14-16 maggio 2010. 58° Raduno Nazionale dei Bersaglieri a Milano.
Francesco Russo e gentile consorte accanto al Ministro della Difesa Ignazio La Russa

 

 CICCIO RUSSO,

il ragazzo del '54

 

di Enzo Taccone

 

Il bersagliere tropeano Francesco Russo ha partecipato ancora una volta al Raduno dei Bersaglieri d'Italia che questo anno è avvenuto a Milano e l'anno prossimo verrà fatto a Torino.
Ha avuto il piacere di assistere alla sfilata a fianco del Ministro della Difesa Onorevole Ignazio La Russa e di Paola Toti, pronipote della M.O.V.M. Enrico Toti.
Quando avvenne la restituzione di Trieste all'Italia il nostro bersagliere il 26/10/1954 fu uno dei primi a entrare con il V Battaglione del glorioso 8° Reggimento Bersaglieri nella Trieste liberata.
il Sindaco di Trieste ha proposto la cittadinanza onoraria perchè di quel mitico gruppo sono rimasti solamente in due con i cappelli piumati da farsi accarezzare dal vento.

 

Francesco Russo e Paola Toti, pronipote della M.O.V.M. Enrico Toti.

Francesco Russo con accanto le Medaglie al Valor Militare appuntate sul Labaro Nazionale dell'Associazione dei Bersaglieri d'Italia

TRIESTE REDENTA

26 ottobre 1954

(Ed ora commuoviamoci tutti!!!)


(S. L.) I giornali annunciano che è stato raggiunto a Londra l'accordo per il ritorno di Trieste all'Italia! Secondo il cosiddetto "Memorandum d'Intesa", Trieste e la zona A passeranno sotto amministrazione italiana, mentre la zona B rimarrà sotto amministrazione jugoslava. Gli Anglo Americani dichiararono che avrebbero lasciato Trieste tra qualche settimana.
Il martedì 26 ottobre 1954, truppe italiane si dirigono a Trieste su quattro autocolonne, al comando del Generale De Renzi. Piove a dirotto e soffia la bora. Ritornano, dopo 11 anni (ne erano uscite nel settembre del 1943).
I bersaglieri a Barcolla vengono fermati da un'immensa moltitudine festante e commossa.
Quattro navi da guerra italiane entrano nella rada di Trieste molto lentamente; attraversando la folla entusiasta, il Generale De Renzi arriva finalmente in Piazza Unità d'Italia con i suoi bersaglieri. La pioggia è torrenziale. Ma tutta Trieste e tanti altri italiani venuti da ogni parte d'Italia è fuori, a gridare tutta la sua gioia. De Renzi attraversa la Piazza e riesce con fatica a salire sulla balconata della Prefettura. Il Sindaco di Trieste Gianni Batoli lo accoglie e mostra alla folla festante, a gesti, la propria fascia tricolore. È la prima volta che la può indossare.
Ventiquattro aviogetti dell'Aerobrigata di Treviso passano sfrecciando. La folla intona, tutta insieme, l'inno del Piave, mentre Batoli abbraccia il Generale italiano.
De Renzi riesce a parlare. Il suo breve discorso così si conclude: "Ed ora uniamoci in un grido immenso che valichi lo spazio, al di là dei monti e al di là del mare: TRIESTE ITALIA!" E il grido della folla si leva possente: Trieste Italia! Egisto Corradi, reduce di Russia, scrive sul Corriere della Sera: "Il grande urlo si sentì mentre pioveva furiosamente e la bora tirava raffiche violente: volavano manifesti, tricolori, ombrelli. I rumori erano di grida e di bora. Trieste ronzava come una chitarra esposta al vento".

 

LA CAMPANA DI SAN GIUSTO

(Giovanni Drovetti - Colombo Arona)

Per le spiagge e per le rive di Trieste
suona e chiama di San Giusto la campana
l'ora suona, l'ora suona non lontana
che più schiava non sarai.

Le ragazze di Trieste cantan tutte con ardore
o Italia, o Italia del mio cuore
tu ci vieni a liberar!

Le ragazze di Trieste cantan tutte con ardore
o Italia, o Italia del mio cuore
tu ci vieni a liberar!

Avrà baci fiori e rose la Marina
la campana suonerà la nostra festa
su San Giusto sventolar vedremo a festa
il vessillo tricolor.

Le ragazze di Trieste cantan tutte con ardore
o Italia, o Italia del mio cuore
tu ci vieni a liberar!

Le ragazze di Trieste cantan tutte con ardore
o Italia, o Italia del mio cuore
tu ci vieni a liberar!


 

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