Tropea, Cortile di Palazzo Sant'Anna, 2 agosto 2009

L'Autore Franco Aquilino, Pasqualino Pandullo, Vittoria Saccà, Michele De Luca

 
PRESENTAZIONE

DEL LIBRO DI FRANCO AQUILINO

"'Nu Paisi"

 

di Salvatore Libertino

 


Il 2 agosto 2009 a Tropea c’è stato un evento culturale di grande portata, non solo cittadina. E’ stato presentato il libro di Franco Aquilino “‘Nu Paisi”, edito a Zambrone l’anno prima da Grillo. Il sottotitolo "Poesie calabresi nel dialetto di Tropea" con glossario e appendice di alcune versioni nel dialetto lombardo e nelle lingue europee più diffuse; 15 tavole a colori f. t. e numerose immagini e foto anche d'epoca nel testo.

Un’opera che, appena uscita, nella scorsa estate, in libreria, ha suscitato un vasto consenso di pubblico e non solo tra la gente tropeana. Veniva addirittura acquistato come prodotto da regalare agli amici accanto alle classiche ‘reste’ di cipolla, alle ‘orbe’ di ‘nduja, alle bottiglie di liquore ai fichi d'india, eletto tout cour a prodotto appartenente alla terra tropeana, come in effetti - ed è innegabile - lo è.

Non ci sarebbe stato bisogno quindi di presentarlo un anno dopo quando l'edizione era già in esaurimento e il suo Autore in quel di Paullo era appagato e felicissimo di questo. Di contro, non poteva passare inosservata la sorprendente trovata di Franco Aquilino di aver voluto racimolare in un unicum tutti gli innumerevoli componimenti che aveva dato alle stampe durante la lunghissima carriera di vernacolista, vuoi diffusi in riviste e giornali vuoi fatti conoscere attraverso siti web o declamazioni private e anche pubbliche, accompagnati agli inediti manoscritti su fogli sparsi conservati nei cassetti o appoggiati sugli scaffali delle librerie di casa. E stata veramente un’impresa riuscire a ricomporre la ‘summa’ della sua opera poetica dialettale e alla fine pubblicarla, coronando il sogno di una vita letteraria assai luminosa, nonchè le aspettative degli amici e di chi lo ha conosciuto nella veste del poeta incontrastato di Tropea.

Sono stato uno dei primi ad aver pubblicato sul mio sito le poesie di Franco precedendole da una decina di righe che poi sono venuto a sapere da lui essere state scelte a introdurre la sua voluminosa opera. Ricordo che nello stesso giorno ero andato a rileggere sul web quelle pagine scritte una decina di anni prima per cercare di capire i motivi di quella scelta.

E ben per lui che della presentazione ufficiale si sia occupato Pasqualino Pandullo con la sua Accademia degli Affaticati e con i potenti mezzi e strumentazioni tecnologici di ultima generazione, il quale ha scelto quale teatro dell’evento lo spazio del cortile di Palazzo Sant’Anna, sede del Municipio. Un rettangolo relativamente ristretto, dove i bambini delle elementari anticamente facevano ricreazione, ma della ristrettezza ce ne siamo resi conto lungo il percorso della ‘trasmissione’ osservando la continua e considerevole affluenza di pubblico che andava a riempire sempre di più le rampe di scale, le uniche possibili, esterne che affacciavano su tale area. E non a caso ho voluto prendere in prestito dalla televisione l’aggettivazione ‘trasmissione’ proprio perché nelle sapienti mani di Pasqualino l’evento è stato addomesticato e ricondotto piacevolmente dentro i canoni confidenziali di quelle trasmissioni televisive della RAI che entrano con discrezione dentro casa degli italiani per passare e far passare una serata in famiglia. Mi pare che sia proprio questo il mestiere di Pasqualino, di creare un vivo interesse sullo spettatore al quale cerca di riservare uno spazio relazionale in un genuino contesto di un'atmosfera confidenziale - voglio dire un'atmosfera mai snob -, sicuramente creativa.

Il mattatore della serata – ed è inutile rimarcarlo – è stato l’Autore con le sue dichiarazioni, le sue battute, i suoi versi, i suoi commenti, i suoi ricordi. Tra l'altro è stato spigliato protagonista di uno sketch esilarante in dialetto con Enzo Taccone, il cui contenuto rispecchia il comportamento tipico tropeano quando si incontra un amico che viene in visita per qualche tempo alla città natale: <<Quandu venisti? E quandu ti 'ndi vai?>>. E' inutile dire che il festeggiato della serata era proprio lui. E lui l'ha proprio capito. Alla fine è apparso molto contento e soddisfatto della calorosa accoglienza che Tropea e i tropeani gli hanno tributato, anche se a tale proposito la filosofia di Aquilino nella sua vita di "esule" è stata piena di dubbi e diffidenze. Lo aveva anche scritto da qualche parte dentro le pagine del suo libro che <<...Tropea, patria dell'autore, a volte piuttosto sonnacchiosa e distratta anche nei confronti dei figli più amorevoli.>>. In effetti, su Tropea tra le frasi che suole proferire ve n'è una <<Tropea è bella se non fosse abitata…!>>, anche se lo sappiamo che non è vero, caro Franco, altrimenti non avresti scritto il libro. Questa volta invece i tropeani gli hanno dimostrato affetto e vicinanza in occasione della venuta al mondo della sua sospirata creatura letteraria, ripagandolo in pieno di tutte le fatiche poetiche e della loro veste editoriale.

Durante la piacevole serata molto interessante ed applaudito è stato l’intervento del dialettologo Michele De Luca che ha raggiunto Tropea esclusivamente per parlare della poesia e del dialetto di Franco Aquilino. Sono stati apprezzati gli interventi della giornalista Vittoria Saccà, quello della Commissaria prefettizia Maria Rosaria Luzza, dell’assessore provinciale al turismo Gianluca Callipo. Bravi sono stati i responsabili delle attrezzature che hanno tenuto alta la qualità della “trasmissione”. Discreta fortuna ha avuto la proiezione del filmato “’Nu Paisi di ‘na vota” tratto dal mio archivio di immagini in movimento che fa vedere la gente tropeana che ormai non c’è più, personaggi che hanno avuto un ruolo ben preciso e importante nel tessuto connettivo tropeano del passato, in stretto tema di quanto Franco afferma nel suo libro. Me lo aveva chiesto qualche giorno prima Pasqualino che ancora una volta aveva visto giusto perché è stato un ulteriore ingrediente aggregante della serata.

Raggiante e commossa è apparsa durante i saluti di commiato la Signora Maria Pia Aquilino con nelle mani un bellissimo mazzo di fiori, omaggio degli Affaticati. A lei l'Autore ha dedicato il libro "Alla compagna della mia vita Maria Pia Lauritano con infinita tenerezza.".

Ho cercato di ricostruire sul web lo spettacolo attraverso i filmati della presentazione, dell’incontro con Franco Aquilino che oltre a declamare poesie, ne ricostruisce personaggi, temi e contenuti. Ho scelto di mettere in web anche il lungo ma interessantissimo saggio, diviso in due parti, di Michele De Luca, la piccola farsa dialettale tra Enzo Taccone e l’Autore e la mia carrellata finale (anche se in versione ridotta) dei personaggi "di 'na vota".

 

Presenta

Pasqualino Pandullo

 


Pasqualino Pandullo
Presentazione

Intervista con l'Autore - Poesie
Prima Parte
 


Intervista con l'Autore - Poesie 
Seconda Parte

 


Sketch tra Enzo Taccone e Franco Aquilino
Sketch

 


Michele De Luca
La Poesia e il Dialetto di Franco Aquilino (1^parte)

 


Michele De Luca
La Poesia e il Dialetto di Franco Aquilino (2^parte)

" 'Nu Paisi di 'na vota " di Salvatore Libertino

 


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