinario.
Trasforma l'ampio salone di casa in un
vero e proprio Atelier e si dedica anima e corpo a un'attività frenetica
che è stata sempre congeniale al suo modo di essere e di vivere:
la creatività artistica al servizio dell'architettura e dell'arredamento
d'interni. "Anna Maria - lo sottolinea Mimmo - ha sempre avuto una venerazione
viscerale per la casa".
L'intendimento innovativo di Anna Maria
è quello di rivoluzionare il luogo da trasformare in un ambiente
di benessere che soddisfi non solo il confort e la piacevolezza di viverci
dentro, ma che riesca ad appagare in pieno le esigenze immateriali di chi
lo abita. Per fare questo occorre conoscere alla perfezione esigenze e
aspettative della committenza, fino a saper interpretare autenticamente
la filosofia di vita dei padroni di casa. E allora è possibile cogliere
tale realizzazione attraverso creazioni di oggetti di design legati alla
domesticità, alla quotidianità e all'armonia degli spazi
e anche importando negli ambienti - sotto forma di grafiche, disegni e
ricami - i colori e le forme della natura circostante la Magione da ristrutturare.
Riportare fedelmente ad esempio nella parte inferiore di una tenda della
sala da pranzo il disegno della pavimentazione della stanza con l'aggiunta
nel lato superiore di un fondale di un campo di grano oppure di un tempio
neoclassico significa sorprendere chi si trova di fronte alla tenda che
appare non più un punto di arrivo e di limite ma un'estensione dell'ambiente
oltre le mura domestiche. Al contrario, con lo stesso espediente è
possibile portare all'interno ciò che esiste o accade fuori le mura
di casa, ricamando o dipingendo un campo di ulivi o richiami floreali su
soffitti, pannelli, porte, copritavola, tappeti, coperte, o rivestimenti
di divani e poltrone.
Un lavoro certosino di cui l'artista
deve conoscere perfettamente la difficile tecnica nelle varie fasi di lavorazione
dal dosaggio delle miscele delle tempere alla scelta del tipo particolare
delle stoffe per limitare l'impatto ed evitare gli eventuali danni irreparabili
dei solventi. Ciò comporta una meticolosa sperimentazione e una
ricerca sempre più affinata per l'acquisizione di nuovi strumenti
che permettono di allargare il raggio d'azione delle lavorazioni. Molti
sono i viaggi in Germania di Anna Maria per acquistare tempere, solventi,
inchiostri e pennelli calibrati e poter intervenire con maggiore padronanza
professionale su panni particolari e finissime stoffe.
E con queste premesse l'Atellier non
conosce soste. E' sempre trafficato e pieno di cose. Tutto passa e di più,
come anche la realizzazione di abiti da sposa, di cui Anna Maria non si
limita solo a dipingere sulla preziosa e sottile stoffa disegni coloratissimi
di soggetti cari a chi li avrebbe indossati ma ne progetta i modelli curando
personalmente il taglio e il relativo cucito, come una vera stilista di
moda. Nel 1997 i commercianti di Foligno vogliono fare dono al Comune di
uno speciale Stendardo della Giostra della Quintana dimostrando il loro
totale impegno per la crescita della manifestazione folignate. L'importantissima
e corposa commessa è affidata ad Anna Maria Piccioni che alla conferenza
stampa in occasione del completamento dell'opera così si esprime
"Il dipinto è stato realizzato su una composizione di lino e cotone
foderato di prestigioso damasco. Quello che ho voluto rappresentare è
un simbolico abbraccio tra la Giostra e la Città. Concepito come
arazzo, lo stendardo è formato da un bordo di 80 centimetri rosa
chiarissimo come le pietre della Cattedrale su cui sono riprodotti i dieci
stemmi dei rioni ed alcuni simboli ricorrenti all'inizio Barocco. Al centro
un doppio cartillio ispirato alla sala regia del Palazzo del Quirinale.".
Mesi e mesi di paziente e faticoso lavoro e di ricerca con varie puntate
a Roma per acquisire negli archivi della Capitale documenti unici sulle
forme e sui colori originali degli stemmi. Una performance prestigiosa
e una traccia indelebile oltre che visibile - viene esposto sulla facciata
del Palazzo comunale in occasione della Giostra della 'Quintana' che si
svolge due volte l'anno ed ammirato da milioni di persone - che Anna
Maria lascia nella città natale a conferma delle sue doti: estro,
creatività, espressione artistico, cultura, preparazione professionale,
capacità di sapere attendere ad un'attività difficile e complessa
apparentemente senza alcuno sforzo fisico.
A Foligno si moltiplicano le mostre dei
lavori d'ambientazione, come vere e proprie opere d'arte - prima di essere
impiantati nelle Magioni nobiliari d'Umbria ma anche in quelle meno conosciute
di mezza Europa - che si susseguono lasciando il posto a quelle di pittura
di un tempo, per rendere maggiormente visibili le sempre più nuove
e sofisticate soluzioni al serivio dell'arredamento: pannelli, pareti,
vetrate, abiti, divani, tende, oggetti e ogni tipo di complementi d'arredo
unici. Frequentatissime in particolare dagli addetti ai lavori.
Poi, all'improvvviso, sette anni fa la
scoperta del male e l'inizio del calvario convissuto drammaticamente dai
familiari, Mimmo e le figlie, Monica e Marta. "Non ha mai dato molta confidenza
alla malattia e ha continuato a lavorare fino a quando ha potuto" dice
Mimmo. Spera molto Anna Maria di uscirne fuori, da quella morsa. Si affida
alle cure dei reparti di oncologia degli ospedali di Foligno e Perugia,
in particolare alla dott.ssa Sassi.
Nel 2007 partecipa ad un progetto, nato
per iniziativa di Europa Donna su un'idea del Prof. Umberto Veronesi, con
un eleborato in versi "Per miracolo per magia", breve ma intenso, pieno
di speranza e di aspettative, che vince il
Premio
per la migliore
poesia sul tema del tumore al seno. Il componimento viene poi inserito
nel libro che raccoglie i versi e i racconti proposti delle pazienti.
Per miracolo per magia
il sole sorge ancora
la farfalla si libera dal
ragno
l’argento della luna sfuma
la notte
gli alberi ingialliscono
autunno
inverno
il giorno e la notte
la notte e il giorno
per miracolo o per magia vivo
vedrò la primavera
La scomparsa di Anna Maria avvenuta
il 3 ottobre 2007 suscitò per quelli che la conobbero profondo cordoglio
e una lacerante amarezza. Lasciò in Umbria, in Italia e sparsa per
il Mondo traccia di sè e della sua opera colta e intelligente. Anche
a Tropea la presenza di Anna Maria prende corpo nelle sue scritte e nei
graffiti sulle pareti di casa, che quotidianamente parlano di lei a chi
ci vive. Accanto allo specchio, la frase: "Se non avessi lo specchio e
la memoria mi sentirei una quindicenne". Anna Maria era proprio così.
Fuori dall'ordinario.
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