Rocco Repice (27 set. 1920 - 26 nov. 1944)

ROCCO REPICE,

Martire della Resistenza

 

di Salvatore Libertino

 


Intervista a Egidio Repice


Nel piazzale antistante la Stazione ferroviaria di Cuneo, nell’area adibita a Parco Cittadino della Resistenza, si erge un poderoso monumento di bronzo realizzato nel 1969 da Umberto Mastroianni. Una epigrafe marmorea sul posto ricorda un eccidio avvenuto in quel piazzale nel 1944 con i nomi dei giovani passati per le armi dalle Brigate Nere di Salò.

Cuneo. Piazzale della Stazione. Epigrafe marmorea in memoria dei cinque partigiani fucilati il 26 nov. 1944:

 Fantone Pietro, Carelli Cav. Ettore, Repice Ing. Rocco, Tramontano Antonio, Alessi Maria Luisa.

Cuneo. Parco della Resistenza. Monumento di Umberto Mastroianni (1969).

Nelle prime ore di domenica 26 novembre 1944 le autorità militari fasciste di Cuneo decisero di fucilare cinque detenuti politici quale rappresaglia per l’uccisione del loro maresciallo Leone Bernabè, avvenuta il 18 novembre sul piazzale della nuova stazione ferroviaria. L’ingrata sorte toccò a Maria Luisa Alessi sarta di Verzuolo, Pietro Fantone di Paesana, Rocco Repice ingegnere di Tropea, Antonio Tramontano sergente automobilista di Nocera Inferiore, Ettore Garelli cancelliere alla Pretura di Fossano, ex capitano del 2° Reggimento Alpini, decorato con Medaglia d’Argento, appena arrestato nel pomeriggio del giorno precedente a Fossano. Tutti ristretti nelle celle delle milizie nere ricavate negli scantinati della scuola elementare di Via XX settembre.

L’epigrafe recita: “Qui il 26 novembre 1944 l’odio fascista volle spegnere nel sangue il grido di Libertà  di cinque Martiri. Volontà di Popolo ne glorifica ed eterna i nomi” e poi l’incisione continua a ricordare i loro nomi, tra i quali quello del tropeano Rocco Repice.

Volevo saperne di più e quindi il 14 aprile 2007 ho chiesto a Egidio Repice di raccontarmi la triste e meravigliosa storia di suo fratello Rocco, Martire della Resistenza. Storia che stranamente a distanza di 66 anni non trova alcun riscontro nel territorio di Tropea, nemmeno durante la giornata delle commemorazioni del 25 aprile sulla liberazione e sulla resistenza. Ho pensato di registrare in audio e video il racconto. L’appuntamento era a casa di Egidio. Con me c'era Enzo Taccone la cui famiglia viene citata durante l'intervista dallo stesso Egidio in quanto Rocco era amico del papà di Enzo, Pasqualino Taccone, la cui famiglia all’epoca dei fatti viveva in un casello ferroviario vicino a quello - il 309 - della famiglia Repice. Ma veniamo ai fatti.

Rocco si trovava a Tolone. Era Sottotenente del 208° Reggimento di Fanteria ‘Taro’ della IV Armata che operava in Francia. Un valoroso Reparto, decorato di Ordine Militare d’Italia, Medaglia d’Argento e Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Costituito nel dicembre 1915, si sciolse nel settembre 1943 nella Francia meridionale. Il suo motto era: “Chi osa vince”.

E proprio dopo l’armistizio dell’8 settembre del ’43, nello sbando generale, ebbe inizio l’avventura di Rocco, ancora ventitreenne, che assieme al suo attendente - anche lui tropeano – Saverio "Biglioglio", oltrepassò a piedi il confine italiano, approdando a Saluzzo, dove conobbe una vedova che l’ospitò. Durante una rappresaglia, decise senza tentennamenti di unirsi ai partigiani, molto attivi nelle montagne della zona, aderendo alla Divisione “Giustizia e Libertà”, che operava in Val Maira, spesso in combine con i partigiani della cuneese 104^ Brigata Garibaldi.

Si era reso fin da subito valido protagonista di numerose azioni contro fascisti e nazisti. Per due volte è stato arrestato e liberato dai compagni partigiani, finché il 20 novembre 1944 a seguito della dilazione della donna che lo aveva accolto, fu arrestato un paio di giorni dopo l’uccisione del maresciallo Barnabè  e il 26 novembre fucilato per rappresaglia assieme ad altri quattro detenuti. Il capo d'accusa ufficiale nei confronti di Rocco: "Appartenente a bande armate in zona di Acceglio, ha partecipato ad azioni di banditi contro forze repubblicane".

Era appena passato mezzogiorno, alla prima scarica del plotone d’esecuzione della Brigata Nera Lidonnici furono colpiti a morte quattro dei compagni di sventura. Maria Luisa Alessi, rimasta illesa, si rivolse ai carnefici gridando: “Mirate meglio!”. La seconda scarica di pallottole troncò nel sangue il suo grido. Maria Luisa Alessi fu l’unica del gruppo, per sua volontà, a non essere bendata, mentre Rocco Repice prima di morire gridava più volte verso il plotone di esecuzione di non voler essere ucciso da fratelli italiani ma dai tedeschi. La scena straziante fu vista da una moltitudine di persone fatta affluire sul posto dalla gendarmeria fascista dall’interno della stazione dove per l’occasione era stata fermata ogni attività compresa quella dei treni.

Questa è la sequenza dei fatti essenziali, in parole povere, messe l’una dietro l’altra per ricostruire l'evento, l'eccidio tremendo.

La famiglia di Egidio rimase a lungo provata per la mancanza di notizie di Rocco, finché, dopo anni di silenzio, arrivò finalmente a Tropea la voce di un cultore di storia patria che si accingeva a scrivere un libro sulla liberazione del Cuneese ad opera dei partigiani. Sergio Costagli, così si chiamava, volle scrivere ai familiari di Rocco, raccontando i fatti con una ricca documentazione fotografica che rimise in agitazione e nello sconforto più totale i Repice.

Nel 1947 il corpo di Rocco venne traslato al cimitero di Tropea e tumulato in una tomba messa a disposizione del Comune. Ora riposa nella cappella di famiglia. In seguito, Egidio e la moglie andarono a Cuneo per sapere, conoscere la storia e i luoghi. Egidio è riuscito a raccogliere da più parti preziose tracce utili alla ricostruzione del percorso di Rocco in Piemonte attraverso le testimonianze dei compagni, del cappellano, di un ebreo che condivideva con Rocco la detenzione.

Dell’avventura di Rocco, analoga a quella di migliaia di giovani che hanno deciso di immolare la propria vita contribuendo alla Liberazione dell'Italia, esiste una folta documentazione scritta come il libro Partigiani della Montagna – Vita delle Divisioni ‘Giustizia e Libertà’, Feltrinelli, una testimonianza di Giorgio Bocca, giovane partigiano piemontese, che descrive sessant’anni dopo, la Resistenza come lezione di libertà.

 Egidio Repice, il giorno dell'intervista

Egidio - lo si vede nel filmato – è profondamente amareggiato per la triste vicenda di suo fratello trucidato a meno di un mese dalla liberazione di Cuneo da parte delle Forze Americane, avvenuta il 20 dicembre 1944. E allo stesso modo amareggiato perché “Tropea  non è stata molto riconoscente nei confronti di Rocco. Né toccava a me (Egidio Repice fu sindaco di Tropea dal 23 agosto 1986 al 6 giugno 1988) proporre iniziative per ricordare la figura di mio fratello. Malgrado tutto non esiste a Tropea una strada intitolata a Rocco. Comunque è una storia bella e brutta. Sono passati 60 anni. A me sembra che sia successo ieri”.

Era mia intenzione da tempo pubblicare questo piccolo contributo, possibilmente prima del 25 aprile 2010, Festa della Liberazione. Le trame del destino hanno voluto che qualche settimana fa a Tropea si sia insediato il nuovo Sindaco Adolfo Repice, fratello di Egidio e di Rocco, il giovane ragazzo che a Cuneo ha perso la vita in quel lontano novembre per un grande ideale: rendere libera l’Italia.

Non credo che Adolfo, primo cittadino di Tropea, possa fare torto ad alcuno qualora intenda promuovere l’intitolazione di una strada a favore di Rocco o perpetuare in alcun modo la figura di quel giovane che "aveva osato e vinto". Rocco è un Martire della Resistenza. Occorre perciò onorarne la memoria. E' un atto doveroso che ormai fa parte a pieno titolo, da sessantatre anni, della storia degli italiani. E' sancito dalla Costituzione!

 

 

DOCUMENTI

L'immagine riproduce l'ultima lettera di Ettore Garelli ai suoi cari scritta poco prima della fucilazione.

 Il documento è scritto su un foglio della Brigata Nera Lidonnici,

la stessa cui appartengono i militi del plotone di esecuzione.

(Documento di proprietà di Carlo Capussotti)

 

Cuneo, lì 26 Novembre 1944

Carissimi,
sono questi gli ultimi momenti di mia vita terrena
che io trascorro in completa serenità perché ho co-
scienza di non avere male operato.
I miei pensieri si rivolgono a Dio affinché mi
accolga nella sua coorte, a te Maria ed ai Figli.
Mi amate col pari immenso affetto che io porto
a Voi e vi chiedo perdono di essere l’involontaria
causa di tanto dolore.
Raccomando particolarmente ad Amos di trarre
profitto di questa tragedia.
Vi bacio tutti con infinito amore.

Ettore

Cuneo. Piaz.le della Stazione. Il muro contro il quale furono fucilati i cinque partigiani,

tra i quali Rocco Repice.

Cuneo. La Scuola Elementare nei cui scantinati sono stati ristretti i cinque partigiani.

Le immagini sono apparse su 'Il Quotidiano della Calabria' a corredo dell'articolo "Rocco Repice, martire tropeano"

di Francesco Prestia

 

 

 

L’8 novembre 1944 Maria Luisa Alessi venne catturata a Saluzzo dai militi della

 5° Brigata Nera Lidonnici, mentre era in casa della vecchia zia Caterina.

 Rinchiusa in una cella del comando delle Brigate Nere a Cuneo,

 il 14 novembre scrisse la sua ultima lettera:

“Come già sarete a conoscenza,

sono stata prelevata dalla Brigata Nera:

mi trovo a Cuneo nelle scuole, sto bene e sono tranquilla.

 Prego solo di non fare tante chiacchiere sul mio conto,

 e di allontanare da voi certe donne alle quali io debbo la carcerazione.

 Solo questa sicurezza mi può fare contenta,

 e sopra tutto rassegnata alla mia sorte.

 Anche voi non preoccupatevi, io so essere forte.

 Vi penso sempre e vi sono vicino.

Tante affettuosità,

Maria Luisa”.

 

Canadian Poems

26 NOVEMBRE 1944


Fu solo dopo molti anni che venni a conoscenza del destino di Rocco Repice. Lo conoscevo bene ma solo indirettamente, tramite i suoi fratelli più giovani. Era di un paio d'anni avanti a me a scuola. Poi la guerra.
Non potevo credere che Rocco, che faceva parte di quella che credevo fosse un'organizzazione di Giovani Fascisti come chiunque altro della sua età, era stato giustiziato dai delinquenti di Salò a Cuneo.
Sembra che si fosse unito ai partigiani contro i nazisti e che fosse stato catturato in un raid.
Me lo ricordo come un giovane alto, con occhi scuri e penetranti, sempre vestito in modo elegante. Eccelleva negli sport e si distingueva nella vita sociale, benchè un pò medievale, di Tropea per il suo comportamento.
Un giorno visitai la sua tomba che, alla fine del viale principale del cimitero, dà le spalle al mare. La piccola foto sulla targa scolpita nel marmo rivelava una personalità curiosa, interessante. Che metamorfosi aveva subito Rocco per barattare la sua camicia nera con una sciarpa rossa, simbolo di patria e libertà politica?

di Luigi Romeo

da Poesie Canadesi/Canadians Poems, 1998
 

 
26 NOVEMBRE 1944

                                                          Alla memoria di Rocco Repice

Non un fischio amico,
neppur d'un treno merci.
Quello del piombo
sostò appena
a Cuneo
sul terzo binario

Nere le traversine
come le camicie
racchiuse da giacchettoni
e mitra.

Neri i binari
ma essi puntàvano
verso il Sud,
cerniera di stivale bucato.

A Tropea
passavan diritto
dinanzi al casello paterno.

Tante volte
v'èrano scesi
Tedeschi,
tèssere del pane
e cartoline di leva.

Ed èrano salite
le fedi,
tradotte
e carne senza tèssera.

 

Luigi Romeo

 

 

BIBLIOGRAFIA

Nell’anniversario dell’olocausto dell’indimenticabile Rocco Repice, in: La Nuova Calabria, Catanzaro, 23 dicembre 1945.

Giorgio Bocca, Partigiani della Montagna – Vita delle Divisioni ‘Giustizia e Libertà’, Feltrinelli,

Teologo don Lorenzo Peirone, Nell’anniversario dei fucilati alla Nuova Stazione - 26 novembre 1944.

Teologo don Lorenzo Peirone, Triste storia di tre quarti d’ora., in “La Guida”, settimanale cattolico, Cuneo, 24 novembre 1945, p. 1.

Francesco Prestia, Rocco Repice, martire tropeano, in "Il Quotidiano della Calabria".

Luigi Romeo, Poesie Canadesi/Canadians Poems, 1998.

Guido Argenta, Guerra di liberazione 1943-1945. I caduti partigiani della provincia di Cuneo, Cuneo, Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Provincia di Cuneo, 1989.

AA. VV., Quaderno: pagine memorande di storia 1943-1945, Paesana (CN), Tipografia Operaia, 1949.

La Resistenza a Fossano, Fossano (CN), ANPI di Fossano, 1975.

Ettore Garelli, in: Il Corriere di Fossano, Fossano (CN), 30 novembre 1948.

Documenti sulla guerra partigiana in Piemonte, in: Nuovi quaderni di Giustizia e Libertà, n. 2-3, luglio-ottobre 1944.

Consiglio Regionale del Piemonte, Il contributo delle donne alla lotta di Liberazione, 1974, pp. 21 - 22.