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Sabato 27 giugno presentato al Valentianum "Onofrio Brindisi Sacerdote e Scrittore" di F. Ramondino e R. Carrabba
(F. Vallone) È un libro speciale dedicato ad un uomo speciale, s'intitola "Onofrio Brindisi Sacerdote e scrittore" ed è stato scritto, a quattro mani, da Filippo Ramondino e Agostino Roberto Carrabba e pubblicato per i tipi di Adhoc Edizioni di Vibo Valentia. Il volume racconta di un Onofrio Brindisi dal pensiero mistico e complesso che si confronta quotidianamente con la gente e con le cose, raffinato nei modi e nello stile, sempre coerente nelle scelte, nelle elaborazioni pubbliche e private, di un uomo dalla cultura e dalla scrittura colta e profonda. Uno scrittore passionale e appassionato
che sapeva percepire le emozioni che le cose, i luoghi e la gente sapevano trasmettere.
Filippo Ramondino traccia una lettura alta dell'esperienza personale d'incontro e conoscenza, anche con il contributo di alcune confidenze di amicizia, e racconta dell'uomo Brindisi che contemplava il tempo e la sua clessidra, il mistero dell'esistenza e dei millenari perché della condizione umana di se stesso e degli altri, dei ricchi, dei poveri e dei niente del tutto. Onofrio Brindisi amava la dizione nel suo parlare, lo evidenziava sempre, lo si percepisce anche dalle parole di Ramondino che racconta dello scrivere e del comunicare di Brindisi. Un prete dalla ricca umanità che comunicava la
passione che portava dentro ma anche sulle spalle. Brindisi aveva la capacità di leggere dentro l'uomo, incontrandolo profondamente senza giudicarlo. Ramondino ricorda la sua amicizia, il suo incontro con l'uomo "dai piccoli profondi occhi penetranti".
Il libro vuole dare voce alla vita di Brindisi sacerdote e scrittore senza romanzarla o interpretarla, la si vuole semplicemente raccontare senza interferenze e fare questa operazione culturale per don Onofrio non è affatto cosa facile. Lui era semplicemente complesso ed esclusivamente unico, autentico, sempre e in ogni occasione. Il libro è memoria ma anche forte attualità di testimonianza, non è una Via o una Piazza intitolata, è esperienza viva che si prolunga da un'esistenza già vissuta, è traccia, solco vitale che continua a pulsare.
Onofrio Brindisi ha brillato di luce riflessa come testimone cristiano nella Chiesa ma ha anche fatto luce come produttore e detentore di fuoco interiore e di carismi, di virtù e di potenzialità espressa verso gli altri, i tanti altri che incontrava quotidianamente. Ramondino nel suo escursus parte dall'origine di Brindisi, da quell'11 novembre del 1933 in quel rione di Reggio Calabria dove era nato il futuro prete scrittore. Un racconto biografico, quello di Ramondino, che passa veloce nelle pagine come negli anni della vita, con racconti, appunti, ricordi, testimonianze. Brindisi da bambino, da
seminarista, da servitore della messa, da chierico a Napoli, sembra di vederle quelle immagini di costruzione dove il giovane Brindisi si formava e già formava. Poi l'ordinazione, il passaggio, la soglia, una delle tante soglie oltrepassate, solcate, alcune volte violate da Don Onofrio. Brindisi viene raccontato come sacerdote, insegnante, rettore, con le sue mille sfaccettature dell'umano vivere al servizio della Chiesa e della sua gente-comunità, con una marea di progetti grandi e piccoli da portare avanti, con le prime produzioni letterarie e con la grande vicinanza al mondo della parola e della
comunicazione scritta e orale. Filippo Ramondino racconta la Polistena e la Vibo di Brindisi, di quando il prete reggino diventò monsignore, arciprete del duomo di San Leoluca, di quando cambiò il concetto di festa del santo patrono, di quando ideò il Premio Internazionale della Testimonianza, la Casa di Nazareth, la Diakonia, il Samaritano, la Casa di Marte, l'Università Umania... Ma Ramondino racconta anche dell'incontro di Onofrio Brindisi con le forze del Male, con le sue azioni e parole "scandalizzanti", con le sue voci fuori dal coro. Poi ad essere raccontato è l'uomo scrittore, il Brindisi dei
romanzi, dei saggi, delle poesie, delle rubriche curate su tante riviste e giornali.
Nella seconda parte del volume Agostino Roberto Carrabba affronta le opere letterarie di Brindisi. Carrabba descrive un don Onofrio che "narra e descrive, pensa e dialoga con i protagonisti" delle sue stesse opere, con se stesso o con l'Amico Crocifisso, o con persone metastoriche" ideate e inventate per l'occasione in un'ansiosa ricerca di trovare risposte ai perché, di chiarirsi il senso della vita e dei suoi fini, il senso delle cose". Una scrittura-lettura esistenzialista dai temi interrogativi sempre presenti. Carrabba, con sapiente traccia critica e analitica, solca le parole e le opere di Brindisi
come in un vero affascinante viaggio che, anche se fisicamente terminato, continuerà per sempre.
(lug. 2009)
Al nastro di partenza il "Premio Tropea"
(bottegaeditoriale.it) Un continuum temporale e culturale tra premi letterari.
Quest’anno infatti una fortunata combinazione vuole che il Premio “Tropea” abbia inizio il 3 luglio, vale a dire il giorno successivo allo svolgimento della giornata di premiazione del più anziano Premio “Strega”.
Il perno della kermesse “tropeana” – che si terrà il 3, 4 e 5 luglio in Piazza Galluppi, dalle ore 20:00 fino a notte fonda – sarà costituito dagli autori e libri finalisti: Carmine Abate con Gli anni veloci (edito Mondadori), Mario Desiati con Il paese delle spose infelici (targato sempre Mondadori) e Paolo Di Stefano con Nel cuore che ti cerca (edito Rizzoli).
Ma non solo finalisti. Il Premio “Tropea” sarà occasione per parlare di libri in genere. Un Premio dunque che premia non solo gli scrittori ma anche i lettori più appassionati.
Saranno numerosi gli scrittori, gli intellettuali e i giornalisti che interverranno.
Anticipazioni sul programma della prima serata
Dopo il saluto del Commissario Prefettizio di Tropea, Giovanni Cirillo, si parlerà di libri, tra gli altri, con Paola Bottero, Rino Gattuso, Santo Gioffré, Nicola Giovanni Grillo, Nunzio Lacquaniti, Federico Guglielmo Lento, Annarosa Macrì, Ornella Milella, Domenico Nunnari e Santino Salerno. Nel cuore della serata si terrà l’omaggio allo scrittore Saverio Strati.
Anticipazioni sul programma della seconda serata
Interverranno, fra gli altri, Piefranco Bruni, Felice Cimatti, Mario Caligiuri, Isabella Marchiolo, Matteo Mazzuca, Mauro Francesco Minervino , Pino Nano, Luigi Maria Lombardi Satriani e Santo Versace.
Anticipazioni sul programma della terza serata
Nella serata conclusiva, interverranno, fra gli altri, Francesco De Nisi, Gilberto Floriani, Nicodemo Librandi, Michele Lico, Francesco Lucifero, Francesco Mangione, Giuseppe Meligrana e i Rettori delle tre Università calabresi (Francesco Saverio Costanzo, Massimo Giovannini e Giovanni Latorre). Parteciperà alla serata il Presidente del Premio “Tropea”, Isabella Bossi Fedrigotti. Il premio all’autore vincitore verrà consegnato dal Vicepresidente della Regione Domenico Cersosimo.
La formula vincente del talk-show vivacizzerà dunque le serate creando una sinergia tra il pubblico e gli ospiti.
Le tre sere saranno, come negli anni passati, condotte dai giornalisti Rai Pasqualino Pandullo (Presidente dell’“Accademia degli affaticati”, promotrice del premio) e Livia Blasi. L’atmosfera musicale sarà garantita dal pianoforte di Sergio Coniglio e dai fiati della Binghillo Blues Band, i brani tratti dai libri finalisti saranno resi dalle interpretazioni di Eugenio Masciari e Pamela Muscia mentre dalle quinte vigilerà su tutto la coordinatrice della manifestazione Maria Faragò.
Si bisserà inoltre quest’anno la felice esperienza del “Gazelibro”: un vero e proprio gazebo che offrirà l’occasione al pubblico di “sfogliare con mano” i libri di cui si parlerà al Premio. Ci si potrà quindi tuffare non solo nelle acque cristalline del mare tropeano ma anche in un vero mare di libri. Molto del “carico” di libri proviene direttamente dalle positive esperienze di “Editori calabri” presso le Fiere del libro di maggio (Torino e Napoli).
Menzione speciale va alla Spi e al suo presidente Francesco Mangione, che investendo in un piano di sponsorizzazione triennale del premio, intende così riunificare impresa e cultura, consapevole che non esiste sviluppo economico senza cultura e viceversa.
La giuria tecnico-scientifica
La giuria che ha selezionato la “triade” è costituita da nomi di pregio, a partire dalla Presidente Isabella Bossi Fedrigotti, fine giornalista del Corriere della Sera e scrittrice, nonché Presidente dal 2005 del Premio “Bagutta”, il più antico premio letterario italiano, nato nel 1927.
I giurati sono: Pierfranco Bruni, scrittore e Vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani; Corrado Calabrò, Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni; Mario Caligiuri, giornalista e docente universitario di Comunicazione istituzionale; Francesco Saverio Costanzo, Magnifico Rettore dell’Università Magna Grecia di Catanzaro; Michele Daniele, giornalista e Vicepresidente dell’Accademia degli Affaticati; Gilberto Floriani, Direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese;
Massimo Giovannini, Magnifico Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria; Giovanni Latorre, Magnifico Rettore dell’Università della Calabria di Arcavacata di Rende; Giuseppe Meligrana, giovane editore tropeano e Segretario dell’Accademia degli Affaticati; Pasqualino Pandullo, giornalista Rai e Presidente dell’associazione stessa e, ultimo ma solo a causa dell’alfabeto, Giuliano Vigini, Direttore di Editrice bibliografica.
La giuria dei sindaci
Una tra le formule vincenti del Premio è sicuramente la diffusione della triade dei libri presso i 409 sindaci di tutta la Calabria, che dovranno decretare – col voto combinato di una giuria popolare – il vincitore assoluto del Premio.
Come ben ha osservato il Vicepresidente della Regione Calabria, Domenico Cersosimo «l’importanza del Premio Tropea è data anche dal fatto che si è scelto di lavorare con gli attori più importanti della filiera politica, coloro che più di tutti sono a contatto con i bisogni delle cittadinanza: i sindaci».
I 409 sindaci calabresi sono infatti coinvolti in una campagna che li rende “alfieri per la promozione della lettura”. A curare il rapporto tra i sindaci e il Premio “Tropea”, è il consorzio Asmez, che ha la missione di assistere gli associati nell’introduzione delle innovazioni tecnologiche e gestionali, valorizzando i processi di modernizzazione e di buon governo locale.
L’ufficio stampa del Premio sarà curato dalla scrivente agenzia di servizi “la Bottega editoriale” (www.bottegaeditoriale.it).
Il Portale del Premio Letterario Tropea (Programma ufficiale della manifestazione)
(lug. 2009)
Benedetta Zilli, lato B nel mirino. La ex gieffina "scoperta" a Tropea
(tgcom) Lo scorso autunno Thiago e Benedetta si sono sfidati a colpi di scatti sexy, lui in un calendario, lei in un bollente servizio fotografico. Ora tra serate, ospitate, vacanze e mare la coppia entrata nella Casa del Gf8 finisce ancora nel mirino dei paparazzi. Ma nell'obiettivo c'è soprattutto un lato B pazzesco, quello della Zilli che seduce e incanta. Tgcom l'ha sorpresa durante un backstage in Calabria e Benedetta è apparsa in forma strepitosa.
Madre Natura è stata particolarmente generosa con la bella abruzzese che tra le mura di Cinecittà ha trovato il suo grande amore: per lei curve strepitose e panorami incantevoli. A fare da sfondo alla bellezza della Zilli c’è Tropea ma nell’occhio del fotografo ci sono solo le forme della ex gieffina.
E dopo aver visto le foto strepitose della Zilli, l’abbiamo raggiunta telefonicamente in Sicilia dove si trovava insieme a Thiago per alcune ospitate. "Il segreto della mia forma fisica? Poco sport, ma bevo tanto thè verde". La bevanda dev’essere miracolosa a giudicare dal fondoschiena sodo e rotondo di Benedetta: "Il lato B è sempre stato il mio punto forte".
(lug. 2009)
Cessaniti, vola in aria un tombino e provoca danni alle auto
(F. Vallone) Il forte temporale che si è verificato ieri mattina nel vibonese ha provocato diversi danni, come al solito. Lungo la strada provinciale 82, che da Briatico conduce a Vibo Valentia, nel territorio del Comune di Cessaniti, un pesante tombino fognario è letteralmente volato in aria andando a finire pericolosamente a centro strada, a diversi metri di distanza. Alcune autovetture che passavano in quel momento nella zona, per schivare il coperchio
del tombino, sono andate a finire con le ruote nel pozzetto che era completamente nascosto nella pozza d'acqua che si era creata. Diversi danni alle auto con lo scoppio di due ruote di due diversi autoveicoli in transito. Del fatto sono stati avvertiti i Carabinieri della locale stazione di Cessaniti e gli uffici competenti del comune.
(lug. 2009)
A Carmine Abate il Tropea 2009
(Adnkronos) - E' Carmine Abate con ''Gli anni veloci'' (Mondadori), il vincitore del premio Tropea 2009. Abate ha ricevuto 263 voti pari al 76% dei suffragi totali. Al secondo posto si è classificato Paolo Di Stefano con "Nel cuore che ti cerca" (Rizzoli) che ha ottenuto 53 voti con il 15% dei voti totali. Il terzo posto va a Mario Desiati con "Il paese delle spose infelici" (Mondadori) che ha ottenuto 32 voti totali pari al 9% dei consensi. La premiazione ha avuto luogo ieri sera.
I giurati chiamati ad esprimere un giudizio, tra l'amore infelice, l'amore mancato, l'amore violento e l'amore contrastato, che erano alla base dei romanzi di Desiati e di Di Stefano, sono stati ''ammaliati'' dall'amore per la vita che si respira nel romanzo di Abate. La sua storia scorre sul filo dei ricordi e dell'amore romantico e ''chiaro'' degli anni dell'adolescenza. Il voto dei giurati esprime la necessita' di tuffarsi tra le pagine di un libro in cui e' la speranza una delle componenti sostanziali.
''Sono felicissimo - ha commentato Abate ricevendo il premio dalle mani del vicepresidente della Giunta regionale calabrese, Domenico Cersosimo - non ho mai vissuto un premio così, neanche il Campiello''.
Premio Letterario Tropea
(lug. 2009)
DVD su Francesco Cilea
(S. L.) Qualche mese fa - il 24 maggio - al teatro comunale di Reggio Calabria è stato presentato in anteprima un DVD dedicato al compositore Francesco Cilea. L’iniziativa è stata illustrata in conferenza stampa a palazzo san Giorgio. Con il Sindaco Giuseppe Scopelliti e l’assessore al turismo Enzo Sidari erano presenti il Presidente dell’associazione culturale musico teatrale Pentakàris nonché presidente dell’accademia di Belle Arti Martino Parisi, il capo ufficio stampa del comune di Catanzaro e della fondazione del teatro catanzarese “Politeama” Sergio Dragone ed il maestro Bruno Tirotta.
L’opera multimediale si intitola “Francesco Cilea, il genio, la musica, la poesia”. Nel corso dell’incontro con i giornalisti era stato presentato anche il programma della serata che prevedeva oltre la visione in anteprima nazionale del documentario su DVD realizzato dall’associazione Pentakàris, un concerto “arie tratte dalle opere di F.Cilea” con il soprano Liliana Marzano ed il pianista Gian Rosario Presutti ed al termine la premiazione di un concorso artistico bandito dall’Accademia di Belle Arti.
“La riapertura del teatro cittadino ci ha consentito di programmare stagioni esaltanti e ci ha permesso di valorizzare la struttura ed il compositore palmese – ha dichiarato il Sindaco Giuseppe Scopelliti. Ritengo che questa opera possa rappresentare un veicolo straordinario di promozione culturale”. L’assessore Sidari ha sottolineato che alcuni dvd saranno distribuiti nel corso delle iniziative di promozione della città in cui sarà presente l’amministrazione comunale. “Vienna, Berlino e Madrid sono le prime tre tappe di un lungo percorso di marketing turistico che ha già portato risultati concreti per Reggio Calabria”.
Il presidente Martino Parisi ed il giornalista Sergio Dragone hanno ricordato il lungo percorso che ha portato alla realizzazione del documentario. “Due anni di intenso lavoro per realizzare un prodotto che contiene immagini inedite e testimonianze di grande livello. Mancava in Calabria un opera multimediale dedicata al grande compositore che sarà fatta circolare nelle scuole e nelle università”.
Francesco Cilea è nato il 23 luglio 1866 a Palmi in Calabria e manifestò già da ragazzo una grande predisposizione per la musica.
Appassionato e diligente studente di pianoforte nel Real Collegio di Musica San Pietro a Majella di Napoli, nel 1887 si distingue con una "Suite per orchestra in 4 tempi" guadagnandosi una medaglia d’oro del Ministero della Pubblica Istruzione e la nomina a Primo Alunno Maestrino.
Nel 1889, al termine degli studi musicali Francesco Cilea presenta come esame finale di composizione il melodramma "Gina" rappresentato nel teatrino del Collegio, ottenendo il favore di pubblico e della critica.
Quest’opera incoraggia il compositore in erba Francesco Cilea alla creazione de "La Tilda", melodramma commissionato dall'editore Sonzogno e rappresentato nel 1892 nel Teatro Pagliano di Firenze prima, e al Teatro dell’Esposizione di Vienna poi.
Successivamente, nel Teatro Lirico Internazionale di Milano, nel 1897 Cilea presenta il dramma di Marenco "L’Arlesiana", fra i protagonisti c'era il grande Enrico Caruso.
Nel 1898 Francesco Cilea accetta la cattedra di Armonia al Regio Istituto Musicale di Firenze abbandonando momentaneamente la composizione che riprende qualche anno dopo componendo "Adriana Lecouvreur", una commedia-dramma di Colautti, rappresentato nel 1902 al Teatro Lirico di Milano, che rimarrà la sia opera più famosa.
Nel 1905 Cilea si dimette da Professore d'Armonia per dedicarsi completamente a una nuova opera, "Gloria" che viene rappresentata a Milano, diretta da Arturo Toscanini, nel 1907.
Dopo aver composto nel 1913 "Il canto della vita", poema sinfonico-corale con "a solo" di tenore su versi di Sem Benelli, in occasione del centenario della nascita di Giuseppe Verdi eseguito al Teatro Carlo Felice di Genova, Francesco Cirea partecipa al concorso per direttore al conservatorio di Palermo, risultando primo.
Nel 1916 vie nominato direttore del Conservatorio di Napoli, dove lavora fino al 1935 quando lascia l'insegnamento per raggiunti limiti d'età.
Come riconoscimento del valore della produzione di Francesco Cilea che non fu unicamente teatrale, ma anche sinfonica, vocale e da camera, nel 1938 venne nominato Accademico d'Italia.
Il compositore Francesco Cilea morì a Varazze il 20 novembre 1950, la città ligure che gli offrì la cittadinanza onoraria.
Vita e opere di Francesco Cilea
(lug. 2009)
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Parte eco-campagna Spiaggia libera. Contro rifiuti su arenili, spot e isole raccolta differenziata
(ANSA-11 LUG) Parte 'Spiaggia libera' la campagna estiva del ministero dell'Ambiente per la pulizia dei litorali e la raccolta differenziata sulle spiagge. In luglio e agosto, in alcuni stabilimenti balneari di 13 localita' turistiche (Poetto-Cagliari, Mondello, Tropea, Gallipoli, Sorrento, Ostia Lido, Pescara, Porto San Giorgio, Viareggio, Cesenatico, Sanremo, Lignano Sabbiadoro, Rosolina), verranno posizionate isole ecologiche che consentiranno la raccolta differenziata.
Dieci consigli da portare sotto l'ombrellone perché la pulizia del nostro mare e delle nostre spiagge dipende anche dai comportamenti individuali.
Ecco un decalogo 'salva-spiaggia' preparato dal Ministero dell'Ambiente nell'ambito della campagna estiva 'Spiaggia libera', partita questo weekend nelle 13 località turistiche, in cui verranno posizionate isole ecologiche per la raccolta differenziata.
IL DECALOGO
1.Rispetta la spiaggia, il litorale, la flora e la fauna delle coste del mare.
2.Non lasciare rifiuti sugli arenili e sugli scogli.
3.Nelle spiagge libere, porta un sacchetto di plastica per gettare i rifiuti.
4.Per smaltire i nostri rifiuti alla spiaggia servono 2 mesi per un torsolo di mela, 5 anni per una gomma da masticare, 300 per una bottiglia di plastica e 2000 per una di vetro.
5.Separa vetro, acciaio, alluminio, plastica e carta.
6.Usa shampoo e bagnoschiuma solo nelle aree-doccia specificatamente attrezzate,
7.E' vietato navigare a motore entro 300 metri dalla riva e 200 dalle scogliere.
8.Non disturbare i vicini di spiaggia con giochi rumorosi né con musica ad alto volume.
9.Non fare il bagno se c'é bandiera rossa sulla spiaggia.
10.Insegna ai bambini ad amare il mare e a divertirsi sulla spiaggia, ma tienili sempre d'occhio.
Il decalogo con i 'Dieci Consigli da portare in spiaggia' sarà affisso sotto gli ombrelloni.
(lug. 2009)
Caos in chiesa. La Curia trasferisce il parroco. Vescovo 'barricato' in sacrestia.
(Quotidiano.net/12lug) Un putiferio. Questo quello che è accaduto durante la messa domenicale a Monterosso Calabro, nel vibonese, quando il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo, ha annunciato che il parroco del paese sarebbe stato trasferito a Roma per approfondire gli studi di pedagogia. La vicenda ha addirittura avuto ripercussioni politiche, tanto che in serata il sindaco ha presentato le dimissioni.
La disposizione della Curia, attesa e temuta da tempo tra gli abitanti e resa nota nel corso dell’omelia, è stata mal digerita da un centinaio di parrocchiani, molti dei quali anziani. In chiesa sono volati urli e invettive contro le autorità presenti, tra cui anche il primo cittadino Ercole Massara. Anche contro monsignor Renzo sono volate parole grosse ed il vescovo è stato anche spintonato. Solo la presenza dei carabinieri ha evitato che la situazione degenerasse.
In paese, poco più di duemila persone alle falde delle Serre Vibonesi, da tempo covava il dissenso sulla decisione di trasferire don Franco Galloro. Nessuno però immaginava che si arrivasse alla protesta plateale che non ha risparmiato nemmeno la massima autorita’ religiosa diocesana. Davanti al dissenso via via sempre piu’ rumoroso dopo l’annuncio del trasferimento, il presule è stato costretto a riparare in sacrestia da dove poi, ‘scortato’ dai carabinieri, ha potuto raggiungere la propria auto per tornare in diocesi.
Solo nel pomeriggio è tornata un po’ di calma in paese ma non si puo’ dire che la protesta sia rientrata del tutto. Molti dei sostenitori del giovane parroco, 30 anni, si sono radunati davanti al sagrato della chiesa matrice per continuare a manifestare la loro netta contrarietà alla decisione della Diocesi. E’ stato anche esposto uno striscione "E adesso trasferiteci tutti" ed è apparso anche un altro cartello con su scritto un perentorio "Nessuno tocchi don Franco". "Non ci muoveremo da qui - hanno assicurato alcuni manifestanti - se il vescovo non revochera’ il provvedimento".
La contestazione del vescovo ha avuto conseguenze sull’assetto politico amministrativo del paese. In serata il sindaco ha fatto sapere di avere rassegnato le proprie dimissioni. ‘’Il clima politico e sociale - scrive Massara nella lettera indirizzata al Prefetto di Vibo Valentia - anche perché esasperato da taluni negli ultimi mesi, non rende possibile la continuazione dell’esperienza amministrativa in atto".
(lug. 2009)
I Soprannomi a Tropea
(S. Libertino) Ora siamo a quota 691 ! Grazie a quanti hanno dato il proprio contributo negli ultimi mesi. E' un record. Da antologia. Che fa sempre più di questa sezione il fiore all'occhiello di TropeaMagazine.
Sono stati aggiunti allora:
Cazzuni, Cudicini, Fettuccine, Sciaboletta, Soisoimè, Gufo, Bistecca, Bimbone, Flagello, Cimice, Dollaro, Totti, Cucchiera, Cilia, Pavuni, Banana, Chelli, Curtalota.
I Soprannomi a Tropea
(lug. 2009)
A Vibo Valentia la presentazione del workshop di Dubai. Insieme agricoltura di qualità e alta cucina
(L. S.) L'iniziativa, svoltasi a Dubai, ha registrato la partecipazione di alcune tra le più importanti aziende del settore agroalimentare della Calabria: Saor Srl, Fondo dei Baroni, Oleificio Capogreco, Callipo Tonno, Gruppo Muraca, Consorzio apicoltori, Associazione ovicaprini Apocc, Dolce Rossa di Gagliardi e Forte, Pastificio Soldano. Prodotti di eccellenza che hanno catturato l'interesse ed il palato dei tanti ospiti presenti all'evento.
A curare e coordinare l'importante progetto, il vicepresidente della Cia di Vibo Michele Napolitano. A Dubai, durante il workshop è stata organizzata una elegante serata di gala presso l'Hotel Marriot, alla quale hanno preso parte molti operatori locali. A garantire la "corretta" preparazione - nonostante l'alta professionalità del capo chef e del personale del Marriot - la presenza dell'Unione regionale cuochi della Calabria attraverso il proprio presidente chef Antonio Macrì, che ha seguito tutte le fasi di preparazione dei prodotti portati a Dubai.
Gli imprenditori presenti a Dubai sono stati accolti dal gruppo di lavoro della società Adhwa Milano, società che opera da circa dieci anni nel general trading con particolare specializzazione nel settore del "made in Italy", rappresentata in Italia dalla dottoressa M. Concetta Tripodi, che ha fornito tutto il supporto necessario perché il work shop e la serata di gala si svolgessero nel migliore e più ottimale dei modi.
L'Adhwa, inoltre, ha fornito ai partecipanti anche il supporto logistico presso la propria sede in Sharjah. L'iniziativa realizzata grazie anche alla collaborazione dell'assessorato delle Attività produttive della Regione Calabria, ha già registrato i primi significativi risultati. Infatti, diverse società che curano le importazioni negli Emirati Arabi Uniti, tra cui Federal Food e Classic Fodd (per i prodotti freschi ortofrutticoli, soprattutto cipolla rossa di Tropea), Aramtel (per le forniture alberghiere interessate a tutti i prodotti del work shop), Farm Express; hanno mostrato interesse per i prodotti presenti a Dubai.
Già da questo fine settimana il responsabile dell'Adhwa, Renato Aprile, sarà i Italia per definire i primi contatti relativi a ortofrutta, in particolare cipolla rossa di Tropea, olio extra vergine d'oliva, pasta e confettura.
L'iniziativa di Dubai è certamente una occasione importante che le imprese della Calabria debbono tenere in buona considerazione. Il fatto che abbiano aderito a questo progetto aziende provenienti da più provincie è certamente un importante segnale di crescita soprattutto del concetto di sinergia e compattezza nell'affrontare il confronto con altre realtà, anche extra europee. Altro importante elemento che arricchisce i risultati di questa prima fase è rappresentato dalla possibilità che giovani professionisti proveniente dalle prestigiose scuole alberghiere della Calabria possano, attraverso una intesa intrapresa a Dubai dallo chef Antonio Macrì con colleghi già che operano negli Emirati Arabi, potranno stabilire rapporti di collaborazione in termini di formazione e lavoro. Un programma che amplia l'offerta del "made in Calabria".
E' determinante che i nostri prodotti, siano presentati e soprattutto preparati in modo che si esaltino le qualità e proprietà organolettiche. In Dubai si è potuta registrare la presenza, in luoghi assolutamente importanti e strategici, di qualificati ristoranti italiani. Il made in italy, infatti, è vincente con particolare attenzione per il food. Bisogna che le aziende che hanno potuto direttamente vivere questa esperienza, che sono evidentemente collocate in una fascia che già riscontra interesse per gli Eau (soprattutto per la qualità dei prodotti), ora si organizzino, concentrino le offerte e facciano sistema; un sistema che tenga conto di tutto il territorio. E' importante che questa esperienza sia momento di arricchimento culturale prima che economico, per quanti volessero affrontare nuove ed interessanti sfide commerciali.
Bisogna che questa credibilità costruita con l'evento di Dubai, si traduca in reali interessi commerciali.
La Cia di Vibo Valentia e della Calabria, continueranno, al fianco delle imprese, questa sfida, soprattutto perché non resti -per quanto bella ed interessante- solo una piacevole ed isolata esperienza.
(lug. 2009)
Tre film girati in Calabria per la chiusura del Tropea Film Festival
(S. L.) Tra le novità del fitto programma previsto per la serata conclusiva del Tropea Film Festival, emergono tre ottimi titoli di film girati in Calabria. Si tratta del kolossal “Sacro codice” di Franco Gramisci, “Agosto” di Giovanni Luca Gargano e “Francesco di Paola” di Fabio Marra. I tre film sono considerati gli attuali migliori lavori di “marchio” calabrese.
“Sacro codice” è un film spettacolare, ancora work in progress dalle ambizioni che mirano giustamente al grande successo, non solo per il costo che non ha precedenti in una regione come la Calabria, ma anche perché si inserisce in quel filone cinematografico di fantasia che impegna maestranze di altissimo livello. La storia è avvincente, si dipana nell’eterna lotta tra il bene ed il male e ci riporta indietro di duemila anni in una Sibari completamente ricostruita al computer e tra gli stupendi paesaggi della Sila fatti di boschi laghi, ruscelli, abitata da “sogni e realtà”. Insomma, si tratta davvero di un kolossal. Al Tropea Film Festival ascolteremo il regista Franco Gramisci e vedremo alcune sequenze tra le più interessanti e tra le ultime girate.
E se “Sacro codice” è ancora in fase di lavorazione, “Agosto” di Giovanni Luca Gargano è un lavoro compiuto e perfettamente riuscito. Il regista ha voluto raccontare, con molta poesia, la vita quotidiana che si svolge nel piccolo paese di Agosto dove dice lo stesso Gargano: “M’innamorai subito di quel posto e di quella gente e così mi misi a girare tra i monti e le campagne per cercare qualcosa che m’ispirasse. Con grande sorpresa trovai una natura bellissima e incontaminata che circondava la frazione quasi abbandonata di Agosto. Non sapevo cosa avrei raccontato, ma di una cosa ero certo, volevo che quei luoghi, quei sapori, quelle atmosfere e quei personaggi vivessero in un film”.
Il regista salirà sul palco del Teatro del Porto di Tropea e, oltre a farci vedere qualche minuto del suo film, ci parlerà della bravura degli attori che hanno interpretato vari ruoli come fossero professionisti di lunga data.
Infine ritorna Fabio Marra con il suo film per la Tv, finalmente concluso, “Francesco di Paola - La ricerca della verità”. Molti ricorderanno che già l’anno scorso al Tropea Film Festival Marra ci aveva regalato le prime sequenze di questo lavoro, ora vedremo come è terminata questa interessante produzione, nata e realizzata in Calabria. Naturalmente sarà presente il regista.
Tropea Film Festival
(lug. 2009)
Giganti - Cammelli di fuoco, ciucci e cavallucci nella tradizione popolare calabrese
(S. L.) Si intitola “Giganti - Cammelli di fuoco, ciucci e cavallucci nella tradizione popolare calabrese” ed è il nuovo libro, appena uscito in libreria, di Franco Vallone. Cento pagine, di Adhoc Edizioni, illustrate con foto in bianco e nero e a colori, che tracciano un percorso storico e antropologico che vede protagonisti i giganti processionali calabresi e i tanti animali da corteo che ballano durante i giorni di festa.
Il volume inizia partendo da una presentazione delle due alte figure: “Ti svegliano di prima mattina con i loro tamburi. In principio si fanno solo sentire, da lontano, ti comunicano che sono arrivati e che oggi non è un giorno qualsiasi. Poi lentamente si avvicinano e si fanno anche vedere. Oggi è festa, e loro devono aprire il tempo speciale che solo la festa può dare. Sono i giganti, esseri enormi, fantocci grandi, colorati, simulacri arcani,
speciali, proprio come il tempo che rappresentano e simboleggiano. Li senti quindi, li senti arrivare in un crescendo del rullare dei tamburi che li accompagnano con il loro ritmo inconfondibile. Arrivano prorompenti spezzando il silenzio della quotidianità e annunciando la festa. Enormi esseri con l’anima d’uomo, immortali nel loro eterno rituale di corteggiamento, sono i simboli dell’amore. Sono i giganti, antichi re dal viso scuro, e bellissime regine dalla carnagione rosea.".
Poi il racconto prosegue descrivendo la coppia del gigante e della gigantessa che si prepara ad uscire in pubblico; rullano i tamburi. Le due alte e inquietanti figure danzano e si corteggiano. In un rituale antichissimo tracciano, per le strade del paese, un itinerario magico simbolico. La festa è il loro mondo, il ritmo la loro vita, la strada e la piazza il loro preordinato e ritualizzato movimento.
I due giganti fanno parte di un’antica tradizione calabrese. “Jijante, gehante, gehanti, gihanta, giaganti”: sono solo alcune delle denominazioni dei giganti nelle diverse aree della Calabria. In alcuni luoghi i due giganti vengono chiamati semplicemente giganti e gigantissa, in altri Mata e Grifone. In un’intervista, all’interno del film documentario “I Gigantari”, della regista Ella Pugliese, l’antropologo Luigi M. Lombardi Satriani, spiega fra l’altro che «i giganti in questa forma non hanno un nome specifico perché in genere i giganti processionali che vengono “ballati” durante le feste dei nostri paesi calabresi vengono chiamati ’u giganti e ’a gigantissa, qualche volta ’u re e ’a regina, comunque, qualsiasi nome abbiano, il riferimento è alla coppia che costituisce i fondatori mitici della città.
Sono gli antenati e quindi è come se la comunità facesse un passo indietro, risalisse al momento della sua origine, della sua fondazione, in modo che la vita venisse poi ripotenziata, rivivificata da questo richiamo alle origini. (…)». L’antropologo Apollo Lumini, in Studi Calabresi, nel 1840, scrive tra l’altro: «per la festa della Madonna di Agosto, vidi già in Monteleone (l’odierna Vibo Valentia) il Gigante e la Gigantessa, ma non so se qui, come in Sicilia, sia per ricordare il re Ruggero vincitore dei Saraceni. Vidi pure un nuovo genere di fuochi artificiali fuori della città, alla Madonneja, nei quali, pupazzi incendiati, figuravano appunto un combattimento tra cristiani e infedeli. Almeno suppongo fosse così, perché tra le grandi risate che se ne fecero, e l’entusiasmo clamoroso del popolino, non mi curai di appurare le cose».
Nel volume ci sono tutti i giganti del vibonese, da quelli di San Leo di Briatico a quelli di Porto Salvo, Dasà, Vena Media, Arzona, Joppolo, Mileto, Papaglionti e Cessaniti e non mancano le esperienze più giovani come quelle di Zungri, Vibo Marina, Briatico, Favelloni, Monterosso, San Costantino e Potenzoni di Briatico, Sciconidoni, San Cono, Sciconi... e poi ci sono gli animali da corteo. In Calabria durante le feste di paese vengono utilizzati diversi tipi di fantocci dalle forme animalesche. Colorati animali in cartapesta, stoffa o cartone, si conservano di anno in anno per essere riutilizzati e portati in processione nelle feste. Poi ci sono i simulacri di animali che a fine festeggiamenti vengono incendiati e quelli preparati in modo da funzionare come macchine sceniche esplodenti capaci di produrre giochi pirotecnici di luci,
scintille e rumori assordanti. Alcuni di questi animali accompagnano il ballo dei giganti, altri vengono ballati a fine serata per chiudere la festa. Molto spesso nella nostra regione il ballo dei giganti è accompagnato dal ballo del cameju, del ciucciu o del cavaju. Fantocci di cammelli, cavallucci o asini, ma anche d’elefanti, giraffe e dromedari, simbolici animali grotteschi che nel finale delle feste si esibiscono in un pirotecnico ballo di fuoco purificatore.
Con prefazione di Rocco Cambareri, è presentato da Giuseppe Braghò e Albert Bagno.
(lug. 2009)
Comitati per Calabria Libera, esposto per disastro ambientale
(ASCA/20lug) ''La condizione di alcuni tratti del mare calabrese si configura come un crimine contro l'ambiente, i cittadini, gli operatori turistici e l'immagine della nostra regione. Chiediamo che si verifichi la sussistenza del reato di disastro ambientale e che, eventualmente, vengano perseguiti i comportamenti attivi od omissivi di sindaci, presidenti di province, amministratori regionali e quant'altri per funzioni e competenze abbiano la responsabilita' di quanto accaduto''. Lo ha dichiarato Beniamino Donnici, ex parlamentare europeo e promotore dei Comitati per la Calabria Libera, annunciando di aver incaricato un pool di legali, coordinati dall'Avv. Lanfranco Calderazzo, del Foro di Catanzaro, per predisporre circostanziato esposto - denuncia contro ignoti, da presentare in tutte le Procure calabresi e alla stessa Arpacal.
Verrà inoltre chiesto un incontro urgente al procuratore di Vibo Valentia, Spagnuolo, per quanto nei giorni scorsi si è registrato a Tropea (VV).
''Nei giorni scorsi, precisamente il giovedì 16, - ha, infatti, aggiunto Donnici - al largo di Tropea, perla del Tirreno e biglietto da visita della Calabria turistica, c'era una situazione che facciamo fatica persino a narrare: di fatto il mare era diventato un nauseabondo deposito di liquami. Analoghe condizioni si sono registrate nel lametino e in molte località balneari del tirreno cosentino''.
(lug. 2009)
COME ERAVAMO! Ci sono novità sulla vecchia foto degli anni Cinquanta della calata del Convento.
(S. Libertino) Ci sono novità sulla vecchia foto degli anni Cinquanta della calata del Convento. E' stata prima di tutto recuperata una copia della foto molto più leggibile di quella pubblicata l'anno scorso, dove si poteva scorgere al centro una macchia bianca che copriva parte del prezioso scatto, che ritrae un gruppo di manovali alcuni dei quali ancora armati di pale, badili, rastrelli, durante la fase di completamento dei lavori dell'asfaltatura del manto stradale della 'scesa dell'ospedale civile', o più semplicemente della 'calata del convento'.
L'ha scoperta lo stesso prof. Domenico Crisafio, 35 anni al Liceo Parini di Milano a insegnare filosofia, il quale risiede a Milano ma è nato ed ancora abita - quando rientra a Tropea - nella prima casa all'inizio della ripida discesa, sulla sinistra: era stato lui a 'passarmi' la copia originaria dello scorso anno.
Come noto, la massima parte delle persone ritratte, felici e sorridenti, compresa una dozzina di simpatici bambinetti immortalati anche loro nella veduta, appartiene al rione 'Baracche' di cui alcuni sono nati e cresciuti nella mitica discesa.
In effetti, è una discesa molto ripida che, prima dei lavori di sistemazione, mal convogliava l'acqua piovana proprio in direzione della porta della chiesa del convento come si vede in un'altra foto scattata alcuni decenni prima. L'acqua aveva creato un solco in mezzo alla strada che portava dritto all'entrata della chiesa.
Il gruppo comprende alcuni fratini componenti della comunità conventuale, Padre Timoteo Rago e Fra Antonio La Gamba, e in mezzo a loro due, il titolare dell'impresa cui era stata affidata l'esecuzione dell'opera, Salvatore Macrì.
Si è risaliti all'epoca della foto da una notizia fornitami dallo stesso prof. Crisafio: Fra Antonio La Gamba era stato assegnato al convento di Tropea nel 1952. Lo scatto è stato effettuato quindi dopo quell'anno. Siamo negli anni '50, all'inizio degli anni '50.
Lo scorso anno avevo cercato con l'aiuto del prof. Crisafio e di altri che si sono cresciuti nel rione 'Baracche' di risalire al riconoscimento delle persone che appaiono nella foto. E credo che nonostante l'immagine sia stata in alcuni punti del tutto illeggibile, qualcosa si era riusciti a ricavare. Ne avevamo individuati ben 16. Ora, con l'aiuto determinante della sorella del Professore, Santina, e delle sue conoscenze, i nomi di coloro che sono stati conosciuti ammontano miacolosomente a 30!
Santina non ha avuto alcuna difficoltà a riconoscere tra i bambinetti i due suoi fratellini Peppino e Diego.
Ecco i nomi riconosciuti e associati ai numeri posti sui singoli personaggi della foto.
1. Pasquale Russo (Capitanu)
2. Michele Il Grande ('i Nandu)
3. Fra Antonio La Gamba
4. Antonio Lo Torto
5. Nando Briga
6. Pasquale Vasinton ('U Pepparuni)
7. Padre Timoteo Rago
8. Salvatore Macrì (Turruni)
9. Ciccio Crines
10. Antonio Mandono
11. Emanuele Zaccaro
12. Mimmo Accorinti (Cincio)
13. Peppe Piserà
14. Diego Piserà (Vaiana)
15. Pasquale Teramo
16. Gabriele Piserà ('U zu Leu, padre di Vaiana)
17. Antonio Piserà
18. Teramo ('U 'Gnuni)
19. Filippo Il Grande
20. Peppe Caprera (figlio di Nicola Bigliogliu)
21. Micu (?) Caprera (fratello di Peppe)
22. Mattea (nipotina di Vasinton)
23. Antonio Simonelli (Toto du Cunventu)
24. Matteo Mamone ('U Pilusu, figlio di Francischea 'A 'Ncincia)
25. Pasquale De Vita (figlio di Olimpia Vasinton)
26. 'Ntoni 'U Laru
27. Peppino Crisafio
28. Diego Crisafio
29. Franco De Vita (figlio di Olimpia Vasinton)
30 'U Vecchiu (figlio di Filippo Il Grande)
Infine, mi piace concludere, come lo scorso anno, che l'ostentato quadretto idilliaco dei più adulti unito alla religiosa compostezza dei piccoli 'barraccoti' mi dice tanto che era mezzogiorno e i rintocchi della campana del convento annunciavano ad alcuni l'angelus, ad altri la vittoria tropeana a Lepanto, e al nostro gruppo un piatto di minestra calda alla mensa dei fratini.
(lug. 2009)
Il guardaportone: Onore all’arma benemerita
(Guglielmo Lento x fascioemartello.it/25lug) Mi scuso con chi di solito mi legge, pochi ma ben selezionati individui che non hanno portato il cervello all’ammasso ed hanno la pretesa di ragionare con la loro testa.
Le scuse le chiedo preventivamente.
Oggi il pezzo sarà più corto del solito e non sarà scritto con la penna intinta nel calamaio dell’ironia amara.
Vi comunicherà la pena che ho provato, stamani, nel leggere i giornali. Si i giornali, tutti, e non solo quello cui di solito facciamo riferimento.
La notizia viene riportato con la dovuta evidenza. Quella che si deve alle dichiarazioni di un ministro segretario di Stato.
Non un ministro qualsiasi, il ministro che sovraintende alla diplomazia e che gestisce la politica della nostra nazione nei confronti del resto dell’universo.
Il Ministro degli esteri, quello della diplomazia,il ministro Franco Frattini, chiamato Franchino negli ambienti della Roma che conta.
Ci andava giù duro il ministro, nei confronti della signora D’Addario.
Trascriviamo a senso senza tradire la sostanza.
“Si tratta di una prostituta pagata dai giornalisti per fare queste dichiarazioni.”
E no, eccellenza, cartellino rosso.
La donna non si colpisce nemmeno con un fiore e, quantomeno, non la si insulta pesantemente,usando termini volgari.
Ricordo a me, racconto a lei ed a chi mi legge, in questi caldi giorni di fine luglio,un episodio occorsomi, cinquantenni fa, in occasione degli esami di maturità classica, al Liceo P. Galluppi di Tropea.
Interrogato dal professore d’italiano che mi chiedeva le differenze tra verismo e naturalismo così risposi:
“Nel verismo i personaggi sono i miseri,nel naturalismo la feccia quali prostitute…”
Il professore, nonostante fosse sordo, sentì e, subito, con causticità mi rimbrottò:
“Con decenza parlando”
Con decenza parlando, ministro, con linguaggio non offensivo e possibilmente diplomatico.
Anche rivolgendosi a una signora che, per il suo rango, viene ricevuta nei palazzi di stato.
La porta si apre dal di dentro, eccellenza, lo ricordi.
E poi non è fine da parte sua, sapendo di poter usufruire dell’allargamento del lodo Alfano adottato già con Castelli (la non giudicabilità), affermare, come afferma, che la signora sia stata pagata.
Non è bello, non è gentile, non è corretto.
Soprattutto, crediamo, non rientri nei compiti del ministro degli Esteri.
O forse voleva difendere il letto di Putin?
Tranquillo, nello stesso giornale il premier russo dichiara di non aver mai fatto tale dono al nostro, al vostro, al suo.
Ma vogliamo dare anche testimonianza di altro comportamento, altro stile.
Quello di un maresciallo dei Carabinieri.
Vi raccontiamo, e chiudiamo, un episodio accaduto circa 40 anni fa, a Faicchio, un comune in provincia di Benevento, luogo in cui nacque mia madre.
A Faicchio c’è un castello, e ad Avellino c’era un ministro socialdemocratico.
Il ministro spasimava per una bella signora che, essendo il titolare del dicastero del turismo, ospitava nel castello, quando lei era in sede.
Quindi, per dimostrare tutto il suo potere,chiamò il Maresciallo dei Carabinieri ed ordinò:
“Quando la signora è al castello, voi farete la guardia al portone”
Pronta la risposta del sottufficiale:
“Sono un maresciallo dell’arma, non il suo guardaportone”
Altro stile.
(lug. 2009)
Nasce il gruppo folk "I Briaticisi", il 31 debutta in piazza
(F. Vallone) Curata dall'Associazione culturale Briaticese nasce a Briatico il gruppo folklorico denominato "I Briaticisi citta' di Briatico". Il gruppo, voluto fortemente dalla giovane Giusy Staropoli, che ne è anche direttrice, da oggi entra a pieno regime d'attività e aderendo alla Federazione Italiana Tradizioni popolari. "I Briaticisi", costituito da giovani, adulti e ragazzi provenienti da tutto il territorio del comune di Briatico, conta tra cantanti, musicisti e ballerini, circa trenta elementi.
Per come comunicato dalla stessa associazione, "nella ricerca dei canti tradizionali, si è voluto riproporre anche alcuni testi creati dalla stessa Staropoli come richiamo alle radici profonde del territorio e della Calabria, nonché alcuni canti colonne portanti del folklore locale. I costumi sono stati creati dalla stilista briaticese Alessia Staropoli. Si è voluto più che mai, tutti insieme, con quest'aggregazione di giovani dopo quasi sessant'anni di storia, dare il giusto rilievo anche alla tradizione dei Giganti e del gigantaro di San Leo, al quale è a pieno titolo dedicata una parte dello spettacolo.
Il neo gruppo folkloristico si esibirà per il suo esordio proprio a Briatico, venerdi 31 Luglio, in Piazza IV Novembre, alle ore 22,00, il giorno prima, giovedi 30 luglio, alle ore 19,30, verrà invece celebrata una messa presso la Chiesa del Carmine in onore della costituzione di questo nuovo sodalizio.
Lo scopo de "I Briaticesi", per come riferito da Massimo Limardo, uno dei componenti, "è quello di recuperare storia e tradizioni popolari e riproporli sotto forma di balli e canti con coreografie popolari e tradizionali. C'è da ricordare che Briatico vanta una pluriennale esperienza nel campo folkloristico, infatti ha già militato un Gruppo folkloristico di grandissima rilevanza spettacolare e culturale denominato "Gruppo Folk le Pacchianelle di Briatico" che con il suo vasto repertorio, frutto di una seria ricerca sul campo, era riuscito a riproporre con centinaia e centinaia di spettacoli ed eventi di danza
tradizionale, l'immagine folkloristica del paese di Briatico, e della Calabria in genere, in molti Paesi dell'Europa e non solo.
(lug. 2009)
Cemento depotenziato, tra le opere pubbliche a rischio la Scuola Media di Via Coniugi Crigna
Il plesso scolastico di via Coniugi Crigna sotto inchiesta
(ASCA/29lug) ''Quello di Agrigento non è caso isolato. C'è in Italia un lungo elenco di opere pubbliche a rischio cemento taroccato, un business sul quale la mafia ha evidentemente messo le mani''. Il vice presidente di Legambiente Sebastiano Venneri commenta così la notizia del sequestro del nuovo ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento perchè realizzato con cemento depotenziato.
''La vicenda di alcuni manufatti crollati con il sima in Abruzzo e il caso di questo ospedale - dice Venneri - sono la punta di un iceberg che nasconde uno scenario inquietante. Le mafie, che molto spesso detengono il monopolio nella produzione e distribuzione del calcestruzzo, hanno lucrato nel corso degli ultimi 30 anni fornendo alle opere pubbliche tanta sabbia e poco cemento''.
Tra le opere pubbliche al vaglio della Magistratura per calcestruzzo depotenziato ci sono, si legge nell'elenco stilato da Legambiente sulla base dei dati delle Procure, anche il nuovo padiglione dell'ospedale di Caltanissetta, gli aeroporti di Palermo e di Trapani, il viadotto Castelbuono e la galleria Cozzo-Minneria dell'autostrada Palermo-Messina, il lungomare di Mazara del Vallo, il porto turistico di Balestrate, l'approdo di Tremestieri di Messina e il porto Isola - Diga Foranea di Gela. E addirittura il Palazzo di Giustizia di Gela e il Commissariato di Polizia di Castelvetrano.
''L'ospedale San Giovanni di Dio - dice Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia - è un edificio costruito negli anni delle opere pubbliche finalizzate ad alimentare il sistema tangentizio, quando a prevalere era il principio della totale irresponsabilità. L'importante era fare soldi, anche a costo di mettere a serio rischio la popolazione.
Rimane adesso da verificare la solidità di tante altre opere pubbliche segnalate dalla Protezione Civile''.
Infatti, prosegue la nota di Legambiente, è addirittura molto più lunga la lista di edifici pubblici a rischio per ''cemento molle'' al vaglio della Protezione civile siciliana per verificare che rispondano ai criteri antisismici: su 48 edifici verificati, 43 non hanno superato i test. Un fatto assai grave in una Regione che ha il 90% dei Comuni ad alto rischio sismico. Anche in questo caso colpa principale è del cemento depotenziato e il fenomeno riguarda altre Regioni italiane come Campania, Calabria, Molise e Veneto.
Tra gli edifici più a rischio, denuncia ancora Legambiente, ci sono proprio gli ospedali: il Cervello di Palermo, l'Ospedale Civico di Partinico, il poliambulatorio Biondo, il padiglione 6 dell'Ospedale Piemonte di Messina. Ma anche il cine-teatro di Porto Empedocle, tante chiese, parrocchie, scuole e asili nido.
A Tropea, conclude la nota di Legambiente, c'è una scuola media in via Coniugi Crigna il cui calcestruzzo è talmente scadente che l'ingegnere chiamato a redigere una relazione tecnica ha chiesto l'immediata demolizione dell'edificio.
L’elenco delle opere pubbliche al vaglio della Magistratura per cemento taroccato
Galleria Cozzo-Minneria, Autostrada Palermo Messina
Torrente Braemi, Superstrada Licata
Porto Isola – Diga Foranea, Gela
Palazzo di Giustizia, Gela
Nuovo padiglione Ospedale di Caltanissetta
Viadotto Castelbuono, Autostrada Palermo Messina
Approdo di Tremestieri, Messina
Aeroporto di Palermo
Aeroporto di Trapani
Porto turistico di Balestrate
Lungomare di Mazara del Vallo
Commissariato di Polizia di Castelvetrano
Galleria in località Palizzi (RC), statale 106
Scuola pubblica Euclide, Bova Marina
Scuola media, via coniugi Crigna, Tropea
Lotti 9 e 14 dell’autostrada A31Valdastico (VI)
Variante autostradale a Venafro
Tutti Sostenibili
(lug. 2009)
I LIBRI PIU' RICHIESTI IN CITTA'
'La Libreria' di Caterina Demaria in via Roma
(a cura di S. Libertino)
UOMINI CHE ODIANO LE DONNE di Stieg Larsson - Marsilio, Pagine 688, Prezzo 19,50 euro
GLI ANNI VELOCI di Carmine Abate - Mondadori, Pagine 246, Prezzo 18,00 euro
IL BAMBINO CHE SOGNAVA LA FINE DEL MONDO di Antonio Scurati - Bompiani, Pagine 295, Prezzo 18,00 euro
STORIA LOCALE
ETNOGRAFIA DI TROPEA - SCRITTI DEMOLOGICI E STORICI DI GIUSEPPE CHIAPPARO a cura di Giuseppe Carone - M. G. E., Pagine 350, Prezzo 16,00 euro
'NU PAISI - POESIE CALABRESI IN DIALETTO DI TROPEA di Francesco Aquilino - Edizioni Grillo
LA CALABRIA - ANTOLOGIA DELLA RIVISTA DI LETTERATURA POPOLARE 'LA CALABRIA' DIRETTA DA LUIGI BRUZZANO a cura di Filippo Curtosi e Giuseppe Candido - Città del Sole Edizioni, Pagine 381, Prezzo 25,00 euro
TROPEA, ORME MEDIEVALI - TRACCE TEMPLARI TRA STORIA E LEGGENDA di Luciano Del Vecchio - Edizioni M. G. E., Pagine 90, Prezzo 12,00
IL MARE DALL'ALTO di Osvaldo Gagliani - Calabria Letteraria Editrice, Pagine 136, Prezzo 12,00
(lug. 2009)
Un ricordino del Canonico Silvestro Crescenti, per tutti affettuosamente 'Abati Lapuni'
(S. Libertino) Un vecchio ritaglio della 'Gazzetta del Sud' - con tanto di foto, sfocata - del primo ottobre 1970, custodito da Angelino Gallipoli e che riporta un articoletto a firma di 'f. r.' (Francesco Restuccia), ci regala uno squarcio di luce su un personaggio tropeano del passato, don Silvestro Crescenti, per tutti affettuosamente 'Abati Lapuni', per la cadenza 'zoppa' di dire messa che acusticamente si avvicinava al volo di una grande ape.
Don Silvestro, persona seriosa, se la prendeva molto quando qualcuno gli faceva il verso. Abitava dentro il palazzo della Sindachessa in Largo San Michele, porta a porta con la famiglia di mio zio Pasquale. Oltre alla missione religiosa intrapresa nel 1897 dedicava il suo tempo a produrre operette di falegnameria presso un piccolo laboratorio allocato nel suo appartamento. La specialità più richiesta erano gli sgabelli.
Ora leggiamo assieme religiosamente l'articolo del bravo giornalista Restuccia, in occasione del compimento dei Cento anni di don Silvestro Crescenti:
(f. r.) Don Silvestro Crescenti compie oggi, primo ottobre, 100 anni. Nato a Tropea l'1-10-1870, dieci giorni dopo la breccia di porta Pia, come scherzosamente fa spesso notare, appartenente a famiglia di artigiani, artigiano anche lui, abbandonò ancora giovane quel mestiere e si diede al sacerdozio.
Ordinato sacerdote nel 1897, ha esercitato il magistero religioso per ben 73 anni facendo dapprima l'istitutore presso un istituto di Cava dei Tirreni, poi presso la Badia dei Benedettini, presso il Collegio degli Scolopi a Roma, infine parroco economo, spirituale nella Diocesi di Nicotera, Nicastro, Tropea, Mileto.
Attualmente riveste la carica di canonico della Cattedrale di Tropea. In occasione del suo centenario don Silvestro celebrerà la Messa assistito da tutti i sacerdoti del luogo.
(ago. 2009)
Sanità: Loiero, turista salvato da Professionalità Medici
(AGI/3ago) “E’ stato un caso di ordinaria buona sanità”. Così il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero ha definito il soccorso riuscito di un turista tedesco colto da un infarto mentre era in vacanza in un villaggio di Tropea. L’uomo, 54 anni, aveva avvertito un dolore al torace lo scorso martedì. All’ospedale di Tropea, dopo la diagnosi di infarto, è stato stabilizzato ed è stato imbarcato su un elicottero del 118 diretto all’Unità Coronarica dell'Azienda Sanitaria Policlinico Universitario “Mater Domini”di Germaneto. Ma, dopo pochi minuti, durante il volo, l’uomo ha avuto un altro infarto e l’elicottero è dovuto atterrare all’ospedale di Vibo Valentia, dove è stato nuovamente rianimato e stabilizzato per poi essere accompagnato in ambulanza al Policlinico di Germaneto. Qui l’Unità Coronarica, diretta dal professor Ciro Indolfi, aveva già predisposto i soccorsi. Quando il turista tedesco, privo di sensi, è arrivato al Policlinico, è stato intubato e gli è stato subito praticato l’intervento di angioplastica che gli ha salvato la vita.
“Quello che è accaduto al turista tedesco, accade qui tutti i giorni - ha detto Indolfi -. Questo episodio ha evidenziato che c’è efficienza nel sistema sanitario regionale. Un soccorso così efficace e tempestivo è il risultato di un ottimo funzionamento di tutti gli anelli della catena che l’hanno costruito. Tutti gli ospedali e le unità di 118 hanno lavorato bene e rapidamente”.
Il Presidente della Regione, Agazio Loiero, e’ andato nel pomeriggio al Policlinico di Germaneto a far visita al turista, che domani potra’ gia’ lasciare l’ospedale e tornare in Germania a continuare le cure. “Ha funzionato tutto, - ha detto il Presidente - dalla velocità con cui è arrivato l’elicottero a Tropea al viaggio fino alla struttura del Policlinico di Catanzaro nel reparto del Professor Indolfi che è un professionista che ci invidiano in tutta Italia. Domani il paziente potrà tornare a casa sua, in Germania. In Calabria ha vissuto un’esperienza certamente non piacevole, ma potrà dire di essere salvo grazie alla prontezza e alla professionalità dei medici calabresi. Potrà anche raccontare di aver parlato con i suoi familiari in Germania in videoconferenza, un servizio che pochi sistemi sanitari possono vantare di avere e che noi in Calabria mettiamo a disposizione dei nostri pazienti, calabresi e non. Lo stesso paziente mi ha riferito testualmente di essere rimasto stupefatto dalle cure ricevute e di sentirsi molto fortunato ad aver avuto questo incidente in Calabria”.
Loiero, prima di salutarlo, ha poi invitato il paziente a tornare presto in vacanza in Calabria.
(ago. 2009)
Briatico al Meeting Nazionale dei volontari Unicef
(F. Vallone) Grazie al presidente del comitato provinciale Unicef di Vibo Valentia, Cinzia Catanoso, anche Briatico, con il sindaco junior Maria Joel Conocchiella, è stato presente al I° Meeting Nazionale dell'Unicef.
Più di 1500 i volontari che, da tutta Italia, si sono incontrati all'interno degli spazi del Maschio Angioino e per tre giorni numerosi incontri si sono susseguiti nel castello, nella bellissima cornice del Golfo di Napoli. Maria Joel Conocchiella ha avuto modo di conoscere, da vicino, il mondo del volontariato rivolto verso tutti quei bambini che hanno bisogno, di vedere quanti giovani si impegnano giornalmente per dare il proprio contributo a cercare di risolvere i problemi che li affliggono.
Il Meeting, voluto fortemente dal neo presidente Unicef Vicenzo Spadafora, è nato per dare uno slancio nuovo, con maggiore entusiamo, nuove idee, nuova linfa a tutti i volontari italiani. Presente anche il Premio Nobel per la pace, l'iraniana Shirin Ebadi, nel susseguirsi dei tre giorni del meeting si sono alternati vari personaggi dello spettacolo, dall'ambasciatore Unicef Lino Banfi, che ha parlato della sua esperienza nel campo del volontariato ed ha presentato la canzone scritta a quattro mani con Gino Paoli incisa insieme ai ragazzi di Scampia, il quartiere più a rischio di Napoli, a Daniela Poggi anche lei Ambasciatrice Unicef,
Michelle Unziker, Vladimir Luxuria (nella foto), Alessandra Mastronardi, Caterina Balivo e Cristina Lucchini.. Maria Joel ricorda una frase che racchiude in sé tutta l'enfasi e l'entusiamo di quei momenti, è quella che compariva sul maxischermo: "Oggi facciamo il primo passo per cambiare il mondo. In quei giorni l'entusiamo dei ragazzi si toccava veramente con mano".
Dopo l'Assemblea per presentare Younicef, accanto al Presidente Spadafora c'era il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, che con la sua presenza incoraggiava e sosteneva tutti i volontari presenti.
"Si è conclusa questa tre giorni, ma in sala - aggiunge Maria Joel Conocchiella - non si respirava aria di qualcosa che stava finendo, ma di qualcosa che stava per nascere". Il Sindaco Junior di Briatico Maria Joel si è potuta confrontare, durante questa esperienza, con altre realtà nazionali, relazionando nell'incontro dove venivano trattati i progetti Unicef ed in particolare il progetto "Città Amiche dei bambini", ha illustrato in modo dettagliato le varie iniziative svolte dal suo Consiglio Comunale dei Ragazzi di Briatico, "tutte all'insegna della solidarietà verso chi ha più bisogno".
(ago. 2009)
Dedicato ai Tropeani e agli amici di Tropea che non arrivano alla fine del mese 'Il Calendario di Enzo 2010'. Manca dell'ultima e inutile settimana del mese. Gli esponenti della sinistra hanno espresso viva soddisfazione
(S. Libertino) Giovedi 13 agosto 2009 alle ore 18,00 ci sarà la conferenza stampa sulla presentazione del calendario di Enzo 2010, Edizioni Grillo - Zambrone presso la Sede della protezione Civile in Largo Ruffa Tropea realizzato per beneficenza da destinare alla protezione Civile di Tropea.
E' tollerato il vestito bisex.
(ago. 2009)
'TROPEA, orme medievali - Segni templari tra storia e leggenda' di Luciano Del Vecchio
(A. Del Vecchio) I fraterni legami con l'autore consiglierebbero di astenermi da considerazioni e commenti sulle sue ricerche ed in specie sul suo ultimo lavoro "Tropea, orme medievali - Segni templari tra storia e leggenda", edito da Giuseppe Meligrana Editore.
La consapevolezza, però, di essere in presenza di uno studioso dal bagaglio culturale notevole e dalla ritrosia disarmante, che rifugge sistematicamente la platea, mi inducono a rompere ogni indugio ed abbandonare quella cautela d'obbligo in questi casi.
Le osservazioni, poi, di amici competenti e sinceri, che hanno letto il lavoro trovandolo di interesse eccezionale, sorprendente per Tropea, hanno confermato quanto gli scritti di Luciano Del Vecchio costituiscono ormai un riferimento essenziale per chiunque voglia penetrare ed approfondire la storia di una città contrassegnata da una civiltà irripetibile.
Luciano Del Vecchio sa magistralmente scavare nelle profondità di tenebre inaccessibili e sa ascoltare le voci più flebili che provengono dalla storia tropeana. Analizza, sminuzza e riesce a far emergere suoni, odori e sapori, per riproporli come patrimonio della collettività.
In questo testo Tropea riprende a raccontare la sua "storia vera". Si ripensa, si descrive, rivive soprattutto nel campo sociale e civile.
Il libro apre una parte dell'anima nascosta del luogo Tropea, arricchendone la specificità e l'unicità.
La via che viene percorsa è una via impervia "dentro le sabbie mobili della storia tropeana" come dichiara l'autore nella nota di presentazione.
Il viaggio si compone di 5 capitoli: il primo inquadra il periodo storico federiciano, per contestualizzare la ricerca e far emergere le scarse tracce di una Tropea solo apparentemente lontana dall'epoca splendente dello "stupor mundi"; il secondo affronta la "vexata quaestio" dell'origine e costruzione dell'Hospitale di Tropea, segnandone inoppugnabilmente la datazione; il terzo capitolo fa emergere dalle nebbie un personaggio, Alberto Canelli da Tropea, una presenza di spicco alla corte sveva e nell'Ordine Templare; il quarto capitolo delinea attraverso lo studio e l'analisi della protomaiolica gli stretti legami tra Tropea e la Palestina (Castello di Atlit), confermando il ruolo del porto di Tropea nella complessa rete dei traffici marittimi che spostava eserciti e pellegrini verso la Terra Santa; il quinto dedicato alla Michelizia è un contributo di indubbio interesse sulla genesi, edificazione e sul toponimo dell'eccezionale monumento.
Le conclusioni, intellettualmente stimolanti, ci aiutano a comprendere quanto sia importante abbandonare antichi stereotipi, Ci sono altri parametri, altri luoghi nascosti, altre risorse, altri valori, che vanno indagati e che possono aiutarci a crescere come territorio e comunità.
"Tropea, orme medievali" risponde ad una domanda vera di identità e conoscenza, alla scoperta di un'altra storia, di un'altra civiltà.
Luciano Del Vecchio naviga nel cuore di Tropea, in acque alte e profonde, ama i fondali, la superficie non lo stimola, e racconta una storia ricca di suggestioni senza abbandonare il classico rigore che lo contraddistingue.
E' un richiamo ai caratteri originari di Tropea, invitata a liberarsi dai pesi di una rappresentazione non sempre consona al suo passato.
Un plauso al giovane editore Giuseppe Meligrana che, con competenza ed intelligente coraggio, con Luciano Del Vecchio continua la sua scommessa tesa a ravvivare i fasti di una terra non sempre interessata e spesso ostile.
(Introduzione dell'Autore) Negli anni dell’infanzia mi capitava a volte di sostare davanti alla targhetta della via che conduce al convento dei Frati Minori: via dell’Ospedale. E dov’è? Qui non c’è nessun ospedale; e manco un edificio che sembri essere stato un ospedale. So che è da tutt’altra parte, nella zona vecchia del paese. E dunque? Perché “via dell’Ospedale”? L’enigma mi intrigava fino a quando, parecchi anni dopo, scoprii che un ospedale c’era stato, che era scomparso da circa un secolo, che era esistito per almeno sette secoli e che sorgeva pressappoco dove ora c’è il Calvario. Ma l’“Ospitale”, come era detto in origine, rimase comunque un mistero, che non si scioglieva, anzi, ne germinava molti altri, si frantumava in tanti enigmi; uno ne chiamava un altro. E cominciò, dentro le sabbie mobili della storia tropeana, una lenta ricerca di notizie, documenti e fonti, che conduceva sempre più indietro nel tempo fino al pantano dei secoli
medievali, dove meno che in altre epoche era possibile trovare notizie.
E allora a passo di cane si fiutano l’aria e il terreno; si “annusano” le date, i nomi, la lingua, i luoghi; si chiede aiuto, oltre che alle cronache, a toponomastica, architettura, etimologia; si interrogano per trovare frammenti di storie, tessere musive da accostare, fili da collegare per scoprire e ricostruire piccole verità. Ma spesso la verità o il senso di ciò che accade, l’importanza di certi avvenimenti, la statura di certi personaggi, non sempre sono percepiti dai contemporanei. A volte, questi volutamente tacciono, si rifiutano di tramandare verità considerate scomode, o mistificano. Il tempo s’incarica poi di ridimensionare o ingigantire uomini ed eventi, sempre che su essi si possa trovare notizie; altrimenti nascono i misteri. Ed evento inspiegabile rimane la fondazione e costruzione dell’antichissimo Ospitale di Tropea. A quei tempi erano solitamente i frati a costruire ospitali, ma quelli presenti, Benedettini e Basiliani, sembrano
non occuparsene, come invece accadeva altrove in Italia. A disporre delle rendite dell’Ospitale è il vescovo, ma i vescovi non costruiscono ospitali. Dunque altri frati consegnano al vescovo la fondazione, ma non sono gli Ospitalieri Gerosolimitani che hanno già in commenda un ospedale interno alle mura. Questo sorge vicino a una chiesa, la Recommendata, cioè un beneficio dato in commenda una seconda volta. E chi, laico privato o ordine religioso, l’assunse in commenda la prima? La chiesa sembra acquisita dagli stessi Ospitalieri che, di prassi e per bolle pontificie, rilevano i beni templari. Ma nessuna fonte attesta il primo commendatario della Recommendata come neanche quello dell’Ospitale fuori le mura che, comunque, possiede rendite. (...)
(ago. 2009)
Le bamboline di Enzo. Dopo il Tour di Milano, a grande richiesta ritorna a Tropea la Mostra
(S. L.) Dal 13 al 19 agosto 2009 dalle ore 21,00 alle 24,00 ci sarà la mostra delle bamboline di tutto il mondo in Via Marina Vescovado nei locali ex Elettricità Mazzitelli partendo da Piazza San Michele a dieci metri sulla destra.
Si tratta di 260 bamboline di tutto il mondo incluso le 20 regioni italiane. Scopo dell'evento è di raccogliere offerte per l'Abruzzo.
L'ingresso è libero.
Il messaggio è di pace e fratellanza fra i popoli.
Ci sarà anche un vestito autentico della chiazzarola del 1800 unitamente allo spadino sempre originale che veniva dato dal fidanzato alla promessa sposa.
Il 20 agosto alle 21,30 in piazza Vittorio Veneto ci sarà lo spettacolo del gruppo folk Città di Tropea unitamente al gruppo del Molise La Morgia "insieme per l'Abruzzo" per raccogliere fondi da destinare all'Abruzzo.
Numerose le adesioni e gli sponsor che hanno voluto unirsi a questa iniziativa.
(ago. 2009)
A San Costantino consegnata la cittadinanza onoraria del comune di Briatico al regista cinematografico Vittorio De Seta
I registi Vittorio De Seta e Ella Pugliese
(F. Vallone) Una serata da mito quella che San Costantino di Briatico ha vissuto in Piazza Raffaele Lombardi Satriani. E il mito, l'altra sera seduto in prima fila, era proprio lui, il maestro del cinema documentario Vittorio De Seta che ha ricevuto per l'occasione la cittadinanza onoraria del comune di Briatico. Ma c'era, in quella piazza, tra i relatori sulla pedana e tra gli ospiti della numerosa platea, un sottile filo rosso che univa, nel rispetto delle più assolute diversità, di passioni, di lavoro e di percorsi. Tanta cultura si è incontrata l'altra sera a San Costantino sotto un bellissimo cielo e un antico palazzo baronale che è, esso stesso, baluardo della cultura con il vissuto di personalità forti, generazionali, della famiglia Lombardi Satriani che da sempre tracciano il territorio, con Alfonso fotografo colto e appassionato, con Nicola, con Raffaele uno dei pionieri della ricerca demologica, ed oggi con l'antropologo di fama internazionale Luigi
M. Lombardi Satriani. C'era anche lui l'altra sera a relazionare proprio sotto casa, sotto finestre e balconi da cui s'intravedono testimonianze di culture passate, libri, icone e stampe antiche, giganti, sculture e terrecotte, quadri di Enotrio e di Reginaldo D'Agostino. In platea tantissima altra bella gente, cultori, studiosi, appassionati e ricercatori, c'era Beppe Braghò che proprio in questi giorni presenterà un lavoro filmico su Spilinga, c'era Teresa Landro del circolo del cinema di Parghelia, il glottologo Michele de Luca, la regista Ella Pugliese, autrice de "I Gigantari" e reduce di un film girato nella lontana Cambogia, c'era il ricercatore Michele Romano, Vera Bilotta del Circolo del Cinema Lanterna Magica di Pizzo e tanti altri tra studenti universitari, ricercatori e appassionati della Calabria. L'associazione di Volontariato Culturale "Non Mollare" di Pannaconi di Cessaniti assieme al Comune di Briatico, con la collaborazione de "Le Stanze della Luna"
di Vibo Valentia, dell'Associazione "Eleutheria" di San Costantino di Briatico e del Centro Servizi per il Volontariato di Vibo Valentia, sono riusciti ad organizzare e concretizzare davvero un importante evento culturale che aveva come traccia "Il Mondo Perduto", un omaggio al regista cinematografico, al Maestro Vittorio De Seta".
Tra le iniziative della serata il conferimento della cittadinanza onoraria del comune di Briatico al regista siciliano della calabrese Sellia Marina e la presentazione del volume "La Calabria", un volume pubblicato recentemente a cura di Filippo Curtosi e Giuseppe Candido. A presentare la serata la giornalista Rita Taverna, a porgere i saluti Francesco De Nisi, Presidente della Provincia di Vibo Valentia; il Sindaco di Briatico, Andrea Niglia, l'Assessore alla Cultura del Comune di Briatico, Agostino Vallone; il sindaco junior di Briatico Maria Joel Conocchiella; il vice presidente dell'Associazione Eleutheria. Tra gli intervenuti al tavolo dei relatori l'antropologo Luigi M. Lombardi Satriani, dell'università "La Sapienza" di Roma, lo stesso regista Vittorio De Seta, la regista Ella Pugliese; l'ex assessore al turismo della Provincia di Vibo Valentia, Lidio Vallone e i curatori del volume "La Calabria", stampato per le edizioni La Città del Sole, Giuseppe Candido
e Filippo Curtosi. Nel corso della serata sono stati proiettati in piazza alcuni documentari di Vittorio De Seta, a cura di Giuseppe Imineo, l'ultimo cinematografaro itinerante della Calabria, arrivato a San Costantino con un vecchio furgone attrezzato per proiettare sui teli bianchi stesi al vento e alle stelle delle notti estive calabresi, un furgone con tanto di trombe amplificate montate sul tettuccio che servivano per richiamare la gente in piazza, per pubblicizzare i film in programma e amplificare l'audio delle stesse proiezioni. Le stanze della luna ha invece effettuato alcune riprese video che verranno successivamente utilizzate per il corto "Sguardi". Nel corso della serata sono inoltre intervenuti alcuni gruppi di gigantari della zona, di Felice Napoleone di Porto Salvo e di Salvatore Casuscelli di San Costantino, con l'inondante e tradizionale ballo dei giganti da corteo e mastro Lino Vallone con il suo mitico mandolino, accompagnato alla chitarra da Enzo
Rondinelli che hanno curato alcuni intermezzi musicali.
Per tutta la durata della manifestazione ha funzionato uno stand librario e, a fine lavori, è stato allestito uno spazio gastronomia con assaggio delle tipicità di San Costantino di Briatico.
(ago. 2009)
Domani 14 agosto a Badolato (Cz) conferenza stampa di presentazione di TARANTELLA POWER dal 22 al 26 agosto con PIERO PELU' e altri ospiti di prestigio
(S. L.) Verrà presentata domani nella suggestiva cornice di Badolato Superiore, la decima edizione di Tarantella Power che quest'anno rilancia le sue ambizioni proprio a partire dalla nuova magnifica sede, che ne ospiterà gli eventi. L'associazione Arpa di Catanzaro che ne cura la direzione artistica, il Sindaco della cittadina Nicola Parretta e il Presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, insieme a un clamoroso ospite a sorpresa, hanno il piacere di invitarLA alle ore 19 in corso Umberto I, per la conferenza stampa di presentazione.
(ago. 2009)
Ferragosto: Anas, al via controesodo, traffico intenso. Molti i veicoli in circolazione in entrambe direzioni, Sud e Nord
((ANSA/16ago/1330) E' iniziato il controesodo e il rientro nelle città. Sulla rete viaria, il traffico è intenso sia al sud sia al nord. Lo segnala l'Anas. Nel pomeriggio si prevede un aumento del traffico. Al momento rallentamenti e traffico sostenuto sono, fra l'altro, in Liguria sull'A7 Milano-Genova (allaccio con l'A12, A10 e Genova-Bolzaneto); in Lombardia sull'A9 Lainate-Como-Chiasso (Chiasso); in Veneto sull'A22 Brennero-Modena (Verona Nord) e sull'A27 Mestre-Belluno (svincolo SS51 di Alemagna). Code sulla SS51 di Alemagna; in Emilia Romagna sull'A14 Bologna- Taranto (allaccio A1, A13 e Borgo Panigale) nei pressi
della riviera romagnola, in A1 Milano-Napoli (Modena Nord); in Toscana su A11 Firenze-Pisa (allaccio A1); nel Lazio su A24 Roma-L'Aquila (Tangenziale di Roma) e sull'Aurelia verso nord; in Sicilia nel tratto palermitano dell'A29 Palermo-Mazara e sull'A19 Palermo-Catania (Cefalù), su A20 Messina-Palermo nel messinese, sulla A18 Messina-Catania (barriera di Catania). Sulla Salerno-Reggio traffico intenso verso nord e sud. Nel salernitano e nel tratto campano, per fluidificare i flussi verso nord, i veicoli in transito sulla Ss 18 e sulla Ss 585 rientrano in autostrada a Padula dopo aver percorso la Ss 19.
Nel tratto calabrese dellA3, per rientro in città da Pizzo, Tropea e Capo Vaticano è in aumento il traffico in direzione nord nel tra Pizzo e Falerna.
(ago. 2009)
C'era una volta la processione a mare della Madonna dell'Isola
Una foto degli anni '30 della processione a mare della Madonna dell'Isola nell'insenatura del porto di Tropea, possibile prossimo approdo del corteo dei natanti
(S. L.) A Tropea il 15 agosto, giorno dell'Assunta, si celebrava fino al 2006 la festa della Madonna dell'Isola nella sua sede naturale, l'antichissima chiesetta benedettina sullo scoglio, divenuta col tempo l'icona turistica della Calabria. Nel pomeriggio era prevista la solenne e tanto attesa processione a mare.
Sta di fatto che da quell'anno la Processione a mare non si è più fatta perché (versione ufficiale) lo scoglio e la chiesetta, entrambi possedimento millenario della Badia di Montecassino, erano divenuti pericolanti e abbisognevoli quindi di una radicale ristrutturazione mai iniziata.
La Sacra Famiglia, il gruppo di statue (Madonna, San Giuseppe e il Bambinello), che si venerava sull'altare maggiore di quella chiesetta, si trova ora nella Chiesa del Rosario in Largo Vaccari, per cui la processione a mare, con un po' di buona volontà, anche da parte di don Saverio, responsabile della relativa liturgia (novena e veglia) che si è officiata regolarmente anche quest'anno, si potrebbe continuare ad organizzare, portando i Santi o nel consueto approdo, o in uno dei tanti che offre la costa di Tropea. Ciò darebbe la dovuta continuità ad una secolare tradizione che con quella de "I tri da cruci" del 3 maggio, è la più radicata nell'animo popolare locale e molto sentita dai tropeani.
La Sacra Famiglia veniva fatta calare in processione giù dalla ripidissima scalinata dello scoglio per farla salire su una grande barca nel sottostante specchio d'acqua di Mare Picciolo.
I portatori che faticavano a portare sulle spalle il peso nelle anguste e ripide rampe erano scalzi per fare maggiore presa durante i movimenti sul selciato. Ed è nella spiaggia sottostante, che prendeva l'avvio la particolare processione cui partecipavano numerosi natanti che il 15 agosto si facevano trovare nella rada.
Il suggestivo corteo raggiungeva la spiaggia di Parghelia per poi ritornare verso Capo Vaticano. Al tramonto si rientrava al punto di partenza: la deliziosa spiaggetta sotto lo scoglio, ora attaccato alla terra ferma ma che anticamente costituiva una vera e propria isola. A questo punto la Sacra Famiglia veniva fatta risalire fino al piazzale antistante la chiesetta, dove i festeggiamenti continuavano con il rito della Santa Messa e si concludevano con la consueta parata di fuochi artificiali.
Dopo la sorprendente soppressione delle processioni di Santa Domenica, nativa di Tropea di cui è anche patrona, e quella di San Giuseppe, i colpi di mannaia sulle tradizioni tropeane si sono abbattute anche sulla processione a mare del 15 agosto, indicata in tutte le guide tropeane.
Accontentiamoci di vedere qualche segmento della suggestiva processione attraverso un video che ci fa toccare con mano la difficoltà e la fatica dei portatori tra le rampe dello scoglio.
La Processione a mare della Madonna dell'Isola
(ago. 2009)
Petizione popolare per intestare una strada o una piazza del Comune di Amantea a Don Giulio Spada
(Calabresi.net) Una raccolta di “autografi” per intestare una strada o una piazza del Comune di Amantea a Don Giulio Spada. Chi era questo sacerdote dal fino intelletto? Fu missionario in Albania dove si distinse come evangelizzatore in uno Stato dove imperava l´ateismo, fu missionario anche a Rodi. Con l´avvento al potere del regime comunista moltissimi missionari vennero fucilati ed impiccati. Don Giulio raccontava di essere stato fortunato insieme a pochi altri frati per essere stato rimpatriato, evitando la fucilazione.
Tornato in Italia si fermò in Calabria, nella Diocesi di Tropea con la speranza di poter ritornare un giorno in Albania. A Tropea fondò il gruppo degli scouts con dei ragazzi di strada soprannominati " Gli Sciuscià".
Prese possesso della parrocchia S.Maria la Pinta ai Cappuccini di Amantea nell´anno 1963. Don Giulio si distinse, ben presto, per il suo attaccamento alla catechesi dei giovani e degli adulti, oltre che per iniziative pastorali ed anche sindacali a difesa dei lavoratori, con la promozione delle ACLI.
Don Giulio Spada è stato un uomo, un cristiano un prete che ha fatto della carità, dell'amore di Dio e del prossimo, il suo programma di vita appresa alla scuola di San Luigi Orione. Ecco perché – afferma con orgoglio Gianfranco Suriano – i cittadini di Amantea hanno deciso di chiedere alla Commissione Straordinaria del Comune di Amantea l´intitolazione di una strada o piazza a Don Giulio Spada. Non si può dimenticare la sua vita, le sue opere, i suoi insegnamenti, la particolare attenzione verso i problemi dei giovani. E proprio in una festa dedicata ai giovani come può essere la “notte bianca” che si raccoglieranno le firme sufficienti affinché un desiderio diventi realtà, un"segno", per le nuove generazioni vivo e quotidiano.
Don Giulio Spada
(ago. 2009)
Dopo la notte di San Lorenzo, è in arrivo il sole sullo Stromboli
(S. Libertino) Un esaltante fenomeno della natura, attesissimo ogni anno da una moltitudine di persone, è il momento magico quando la sfera infuocata del sole finisce il suo percorso giornaliero nella bocca dello Stromboli, disegnando all'orizzonte uno scenario a colori di incomparabile bellezza.
Per essere presenti sul territorio tropeano e godere del tramonto più emozionante dell'anno non pochi vacanzieri fanno coincidere la loro permanenza con lo straordinario evento che gli antichi naturisti del luogo hanno definito taumaturgico perchè pare infonda da sempre nei cuori e negli animi
di chi lo ammira un'inaspettata e durevole serenità spirituale.
Noi vi possiamo assicurare quella incomparabile bellezza di un purissimo effetto speciale della natura che, al termine di una stagione poco felice, riesce finalmente a dare uno squarcio di luce su una Tropea commissariata, alquanto spenta e priva di idee.
Vediamo di esaminare quali sono le coordinate e i parametri riferiti a questo evento. Innanzitutto quando avviene. Il giorno varia a secondo del punto di osservazione prescelto. Prendiamo come esempio l'affaccio del cannone di Tropea. In tale circostanza il giorno sarà il 28 agosto (27 se l'anno è bisestile). Qualora il punto di osservazione ricada sul litorale di Parghelia, allora occorrerà guardare il tramonto del 29 agosto. Mentre se dovessimo spostare tale punto, a sud di Tropea, a Capo Vaticano, allora il giorno interessato sarà il 27 agosto. E così via....
Da tenere presente che i parametri sopramenzionati valgono se riferiti al livello del mare. Nel caso che il punto di osservazione venga localizzato in collina, occorre anticipare di un giorno il periodo previsto nel rispettivo punto corrispondente sul livello del mare.
Prepariamo quindi gli strumenti ottici in nostro possesso, binocoli, videocamere o fotocamere e per la perfetta visibilità, indispensabile per cogliere il rasserenante alito spirituale, non ci resta da sperare che quest'anno l'aria all'orizzonte, dove si staglia lo Stromboli, sia abbastanza tersa e le condizioni meteo buone.
Nella foto, un campo lungo dello spettacolare fenomeno, visto dall'affaccio del cannone nel 2005, in una condizione meteo non particolarmente perfetta.
A Tropea questi spettacoli, a differenza di Venezia, Firenze, Lipari, Capri..... sono gratis!
(ago. 2008)
La bellezza dell'attrice Claudia G. Moretti al Film Festival di Tropea
(F. Vallone) È stata definita, e a ragione, "la Principessa delle serate tropeane" anche se lei, da anni, è principessa delle tavole di palcoscenico dei teatri di mezzo mondo. Poi, dopo il suo teatro, con registi e colleghi importanti, dopo i set televisivi e cinematografici, lei ritorna annualmente in Calabria, in quella Perla del Tirreno che ama e che la ama. Claudia ritorna ogni anno a Tropea per presentare il Film Festival al porto ma anche per incontrare il colore del suo mare. Claudia G. Moretti è l'attrice con la G puntata che la caratterizza da sempre, la Claudia altissima che, anche se si mette addosso la prima cosa che trova, diventa sempre elegantissima e sensuale. Sempre e in ogni contesto.
Il Tropea Film Festival, giunto alla sua terza edizione, la vede anche quest'anno, salire e risalire ogni sera sul palco, tra le luci magiche dei film proiettati sul grande schermo steso al mare e alla brezza della costa degli Dei. Ed è in questa magica location, tra le scenografie di Giulio Pettinato che le fanno da cornice, lei stessa, la principessa Claudia G. Moretti, diventa cinema, film, fotogrammi di luce colorata in movimento. Oltre all'italiano la Moretti parla correttamente l'inglese, il francese, lo spagnolo e, da qualche anno che frequenta Tropea, anche qualche parola di dialetto calabrese. Lei oltre a essere donna, moglie, attrice, è volontaria conosciuta in tutto il Lazio per il suo pluriennale impegno nel campo del volontariato attivo,
per aiutare i cani abbandonati, ed in particolare per l'Associazione Canili del Lazio. Diplomata alla scuola teatro colli dell'Emilia Romagna, Claudia G. Moretti è da oltre dieci anni una brava e bella attrice impegnata nel campo cinematografico, televisivo e, in particolare, nel settore teatrale. Sin dal 1996 ha fatto numerose esperienze in campo teatrale, nel settore cinematografico dal 2000 al 2007 ha partecipato a numerosi film e corti, tra gli altri ricordiamo la "Canarina assassinata" con la regia di D. Cascella, "Eutanathos", "Ciao America", "Le voyage organisé", "Il Segreto del successo", "…e se domani", "Niente di personale", "Ciro c'era"…
Tra le sue esperienze televisive il pubblico del piccolo schermo ha avuto modo di apprezzarla in diversi episodi di "Casa Vinello", nelle edizioni dal 2000 al 2006, e poi la fiction "Gente di mare" e "Un posto al sole". Recentemente ha inoltre lavorato in "Distretto di Polizia 9" nel ruolo del Commissario Airolfi e ha avuto il ruolo di protagonista principale nel film "Garbage" del regista Enrico Muzzi. Domenica prossima, 23 agosto, ci sarà anche lei a presentare i Premi alla carriera che verranno consegnati ad Agostina Belli, Tiberio Murgia e Alessandro Haber sul palcoscenico del Troppa Film Festival 2009.
(ago. 2008)
Stromboli e Panarea sporche, lamentele
(E. Mobrici x Lipari.biz) Nella giornata di ieri, 23 agosto, ho avuto la fortuna di visitare due delle vostre belle isole. Sono però rimasto scandalizzato per le condizioni igienico-sanitarie in cui ho trovato la bellissima spiaggetta di Stromboli (subito a sinistra del molo) e di quel poco di mare accessibile di Panarea. Sulla spiaggia di Stromboli c'era di tutto: mozziconi di sigarette, fazzolettini di carta, bottigliette e sacchetti di plastica, c'era anche un preservativo srotolato.
La passeggiata al paesino è incantevole: bellissime le casette (a casa du pruppu e palaia, ecc), caratteristici e belli i negozi: ma in quei pochi spazi dove non ci sono case, regna lo squallore completo. Sporcizia indicibile. Sarà colpa sicuramente di chi viene a visitare, ma certamente chi dovrebbe vigilare non fa il proprio dovere. L'acqua di mare di Panarea sembrava poi presa pari pari dal porto di Messina e, anche lontano dal molo di attracco, schiumosa e con un sopra un sottile strato di olio. Anche qui passeggiata molto bella e, oltre a notare lo stesso fenomeno di Stromboli per la sporcizia diffusa, c'è da fare un appunto sui residenti e sui tassinari: dotati di scooter e macchinine elettriche - segno di alto senso ecologico - si dimostrano però
dotati di scarso senso di rispetto degli altri poichè con i loro mezzi di trasporto sono pronti ad arrotarti se non ti scansi in tempo, anzi alcuni sembra proprio che ti puntino, forse non comprendono che parte del loro reddito deriva anche da chi in quel momento passeggia per le viuzze cittadine. Non voglio essere scambiato per il solito meridionale che viene dal nord e si lamenta, anzi. Vivo proprio di fronte a voi a Tropea e devo essere sincero, se mentre prima ero molto critico per alcune condizioni tropeane, oggi dopo la visita alle Eolie, devo ricredermi. C'é di peggio!
(ago. 2009)
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Buon Compleanno TropeaMagazine!
(S. Libertino) TropeaMagazine compie 10 anni! La 50^ Tornata di Maggio 2009 segna il decennale del mio bimensile. Dieci anni di ricerche di storia patria tropeana 'raccontata al popolo'. Affiancata, dopo appena tre anni di attività, dalla sezione 'TropeaNews', blog/diario/notiziario del territorio preminentemente di carattere culturale.
Durante questi lunghi anni di attività ho potuto trarre il pieno convincimento che il territorio di Tropea, oltre a essere, per le bellezze paesaggistiche, la colonna trainante del turismo calabrese, si sta rivelando sempre di più una enorme risorsa storica culturale d'eccellenza educativa, di studio e intellettuale, un patrimonio ricchissimo di tradizioni popolari uniche e di un universo sbalorditivo letterario, umanistico, filosofico, archeologico, scientifico, artistico, musicale, teatrale, cinematografico, verso il quale l'amministrazione locale non ha mai posto la dovuta attenzione e sul quale invece
occorre investire ogni possibile energia. In tutto questo tempo lo hanno chiesto con insistenza e lo esigono i tropeani, che hanno bisogno di essere presi per mano e aiutati ad appropriarsi della loro storia e a disporre da subito di quei punti di aggregazione cittadina e di riferimento considerati 'essenziali' nel costume di ogni amministrazione comunale: una biblioteca aperta, ordinata ed efficiente, un campo sportivo accessibile, un cinematografo, il sogno di uno spazio teatrale, una palestra con un tetto ben saldo...
Buon Compleanno TropeaMagazine!
Buona Lettura a Tutti!
www.tropeamagazine.it
E' on line 'Cronache Aramonesi' di Giugno '09
E' sul portale aramoni.it il nuovo numero di 'Cronache Aramomesi', periodico di informazione, politica a cura del Centro Studi Umanistici e Scientifici Aramoni, di G. Raffaele Lopreiato. La testata, che si stampa anche su carta dal 2005, si occupa preminentemente della comunità zambronese.
Cronache Aramonesi Giu. '09
Lion Of The Desert
(S. Libertino) Qualche settimana fa durante la visita in Italia, Gheddafi ostentava sul bavero della pittoresca giacca la foto della cattura nel 1931 di Omar Mokhtar, leader beduino della resistenza libica anti-italiana e di lì a poco giustiziato.
Agli inizi degli anni Ottanta lo stesso Gheddafi decise di finanziare un film colossal sull'eroe della resistenza libica, 'Il leone del deserto', affidando la regia al siro-americano Mustafà Akkad e con un cast del tutto eccezionale: Anthony Quinn, Rod Steiger, Oliver Reed, Irene Papas, Raf Vallone, Lino Capolicchio, Claudio Gora, Gastone Moschin. Il film, rappresentato in prima mondiale a New York nell’aprile del 1981, venne distribuito in diversi paesi europei, ma non in Italia, dove l’allora Sottosegretario agli Esteri Raffaele Costa lo definì lesivo dell’onore dell’esercito.
La descrizione rigorosamente vera di un bravo regista e la spettacolarità delle riprese fanno del film un capolavoro, con Anthony Quinn nel ruolo di Omar Mukhtar, la cui repressione fu affidata dallo stesso Mussolini a Rodolfo Graziani, il quale si rese subito conto di non poter cogliere l'obiettivo tenuto conto del fortissimo consenso dell'intero popolo libico. Graziani distrusse le coltivazioni, avvelenando i pozzi, passando interi villaggi attraverso decimazioni fino alla deportazione di una buona parte della popolazione in campi di concentramento nel deserto della Sirtica, riuscendo
alla fine a catturare l'anziano Omar Mukhtar, che, dopo un processo sommario il 15 settembre 1931, venne impiccato di fronte a ventimila persone fatte arrivare dai campi di concentramento.
Mai prima di questo film è stata espressa in modo così memorabile e denunciata con tanto vigore l'ingiustizia del colonialismo. Denis Mack Smith lo definì un documento unico sulle atrocità coloniali.
Il film, che fu distribuito negli Stati Uniti nel 1980 e due anni dopo in Europa, non ha mai avuto alcuna distribuzione in Italia, dove è stato vietato per quasi 30 anni e quando fu proiettato in una sala di Trento intervenne la Digos con l’ordine di sequestro voluto da Giulio Andreotti per «vilipendio delle forze armate italiane». Tutti i tentativi di riproporlo (Craxi l’aveva promesso a Gheddafi) sono falliti. Fino a quando la rete Sky ha deciso di proporlo in prima serata l'11 giugno in concomitanza della visita di Gheddafi in Italia.
Una scena del film 'Lion of The Desert'(da YouTube)
Un aspetto delle famosissime luminarie di Scorrano durante i giorni di festa per la patrona Santa Domenica
A Scorrano tutto è pronto per Santa Duminica!
(S. Libertino) Per il 5, 6 e 7 luglio prossimi a Scorrano (Lecce) si preannuncia una festa grandiosa in onore della sua protettrice Santa Domenica. La cittadina pugliese è già pronta a rendere alla Santa tropeana il tributo dovuto per l'occasione. E per le vie della Città si assapora ormai aria di festa, di gran festa che quest'anno sarà sotto l'alto patrocinio della Camera dei Deputati. Nel sito web approntato per la circostanza si può trovare di tutto su Santa Domenica: la storia sulla Santa, sul Paese, il programma della festa, la galleria di immagini della processione, delle famosissime luminarie, ecc.. Ma soprattutto vi si può trovare l'immensa devozione popolare per Santa Duminica.
(LeccePrima.it) Sono iniziati a Scorrano i tradizionali festeggiamenti patronali di Santa Domenica, appuntamento che unisce religiosità popolare e folklore in uno dei momenti più suggestivi del programma estivo eventi salentino: la festa cittadina è nota, infatti, per la meraviglia e la maestosità delle proprie luminarie, esposte in tutte le principali vie del centro, e per la ricca cornice di spettacoli pirotecnici.
Ricco il programma Religioso, che ha già preso il via il 27 Giugno, con una lunga novena in preparazione alla festa. Nella mattinata di oggi, si svolge la tradizionale processione nelle vie della città, mentre alle 19 ci sarà la messa con Panegirico. Domani, si bissa allo stesso orario con la celebrazione in ricordo del patrocinio, mentre l’8, dopo la messa vespertina, ci sarà la riposizione della statua di Santa Domenica nella custodia tradizionale.
A proposito di santa Domenica, si crede che sia nata nel 287 a Tropea in Calabria, figlia di Doroteo ed Arsenia, crescendo in un ambiente profondamente cristiano e piuttosto agiato. Costretta a rinnegare la fede cristiana, Domenica non accettò e fu sottoposta al supplizio dei leoni: ma la tradizione racconta che i leoni rimasero impassibili e divennero addirittura docili davanti alla santa; e così la pena fu così mutata nella decapitazione, che avvenne secondo lo storico Baronio il 6 luglio 303.
La devozione nei confronti della santa a Scorrano risale agli inizi del 1600, anno in cui, secondo la tradizione, sarebbe apparsa presso la porta del paese (porta oggi detta “di Santa Domenica”), proponendosi protettrice del paese e debellando il flagello della peste che stava decimando la popolazione. Secondo quanto si tramanda la santa di Tropea chiese ad ogni cittadino guarito di accendere una lampada ad olio sul davanzale della propria finestra. In breve tempo tutta Scorrano brillò di luci e il male che affliggeva il paese fu estirpato. La tradizione delle luci esterne permane ancora oggi nel paese.
Entusiasmante il programma civile. L’appuntamento più atteso è quello della gara pirotecnica diurna con più ditte di fuochi, a cui prendono parte “Scudo Giovanni” di Scudo Ciro di Orta di Atella (Ce), “L’Artificiosa” dei F.lli Di Candia di Sassano (Sa), “Ruocco Carmine & Novellino Ciro” di Gragnano (Na), “Russo Albano” di Melito (Na). Lo spettacolo avrà inizio alle ore 17. Alle 23, “Fantasia pirotecnica” in piazza a cura di “Mega Angelo” di Scorrano. Domani sera, a partire dalle 21, ancora fuochi con le ditte “Padovano Giovanni” di Genzano di Lucania (Pz), “F.lli Panella” di Ponte (Bn) e “Vallefuoco Gabriele & Del Vicario Giacomo” Mugnano (Na) e San Severo (Fg).
Diversi i concerti bandistici che si alterneranno in questi giorni: “Complesso bandistico Municipale Ernesto e Gennaro Abbate” - Città di Squinzano (Le), “Concerto musicale Lorenzo Semeraro” - Città di Mottola (Ta), “Concerto musicale municipale” – Città di Francavilla Fontana (Br), “Concerto bandistico” - Città di Squinzano (Le), “Fanfara dei Bersaglieri A. Lamarmora” - Casoli (Chieti). Le preziose luminarie saranno offerte da “Elettro Service” di Gnoni Marco - Scorrano (Lecce), “Lumina Lux” di Montagna Oliviero - Scorrano (Lecce), e “Paulicelli International” di Capurso (Bari).
Santa Domenica, Vergine e Martire, a Scorrano
Porto turistico e peschereccio di Tropea. Progetto esecutivo Ghezzani - 1985
(Modimar) Il porto turistico e peschereccio di Tropea è uno dei primi realizzati dalla Regione Calabria nell'ambito di un vasto piano di valorizzazione turistica delle coste. La vicinanza ad un centro di notevole interesse paesaggistico ed artistico ha suggerito di studiare una configurazione portuale valida da un punto di vista ambientale oltre che da quello marittimo.
Il porto ha una capacità di circa 500 imbarcazioni turistiche, suddivise in sei classi, e di circa 200 imbarcazioni da pesca. Comprende un avamposto ed un porto interno suddiviso in zone distinte per la pesca, la cantieristica ed il turismo. Il molo di sopraflutto, lungo 650 m, è protetto con massi tipo Antifer; il molo di sottoflutto è lungo 420 m e protegge un vasto terrapieno ove sono ubicati i principali edifici a servizio della parte turistica. La zona cantieristica comprende uno scalo di alaggio ed un travel-lift.
Originali sono le soluzioni adottate per i pontili ed i muri di sponda del tipo a giorno, realizzati con una struttura a pi-greco con pali Ø 40–50 cm collegati da un pulvino e sovrastante impalcato lungo 12 m, largo 2,5 m, precompresso con barre dywidag.
Continua...
Approdo facile - Porto di Tropea
"Libertinaggio? Quelle accuse danno il via libera al Terrore"
(Anna Maria Greco x Il Giornale.it) Tropea (Vibo Valentia) - «È pericoloso giudicare in piazza gli uomini, che siano politici o no, riguardo a quella che è la loro moralità: se si intraprende questa strada si può anche arrivare al “Terrore” di Robespierre», avverte il portavoce dell’Opus Dei. Pippo Corigliano è venuto in Calabria per presentare il suo libro 'La mia vita nell’Opus Dei' (Mondadori), partecipando a una delle tre serate della terza edizione del «Premio letterario Tropea», ideato e condotto da Pasqualino Pandullo e organizzato da Maria Faragò. Dopo Roberto Saviano con Gomorra e Gianrico Carofiglio con Ragionevoli dubbi, stavolta il vincitore è stato lo scrittore calabrese Carmine Abate.
Il suo bellissimo 'Gli anni veloci' (Mondadori) ha surclassato con 263 voti della giuria popolare (formata dai 409 sindaci calabresi, dai membri dell’Accademia degli Affaticati e da un gruppo di studenti e cittadini tropeani) gli altri due finalisti, scelti dalla giuria tecnica guidata da Isabella Bossi Fedrigotti: Paolo Di Stefano con 'Nel cuore che ti cerca' (Mondadori), che ne ha avuti 53 e Mario Desiati con 'Il paese delle spose infelici' (Rizzoli), con 32.
Ma allora, Corigliano, l’intervento del segretario della Cei Crociata, che ha condannato il libertinaggio come «un atto grave, non un affare privato» ed è stato interpretato quasi come una scomunica nei confronti di Berlusconi?
«È chiaro che la Cei fa bene a condannare il libertinaggio in quanto tale, ma non si sa dove si può andare a finire quando prende il sopravvento lo spirito del giustizialismo e si condannano i singoli pubblicamente per i loro comportamenti morali».
Addirittura, lei evoca gli anni del «Terrore» della Rivoluzione francese?
«Bisogna fare attenzione. Abbiamo visto in passato che la ricerca della purezza può portare a uccidere tutti i presunti cattivi, finché ci si accorge che non restano più neppure i buoni. E questo, in un modo o nell’altro, si può ripetere».
Vuol dire che la distinzione tra fatti pubblici e privati rimane tale anche per un politico?
«Credo che le condanne pubbliche sulla moralità vadano evitate. È meglio che ognuno, personalmente, se la veda con Dio riguardo alla sua vita personale».
Poco prima dell’intervento della Cei, sul palco del «Premio Tropea» lei è stato coinvolto proprio in una discussione su questo tema. La provocazione è venuta da un intellettuale di sinistra, Felice Cimatti, che le ha chiesto come mai tanti credenti non si indignino di fronte a chi dice di difendere la famiglia cristiana e poi si comporta in modo diverso. Lei non ha evitato la domanda, che indirettamente si riferiva a Berlusconi.
«No, ho detto chiaramente: io non mi indigno. Anche se capisco, certo, chi prova indignazione e ne comprendo le motivazioni, perché ogni cristiano deve essere sempre pronto a migliorarsi. Se si comincia a indignarsi, però, prima di tutto ci si deve indignare con se stessi».
Parlando del suo libro lei aveva spiegato che l’insegnamento dell’Opera è di essere buoni cristiani nella vita quotidiana. Rivendicando, quindi, una coerenza tra fede proclamata e comportamenti personali.
«Questo è certamente il messaggio del nostro fondatore, Escrivá de Balaguer. Un messaggio che io mi trovo a spiegare sempre, anche difendendo l’Opus Dei da tanti sospetti che anche recentemente si sono manifestati. E con la mia risposta a Cimatti volevo dire che proprio perché sono credente la penso così: Dio è venuto per salvare, non per giudicare. Si è fatto uomo per condividere le miserie dell’uomo».
'La mia vita nell’Opus Dei'
INTERVISTE VOLANTI DI XAVIER MELIMANGIOVIVI
(Saverio Simonelli x Il Rastrello) Qui Liceo-Ginnasio Pasquale Galluppi, vi parla Xavier Melimangiovivi. Siamo venuti in questo istituto per trasmettervi alcune interviste fatte agli esponenti di quella gerarchia che da secoli qui impera. Il tema trattato sarà vario ma decisamente serio. La giornata è ottima, come potete notare. Si intravedono facce notissime. Celebrità d'oltre oceano che attirano la nostra attenzione per l'indifferenza con cui chiedono le cicche (alias muzzuna) ai loro colleghi, i quali le danno senza neanche imprecare!! Veniamo al nostro. Ecco il leader del Liceo, il nostro beneamato Preside.
- Scusi, signor Preside, vuole confidare alla stampa il motivo per cui delle carte geografiche hanno assunto il compito che sogliono avere i vetri, nelle finestre del lato nord est dello istituto?
- Ciò è dovuto all'imperizia degli "esperti" di tirassegno del III Liceo.
- Fonti sicure riferiscono invece che tutto ciò è dovuto al freddo calcolo di un filosofo.
- In parte è vero anche questo, qualcuno mi ha consigliato di far buon viso a cattivo giooco e le carte geografiche al posto dei vetri servono per diffondere le nozioni geografiche tra la gente che passa. Non è mai troppo tardi, vero?
- Grazie infinite.
Vediamo ora scendere da una lussuosa macchina un uomo. Ma che fa, controlla le ruote?
E' lui! Il professore di Scienze.
- Scusi, professore vorrebbe dichiar…..
- Ma come ti permetti, deficiente, di fermare un professore fuori dell'ambito scolastico? Dovrei farti sospendere da ogni pubblico incarico. Ma mi trovi in vena: oggi non mi hanno fregato i coperchietti, mentre ieri me li hanno fregati tutti e quattro.
- Ma io volevo farle delle domande!
- Niente, niente. Non mi piace la tua faccia. Quindi… sciò, sciò!
Arriva sulla seconda corsia la 500 del professore di Filosofia. Quella macchina sei mesi fa era nuova!?! Mah!
- Caro professore, lavoriamo per la T. V. T. (Radio Televisione Tropeana). Vorrebbe farci alcune dichiarazioni circa il regolare andamento di questa scuola?
- Ti dirò… Le cose qui… vanno benissimo. Pensa che ho trovato il terreno adatto a gettare i semi dei miei ideali filosofici, specie in III Liceo, dove ci sono elementi così attenti e studiosi che meriterebbero la "laurea ad Honorem"….
- Ma, allora, professore, saranno tutti promossi a giugno, nella sua materia?
- Dipende dal volere di Dio, caro figlio mio.
- Grazie, professore.
Arriva la gentile professoressa di Latino. Attenzione! Ora tentiamo di farla parlare:
- Signorina, ci voglia scusare se le diamo fastidio, è vero che i voti dei compiti in classe degli alunni sono meravigliosi?
- Ma via! Vuole scherzare? Ecco, sono eccellenti questi compiti?
- Uno, due, uno, uno due tre…. Ah! Ora capisco perché ha vinto al Totocalcio!
- Ma la vogliamo piantare? Mi dia sti compiti e se ne vada! Anzi si legga l'introduzione al romanzo "Per chi suona la campana" e vedrà che si trova scritto "non ti domandare per chi suona la campana, essa suona per te", e segna la tua bocciatura a giugno.
- Grazie, Signorina.
Oh! Ecco che arriva il professore atleta. Ci meravigliamo come mai non ha comperato la macchina come premio per la sua assidua fatica nella battaglia elettorale a Tropea. Le sue doti retoriche gli hanno procurato la vittoria elettorale, ma a niente son valse per migliorare il rendimento atletico di questi rammolliti del Liceo. In compenso la sua collega, la dolce metà, ha preparato le studentesse alla vittoria finale… Per ragioni tecniche sospendiamo la trasmissione.
Saverio Simonelli.
Terza Liceo
P. Antonio Minasi: "La veduta della nobile città di Tropea e dell'antico villaggio di Paralia". Incisione del 1780.
Il Convento di Santa Maria delle Grazie o di San Domenico
(Carlo Lomgo) Tropea nei secoli XV e XVI era la città più popolosa ed attiva di tutta l'attuale provincia di Vibo. Era logico, ancor prima di programmare espansioni nelle campagne, che i domenicani di Calabria progettassero di insediarvisi. La dinamica della fondazione è molto articolata. Essi tentarono molte vie, spesso inutilmente; cambiarono sede molte volte. Molti loro progetti furono dovuti ad intraprendenza privata di qualche frate, anche estero, capitato in quella città per i motivi più disparati. Quando finalmente si giunse a un insediamento stabile ciò potè avvenire ed esso potè consolidarsi - fenomeno strano per quel contesto storico ed economico - grazie all'appoggio e alla generosità dei vescovi e del capitolo della cattedrale, spiegabili solamente con il potentissimo ruolo ricoperto nei centri del potere da domenicani nativi del luogo, coi quali era opportuno mantenere buoni rapporti.
Una prima notizia di sporadiche presenze di frati in città risale alla seconda metà del secolo XV, forse al 1480, ma non conosciamo altri dettagli per specificare dove essi si fossero insediati, che durata avesse avuto la loro iniziativa. Il 6 luglio 1506 esisteva in città già una comunità strutturata, anche se composta da pochi membri. Il maestro generale, Vincenzo Bondello di Castelnuovo (1501-1506), mentre si trovava in visita in Calabria e precisamente nel convento di San Domenico di Cosenza, a quella data accettava per la congregazione di Calabria il locus di Tropea e istituiva vicario di esso il messinese fr. Pietro Pisano, uno dei promotori della fondazione. Ma sembra che anche questa ebbe vita effimera.
Tre anni appresso, infatti, il 2 maggio 1509, il nuovo maestro generale, fr. Tommaso de Vio, autorizzava tal fr. Tommaso di Spagna a fondare un convento in quello che era stato il monastero benedettino di Santa Maria dell'Isola. L'iniziativa suscitò opposizioni da parte dei francescani che fino a qualche tempo prima avevano abitato in quel convento e lo stesso generale, a stretto giro di posta, il 17 giugno seguente revocò tutte le facoltà concesse. Il 2 agosto 1511, però, quando i francescani avevano ormai abbandonato l'idea di mantenere quel luogo, autorizzò fr. Marco di Fiumefreddo a risiedere in quell'antico monastero, a patto che esso non fosse considerato un convento dell'ordine e che egli vi vivesse da privata parsona.
Andati a vuoto tutti questi tentativi, un decennio appresso si cercò un inserimento nel cuore della città, presso le cui mura esistevano una chiesa ed un ospedale forniti di rendite, che in passato erano stati di patronato di tal Pier Paolo Bonsaulis e tal Benedetto Goarnes - questa dizione dei due cognomi riportata nella bolla papale è improbabile -, i quali per molto tempo avevano usurpato quegli introiti e lasciato decadere i locali dell'ospedale. A un certo punto, per non aver rimorsi di coscienza, avevano presentato al vescovo il nome di un rettore, tal Corrado Mahoni, che durante la sua vita gestisse quel beneficio, ma con la prospettiva, formalizzata giuridicamente, che esso fosse utilizzato per la fondazione di un convento di frati, agostiniani o domenicani.
Alla morte di quest'ultimo il vicario generale dei domenicani di Calabria, fr. Tommaso di Figline, inviò dei frati per entrare in possesso di rendite e locali, abbandonati e fatiscenti, e rivolse una supplica al papa affinchè fosse autorizzata così la fondazione di un convento a Tropea. Clemente VII (1523-1534) con bolla del 29 gennaio 1524 acconsentiva al cambiamento di destinazione di quelle proprietà ed approvava il progetto. Ma anche questo tentativo fallì, o perchè i beni erano poco consistenti e neanche sufficienti per restaurare chiesa ed ospedale o perchè altri su di essi poterono vantare diritti più forti a discapito di quelli dei domenicani.
Continua...
Il Pianista Emilio Aversano, la Violinista Kameliya Naydenova, il Tenore Sergio Sangiuliano e la Soprano Gina Graziadio.
Note sotto le stelle
(S. Libertino) Il 14 luglio ha preso il via da Tropea in Piazza Ercole il tour delle “Armonie della Magna Graecia” del Maestro Emilio Aversano, giunto alla XII edizione, considerato l’appuntamento concertistico di punta dell’estate vacanziera e quindi molto richiesto dai turisti e dai residenti. Con il patrocinio dei comuni interessati e della Provincia di Vibo Valentia, la manifestazione prossimamente si snoderà negli altri centri della ‘Costa degli Dei’, da Pizzo a Nicotera.
L’evento musicale itinerante coinvolgerà amabilmente i centri rivieraschi, riversando nelle piazze e nelle locations più affascinanti fiumi di note di musica colta e popolare attraverso i virtuosismi di artisti e di orchestre internazionali.
La prima tappa, sostenuta dalla Pro Loco di Tropea sotto il titolo ‘Note sotto le stelle’, si è svolta davanti l’Antico Sedile di Portercole. L’affollatissimo auditorium di migliaia di persone ha tributato applausi a scena aperta al pianista Emilio Aversano, alla violinista Kameliya Naydenova, alla soprano Gina Graziadio e al Tenore Sergio Sangiuliano che hanno ben presto nel corso della serata raggiunto l’alchimia giusta di coinvolgimento con il pubblico. Brani di Puccini, Sarasate, Monti e antiche arie napoletane hanno inchiodato per tutto il concerto in un crescendo rossiniano il pubblico ai tavoli di Cafè de Paris.
Bravissimi tutti gli artisti, all’altezza della situazione. Ci è parso di scorgere nella soprano italoamericana Gina Graziadio un fascino musicale e una presenza scenica notevole. Per questo motivo esortiamo il Maestro Emilio Aversano di inserirla ancora nei prossimi concerti.
Continua...(filmato)
Emilio Aversano
Gina Graziadio
Il 27 luglio, la Rossa Nazionale si fa bella e prende il Largo (Galluppi)
(S. Libertino) Da qualche anno la 'Cipolla rossa di Tropea - Calabria' ha acquisito - per legge - la indicazione geografica protetta I.G.P.. Il relativo disciplinare di produzione, di recente normativa, ne designa i bulbi nella tipologia cipollotto, cipolla da consumo fresco, cipolla da serbo, che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti ai sensi del reg. 2081/92.
Con la suddetta meritata 'onorificenza' il prossimo 27 luglio, la Rossa di Tropea scenderà in piazza (Largo Galluppi) nella sua terra d'origine per farsi ammirare in tutte le salse, in occasione della 'Sagra della Cipolla Rossa di Tropea e del Pesce Azzurro', ancora una volta organizzata dalla Pro Loco.
Bene fa la Pro Loco a dare continuità alla tradizionale manifestazione, giunta alla XXXVIII edizione, confidando esclusivamente nei propri mezzi che francamente appaiono veramente pochi per sviluppare con la dovuta attenzione un degno (o decente) evento a favore di questo prodotto che se non altro veicola il nome di Tropea in tutto il mondo.
Voglio dire che se si è riusciti a mettere un pò d'ordine nella normativa e unificare e proteggere, attraverso un protocollo europeo, la sua coltivazione e produzione, non si è ancora capaci a parlare la stessa lingua sull'allestimento di una degna manifestazione da dedicare a questo pregiato tubero che impera ormai nella cucina mondiale. Della Cipolla Rossa di Tropea si occupano infatti Accademie, Cooperative, Associazioni, Produttori, gli stessi Comuni che la producono (Ricadi ad agosto organizza una propria sagra), tante parrocchie che coltivano il proprio orticello, il più delle volte distratti, ciascuno per proprio tornaconto, dai possibili contributi regionali e provinciali.
Non un intento quindi e un'unicità di sforzi che potrebbero tendere a occuparsi con una maggiore completezza della storicità, della letteratura culinaria, dei piatti tradizionali, dei percorsi culturali sul campo legati alla produzione, delle eventuali ricerche e studi sui benefici alla salute e della divulgazione di quelli già fino ad ora attuati. Insomma, oltre alla 'sagra' sarebbe ora di istituire un comitato scientifico ad hoc per organizzare annualmente convegni in scala nazionale che riescano a 'parlare' finalmente in termini scientifici e nuovi della Cipolla Rossa di Tropea.
Oggi non può bastare la sia pur lodevole attività della Pro Loco, è auspicabile allora che le istituzioni locali, Comuni, Provincia e Regione, facendosi carico con la dovuta attenzione della messa a fuoco delle problematiche che ne derivano, colgano il segno dell'importanza e dell'interesse della Cipolla Rossa di Tropea che - diciamocelo - dà lustro all'intera nazione.
Diverse fonti storiche e bibliografiche attribuiscono l'introduzione della cipolla nel bacino mediterraneo ed in Calabria prima ai Fenici e dopo ai Greci diffondendosi in quel tratto di costa tra i mari «lametino» e «viboneto» che va da Amantea a Capo Vaticano (Strabone lib. 6 e Aristotile lib. 7 De Repubblica). Ben apprezzata nel Medio Evo e nel Rinascimento, considerata principale prodotto dell'alimentazione e dell'economia locale veniva barattata in loco, venduta ed esportata via mare in Tunisia, Algeria e Grecia. Citazioni si rilevano negli scritti dei numerosi viaggiatori che arrivano in Calabria fra il `700 e l'800 e visitando la costa tirrenica da Pizzo a Tropea,
parlano delle comuni Cipolle Rosse di Tropea. La Cipolla Rossa di Tropea si diffonderà con maggiore impulso nel periodo borbonico, verso i mercati del nord Europa, diventando in breve ricercata e ben apprezzata così come racconta G. Valente e Marafioti, Barrio, Fiore in studi sulla Calabria di Leopoldo Pagano (1901) che riferisce pure sulla forma del bulbo e delle rosse bislunghe di Calabria ed i primi ed organizzati rilevamenti statistici sulla coltivazione della cipolla in Calabria sono riportati nell'Enciclopedia agraria Reda (1936-39). Le caratteristiche merceologiche uniche che hanno conferito notorietà al prodotto a livello nazionale, e soprattutto il valore storico
e culturale nell'area considerata ancora oggi vivo e presente nelle pratiche colturali, in cucina, nelle quotidiane espressioni idiomatiche e nelle manifestazioni folcloristiche, hanno reso il prodotto stesso oggetto di imitazioni e contraffazione della denominazione.
Appuntamento quindi domenica 27 luglio in Largo Galluppi dove si potranno gustare svariate pietanze a base della Rossa nazionale, preparate dai migliori Chef, e assaggiare prodotti, sempre a base di cipolla rossa, come la famosa marmellata.
Ci sarà anche un intrattenimento musicale a cura di Saverio Muscia e il tradizionale ballo dei Giganti.
Buon divertimento!
La sagra della Cipolla Rossa, edizione 1983 (Video)
'La Cipolla Rossa di Tropea' di Bruno Giordano (1932)
CONTAMINAZIONI A SUD - 4 & 5 Agosto - Rossano (CS) 1° edizione del Festival 'Contaminazioni a Sud' - Suoni e sapori del mediterraneo
(S. L.) Il Festival 'Contaminazioni a Sud' - Suoni e sapori del mediterraneo', nasce grazie alla collaborazione dell'A.C. 'Assessorato alle politiche Giovanili', con l'etichetta discografica Calabrese MK RECORDS che da anni si occupa della produzione, promozione e direzione artistica di eventi e festival di musica etnica e di contaminazione.
''Con la prima edizione di 'Contaminazioni a Sud' creeremo una storia di immagini, di emozioni, di sperimentazione e ricerca musicale, di coinvolgimento popolare e di crescita culturale''. MK Records continua dicendo: ''Abbiamo deciso, in completa sinergia con l'Assessore Lavia, di partire dalla musica della nostra regione, da artisti calabresi che portano in giro per la nazione e per il mondo, la musica e lo spirito di contaminazione che contraddistingue il sound del Sud''. Il luogo prescelto sarà situato ai margini di una affollata litoranea ionica il 4 e il 5 di agosto 2009 dalle ore 22:00, presso il nuovo ANFITEATRO di Sant?angelo in Rossano (CS).
L'esperienza di 'MK RECORDS', maturata in questi anni, ha dimostrato che, con un progetto culturale ambizioso e mantenendo una coerenza di fondo nelle scelte artistiche, si può dare valore al marchio di un Evento e conquistare nel tempo la fedeltà di un pubblico numeroso e affezionato, che sa discernere tra cultura e intrattenimento.
4 Agosto: ore 22.00 Gradino 23
ore 23.00 Zona Briganti
5 Agosto: ore 22.00 Nuju
ore 23.00 PEPPE VOLTARELLI
Apriranno la kermesse i 'Gradino 23', che propongono una formula sonora in bilico tra il folk, latin e ska. Una fusione ed una contaminazione allegra e di grande impatto.
'Nuju', è un gruppo che nasce dalla volontà di unire la vena autorale con quella del pop rock e della world music. Una miscela che provine dalle esperienze dei membri della band (Rosaluna, Arangara).
La 'Zona Briganti' nasce nel 2005, sotto la guida del guru della musica di riproposizione popolare, Eugenio Bennato. Tantissimi i concerti in giro per il mondo, ultimo quello in Ecuador a rappresentare la nostra nazione. Bennato dice che:''si tratta di un gruppo già in grado di testimoniare la grandezza della musica popolare calabrese e di manifestare contemporaneo di un movimento artistico nuovo proiettato verso il futuro''.
Chiuderà la manifestazione una vera e propria icona della contaminazione e dell'esportazione della nostra tradizone in giro per il mondo: Peppe Voltarelli. Cantante, autore di canzoni, attore, performer, fondatore e frontman del 'Il parto delle nuvole pesanti'. Collabora con musicisti come Teresa de Sio, Claudio Lolli, Roy Paci, Bandabardò e tantissimi altri. A marzo del 2009, a pochissima distanza dal suo esordio discografico 'Distratto ma però', pubblica 'Duisburg - Nates Prqga'. Il Bootleg Live (MkRecords) che diventa simbolo di rinascita e impegno civile nella lotta a tutte le mafie. Con l'assessorato alla Sicurezza del comune di Rossano (ass.Giovanni Fortino) è impegnato nel maggio
di quest'anno in un incontro dibattito insieme a Lugi De Magistris e Angela Napoli su 'un futuro Calabro-Sostenibile'.
Sarà al festival 'Contaminazioni a Sud' con la band con la quale ha partecipato all'edizone 2009 del PRIMO MAGGIO di piazza San giovanni.
L'assessorato alle politiche produttive, (ass Gianluca Aloe) curerà in collaborazione con l'associazione 'diamoci una mossa' una area del festival 'Suoni e Sapori del Mediterraneo' con stand eno-gastronomici, e di prodotti provenienti dalla nostra area del mediterraneo.
La prima edizione di 'Contaminazioni a Sud'... dalla forte contaminazione Mediterranea 'Jonico - Silana' vuole tracciare un sentiero inesplorato per un futuro ambizioso e di crescita, coniugando tradizione e innovazione, identità e futuro, per promuovere il nostro SUD attraverso i suoi suoni e suoi sapori.
MK Records
MK Live
via Lenin, 7 - 87036 Rende (CS)
Tel. Fax: +39 0984 467521
Il Prof. Antonio De Luca
Il Professore Antonio De Luca, animatore dell'estate tropeana. Dal nuovo Blog tutto da scoprire che parte dal 'glorioso tonfo' della Battaglia di Lepanto a un annunciato 'intervento pubblico' per sabato 1 agosto alle ore 2000
(S. Libertino) Il Prof. Antonio De Luca a sorpresa aveva di recente esordito sulla Rete creando un Blog tutto suo, con un saggio inedito che confermava ancora una volta la forte indole di polemista, oltre quella di storico, politico e filosofo che lo ha sempre contraddistinto e accompagnato nei suoi scritti e durante le sue affollate e movimentate conferenze. In questa nuova veste, il Professore De Luca aveva sorpreso gli amici e tutti quelli che lo conoscevano quale uomo che difficilmente si lascia attrarre dalle moderne tecnologie
non possedendo - per libera scelta - nemmeno un cellulare, che non saprebbe in alcun modo far funzionare. E poi a cosa servirebbe il cellulare se chi lo conosce sa dove poterlo incontrare, a Café de Paris, a casa o sull'orto dove tra una ricerca, una riflessione ed uno scritto, vede crescere la sua cipolla rossa di Tropea che amorevolmente alleva come una sua creatura 'la più bella, buona e dolce di tutto il territorio'. Oppure le melanzane giganti, 'quelle più adatte - dice con punta d'orgoglio - a poter confezionare la vera parmigiana paesana'.
Per la cronaca, il Blog si chiama 'Tropea Marzo 1928 - Territorio e Società'. Nella prima pagina, dopo un benevolo saluto di benvenuto, un avviso perentorio ai naviganti dal loro comandante:
'Benvenuti. Questo blog presto si riempirà di interventi che verteranno sullo scontro di religione prima e dopo la battaglia di Lepanto e dello scontro all'interno dell'islamismo e del cristianesimo che invocano lo stesso Dio Allah. Si parlerà del criminale trattamento economico che la classe politica tutta riserva a se stessa e a tutti i suoi clienti gradi e piccoli a spese degli italiani che hanno una pensione di 500 euro.'.
Poi una massima lapidaria e significativa 'Va il pensiero libero sugli appunti sparsi da sempre nella MEMORIA dove soltanto essi possono stare in libertà' introduce i lavori.
Da qualche mese il forum su web del sorprendente (ma non per chi ormai lo conosce a fondo) Professore è approdato sotto forma di conferenza nei locali della biblioteca comunale o nelle vinee in occasione di visite guidate 'non programmate' per i visitatori che vogliono sapere di più su Tropea e sul suo passato. Un interessante 'intervento pubblico' sarà tenuto il prossimo sabato 1 agosto in Piazza Ercole presso l'Antico Sedile. L'argomento, per nulla leggero, appassionerà ancora una volta i concittadini e il popolo vacanziero che sta riposando nel territorio e che ha voglia di sapere di più della Perla del Tirreno, eccolo:
'TROPEA . FOMAZIONE E MUTILAZIONE DELLA CITTA' E DEL SUO TERRITORIO. QUALE FUTURO?'
Non ci vogliamo soffermare su quanto il Professore De Luca ha scritto e pubblicato. Al riguardo, invitiamo il navigante/lettore di scoprire piacevolmente - magari a piccoli dosi - il suo pensiero storico filosofico, lasciandosi prendere per mano nel suo Blog in un itinerario che parte da lontano, dalla Battaglia di Lepanto.
Il Professore De Luca, figura ieratica e conosciutissima del mondo culturale tropeano, è autore del lavoro teatrale 'Tropea, correva l'anno 1612...' sulla vicenda legata alla vendita della Città al Principe di Scilla don Vincenzo Ruffo e di numerosi saggi storici come 'Itinerari delle Torri Costiere tra il Mesima e l'Angitola', 'Santa Domenica di Tropea', e 'La Possanza di Tropea - Il Principe e l'Architetto', pubblicato da TropeaMagazine.
Buon vento e buona navigazione a tutti! E ricordatevi dell'appuntamento di sabato 1 agosto, da non perdere.
Il nuovo Blog del Prof. Antonio De Luca
La Possanza di Tropea - Il Principe e l'Architetto del Prof. Antonio De Luca
Il Coro Polifonico 'Giosuè Macrì'
Coro Polifonico, Buona la prima!
(Nike) Prendiamo a prestito questa espressione tipicamente cinematografica per commentare la prima delle due esibizioni del Coro Polifonico Don Giosuè Macrì previste dal programma degli eventi della estate Tropeana.
Nella serata del 25 luglio, in un teatro del porto che è oramai diventato cuore pulsante della vita culturale tropeana e sede privilegiata di spettacoli di ogni genere, dinanzi ad una platea attenta ed interessata, il Coro polifonico diretto dal Maestro Vincenzo Laganà ha replicato il successo che aveva ottenuto nelle esibizioni della precedente stagione estiva 2008.
L’entusiasmo e la passione con cui i coristi hanno affrontato un laborioso anno di preparazione e di prove sono stati quindi ampiamente ripagati dal riscontro ottenuto presso il pubblico presente all’evento.
Il repertorio, quasi interamente rinnovato, allegro e brioso, è stato particolarmente gradito dall’auditorio che, in un crescendo di entusiasmo, si è lasciato sempre più coinvolgere dai canti, finendo così col diventare parte attiva del concerto stesso, accompagnando con ritmici battimani le esecuzioni dei bis richiesti a gran voce.
Se il termometro di un successo è dato dalla partecipazione e dall’entusiasmo del pubblico allora nessun dubbio che il concerto del 25 luglio del Coro Polifonico Don Giosuè Macrì sia stato un trionfo. La gente, infatti, a concerto concluso, non voleva saperne di andar via e di lasciare le tribune del teatro, richiedendo addirittura il bis dei bis.
La richiesta è stata subito soddisfatta e la platea è stato accontentata con una nuova esecuzione del suggestivo brano del Maestro Vincenzo Laganà intitolato “La bella di li belli”.
Il pezzo, che è stato colonna sonora del mediometraggio “Non per tutti è Natale”, in occasione del concerto è stato dedicato alla Città di Tropea.
Il Coro, dimostrando particolare attaccamento nei confronti della cittadina di appartenenza, nella consapevolezza del periodo di difficoltà e crisi che la stessa sta ultimamente attraversando, ha voluto offrire l’esecuzione della toccante canzone del maestro Laganà proprio a Tropea, con il dichiarato auspicio che la città possa tornare ancora una volta ad essere “La bella di li belli”.
L’assessore provinciale alla Cultura Mirabello ed il consigliere provinciale La Torre, tra le poche autorità presenti al concerto, hanno mostrato di aver particolare gradito i brani eseguiti ed hanno dichiarato di essere rimasti piacevolmente colpiti anche dall’entusiasmo del gruppo che, hanno confessato, non avevano mai avuto modo di ascoltare prima. Gli stessi hanno garantito per il futuro la loro attenzione ed il loro supporto, manifestando il chiaro intento di sostenere e promuovere il Coro, ormai piacevolissima e radicata realtà tropeana.
Il maestro Laganà ed il Presidente Paolo Ceraso hanno buoni motivi per essere orgogliosi dei progressi compiuti dal Coro e del cammino fin qui fatto.
Con una certezza. Che se effettivamente è stata “Buona la Prima!” esistono tuttavia tutti i presupposti perché la “seconda” sia addirittura meglio.
Appuntamento per tutti quindi al secondo concerto del Coro Don Giosuè Macrì che si terrà nella stessa suggestiva location del Teatro del Porto di Tropea il prossimo 11 agosto.
Continua... (La bella di li belli)
LA BELLA DI LI BELLI
(Vincenzo Laganà)
La bella di li belli siti vui
e di li belli la parma purtati
Purtati li bellizzi di lu suli
Pi d'ogni locu vui passati.
Nesciunu rosi russi e li violi
E d'oru sugnu li vostri pedati
E quantu vali na vitta di sta trizza
Nun c'è munita mu veni pagata.
Canta bella mea chi vuci duci
Canta bella mea ca assai mi piaci
Canta bella mea ca si filici
Canta cori meu chi grandi paci.
U suli quando abbrisci ogni matini
A vui veni u vi cerca nu favuri
'Nci dati luci, forza a manu china
U fati cori meu cu grandi amuri.
A notti ogni stella s'innamura
Di vui ca puru u celu all'uminati
Pariti comu a luna quando è stati
Cu raggi longhi, chiari e argentati.
Canta bella mea chi vuci duci
Canta bella mea ca assai mi piaci
Canta cori meu chi grandi paci.
La bella di li belli siti vui
E di li belli la parma purtati
Purtati li bellizzi di lu suli
Pi d'ogni locu vui passati.
Nesciunu rosi russi e li violi
E d'oru sugnu li vostri pedati
E quantu vali na vitta di sta trizza
Non c'è munita mu veni pagata.
E quantu vali na vitta di sta trizza
Non c'è munita mu veni pagata.
Era ora: arriva il teatro! dal 7 al 10 agosto
Il TROPEA TEATRO FESTIVAL!
Venerdì 7 agosto: Compagnia Càjka in 'BALLATE A MARE' - Vaudeville di mare e di costa, scrittura scenica e regia Francesco Origo, assistente alla regia Giuseppe Carta, con Massimo Zordan, Barbara Usai, Enrico Incani, Marco Bisi, arrangiamenti di Marco Bisi.
Sabato 8 agosto: Compagnia Càjca in 'GASTROMACHIA', regia di Francesco Origo, con Massimo Zordan, Barbara Usai, Enrico Incani, Tiziana Pani, Diego Milia, Giuliano Pomasio, musiche Antonello Murgia, Diego Milia, consulenza per i costumi Alessandro Lai.
Domenica 9 agosto: 'BOUKRA (Domani)' scrittura scenica e regia Gianni Guardigli, voce recitante Alessandra Muccioli, musiche originale di Giancarlo Mazzù (oud, daph, bouzuchi).
Lunedì 10 agosto: Scena verticale in 'CAPITAN GIANGURGOLO', scrittura scenica e regia Saverio La Ruina e Dario De Luca con Dario De Luca e Rosario Mastrota.
VOCI DAL MARE
Copertoni bucati, sdraio sbilenche, vecchie taniche, ombrelloni arruginiti, scarpe spaiate, le onde sono generose, le onde sono generose e poi restituiscono ex voti, storie di naufraghi, naufraghi, poesie, ,anuali di navigazione, ricette tradizionali, maschere dismesse, lingue sconosciute, melodie orientali, echi di culture lontane, trascinate dal vento di porto in porto, unica voce, suono mutante di storie diverse, a volte uguali, storie di mare.
Gli spettacoli andranno in scena presso il Teatro del Porto di Tropeaogni sera a partire dalle 2130.
In caso di pioggia saranno allestiti nella Chiesa di Michelizia (situata in una traversa di Via Carmine, Rione Carmine, all'ingresso di Tropea, provenendo da Vibo Marina.
Nell'ambito del progetto 'VIVI il gusto di Vibo Valentia', ogni sera, a fine spettacolo, degustazioni tematiche attraverso i sapori e gli odori della Provincia di Vibo Valentia.
PREVENDITA DISPONIBILE
Sistema Bibliotecario Vibonese Via Abate Pignatari snc. Vibo Valentia.
Orari: 0830 - 1330; 1600 - 2000
Tel. 0963 547557
Pro Loco Tropea Piazza Ercole snc, Tropea
Orari: 1200 - 1300; 1600 - 1900
Tel. 0963 61475
Sarà possibile acquistare i biglietti il giorno stesso degli spettacoli presso il Porto di Tropea, zona Marina.
Orari: 2000 - 2145 (a partire dal 7 agosto)
Il costo dei biglietti per ogni singolo spettacolo è di 7 euro.
Tropea Teatro Festival
Tropea Teatro Festival Info
Il regista De Seta a San Costantino di Briatico
(F. Vallone) L’associazione di Volontariato Culturale “Non Mollare” di Pannaconi e il Comune di Briatico, con la collaborazione de “Le Stanze della Luna” di Vibo Valentia, dell’Associazione “Eleutheria” di San Costantino di Briatico e del Centro Servizi per il Volontariato di Vibo Valentia, organizzano per il 6 agosto alle ore 20.00, presso piazza Raffaele Lombardi Satriani di San Costantino di Briatico, un importante evento culturale denominato “Il Mondo Perduto - Omaggio al regista cinematografico, Maestro Vittorio De Seta”.
Tra le iniziative in programma nella serata di giovedì il conferimento della cittadinanza onoraria del comune di Briatico al regista e la presentazione del volume “La Calabria” a cura di Filippo Curtosi e Giuseppe Candido. A presentare la serata la giornalista Rita Taverna. A porgere i saluti Francesco De Nisi, Presidente della Provincia di Vibo Valentia; il Sindaco di Briatico, Andrea Niglia, l’Assessore alla Cultura del Comune di Briatico, Agostino Vallone; il sindaco di Sellia Marina, Giuseppe Amelio; il docente universitario Antonio Carvello, il Sindaco Junior di Briatico Maria Joel Conocchiella; il Presidente dell’Associazione Eleutheria, Stefania Aprile e la giornalista Natalia Arena di Radio Italia Tricolore di Buenos Aires.
Gli interventi in scaletta e le relazioni verranno curati dall’antropologo Luigi M. Lombardi Satriani, dell’università “La Sapienza” di Roma, dallo stesso Regista Cinematografico Vittorio De Seta, da Padre Maffeo Pretto, esperto di Religiosità Popolare; dalla regista Ella Pugliese; dall’esperta di Cinema Loredana Ciliberto,dall’ex Assessore al Turismo della Provincia di Vibo Valentia, Lidio Vallone e dai curatori del Volume “La Calabria” Edizioni La Città del Sole, Giuseppe Candido e Filippo Curtosi.
Nel corso della serata è prevista la Proiezione in piazza di alcuni documentari di Vittorio De Seta, a cura di Giuseppe Imineo, l’ultimo cinematografaro itinerante della Calabria e alcune riprese video per il corto “Sguardi” di Franco Vallone. Inoltre interverranno alcuni gigantari della zona con il tradizionale ballo dei giganti da corteo e mastro Lino Vallone con il suo mitico mandolino e accompagnato alla chitarra da Enzo Rondinelli. Funzionerà uno stand librario e chiuderà la serata un momento di degustazione gastronomica tipica di San Costantino di Briatico.
La scheda di Vittorio De Seta
Enzo sulla prima pagina del Calendario 2010 e nelle vesti della Protezione Civile cittadina
LA SCOSSA CHE CI VOLEVA IL CALENDARIO DI ENZO 2010 "SORRIDI... SEI A TROPEA!" (dal 6 agosto in edicola e in libreria)
(S. Libertino) Con la veste logora di stracciona commissariata e coperta fino ai capelli dai massi della rupe, Tropea giace sul letto di morte della Lumia, stretta dalla morsa dei tentacoli velenosi dell'orripilante Mostro. Un tempo altera e possente ora moribonda, tradita, spogliata delle sue ricchezze, la Città si spegne preparandosi all'ultimo rantolo.
Corsi al capezzale disperati, non potranno mai più salvare quel volto sfigurato con una smorfia di dolore i 400 sindaci che l'hanno avvelenata, i 66 vescovi e gli 800 canonici 'i lignu' che le hanno tolto di bocca il culto secolare, i dottori in medicina, scienze e diritto che l'hanno intossicata, i custodi dei tabernacoli della cultura che l'hanno abusata, i filosofi, poeti, scrittori, artisti, uomini d'armi che l'hanno svenduta. Nemmeno le dolci cure della vecchia Cecia la potranno mai più rianimare.
Tutti insieme, pronti ad intervenire per accompagnarla all'ultima dimora, i capi popolo Pinnolaru, Cozza Arenga, Sciuscimi st'occhiu, Grabeleu, Ganga Russa, cinti da corone di corbezzolo, ripetono ad alta voce un solo idioma: Enzo, Enzo, Enzo!!
Solo lui la potrà salvare dall'irreparabile: Enzo! Ma chi è questo Salvatore della Patria?
E' sempre molto difficile parlare di Enzo Taccone, anche se lo conosco da una vita. Del suo impegno nel sociale, della sua generosità e delle sue esperienze di scrittore, pubblicista, attore, musicista, intrattenitore, e altro ancora. Basso toracico e armonicista nel Coro Polifonico "Giosuè Macrì", presentatore ufficiale, ballerino e musicista del "Gruppo Folk Città di Tropea", animatore e colonna portante dell'organizzazione della festa più antica tropeana "Il tre della Croce", nonché delle Associazioni "Terza Liceo" e "L'antico sentiero" per le escursioni "Tropea trekking". Consulente della Scuola Media di Nicotera e quella Elementare di Rosarno per aver effettuato corsi di addestramento alle danze popolari e folklore. Menestrello di brani
calabresi e milanesi nel gruppo musicale "Gigi's Band", componente di spicco dell'Associazione milanese "Renzo e Lucia", confratello - come nonno Vincenzo - della Seicentesca Congrega tropeana del Santissimo Salvatore e di Maria Maddalena degli Ortolani, articolista di importanti periodici, attore cinematografico, poeta e scrittore (tre sono i libri fino ad ora pubblicati, la presentazione dell'ultimo, 'Un pinguino in fondo al cuore', alla presenza della folta schiera dei cugini venuti apposta dall'Argentina), imbattibile giocatore di 'pirrocciolo' e burraco, ballerino, collezionista di francobolli e di bamboline…
E' recente di Enzo il contributo in Sardegna all'allestimento del Calendario 2009 (sulla pagina di giugno) della Federazione Italiana Tradizioni Popolari, ma lui di Calendario ne desiderava fare uno da protagonista.
Ed eccolo pronto il suo Calendario, già in edicola ed in libreria dal 6 agosto, Edizioni Grillo, Zambrone. 12 scatti esilaranti che cercano di dare una scossa al coma profondo cittadino e che invitano al sorriso cercando di alleviare la pesantezza della crisi che inesorabilmente si abbatte ogni giorno sulle spalle dei 'trupiani' e degli amici di Tropea che non riescono ad arrivare alla fine del mese. E' dunque un calendario dedicato a loro, privo dell'inutile ultima settimana nei mesi che lo compongono, ma che fa ben sperare per il prossimo futuro con l'augurio a tutti di superare l'attuale difficoltà.
E' una carrellata di figure e personaggi femminili interpretati con garbo, ironia, intelligenza e capacità espressiva dal funambolo del travestimento - novello Jean Cocteau - aiutato dal marchio magistrale della costumista Anna Accorinti e della preziosa collaborazione di Lucia Sacchi, a cominciare dalla vaporosa danseuse di Can Can con lo sfondo dell'Isola alla Bella Lavanderina davanti alle Tre Fontane, dall'esilarante giarrettiera rossa di Sor Enzina alla provocante Donna Rosina a cavallo del cannone puntato verso il largo del mare smeraldo, dalla severa 'Maja spogliata' alla "Zoccola" giuliva che gli ha dato un enorme successo alla Festa del Tre della Croce. Una continua filastrocca di sorrisi sostenuta dal DVD, curato dal sottoscritto,
del relativo Backstage che continuerà - a latere del Calendario - a dispensare sorrisi a chi a volte la vita riserva delle sorprese inaspettate.
Enzo, che fa parte dello Staff dei fondatori della Protezione Civile del Comune di Tropea, devolverà totalmente il ricavato del suo Calendario al sodalizio tropeano per l'acquisto di attrezzature.
Appuntamento dal 6 agosto in edicola e in libreria!
€ 6,00 Pro Protezione Civile di Tropea!
Continua (Clip tratta dal DVD/Backstage allegato al Calendario)
A Alessandria del Carretto (CS) la VI edizione del Festival delle Culture Tradizionali 'Radicazioni' 20-21-22 Agosto 2009
(S. L.) Alessandria del Carretto, splendido borgo a più di 1000 metri nel cuore del Pollino, farà da cornice alla VI edizione del Festival Radicazioni. Concerti in piazza, teatro e artisti in strada, esibizioni di maschere e burattini, pittura murale, stand enogastronomici, di artigianato e liuteria, e ancora stage di danza pastorale e tarantella del Pollino. Sul palco artisti del panorama musicale internazionale si affiancano alla musica tradizionale dei padroni di casa.
Tutti i pomeriggi dalle ore 16
Arte murale con Marcello Garofalo, Angela Consoli, Elena Jerman
Stage di danza tradizionale (previa iscrizione)
Serenate enogastronomiche per le cantine del paese
Stand di prodotti tipici e liuteria tradizionale
20 Agosto
Incontri musicali: FicuFresche e Lucanìa
Kyra, la dea del fuoco (arte in strada)
Compagnia Aiello: Le avventure di Spazzolino (teatro di burattini)
Concerti serali
LOU DALFIN (musiche Occitane)
Suonatori di Alessandria del Carretto
21 Agosto
Incontri musicali con Ensemble Histriones Carbij (musica medi)
Equilibri Dissonanti (arte in strada)
Compagnia dell'A.D.e: Doctor Faust (teatro)
Concerti serali
MARZOUK ENSEMBLE (Tunisia)
ACQUARAGIADROM (Gypsy music band)
Suonatori del Pollino
22 Agosto
Incontri musicali: la Fanfarra
Fire Float, spettacolo di danza e fuoco di Marcela Gomez (Spagna) e Noam Avner (Israele)
Compagnia Dell'Acquario: Giufà e il mare (teatro)
Concerti serali
SKADDIA (alto Salento)
BANDA PILUSA (Calabria)
Contatti
Mob 349 5118840 (Paolo Napoli)
Mail info@radicazioni.it
Web www.radicazioni.it
Ufficio Stampa leradicidelsuono.eventi@gmail.com
www.radicazioni.it
Felice Cribellati nel 1950 accanto a Raf Vallone e Elena Varzi nell'entrata dell'Episcopio di Largo Vaccari. Nella foto sono riconoscibili Gaetano Vallone, Mimmo Amante, Saverio Lorenzo, i genitori di Raf e Peppino Coccia
La figura di Felice Cribellati, Vescovo di Tropea (1921 - 1952), nella Biografia tratta dal Registro dei Necrologi del Figli della Divina Provvidenza di don Orione
(S. L.) L'esistenza di Felice Cribellati, nato a Staghiglione, il 28 Maggio 1885, da Giovanni e Clotilde, Risi, s'era aperta, come la corolla tenera di un giglio al tepore della primavera, ai puri ideali della vocazione allo stato eclesiastico avvertiti fin dai primi anni.
Felice Cribellati fece il suo ingresso a Mornico come convittore il 1 settembre (1896) ed ebbe per assistente Don Sterpi che gli fu largo di particolari attenzioni.
Il 24 Giugno 1897 corona una sua ardente aspirazione vestendo l'abito chiericale per mano di Don Orione con altri sei giovanetti ai quali il Direttore rivolge poi la sua paterna e ispirata esortazione commentando il brano del Salmo Et tu, puer, propheta Altissimi vacaberis che a lui più che a ogni altro il tempo doveva incaricarsi di dimostrar appriopriato.
Don Orione presagiva in quel giovane chierico dall'occhio vivido, dall'intelligenza pronta, dalla pietà sentita, un avvenire eccezionale e una speranza per la sua nascente istituzione. Se lo prese subito come segretario particolare di cui si giovava nel tempo libero dalle occupazioni scolastiche; e il chierico vivendo così vicino al Fondatore imparava a conoscere e ad amare intensamente la congregazione. Ammesso poi ai corsi di Filosofia e Teologia nel Seminario vescovile, prestò l'opera sua come assistente dei giovani di Santa Chiara e del Paterno, e dai 18 ai 22 anni tale rimase avendo alle proprie cure affidati circa 200 allievi che crebbero sotto la sua disciplina forte e soave.
Troppo giovane d'età, ottenne dal Santo Padre Pio X le necessarie dispense il 21 settembre 1907 Mons. Ambrogio Daffra, prima Rettore del Seminario Maggiore di Tortona e poi eletto Vescovo di Vent-miglia, gli conferì a Sanremo l'ordinazione sacerdotale.
Dopo tre anni di attività a Cuneo egli fu d'urgenza chiamato a dirigere un' altra Casa di nuova fondazione a Reggio Calabria. Nella biografia di Don Orione (III ediz. pag. 173 - 174) è fugacemente illustrata la parte avuta da Don Felice nell'opera di assistenza ai superstiti del terremoto. Sono cose quindi già note il suo incontro con Pio X, l'apertura dell'Istituto San Prospero per giovanetti di buone condizioni, dopo la partenza della Delegazione Pontificia che cedeva a Don Orione i locali, e la direzione spirituale della chiesa di San Francesco in rione Borrace, dove egli, aggiungiamo, aprì di sua iniziativa una scuola serale, frequentata da 150 alunni, e un oratorio festivo.
Sempre sulla breccia, infaticabile, tenace, da mattina a sera e spesso nelle ore notturne egli si va consumando senza risparmio. Ed è l'esempio vivo della prontezza nell' esecuzione dei comandi che gli vengono dai superiori. Vola con religiosa indifferenza da un capo all'altro d'Italia, dovunque l'obbedienza lo chiama. Don Orione, preoccupato delle sue condizioni di salute, gli mette ai fianchi un collaboratore da avviare alla successione e rispedisce Don Felice a Cuneo perché trovi nell'ambiente sano della campagna la pienezza delle sue forze.
Continua...
Gioacchino Murat, Re di Napoli
La sorte del capo mozzato di Gioacchino Murat
(Felice Muscaglione ) Ettore Capialbi, nel noto volume La fine di un Re – Murat al Pizzo, Monteleone, Tip. Passafaro, 1894, pp. 188-189, scrive a proposito della sorte toccata alla tomba e alla salma del re: «Condeleo [dalle sue memorie scritte] ha narrato che la salma, sanguinosa per le ferite ricevute, fu disposta nella fossa mortuaria comune della Chiesa Parrocchiale». Subito dopo aggiunge: «Egli accompagnò il suo racconto con tali precisi, e raccapriccianti dettagli che non è possibile metterne in dubbio la sincerità». E alla fine conclude: Egli ha distrutto la triste leggenda che il capo del Re suppliziato fosse stato staccato dal busto, ed inviato in Napoli al Re Ferdinando, che lo conservava in un boccale ripieno di spirito».
Ma è sicuro che il racconto del Condoleo rispondesse al vero? C’è una testimonianza di una fonte particolarmente autorevole, il generale Guglielmo Pepe, sotto il quale militò anche il nostro Michele Morelli, che dà con tutta evidenza ragione alla «triste leggenda».
Nel volume Memorie del Generale Guglielmo Pepe intorno alla sua vita, Parigi 1847, p. 213, il Pepe, parlando delle sue vicende nel periodo che va dal 25 maggio 1815 al 1° novembre 1817, così scrive a proposito di quanto accadde dopo la fucilazione di Murat: «Alcuni giorni dopo, la testa, recisa dal corpo e messa in un vaso di vetro pieno di spirito di vino, fu mandata a Napoli, e riposta nella reggia. Il corpo fu seppellito in quella stessa chiesa di Pizzo per la cui edificazione, trovandosi egli a passar per caso in quel Comune durante il suo regno, aveva generosamente dati duemila ducati». E alcune pagine dopo (pag. 245).
Continua...
La Mostra delle Bamboline di Enzo Taccone
(S. L.) Dal 13 al 19 agosto 2009 in Via Marina Vescovado (Porta Nuova) ci sarà la mostra delle bamboline di tutto il mondo per beneficenza all'Abruzzo. Orari 21,00 : 24,00.
La mostra che oltre a rappresentare il mondo in un unico abbraccio di pace avrà un pezzo unico e raro: il vestito originale del 1800 di una chiazzarola con relativo spadino.
Il 20 Agosto in Piazza Vittorio veneto il gruppo folk Città di Tropea ed il Gruppo del Molise La Morgia faranno uno spettaco alle ore 21,30 "Insieme per l'Abruzzo".
Il gruppo folk ha avuto il sostegno dei commercianti e dei comuni e tutto fa sperare che l'evento sarà un'occasione per esprimere la sensibilità e la generosità dei tropeani verso una popolazione colpita da una catastrofe naturale.
Continua...
Antonio Cotroneo e Peter Schreiner girano a Tropea (Foto Libertino/26 lug 2007) e una foto di scena del film
Eccellenze tropeane alla 66^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Antonio Cotroneo interpreta se stesso nel film ‘Totò’ di Peter Schreiner
(S. Libertino) Alla 66^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2 – 12 settembre, Direttore Marco Muller) è in lizza il film austriaco ‘Totò’ di Peter Schreiner. L’opera cinematografica è stata girata in massima parte a Tropea e si avvale quale protagonista della performance straordinaria di un tropeano che risiede a Vienna, Antonio Cotroneo, che ne ha curato progetto, scrittura e sceneggiatura.
Il film, autobiografico, che verrà proiettato in prima mondiale – nell’ambito della Sezione ‘Orizzonti’ (le nuove correnti del cinema mondiale) - a Ca’ Grande il prossimo 5 settembre ore 14,00 presso Sala Darsena, affianca in finale altri 23 film con registi agguerritissimi come l’americano Michael Moore.
La giuria che dovrà emanare il verdetto, è composta da:
Pere Portabella (sceneggiatore e regista, Spagna) - Presidente
Bady Minck (regista, Lussemburgo)
Gina Kim (sceneggiatrice e regista, Corea del Sud)
Garin Nugroho (regista, Indonesia)
Gianfranco Rosi (regista, Italia)
La trama descrive la vita di Totò, emigrante tropeano che dopo aver voltato le spalle alla sua casa come un giovane ribelle e dopo decenni di inquiete ricerche approda a Vienna sua destinazione finale.
Totò vive tra due mondi - con la sua lingua, i suoi sentimenti, e il suo sogno - tra l'essere un usciere nel Wiener Kon - e il sentirsi ancora nella città natale nella strada della sua infanzia del "Borgo" che lo trascina verso il mare, libertà senza fine.
“Il film descrive le fasi della mia lotta politica giovanile – precisa Totò - la fuga dal paese natale come tanti altri giovani calabresi, i ritorni al paese problematici dell´emigrante, l´amarezza di vedere una vita e le persone cambiate in un mondo che sembra ormai evanescente....
Mi nutro quindi della mia infanzia, fatta di spiagge, mare, scogliere, e dei poveri e semplici conoscenti di un tempo, che rimangono gli unici personaggi - in una Tropea totalmente cambiata - con cui posso sentirmi, essere ancora Toto', mentre tutto il resto mi porta via, mi allontana, fino ad un nuovo ritorno.”.
Antonio Cotroneo, che già porta a casa un successo senza precedenti, è soddisfattissimo dell’attuale piazzamento.
“Io e Peter siamo felicissimi. Concorrere alla Mostra del Cinema di Venezia a fianco di validissimi registi internazionali quali Michael Moore è esaltante. Ciò ci ripaga di tre anni di sacrifici, tanto sono durate le riprese del film. Un solo rammarico, che ora davvero si fa sempre più pesante, è che nel giro di promozione che avevamo intrapreso presso le istituzioni locali, compresa la Regione Calabria, siamo stati letteralmente snobbati. L'Austria invece ci ha supportati e in questo momento le radio e i giornali non parlano altro che del nostro piazzamento. ”.
Le riprese del film che dura 128’ sono iniziate a marzo 2007 e completate ad aprile del 2009. La casa produttrice è la viennese Echt. Zeit. Film, il regista Peter Schreiner , conosciutissimo a Tropea, già vincitore nel 2007 della ‘Diagonale Film’ di Graz con il film ‘Bellavista’. Gli attori sono tutti tropeani: oltre Totò Cotroneo, figurano Angela Simonelli, Gaetano Dimarzo, Melo De Benedetto e molti altri. L’opera è stata sponsorizzata dal Ministero della Cultura austriaco.
Totò ha annunciato l’uscita durante il periodo della Mostra di un suo nuovo libro di poesie interamente tradotto in tedesco insieme ad alcune foto del film.
Non ci rimane che intrecciare le dita e attendere il verdetto, augurando affettuosamente a Totò e a Peter tutto quello che in questo momento desiderano.
Plakat del film 'Totò'
Enzo Taccone, animatore della festa di classe, con la locandina della manifestazione del Premio
Il 19 agosto la Festa degli ex studenti del liceo classico 1962-63 preceduta dal Premio al migliore studente
(S. Libertino) Anche quest'anno avrà luogo la "Festa di Classe" degli ex alunni della Terza Liceo, Anno di Grazia 1962 - '63. L'appuntamento è fissato per il 19 agosto al Ristorante del "Lido del Nonno" (mai la scelta fu così intonata!).
L'evento ancora una volta riunirà i 35 compagni di scuola di quell'ormai sempre più lontano esame di maturità al liceo classico 'P. Galluppi' non più nell'aula di Palazzo Giffone, ma davanti ad un piatto di filei conditi da giochi, balli, canti e abbondanti libagioni. Durante la serata ci saranno sorprese che non è il caso di svelare. A tale proposito le bocche degli organizzatori sono cucite.
La Festa sarà preceduta dalla consegna del Premio alle ore 1800 presso i locali della Biblioteca Comunale, alla presenza delle Autorità Comunali, Provinciali e Scolastiche, allo studente che si è maggiormente distinto alle prove di maturità di quest'anno. Il Premio in danaro, giunto alla decima edizione, è istituito dall'Associazione Culturale "Terza Liceo", il cui Presidente è Franco Simonelli, e sarà presentato dall'onnipresente Enzo Taccone, con il patrocinio della Provincia di Vibo Valentia e del Comune di Tropea.
I protagonisti della Festa:
Giuseppe Arena, avvocato, Spilinga
Sabellina Avallone, biologa, Tropea
Antonio Bagnato, docente, Lamezia Terme
Melo Blasi, docente, Parghelia
Leandro Branca, medico, Reggio C.
Michele Calzona, docente, Milano
Raffaele Compagnino, dirigente ASL, Tropea
Maria Cortese, docente, Tropea
Leonardo De Luca, pediatra, Tropea
Antonio Di Costa, docente, Ricadi
Franco Figliuzzi, docente, Bergamo
Mario Fiumara, docente, Tropea
Carmine Florio, esattore, Tropea
Lela Furci, docente, Spilinga
Giovanni Laganà, medico, Milano
Romania La Torre, biologa, Argentina
Salvatore Libertino, Colonnello, Roma
Saverio Lo Cane, docente, Gasponi
Antonio Lo Scazo, Spadafora
Nicola Lo Torto, bancario, Milano
Giusi Meligrana, docente, Parghelia
Domenico Meligrana, docente, Roma
Nino Molina, amministratore Santa Cecilia, Roma
Giacomo Pugliese, docente, Milano
Nandino Pugliese, medico, Tropea
Sarina Pugliese, Docente, Tropea
Ferdinando Rombolà, docente, Brattirò
Sisoè Selva, Telecom, Roma
Franco Simonelli, dirigente comunale, Tropea
Salvatore Simonelli, docente, Tropea
Michele Speranza, docente, Brattirò
Vincenzo Taccone, sognatore, Tropea
Domenico Varrà, docente, sindaco, Zambrone
Antonio Vizzone, amministratore, Lodi
Maria Vizzone, farmacista, Roma
Strada facendo ci hanno lasciato:
Professori, Michele Pagano, Franco Di Lorenzo, Mons. Armando Granelli, Peppino Locane, Mons. Domenico Pantano, Pasquale Messina, Lidia Molina.
Alunni, Gilberto Barone, Mario Martino, Rosetta Scrugli
Terza Liceo
23 agosto 1924-2009, gli ottantacinque anni di Natuzza, la Santa vivente, mistica di Paravati
(F. Vallone) Secolo scorso, che poi è il nostro '900, era il lontano ventitrè agosto del millenovecentoventiquattro… un giorno nella storia degli uomini, una data come tante che si è caricata nel tempo di un grande simbolismo cristiano. È una semplice data di nascita ma è anche la straordinaria data dell'inizio dell'essere di Natuzza Evolo, conosciuta oramai in tutto il mondo come la mistica di Paravati.
Nel piccolo paese, frazione di Mileto, in quel tempo c'erano davvero poche povere case basse, con le ceramide rosse, che si stringevano in fila attorno alla chiesa ed altre che si inseguivano lungo la strada principale, polverosa e stretta, che da Vibo Valentia portava e porta ancora oggi a Reggio Calabria. Allora, in una di queste povere case, nasceva Natuzza, ed oggi, 23 agosto 2009, compie 85 anni. Qualche giorno fa, quasi ottantacinque anni dopo quell'antico 23 agosto, eravamo nel giardino della sede della Fondazione voluta da Natuzza. Dalla balconata affaccio, sotto uno strapiombo naturale, c'è una grande spianata di terra e tufo bianco con alcuni secolari ulivi che spuntano ogni tanto
e tradiscono l'origine del luogo e ci dicono che tutto, li sotto, era uliveto selvaggio. Ora al suo posto un mega cantiere edile, una cupola, una grande chiesa moderna in costruzione, strutture finite e da finire in grezzo cemento armato. È il progetto sogno di Natuzza, progetto non suo, divino si dice. Oltre al cantiere si vede e si sente, da qui sopra, qualcosa di più: una pace e una serenità speciale. Forse è solo suggestione, ma forse no!.
Ecco cosa raccontava qualche anno fa il giornalista Antonio Magro di Cosenza, a Valerio Marinelli che su Natuzza ha scritto ben sette volumi illustrati. "Intorno al 1948 io facevo il corrispondente a Vibo Valentia del "Risorgimento", un quotidiano dell'editrice il Mattino di Napoli, e venni mandato a Paravati per un sopralluogo. Quel giorno ho trovato un operatore della "settimana INCOM " e altri giornalisti, venuti da fuori. E lì abbiamo trovato in una casetta modestissima, in una casupola anzi direi, Natuzza, seduta ad un braciere che teneva un bambino in braccio. Ad un certo momento, mentre qualcuno cercava di farle delle domande e lei, da donna modesta quale era, analfabeta, dava delle
risposte e diceva di questi fenomeni, d'improvviso dà dei segni come se si sentisse male. Allora una donna che era là vicina le sottrae il bambino, per paura che cadesse a terra, e lei suda sangue. (…) Uno tirò dalla tasca un fazzoletto, prende questo fazzoletto ed asciuga sulla fronte: c'erano delle stille di sangue. Asciuga, e quella donna in dialetto sempre ha detto: vedete se è apparsa qualche cosa! Perché di solito appaiono dei segni. Ed infatti era apparso un disegno a sangue. C'era in alto una pisside, da questa pisside partiva, una strada che scendeva e faceva una curva; all'inizio della curva c'erano due angeli, e sotto, alla fine della strada,c'era questa scritta in latino Deus in terra
visus est. Lo ricordo benissimo. Questo è il fenomeno che abbiamo osservato allora. Dopo un pò lei si riprese, un pò stanca perché era venuta meno…".
Riproponiamo il testo originale di quel vecchio film del 1948, uno spezzone in bianco e nero di pochi minuti di girato che si è rivelato di grande interesse storico e antropologico. I titoli di testa del vecchio documentario in bianco e nero aprono con il cappello che pone una domanda precisa: "Fenomeni soprannaturali?", poi segue il titolo: "Col sangue la donna di Paravati disegna". Segue il nome della rubrica "la settimana INCOM", l'informazione, di quel lontano venti febbraio del 1948, veniva proiettata nelle sale cinematografiche. Ed ècco il testo del breve reportage dalla Calabria:
"Paravati, è una frazione di Mileto, in Calabria, a tredici chilometri da Vibo Valentia. Camminando per queste strade, anni fa, per la prima volta il piede di Natuzza Evolo sudò sangue. Il parroco preferirebbe non parlare della prodigiosa pecorella del suo gregge. Nostra intervista - Ecco la casa, Natuzza racconta: ha ventiquattro anni, è sposata con un falegname, non ha conosciuto il padre morto in America, lontano dalla madre perché non era buona. Dal giorno che sulla sua pelle senza ferite comparve il primo sangue, quanti fazzoletti disegnati spontaneamente in figure sacre da quel sangue. Non può allattare il suo secondo bambino perché l'essudazione vi si manifesta dappertutto.
Fenomeno vasomotorio che dilatando i tessuti fa uscire il rosso madore ma come spiegare allora il dono dell'ubiquità. Qui, alla presenza di giornalisti e testimoni, Natuzza Evolo dà la prova di realmente disegnare col sangue. Quelle gocciole scrivono anche parole che Natuzza, analfabeta, non saprebbe tracciare con le mani. Ingenui segni religiosi aprono, tra corone di stelle, la porta del paradiso".
Da anni Paravati ormai è legato in modo indissolubile al nome di Natuzza, un nome che apre le porte ad un vero e proprio universo di misticismo. Questa di Natuzza sembra una storia lontana centinaia di anni ed invece ci rendiamo conto che nasce ed inizia nel vicino '900 e si trova oggi ad essere storia di vita del duemila, storia attuale che, comunque, fuoriesce da ogni tipo di umana visione. La scena che si presenta ogni volta ai nostri occhi è incredibile: gente, gente, gente… gente dappertutto in attesa di vedere Natuzza. Gente richiamata da ogni parte del mondo. È impressionante il modo in cui seguono lo sguardo verso questa piccola figura sul palco, una signora con gli occhiali.
Natuzza rivolge un saluto alla gente e dice che prega per tutti.
Natuzza Evolo
Il Calendario di Enzo: la Bella Lavanderina alle Tre Fontane
Il calendario scaccia-crisi sulla Costa degli dei. Un calendario che propone immagini suggestive ed esilaranti della Perla del tirreno e della Costa degli dei con la caratteristica di non comprendere l'ultima settimana di ogni mese: "non serve visto che in molti non ci arrivano..."
(ilquotidiano.it/21ago) Una iniziativa che senza dubbio fare discutere, a Tropea, infatti, sta andando a ruba, al prezzo di sei euro, il calendario 2010, tutto a colori con bellissime immagini e con una sorpresa: in ogni mese manca l’ultima settimana. Una sorta di "aiuto" nei confronti di chi con il proprio stipendio non riesce ad andare oltre la terza settimana del mese. In queste condizioni... "la quarta diventa inutile". "Il Calendario di Enzo 2010 Sorridi... sei a Tropea" è stato realizzato da Enzo Taccone scrittore, pubblicista, musicista e intrattenitore del luogo. «Si tratta di sodici scatti esilaranti - spiega - che cercano di dare una scossa ed invitano al sorriso, cercando di alleviare la pesantezza della crisi che inesorabilmente si abbatte ogni giorno sulle spalle di tutti coloro che non riescono ad arrivare alla fine del mese......
Continua...
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