. . . perchè Tropea è Tropea . . .

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Spiagge pulite, ancora prima la Toscana. In Calabria, bandiere blu solo per la riviera jonica



Una meravigliosa immagine di Cirò Marina, sul podio calabrese delle bandiere blu

(S. L.) Per la prossima estate sono 227 le spiagge 'big' dove sventoleranno le Bandiere Blu 2009, 12 in più rispetto allo scorso anno e il 10% delle spiagge premiate a livello internazionale; 113 le località rivierasche coinvolte (9 in più) nella mappa del mare italiano doc. Bandiera blu anche a 60 approdi turistici (erano stati 56 lo scorso anno).
Sul podio la Liguria raggiunge Marche e Toscana con 16 vessilli a testa. Questi i risultati del riconoscimento di qualità ambientale assegnato questa mattina a Roma dalla Fee (la Fondazione per l'educazione ambientale) in collaborazione con il Consorzio nazionale batterie esauste (Cobat), giunto alla 23/a edizione. Con 16 bandiere il primato 2009 spetta ancora a Toscana (che aggiunge una bandiera, Pietrasanta in provincia di Lucca) e Marche (+1, Mondolfo in provincia di Pesaro-Urbino) raggiunte pero' dalla Liguria (+2, Savona-Fornaci in provincia di Savona e Ameglia-Fiumaretta in provincia di La Spezia), mentre l'Abruzzo rimane stabile con 13. Una in piu' per la Campania, dove quasi tutte le località candidate sono riuscite a raggiungere l'obiettivo, portando cosi' la regione a quota 12. Stabile invece l'Emilia Romagna che rimane a 8. Due bandiere in piu' per la Puglia con 7 vessilli ed 1 in piu' per il Veneto che sale a 6. Sicilia, Calabria e Lazio ne hanno acquistata una raggiungendo quota 4; il Friuli Venezia Giulia riconferma le 2 dell'anno scorso come la Sardegna. Il Molise ne perde una rimanendo con 1 sola Bandiera Blu, come la Basilicata. I laghi sono presenti con 2 bandiere blu. Uno in particolare è di significato: il Lago di Scanno in provincia dell'Aquila. L'altra bandiera per i laghi è stata confermata a Cannero Riviera in provincia di Verbania in Piemonte.
La Bandiera Blu premia le localita' con acque di balneazione eccellenti e nelle quali le Amministrazioni si sono impegnate a migliorare lo stato dell'ambiente, promuovendo un turismo sostenibile. In pagella anche il grado di funzionalita' degli impianti di depurazione; lo smaltimento dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata e alla gestione dei rifiuti pericolosi; le iniziative per una migliore vivibilità nel periodo estivo; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio; la cura dell'arredo urbano e delle spiagge; la possibilita' di accesso al mare per tutti i fruitori senza limitazioni. ''Siamo certi che investire sulla qualità ambientale - ha detto Claudio Mazza, Segretario Generale della Fee Italia - sia il modo migliore per sviluppare un'economia locale sana e duratura incentrata sul turismo''. Analizzando i dati, la Fee sottolinea quindi il trend positivo appunto per Toscana, Marche, Liguria e Veneto con giudizio in miglioramento in alcune regioni meridionali, come Campania, Calabria e Puglia. ''In linea generale però - afferma la Fee - i comuni, ad eccezione delle località vincitrici, dimostrano ancora troppo spesso una scarsa sensibilita' ambientale''. Anche se c'è stata una risposta all'obiettivo in più sulla differenziata. ''Nonostante nel 2009 sia stato richiesto ai Comuni un incremento sulle percentuali di raccolta differenziata - ha detto Carla Creo dell'Enea, operatrice nazionale del Programma - l'aumento del numero di Bandiere Blu, dimostra l'attenzione di alcune Amministrazioni locali su tale problematica così attuale nel nostro Paese''.
Ecco la mappa del mare doc calabrese secondo l'assegnazione delle Bandiere Blu edizione 2009 da parte della Fee (la Fondazione per l'educazione ambientale): Cariati-Marina di Cariati (Cosenza); Cirò Marina-Punta Alice (Crotone); Roccella Jonica, Marina di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria).

(mag. 2009)

Neve al chiaro di luna, il libro di Olga L'andolina che racconta Zungri e la sua memoria
Copertina del libro 'Neve al chiaro di luna' di Olga L'andolina (F. Vallone) "Un testo con la voce della gente, per raccontarsi sul filo della memoria, scavando nei ricordi della propria vita, delle relazioni intessute nel tempo, delle sofferenze e delle gioie" …con queste parole, in presentazione, inizia il volume 'Neve al chiaro di luna', il libro di Olga L'andolina, una breve, lunga, storia della comunità zungrese raccontata direttamente dai cittadini.
Il volume, curato dall'amministrazione comunale di Zungri, stampato da Romano Arti Grafiche di Tropea, con il progetto grafico di Saverina Mazzitelli, è un vero e proprio contenitore della memoria di un paese della Calabria. Una Zungri raccontata il più delle volte per bocca degli stessi protagonisti che la vivono quotidianamente. La "Zungri raccontata" diviene, quindi, elemento centrale, con la sua comunità, le vicende, gli accadimenti, le storie, le sue speranze e le sue lotte, i suoi lutti e i suoi dolori, raccontati dal basso, da quella cultura contadina che ancora oggi detiene caratteristiche genuine e sincere di ospitalità e generosità.
Olga L'andolina, l'autrice del libro, scava nella storia del paese del Poro, in quel paese della gialla ginestra e delle grotte degli "Sbariati". Nel secondo capitolo del libro viene affrontata la tematica della genuina religiosità popolare del popolo di Zungri con la Madonna della Neve e il suo culto presente da secoli, in profondità, nel cuore della gente del posto. I riti e la festa, le ritualità annuali legate alle stagioni, gli eventi speciali della vita, sono questi gli elementi affrontati nel terzo capitolo con il fidanzamento, il matrimonio, i funerali e le varie feste popolari che sono direttamente testimoniate con tratti raccontati, con le varie pratiche e le usanze radicate e poi la terra con l'agricoltura, la pastorizia e la vita passata a raccogliere olive e a trasformarle in olio nei frantoi, la fatica della semina, della trebbiatura e della vita dei pastori raccontata da tante altre testimonianze dirette raccolte sul campo. Il quinto capitolo affronta la tematica della lingua, del dialetto, delle tante espressioni popolari contenute in proverbi, cantilene, indovinelli, canzoni, inni e leggende, tante storie raccontate e tramandate oralmente di generazione in generazione. Segue poi il capitolo, importante, dei grandi eventi, accadimenti della vita che hanno segnato tutta la comunità del paese, la vita sociale del vecchia Zungri, il passaggio del re, i terremoti che hanno più volte causato distruzione e lutti, la baraccopoli e la ricostruzione del paese, le guerre mondiali e poi la grande storia dell'emigrazione con le partenze, molte volte senza un ritorno, per le lontane Americhe. Nel capitolo successivo il territorio di Zungri viene analizzato attraverso gli strati storici e archeologici. L'insediamento rupestre, le grotte di Contrada Fossi, ma anche i luoghi sacri, punto di riferimento di tutta la comunità zungrese. L'ottavo e ultimo capitolo è un vero e proprio sguardo verso il futuro con una sottolineatura al vigore del passato, all'identità del paese, e della gente che lo compone, e all'analisi delle risorse e delle potenzialità del presente.
Le cinquanta pagine che chiudono il volume di Olga L'andolina sono un vero e proprio album dei ricordi. Un album dove hanno trovato posto centinaia di foto fornite dalla stessa gente di Zungri. Fotografie, strapiene di anima e di cuore, che raccontano e testimoniano alla gente di oggi e ai posteri, di feste del Santissimo lungo le strade polverose di un tempo, di processioni con il "Quadro" della Madonna della Neve, di bande musicali e apparati in chiesa, di comunioni e matrimoni con l'abito bianco, di donne e coppie, della vita agreste, di case e chiese, di emigrazione e guerra, di viaggi ed eventi comunitari.
Quasi duecento pagine, di memoria e identità, volute dall'amministrazione comunale di Zungri, capeggiata dal sindaco Tino Mazzitelli, per non disperdere e per affermare una propria storia composta dalle vite, passate e presenti, di tutta la gente di Zungri.

(mag. 2009)


LIBERTA' DI PENSIERO...






La Calabria presente alla Fiera Internazionale di Torino



(S. L.) La presenza alla Fiera Internazionale di Torino dei “magnifici trenta” – gli editori calabresi che hanno aderito allo stand istituzionale della Regiona Calabria – quest’anno non passerà di certo inosservata. Presenti i loro libri nelle scaffalature, presentate le loro storie aziendali e le loro novità nel volumetto creato ad hoc per la Fiera, Editori Calabri (di cui è visibile la copertina), e molto attivi infine sul fronte degli eventi.
Molti infatti saranno gli incontri, le presentazioni e le occasioni di dibattito previste negli spazi dello stand della Regione Calabria.
Eventi istituzionali si alterneranno a presentazioni e performance a cura dei diversi editori dando vita a dinamici momenti di discussione e scambi di idee, rendendo in tal modo lo stand un vero luogo in cui il pubblico potrà respirare e vivere cultura in continuo fermento.
Segue il calendario delle varie attività che movimenteranno la vita dello stand: a tale scaletta di eventi programmata fin d’ora non mancheranno però di aggiungersi nuovi appuntamenti come in ogni kermesse culturale che si rispetti.

LE PRESENTAZIONI E GLI EVENTI

Venerdì 15 maggio
Lo stand, che come già annunciato sarà luogo di incontro con editori ed autori, inaugurerà i propri spazi venerdì 15 maggio con la presentazione,alle ore 12:00, del romanzo Come acqua chiara, di Pietro Marino, l’incontro a cura della casa editrice Ferrari vedrà l’intervento dell’autore e della giornalista Paola Strocchio.
Si riprenderà nel pomeriggio alle ore 16:00, con la presentazione, a cura dell’Associazione Culturale Apoikia, del volume Tu devi uccidere di Serafino Castagna, edito da Apoikia nel 2009 e curato da Gilberto Floriani e Gaetano Luciano. L’incontro avrà come tema Raccontare la legalità. Interverranno l’antropologo Vito Teti, lo scrittore Carmine Abate e il curatore del libro il già citato Floriani.
Si proseguirà poi, rispettivamente alle ore 17:00 e alle ore 18:00 sempre di venerdì 15 maggio, con due incontri d’autore a cura del Premio Rhegium Julii e del Liceo classico “Tommaso Campanella”: Noi classici in cui interverrà la professoressa Benedetta Borrata; sarà poi presentato il progetto Leggo per legittima difesa introdurrà Josephine Condemi. Sarà presente l’assessore alla cultura della Regione Piemonte, lo storico Gianni Oliva.
Alle ore 19:00, segnaliamo su indicazione della casa editrice Città del Sole, la presentazione del libro Ius Sanguinis, di Paola Bottero, edito dalla citata casa editrice reggina. Con l'autrice interverranno l’editore Franco Arcidiaco, l’artista Caterina Luciano e il direttore de la Bottega editoriale Fulvio Mazza.
Si concluderà il ricco pomeriggio con la presentazione, alle ore 20:00, del libro edito da Rubbettino Leonzio Pilato. Interverrà l’autore, Santo Gioffré e il direttore commerciale della casa editrice Antonio Cavallaro.

Sabato 16 maggio
La giornata di eventi inizierà sabato 16 maggio alle ore 10:30 con un incontro con il Vicepresidente della Regione Domenico Cersosimo, lo scrittore Mario Fortunato, il poeta Antonino Mazza, l'attore Tony Nardi e l'antropologo Vito Teti, dal titolo: Calabria. Identità fuori luogo. Il titolo rimanda ad un concetto ben preciso: l'emigrazione provocando la frammentazione della nostra identità regionale, ha per contro prodotto anche una sorta di consolidamento della nostra stessa identità e proprio a partire da questo assunto, e grazie alle testimonianze che porteranno Antonino Mazza e Tony Nardi, l'incontro sarà occasione per poter discutere su come i calabresi "esteri" vivono e raccontano la loro identità d'origine.
Alle ore 15:00 si riprenderanno i lavori con la presentazione del Premio Rhegium Julii 2009 – Significato di una presenza. Interverranno il Vicepresidente della Regione Calabria Domenico Cersosimo e il segretario generale del comune di Torino Adolfo Repice.
Alle ore 16:00, a cura degli organizzatori del Premio letterario “Città di Tropea”, ci sarà un incontro d’autore triplo sul tema: La sindrome di Calimero: la Calabria è davvero piccola e nera? – Presentazione Premio “Tropea” 2009. Ne discuteranno i tre finalisti dell'edizione 2009 del Premio: gli scrittori Mario Desiati, Carmine Abate e il giornalista Paolo Di Stefano con il Vicepresidente della Regione Calabria Domenico Cersosimo. L’incontro-dibattito sarà moderato dal giornalista Rai, nonché patron del Premio letterario, Pasqualino Pandullo.

Domenica 17 maggio
Fittissima di incontri la giornata di domenica 17 maggio, si inizierà alle ore 12:00 con la presentazione del volume edito da Città del Sole Uno sguardo verso l’orizzonte. Relatori saranno Vittorio Emanuele Esposito, preside del Liceo Classico “Pitagora” di Crotone, che ha curato il libro, e la giornalista Elisa Calabrò.
Alle ore 13:00 avrà luogo, a cura della casa editrice Il Coscile, l’incontro con l’autore Pierfranco Bruni che presenterà il suo volume Fabrizio de Andrè il cantico del sognatore mediterraneo, interverrà il direttore della casa editrice Mimmo Sancineto, ed è dichiarata probabile la presenza di Dori Ghezzi.
Alle ore 13:30, sempre a cura de Il Coscile avrà luogo la presentazione del libro By the Ionian sea, l’autrice Alessandra Della Fonte ci condurrà sulle orme di George Gissing insieme ai due relatori Pierfranco Bruni e Mimmo Sancineto.
Alle ore 14:30 sarà la volta delle case editrici Csa e inEdition: avrà luogo infatti una performance poetico-musicale con letture dai testi I canti dell’occhio e Dal fondo del metallo. Sarà presente l’autrice Erika Dagnino e l’accompagnamento musicale sarà a cura del violinista d’avanguardia free jazz Stefano Pastor.
Alle ore 15:00 riprenderanno gli incontri e avrà luogo la presentazione a cura de la Bottega editoriale del volume Tomyris, la signora delle tigri edito da Falzea. L’incontro sarà moderato dal direttore de la Bottega editoriale Fulvio Mazza e presentato dalla giornalista Luciana Rossi: interverranno l’autore Guglielmo Colombero e l’editore Paolo Falzea.
Alle ore 16:00 si proseguirà con la presentazione, a cura della casa editrice Periferia del volume Registro al vento di Rossella De Marco, modererà l’incontro la scrittrice Maria Fontana Ardito, e interverranno l’editore Pasquale Falco e l’autrice.
Alle ore 17:00 a cura di Città del Sole avrà luogo la presentazione del libro L’ottavina di Dio di Francesco Villari e Marco Di Grazia. Presenterà l’editore Franco Arcidiaco e interverranno gli autori.
Alle ore 18:00 si concluderà la lunga giornata domenicale con una performance letteraria ed… enologica, a cura de la Bottega editoriale, legata al volume Le felicità nascoste, edito da inEdition. Presenterà Agata Garofalo, de La Bottega editoriale, sarà presente l’autore Paolo Bonesso e il libraio Beppe Marchetti. La performance sarà caratterizzata da una degustazione del Cirò Doc “Duca San Felice”, offerto dalle cantine Librandi accompagnata dall’assaggio di leccornie piemontesi... Alla faccia del separatismo leghista: Viva l’Italia unita dal buon mangiare piemontese e dall’ottimo bere calabrese!

Fiera Internazionale del Libro di Torino

(mag. 2009)

Regione Calabria, i lavori della sesta commissione
Bruno Censore (S. L.) La VI Commissione, Affari dell’Unione europea, presieduta dal consigliere Bruno Censore, ha espresso parere favorevole al Programma attuativo regionale finanziato con i Fondi Fas, di iniziativa della Giunta. A conclusione dei lavori, il presidente Censore ha rilasciato la seguente dichiarazione, che si trasmette integralmente:

"Manifesto forte soddisfazione per l’esito positivo raggiunto oggi in seno alla VI Commissione. L’organismo da me presieduto, grazie all’efficace apporto dei suoi componenti, ha licenziato positivamente un importante provvedimento amministrativo con cui si da via libera al Programma attuativo regionale finanziato con i fondi Fas (Aree sottoutilizzate). Si tratta di un imponente volume di risorse finanziarie – quasi 1,8 miliardi di euro – che serviranno a potenziare ed ammodernare il tessuto infrastrutturale e l’economia di molte aree della Calabria. In particolare, la Commissione ha accolto alcuni emendamenti con cui si confermano gli investimenti iniziali per realizzare la Trasversale Soverato- Svincolo A/3, e nel contempo, si impegna la Giunta regionale a perseguire l’obiettivo del completamento del tracciato dallo svincolo dell’A/3 di Serre fino a congiungersi con Tropea. E’ evidente che una simile proposta rivoluziona il sistema turistico, con un interscambio di flussi dallo Ionio al Tirreno, tra due poli di eccellenza quali sono Soverato e Tropea. Inoltre - prosegue Censore – il provvedimento oggi approvato in Commissione affronta questioni importanti e delicate come la messa in sicurezza degli edifici scolastici dell’intera regione, un più efficace collegamento tra l’area universitaria di Rende e il centro cittadino di Cosenza. Infine, con un mio emendamento sottoscritto anche dall’assessore Maiolo, si individuano chiaramente i Progetti integrati di sviluppo di sei Sistemi Urbani: Città della Locride, del Soveratese, del Tirreno cosentino, del Pollino, del Vibonese e del Crotonese".

Ai lavori della Commissione hanno preso parte l’assessore Mario Maiolo, il direttore di dipartimento, ing. Salvatore Orlando, e i consiglieri Borrello, Franco Pacenza, Giamborino, Feraudo, Tallini e Senatore.

(mag. 2009)

'Tutte le persone che porteranno questa Medaglia riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al collo!'. ACCATTATEVILLA!



(S. L.) In questi ultimi tempi sono prolificati a dismisura gli spot commerciali promossi sia attraverso posta sia sulla Rete di una medaglia miracolosa con effigiata l'immagine dell'Immacolata. Molti sono gli imbonitori titolari di questa vergognosa attività lucrosa.
Si parte da uno stato di fatto risaputo. Dall'apparizione del 27 novembre 1830 a Parigi della Madonna a Suor Caterina Labouré delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de Paoli. La Madonna era in piedi, vestita color bianco-aurora, su un piccolo globo, con le mani tese dalle cui dita si spandevano lunghi fasci di luce.
Ecco cosa dice al riguardo Suor Caterina, scomparsa il 31 dicembre 1876:

'Mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me, e si fece sentire una voce che mi disse: "Questo globo rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia e ogni singola persona...". Io qui non so ridire ciò che provai e ciò che vidi, la bellezza e lo splendore dei raggi così sfolgoranti!... e la Vergine aggiunse: "I raggi sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le domandano", facendomi così comprendere quanto è dolce pregare la Santissima Vergine e quanto Ella è generosa con le persone che la pregano; e quante grazie Ella accorda alle persone che le cercano e quale gioia Ella prova a concederle.
Ed ecco formarsi intorno alla Santissima Vergine un quadro alquanto ovale, sul quale, in alto, a modo di semicerchio, dalla mano destra alla sinistra di Maria si leggevano queste parole, scritte a lettere d'oro: "O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te". Allora si fece sentire una voce che mi disse: "Fa' coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie; specialmente portandola al collo. Le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia".
All'istante mi parve che il quadro si voltasse e io vidi il rovescio della medaglia. Vi era il monogramma di Maria, ossia la lettera M sormontata da una croce e, come base di questa croce, una spessa riga, ossia la lettera I, monogramma di Gesù, Jesus. Al di sotto dei due monogrammi, vi erano i Sacri Cuori di Gesù e di Maria, circondato il primo da una corona di spine e trafitto il secondo da una spada".
Tra le gemme ve ne erano alcune che non mandavano raggi. Mentre ella se ne stupiva, sentì la voce di Maria che diceva: "Le gemme dalle quali non partono raggi sono simbolo delle grazie che si dimentica di chiedermi"
'.

Nel 1832, due anni dopo le apparizioni, la richiesta di Maria fu esaudita e la medaglia fu coniata. Una delle prime a riceverla fu Suor Caterina, la quale, appena l'ebbe fra le mani, la baciò e ribaciò con affetto, e disse: "Ora bisogna propagarla".
La medaglia, in un certo senso, si propagò da sé. Le grazie e i miracoli, ottenuti sia a beneficio delle anime e sia a beneficio dei corpi, furono tanti e così evidenti che, ben presto, la medaglia fu chiamata "miracolosa".
Quella della medaglia miracolsa è una storia che quindi viene da lontano. Un paio di medaglie me le sono ritrovate con una bellissima immaginetta a colori che le rappresenta nella mia collezione. Sono dei primi novecento e provengono dalla famiglia di mia zia. Le iniziative promozionali sono molteplici e non sempre sono associate a persone che si muovono dentro il contesto dell'apparizione parigina in Rue du Bac. C'è ne una per esempio che viaggia in posta (le buste provengono da Mira - Venezia) e nel contempo in Rete è collocata in un sito dedicato alla Madonna di Fatima. Ho scoperto che nel retro della medaglia che appare nel sito, uno dei cuori, quello di Gesù Cristo, non è cinto dalla corona di spine, così come aveva indicato Suor Caterina Labouré. Una storia piena di parole che comunque porta alla fine a " Clicca qui". Altro sito è più temerario e più crudo senza preamboli, si chiama tout court www.medaglia-miracolosa.it . E' un vero e proprio sito commerciale perchè sulla lista di Google, in qualsiasi momento della ricerca, balza al primo posto. E' veramente vergognoso come l'appello continuato sia "Tutte le persone che porteranno questa Medaglia riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al collo". L'appello è firmato da un certo Nelson Fragelli facente parte dell'Associazione Luci sull´Est, correlata all'apparizione di Fatima e che promuove la vendita della medaglia miracolosa.
Mi sembra inopportuno soffermarmi ancora su altri siti autori della mercificazione religiosa in argomento. E' utile invece a questo punto leggere nel suo Blog (13 aprile 2009) le considerazioni di Luigi Tosti, magistrato, il quale senza sfumature e attenuanti considera il caso in questione una truffa bella e buona.
Quindi occhio a questa specie di promozioni!

(mag. 2009)

Premio Letterario Giuseppe Berto - 2009



(S. L.) Grande attesa sull’esito del lavoro della prestigiosa Giuria del Premio Letterario impegnata a valutare il lavoro di 139 scrittori esordienti.
Si è appena conclusa la prima fase del “Premio Letterario Giuseppe Berto” – l’unico in Italia interamente dedicato alle opere prime di narrativa - con un’ampia adesione di case editrici che hanno candidato ben 139 titoli di autori esordienti alla XXI edizione del concorso nazionale, organizzato dalle Città di Mogliano Veneto (Tv) e di Ricadi (Vv) con il sostegno della Regione Veneto, della Regione Calabria e della Provincia di Treviso.
Al Premio si sono potute iscrivere le opere prime di narrativa (romanzi o raccolta di racconti) redatte in lingua italiana, edite per la prima volta in senso assoluto, pubblicate e messe in distribuzione nel periodo compreso tra il 1 maggio 2008 e il 15 aprile 2009.
Gli organizzatori hanno deciso di puntare tutto sulle case editrici, dopo le novità introdotte lo scorso anno che, si ricorda, riguardano: l’eliminazione della sezione straniera allo scopo di rafforzare il posizionamento del concorso che, dal 1988, è volto a valorizzare l’opera prima di un autore redatta in lingua italiana; l’innalzamento del premio a euro 7500 e l’introduzione di un riconoscimento economico di euro 2000 per gli altri quattro finalisti, tanto da rendere il Berto il più appetibile tra i concorsi del genere.
«In un contesto in cui si registra una crescente produzione dei libri fai da te, crediamo che la casa editrice svolga ancora oggi un ruolo importante nell’affiancare uno scrittore, garantendo quella funzione di pianificazione che altrimenti un autore non potrebbe sostenere con le sole proprie forze», dichiara Giuseppe Lupo, presidente della Giuria.
Grande attesa quindi per l’esito del lavoro della Giuria – composta da critici letterari, scrittori e giornalisti, tutte figure di spicco del panorama culturale italiano, quali Mario Baudino, Goffredo Buccini, Andrea Cortellessa, Paolo Fallai, Laura Lepri, Giuseppe Lupo, Giorgio Pullini, Marcello Staglieno e Gaetano Tumiati – con l’auspicio che ci regali anche per questa XXI edizione una cinquina “distillato d’annata”, come è avvenuto lo scorso anno con il vincitore Vincenzo Latronico (Ginnastica e rivoluzione, Bompiani) e i finalisti Francesco Ceccamea (Silenzi vietati, Avagliano), Benedetta Cibrario (Rossovermiglio, Feltrinelli), Paolo Giordano (La solitudine dei numeri primi, Mondadori) e Veronica Raimo (Il dolore secondo Matteo, minimumfax).
La cinquina finalista verrà svelata venerdì 22 maggio 2009 durante la conferenza stampa che si terrà a Roma presso la sede della Regione Veneto (via del Tritone 46), mentre l’appuntamento per la proclamazione del vincitore è per sabato 13 giugno a Mogliano Veneto (Tv).

Premio Letterario Giuseppe Berto.
Il Premio, l’unico in Italia interamente dedicato alle opere prime di narrativa, nasce nel 1988, in occasione del decennale della morte dello scrittore, per volontà della moglie Manuela e delle due città che hanno rappresentato due poli importanti nella vita dell’autore: Mogliano Veneto (Tv), la città natale, e Ricadi (Vv), dove scelse di trascorrere gli ultimi anni della sua esistenza. L’obiettivo del Premio è duplice: da un lato, tenere fede alla volontà di Giuseppe Berto che si è sempre battuto affinché gli esordienti di talento potessero farsi conoscere ed incontrare meno ostacoli sulla propria strada; dall’altro, ricordare e riproporre il nome e l’opera di Berto; scrittore amato dal grande pubblico ma trascurato, nonostante i grandi successi ottenuti, da una certa parte della critica ufficiale per il suo anticonformismo.

Premio Letterario 'Giuseppe Berto'

(mag. 2009)

Rai: Pittella, fiction "Gente di mare" rimanga a Tropea



(AGI, 1/5) La serie televisiva di "Gente di Mare", prodotta da Raifiction ed in onda su Raiuno, continui ad essere ambientata a Tropea, in provincia di Vibo Valentia. Lo chiede il capogruppo del Pd-Pse, Gianni Pittella, con una lettera al presidente della Rai Paolo Garimberti e al direttore generale Mauro Masi. "Mi unisco come parlamentare europeo eletto nella circoscrizione calabrese alla protesta del presidente della Provincia, Francesco De Nisi, affinchè la prossima edizione della fortunata serie televisiva continui ad essere ambientata a Tropea sulla Costa degli Dei, in provincia di Vibo Valentia, e nei luoghi più antichi e suggestivi della Calabria".
Pittella aggiunge che "secondo fonti ufficiose e dopo una dichiarazione ufficiale rilasciata qualche tempo fa dal presidente della Provicia di Livorno, la terza serie della fiction sarebbe infatti girata sull'Isola d'Elba". Il parlamentare europeo scrive inoltre che Garimberti e Masi "come persone di comprovata esperienza editoriale e politica comprenderanno sicuramente che anche una produzione televisiva di grande successo, com'è stata quella di Gente di Mare, rappresenta per un territorio in difficoltà, una irrinunciabile occasione di sviluppo. L'immagine positiva che viene trasmessa in tutto il territorio nazionale ed in tanti paesi d'Europa e del mondo, grazie a Rai International ed alle televisioni di tanti paesi che ne hanno acquistato i diritti di messa in onda, di un'incantevole cornice naturalistica, culturale e artistica nella quale si svolgono le vicende seguitissime dei protagonisti della fiction non potrebbe costituire biglietto da visita migliore per l'attività turistica alla quale si affida il principale motore di riscatto sociale e economico della Calabria". Pittella chiede quindi a presidente e direttore generale Rai "di riconsiderare anche alla luce di questa argomentazione, il trasferimento del set in un'area del paese che fortunatamente non ha certo bisogno di alcuna occasione ulteriore per incentivare l'afflusso turistico e la propria ricchezza economica".

(mag. 2009)

Tropea: verrà realizzata la "Casa di Malta"



Roma. Il Palazzo di Via Condotti, sede del Sovrano Militare Ordine di Malta.


(strill.it/21.5) Presto a Tropea verrà realizzata la “Casa di Malta”, centro di accoglienza per pazienti bisognosi di assistenza e umanità. L’iniziativa è della delegazione del Smom ( Sovrano Militare Ordine di Malta) di quella città. Il delegato granpriorale, avv. Antonio Di Tocco, ha avuto, infatti, conferma dal Gra Priore di Napoli e Sicilia, S.E. Frà Antonio Nesci che l’idea di istituire a Tropea la “Casa di Malta” ha trovato il consenso del granpriorato che ha messo in itinere l’avvio delle procedure legate all’assolvimento di tutti i necessari adempimenti utili per dare corpo all’importante istituzione.
Nel progetto verranno coinvolti il Cisom, il Corpo militare dell’Ordine di Malta, coordinato dal col. Lello Romano, l’Azienda sanitaria provinciale, medici, infermieri e associazioni di volontariato.
L’Ordine si è sempre distinto per l’utilizzo di terapie all’avanguardia, l'aiuto fornito da volontari appositamente formati, in un ambiente che opera secondo i principi etici cattolici è parte rilevante dell'attività sanitaria dell'Ordine.
Prosegue, infatti, in oltre 120 paesi del mondo la storica missione dell’Ordine di Malta di assistenza ai malati, ai bisognosi e ai più svantaggiati.
Numerosi sono gli ambiti di attività dell’Ordine: assistenza medico-sociale, soccorso alle vittime di conflitti o di calamità naturali, servizi di emergenza, corpi di primo soccorso, assistenza ad anziani, disabili, bambini in difficoltà, organizzazione di corsi di pronto soccorso.
Sulla necessità di dotare Tropea della “Casa di Malta” se ne era parlato già nei mesi scorsi in occasione della presenza dello stesso Gran Priore di Napoli e Sicilia del Sovrano Militare Ordine di Malta, Fra’ Antonio Nesci, accompagnato dal Cancelliere Don Gianluigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona e da Mons. Lino D’Onofrio, Cappellano Magistrale del Smom, in visita pastorale alle delegazioni della Calabria riunite a Tropea, presso la sede del Museo diocesano.
Da Napoli non è tardata la più piena conferma al progetto Tropea per cui il delegato Antonio Di Tocco ne ha dato notizia ai Cavalieri nel corso del pellegrinaggio svoltosi al santuario di Paola, promosso ed organizzato dalla delegazione di tropea, al quale hanno partecipato, tra gli altri, oltre al delegato di Tropea, anche i delegati di Catanzaro e Reggio Calabria, Umberto Ferrari e Arturo Nesci, i Cavalieri di Onore e Devozione Francesco Adilardi, Giuseppe Sarlo, Antonio Toraldo, Renato Taccone di Sitizano, Giuseppe Barone, Luciano Di Michele e Gaetano Di Tocco della delegazione dello Smom di Tropea.
La giornata paolana dei Cavalieri di Malta è stata caratterizzata dalla celebrazione di una santa messa ad opera del cappellano conventuale del Smom di Tropea, don Ignazio Toraldo di Francia, dalla visita guidata nel centro storico del santuario e dal breve ma significativo incontro con il Padre Provinciale Rocco Benvenuto che si è intrattenuto brevemente a colloquio con gli ospiti, dai quali ha ricevuto una targa ricordo e l’impegno a istituzionalizzare l’evento annuale. La delegazione grapriorale di Tropea intende intensificare sul territorio della provincia vibonese la sua attività con una serie di iniziative a sfondo sociale e umano, improntando la sua iniziativa.
Intanto nel proseguio dell’attività il 30 maggio prossimo l’assemblea dei Cavalieri della delegazione di Tropea è stata convocata per l’approvazione dei bilanci consuntivo 2008 e preventivo 2009.

(mag. 2009)

Sentieri del Suono - Ta parastràta 'zze cruma. Un percorso di turismo alternativo per l’area grecanica




(Patrizia Macrì/Sentieri del Suono) Con i “Sentieri del Suono” vogliamo proporre una iniziativa originale di valorizzazione del nostro territorio. Non esportare, ma portare le persone nei luoghi stessi della musica e della tradizione, offrire attraverso itinerari legati alla cultura, all’enogastronomia, all’artigianato, oltre che alla danza e alla musica, l’occasione di ripercorrere la vita dei nostri paesi ormai quasi abbandonati.

PROGRAMMA

PALIZZI (RC)

26/27/28 giugno 2009

- Incontri con i suonatori locali sulla danza e sugli strumenti tradizionali.
- Pranzi e cene con prodotti tipici e suono d’accompagnamento.
- Interventi storico–culturali sull’area grecanica e visione film.
- Visite nelle contrade per la lavorazione del pane, produzione ricotta, tessitura al telaio a mano, intaglio grecanico del legno.
- A banda Pilusa, passeggiate musicali nelle vie del Borgo - i Catoi saranno aperti.
- Serate dedicate al canto tradizionale e Sonu a Ballu con i suonatori e cantori dell'area.

Per partecipare la prenotazione è obbligatoria. Il numero massimo dei partecipanti è 15 persone.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

sentieridelsuono@gmail.com
mob. 328 6971932 - 329 3722695

Programma (2,5 MB in pdf)

www.sentieridelsuono.blogspot.com

(mag. 2009)

Goletta verde conclude missione e presenta resoconto



La CATHOLICA, classe 1936, è una goletta in legno a due alberi che misura 23 metri di lunghezza e 500 mq di velatura.

(S. L.) Si è conclusa questa mattina, a bordo dell’imbarcazione Catholica, la quarta edizione di “Goletta Verde della Calabria 2009”. In poco meno di un mese, la campagna di sensibilizzazione ed educazione ambientale organizzata da Legambiente in collaborazione con l’Assessore all’Ambiente e alla Tutela delle acque della Regione Calabria Silvestro Greco, ha realizzato una serie di importanti iniziative atte a informare e promuovere l’istituzione dei parchi marini nell’intero territorio regionale.
Salpata dalla Riviera dei Cedri il 30 aprile, passando per la Baia di Soverato, la Costa dei Gelsomini e la Costa Viola, “Goletta Verde della Calabria 2009” ha concluso il suo percorso educativo questa mattina a Tropea, perla della Riviera degli Dei. La data non è casuale: oggi 24 maggio, si celebra l’undicesima giornata europea dei parchi. Un appuntamento importante, che Goletta Verde ha voluto celebrare sullo storico veliero, per ribadire, ancora una volta, il ruolo fondamentale che i parchi svolgono, non solo nella tutela della natura e della biodiversità, ma anche per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso del territorio e delle sue peculiarità.
«Questa giornata di celebrazione - dichiara Antonio Nicoletti, responsabile aree protette e territorio di Legambiente - vuole porre sotto i riflettori le tantissime esperienze positive e durature che i parchi hanno saputo mettere in campo nella loro seppur travagliata esistenza. L’istituzione dei parchi marini in Calabria, rappresenta uno strumento fondamentale sul quale basare l’avvio di quel processo di sviluppo eco-sostenibile di cui tanto necessita questa regione. Ma solo attraverso un processo condiviso, si possono raggiungere risultati ottimali».
Il dibattito, sviluppatosi durante l’intera mattinata a bordo della Catholica, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti istituzionali e del mondo associativo. Oltre a Franco Saragò, Maria Rosaria Paluccio e Franco Falcone esponenti della segreteria regionale di Legambiente Calabria, Antonio Nicoletti di Legambiente Nazionale, hanno preso parte alla discussione anche l’Assessore Regionale all’Ambiente Silvestro Greco, il Presidente del consorzio tra comuni della costa tirrenica Girolamo Pungitore, il Sindaco di Ricadi Domenico Laria, gli amministratori dell’intero circondario e gli esponenti di numerose associazioni, tra le quali Kronos, Cisom e Leganavale.
«Questa quarta edizione di Goletta Verde della Calabria – afferma Franco Saragò segretario regionale di Legambiente Calabria e moderatore del dibattito - è stata molto produttiva. In poco meno di un mese abbiamo centrato un duplice, importantissimo obiettivo: non solo abbiamo monitorato l’evoluzione dello stato costiero dell’intera regione, ma abbiamo anche e soprattutto coinvolto e informato la società civile sull’importanza che le aree marine protette ricoprono per il nostro presente e il nostro futuro. Questa iniziativa non a caso si conclude a Tropea e non a caso discutendo di parchi marini: nonostante la legge istitutiva sia stata approvata nel 2008, ad oggi stentano ancora a decollare. Vogliamo cogliere l’occasione odierna per sollecitare la Regione Calabria e le amministrazioni interessate a mettere in campo tutte quelle azioni necessarie a far diventare i parchi marini una realtà positiva e propositiva. Partendo dalla rimozione di tutte quelle cause di inquinamento ambientale che ancora oggi registriamo, a cominciare dagli scarichi organici abusivi presenti lungo la costa e nelle fiumare per finire a una serie di investimenti mirati ad innescare quel famoso processo di sviluppo eco-sostenibile. Solo in questo modo, si riuscirà a preservare e a difendere l’immensa biodiversità calabrese dal perdurante e aggressivo comportamento umano. Infine voglio ringraziare l’equipaggio di “Goletta Verde della Calabria 2009”, per il primo anno composto esclusivamente da ragazzi calabresi. L’eccellente conoscenza delle realtà territoriali e la passione per l’ambiente, hanno contribuito in maniera decisiva all’ottima riuscita della campagna».
La discussione, arricchitasi degli interventi dei numerosi presenti, è stata chiusa dall’Assessore Regionale all’Ambiente Silvestro Greco: «in Calabria ci sono tante aree che meritano di essere protette, ma non basta solo istituire un parco affinché ciò avvenga. Si rende quanto mai necessaria una gestione oculata e attenta alle esigenze del territorio. Se così non fosse, l’istituzione di parchi marini creerebbe nelle coscienze collettive un ulteriore senso di delusione e sfiducia verso le istituzioni. La campagna di “Goletta Verde della Calabria 2009” è stata un’ottima intuizione, in quanto ha contribuito alla crescita della sensibilità verso le problematiche ambientali, componente indispensabile per l’avvio di quel tanto agognato processo di rinnovamento culturale imprescindibile per il cambiamento della nostra regione».

Goletta Verde Calabria 2009

(mag. 2009)

Cipolla Rossa di Tropea, Zaia: difendiamo la qualità
Il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia (Agi/26mag) "La tutela della qualità e della identità delle nostre produzioni alimentari è un punto irrinunciabile della nostra politica. I prodotti a denominazione di origine sono le fondamenta sulle quali costruiremo il futuro del nostro agroalimentare, riconosciuto e apprezzato, proprio per questo, in ogni angolo del pianeta".
Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia commenta la pubblicazione, che avverrà a breve sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, del decreto con il quale il Mipaaf incaricherà il Consorzio della IGP "Cipolla Rossa di Tropea Calabria" alla tutela della denominazione. Tale riconoscimento segue l'iscrizione nel registro comunitario, fatta a marzo 2008 dall'Unione Europea, della Indicazione Geografica Protetta "Cipolla Rossa di Tropea Calabria", un prodotto di eccellenza della Calabria e apprezzato non solo dai consumatori italiani, ma anche stranieri.
Il Consorzio di tutela della "Cipolla Rossa di Tropea Calabria", incaricato ai sensi dell'art. 14 della Legge 526/99, avrà funzione di tutela, promozione, valorizzazione, informazione e di cura generale degli interessi legati alla IGP, salvaguardando la denominazione da eventuali abusi, atti di concorrenza sleale, contraffazioni, uso improprio della denominazione tutelata. Il Consorzio potrà, inoltre, proporre qualsiasi modifica del metodo produttivo finalizzata al miglioramento qualitativo in termini di sicurezza igienico-sanitaria, di caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali della "Cipolla Rossa di Tropea Calabria".
Il Consorzio rappresenta uno strumento essenziale per tutelare e salvaguardare gli interessi delle produzioni di qualità italiane, troppo spesso oggetto di usurpazioni, frodi e imitazioni a livello anche mondiale.

(mag. 2009)

Cessaniti "Laboratorio delle Fiabe"



(F. Vallone) Le fiabe, in dialetto faraguli, fiorite tra il popolo e ripetute dal popolo, si potrebbero raggruppare, se il raggruppamento non fosse pericoloso, secondo i soggetti e le influenze. Profondi segni hanno lasciato in Calabria "i faraguli" o "rumanze" che affondano le proprie radici nelle leggende classiche o nelle narrazioni di divinità, eroi, miti della Magna Grecia. Tracce più profonde o se si preferisce segni, hanno lasciato le genti nordiche e altre tracce hanno lascito gli Arabi, contadini ed indovini a volte trasformati e plasmati a vita nuova, come le fiabe raccontate da questi bambini di Cessaniti, Pannaconi, Mantineo, Favelloni, San Marco, San Cono, Piana Pugliese, proprio oggi, nell'anno Domini 2009 in una giornata, inondata di sole ed interamente dedicata al mondo delle fiabe, che si è svolta nella piazza antistante il Municipio e la chiesa di San Basilio di Cessaniti.
L'evento, denominato "Il Laboratorio delle Fiabe", alla sua prima edizione, è stato organizzato dall'Associazione Culturale Panta Rei, presieduto da Agata Mazzitelli, e dall'Istituto Comprensivo Scolastico di Cessaniti. Tutte le fiabe, inedite ed originali, sono state lette e animate in piazza davanti ad una numerosa platea costituita da una miriade di bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie, da insegnanti e genitori degli allievi e da tanti ospiti. Dopo l'apertura dei lavori da parte del presidente dell'associazione, la parola è passata ai relatori, a Giuseppe Bianco, Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo, al sindaco di Cessaniti, Bruno Mobrici, allo psicologo Silvano Leonessi e all'Assessore all'Istruzione Massimiliano Colloca.
A fare da cornice e da sfondo a tutte le iniziative in programma e in cartellone, per "Gentile" concessione, una interessante scenografia dedicata al mondo fiabesco allestita per l'occasione dall'architetto Mariella Gentile. Tra gli sponsor dell'iniziativa l'assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Cessaniti e il Sistema Bibliotecario Vibonese presente in piazza con una stazione mobile e tanti libri.

(mag. 2009)

Il grande batterista Virgil Donati a Vibo Valentia



Il batterista Virgil Donati

(F. Vallone) Per iniziativa dell'Associazione Musicale Beat di Vibo Valentia, il batterista australiano Virgil Donati il 29 maggio sarà in città, per un seminario di perfezionamento sull'arte della batteria presso la biblioteca comunale, dalle ore 16,00 alle ore 20,00. L'iniziativa, diretta ad aspiranti batteristi calabresi e non, è stata promossa dal presidente dell'associazione, Massimo Russo, patrocinata dall'Amministrazione Comunale di Vibo Valentia, in collaborazione con il Pentagramma di Matteo Puzzello. Cresce, intanto, l'attesa per questo grande evento che vedrà salire in cattedra uno dei massimi esponenti del settore.
Donati riceve la sua prima batteria all'età di soli 3 anni. A 15 entra a far parte di una rock band, registra tre album e suona in tour. A 19 anni parte per gli Stati Uniti per studiare. Terminata l'esperienza americana, a 21 anni ritorna in Australia dove la sua carriera ha una svolta; viene chiamato a suonare con artisti come il pianista jazz George Cables, il cantante Mark Murpy, Branford Marsalis e Kenny Kirkland, Melissa Etheridge. Nei primi anni 90 con i Southern Sons grazie all'album d'esordio vince il doppio disco di platino. Nel frattempo tra la metà degli anni 80 e 90 Virgil si interessa alla musica progressive-fusion, suonando con Loose Change e successivamente On the Virg. Nel 1996 si trasferisce stabilmente in America dove ha un'intensa attività produttiva suonando con Derek Sherinian (Planet X), Steve Vai, Scott Henderson, Steve Walsh, Frank Gambale, Mark Boals, Tribal Tech, Dave Stewart, Josh Stone e molti altri.
Virgil è un batterista dotato di molta tecnica e velocità, seguito e apprezzato in tutto il mondo svolge, oltre la sua attività di concertista, anche una intensissima attività di seminari che lo vede oramai sempre più al centro dell'attenzione di tutti i musicisti del mondo, batteristi e non. Un'artista versatile ed originale e altamente creativo, dunque, per un seminario al quale già sono state registrate molte adesioni, dalla Calabria, dalla Sicilia e anche dalla Puglia, segno che anche da noi la passione per questo genere di musica è molto diffusa.

Virgil Donati - Lesson on You Tube

(mag. 2009)

In scena al teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno il musical "La Creazione" dell'Associazione "Fiori nel deserto" Onlus di Vibo Valentia



La Compagnia teatrale "Fiori nel Deserto" di Vibo Valentia

(F. Vallone) Nei giorni scorsi si è svolto un particolare evento artistico che ha visto protagonisti i ragazzi diversamente abili della compagnia "Fiori nel Deserto" di Vibo Valentia. I ragazzi hanno partecipato alla Rassegna Teatrale Nazionale denominata "Teatrando - la recitazione come integrazione sociale". Un'iniziativa promossa dal Comune di Ascoli Piceno e dalla Regione Marche, in collaborazione con le associazioni per il diritto dei diversamente abili. Una rassegna gestita dalle associazioni di categoria e che ha visto come protagonisti gli stessi disabili impegnati in tante altre attività sul territorio.
Il musical ha riscosso un grande successo di pubblico, un vero traguardo per questi ragazzi che sono sempre più dei veri professionisti, come cantanti, attori e ballerini, in una manifestazione che regala entusiasmo e coinvolge gli spettatori in una esperienza unica. Ecco quanto raccontato dai coordinatori dell'associazione: "Ragazzi diversamente abili, decisamente abili, così abili da trasmettere agli spettatori una vera festa dell'anima, travolgenti fino al punto di far ballare e cantare anche chi sedeva in ultima fila, allegri e simpatici, una vera forza della natura. I protagonisti, per la grande passione e per il benessere che sanno infondere con la loro grinta, sono riusciti a contagiare, con la loro energia e la loro voglia di fare, tutto il pubblico presente nel meraviglioso teatro 'Ventidio Basso' di Ascoli Piceno. Sono stati bravissimi, anche se emozionati ed hanno saputo raggiungere un ottimo livello espressivo, meritando una grande attenzione e tanti complimenti da parte delle autorità locali presenti.".
Maria Gloria Simonetta, Silvia Gaglione, Francesco Pappaletto, Concetta Valente e il presidente dell'Associazione "Fiori nel Deserto", Adele Tuffanelli, ringraziano pubblicamente Matteo Puzzello che li ha seguiti in questo magico viaggio, contribuendo con i suoni e l'effetto luci, alla riuscita dello spettacolo e ringraziano ancora i genitori dei ragazzi che hanno creduto e credono in questo meraviglioso progetto di integrazione che, con grande coraggio portano avanti.

(mag. 2009)

Eating red onion ice cream and the first Greek laws...



(Idle Chatter with Lauren O’Hara) TROPEA lies on the Capo Vaticano, between Naples and Reggio di Calabria. It is a small medieval city perched high on cliffs above a bleached white beach and a view at night to the erupting Stromboli. As you arrive along the winding corniche, the fertile earth is a rich cinnamon brown and beside each small farm stalls tout strings of deep purple onions, the famous “cibolla rossa”, considered the sweetest and most delectable in the world, unique to this small region of southern Italy. They tell you they have extraordinary health-enhancing properties, including being a secret ingredient of Viagra and that before you leave you should definitely taste the onion ice cream.
In the old city, pedestrianised cobbled streets are lined with shops selling ‘cibolla’ products from pasta to marmalade, and in the Gelati Tonino in the Corso Victorio Emmanuele: red onion ice cream. Toni, the enterprising owner, obviously has a sense of humour for wedged between bright green pistachio and yellow limone there is also jet black ice cream from octopus ink and a Calabrian delicacy made from ‘nduja’ salami. My cornetto of ‘cibolla di Tropea’ tastes like pudding and main course rolled into one. I convince myself it must be doing me good in ways I can only imagine, but out of sight of the cheerful Toni I guiltily ditch it into a bin.
Competing with the onions is row on row of tiny scarlet peppers for in this region of Italy, with its night-time display of sparks across the water, they like their food picante. Maybe it’s to do with acute awareness of the earth’s hot core, for there are few nights when there are not rattling tremors. We are given plates pasta and rich tomato sauce not only with grated parmesan but tiny local red hot ‘pepperoncino’ and a pair of scissors.

Continua...

(giu. 2009)

VOLI STATO, BERLUSCONI IN REGISTRO INDAGATI
Silvio Berlusconi (Ansa/3giu) Roma. Il nome del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sui voli di Stato e, in particolare, sull'impiego di velivoli dell'Aeronautica militare per trasferite in Sardegna alcuni ospiti del premier - tra loro il cantautore Mariano Apicella - invitati a una festa, il 24 maggio 2008, a Villa Certosa. L'iscrizione, sottolineano fonti giudiziarie, è stata fatta quale atto dovuto e ad essa, rilevano le stesse fonti, potrebbe seguire una rapida archiviazione: l'inchiesta, in definitiva, potrebbe avere lo stesso percorso di quella, per fatti analoghi, che ha riguardato in passato gli ex ministri Francesco Rutelli e Clemente Mastella.
"Sono nella tranquillità più assoluta perché abbiamo seguito le regole", aveva detto Berlusconi, parlando in tv a Porta a Porta, poco prima che fosse diffusa la notizia dell'iscrizione del premier nel registro degli indagati. Si tratta di "cose molto meschine" - aveva aggiunto il presidente del Consiglio - perché un premier è costretto per ragioni di sicurezza ad usare voli di Stato. "E se qualche volta - aveva detto ancora - su questi aerei c'é qualche passeggero in più non costa una lira perché l'aereo è già impiegato in quel tragitto: è questione di praticità e pragmatismo".
L'indagine sarà trasmessa nei prossimi giorni al tribunale dei Ministri. Il codice di procedura penale stabilisce, infatti, che se un'inchiesta coinvolge un esponente del governo, la procura ha l'obbligo di trasmettere il relativo fascicolo entro 15 giorni. L'inchiesta sui voli di Stato è nata dall'esposto del Codacons contenente il ricorso dello stesso comitato al Consiglio di Stato contro il provvedimento con il quale il Tar ha negato la sospensione della direttiva del governo Berlusconi sull'ampliamento dell'utilizzo dei voli di Stato anche a persone che accompagnino cariche istituzionali. Dei voli di Stato si occuperà anche il settimanale L'Espresso, nel numero che sarà in edicola domani. Il periodico sostiene - secondo quanto anticipato dallo stesso giornale - che le ore di volo effettuate con gli aerei del 31/o Stormo dell'Aeronautica Militare, da quando Berlusconi è tornato al governo, "sono raddoppiati o addirittura triplicati". Secondo i dati diffusi da L'Espresso, a gennaio 2008, quando vi era in carica il governo di centrosinistra, c'erano state 153 ore di volo per accompagnare ministri e presidenti; un anno dopo, con il governo di centrodestra, le ore di volo sono "diventate 370". Sui voli di Stato è scontro politico a tutto campo: per l'opposizione, il segretario del Pd Dario Franceschini sostiene che Romano Prodi "aveva messo delle regole molto rigide, mentre oggi vediamo come sono usati dal governo", mentre per il leader dell'Idv Antonio Di Pietro "utilizzare aerei militari per portare nani, ballerine, menestrelli e veline da Roma alla residenza privata del premier" configura il reato di peculato.
La maggioranza difende il premier: il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri dice che Berlusconi, pur disponendo di una flotta privata, è costretto ad usare i voli di Stato per motivi di sicurezza, mentre il ministro leghista Roberto Calderoli sostiene che l'argomento voli di Stato è solo "un polverone fatto ad arte non solo per cercare di colpire Berlusconi, ma per evitare che si parli del lavoro svolto dal Governo sui fatti reali e in particolare sui grandi risultati ottenuti dalla Lega".

(giu. 2009)

Assegnato il tredicesimo Premio Regionale Rosalba De Pino di Fiaba e Poesia
(F. Vallone) Sono passati vent'anni, era il 1989, e lo scrittore Saverio Strati era stato invitato a Briatico per parlare delle fiabe calabresi. A relazionare con lui il professore Trebisacce, dell'Università della Calabria e l'antropologo Luigi M. Lombardi Satriani. Ad invitare i tre a Briatico, Rosalba De Pino, dinamica direttrice didattica purtroppo poi scomparsa prematuramente nel 1995. Da tredici anni a lei è dedicato e intitolato un importante Premio regionale di fiaba e poesia.
Briatico, sala delle conferenze del Centro Anap Calabria, la manifestazione di quest'anno a lei dedicata ha visto la partecipazione di centinaia di elaborati provenienti da tantissime scuole elementari della Calabria, poesie e fiabe di bambini che esprimono e inventano storie sempre nuove, fiabe e poesie che si muovono e si modellano con il divenire del tempo e l'attualità dell'oggi. La commissione giudicatrice, presieduta dal dirigente scolastico Rocco Cantafio e composta da Maria Concetta Bagnato, Vittoria Massara, Domenica Cartellà, Maria Teresa Pascuzzi, Giuseppina Prostamo, Rita De Luca Bagnato, Gianfranco Frantone e da un giornalista di Calabria Ora, ha assegnato i premi a disposizione.
Il primo premio per la fiaba è andato a "Il segreto del bosco incantato", un lavoro collettivo del secondo circolo di Crotone che ha saputo creare un vero e proprio lavoro editoriale, sapientemente illustrato a colori e rilegato. Il secondo premio è toccato a "la storia di Sigarella, una sigaretta assai… monella", altro lavoro collettivo della scuola primaria di Santa Maria del Cedro, in provincia di Cosenza. Terzo premio alla fiaba del primo circolo "R. De Zerbi" di Palmi (Rc). Quarto premio alla IV C dell'Istituto comprensivo di Tropea (VV); quinto a Sabrina Renda della scuola di Belvedere Marittimo (CS); VI fiaba classificata "il folletto Jep" di Alessandro Consiglio della direzione didattica di Pizzo (VV); ottavo posto a Marco Garofano della scuola primaria del 2° circolo di Castrovillari (CS) e nono a Martina Bentivegna del 9° circolo di Catanzaro.
Per il settore poesia il primo premio è andato a Margherita Cervelliera di Villapiana (CS); secondo a Manuel Femia di Riace(RC); terzo a Gaetano Previtera di Palmi; quarto in ex aequo ad un gruppo dell'Istituto Comprensivo di Briatico, a Gianluca Massara di Zambrone e a Mariantonietta Falduto di Pizzo (VV). Quinta classificata la poesia di Francesca Pavonessa di Catanzaro, sesta quella di Bruno Gianiriro Davide di Castrovillari e di Pietro Francesco Bisonte di Piano Lago (CS). Settimo premio a Francesca Mannella di Spadola (VV). A premiare i ragazzi e relazionare sul Premio e sulla figura di Rosalba De Pino, lo stesso marito della direttrice, Domenico Varrà; il preside Rocco Cantafio; il sindaco di Briatico, Andrea Niglia; l'assessore alla cultura, Agostino Vallone; il sindaco di Zambrone, Pasquale Landro; Mirella Vallicelli presidente del consiglio d'istituto e il sindaco junior Maria Joel Conocchiella.

(giu. 2009)

Tropea: Comune commissariato dal Prefetto
Giovanni Cirillo (ASCA) - Tropea (VV), 6 giu - Il Prefetto della provincia di Vibo Valentia, con apposito decreto, ha disposto la sospensione, per 90 giorni, del Consiglio comunale di Tropea, nominando commissario il vice Prefetto vicario, Giovanni Cirillo. Il provvedimento si è reso necessario - si legge in un comunicato della Prefettura - in attesa dell'adozione del decreto di scioglimento del Consiglio da parte del Presidente della Repubblica.
Il Commissariamento è avvenuto dopo le dimissioni, contestuali, di 11 consiglieri su 16 del Comune di Tropea. Il Prefetto ha applicato le disposizioni, contenute nel T.U. Enti locali (D.lgs. n.267/2000).



(giu. 2009)

Un concorso riservato agli artisti per l'Infiorata di Potenzoni 2009



(F. Vallone) Anche quest'anno è arrivato il tempo dell'infiorata per la gente di Potenzoni di Briatico. Un'infiorata che rappresenta l'occasione attraverso la quale manifestare un progetto d'amore e l'attaccamento alle proprie antiche tradizioni religiose. L'idea, oramai consolidata da anni, è quella di decorare le vineje del paese con i petali colorati di fiori. Anticamente era abitudine rallegrare la processione religiosa del Giovedì del Corpus Domini, e della domenica successiva, con una pioggia di petali che venivano lanciati dalle finestre e dai balconi al passaggio del Santissimo. Sulle ringhiere degli stessi balconi venivano "esposte", in quella speciale occasione, molte coperte damascate. Successivamente i potenzonoti hanno iniziato a decorare le strade con semplici disegni quali cornici e stemmi usando foglie o grossi pedali, per arrivare poi alla raffinatezza dei lavori attuali che sfiorano la perfezione.
I bellissimi tappeti sono allestiti con materiali floreali, petali con cui si intessono morbidi e vellutati lavori con i colori che solo la natura sa offrire. Sono icone arcaiche, segni sacri, simboli religiosi, crocefissi, madonne e richiamano un'usanza che doveva essere un antichissimo rito della comunità legato al passaggio stagionale, alla primavera, che il filo ancestrale della tradizione ha poi tramutato in festa religiosa tra le più suggestive. Ora quel rituale sopravvive nell'Infiorata che conserva intatto tutto il fascino magico dell'antichità. I quattro rioni paesani di Potenzoni, Glicine, Torre, Chiesa e Agave, si affrontano e si confrontano annualmente con i petali colorati.
Un rito che ricorda tanto l'antica cultura di Proserpina nel processo di raccolta dei fiori con le ceste stracolme di profumi e di colori, di fiori che si accumulano nei sacchi divisi per colore. Vere tavolozze colorate da usare per la propria strada di fiori. Alla manifestazione, patrocinata dalla Regione Calabria, dall'Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia e dal Comune di Briatico, è prevista la partecipazione di migliaia di visitatori. Come sottolinea l'assessore Agostino Vallone "All'interno dell'Infiorata 2009 l'Amministrazione Comunale di Briatico, Assessorato alla Cultura, nell'ambito delle attività culturali, ricreative e sportive, organizza e realizza in collaborazione con il Comitato Promotore dell'Infiorata, il concorso dell'Infiorata di Potenzoni di Briatico "sezione artisti" 2009. Sono ammessi a partecipare al concorso dell'Infiorata di Potenzoni di Briatico tutti gli artisti, pittori o scultori in grado di realizzare un quadro floreale. La partecipazione è gratuita. Le domande di iscrizione devono essere presentate presso l'Ufficio protocollo del Comune di Briatico, entro le ore 12.00 del 12 giugno 2009, e deve contenere le generalità dell'artista, il suo curriculum, con indirizzo e il recapito telefonico, il titolo dell'opera che si vuole realizzare e una breve presentazione della stessa. Ogni artista parteciperà al concorso con un quadro floreale realizzato nello spazio assegnato dal Comitato. La scelta dei temi è libera ma a carattere religioso. I quadri floreali devono essere realizzati con materiale d'origine floreale e vegetale: fiori e foglie. La premiazione avverrà il giorno 21 giugno 2009 alle ore 16.00 presso la chiesa parrocchiale di Potenzoni. I premi previsti consistono in: per il I classificato: € 700,00; per il II classificato: € 500,00 e per il III 250,00 €" .

Il sito dell'Infiorata di Potenzoni

(giu. 2009)




La Gazzetta Ufficiale n. 131 del 9 giugno pubblica oggi 10 giugno il DECRETO 27 maggio 2009. Riconoscimento del Consorzio di tutela della Cipolla Rossa di Tropea Calabria I.G.P. e attribuzione dell'incarico a svolgere le funzioni di cui all'articolo 14, comma 15 della legge 21 dicembre 1999, n. 526. - Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca -




Pubblicato il volume "Papaveri, ginestre e maggiolini - La pietà popolare tra le genti di Briatico" di Giuseppina Prostamo
La copertina del libro (F. Vallone) Come scrive in prefazione la stessa autrice, Giuseppina Prostamo, presentandosi ai suoi lettori "i testi contenuti in questo mio primo lavoro 'Il culto e la pietà popolare' sono parte integrante della mia tesi di laurea 'Note sul folclore di Briatico' assegnatami dall'antropologo Luigi M. Lombardi Satriani e discussa il 24 giugno del 1975. Avevo appena ventidue anni e, finalmente, anch'io, figlia di gente modesta ed umile, con caparbietà e facendo mio il motto di alferiana memoria 'Volli, fortissimamente volli', riuscivo a conquistare la laurea… la tanto ambita meta. Sono orgogliosa delle mie origini e, con questa raccolta voglio ringraziare mia madre, donna esemplare e contadina instancabile, unica ed originale fonte del lavoro conclusivo del mio percorso accademico. La vedo ancora, dopo giornate di duro lavoro nei campi, durante la notte, seduta in mezzo al letto intenta a riportare in una vecchia agenda, con una scrittura tremante, tutto ciò che riaffiorava dai cassetti della sua memoria. Contenta la mattina, consegnava a me il fresco materiale e così, giorno dopo giorno, i cassetti si sono svuotati e i tesori in essi contenuti si sono trasferiti in un concreto, importante e significativo lavoro: la mia tesi di laurea che ancora oggi mi parla, fa palpitare il mio cuore e mi impone di condividere con altri alcune riflessioni".
Il testo porta a riflettere sulla religiosità della gente semplice, dei contadini che preparavano per tempo i loro cuori alle solennità dell'anno liturgico, ai momenti forti della vita cristiana e prendevano come esempio di vita i Santi e come ancora di salvezza la Vergine Maria. "Era la nonna - diceva mia madre - la saggia che, quando si raccoglievano le olive, si mieteva il grano o quando, nelle sere del rigido inverno, si riposava davanti al focolare, ripeteva a noi, che seguivamo il suo dire, i testi riportati in questo lavoro. Il Lavoro era non solo strumento, ma anche luogo di preghiera e permetteva a ciascuno, come dice Benedetto XVI in 'Gesù di Nazaret-cap. 3' di realizzare il regno di Dio 'che è collocato nell'interiorità dell'uomo…e non è una realtà esteriore'".

(giu. 2009)

La lettera ai concittadini dell'ex sindaco Antonio Euticchio
L'ex sindaco Antonio Euticchio Carissimi concittadini,
Come risaputo, undici consiglieri hanno presentato contestualmente le proprie dimissioni determinando la fine anticipata della legislatura. Comprensibile e giustificata è stata la scelta fatta dai consiglieri di minoranza che fin dall’inizio hanno mirato a sgretolare l’Amministrazione da me guidata. Onore al merito. Disgustoso e fuori da ogni umana comprensione invece il comportamento dei consiglieri di maggioranza appartenenti al mio stesso partito che hanno cofirmato il documento.
Vergogna, soprattutto per coloro che fino all’ultimo momento sono rimasti abbarbicati alla carica per il venale interesse di bottega. Era da aspettarselo. Sono i rimasugli della vecchia consorteria politica locale che per restare in vita deve riciclarsi di volta in volta emergendo dalla “Caina” del nono cerchio dell’inferno dantesco. Non hanno speranza però, resteranno sempre anime perse che per vivacchiare nel gioco politico locale, saranno costretti alla prostrazione ed all’ubbidienza al padrone di turno. Oggi, indossano la casacca del Partito Democratico, sono già pronti a servire domani altri padroni in funzione del potere e della pagnotta. Pensavo fosse cambiata la politica nel nostro territorio, purtroppo, cosi non è stato. Ho sbagliato a fidarmi. Mi resta la consolazione di recitare il “mia culpa” per averli avuti al mio fianco. Se non hanno avuto rispetto per se stessi e del ruolo che fino all’ultimo momento hanno ricoperto, non potevano certamente tenere in considerazione gli interessi generali della città che vive soprattutto di turismo estivo ed in piena estate la mettono irresponsabilmente in crisi solamente per ubbidire al loro padrone politico. Il drammatico problema della Rupe che si sgretola ad ogni prima pioggia nonostante i lavori in passato eseguiti, lo smottamento e la frana della quinta collinare che solo per miracolo non ha avuto risvolti tragici per la popolazione, la scuola media in dissesto strutturale con pericolo di crollo nonostante i ripetuti interventi di consolidamento, il piano comunale strutturale, il sistema turistico locale, la crisi economica nazionale che sicuramente avrà ripercussioni pesanti sulla economia turistica della città, la grave situazione economica – finanziaria che condiziona pesantemente la vita amministrativa dell’Ente, solamente i debiti fuori bilancio tra quelli già consolidati e quelli in via di maturazione giudiziaria sommano a più di 5 milioni di euro, tutti questi non sono problemi importanti da risolvere. Urgente è sciogliere il consiglio comunale perché il sindaco comunista e dittatore ha nominato alla società porto di Tropea persone non gradite per cui si è reso responsabile di lesa maestà nei riguardi del vicesindaco e della consorteria politica di sua appartenenza. Non ha chinato il capo alla fazione politica ed ai capi corrente, quindi inesorabilmente andava punito. Le varie consorterie legate ai poteri forti ed i lori mal celati reggenti tornano insieme, vogliono appropriarsi della città. Mal sopportano la gestione democratica, popolare e trasparente. Gli sconfitti di sempre hanno buttato la maschera, vogliono ritentare la scalata al potere, danno proditoriamente l’assalto alla “Bastiglia” assoldando tutta la ciurmaglia in libera uscita in cerca di ingaggio; l’hanno illusa, ricattata, ed obbligata all’obbedienza. Purtroppo, chi non è uomo libero ed è condizionato dal bisogno non può fare altro che tacere ed ubbidire. I caporioni dei vari potentati sappiano fin d’ora, però, che nel mio piccolo, contribuirò con ogni mezzo perché il loro disegno fallisca. Essere il Sindaco della propria città è sicuramente l’aspirazione più importante a cui mira ogni soggetto impegnato in politica e rappresenta la conclusione naturale del proprio impegno pubblico; cosi sarà per me. Resto però, nel Partito Democratico con maggior convincimento per contribuire a bonificarlo dai veleni profusi a iosa in questi anni dai soliti guastatori di professione per interessi personali e di casta. Ho amministrato la mia città per come ho potuto con le misere risorse finanziarie disponibili e molte volte in solitudine; sicuramente l’ho fatto in modo onesto. Grazie a tutti gli assessori che in questi anni si sono avvicendati alla guida della città per l’impegno, il sacrificio e lo spirito di abnegazione profuso nell’affrontare e risolvere i mille problemi amministrativi fatta eccezione per il mio “caro amico” vicesindaco che ha ricoperto la carica per imposizione politica non per mia scelta; si potrà fregiare di essere stato il promotore dello scioglimento del consiglio comunale, però è stato un amministratore lontano dai problemi della città e della gente comune. Grazie ai dipendenti comunali non fannulloni e leali nei riguardi dell’Ente che svincolati da interessi di parte hanno ben lavorato. Il Comune in questi anni è stato la casa di tutti i cittadini indipendentemente dal colore politico,censo ed appartenenza sociale. Rivendico il merito di essere stato il Sindaco di tutti, di quelli che mi hanno votato e di quelli che non lo hanno fatto, esercitando il ruolo con imparzialità. Ribadisco a tutti coloro che credono nei valori: della legalità, della trasparenza, della partecipazione, dell’accoglienza, della solidarietà, dell’amicizia e della democrazia che avremo modo in altre sedi di incontrarci e continuare insieme il percorso iniziato nell’interesse della nostra città. Grazie di cuore a tutti i cittadini onesti della mia città per il sostegno che mi hanno dato in questi anni nella difficile gestione comunale.
Con affetto,

Dott. Antonio Euticchio già Sindaco della sua Tropea


(giu. 2009)

Lady Briatore in tutta libertà. Topless in barca per la Gregoraci al largo di Tropea



(tgcom) Tempo di mare e di primi soli. E tra le tante facce note spunta anche qualche topless inedito. Come quello che ha generosamente offerto Elisabetta Gregoraci durante una gita in barca al largo di Tropea con i genitori e la sorella. Sarà stata l'aria di famiglia ma Elisabetta non ci ha pensato due volte a mettersi in tutta libertà, colta immediatamente dagli obiettivi di "Vanity Fair".
Elisabetta ha messo in mostra il solito fisico statuario, per nulla intaccato dagli agi e dalle morbidezze della vita matrimoniale, nonostante lei abbia dichiarato recentemente di non negarsi nulla a tavola e farsi scorpacciate di Nutella. Miracoli del metabolismo. Certo, a voler fare i pignoli si potrebbe notare che il decollété è talmente perfetto da instillare più di un dubbio sulla sua naturalità, ma l'occhio vuole la sua parte e in questo caso non c'è nulla di cui lamentarsi.

(giu. 2009)

Convegno a Pizzo su "Il Monte dei padroni di barca e marinari della Città di Pizzo "



Due momenti del Convegno di Pizzo

(F. Vallone) "Il Monte dei padroni di barca e marinari della Città di Pizzo" questo il titolo del convegno che si è svolto sabato scorso nella sala conferenze del Museo della Tonnara di Pizzo. Dopo il saluto del sindaco, Fernando Nicotra, il Professore Franco Cortese nell'introdurre i lavori si è soffermato sul tema delle confraternite di Pizzo e del loro ruolo nel periodo storico del diciottesimo secolo. Successivamente sono intervenuti il priore dell'Arciconfraternita di Santa Maria delle Grazie di Pizzo, mastro Lino Vallone e Antonio Pantano, presidente della locale Associazione Nazionale Marinai d'Italia. Nell'attigua saletta Mimmo e Sara Pacifico, con la collaborazione di Loredana Remolo, hanno allestito una mostra sulle tonnare di Pizzo con molte immagini inedite. Franca Pietrogrande ha coinvolto alcuni giovani talenti napitini che si sono esibiti recitando poesie di David Donato e cantando un'originale "Leva, leva" e "Gente di Mare" accompagnati dal mandolino di Mastro Lino. Domingo Prostamo, membro della Società Napoletana di Storia Patria e dell'Accademia degli Affaticati di Tropea ha relazionato su "L'assistenza sociale privata in Calabria alla fine del XVIII secolo". Per Prostamo "lo statuto del Monte dei padroni di barca e marinai della Città di Pizzo, è un documento straordinario di grande attualità. Esso, oltre agli scopi culturali e religiosi costituisce il primo esempio, in Calabria, di fondo previdenziale di categoria: corresponsione di grana cinque al giorno, vita natural durante, agli iscritti indigenti che per vecchiaia, malattia o altro handicap, fossero inabili al lavoro, nonché, di assistenza sociale interna al gruppo (…). Ora, a ben vedere, se consideriamo che la previdenza pubblica in Italia nasce solo nel 1898, ma si sviluppa solo a partire dalla terza decade del Novecento, quando la contribuzione, da volontaria, diventa obbligatoria, non si può non rimanere colpiti dalla lungimiranza dei marittimi di Pizzo". Viene spontaneo chiedersi, perché, proprio tra la gente di mare di Pizzo e, non, in seno ad altri gruppi sociali, nacque l'esigenza previdenziale e quali furono i fattori che la favorirono. Per quanto riguarda il primo quesito occorre, innanzitutto, tenere presente le caratteristiche tipiche del mestiere del marittimo, sia esso pescatore o trasportatore di merci e persone, contrassegnato da una forte componente aleatoria (rischio di naufragio, pesca magra, pirateria), che determina di per sé un forte spirito di squadra nell'equipaggio, ragione per cui l'ammutinamento era ed è punito in modo particolarmente severo. Operando in un ambiente (il mare) che non è quello naturale dell'uomo (la terra), il marinaio sa di non poter contare sul fattore campo, ma di dover fare affidamento sulle forze proprie e quelle dei suoi compagni. Nel nostro dialetto, per esprimere tale concetto si dice "a mari non c'è v(g)utumari", vale a dire a mare non ci sono appigli a cui aggrapparsi in caso di bisogno. Domingo Prostamo, poi, ha fornito un assaggio del documento, che inizia con aria solenne " Ad laudem et gloriam Dei - Moi Padroni di Barche Arrais di Tonnare, Padroni di Sciabbache, di tartan elle, e tartane di pescare, Palancastri Minaite, Sardare Sciabbachelli, Battuglie, Cefalari ed ogn'altro ordigno di pescare, e Marinari di tutti li sudetti Ordigni, e noleggi …. ". Il documento si chiude con 183 sottoscrizioni, di cui 25 autografe e 158 segni di croce. E' seguita poi la proiezione d'immagini di quadri ed ex voto che si conservano nella Chiesa delle Anime del Purgatorio e di Maria SS.delle Grazie di Pizzo, quadri per grazia ricevuta custoditi nella sagrestia della Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo di Parghelia, veri gioielli di arte popolare, e, per ultimo, le foto della statua della Madonna del Carmine di Briatico, "fatta" nel 1883 a spese di Padron Domenico Prostamo, trisavolo del relatore, e suoi Marinai. Nel 1898, un altro membro della famiglia, Pasquale, acquista il trono ligneo, la cosiddetta vara, su cui è, da allora, portata processionalmente la Madonna.

(giu. 2009)

Calabria, cemento mangia-coste un abuso edilizio ogni 150 metri. La Regione: 5210 edifici illegali sul mare su 700 chilometri di costa. Spesso si tratta di opere di proprietà pubblica come interi pezzi di lungomare
(Giuseppe Baldessarro x Repubblica) Dai palazzi condominiali alle villette, dalle seconde case ai residence. Ed ancora: i villaggi turistici, i lidi e i camping, i palazzotti costruiti su aree demaniali. La Calabria non è solo terra di ecomostri. La Calabria "è tutta un ecomostro". Lo dice uno studio della Regione sulla cementificazione dei suoi 700 chilometri di spiagge. Documento che restituisce una fotografia impietosa dello scempio, con un abuso censito per ogni 100-150 metri di costa. I casi individuati dagli esperti dell'assessorato all'Urbanistica - coordinati dai docenti Renato Nicolini dell'Università Mediterranea e Osvaldo Pieroni dell'Unical- sono 5210.
Nella sola provincia di Cosenza sono stati rilevati 1156 abusi (il 22,19%), a Catanzaro 548 (il 10,52%), a Crotone 915 (il 17,56%), a Reggio 2093 (il 40,17%) e a Vibo 498 (il 9,56%). È anche stato possibile stabilire che, tra i casi individuati, 412 si trovano in aree per le quali il Piano d'Assetto Idrogeologico definisce "gravi condizioni di rischio idraulico". Per quanto riguarda i vincoli ambientali, "si riscontra che 54 casi individuati ricadono all'interno di Aree Marine Protette, 421 in Siti d'interesse comunitario e 130 nelle Zone a protezione speciale".
"Offese al territorio", vengono definite dal gruppo di lavoro che mette insieme docenti universitari, tecnici e giovani professionisti. E sono di tipo legale (ovvero legittimato dalla originaria inclusione nei Prg); di tipo legalizzato (cioè compreso in varianti e parzialmente sanato); e infine completamente illegale (in area demaniale, protetta e instabile). In certi casi si tratta, addirittura, di opere di proprietà pubblica come interi pezzi di lungomare. Ai fini dell'indagine sono state effettuate decine di migliaia di sopralluoghi, verifiche negli enti locali, agli uffici del catasto e del genio civile. Sono state realizzate schede dettagliate su "Costa Viola", "Costa dei Gelsomini", "Riviera dei Cedri" o "Area Grecanica". Nomi che evocano paradisi ambientali, ma che nei fatti sono segnate dalle ferite di decenni di incuria, di complicità, di connivenze. Documenti che rappresentano la sintesi delle speculazioni di imprenditori senza scrupoli, delle mafie del mattone e della cultura, diffusa, dell'illegalità "domestica".
Gli oltraggi sono presenti su spiagge e scogliere, non soltanto in contesti fortemente urbanizzati come Reggio Calabria, ma anche in zone di pregio e turisticamente note come l'area di Tropea, la costa di Scilla, la Locride, l'area di Soverato e, in particolare, l'area di Isola Capo Rizzuto e del Crotonese. Che, in larga parte, paradossalmente è vincolata come Riserva Marina Protetta ed area archeologica. In quest'ultima zona si addensa ben il 52% degli abusi illegali compresi in aree marine protette.

Continua

(giu. 2009)

I Maestri infioratori di Potenzoni in lizza al 'Concorso Nazionale Infiorate Artistiche' di Poggio Moiano



Un momento dell'ultima infiorata di Potenzoni

(Daniela Calzone, segretaria dell'Associazione 'Potenzoni in fiore') I Maestri infioratori di Potenzoni sono stati invitati e selezionati per partecipare al rinomato "Concorso Nazionale Infiorate Artistiche" che si terrà a Poggio Moiano, in provincia di Rieti, durante il prossimo fine settimana. Gli infioratori di Potenzoni, reduci dei recenti successi riscontrati a Pizzo Calabro, a Mileto e nella stessa Potenzoni, dove Domenica del Corpus Domini si è svolta la diciassettesima edizione dell'Infiorata, sono stati invitati a Poggio Moiano per eseguire un'opera dalle tematiche sacro-religiose e porteranno nella città laziale tutta la loro esperienza artistica, assieme a petali di gialla ginestra calabrese e di altri fiori raccolti nei campi della provincia di Vibo Valentia. Gli altri petali colorati necessari al completamento dell'opera verranno reperiti in loco. L'Infiorata di Poggio Moiano, con più di quarant'anni di esperienza alle spalle, circa dieci anni fa si è trasformata in una manifestazione nazionale che ha visto, già nella sua prima edizione, la partecipazione di dieci regioni italiane. Per la Calabria la scelta è caduta sul piccolo paese di Potenzoni, in provincia di Vibo Valentia. "P" come Potenzoni, "P" come Poggio Moiano, due piccoli paesi borgo che si incontrano in nome di una passione comune in un grande importante festival che vuole testimoniare passione, creatività, fantasia ma anche tanta operosità e fatica umana dei tanti Maestri Infioratori che utilizzano i fiori per realizzare forme di espressione artistica effimere ma sempre originali e affascinanti come tappeti naturali da ammirare per qualche ora o per qualche giorno, prima che le strade, i vicoli e le piazze ritornino alla loro funzione quotidiana di sempre.

Il sito dell'Infiorata di Potenzoni

(giu. 2009)

Autopsy set after Michael Jackson's sudden death



The King of Pop, Michael Jackson

(By Lynn Elber, Associated Press Writer) Michael Jackson, defined in equal parts as the world's greatest entertainer and perhaps its most enigmatic figure, was about to attempt one of the greatest comebacks of all time. Then his life was cut shockingly — and so far, mysteriously — short.
The 50-year-old musical superstar died Thursday, just as he was preparing for what would be a series of 50 concerts starting July 13 at London's famed 02 arena. Jackson had been spending hours and hours toiling with a team of dancers for a performance he and his fans hoped would restore his tarnished legacy to its proper place in pop.
An autopsy was planned for Friday, though results were not likely to be final until toxicology tests could be completed, a process that could take several days and sometimes weeks. However, if a cause can be determined by the autopsy, they will announce the results, said Los Angeles County Coroner Investigator Jerry McKibben.
Police said they were investigating, standard procedure in high-profile cases.
Jackson died at UCLA Medical Center after being stricken at his rented home in the posh Los Angeles neighborhood of Holmby Hills. Paramedics tried to resuscitate him at his home for nearly three-quarters of an hour, then rushed him to the hospital, where doctors continued to work on him.
"It is believed he suffered cardiac arrest in his home. However, the cause of his death is unknown until results of the autopsy are known," his brother Jermaine said.
Cardiac arrest is an abnormal heart rhythm that stops the heart from pumping blood to the body. It can occur after a heart attack or be caused by other heart problems.
Jackson's death brought a tragic end to a long, bizarre, sometimes farcical decline from his peak in the 1980s, when he was popular music's premier all-around performer, a uniter of black and white music who shattered the race barrier on MTV, dominated the charts and dazzled even more on stage.
His 1982 album "Thriller" — which included the blockbuster hits "Beat It," "Billie Jean" and "Thriller" — is the best-selling album of all time, with an estimated 50 million copies sold worldwide.
As word of his death spread, MTV switched its programming to play videos from Jackson's heyday. Radio stations began playing marathons of his hits. Hundreds of people gathered outside the hospital. In New York's Times Square, a low groan went up in the crowd when a screen flashed that Jackson had died, and people began relaying the news to friends by cell phone.
"No joke. King of Pop is no more. Wow," Michael Harris, 36, of New York City, read from a text message a friend had sent him. "It's like when Kennedy was assassinated. I will always remember being in Times Square when Michael Jackson died."
The public first knew him as a boy in the late 1960s, when he was the precocious, spinning lead singer of the Jackson 5, the singing group he formed with his four older brothers out of Gary, Ind. Among their No. 1 hits were "I Want You Back," "ABC" and "I'll Be There."
He was perhaps the most exciting performer of his generation, known for his backward-gliding moonwalk, his feverish, crotch-grabbing dance moves and his high-pitched singing, punctuated with squeals and titters. His single sequined glove, tight, military-style jacket and aviator sunglasses were trademarks, as was his ever-changing, surgically altered appearance.
"For Michael to be taken away from us so suddenly at such a young age, I just don't have the words," said Quincy Jones, who produced "Thriller." "He was the consummate entertainer and his contributions and legacy will be felt upon the world forever. I've lost my little brother today, and part of my soul has gone with him."
Jackson ranked alongside Elvis Presley and the Beatles as the biggest pop sensations of all time. He united two of music's biggest names when he was briefly married to Presley's daughter, Lisa Marie. Jackson's sudden death immediately evoked comparisons to that of Presley himself, who died at age 42 in 1977.
"I am so very sad and confused with every emotion possible," Lisa Marie Presley said in a statement. "I am heartbroken for his children who I know were everything to him and for his family. This is such a massive loss on so many levels, words fail me."
As years went by, Jackson became an increasingly freakish figure — a middle-aged man-child weirdly out of touch with grown-up life. His skin became lighter, his nose narrower, and he spoke in a breathy, girlish voice. He often wore a germ mask while traveling, kept a pet chimpanzee named Bubbles as one of his closest companions and surrounded himself with children at his Neverland ranch, a storybook playland filled with toys, rides and animals. The tabloids dubbed him "Wacko Jacko."
"It seemed to me that his internal essence was at war with the norms of the world. It's as if he was trying to defy gravity," said Michael Levine, a Hollywood publicist who represented Jackson in the early 1990s. He called Jackson a "disciple of P.T. Barnum" and said the star appeared fragile at the time but was "much more cunning and shrewd about the industry than anyone knew."
Jackson caused a furor in 2002 when he playfully dangled his infant son, Prince Michael II, over a hotel balcony in Berlin while a throng of fans watched from below.
In 2005, he was cleared of charges that he molested a 13-year-old cancer survivor at Neverland in 2003. He had been accused of plying the boy with alcohol and groping him, and of engaging in strange and inappropriate behavior with other children.
The case followed years of rumors about Jackson and young boys. In a TV documentary, he acknowledged sharing his bed with children, a practice he described as sweet and not at all sexual.
Despite the acquittal, the lurid allegations that came out in court took a fearsome toll on his career and image, and he fell into serious financial trouble.
Michael Joseph Jackson was born Aug. 29, 1958, in Gary. He was 4 years old when he began singing with his brothers — Marlon, Jermaine, Jackie and Tito — in the Jackson 5. After his early success with bubblegum soul, he struck out on his own, generating innovative, explosive, unstoppable music.
The album "Thriller" alone mixed the dark, serpentine bass and drums and synthesizer approach of "Billie Jean," the grinding Eddie Van Halen guitar solo on "Beat It," and the hiccups and falsettos on "Wanna Be Startin' Somethin'."
The peak may have come in 1983, when Motown celebrated its 25th anniversary with an all-star televised concert and Jackson moonwalked off with the show, joining his brothers for a medley of old hits and then leaving them behind with a pointing, crouching, high-kicking, splay-footed, crotch-grabbing run through "Billie Jean."
The audience stood and roared. Jackson raised his fist.
During production of a 1984 Pepsi commercial, Jackson's scalp sustains burns when an explosion sets his hair on fire.
He had strong follow-up albums with 1987's "Bad" and 1991's "Dangerous," but his career began to collapse in 1993 after he was accused of molesting a boy who often stayed at his home. The singer denied any wrongdoing, reached a settlement with the boy's family, reported to be $20 million, and criminal charges were never filed. Jackson's expressed anger over the allegations on the 1995 album "HIStory," which sold more than 2.4 million copies, but by then, the popularity of Jackson's music was clearly waning even as public fascination with his increasingly erratic behavior was growing. Jackson married Lisa Marie Presley in 1994, and they divorced in 1996. Later that year, Jackson married Deborah Rowe, a former nurse for his dermatologist. They had two children together: Michael Joseph Jackson Jr., known as Prince Michael, now 12; and Paris Michael Katherine Jackson, 11. Rowe filed for divorce in 1999. Jackson also had a third child, Prince Michael II. Now 7, Jackson said the boy nicknamed Blanket as a baby was his biological child born from a surrogate mother.
Billboard magazine editorial director Bill Werde said Jackson's star power was unmatched. "The world just lost the biggest pop star in history, no matter how you cut it," Werde said. "He's literally the king of pop."
Jackson's 13 No. 1 one hits on the Billboard charts put him behind only Presley, the Beatles and Mariah Carey, Werde said.
"He was on the eve of potentially redeeming his career a little bit," he said. "People might have started to think of him again in a different light."

The Official Michael Jackson Youtube Channel

(giu. 2009)



Buon Compleanno TropeaMagazine!

(S. Libertino) TropeaMagazine compie 10 anni! La 50^ Tornata di Maggio 2009 segna il decennale del mio bimensile. Dieci anni di ricerche di storia patria tropeana 'raccontata al popolo'. Affiancata, dopo appena tre anni di attività, dalla sezione 'TropeaNews', blog/diario/notiziario del territorio preminentemente di carattere culturale.
Non sta a me giudicare l'esito dell'iniziativa, ma dai contatti avuti e intercorsi con gli amici di TM durante il lungo decennio, posso dire che le cose sono andate abbastanza bene, perciò sono pienamente soddisfatto del mio lavoro e gratificato del sostegno dei collaboratori e dei compagni di avventura che si sono lasciati coinvolgere.
Durante questi lunghi anni di attività ho potuto trarre il pieno convincimento che il territorio di Tropea, oltre a essere, per le bellezze paesaggistiche, la colonna trainante del turismo calabrese, si sta rivelando sempre di più una enorme risorsa storica culturale d'eccellenza educativa, di studio e intellettuale, un patrimonio ricchissimo di tradizioni popolari uniche e di un universo sbalorditivo letterario, umanistico, filosofico, archeologico, scientifico, artistico, musicale, teatrale, cinematografico, verso il quale l'amministrazione locale non ha mai posto la dovuta attenzione e sul quale invece occorre investire ogni possibile energia. Lo hanno chiesto con insistenza e lo esiggono i tropeani, che hanno bisogno di essere presi per mano e aiutati ad appropriarsi della loro storia e a disporre - tanto per cominciare - di quei punti di aggregazione cittadina e di riferimento considerati 'essenziali' nel costume di ogni amministrazione comunale: una biblioteca aperta, ordinata ed efficiente, un campo sportivo accessibile, un cinematografo (negli anni sessanta/settanta ce n'erano 7), il sogno di uno spazio teatrale perchè i ragazzi possano realizzare finalmente i propri progetti, una palestra con un tetto ben saldo (in due mesi è caduto due volte)... Subito!
Voglio dedicare agli amici frequentatori del mio sito, ringraziandoli calorosamente della riconoscenza dimostratami in più occasioni, questa speciale Tornata che ripercorrendo le tappe più significative, vuole proporre una strenna di 28 lavori che hanno registrato tra studiosi, amatori di storia patria e gente comune (ed è questo il target che mi sta di più a cuore) i più ampi consensi. Grazie ancora!
Buon Compleanno TropeaMagazine!
Buona Lettura a Tutti!

www.tropeamagazine.it




Tropea. 'Affaccio Raf Vallone'. Teddy Reno con Mario Lorenzo, Presidente della Pro Loco


Un incontro cordiale con Teddy Reno all''Affaccio Raf Vallone'

(S. Libertino) Il solito crodino di mezzogiorno a Cafè de Paris. E' ora di mangiare. Raccolgo la mia roba, giornale, occhiali, telefono, e Mario mi fa: 'Vedi quel signore di spalle con giacca di pelle che sta andando verso l'affaccio, è Teddy Reno'. Ed io: 'Non è possibile perchè Teddy Reno ha una certa età e non può muoversi velocemente come quel signore'. 'Andiamo a vedere' fa lui. 'OK'.
Ci dirigiamo ad andatura sostenuta verso quell'uomo sempre di spalle in compagnia di due signore. E' già quasi arrivato alla ringhiera dell'affaccio. Mi avvicino e cerco di fissarlo nel viso ma Mario è più lesto a chiedergli 'Scusi, ma lei è Teddy Reno?' E quello risponde 'Sì'.
Ho le mani in tasca, mi è quindi facile e istintivo afferrare la macchina fotografica digitale, tirarla fuori e premere l'avvio per filmare un mostro sacro dello spettacolo.
22 film, 2 commedie musicali, 2 etichette discografiche a quei tempi create dal nulla, CGD e Galleria del Corso, cantante 'confidenziale' nel cuore della gente con decine di brani in hit parade, due festival di Sanremo '53 e '54 (secondo e terzo classificato), vincitore del Festival di Napoli 1959 con 'Sarrà chissà' di Murolo, conduttore di programmi televisivi e radiofonici, e poi una fruttuosa e intelligente attività di talent-scout, che dagli anni Cinquanta continua ancora oggi, producendo eccellenti esiti attraverso concorsi inventati da lui stesso, tra i quali il più famoso: la 'Festa degli sconosciuti' di Ariccia, nella cui prima edizione del 1962 conosce e lancia una ragazzina torinese di nome Rita Pavone, che alcuni anni dopo sposa suscitando un vero e proprio putiferio nazionale per la grande differenza d'età tra i due e perchè lui è già sposato con un figlio con Livia Protti, una studentessa milanese che aveva lui stesso presentato agli italiani nella sua trasmissione televisiva 'Canzoni al caminetto' nel 1955.

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Festa del Tre della Croce 2009. Il gioco della 'padea' (padella). Vince chi riesce a tirare via
con la bocca la moneta incollata al fondo di una padella affumicata
appesa ad un filo di ferro. Il concorrente nella foto è Gallista.



Intervista a Nicola Cricelli, Presidente dell'Associazione culturale 'I Tri da Cruci'

(S. Libertino) E' stata una Festa molto ricca quella de 'I Tri da Cruci' 2009, promossa e organizzata dalla neo e omonima Associazione di carattere storico culturale presieduta dall'imprenditore Nicola Cricelli. In sostanza, quasi tutti i componenti del Comitato delle passate edizioni che operava a fianco della Pro Loco, si sono costituiti qualche mese fa in Associazione, nella quale non figura alcun facente parte dell'Associazione Turistica tropeana. Uno strappo quindi dopo le polemiche e gli scontri avvenuti l'indomani della Festa dell'anno scorso tra il Presidente del Comitato e quello della Pro Loco.
Abbiamo chiesto a Nicola Cricelli, e ottenuto qualche ora prima dell'inizio della grande kermesse, di voler rilasciare al riguardo qualche dichiarazione, in particolare sulla costituzione 'a sorpresa' del nuovo sodalizio che da ora in poi promuoverà e organizzerà in proprio conto la Festa tropeana più antica e popolare con il patrocinio del Comune di Tropea e della Provincia di Vibo Valentia.
Quest'anno la Festa è stata, come dicevamo, 'molto ricca' anche se i canoni dello svolgimento tutto sommato non si sono allontanati da quelli delle scorse edizioni. Si è voluto arricchire la 'pausa musicale' prevista nel tardo pomeriggio con l'esibizione di una moltitudine di artisti, cantanti e ballerini, mentre durante la mattinata a piazza Veneto si è puntato su un affollato gruppo di artisti di strada che hanno fatto divertire i bambini.
La 'colombina' ha portato finalmente a compimento il suo volo, dopo vari tentativi andati a vuoto nelle passate edizioni, facendo presagire per quest'anno un futuro radioso per la città e gli abitanti di Tropea.
Si è sentita molto la mancanza di Enzo Taccone, instancabile organizzatore, presentatore e mattatore delle scorse edizioni.

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Tolentino. Incontro di studi 'Per il Parco Storico
delle Battaglie di Tolentino e Castelfidardo'

(S. L.) L'Associazione Tolentino 815 ha organizzato il 2 maggio un incontro di studi "PER IL PARCO STORICO DELLE BATTAGLIE DI TOLENTINO E CASTELFIDARDO", per ricordare l'anniversario della Battaglia di Tolentino; programma ridotto al minimo della quattordicesima edizione della Rievocazione Storica "Tolentino 815", a causa difficoltà di programmazione e di bilancio.
Da Tolentino a Castelfidardo (1815-1860) i 45 anni del passaggio dallo Stato preunitario all'unità d'Italia: questa è la motivazione per la creazione del Parco Storico Regionale delle Battaglie di Tolentino e Castelfidardo, le due battaglie che nelle Marche segnano l'inizio e la conclusione del sogno risorgimentale per un'Italia unita dalla Sicilia alle Alpi; oltre alla conservazione del tipico paesaggio agrario marchigiano, la tutela ed il restauro del patrimonio architettonico e la loro valorizzazione, allo scopo di promozione culturale e turistica.
I motivi che legano i fatti storici, militari e politici delle due battaglie sono stati illustrati dal generale Massimo Coltrinari, storico e ricercatore. Paolo Scisciani presidente dell'Associazione Tolentino 815 ed Eugenio Paoloni presidente della Fondazione Ferretti di Castelfidardo, hanno descritto il progetto di unificazione delle due Proposte di legge regionale, presentate da Francesco Comi vice presidente del Consiglio Regionale e Francesco Massi, consigliere regionale.
Si tratta dell'ultimo atto in ordine di tempo, dopo le numerosissime attività iniziate con il centenario del risorgimento nelle Marche nel 1960, riprese poi nel 1978 in un susseguirsi di momenti, svolte singolarmente nelle due realtà di Tolentino e Castelfidardo (convegni, mostre, ricerche, Tolentino 815, Costumi del Dipartimento del Musone, Museo del Risorgimento, Monumento Nazionale ai Vittoriosi); entrambi hanno coinvolto le Istituzioni pubbliche e private, le università, la popolazione, il mondo della scuola e dell'economia.
Francesco Comi ha ribadito il passo legislativo decisivo per la creazione del Parco, con l'auspicio che venga favorevolmente accolto dal Consiglio regionale, dalle Provincie di Ancona e Macerata ed dai comuni interessati all'area del parco.
Hanno partecipano il Presidente della Comunità Montana Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti, e del STL Monti Sibillini Terre di Parchi e di Incanti, Piegiuseppe Vissani, ed i Sindaci dei Comuni coinvolti, Luciano Ruffini di Tolentino, Adriano Marucci di Serrapetrona, Daniele Piatti di Loro Piceno e Fabio Sileoni per Petriolo; oltre a Massimo Seri assessore alla cultura di Tolentino.
Gli altri comuni interessati sono Macerata, Pollenza, Colmurano, Urbisaglia, Belforte del Chienti, San Ginesio, Corridonia, Ripe SanGinesio e Morrovalle, per l'area della battaglia di Tolentino.
Mentre per l'area della battaglia di Castelfidardo, la Provincia di Ancona, i comuni di Castelfidardo, Loreto, Porto Recanati, Recanati, Camerano, Numana, Sirolo, Ancona e il Parco regionale del Conero.
L'obiettivo è di unirsi per la salvaguardia e la gestione del patrimonio storico, architettonico, monumentale e paesaggistico legato alle due battaglie in un grande contenitore culturale ed istituzionale, garantendo sufficienti risorse e sinergie d'intenti per tramandare alle future generazioni la memoria storica, i cimeli ed il paesaggio che contribuirono all?unità nazionale. Altresì si sta creando una rete culturale ed associativa che coinvolge studiosi, università, scuole, associazioni, fondazioni, enti pubblici e privati, che permetta le maggiori valenze organizzative nella gestione del Parco Storico Regionale delle Battaglie di Tolentino e Castelfidardo.
Due battaglie per indicare a tutti noi ed a chi verrà dopo di noi, la strada per nuove opportunità economiche, culturali ed il mantenimento di quei valori che ci hanno dato il nostro presente da tramandare alle future generazioni.

www.tolentino815.it




Teodoro Brenson (1893-1959). Tropea - Schizzo tratto dal Volume "Visioni di Calabria", 1929.


Fedor Brenson

(Patrizia Deotto e Raffaella Vassena) Avviato allo studio dell’arte nelle scuole di Riga, Pietrogrado e Mosca, Brenson arriva in Italia nel 1924 e si stabilisce a Roma, dove entra a far parte del Gruppo Romano Incisori Artisti e prende contatti con altri russi, tra cui Vjaceslav Ivanov e Maksim Gor’kij. La fama di Brenson giunge presto a Milano. Qui, nel gennaio 1927, presso la Galleria Pesaro, si tiene la sua prima mostra personale; il suo talento viene celebrato da Pavel Muratov nell’introduzione al catalogo.
Durante la sua permanenza in Italia, Brenson dipinge numerosi paesaggi italiani: tra questi, Roma, Firenze, Napoli, Venezia ed alcune località della Calabria, che vengono poi riunite in un volume edito da Vallecchi nel 1929.
Nel 1931 Brenson è già residente a Parigi, ma mantiene saldi i contatti con il mondo artistico italiano: nell’archivio di Pietro Maria Bardi, storico proprietario dell’omonima galleria milanese e dal 1929 direttore della Galleria di Roma, è conservata una lettera del 14 marzo 1931 da Parigi, nella quale Brenson riferisce di aver parlato a Monsieur Louis Godefroy, proprietario di una galleria di bianco e nero a Parigi, a proposito di un’esposizione di incisori contemporanei che lui e Bardi progettavano di organizzare a Parigi. Nel novembre dello stesso anno, presso la Galleria Milano di Milano Brenson partecipa ad una mostra collettiva intitolata Peintres Graveurs contemporaines e dedicata ai maestri francesi del bianco e nero. È invece dell’aprile 1933 una mostra personale, allestita presso la Galleria Tre Arti di Milano. Traendo spunto da questa mostra, Vincenzo Bucci coglie l’occasione per tracciare sul "Corriere della Sera" un bel ritratto di Brenson e del suo amore per l’Italia:
Prima di darsi all’incisione e alla pittura, Brenson studiò architettura, e dell’architetto è rimasta qualche traccia nel vedutista, amante delle belle prospettive. In Italia venne, com’egli ha detto, a cercare "la forma": grandi linee e grandi masse, in una classica luce senza nebbia, per le esigenze di un’arte plastica e costruttiva. E preso nel fascino di Roma, […] cominciò col ritrarre, in due gruppi d’acqueforti, prima i ruderi solenni del Ponte Rotto, delle Terme di Caracalla, del Palatino, poi la cupola, il colonnato, l’architettonica maestà di San Pietro. Il suo amore dell’Italia crebbe coi viaggi. Pellegrino appassionato, visitò la Puglia riportandone le punte secche che illustrano Trani, il Volture, Castel del Monte: dell’Umbria fermò a sanguina alcuni aspetti d’Assisi; e fino dal treno la sua passione d’annotatore si sfogò a cogliere di volo tra Firenze e Bologna, in rapidi disegni, i profili caratteristici dell’Appennino pistoiese. Anche l’intensa vita operosa del porto di Genova, e Genova stessa con le sue prospettive tutte sorprese, spazzatura, dislivelli, gli diedero qualche bello spunto, e nel ’27, da un attento pellegrinaggio in Calabria riportò cinquanta disegni, che furono raccolti in volume e lodati pel modo come v’era resa e sentita la grandiosità del paesaggio calabrese (V. Bucci, Notizie d'arte, «Corriere della Sera», 25 aprile 1933).
Dal 1941 Brenson risiede con la moglie Vera e il figlio Michael negli Stati Uniti, dove è protagonista di numerose mostre. È professore di arte in diversi colleges della costa Est degli Stati Uniti.

Continua



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Calabria: città e bellezze a portata di mouse con Paginegialle.it

(S. L.) Capo Rizzuto, Crotone, Diamante, Gioia Tauro, Paola, Nicotera, San Ferdinando e Tropea sono le nuove località della Calabria che si possono visitare in modalità “Strada” tramite il servizio online offerto da SEAT Pagine Gialle. Si tratta di un’innovativa piattaforma per la ricerca visuale che permette di geolocalizzare le informazioni su persone, aziende ed esercizi commerciali attraverso mappe e ortofoto ad alta risoluzione. In altre parole, su Paginegialle.it gli utenti possono esplorare una città seguendo una serie di itinerari fotografici realizzati ad altezza d’uomo, che consentono di percorrere virtualmente le vie, le piazze e i luoghi di maggior interesse passeggiando tra i monumenti più belli o curiosando tra i negozi per il prossimo giro di shopping.
«L’ampliamento del servizio disponibile su PagineGialle.it conferma il nostro impegno a migliorare costantemente l’esperienza degli utenti online, che oggi possono disporre di contenuti sempre aggiornati e ricchi di dettagli per esplorare il territorio in modo efficace e divertente», ha commentato Francesco Lancellotti, Direttore Vendite Area Sud di SEAT Pagine Gialle. «La validità di PagineGialle.it, inoltre, è sempre più riconosciuta dalle numerose aziende e dagli enti pubblici della Calabria che hanno aderito al progetto utilizzando la piattaforma quale strumento di promozione innovativo».

Le ricerche più frequenti su Tropea in Pagine Gialle.it






Il terremoto dell’8 settembre 1905 in Calabria

(S. L.) Erano le 2.45 della notte tra il 7 e l’8 settembre 1905 quando l’ennesimo terremoto sconvolse parte della Calabria, seminando morte e distruzione.
I circondari di Monteleone e di Nicastro furono le aree più colpite dal sisma il cui effetto distruttivo si estese a due lunghe fasce delle province di Cosenza e Reggio Calabria. Secondo i dati dell’inchiesta parlamentare sulle condizioni dei contadini nelle province meridionali e nella Sicilia del 1908, le vittime del terremoto furono 557 e 2615 feriti.
Furono distrutti o gravemente danneggiati 326 comuni con un totale di 753 centri abitati: 135 Comuni in provincia di Catanzaro con 6186 case crollate o gravemente danneggiate, 107 Comuni in provincia di Cosenza con 1000 case crollate o gravemente danneggiate, 84 Comuni in provincia di Reggio Calabria con 1034 case crollate o gravemente danneggiate
Quasi totalmente distrutti furono:
Zammarò 70 morti;
Parghelia 62 morti
Piscopio 60 morti
Stefanaconi 65 morti
San Leo di Briatico 24 morti;
Aiello 23 morti
Martirano 16 morti
Rione Forgiari di Monteleone 6 morti
Gravemente colpiti furono anche Tropea, Pizzo, Mileto, Zungri, Cessaniti, Sant’Onofrio, Triparni, San Costantino. Piscopio,
“Monteleone è come la capitale di un paese di desolazione” scriveva l’inviato del giornale la Tribuna Olindo Malagodi. L’Illustrazione Italiana del 24 settembre 1905 pubblicava una lettera di un superstite che scriveva ad un parente:“ svegliati improvvisamente quasi da uno scroscio simultaneo di mille fulmini, balziamo dal letto o meglio ancora siamo gettati giù dal letto da scosse orribilmente ponderose. I muri bilmente ponderose. I muri vacillano, il soffitto spaccato e aperto manda giù un nembo di calcinacci e tegole; la lampada che tenevamo accesa va in frantumi e allora si fa un buio profondo, sinistro, orribile. Ma il terremoto non cessa …… Siamo all’aperto: siamo in salvo. Mal coperti, inebetiti dal dolore, ci contiamo. Siamo tutti …… Ci abbracciamo lungamente, poiché ci pare impossibile di essere ancora vivi, fra tanta desolazione, in mezzo alle grida angosciate dei poveri feriti e di quelli che cercano fiocamente aiuto sotto le rovine.“
IN CALABRIA SI MUORE di Luigi Barzini del Corriere della Sera: “Non attendetevi un racconto ordinato di quanto ho visto nel rapido giro di quanto ho visto nel rapido giro della regione devastata e neppure una cronaca del tremendo cataclisma. E’ cronaca del tremendo cataclisma. E’ troppo vasto il quadro dell’orrore e ho qualcosa di più urgente da dirvi.Nella emozione, nella concitazione di quest’ora, non posso che gettarvi un quest’ora, non posso che gettarvi un grido di aiuto; più tardi saprete in grido di aiuto; più tardi saprete in dettaglio quanto avvenne di dettaglio quanto avvenne di spaventoso, saprete le stragi che la spaventoso, saprete le stragi che la terra ha commesso, le infamie di terra ha commesso, le infamie di questa terra che pur gli uomini questa terra che pur gli uomini chiamano madre. Adesso sappiate ciò che avviene mentre telegrafo.
Qui intorno si muore di fame e di sete: i soccorsi per quanto alacremente i soccorsi per quanto alacremente portati, non bastano, manca il pane ai sani, la carne ai feriti, manca l’acqua, manca il ricovero ai morenti. Intorno ai paesi una lugubre folla dolente si ai paesi una lugubre folla dolente si accascia; vi sono ventimila persone che perderono tutto, non hanno neppure i recipienti per andare alle lontane fonti per attingervi; sono silenziose per attingervi; sono silenziose moltitudini che non possono staccarsi dalle rovine delle loro case, dove i cari morirono e che, stordite, aspettano morirono e che, stordite, aspettano senza forza quegli aiuti che non senza forza quegli aiuti che non arrivano mai. In alcuni luoghi, come Monteleone, In alcuni luoghi, come Monteleone, poche case crollarono; ma negli poche case crollarono; ma negli abitanti v’è ora il terrore della casa.“.

Dal portale della Croce Rossa - Centro Formazione CRI "Emilia Rossi" di Alessandria una breve ma toccante presentazione sul terremoto in Calabria nel Monteleonese, con immagini inedite dei mezzi di allora della Croce Rossa e dei centri colpiti dal sisma del 1905.

Il Terremoto del 1905 nel Monteleonese (9 MB in pdf)




Le foto del salvataggio della piccola Maria Antonietta Colace


La scena del salvataggio a Parghelia, durante i soccorsi del terremoto del 1905,
della piccola Maria Antonietta Colace dopo quasi 100 ore di seppellimento,
sarebbe stata ripresa dal vivo da un videomaker dell'epoca!

(S. L.) Se lo chiedono Armando Giuffrida e M. Tereasa Antolin, massimi esperti degli albori del cinematografo, nel loro blog 'in penombra', che ricostruisce con amore e competenza vicende, personaggi e film del cinema muto italiano attraverso documenti d'epoca.

"Secondo il volume di Aldo Bernardini (Il cinema muto italiano – I film “dal vero” 1895-1914), i film di produzione italiana sul terremoto del 1905 sono due: Il terremoto in Calabria (Alberini & Santoni), e Vedute ed episodi del terremoto in Calabria (Arturo Ambrosio).
Il primo venne presentato al Cinema Moderno di Roma dal 29 settembre 1905, con spettacoli a beneficio dei terremotati; l’8 ottobre si annunciava l’ultima speciale proiezione della pellicola, “per soddisfare il desiderio di molti operai che, per essere occupati nei giorni feriali, non hanno potuto vederle”. Bernardini aggiunge che “filmati sul terremoto, girati da altre Case, erano però stati presentati a Roma fin dal 2 settembre”, cosa abbastanza improbabile tenendo conto delle date.
Il Bollettino n. 2 dell’Alberini & Santoni presenta il film come una serie di episodi ripresi dal vero sui luoghi del disastro, riprese cinematografiche delle rovine di S. Onofrio, Mileto, Calabrò, Monteleone, Zammarò, Piscopio, ecc: “opera di nostro inviato speciale – danno una esatta idea dei luoghi maggiormente colpiti dall’immane sventura e perciò costituiscono un documento di vero e grande interesse”. Già, ma chi era questo “inviato speciale”?
Una delle scene più emozionanti, a giudicare dalle recensioni sulla stampa, è il salvataggio della bambina Maria Antonia Colace, opera del tenente del genio Ing. Tricomi, dopo oltre 96 ore di seppellimento sotto le macerie.
Questa scena, secondo il catalogo Gaumont gennaio 1906, compare anche nella serie “dal vero” Tremblement de terre en Italie, lunghezza 172 metri, riprese di Arturo Ambrosio.
Si tratta delle stesse riprese? O meglio, l’inviato speciale della ditta Alberini e Santoni è l’operatore di Arturo Ambrosio sono la stessa persona, e cioè Roberto Omegna?"

Il salvataggio, durante i soccorsi del terribile terremoto del 1905 a Parghelia, della piccola Colace, sicuramente la scena più drammatica di grande impatto emozionale, è stato diffuso attraverso fotografie e i disegni di Beltrame nella 'Domenica del Corriere' e nelle riviste illustrate di tutto il mondo.
Si sta accendendo ora la speranza di poter vedere in diretta quella stessa scena al cinematografo!...

Il terremoto in Calabria 1905 (dall portale 'inpenombra.com')

Il miracoloso salvataggio di Maria Antonietta Colace (da 'TropeaMagazine')




Francesco Mottola (Tropea 1874 - Monza 1949)


Morgari Oddino, 'Francesco Mottola, Il medico socialista di Tropea'
di Giuseppe Manfrin (da 'Avanti della Domenica' - anno 4 - numero 36 - 7 ottobre 2001)

(ilsocialista.com) L’on. Oddino Morgari, che era un buon conoscitore degli uomini per la sua ricca esperienza di aver girato in lungo e largo il mondo, ebbe notizia nel 1905 dell’opera del dott. Francesco Mottola, medico chirurgo di Tropea (Cz), a Parghelia che era stata devastata dal terremoto. Questo giovane medico, febbricitante, lasciò in mezzo alla strada la famiglia per organizzare una squadra di soccorso, salvando centinaia di vite tra le macerie. Fu in quella occasione che il deputato Morgari dedicò l’articolo di fondo, nel suo "Sempre Avanti!" di Torino, all’opera filantropica e generosa del giovane medico di Tropea. Francesco Mottola (nella foto) nacque a Tropea nel 1874. A Napoli per gli studi di medicina, maturò le sue esperienze e abbracciò la fede socialista. Notevole fu la sua attività di giornalista e fu anche uno dei principali organizzatori della gioventù universitaria. Nel 1898, il ventiquattrenne studente Mottola, assieme ad altri compagni di fede, durante le dure repressioni del Ministero Pelloux, venne inviato al confino e dopo qualche mese prosciolto. Mottola poté tornare all’Università di Napoli, dove, nel 1901 conseguì la laurea in medicina e chirurgia. Il giovane medico fissò la sua residenza nel paese natio: Tropea.
Nell’agosto del 1901 fondò il giornale quindicinale "La Calabria del popolo". In questo giornale si svolse l’azione più squisitamente politica di Francesco Mottola. Di questa pubblicazione fu scritto che fu un "grido di guerra" quasi inascoltato, perché echeggiante in una provincia ancora asservita al signorotto e al prete, ma sincero, pervaso di pietà, lucido di fede. Francesco Mottola esercitò la sua professione come apostolato, basta ricordarlo a Parghelia nel 1905. Ma egli ripeté l’esperienza col terremoto del 1908 a Palmi. Più tardi, quando scoppiò il colera a Catanzaro, egli comunicò al prefetto la propria disponibilità per la sua opera di sanitario.
Notevole fu il suo impegno nella lotta contro la tubercolosi. Su questo argomento pubblicò importanti monografie che richiamarono l’attenzione delle riviste medico-specialistiche d’Italia. Fu autore del famoso ed apprezzato manuale Hoepli "Come si vince la tisi" con la prefazione del sen. De Giovanni. Tropea, in quegli anni, ebbe il triste primato d’essere fra le località ove si registrò uno dei più alti tassi di incidenza di Tbc. Altri studi impegnarono il Mottola su una rarissima malattia: la leismaniosi.

Continua...




'Nude sì, ma solo se belle'. Un vecchio ritaglio di giornale

(Domenico Calabrò per Il Messaggero/7/6/1982) E' proprio il caso di dire che quest'estate a Tropea se ne vedranno delle belle. Di donne nude, s'intende! 'Divieto di balneazione nudi sulle spiagge di Tropea. Viene fatta eccezione per un bel nudo di donna, possibilmente giovane, in grado di esaltare la bellezza e la femminilità del corpo'. Questo il testo di un articolo del nuovo regolamento di polizia urbana in fase di deliberazione dal Consiglio comunale, maggioranza democristiana.
La singolare proposta, ha provocato molte polemiche e sicuramente corre il serio rischio di inciampare nella matita rossa degli organismi regionali di controllo. La decisione, per ora, anche se se ne riparlerà stasera nel corso del Consiglio comunale, ha raccolto le critiche della minoranza al Comune, ma si è trattato di rilievi di natura prettamente politica: 'bisognava pensare ai problemi più seri prima', viene obiettato. Neanche l'opposizione, quindi, è entrata nel merito della proposta della giunta. In pratica, è stata accettata, anche se non condivisa.
Tropea è la punta di dimante dell'incantevole zona, in provincia di Catanzaro, del triangolo Nicotera-Vibo. Ha avuto il suo splendore negli anni passati. Qui l'estate inizia a Pasqua per finire a settembre inoltrato. E' la zona dove ormai da diversi anni il turismo è in continua crescita. L'anno scorso sono state centomila le presenze. Una cittadina dove d'estate riaffiorano i problemi dovuti alla carente organizzazzione degli organi preposti. Se la proposta dei giorni scorsi del Consiglio comunale dovesse passare, il dilemma più 'inquietante' da risolvere, in ossequio alla decisione comunale, sarebbe questo: a chi spetta stabilire qual è il bel nudo di donna, possibilmente giovane, in grado di esaltare la bellezza e la femminilità del corpo? Ci sarà un'apposita commissione formata, magari, tra gli altri, dal sindaco che per il periodo estivo chiuderà a doppia mandata le pratiche comunali e nel suo ufficio riceverà i centomila turisti che affollano la zona?
Ma c'è di più: la delibera cozza, discriminando, oltre che le nudiste - che devono essere necessariamente belle - il movimento maschile dei nudisti. Perchè non è stata estesa la possibilità che anche un nudo maschile bello possa essere mostrato sulla spiaggia di Tropea? La spaccatura è evidente ed è chiaro che le proteste ci saranno anche da parte dei rappresentanti del sesso 'forte', mai come ora emarginati. Accetteranno le donne meno fortunate, quelle cioè poco dotate, un simile divieto? La 'trovata' del sindaco e dei suoi collaboratori viene considerata da molti abitanti di Tropea un'autentica... trovata pubblicitaria. Come dire, nel bene e nel male, l'importante è che se ne parli.

Allora, a Tropea si spoglieranno solo le belle? Lo chiediamo al sindaco, l'avvocato Giuseppe Romano.
'E' tutto in fase di elaborazione... il consiglio comunale sta esaminando il nuovo regolamento di polizia urbana, quindi ci siamo prospettati il problema di una regolamentazione del nudismo'.
Già, come si fa a regolamentare il nudo?
'Vede, già in passato ci sono stati problemi, rimostranze; c'erano turisti che si spogliavano in luoghi appartati, sono partite denunce. Ora, vogliamo dare una risposta ai cittadini'.
Insomma, è vero che avete approvato una delibera che vieta il nudismo sulle spiagge di Tropea, 'fatta eccezione per un bel nudo di donna, possibilmente giovane, in grado di esaltare la bellezza e la femminilità del corpo'?
'In consiglio comunale, abbiamo discusso del problema nel suo complesso; secondo noi, il corpo nudo non deve dare fastidio, non deve costituire una deturpazione. Ecco, ci siamo ispirati all'ideale classico, all'ideale greco. Quella frase è stata detta effettivamente da un assessore (adesso mi sfugge il nome), e tutti ci siamo trovati d'accordo. Comunque, la discussione sta continuando, in questi giorni, su tutta la questione'.
C'è o non c'è quell'articolo?
'E' un articolo del regolamento... in passato ci sono stati processi che, per la verità, riguardavano più l'uomo che la donna (il più delle volte, il nudo può essere indecente, specialmente il nudo maschile). Noi vogliamo individuare delle aree, per andare verso la soluzione del problema...'.
E il pretore, che dice?
'Ah, in passato, ogni qualvolta c'era una denuncia, condannava'.
Chi fa il naturista?
'E' un fatto molto diffuso su tutte le spiagge, per questo vogliamo creare una regolamentazione. A Capo Rizzuto c'è uno spazio apposito'.
E voi li farete? Vicino all'abitato di Tropea?
'Certamente no. Ecco, il nudo dev'essere una possibilità da offrire a determinati settori di turismo straniero.'
Perchè, gli italiani non si spogliano?
'Forse qualcuno... ma il nudismo è un fatto che riguarda prevalentemente gli stranieri'.
Lei è sposato, ha figli?
'No'.
Comunque, se avesse una figlia naturista, sarebbe d'accordo con lei?
'No. Il nudo è un discorso difficile... può dare fastidio'.

Interrogazione Parlamentare 3-06304 dell'8 giugno 1982



Antica immaginetta tropeana di Santa Domenica



Santa Domenica è su Facebook !

(S. Libertino) Sulla Rete, non si parla d'altro, il social network più comunicativo del momento è Facebook. Lo hanno scoperto politici, esponenti dello spettacolo, dello sport, giornalisti, religiosi, professionisti, maghi, imbonitori e ora sono lì a vendere la loro merce e a contare e ricontare a fine giornata il numero di accessi nelle loro pagine dei fans e dei sempre più numerosi naviganti che stazionano davanti alla loro vetrina e con i quali si intrattengono per affari o divertinento o semplicemente per allargare le fruttuose conoscenze interpersonali. Con Facebook i tempi e il mondo stanno decisamente cambiando. Il Villaggio si fa sempre più globale. Non ha importanza se in peggio o in meglio. E neanche importa se il profilo dei soggetti appartiene a gatti, a criceti o a persone che storpiano volutamente la data di nascita o addirittura che non sono in vita. L'importante è seguire la 'tendenza' del momento.
Ma cosa ci fa Domenica di Tropea su Facebook? L'hanno ammazzata nel 301! E il profilo? Quello vero? Una ragazzina di diciotto anni che difende fino all'estremo la verginità e i valori della ricchezza della grazia del Signore, a cui si è votata. Per il giovane nobile e ricco, che la chiede in sposa, non c'è verso. Domenica ha giurato fedeltà al Galileo morto in Croce per la redenzione degli uomini. Non potrà essere sua ma dovrà morire. Vibrante d'odio il giovane diventa delatore e denuncia Domenica come cristiana al proconsole di Calabria il quale ne informa subito Diocleziano. E fu così che la verginità fece una martire. Incatenata, calpestata, flagellata a morte è davanti a Massimiano rabbioso. Ma subito dopo il suo corpo non presenta alcun livido. La ragazzina non si dispera, non implora, sembra anzi più forte di prima. Cambiano i carnefici, le torture ma lei è sempre in piedi. Questa volta è consegnata a Ilariano, uomo brutale. Adorare gli dei o morire. 'Il mio pensiero - dice Domenica - tu lo conosci, sai anche la forza delle mie decisioni...'. Si dia inizio allora allo strazio del corpo della colpevole. I ferri infuocati. Gli occhi di Domenica cercano sempre il cielo. Le piaghe guariscono immediatamente. Il popolo è incredulo. La statua di Giove va in frantumi. La folla simpatizza per la giovane, che viene trascinata nel fuoco al centro della piazza. Quando la legna si è consumata, viene fuori intatta. Il persecutore di turno è ora Apollonio che la mette di fronte a cinque lupi affamati che lambiscono i calzari e cercano le carezze della sua mano. E poi ai feroci leoni che agitano la coda festosamente e le lambiscono le mani. Da questo momento il popolo è con lei e con il suo Dio. Apollonio l'affida al flagello della ruota che le massacra il corpo e si rompe in cento pezzi che volano verso soldati, folla e governatore. 'Al sorgere del sole, muoia di spada!'. Il carnefice è pronto. Lei prega, perdonando loro perchè non sanno quello che fanno. E' pronta. La testa mozzata cade a terra. Uno stuolo di Angeli si avvicina al corpo, lo alza in volo trasportandolo verso la città natale.
Questo è il profilo di Domenica. Ma allora perchè su Facebook? Lo chiediamo a Enzo Mafale di Mandanici (Messina) responsabile di questa iniziativa.
"Sono molto devoto a Santa Domenica Vergine e Martire di Tropea, patrona ufficiale della mia città. Ho avuto questa idea per far conoscere Santa Domenica a tutti quelli che ne abbiano voglia. Ho già inserito nelle pagine il materiale in mio possesso, imagini, documenti, invitando i miei amici a inserirsi tra i 'fans' della Santa. La cosa sta funzionando. E' patrona di Mandanici dal 1700, quando una sua reliquia ci venne donata dall'allora Vesovo di Tropea Mons. Gennaro Guglielmini. Nel territorio, secondo alcune fonti, il culto esisteva prima di quella data. La festa si svolge il 6 luglio, ma i festeggiamenti solenni si rimandano alla seconda domenica di agosto. La scorsa estate abbiamo ospitato le reliquie provenienti da Vizzini. Su Santa Domenica nel 2003, anno in cui ricorreva il 1700° anniversario del martirio, abbiamo scritto e rappresentato un dramma sacro.
Nel tempo, abbiamo organizzato vari viaggi a Tropea, l'ultimo risale ad ottobre scorso, andando sempre incontro a delusioni perchè nella città natale non esiste più traccia del culto di Santa Domenica, quasi dimenticata, ormai rimpiazzato da quello della Madonna di Romania... Che peccato!
Tutto ciò che riguarda la Santa (statue, dipinti...) si trova in stato di totale abbandono, come se questa invitta eroina di Cristo non fosse mai esistita in quei luoghi...
Qualche notizia quanto meno più soddisfacente l'abbiamo appresa invece nell'adiacente villaggio di Santa Domenica di Ricadi, sia pure nell'amorevole accoglienza del parroco di lì, don Carmelo Furchì, ma non disperiamo mai di venire in quei luoghi che ci legano spiritualmente, alla ricerca delle nostre radici..".
E' vero quello che dice l'amico Enzo Mafale. A Tropea il culto è scomparso da tempo. Santa Domenica era patrona della città e della Diocesi di Tropea. La statua, venerata da secoli, è al museo diocesano, e per vederla occorre pagare il biglietto d'ingresso. E' da più di venti anni che non si svolge la processione. Mentre un paio di anni fa la stessa statua è volata in Brasile su richiesta del Cardinale Hummes e l'anno scorso ha partecipato a Cosenza ad una mostra dedicata agli argenti religiosi calabresi.
Ed è per questo che diventa ancora più significativa l'iniziativa di Enzo Mafale, che non è tropeano ma sente il bisogno, ponendovi la dovuta attenzione, di ricongiungersi, appena possibile, a Tropea 'alla ricerca - dice lui - delle nostre radici'.
Intanto, per fortuna, la gente continua a chiamarsi Domenica/o, Mimma/o, Mica/o, Micuccia/o, Minica, Mimì... in tutto il mondo, in Europa, nelle Americhe, in Grecia, in Medio Oriente, in Australia... e il culto della Santa tropeana continua ad essere vivo e praticato fuori dalla città natale, a Caraffa, Monreale, Messina Città, Messina Faro, Adrano, Longobardi, Tremestieri, Mandanici, Pronotaro, Taormina, Vizzini, Piazza Armerina, Castro Reale, Novara di Sicilia, Rometta, Centuripe, Santa Maria della Vittoria, Scorrano, Fiumefreddo, Santa Domenica di Ricadi, Gasponi......
E ora si spiega il motivo, e ne ha ben donde Santa Domenica, a prendersi la rivincita e approdare su Facebook. Quì almeno è più visibile.
Grazie Enzo, a nome dei Tropeani!
Viva Santa Duminica!

Continua... (filmato anni Settanta della processione di S. Domenica a Tropea)

Santa Domenica su facebook

Antichi documenti su S. Domenica (Ciriaca) V. e M. di D. Taccone Gallucci

La Festa centenaria di Santa Domenica di Domenico Taccone Gallucci

Il Villaggio di Ciaramiti e un'incursione barbaresca di D. Taccone Gallucci

Antonio Barone, promoter turistico della città di Tropea di Salvatore Libertino


Antonio EuticchioLe dimissioni di Antonio Euticchio

(S. Libertino) Con nota inviata al segretario regionale del Pd Marco Minniti e al Governatore della Calabria, Agazio Loiero, Antonio Euticchio ha annunciato le dimissioni da sindaco di Tropea, motivando tale decisione nel comportamento ostruzionistico in seno alla compagine di maggioranza di alcuni consiglieri che da diverse settimane hanno ostentato una voluta e metodica astensione dai lavori consiliari, impedendo di fatto il corretto funzionamento della gestione amministrativa della cosa pubblica.
Secondo l'analisi attenta di Euticchio 'Il Pd vibonese non riesce a trovare una reale e seria unità nel proporre alle comunità amministrate una convincente proposta politica. Troppe fazioni, troppe divergenze, troppi contrasti ingiustificati, troppi capi corrente condizionano pesantemente la vita amministrativa dei comuni'.
Antonio Euticchio, eletto nel 2006 con oltre duemila preferenze, dopo aver tracciato nella nota l'ormai concluso percorso politico, si commiata da primo cittadino dimissionario annotando: 'Essere sindaco della propria città è un ruolo esaltante, di cui vado orgoglioso. La Casa comunale è stata sicuramente la casa di tutti, indipendentemente dal colore politico e dall’appartenenza. Grazie di cuore a tutti i cittadini onesti di Tropea per il loro sostegno. Ribadisco fin d’ora a quanti credono nei valori della legalità, dell’accoglienza, della solidarietà, dell’amicizia e della democrazia che avremo modo d’incontrarci per proseguire il percorso iniziato insieme nell’interesse della città'.
La verità, senza neppure entrare negli aspetti politici o operativi dell'avventura di Euticchio e della sua giunta, è che l'appartenenza dei componenti (lista civica) ha pendolato dentro un'area allargata - sicuramente insalubre, visti i risultati conseguiti - di destra, di centro e di sinistra. E' anche vero che i problemi si sono evidenziati all'indomani della nomina con l'inserimento a sorpresa nella giunta di Giannetta quale assessore esterno, nonostante le ampie assicurazioni da parte dello stesso Euticchio, prima delle elezioni, che mai sarebbe stata ammessa un'operazione 'sottobanco' del genere. Poi lo sfascio della giunta si è andato compiendo mano a mano, mese dopo mese, con le dimissioni (da assessore o da consigliere comunale) - per un motivo o per un altro - di vari esponenti passati all'opposizione o rimasti in giunta (Macrì, Caracciolo, Ruffa, Muscia, Accorinti, Mazzitelli). Il caso più sorprendente è stato quello di Vasinton, il quale, proveniente dalla minoranza, era stato accolto tra i banchi della maggioranza e nominato assessore all'urbanistica, al personale e al centro storico, per dimettersi dopo qualche tempo, pur stando nelle fila della maggioranza. Questo è stato l'ultimo atto di una giostra vorticosa che ha fatto vacillare continuamente la giunta fino alla capitolazione di Antonio Euticchio, rimasto più che mai solo e abbandonato.
Se saranno confermate le dimissioni (entro venti giorni) e non ci saranno a brevissima scadenza accordi, chiarimenti o rimpasti eventuali con la minoranza, occorrerà rimboccarsi le maniche e occuparsi a tempo pieno di Tropea e delle sue innumerevoli carenze con l'apporto tecnico di una nuova giunta esperta e capace di risanare la situazione di stallo e le gravi problematiche irrisolte e rilanciare l'immagine della città in Europa con passione e creatività.

Continua... filmato con alcuni passaggi del discorso di presentazione della lista 'Libertà e Partecipazione' alla vigilia delle elezioni amministrative 2006.






Tropea sul Calendario della Federazione Italiana Tradizioni Popolari (FITP)

(S. Libertino) Qualche giorno fa in Italia migliaia di uffici e agenzie a vocazione turistica, ATP, Pro Loco, Regioni, Province, Enti istituzionali hanno cambiato pagina al Calendario 2009 della Federazione Italiana Tradizioni Popolari, per dare spazio al mese di giugno. Un cartoncino, 32x32 cm, a colori patinato lucido dedicato alla città di Tropea, o meglio, in caratteri bianchi su fondo nero, al Gruppo Folkloristico "Città di Tropea" Tropea (VV) - Calabria.
Quattro immagini suggestive che richiamano particolari del costume tipico tropeano della "Chiazzarola", Luana Lorenzo, ballerina del gruppo, e di quello del suo Cavaliere accompagnatore Enzo Taccone, presentatore, e strumentista del gruppo.
La "Chiazzarola" è la popolana che compare in piazza e in chiesa, pur distinguendosi dalla donna plebea per certe ricchezze di ornamenti e per pompa, di sete colorate.
L'immagine principale rappresenta una parte significativa e intrigante del costume, la raccolta dei capelli sopra la nuca, "'a piluccheja", dentro una trama di perle nere, intrecciata con un lungo nastro damascato, "vitta", che se fosse rosso segnalerebbe che la ragazza è impegnata. I capelli si avvolgono, a guisa di corona, attorno allo "spatino" d'oro con grossi pomi, impreziositi da pietre nobili. La seconda coglie sapientemente l'anello che raccoglie i due capi del fazzoletto di seta azzurra che scendono dal collo del Cavaliere. La terza mostra i costumi della coppia tropeana in tutto il loro splendore. L'ultima fa vedere la "pompejana", la lunga collana che scende sul corpetto bianco, "ippuni", ricco di ricami a fiorami.
Gli scatti del calendario, che vuole offrire un 'viaggio' tra gli abiti tradizionali e i loro interessanti particolari, sono stati realizzati in Sardegna a novembre 2008, tra i colori e le suggestioni regalati dalle location di Sassari, Castelsardo e Alghero.
Un auspicio, che quest'anno, per il calendario del 2010, la FITP scelga la Calabria, e perchè no, i colori e l'incanto di Tropea!

Portale della FITP (si può scaricare la copertina del Calendario) Gruppo Folk 'Città di Tropea'


Ed ecco a voi...
ZONA BRIGANTI!

(S. L.) Zona Briganti nasce nel 2005, e nell’agosto dello stesso anno debuttano in concerto con uno dei Guru della ricerca popolare: Eugenio Bennato.
Tantissimi i concerti e le partecipazioni a festival nazionali fin da subito: Notte della Taranta, Tamburello Festival, Festival Sommelier e il concerto Euromediterraneo di Napoli.
L’attività live continua e si intensifica negli anni. Nel 2007 la “Zona Briganti” incide il suo album d’esordio che ottiene un ottimo successo di critica e pubblico.

EUGENIO BENNATO dice
"… I "Briganti di Rogliano", come si sono fieramente autoproclamati, mi offrono oggi una straordinaria sorpresa: i bambini sono diventati adolescenti, e hanno formato un gruppo musicale di straordinaria bravura, con le loro squillanti voci e la loro giovanile energia ritmica su tamburelli e chitarre battenti. Li ascolto per caso e non ho dubbi: si tratta di un gruppo già in grado di testimoniare la grandezza della musica popolare calabrese, e di manifestare contemporaneo di un movimento artistico nuovo proiettato nel futuro. Li porto immediatamente in sala di registrazione a Napoli, e nasce per me il progetto Zona Briganti… "

“ZONA BRIGANTI”
rappresenta l’Italia al 17º Festival del folklore in Ecuador.
Lo scorso 17 Aprile 2009, a Riobamba, Ecuador, si è concluso il 17° Festival “Encuentro del Nuevo Mundo del Folclor” al quale hanno partecipato Paesi da tutto il mondo, come Messico, Perù, Colombia, Egitto, Ecuador e Italia.
A rappresentare il Belpaese è stato un gruppo calabrese, Zona Briganti, proveniente da Rogliano, Cosenza.
Durante la permanenza in Ecuador, Zona Briganti ha entusiasmato più di 10.000 persone, nel corso delle sue esibizioni nel TOUR in ECUADOR : il 9 Aprile si sono esibiti a Chunchi e a Alausì; il 10, l’11 e il 12 erano invece a Riobamba, sul palco del Coliseo Teodoro Gallegos Borja. Il 13 sono partiti per le province di Los Rios e si sono esibiti a Quevedo, il 14 a Valencia e Buena Fé, il 15 a Babahoyo, e il 16 a Azogues nella provincia di Cañar.

IL GRUPPO
Andrea Vizza (organetto, lira calabrese, fisarmonica e voce)
Ylenia Cuzzolino (chitarra battente, acustica e voce)
Tiziano Sposato (chitarra acustica ed elettrica)
Andrea Minervini (basso elettrico)
Massimo Citino (fiati vari e voce)
Francesco Martucci (chitarra battente, mandola)
Enrico Vizza (percussioni)
Maria Chiara Alessio (balli)

TOUR '09
1 giugno - SOVERATO, 6 giugno - SAN MANGO D'AQUINO, 12 giugno - CASTIGLIONE COSENTINO, 24 giugno - SOVERIA MANNELLI (CZ), 31 luglio - POLISTENA (RC), 7 agosto - PIZZO CALABRO, 10 agosto - SAN FILI, 11 agosto - CAMPO ETNICO NOCERA TERINESE LOCALITA' CAMPO DORATO, 13 agosto - MARTIRANO LOMBARDO (CZ), 16 agosto - FAVELLONI (VV)

CONTATTI
328.6681086 - 338.8974756
Fax: 0984.624876
info@zonabriganti.it
www.zonabriganti.it
www.myspace.com/zonabriganti



Anna Maria Piccioni e una sua creazione di alta classe


Anna Maria Piccioni, designer d'interni e artista fuori dall'ordinario

(S. Libertino) La città di Tropea, nel quadro delle manifestazioni che animano il calendario di inizio estate, ha deciso di perpetuare il nome della designer folignate Annamaria Piccioni, scomparsa nell'ottobre 2007, abbinandolo al concorso "Finestre, balconi e vicoli fioriti", giunto quest'anno alla terza edizione. Dopo la fortunata edizione dello scorso anno, la rassegna rimette a concorso tutti i balconi fioriti iscritti alla manifestazione, giudicati e premiati da una giuria che sarà nominata dagli enti promotori: il Comune, l’Istituto d’Istruzione Superiore e la Pro Loco, in collaborazione con la FIDAPA e l’Inner Wheel club. La volontà di legare la rassegna floreale alla memoria della Piccioni, la cui carriera scolastica ed artistica si svolse in larga parte proprio a Tropea, si deve all'iniziativa della dirigente scolastica Beatrice Lento. Difatti la kermesse "Finestre, balconi e vicoli fioriti 'Anna Maria Piccioni' - Città di Tropea" nacque in nuce anni fa, ispirata da lunghe e amichevoli conversazioni con l'artista umbra, nel merito di analoghe rassegne presenti in Umbria (ad iniziare da Spello) ed in Toscana. Così, dopo il successo delle precedenti edizioni, gli organizzatori hanno raccolto e rilanciato la proposta di istituzionalizzare l'iniziativa, trasformandola in uno degli eventi clou dell'inizio estate tropeana, in ricordo dell'artista scomparsa. Quest'anno, la premiazione di "Finestre, balconi e vicoli fioriti" si svolgerà alle ore 1830 del 17 giugno presso la Sala Grande del Liceo 'Vianeo' in Largo Galluppi, e sarà preceduta, per ricordare nel modo quanto più partecipativo la figura di Anna Maria Piccioni, a cominciare dal 12 giugno presso i locali dell'Antico Sedile (sopra gli uffici della Pro Loco) in Piazza Ercole, da una mostra di dipinti affiancata da una rassegna fotografica (Photobook) che documenterà l'attività creativa di designer d'interni nonchè l'interessante e variegata produzione artistica del suo Atelier.

Continua... (filmato)
Sandra Maria Cane detta Sandy A Viggiù (Varese) eletto
sindaco della Lega di colore

(Sole24ore/9giu) Nel varesotto la chiamano già l'Obama della Lega. Lei è Sandra Maria Cane, detta Sandy, italoamericana di colore militante del Carroccio, diventata primo cittadino di Viggiù (Varese) con 814 voti su tremila (il 28,25%), battendo di misura l'avversario Mauro Filippetto, in corsa per una lista civica, che ha preso 776 voti (26,93%). Sostenuta da una lista che include anche il Pdl, Sandy Cane è nata a Springfield (Massachusetts) nel 1961, da madre di Viggiù e padre americano. Vive nel Paese del Varesotto da oltre trent'anni.
«Sono stata accolta benissimo nella Lega Nord», ha detto il neosindaco all'Adnkronos. «Martedì scorso a Gallarate, quando hanno presentato i candidati sindaci della provincia di Varese, quando sono salita io sul palco è venuto giù il palco dagli applausi». La Cane è tesserata da anni, pur senza aver fatto molta attivitá politica nel movimento: «Sono molto contenta di essere stata eletta - ha proseguito - anche se è stata una battaglia dura. Mi sono candidata perchè adoro Viggiù, per me è fantastica, è il mio Paese». La storia familiare di Sandy Cane parla di emigrazione e di guerra: nel nord della Francia la famiglia materna, originaria di Viggiù, aveva un laboratorio che realizzava monumenti funebri. Proprio lì la madre del sindaco conobbe il padre, un soldato americano di colore sbarcato in Europa per combattere i nazifascisti. Si innamorarono e si trasferirono a Springfield. Da lì la Cane è poi tornata a Viggiù, dopo il divorzio dei suoi genitori. L'idea della candidatura è nata perchè, ha raccontato il neosindaco, «ho visto morire il paese, che era la perla del Varesotto. Io voglio farlo rinascere - ha promesso - per prima cosa voglio pulire il paese e poi, pian piano, fare delle piccole manifestazioni e visite guidate, per far riscoprire Viggiù».

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Ed ecco a voi...
Spasulati Band!

(S. L.) La Spasulati band prende vita da una comunità calabra dove si identifica la minoranza linguistica più numerosa nel nostro paese: a Santa Sofia d’Epiro (CS) si parla l’arbereshe, ovvero l’albanese arcaico.
Il cantato in arbereshe degli Spasulati band li porta lontano:
nel 2001 a Milano, in Piazza Duomo, aprono il concerto per Manu Chau e conquistano 100.000 persone in 10 secondi (come ricorda Marco Mathieu nel suo splendido libro In viaggio con Manu Chao);
suonano sullo stesso palco di Linton Kwesi Johnson;
partecipano per due edizioni al Rototom Reggae Sun Splash;
partecipano ad Arezzo Wave e ci tornano come ospiti;
suonano dalla Svezia all’Albania…
Il rock, reggae, dub, ethno-ska, balkan in lingua arbereshe dei nostri eroi conquista la stampa, dopo un album e un videoclip ritornano in studio con Madaski e Tonino Caratone per dare alla luce: “Kilometrando” (Mk Records/Venus).

COMPONENTI
Voce/Basso: il Zalles
Chitarra/Voce: Interloxur
Chitarra: Luca Pontedoro "Mr.Goldenbridge"
Batteria: Maurizio
Tastiere: Corrado
Sax Tenore: Pizzuti
Trombone: Menzunasi

CONTATTI
http://www.spasulatiband.it
http://www.myspace.com/spasulatiband





La cortigiana del mosaico di Palazzi

(Vincenzo Papa) A nord di Bianco, prospiciente la via litoranea a la ferrovia, si protende fino al mare un'appendice del territorio comunale di Casignana denominata contrada Palazzi. Qui, in un podere sulla falda collinare, sono in luce i resti parziali di un complesso residenziale romano, epicentro di un praedium (tenuta agraria con fabbricati residenziali), uno dei tanti individuati sulla costa ionica della Calabria.
Le vestigia scavate si riferiscono ad alcuni locali della villa e in particolare all'area termale che, come è noto, nelle residenze dei Romani aveva un'estensione considerevole ed era particolarmente robusta per le specificità medesime della funzione balneare domestica (in quasi tutte le ville individuate la parte che meglio ha resistito allo sfacelo è, appunto, la zona termale).
In questa struttura è venuto alla luce un pavimento mosaicato a tema figurativo di cui appare completa la rappresentazione di un'elegante immagine muliebre adagiata su un ampio e morbido sedile. L'opera artistica fornisce informazioni preziose sul gusto e sulla vita dei latifondisti di provincia, quantunque lontani dalla Capitale, anche se inseriti nel cuore della precedente civiltà magnogreca.
La postura è artcolata con grazia, il busto quasi frontale, la parte inferiore del corpo rivolta in modo da mostrare la rotondità carnale delle gambe di cui una ricoperta dal ginocchio in giù e l'altra, in primo piano, maliziosamente esibita sotto un indumento trasparente. Il busto appare nudo, un braccio teso appoggiato al soffice sedile, l'altro piegato a V con la mano aperta rivolta all'esterno verso un'adiacente figura maschile. L'anatomia è accentuata mediante le marcate profilature scure del modellato e di un improbabile indumento che deliberatamente scopre, piuttosto che celare, il seno e i fianchi, nonchè il sensualissimo ombelico. I capelli raccolti liberano il collo, l'orecchio e le tondeggianti spalle, quasi per sedurre, per invogliare al contatto. L'insieme evoca un ambiente fisico ed un'atmosfera psicologica di colluttuosa intimità, di festini e baccanali perchè la figura femminile non può che rappresentare una cortigiana (meglio, un'etèra, a giudicare dai caratteri ellenistici della scena rappresentata: realismo dei sensi in un dissimulato pudore. Si ricordi l'Afrodite di Melos, semicoperta o seminuda?).
Artisticamente la fattura è rapida, compendiaria, quasi concitata dal fremito della libìdo, fluente nelle delineature curvilinee imposte dal tema sensuale, un prodotto di artefici itineranti (forse "pornografi"), originari non tanto della capitale, quanto da un'area di cultura alessandrina più ricca di tradizione artistica e di esecutori, nonchè diffussore di gusti e raffinatezze poco o punto esibite nell'ambito austero, militaresco e legalista dell'Urbe: ben noti i decreti moralistici del Senato di Roma, metropoli dei "vizi privati e delle pubbliche virtù", dove Cesare era stato "il marito di tutte le mogli e la moglie di tutti i mariti", a leggere Svetonio.
Diversa la mentalità e i costumi orientaleggianti, più disinvolti per antica consuetudine e poco intimiditi dall'etica formalistica della capitale latina dell'età repubblicana e dei primi tempi dell'Impero.
Il mosaico di Palazzi integra la serie di opere musive già reperite nel territorio locrideo, dalla villa del Naniglio di Gioiosa Ionica, al sito di Caulonia-Punta Stilo. Non si può escludere che sotto i plurisecolari dilavamenti collinari altre reliquie musive giacciano nel più fitto mistero che solo l'intuito, la scienza e l'alacrità degli archeologi, se non addirittura il caso, potranno portare alla luce e restituire alla scienza.





La minaccia delle Meduse

(L. S.) Bellissime. Affascinanti. Pericolose. Le meduse insidiano le coste italiane e l'Istituto di Ricerca del ministero dell'Ambiente lancia l'allarme: "non abbiamo fondi per combattere il fenomeno". Se non ci pensano loro, proviamo a difenderci noi. Cominciando a conoscerle meglio.



La copertina del romanzo vincitoreCynthia Collu


Cynthia Collu si aggiudica il Premio Berto 2009

(L. S.) Anche quest’anno, per la ventunesima volta, il Premio Berto è arrivato alla fine ed ha emesso il suo verdetto premiando l’autrice milanese Cynthia Collu per il suo primo romanzo, “Una bambina sbagliata”, edito dalla casa editrice Mondadori. L’autrice ha ricevuto il primo premio, dell’ammontare di 7500 euro, nel corso della cerimonia ufficiale che si é svolta a Mogliano Veneto (Treviso).
La giuria ha scelto il romanzo d’esorido della Collu, già vincitrice nel 2007 del premio letterario Arturo Loria e nel 2008 del Castelfiorentino, con la seguente motivazione: “Romanzo scritto con intensità emotiva, ma con buona misura stilistica, si segnala per la sua leggibilità e per la maturità, il controllo dello stile”.
Dietro la scrittrcie milanese si sono classificati Alberto Gentili con ‘Liberami amore’ (Garzanti), Pablo Rossi con ‘L’ombra del poetà (Mursia), Gabriele Pedullà con ‘Lo spagnolo senza sforzo’ (Einaudi) e Giorgio Vasta con ‘Il tempo materiale’ (minimum fax), tutti e quattro premiati con un riconoscimento ufficiale e un premio “di consolazione” dell’ammontare di 200 euro.
La giuria ha motivato così la vittoria di Una bambina sbagliata: un «romanzo scrit­to con intensità emotiva ma con buona misura stilistica, come se la scrittura dovesse arginare le trop­pe emozioni ‘femminili’ circolan­ti; si segnala per la sua leggibilità e per la maturità, il controllo dello stile». Un romanzo di formazione che racconta la storia di Thea Ligas, una bambina catapultata dalla vita in Sardegna con i nonni paterni alla vita grigia e difficile a Quarto Oggiaro nella periferia di Milano, con un padre alcolizzato e una madre assente. «È soprattutto il silenzio con la madre - scrive Laura Lepri nella motivazione del premio - che subisce rabbiosa la propria modesta esi­stenza, a connotare la sua crescita. Ma piano piano quel­la ragazzina della periferia si avvi­cina al centro di una città che bru­cia di passioni nuove, come la poli­tica o il teatro».
Cynthia Collu, emozionatissima al ritiro del premio, ha dichiarato: «Sono contenta e spiazzata. Non me l’aspettavo, dedico questa vittoria a mio figlio che ha 15 an­ni. Mi considero non una vincitri­ce ma una compa­gna di lavoro de­gli altri autori che sono qui ac­canto a me e ai quali auguro di vive­re un momento altet­tanto intenso»





Michael Jackson avvistato al Bivio Angitola?

(F. Vallone) La notizia arrivò improvvisa a Vibo Valentia in un pomeriggio estivo di quasi dieci anni fa: "all'Angitola c'è Michael Jackson, è uscito dallo svincolo dell'autostrada, proveniente dall'aeroporto di Lamezia Terme. La star internazionale è a bordo di una grande macchina americana, una Cadillac bianca con i finestrini oscurati, è sceso dall'auto e si è avvicinato proprio ad uno dei chioschi che vendono frutta nei pressi dello svincolo".
La notizia era di quelle ghiotte se confermata, ma c'era da verificarla e subito. Il tempo di arrivare sul posto, da Vibo, ma della Cadillac bianca e del suo misterioso occupante con tanto d'auto a seguito, scorta e autisti, nessuna traccia. Intanto sul posto, sotto le frasche del venditore di frutta, c'era ancora un gruppo di persone che giuravano di averlo visto, ma interrogati sul fatto sembravano anch'essi increduli di quanto osservato poco prima. Avevano visto uno strano personaggio vestito di bianco, magro, minuto, con i guanti, gli occhiali scuri da sole e un cappello in testa, ma sul momento, colti di sorpresa, avevano pensato più ad un sosia di Michael Jackson che all'originale. Avevano pensato anche ad un possibile film girato a loro insaputa, ad una candid camera, ad uno scherzo, ma quell'uomo sembrava proprio essere il Michael stravagante e curioso visto sempre in televisione. Qualcuno aggiunse che, dopo che dopo essere sceso per qualche secondo e osservare i banchi della colorata frutta esposta in bellavista, il personaggio, irritato dal capannello di persone incuriosite che si stava formando, era rientrato velocemente nella sua auto dai vetri scuri, mentre uno degli autisti provvedeva ad acquistare della frutta di vario tipo. Pochi minuti e poi tutti via, Jackson & Co. sono stati visti proseguire per la strada che, subito dopo il ponte, si divide verso Monterosso da un lato, e Pizzo dall'altro. Uno dei testimoni intervistati disse anche che aveva intravisto il corteo d'auto svoltare a destra, verso Pizzo - Tropea. Quello che è certo è che in quel tardo pomeriggio d'estate nessuno riuscì né a fotografare né ad intercettare il misterioso personaggio vestito di bianco, con il cappello, i guanti, gli occhiali scuri e con la sua grande Cadillac bianca.
Il giorno dopo, in redazione, si cercarono possibili riscontri, si parlò anche dell'arrivo all'aeroporto di Lamezia Terme di un jet privato, le notizie, anche se mai confermate, combaciavano ed erano compatibili con la presenza della grande pop star in zona. Ma cosa ci faceva in Calabria Michael Jackson? dove era andato a finire? Né da Tropea, Pizzo e Serra arrivarono certezze, la strana presenza si era come volatilizzata, come in un mistero. Un mistero che rimarrà tale, per sempre.


La marmellata di liquirizia, inimitabile esclusività calabrese

(saporidellasibaritide.it) Una vera sorpresa tra i prodotti tipici calabresi, per chi ha voglia di deliziarsi in modo sempre nuovo e diverso.
E’ risaputo che la Calabria sforna tante originalità enogastronomiche provenienti dalla sua esclusiva tradizione culinaria, proposti sul mercato attraverso evoluti sistemi di commercio e/o portali di prodotti tipici calabresi, raggiungendo una capillare diffusione su tutto il territorio nazionale ed oltre. Sarebbe infatti superfluo ricordare il gusto unico dei salumi della regione (la nduja, soprattutto), la schiettezza degli agrumi (le rinomate clementine della Piana di Sibari), l’eccezionale sapore della cipolla di Tropea, e tutti i vari prodotti derivati da queste peculiarità.
La liquirizia rappresenta una delle particolarità del territorio, considerando che la relativa pianta (Glycyrrhiza glabra) è nota ed impiegata in zona da molti secoli e – secondo quanto afferma l’autorevole Enciclopedia Britannica – la migliore qualità di liquirizia “is made in Calabria”. Si tratta in particolare di una radice che nasce spontaneamente, dal gusto sorprendente e dalle innumerevoli proprietà benefiche. Dal relativo succo estratto si ricavano dei confettini neri e lucidi che tutti abbiamo assaggiato almeno una volta nella nostra vita.
Il gusto eccezionale di questo prodotto e la sperimentazione di aziende locali, volta a trovare usi alternativi alla materia prima sì da dimostrarne tutta la versatilità nell’uso, ha fatto sì che, particolarmente in questi ultimi anni, il prodotto avesse un utilizzo sempre più insolito e variegato.
Fu così che qualche lungimirante azienda ha provveduto a proporre la marmellata di liquirizia, anche se forse un po’ impropriamente si è attribuito tale denominazione, visto che per legge le marmellate sono solo di frutta, e considerando che una delle basi essenziali di questo composto è costituito, per l’appunto, dalla liquirizia: forse più opportunamente di sarebbe dovuto parlare di confettura di liquirizia.
In merito agli ingredienti utilizzati, infatti, si tratta di una preparazione a base di confettura di mele aromatizzata con polvere di liquirizia tassativamente calabrese, zucchero e null’altro. Dunque un prodotto totalmente naturale, senza conservanti e/o coloranti, così come il mercato dei prodotti genuini ed artigianali tassativamente impone e richiede. Ragione per la quale può, a giusta ragione, annoverarsi tra le specialità selezionate dall’ ACCADEMIA ITALIANA DEL PEPERONCINO.
La sensazione gustativa iniziale che si riceve è quella di una massa corposa che svela, in quantità, l'aromaticità della liquirizia. La dolcezza della confettura viene esaltata dalla "freschezza" che evolve in bocca e che lascia un retrogusto unico al palato e alle papille.
E’ ovvio che questa specialità alimentare può normalmente gustarsi in quanto marmellata, dunque come prodotto energetico da prima colazione, spalmata naturalmente su fette biscottate o crostini.
Tuttavia, la confettura di liquirizia dimostra tutta la sua originalità allorquando la si utilizza in maniera alternativa in cucina, così come suggerito nelle schede tecniche dei portali di prodotti tipici calabresi che commercializzano il prodotto in rete. In fin dei conti è quanto si esige dalle originalità culinarie: stupire con delle preparazioni uniche, che sovvertano il ritmo frenetico del pranzo veloce di ogni giorno, magari rubato in tutta fretta durante una pausa lavoro.
Si appalesa, infatti, tutta la sua “sciccosità” gastronomica ove accompagni formaggi cremosi con componenti acidule e strutture compatte. La crescenza, lo stracchino o anche la ricotta possono esserne l'esempio più calzante, anche facendo riferimento al bel rapporto cromatico scuro/candido, per dei fine pasto originali ed eccellenti. Qui il contrasto dolce/salato servirà a concludere in maniera eccezionale ogni pranzo, garantendo sicuro successo accordato da tutti i commensali.
O, ancora, spalmandola o utilizzandola come farcitura per una semplice torta al cacao con copertura di cioccolato o zucchero a velo, appalesando l’ eccezionale accordo cioccolato/liquirizia, un tocco di esclusività che non passerà inosservato, anzi sarà di certo apprezzato da grandi e piccini.
Se tutto ciò serve a stuzzicare la vostra golosità, val la pena sperimentare la marmellata o confettura di liquirizia.

Continua...




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