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IL "CITTA' DI TROPEA" IN REPUBBLICA CECA
Il Gruppo Folk 'Città di Tropea'
(FITP) Prestigiosa esperienza per il Gruppo Folklorico "Città di Tropea": dal 1° al 4 luglio il sodalizio presieduto da Michele Simonelli parteciperà al "Festival Internazionale di Vsetín". Spettacoli e sfilate, in un tripudio di musica e colori: ecco quanto accadrà alla manifestazione che raduna, con cadenza biennale a partire dal 2000, diversi ensemble e danzatori di balli popolari. I numeri. Saranno ventuno le formazioni provenienti dall'estero, otto da altre regioni della Repubblica Ceca, tre le bande di ottoni.
Ciascun gruppo si esibirà a turno, durante la giornata, in diversi luoghi del centro storico di Vsetín, città della Moravia meridionale, di circa 28 mila abitanti, che si trova a tre ore di distanza da Praga. Come da tradizione, prima dell'apertura del Festival, è in programma una cerimonia ufficiale per accogliere i nuovi gruppi partecipanti: i ragazzi di Tropea saranno ricevuto dal sindaco della città nelle sale storiche del Vsetín Castle.
Sarà un'occasione di arricchimento per il "Città di Tropea" che potrà collezionare ricordi e stringere nuove amicizie. «Siamo molto entusiasti di partire - commenta Simonelli - perché ogni volta che partecipiamo a festival del genere incontriamo persone splendide con cui manteniamo i contatti. Speriamo anche questa volta di diffondere al meglio le nostre tradizioni, scopo precipuo del gruppo». Per l'occasione, Concetta Lorenzo, direttrice artistica del Gruppo Folklorico "Città di Tropea", ha scelto le coreografie e le tarantelle più rappresentative delle tradizioni popolari calabresi.
Il viaggio in Repubblica Ceca sarà anche occasione per visitare l'affascinante e storica Praga.
--> Federazione Italiana Tradizioni Popolari (FITP)
--> Festival Internazionale di Vsetin
--> Il Gruppo Folk 'Città di Tropea' è su Facebook
(Lug. 2010)
Esce il Ritmu Novu di ZonaBriganti
ZonaBriganti
(F. Vallone) Si intitola Ritmu Novu l'ultimo lavoro discografico del gruppo musicale ZonaBriganti ed è il frutto di un vero e proprio esperimento musicale che combina le culture tradizionali del popolo calabrese con generi che appartengono al mondo contemporaneo della World Music.
In questa direzione Zona Briganti, ormai da anni, amplia e diffonde la cultura musicale calabrese in un linguaggio capace di attirare amanti di diversi generi grazie al connubio tradizione-modernità. Questa relazione è resa possibile grazie all'uso di strumenti musicali simbolo della Calabria e l'introduzione di altri appartenenti a generi musicali etnici dislocati in tutto il mondo. Innovazione presente anche nei testi dei nuovi brani di "Ritmu Novu", capaci di legare una costante millenaria come l'amore tra passato e odierno.
Pedi 'e Poeta, Mata e Grifone, Brunetta, Il volto dell'Ecuador, Ritmu Novu, Re Niliu, Condottiero senza ragione, Con un'ala sola, Gigantaru, Malarazza, Spagna, questi i titoli dei pezzi per questo nuovo lavoro discografico che rappresenta per la band il loro terzo prodotto discografico, dopo l'uscita dell'EP La Nostra Terra nel luglio 2009 e quella di Zonabriganti nel 2007, primo disco.
Lo spettacolo 2010 di ZonaBriganti propone l'esecuzione di musiche e balli della tradizione scandite dalla ritmica avvolgente di strumenti recuperati dalla cultura popolare, dal ritmo del tamburello al suono, contadino, fatato e fascinoso, della lira calabrese e della chitarra battente; dall'armonia sonora e festiva dell'organetto all'arcaica ciaramella.
Il Sound ZonaBriganti è stato premiato negli anni con esclusive partecipazioni a eventi importanti, solo per citarne qualcuno: il Festival Encuentro del Nuevo Mundo in Ecuador (tourné di 15 concerti in diverse città della nazione Sud Americana); Concerto EuroMediterraneo in Francia a Marsiglia con la partecipazione di Pietra Montecorvino; Concerto EuroMediterraneo a Napoli con la partecipazione di Eugenio Bennato, Las Migas e Rione Junno; Festival Notte di Taranta a Brindisi con la partecipazione dei Cantori di Carpino; Tradizionando Festival di Cittanova (Rc); il Kaulonia Tarantella Festival (Rc)
sotto la direzione artistica del Maestro Eugenio Bennato; Beer Festival Mirabella Eclano (Av); Festival del Castello incantato di Capriglia (Av); il Festival della Tarantella a Carpineto Sinello (Ch) e infine la partecipazione e la vittoria al concorso nazionale Radici Etno Contest di Viggianello (Pz). Grazie a quest'ultima affermazione ZonaBriganti riesce ed estendere la diffusione del proprio cammino musicale, "Ritmu Novu" sarà distribuito da "Venus Distribuzione" in tutta Italia ed in tutti i negozi di musica con il desiderio che chiunque si lasci coinvolgere da questi ritmi per riuscire a guardare
e immaginare, anche solo per un attimo, una inedita Calabria, magica, rituale ed energica.
Intanto anche il grande Eugenio Bennato si è innamorato del loro modo di fare musica ed ha dichiarato che "...si tratta di un gruppo già in grado di testimoniare la grandezza della musica popolare calabrese, e di manifestare contemporaneamente il carattere contemporaneo di un movimento artistico nuovo e proiettato nel futuro. Li porto immediatamente in sala di registrazione a Napoli, e nasce per me il progetto ZonaBriganti".
Per quanto riguarda i prossimi appuntamenti calabresi del gruppo ricordiamo che a breve sono previsti concerti a San Pietro in Guarano, Bisignano, Nocara, Policastrello, Rota Greca e Lorica per la provincia di Cosenza; Santa Domenica di Ricadi, Pizzo Calabro, Briatico, Zungri e San Marco di Cessaniti, per la provincia di Vibo Valentia; Lamezia Terme e Martirano Lombardo per la provincia di Catanzaro e Stilo per la provincia di Reggio Calabria.
--> ZonaBriganti.it
Lug. 2010
Il Premio Tropea acquista uno sguardo internazionale, nel nome della qualità
(Anna Maria Greco x il Giornale.it/1lug) Un'autrice spagnola, un famoso giornalista e un giovane scrittore sono i tre finalisti che si contenderanno la vittoria alla quarta edizione del Premio Tropea: Alicia Giménez Bartlett, Gad Lerner e Mattia Signorini.
Dal 16 al 18 luglio nella cittadina calabrese si terranno tre serate in piazza, in cui gli autori illustreranno le loro opere e si confronteranno con un nutrito gruppo di altri personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo.
Tra gli ospiti che discuteranno di letteratura, attualità e intrattenimento ci sono, infatti, Corrado Calabrò, poeta e presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni,l'attore Giorgio Pasotti,il comico di Zelig Enzo Limardi che ha appena pubblicato il suo primo libro, «Il pacco», lo scrittore calabrese Luciano Regolo e la giovane esordiente Angela Bubba, i giornalisti Andrea Di Consoli ed Enzo Romeo, il romanziere Luciano Marrocu.
Quest'anno il Premio Tropea, nato nel 2007 per iniziativa dell'antica Accademia degli Affaticati, allarga gli orizzonti oltre i confini nazionali: oltre alla finalista spagnola, quasi un terzo delle opere in concorso è rappresentato da successi editoriali esteri tradotti in Italia.
Così, dalla vittoria di Roberto Saviano con «Gomorra» nella prima edizione, passando per Gianrico Carofiglio che ha trionfato nella seconda con «Ragionevoli Dubbi» e Carmine Abate vincitore l'anno scorso con «Gli Anni Veloci», l'edizione 2010 si apre agli autori internazionali e si contraddistingue per la varietà dei titoli.
A fianco delle firme «forti» quali, tra gli altri, Alberto Bevilacqua, Ildefonso Falcones e Gad Lerner, compaiono anche nomi di esordienti - già piccoli casi letterari - tra gli altri, Angela Bubba o Giovanna Moscato, entrambe espressione di case editrici, Elliot per la prima, Aracne per la seconda, di medie dimensioni che si ritrovano grazie al Premio Tropea a «competere» con i «grandi vecchi» dell'editoria quali Mondadori o Rizzoli. Fa anche la sua comparsa il Gruppo editoriale Mauri Spagnol (Gems), che la fa quasi da padrone e offre un ampio ventaglio di generi e autori.
In questo il Premio Tropea vuole essere sempre più specchio fedele del mercato editoriale che, come abbiamo visto negli ultimi mesi, ha visto il gruppo di Mauri Spagnol (grazie all'acquisizione di case editrici storiche) seguire il passo delle major Mondadori e Rcs.
L'editoria si globalizza e il Premio Tropea registra ed amplifica questo fenomeno. Il trend seguito da tempo dalle case editrici italiane vede salire l' acquisto di titoli stranieri e la vendita dei diritti esteri dei propri libri in catalogo.
Si preannuncia così, tra grandi firme, stranieri ed esordienti, una bella partita tra autori, titoli e case editrici, anche se in questo riconoscimento si punta innanzitutto sulla «buona lettura», al di là dei giochi editoriali che a volte non premiano la qualità ma seguono altre logiche.
D'altronde, il Premio Tropea è nato per essere diverso dagli altri e ha un meccanismo tutto suo.
I tre testi finalisti sono stati selezionati in una rosa di 30 libri scelti dalla giuria tecnica, presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti, che conta nomi come Giuliano Vigini, considerato un guru dell'editoria italiana, Calabrò e i rettori delle università calabresi. Ora la parola passa ai 409 sindaci di tutta la Calabria, che dovranno decretare, col voto combinato di una giuria popolare composta da 41 persone tra studenti e cittadini della celebre località turistica, il vincitore assoluto del Premio.
É un modo per coinvolgere tutto il territorio regionale ed educarlo alla cultura del libro.
Il coinvolgimento dei sindaci è uno tra gli elementi più innovativi: grazie proprio alla diffusione capillare dei libri il Premio lancia un messaggio culturale, fondamentale per il sano sviluppo sociale nonché economico di un paese, imperniato sull'importanza del leggere.
Quella di Tropea è, dunque, una manifestazione attenta al sociale e non solo. Anche di qualità e infatti il riconoscimento è stato inserito tra i «Premi di qualità» segnalati dal periodico Libri e Riviste d'Italia, organo del Ministero dei Beni culturali.
Lug 2010
TOLENTINO 815 ALLA RIEVOCAZIONE DELLA BATTAGLIA DI WATERLOO
Un momento della rievocazione della Battaglia di Waterloo
(S. L.) L'Associazione Tolentino 815 ha partecipato alla Rievocazione storica della battaglia di Waterloo il 20 giugno scorso, con una rappresentanza del gruppo storico '2° Reggimento Cavalleggeri'.
Nella cittadina belga è stata ricostruita la battaglia del 18 giugno 1815 fra le truppe francesi e gli eserciti della settima coalizione (Regno Unito, Austria, Russia, Prussia, Paesi Bassi, Svezia, Regno di Sardegna e alcuni stati tedeschi); fu l'ultima battaglia di Napoleone e segnò la sua definitiva sconfitta.
Si sono ritrovati insieme, provenienti da tutta Europa, 3000 rievocatori, 40 pezzi di artiglieria, 150 cavalli e cavalieri, a impersonare le truppe napoleoniche opposte a quelle del Duca di Wellington. Una grandiosa manifestazione a cui hanno assistito oltre 50.000 spettatori nei tre giorni di svolgimento: venerdì 18 spettacolo pirotecnico ai piedi della Collina del Leone; sabato 19 visita agli accampamenti di circa 400 tende, esercitazioni e simulazioni di scontri nella campagna di Plancenoit. Ma il grosso della partecipazione si è avuta domenica 20 giugno con la grande ricostruzione storica della battaglia, uno spettacolo carico di storia, di emozioni e di sensazioni.
E Tolentino 815 non poteva mancare nel campo della battaglia di Waterloo, svoltasi solo 1 mese e mezzo dopo la battaglia di Tolentino, prologo della stessa. Il presidente della Associazione, Paolo Scisciani, per una volta ha indossato i panni del militare e, assegnato allo stato maggiore di un generale di brigata, ha rappresentato il '2° Reggimento Cavalleggeri'; purtroppo non c'erano cavalli a sufficienza per la presenza del gruppo storico. Esso comunque ha dato prova in precedenza di notevole bravura nel ricostruire un Reggimento dell'esercito del Regno di Napoli 1808-1815 e nell'effettuare le movimentazioni tipiche della cavalleria militare, le simulazioni di difesa e attacco, entusiasmando il pubblico con le cariche al galoppo.
L'Associazione Tolentino 815 continua nell'opera di valorizzazione della Battaglia di Tolentino, combattuta il 2 e 3 maggio 1815 tra l'esercito di Giacchino Murat, Re di Napoli, e quello austriaco del Barone Federico Bianchi; considerata da vari storici come la Prima battaglia per l'Indipendenza Italiana. Tolentino è stato crocevia della Storia Nazionale: inizio e fine dell'epoca franco-italica, tra il declino del potere temporale pontificio (Trattato di Tolentino, firmato il 19 fabbraio 1797 tra Napoleone Bonaparte ed i rappresentanti dei Papa Pio VI) e le origine del Risorgimento (Battaglia di Tolentino).
Lo scopo è quello di sviluppare dal punto di vista culturale e turistico Tolentino e la zona circostante; calarsi nel passato per farlo rivivere e conoscere a tutti per la salvaguardia e la gestione del patrimonio storico, architettonico, monumentale e paesaggistico legato alla battaglia di Tolentino. In attuazione della legge regionale con un grande contenitore culturale ed istituzionale, garantendo sufficienti risorse e sinergie d'intenti per tramandare alle future generazioni la memoria storica, i cimeli ed il paesaggio che contribuirono all'unità nazionale.
--> Tolentino 815
Lug. 2010
Il nuovo sito web del Comune per unire Amministrazione, Turisti e Cittadinanza
Il sindaco Adolfo Repice e il responsabile dell'Area Cultura e Spettacolo Sandro D'Agostino
(S. Libertino) L'Amministrazione Comunale - Cultura e Spettacolo ha messo in Rete un sito che consente di emanare Programmi, Eventi e News per tenere aggiornati turisti e concittadini, presenti e lontani.
" 'Tropea Eventi', attualmente in fase di rodaggio, è stato ideato quale strumento di servizio e collegamento tra Amministrazione, Cittadinanza e Ospiti non solo durante la stagione balneare. L'intento è di promuovere in real time appuntamenti culturali, Eventi e News che ricadranno sul territorio della nostra cittadina - assicura il responsabile dell'Area Cultura/Spettacolo Sandro D'Agostino - con la caratteristica costante che i contenuti continueranno ad essere aggiornati anche dopo la stagione estiva. Un ringraziamento personale va ad Antonio Piserà: è merito suo la messa in web di questo nuovo servizio".
--> Tropeaeventi.info
Lug. 2010
LA PRO LOCO ORGANIZZA VISITE GUIDATE
VISITA GUIDATA GRATUITA NEL CENTRO STORICO DI T R O P E A
Tutti i Giovedì dalle ore 1800 con partenza
dagli Uffici della Pro Loco siti in
Largo Ruffa (ex Comune)
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi
presso i nostri Uffici dalle ore 0900 alle ore 1300
e dalle ore 1600 alle ore 2000.
IL PRESIDENTE
Mario Lorenzo
--> INFO PRO LOCO
A Tropea, presentazione del nuovo lavoro letterario di Carlo Simonelli: La festa del santo
(S. L.) Con il patrocinio della Consulta delle Associazioni, dell'Accademia degli Affaticati, dell'Associazione C.S. di Tropea e dell'Amministrazione Comunale di Tropea, sarà presentato il 25 luglio prossimo alle ore 1900, nei locali dell'Antico Sedile, il nuovo lavoro di Carlo Simonelli "La festa del santo" - Gruppo Albatros.
Interverranno la giornalista Vittoria Saccà, il vicepresidente dell'Accademia degli Affaticati prof. Lino Daniele, il giornalista Francesco Barritta e l'insegnante e collaboratrice del quotidiano Calabria Ora Caterina Sorbilli.
Dopo I segreti del bosco di Nino (Il Filo) il tropeano Carlo Simonelli si ritrova nel ruolo di scrittore con il secondo lavoro letterario, già uscito, dal titolo La festa del santo.
È come un derby, e tra i più feroci, la competizione per la festa più bella che contrappone i limitrofi – e speculari – paesotti di San Pietro e San Paolo, grandi poco più di una piazza ciascuno ma gonfiati d’un sentimento nazionalista tale che nemmeno due Stati sull’orlo del conflitto mondiale.
Fervono i preparativi: fioccano come funghi le bancarelle, i maschietti in attesa delle femmine s’attizzano come carboni al fuoco, i sindaci impazzano nel reclutamento dei cantanti più in voga...
Ma ecco che un imprevisto fa precipitare i sogni di gloria dei sanpietresi e, nell’orribile presagio di soccombere ai nemici, s’innescano esilaranti strategie per boicottare la partita.
Con spirito sagace e beffardo Simonelli ci introduce nelle dinamiche di un irresistibile gioco, tra politicanti da strapazzo, saltimbanchi e meteore senza gloria. Una lettura di evasione, provocazione, finezza straordinaria, puro divertimento.
L'Autore
Carlo Simonelli è nato a Tropea agli inizi degli anni Settanta. Finiti gli studi universitari si è trasferito in Svizzera. La sua prima opera pubblicata è stata I segreti del bosco di Nino (Il Filo) che ha scritto contemporaneamente a numerosi racconti. Per anni s’è occupato di sport d’élite in qualità di allenatore e direttore sportivo della Nazionale Svizzera di Aerobica Sportiva.
Attualmente insegna Italiano ed Educazione Fisica in un liceo e in una scuola media della capitale svizzera.
Il numero delle pagine: 86
Editore: Albatros
--> On line costa solo 11,88 euro
Lug 2010
Adesso ha un nome chi indossava nella squadra del Genoa la maglia con la scritta 'I Love Tropea'
Antonio Godano
(Caterina Sorbilli) Le telecamere di Sky Sport 3 il giorno 8 giugno lo avevano ripreso più volte, suscitando un certo interessamento nei conduttori collegati dallo studio. Stiamo parlando di un tifoso particolare, che durante la finale del Campionato italiano per lo Scudetto di calcio delle squadre "Primavere" dei club più blasonati e noti, si era fatto riprendere dalle telecamere con una maglietta molto particolare: su sfondo bianco campeggiava la scritta I LOVE TROPEA. La curiosità ha fatto capolino in molti telespettatori che avevano assistito all'incontro ed in tanti si sono domandati chi fosse questo estimatore della Perla del Tirreno in terra di Liguria.
Bene eccovi la risposta: si tratta di Antonio Godano, fisioterapista e Dottore in Chiropratica, responsabile del gruppo di specialisti che seguono la preparazione atletica delle categorie giovanili facenti capo alla società del Geona C. F. C., la più antica società calcistica italiana fondata nel lontano 1893, prima ad annoverare un allenatore straniero, inglese, da cui il termine ormai diffusissimo di Mister.
Godano, nato a Genova, ha origini calabresi; il padre Vincenzo, tropeano doc, emigrò insieme alla moglie Gelsomina Seminara per motivi di lavoro. Antonio trascorre le sue ferie a Tropea dove torna ogni anno per vivere un periodo di vacanza con i tanti familiari rimasti. E' da 14 anni che lavora per il club del Genoa, spinto da un amico medico incontrato durante un congresso sportivo, che gli propose di entrare a far parte di questa squadra.
E' un lavoro che sta regalando ad Antonio tante soddisfazioni, lavorare con le giovanili del Genoa significa ricevere tanto entusiasmo e calore affettivo: "Molti ragazzi, vivono per l prima volta il distacco dalla famiglia, trovando in noi adulti punti di riferimento e di amicizia - dice Godano - I rapporti umani sono più genuini e spontanei, non dovendo fare i conti, ancora, con il successo e la celebrità, che il giocare in I squadra comporta".
Antonio e i ragazzi da lui seguiti stanno ottenendo molti risultati, infatti, oltre ad aver conquistato il Campionato italiano del 2010, la squadra ha vinto il Torneo di Viareggio nel 2007, la Coppa Italia e la Super Coppa nel 2009. Prossimo appuntamento agonistico a Settembre per difendere, da detentori, proprio la Super Coppa contro la Primavera del Milan, al "Ferraris" di Genova. Prima, però, l'intera squadra, compreso Antonio, affronteranno un lungo periodo di preparazione partendo per il ritiro estivo a Mondovì in provincia di Cuneo.
Non sono mancate le occasioni al "nostro" Chiropratico di ammirare e lavorare con grandi campioni come Milito, Motta, Crespo, Criscito e Bocchetti recentemente occupati nella Nazionale, con il capitano Rossi, bandiera e guida della prima squadra, Marco Amelia vice di Buffon in tante competizioni; un volto amico ma, soprattutto, un accento dialettale conosciuto lo ritrova sempre quando incontra Sculli, calabrese anche lui, con il quale si divertono a parlare in vernacolo. Antonio non si è sottratto neanche ad una domanda "spinosa", qual è il giudizio dei genoani sul grande Cassano, rispondendo che di fronte ad un campione come lui tutti, compresi i giocatori del Genoa, si devono togliere tanto di cappello.
Ci confessa che con la t-shirt, preparata in fretta poche ore prima dell'incontro della finale di Campionato, ha voluto sfidare il destino ed ogni superstizione e per questo, al fischio finale dell'arbitro, non ha esitato a mostrarla con entusiasmo ed orgoglio tutto tropeano.
Lug. 2010
10 anni per 'RADICI FESTIVAL', 9 e 10 agosto a Viggianello (PZ) Parco Nazionale del Pollino
(S. L.) Taglia il traguardo della DECIMA edizione il RADICI FESTIVAL del Pollino. La rassegna di musica etnica, diventata nel tempo un importante e seguitissimo appuntamento musicale. Ogni anno fa esibire nomi di spicco del panorama della musica etno-folk e si propone come una vetrina delle nuove proposte nella riscoperta delle tradizioni musicali, con l'obiettivo di coniugare musica e intrattenimento alla promozione turistica del parco nazionale del Pollino.
RADICI FESTIVAL si terrà nella consueta location del centro storico di VIGGIANELLO (PZ) e della TERRAZZA PANORAMICA DELLA VALLE DEL MERCURE il 9 e 10 agosto 2010.
Il 9 agosto (stadio comunale, ore 22.00)
Ritorna la BANDABARDO
Il 10 di agosto (Anfiteatro comunale, ore 23.00)
Il gruppo argentino de LA ZURDA [Latin-Rock].
L'Associazione VOLTA LA CARTA, da quattro anni porta avanti un'importante iniziativa in collaborazione con l'etichetta discografica MK RECORDS: il RADICI ETNO CONTEST IV Ed. (il primo concorso di musica etnica on-line) che si concluderà con l'esibizione delle 3 band emergenti che hanno totalizzato più voti dal voto on-line:
i sardi 'Almamediterranea'
i calabro-bolognesi 'Nuju'
i palermitani 'Matrimia'.
"Radicifestival ha cercato in questi anni - spiega il presidente dell'associazione Adalberto Corraro - di ritagliarsi uno spazio indipendente tra tutti i festivals che si svolgono in Italia riscuotendo ampi successi grazie ad alcuni semplici ingredienti: area campeggio attrezzata, paesaggi suggestivi e incontaminati, possibilità di alloggiare a buon prezzo e di usufruire di pacchetti vacanza che spaziano dal rafting al trekking, oltre che la qualità dell'offerta musicale.Tra le attività collaterali :
RadiciTrekking: escursioni e rafting nelle gole del fiume Lao (www.laosrl.it)
RadiciBook: che vedrà l'importante presentazione del volume attualissimo sui fatti de L'Aquila "Protezione Civile S.P.A." di A. Puliafito((Aliberti editore)
RadiciRedWine: stands di prodotti tipici e degustazione dei vini del Pollino e un'area campeggio attrezzata, Root Camping, per chi vorrà dormire sotto le stelle del Pollino!
www.radicifestival.it
Organizzazione e direzione artistica: Associazione Culturale VOLTA la CARTA
Lug. 2010
Parte domani la quarta edizione del 'Tropea'
(Adnkronos/15lug) Parte domani sera, nella cittadina ''perla'' del Tirreno, la quarta edizione del Premio ''Tropea''. La manifestazione, aperta al pubblico, si svolge in Largo Galluppi, nel cuore del centro storico. Presenti i tre autori finalisti Sul palco, oltre ai numerosi ospiti che allieteranno la serata, i tre autori finalisti: la scrittrice spagnola Alicia Gime'nez-Bartlett, autrice de Il silenzio dei chiostri (Sellerio), il giornalista Gad Lerner, autore di Scintille (Feltrinelli) e il giovanissimo scrittore Mattia Signorini, autore de La sinfonia del tempo breve (Salani). Il 16 luglio sul palco con Livia Blasi e Pasqualino Pandullo Livia Blasi e Pasqualino Pandullo, della sede Rai di Cosenza, conduttori delle tre serate, intervisteranno personalità di prestigio, autori noti ed interessanti esordienti che rappresentano piccoli ''casi editoriali''.
Le voci degli attori Eugenio Masciari e Rossana Colace, sulle note di un piacevole accompagnamento musicale, renderanno più suggestiva la lettura di alcuni passi dei testi finalisti. La serata si aprirà con la musica di Mario Stefano Pietrodarchi e Luca Lucini: la fisarmonica e il bandoneon faranno assaporare le calde melodie del tango. Dopo i saluti del Sindaco di Tropea Adolfo Repice e la presentazione dei finalisti, sarà il momento di un omaggio alla bellezza con la Miss Italia in carica, Maria Perrusi.
Interverranno: il giornalista Enzo Romeo, lo storico Luciano Marrocu, il giovane studioso Lorenzo Santoro, il giornalista Domenico Nunnari, lo scrittore e Assessore alla Cultura della Provincia di Reggio Calabria, Santo Gioffrè, il comico di Zelig Enzo Limardi e gli autori Pierfranco Bruni e Marilena Cavallo. Il Sindaco di Marcellinara Giacomo Scerbo illustrerà la modalità di espressione del suo voto, quale sintesi dell'incontro con 14 associazioni del territorio di propria competenza, esempio radicamento della lettura nel tessuto socio-culturale locale e sviluppo della politica culturale del Premio Tropea.
--> www.premioletterariotropea.org
--> Programma Premio Tropea 2010
Lug. 2010
Totti a ruota libera "Prima volta a 12 anni a Tropea"
(larepubblica.it/16.7) Francesco Totti a 360 gradi: il capitano giallorosso ai microfoni di Radio 2 si confessa da ogni punto di vista. "Vorrei che nessuno mi vedesse, anche solo per 5 minuti. Dovunque vada mi chiedono foto e autografi, io sono un buono e mi metto a disposizione di tutti. Il sesso? La prima volta a 12 anni con una ragazza di nome Simona sulle spiagge di Tropea: ma non ci ho capito niente".
LA LEGA E' INVIDIOSA - Il numero 10 della Roma scherza - ma non troppo - sulla Lega Nord. "Ce l'hanno con la mia città? Sono solo invidiosi. Roma è la città più bella del mondo". Parole che scatenano la reazione del Carroccio affidata alle parole del senatore Massimo Garavaglia: "Senza dubbio Roma è la città più bella del mondo, anche se magari è un po' da pulire. Ma è anche bella perché ogni anno arrivano tanti soldini dalla Padania". Totti svela anche il suo amore per la famiglia. "I figli sono la cosa migliore che ci possa essere. Quando ho visto il mio Christian per la prima volta mi sono squagliato. Vederli crescere è fantastico, ho paura di lasciarli soli".
MONDIALI: DAL 2006 AL 2010 - Il rapporto con vittorie e sconfitte non è facile: parola di capitano. "Quando perdi la disperazione dura 2-3 giorni, quando vinci molto meno. La felicità per i Mondiali del 2006 però permane ancora adesso". La bandiera giallorossa analizza anche la spedizione fallimentare degli azzurri in Sudafrica. "Adesso è fin troppo semplice parlare. Nessuno si sarebbe mai aspettato l'eliminazione al primo turno, ma nel calcio può succedere di tutto".
SOGNO LA CHAMPIONS - L'obiettivo, nemmeno troppo segreto, rimane quello di alzare un trofeo europeo con la maglia della Roma. "Mi manca, vorrei vincere la Champions League con la Roma. Magari è un sogno banale, però è il mio. Quanto giocherò ancora? Smetterò non appena mi accorgerò che non riesco più a fare quello che sto facendo. Non potrò fare l'allenatore in futuro: sono troppo buono, mandare qualcuno in tribuna sarebbe difficile".
DOPO SENSI? MAGARI UNO SCEICCO - La situazione societaria della Roma rimane complessa: Totti libera la sua fantasia per il futuro. "Chi comprerà il club? Speriamo qualche sceicco. Dobbiamo comunque ringraziare la famiglia Sensi per tutto quello che ha fatto in questi anni e continuerà a fare".
Lug 2010
1^ Rievocazione Storica della Battaglia di Castelfidardo - 18 e 19 Settembre 2010
La Battaglia di Castelfidardo. Tempera di Carlo Bossoli (Museo Naz. Risorgimento Torino)
(S. L.) Di seguito il programma della 1^ Rievocazione storica della Battaglia di Castelfidardo del 18 settembre 1860, di cui nel 2010 ricorre il 150° anniversario, che fu l'ultima battaglia per l'unificazione dell'Italia avvenuta nel marzo dell'anno successivo.
Sabato 18 Settembre 2010
10.00: Convegno 'L'Europa e Castelfdiardo: i volontari sul campo della battaglia e le ripercussioni politiche internazionali'
12.00: Visita Mostra Strafforello e il Risorgimento
14.00: Arrivo dei Guppi storici
14.30: Riunione dei Comandanti dei Gruppi
16:00: Animazione d?epoca e visita accampamento storico al Parco delle Rimembranze
18:00: Concerto di Bande e Corali
20.00: Rancio del soldato
21:00: Animazione delle truppe e Ronde notturne nel Centro storico.
22.00: Gran Ballo in costume
Domenica 19 Settembre 2010
09.30: Corteo parata con rappresentanze di Corpi militari, Associazioni combattentistiche e d?arma (Raduno A.N.C.), Gruppi storici risorgimentali e con la Fanfara dei Bersaglieri
11.30: Celebrazione ufficiale con Autorità Civili e Militari nazionali e locali, schieramento e Onori alla Bandiera di Guerra della Battaglia, nel Parco delle Rimembranze
12:30: Rancio del soldato
14.30: Adunata delle truppe
15.00: Rievocazione storica della battaglia di Castelfidardo, presso il Monumento Nazionale delle Marche (o il Sacrario di Crocette)
17.00: Visita al Museo Internazionale della Fisarmonica e Fondazione Ferretti
18.00: Concerto della Fanfara dei Bersaglieri al Parco del Monumento
21.00: Concerto finale Orchestra Filarmonica Marchigiana
Lug. 2010
Tributo al Maestro Tommaso Le Pera
Raf Vallone sul set teatrale fotografato da Tommaso Le Pera
(S. Libertino) Tommaso Le Pera, di Sersale, gira da ragazzo intorno a tutto quello che fa spettacolo, e comincia a fotografare momenti e aspetti nelle manifestazioni della sua città natale: saltimbanchi, matrimoni, rappresentazioni sacre. Fino a sfociare, lontano dalla Calabria, a quelle più importanti dell'arte teatrale. Parte con i servizi sul Teatro di Peppino De Filippo che si complimenta con l'Autore per l'intuizione, la sensibilità e l'alta professionalità. Poi entra nel mondo di Salvo Randone, nella Compagnia di Romolo Valli, Gassman, Stoppa, Morelli, Tieri, Lojodice, Carmelo Bene, Raf Vallone e di tanti altri.
Si cimenta anche sui vari set cinematografici, emulando l'arte e la figura di Ugo Mulas. Fino a formare un archivio di immagini che ormai si contano a migliaia, capaci di tramandare momenti che hanno fatto la storia dello spettacolo nazionale e internazionale.
Il Maestro ora è orgoglioso di aver trasmesso ai figli quell'arte ereditata da suo padre e da suo zio.
Di Tommaso Le Pera è in corso di svolgimento presso il Museo Diocesano una mostra fotografica dedicata al mondo del Teatro: "IL TEATRO ITALIANO NELLE FOTOGRAFIE DI TOMMASO LE PERA".
Con l'occasione, il Comune di Tropea il 30 luglio prossimo alle ore 1200, promuoverà presso la sede del Consiglio Comunale un incontro in cui si parlerà della Mostra allestita dal Sig. Franco Mazza, delle opere, realizzate in oltre 40 anni di carriera, e della figura di Le Pera, che sarà presente e interverrà alla discussione.
All'evento presenzieranno il Sindaco Adolfo Repice e il responsabile alla Cultura Sandro D'Agostino.
Lug. 2010
'Tubiolo', tratto dal libro di Osvaldo Gagliani 'Il mare dall'alto'
(Osvaldo Gagliani) 'Mamma, ti prego posso andare a Tropea?'
'A che fare?' chiedeva Rosa, girando per casa. E il fanciullo dietro a petulare.
'Così, una corsa da Alfredo, qui dai Filardi e poi se non c'è, da papà, al bancolotto'
'Va', va' da tuo padre, a vedere che fa, se lo trovi, ma bada alla strada'.
A Tropea si andava dalle borgate e la strada era il corso: qui scivolava la gente, dal ponte della ferrovia alla villetta.
Ma gli uomini in canottiera e il canto delle donne e i bambini scalzi, mocciosi erano al Pizzio e nei vicoli, pronti con i sassi in mano a inseguire i gatti fra l'odore di piscio sui muri e di cavolo cotto nei seminterrati.
Qui, sotto un unico raggio di sole, la Ninna col pettine stretto li spidocchiava i suoi dieci figli senza padre, all'aperto, seduta su una cassetta, a gambe larghe.
E qui abitava Tubiolo, il nome rimane un mistero. Al mattino accostava la porta e andava al Borgo. Guardava nello spicchio di cielo sopra le case, poi si avviava, parlando da solo.
'Tubiolu, fammi a carità, veni ccà', gli gridavano i pescatori ciarlando a crocchio'.
'Leva di mezzo quella nuvola nera; fai in fretta, che dobbiamo andare a pescare'.
E Tubiolo serio, lungo e secco, si accostava. Guardava il cielo e misurava il vento, cicalando dei numeri.
Poi dalla giacca consunta, ma pulita, tirava fuori fra le tante una cannuccia. Non una a caso, ma la più adatta al tipo e all'ampiezza della scomoda intrusa. La puntava al bordo della nuvola che oziava in cima all'Isola, e vi soffiava fino a enfiare le gote.
E la nuvola di malavoglia si spostava.
'Bravu Tubiolu', gli diceva Levapisci, ' ti guadagnasti a jurnata' e con le braccia e con le mani grandi e forti, quel dio del mare levava dalla coffa gocciolante una colata d'argento: le sarde. Tubiolo allargava le labbra e mostrava le gengive stinte, esitando tra il timore e la vergogna.
'Piglia, piglia, ccà, apri a camicia', urlava quel gigante tagliato nella roccia, 'cà' finu a chi campa Levapisci stu mari e sta ricchizza sono pure di povirei. Ora va' a casa, il cielo è limpido e sereno e i pisci mangiateli fritti chu l'agghiata e nu biccheri i vinu'. Il Borgo e l'Isola erano dei pescatori e qui la vita stessa sbocciava dalla linfa delle stagioni. Ma l'accesso al Borgo era dei forgiari.
All'aperto ferravano i muli impazienti. E i cavalli s'adombravano allo sfrigolare del ferro rovente sullo zoccolo e la ciaula beccheggiava nera d'invidia sull'arto zoppo, legata alla catena.
'U mari è puru di povirei', diceva Livapisci, ma il fanciullo sapeva che il mare universo dominava a Tropea, regnando su tutti.
Dalla punta di Zambrone allo scoglio di Riace sulla sabbia bianca lo zibibbo indorava; e i cucumbiri e la cipolla rossa ingrassavano, succhiandolo quel mare. E la pioggia cadeva pregna di salso; dilavando puliva la terra; cantando il mare, scorreva nelle canalette e inondava i giardini e infine al mare si univa, gioendo.
A primavera l'asse del mondo ruotava a un cenno del mare e le stagioni altissime nel cielo, entravano danzando cedendo al grido della terra.
'Livapisci u tempo cangia?', chiedeva il rigattiere per attaccar bottone, livido e maligno come una murena.
'U mari u sapi', rispondeva appena sistemando la nassa, 'ma leviti di ccà, ca mi fai umbra, gira al largo'.
A maggio venivano le bagnarote a coppia come due regine; le gonne a fiori larghe ai fianchi sopra tre sottane, il busto eretto e le mani alla vita; e sulla testa la corona di panno attorcigliata e su, le coffe.
Rilucevano al sole le spadole ritorte.
La festa veniva alle Tre Croci, col 'Camiu' e il Vascello sospesi in aria come due chimere, a piè del Borgo, lì nella salita. E la gente a guardare. Ruotava la girandola, sbuffando scintillava.
E la notte stupiva alle faville; nel lampo bruciavano i meticci del passato. E la terra girava sotto il cielo coi fuochi che sfidavano le stelle.
Il pappagallo col becco sfilava la fortuna nei fogliettini verdi e il libro della sorte la zingara leggeva china sulle righe di una mano aperta.
'IL MARE DALL'ALTO' di Osvaldo Gagliani
PRESENTAZIONE ALLA CASA DEL MARE nell'area portuale, ore 2100 del 31 luglio, a cura del Club Inner Wheel
(S. L.) Il tempo non ha cittadinanza: "sempre e mai" sono l'attimo, l'emozione, la bellezza... questo impara "il bambino in una notte stellata". Il libro non vuol essere un percorso nella memoria, bensì un "salto", un tuffo nella memoria: nascita e fanciullezza in un paradiso che si temeva fosse irrimediabilmente perduto. La memoria coi suoi ricordi ossessivi è l'"esca", il richiamo all'origine, ad una realtà decantata e pura che riemerge intatta e trasparente negli "occhi verdi di un bambino". I personaggi sono veramente esistiti nella loro realtà di eroi semplici e popolari: esistenze fugaci seppur vive, tinteggiate, appena, ad acquarello.
Ma la protagonista in assoluto è Tropea, con l'incanto dei suoi paesaggi, il celeste trasparente del cielo, i richiami notturni del glicine e del gelsomino, l'Isola, il Borgo, l'ombra del convento dei Cappuccini, tutti partecipi delle vicende umane. Nel ritorno è l'approdo, il punto fermo da cui ripartire. E così dalla parola scritta la vita rinasce e affiora nel mito della fanciullezza fra favola e poesia. "Ricordi professore, tutto ciò che finisce è per ricominciare".
L'INDICE DEL LIBRO
SELINUNTE - JARAZADE - IL VOLO - IL PESCO - IL SORIANO DI CASA - MIA MADRE - BRATTIRO' - LA SERVA DI DON PEPPINO - UNA BUONA NOTIZIA - L'ASILO - LA CACCIA - LE SUORE - I FILARDI - LA COSCIENZA - DONNA ELVIRA - IL MORELLO - DON FERDINANDO - NUMERI AL LOTTO - IL NATALE - IL RAGNO - IL PRESEPE - IL 'MUGNOLO' - VINCENTE U MUNGARUSU - TUBIOLO - SABEA - LA STRADA - SCORRIBANDE IN BARCA - IL PROGRESSO - LE AGUGLIE - IL RITORNO.
L’AUTORE
Osvaldo Gagliani nasce a Tropea il 22 gennaio del 1943. All'età di sette anni il padre gli mette tra le mani il Robinson Crusoe di Defoe. da allora la letteratura e la narrativa non lo abbandoneranno mai più.
nel '53 si trasferisce a Messina dove frequenta il Liceo Classico e poi l'Università degli Studi conseguendo la laurea in Filosofia.
A Bergamo inizia la carriera di docente di materie letterarie negli Istituti di Istruzione Secondaria, mettendo in pratica esperienze e metodi di 'didattica sperimentale', alcune delle quali costituiranno il nerbo del rinnovamento scolastico sul piano nazionale sul finire degli 'anni di piombo'.
Nell'80 si trasferisce a Milano. Da preside dirige numerosi Istituti della provincia di Messina e in qualità di formatore collabora con l'Irrsae-Sicilia, contribuendo alla formazione dei docenti di sostegno, sul piano regionale, in numerosi corsi da lui diretti.
Attualmente vive a Milazzo e si dedica ai viaggi e alla scrittura.
SCHEDA DEL LIBRO
Titolo: Il mare dall'alto
Autore: Osvaldo Gagliani
Genere: Memorie autobiografiche
Editore: Calabria Letteraria Editrice
Anno: 2009
Lingua: italiano
Pag.: 138
Prezzo: € 12,00
Lug. 2010
Ricordati a Briatico Giuseppe Grasso e Giuseppe Conocchiella
La Sig.ra Conocchiella, il Sindaco Prestia e la Sig.ra Grasso durante la consegna delle targhe
(F. Vallone) Serata davvero importante quella che si è svolta a Briatico in occasione dell'apertura ufficiale del programma di iniziative, culturali, ludiche e spettacolari, dell'estate 2010. L'idea del neo sindaco di Briatico, Francesco Prestia, che si è realizzata con successo, è stata quella di portare sul palco cittadino di Piazza IV Novembre due memorie di "testimoni" della vita politica e amministrativa della città. Giuseppe Grasso e Giuseppe Conocchiella, due cugini originari della vicina frazione Mandaradoni, due bravi medici condotti, due uomini impegnati, per tanti anni, nella vita politica e nella pubblica amministrazione. Grasso che militava nel PSI e Conocchiella nel MSI e successivamente nella DC, due componenti della vita del paese che hanno sicuramente contribuito alla crescita civile, sociale e culturale della comunità. Stesso luogo, Briatico, altre persone, altri tempi. Grasso, persona riservata, lo si trovava nel suo studio medico, proprio dietro la chiesa del paese, sin dalle cinque del mattino. Dietro i suoi libri, i suoi giornali, le sue riviste, la sua immancabile sigaretta accesa, c'era anche una grande disponibilità umana, accogliente, una sapienza innata. Conocchiella, uomo raffinato nei modi, anche lui bravo medico di famiglia, grande conoscitore delle leggi e del pubblico amministrare. Qualcuno, ieri sera in piazza, simpaticamente li comparava alle figure cinematografiche di Peppone e Don Camillo, tanto erano battaglieri in politica con i loro diversi schieramenti ideologici, ma, in fondo, erano anche cugini, colleghi e paesani e si volevano bene. In fondo facevano solo la loro parte, in piazza, nel partito, nelle sedi di comune e provincia, sui palchetti di comizi affollatissimi, indimenticabili e irripetibili.
Il compito di tracciare le loro belle ed esemplari figure, dopo la presentazione dell'evento da parte dello stesso Francesco Prestia, è toccato a due memorie storiche dei diversi schieramenti. Per Conocchiella è intervenuto Giacomo Barbieri di Conidoni.
Il "maestro" dopo aver tracciato una breve scheda biografica del medico condotto Conocchiella ha messo in evidenza le carenze dell'assistenza sanitaria di quel periodo dove i medici di base avevano una funzione importante e "dovevano fare tutto, nel proprio studio medico, nelle case, nelle campagne, e promuovere anche prevenzione". Nel suo studio storico di via Stazione, di giorno e di notte, Conocchiella era anche Ufficiale Sanitario, attento controllore dell'aspetto sanitario delle opere di urbanizzazione e realizzatore di servizi, al suo attivo anche diverse pubblicazioni pioniere, sulla droga e sul porto di Vibo Marina. Barbieri ha poi aggiunto che il Conocchiella politico non era diverso dall'uomo medico. Grande appassionato per la politica fu eletto consigliere provinciale nelle liste del MSI già nel 1952, poi transitato nelle liste della Dc viene eletto e nominato assessore al bilancio. Il suo ruolo amministrativo nella Provincia di Catanzaro gli consente di migliorare le condizioni del territorio con la progettazione, realizzazione, asfaltatura, provincializzazione e depolverizzazione di tantissime strade. A tracciare i lineamenti della figura di Giuseppe Grasso è successivamente intervenuto Giuseppe Riggio della frazione San Costantino: "Grasso, uomo di forte carattere, d'indiscusse qualità intellettive, politiche, amministrative e morali, seppe coniugare impegno politico e professionale nel segno dello spirito di servizio alla collettività per promuovere lo sviluppo sociale e culturale dell'intero territorio. Schivo dei salotti cosiddetti bene, amava trascorrere il tempo libero effettuando lunghe passeggiate serali nella piazza principale di Briatico, conversando e discutendo con i suoi compagni di partito. Fu uno dei leader riconosciuti dei Socialisti del vibonese, candidato più volte alla Camera e al Senato, ricoprì ruoli amministrativi di rilievo, sindaco di Briatico, consigliere e assessore alla Provincia di Catanzaro. Tante le opere progettate e realizzate, scuole, asili, strade e tanto altro.
Dopo i due appassionati interventi di Barbieri e Riggio, la parte più toccante della serata, con la consegna ad Elisabetta Piccione, vedova Conocchiella e a Giacomina Grasso, vedova Grasso, delle due targhe per ricordare, celebrare, testimoniare le due importanti figure della politica briaticese. A consegnarle, dopo un comprensibile commosso ricordo "familiare" delle due signore, lo stesso sindaco Prestia e il vicesindaco Massimo La Gamba.
Lug. 2010
Briatico: grande successo per la "Prima Fiera Agroalimentare e Artigianale". Verrà allestita ogni sabato, per tutto il mese di Agosto
Un momento della Fiera artigianale briaticese
(F. Vallone) L'assessore al Turismo e all'Ambiente del Comune di Briatico è entusiasta ed emozionato per il grandissimo successo conseguito dalla Prima Fiera Agroalimentare e Artigianale. Assieme al sindaco, Francesco Prestia e con la collaborazione del presidente del Consiglio Comunale, Carlo Staropoli e del consigliere Nicola Anile, sono riusciti a ideare e realizzare un evento che si ripeterà settimanalmente per tutti i sabato del mese di agosto. Il Corso Margherita di Briatico, sabato scorso, sembrava essere ritornato ai fasti degli anni Settanta, quando la strada rimaneva gremita di gente, invasa da centinaia di turisti, per il classico struscio, per degustare un gelato, per una passeggiata, per tutta la sera, fino a tarda notte.
Oggi, fresco di pavimentazione con i sampietrini, il Corso è stato luogo di incontro e di passeggio con ben trenta gazebo illuminati, con stand espositivi di ogni tipo, piccoli scrigni dei tesori della provincia di Vibo Valentia. Tra i numerosi stand c'era quello che illustrava, anche con foto d'epoca, la festa della Madonna del Carmelo portata a mare sulle barche dei pescatori di Briatico; c'era quello di Pasquale Lorenzo, l'artista - artigiano, musicologo, costruttore e suonatore di pipite, zampogne ed altri strumenti tipici della tradizione musicale calabrese. I legni che Lorenzo utilizza nel suo magico laboratorio di Parghelia sono quelli del circondario, dal paduk all'ebano, dall'ulivo all'erica, al gelso bianco e nero, il pero, l'albicocco e il mandorlo. Molto fotografato il lavoro di intreccio, svolto in diretta, da Garrì, della frazione San Costantino, un sapiente intessitore di panieri, cesti e cestini, di ogni forma e ogni misura. C'era poi la produzione dei diversi tipi di miele di un apicultore di San Nicola da Crissa e la produzione, a caldo, di ricotte e formaggi, fino ad arrivare ai preziosi presepi artigianali, costruiti con "occhi di canna" dalla famiglia Calzone di Potenzoni. La produzione di cipolla rossa di Tropea aveva riservato un settore ben preciso. La "rossa" trova proprio nell'intero territorio di Briatico la terra perfetta per crescere dolcissima.
Andando ancora avanti tra gli stand s'incontrava il piccante spazio degustazione degli Imeneo di San Nicola da Crissa con soppressate, salsiccie e 'nduja; a seguire l'artigianato raffinato di Lorena Costa, con miniature di giganti da corteo realizzate in fimo e in varie altre paste autoprodotte. Continuando nell'itinerario s'incontrava lo stand di esposizione e vendita promozionale di marmellate di more di gelso e di altra frutta oramai introvabile, olio extravergine dei frantoi della zona, vino locale di zibibbo, liquori della rinomata ditta Caffo di Limbadi, zeppole appena uscite dall'olio bollente della padella ed altri dolci tipici, con assaggi gratuiti e degustazione di molti dei prodotti tipici locali. Molto visitati gli stand con le postazioni delle lavorazioni tradizionali a rischio di estinzione, elemento che evidenzia quanto sia importante, oltre all'aspetto di promozione turistica, il lavoro di recupero e di sensibilizzazione svolto dall'assessorato di Vincenzo Savino. Ad inaugurare la manifestazione, con il classico taglio del nastro tricolore, il consigliere regionale, con delega all'emigrazione e immigrazione, Alfonsino Grillo, in rappresentanza della Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria, con accanto il presidente provinciale del CNA di Vibo Valentia, Giovanni Cugliari. Cugliari tra l'altro ha affermato che "la sinergia tra enti locali, le associazioni di categoria e le istituzioni, consente di intraprendere quel giusto percorso che permette di realizzare programmi ed utili iniziative che, se concertati, producono effetti di ricaduta positiva e di qualificata immagine all'economia del nostro territorio".
La manifestazione di forte richiamo per i tanti turisti presenti nella zona, ha avuto il supporto di un servizio navetta che rimarrà in funzione tutti i giorni del mese di agosto. Un utile servizio che permette di raggiungere il centro del paese dai villaggi turistici ed alberghi della zona. Fino a mezzanotte e mezza, e oltre, le strade di Briatico sono rimaste piacevolmente invase da migliaia di turisti, emigrati di ritorno e residenti provenienti da tutta la provincia vibonese.
Ago. 2010
Ripubblicata "Tropea e il suo territorio" di Pasquale Russo
(S. Libertino) Riesce, dopo quattro anni, la II edizione, riveduta e corretta, di "Tropea e il suo territorio" di Pasquale Russo, per i tipi di Bakos. Si riconferma non solo un'eccellente guida turistica, ma anche l'insieme di frammenti di storia arricchiti da iconografia illustrativa, talvolta inedita, che danno al lettore un esauriente quadro di unione della storia del comprensorio di Tropea e di quelli che erano i suoi Casali fino ai primi anni dell'Ottocento: Ricadi, Parghelia, Zambrone, Spilinga, Drapia, Zaccanopoli.
L'autore, storico del posto e profondo conoscitore dei trascorsi del comprensorio, ha al suo attivo numerose pubblicazioni, studi e articoli in diverse riviste specializzate. In particolare, è il curatore delle edizioni anastatiche del Manoscritto di Francesco Sergio sulla storia dei Tropeani e Casalini dall'origine fino al 1720 e dell'opera di Vito Capialbi "Memorie per servire alla Storia della Santa Chiesa Tropeana" pubblicato a Napoli nel 1852, che costituiscono i due pilastri fondamentali della storia patria tropeana.
Il volume, di 132 pagine, dall'accattivante veste editoriale, è stampato in tre lingue, italiano, tedesco e inglese, e offre al lettore un prezioso ed agile strumento attraverso un inatteso percorso artistico culturale di cosa c'è da vedere, ammirare e sapere non solo nell'ambito monumentale ma anche in quello paesaggistico.
INFO
'La Libreria' via Roma, 28 Tropea
Tel. 0963 62179
Ago. 2010
Le prove del 'Premio per il migliore studente'
Il Tenore Filippo Lo Torto e il Maestro Carmine Barrese alle prove del 4 agosto
(S. Libertino) Ogni anno il contributo per l’estate tropeana delle Associazioni è notevole. Sfiora il 100% delle attività culturali realizzate. Talvolta le iniziative sono totalmente prive di supporto economico. A proposito, mi vengono in mente gli eventi promossi dal Coro Polifonico ‘Macrì’, dalla Pro Loco – come la Visita guidata di Enzo – e da tanti ancora che offrono ai vacanzieri e alla cittadinanza un prodotto sorprendentemente qualitativo.
Il 4 agosto ho assistito alle prove per la preparazione della manifestazione del ‘Premio al miglior studente’, da dieci anni fiore all’occhiello dell’Associazione ‘Terza Liceo’, che si terrà il prossimo 14 agosto nei locali della Biblioteca Comunale ‘Lorenzo Albino’.
L’appuntamento era stato fissato proprio davanti alla Biblioteca, la cui porta di accesso, una volta aperta, è stata richiusa dopo qualche minuto perché l’aria era irrespirabile sia per l’enorme calore che avvolgeva la sala sia per il cattivo odore di muffa che si sprigionava nei locali. Lo stato di totale abbandono e il degrado dei locali era piuttosto evidente, sì da far decidere i responsabili dell’Associazione Sabellina Avallone e Enzo Taccone di dirottare le prove presso la vicina Sala Giochi dell’amico Furchì.
Molte volte succede anche questo. Che i progetti delle Associazioni sono ostacolati da situazioni impossibili che potrebbero invece essere preliminarmente controllate e risolte dagli Organi Comunali preposti. Specialmente all’inizio della stagione estiva, quando la Biblioteca Comunale costituisce scelta obbligata per la realizzazione di un evento. Un caloroso invito quindi all’Amministazione Comunale per ricorrere a ogni possibile sforzo utile a sanare in tempi brevi l’attuale situazione della Biblioteca, anche in considerazione dell'avvenuto deterioramento del prezioso archivio cartaceo comunale, 'unicum' di oltre due secoli di documentazione cittadina.
Per la cronaca, le prove del 4 agosto, che continueranno a svolgersi a casa di Enzo Taccone, sono giunte a compimento con successo.
Nel filmato che segue, un’anticipazione di quello che avverrà durante Premiazione del 14 agosto. Il tenore Filippo Lo Torto concerta con il Maestro Carmine Barrese un classico brano della Canzone napoletana, ‘Fenesta vascia’.
Ago. 2010
--> Le prove della manifestazione 'Pemio per il migliore studente'
Pannaconi di Cessaniti. Un volume sulle origini e sul culto della Madonna della Lettera
(F. Vallone) Duecentotrenta pagine di notizie, documenti e immagini riguardanti la storia della Madonna della Lettera. Un libro che riporta molti testi scritti o pronunziati in molteplici occasioni, testi parlati, raccontati e tramandati e che tracciano un prezioso itinerario utile a chiarire le origini e il culto che si conserva da centinaia di anni a Pannaconi di Cessaniti, in provincia di Vibo Valentia, ma anche a Palmi, Polsi, Messina...
L'Associazione di volontariato culturale "Non Mollare", già editore di "Abolire la miseria della Calabria", esordisce oggi anche come casa editrice calabrese nel settore del libro. "S. Maria a Sacra Littera" è il titolo del volume di Filippo Curtosi e Giuseppe Candido presentato qualche giorno fa proprio nella chiesa di Pannaconi intitolata alla Madonna della Lettera. Si tratta, come si legge nella prefazione affidata al vescovo emerito S.E. Mons. Vincenzo Rimedio, di un "saggio socio religioso" sulle origini e sul culto della Madonna della Lettera, tra storia, arte e letteratura.
"La storicità della Lettera della Madonna alla Città di Messina e la soluzione di varie obiezioni che si muovono sulla veridicità della Lettera. (...) Uno spaccato di religiosità popolare è proposto nella trattazione in chiave antropologica delle feste che si svolgono in Calabria, ma l'intendimento di fondo dei due autori è quella di focalizzare la tradizione della lettera della Madonna alla Città di Messina e della conseguente devozione alla Madonna della Lettera".
Alla presentazione di Pannaconi con gli autori Candido e Curtosi erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Cessaniti, Nicola Altieri; il sindaco di Briatico, Francesco Prestia; Mons. Vincenzo Rimedio, Vescovo emerito della Diocesi di Lamezia Terme, Francesco Santopolo, autore dell'introduzione, il Parroco di Pannaconi, Padre Luigi Scordamaglia e il direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, Gilberto Floriani.
Tra i capitoli del volume quello, davvero molto interessante, sulle origini del culto e quello che affronta la tematica delle varie feste e della Madonna della Lettera emigrata in Argentina. Seguono "la congregazione intitolata alla sacra Lettera" e "il culto della Madonna della Lettera nel racconto degli anziani del paese". La scacralità della lettera viene evidenziata con un emblematico sottotitolo: "le immagini di devozione e devozione delle immagini".
Infine una nutrita appendice completa il volume con documenti e manoscritti, offrendo ad altri la possibilità di studio delle fonti e di approfondimento dell'affascinante tematica.
Ago. 2010
La protesta di Isabella
La Signora Isabella Mulè durante la protesta
(S. Libertino) Stamane Pasquale Galluppi si è svegliato stupito con una nutrita serie di mobili sparsi sulla pavimentazione di Piazza Ercole e con un cartellone scritto a mano che spiegava la 'protesta pacifica' della Signora Isabella Mulè.
In parole povere (è il caso di dirlo), la Signora Isabella, casalinga fino ad oggi e da domani senza neppure l'appartenenza a quella categoria, ha perso casa: "Mi era stata assegnata una casa popolare dal Comune di Tropea che oggi, a distanza di pochi mesi, è stata dichiarata inagibile dal Comune stesso che mi ha ordinato lo sfratto. Dove devo andare con i miei tre figli minori?".
L'accorato appello di Isabella, gridato con la voce in gola verso i responsabili dell'Amministrazione Comunale, lo facciamo nostro, come lo hanno fatto molti cittadini che hanno voluto dimostrare solidarietà alla famiglia senza casa ponendo la propria firma in un apposito registro, certi che il Comune adotterà ogni provvedimento necessario per risolvere l'urgente problema familiare della Signora Isabella.
Ago. 2010
I segni e i colori di Favelloni per ricordare Francesco Pugliesi
Filippo Pugliesi, il presidente De Nisi e Francesco Nicolino
(F. Vallone) Alla presenza di un folto pubblico è stata inaugurata a Favelloni di Cessaniti la mostra di pittura, grafica e scultura denominata "Segni e Colori - Omaggio a Francesco". Tra le autorità presenti alla cerimonia di apertura: il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi; il sindaco di Cessaniti, Nicola Altieri; il sindaco del comune di Briatico, Francesco Prestia e il sindaco di Zambrone, Pasquale Landro. Numerosi anche gli artisti che sono intervenuti, presentando la mostra e il Corso di alto perfezionamento Musicale. Tra gli altri Filippo Arlia, dell'Istituto Superiore di Studi Musicali di Nocera Terinese; Mimmo Muratore, Michele Zappino e il direttore della mostra Franco Petrolo. A moderare la tavola rotonda che ha preceduto l'apertura della mostra, Francesco Nicolino.
Toccante è stato l'intervento del presidente della Onlus "Francesco Pugliesi", il quale si è commosso nel ricordo del figlio Francesco, scomparso a soli 24 anni e a cui è intitolata l'associazione di volontariato, che ha come scopo principale la costruzione, proprio a Favelloni, di una Casa di Accoglienza per disabili e anziani. "Portare avanti iniziative del genere - ha detto Pugliesi - e soprattutto la costruzione di una casa di accoglienza, costa moltissimi sacrifici, ma nel ricordo di Francesco, e con la forza e il coraggio dei tanti soci della onlus, sono sicuro che riusciremo a realizzare questo sogno e forse potrò dare pace al mio cuore", Filippo Pugliesi ha poi ricordato il Progetto Azzurro a favore dei disabili e ammalati, che saranno accompagnati, per due settimane, al mare e in montagna, ed ha ringraziato le autorità civili e religiose e tutti quegli enti che stanno contribuendo alla manifestazione Favellonarte.
I lavori sono stati conclusi dal presidente della Provincia Francesco De Nisi, il quale ha lodato l'iniziativa, soffermandosi sul valore dell'impegno dell'associazione in un settore, quello socio-sanitario, pieno di difficoltà, ma nello stesso tempo meritevole della massima attenzione da parte di tutta la società, e proprio perché il sistema sanitario ha gravissime carenze nel nostro territorio, bisogna concorrere in tutti i modi a sostenere il diritto a curarsi di tutti i membri della comunità, soprattutto con iniziative come quella portata avanti dalla Onlus Pugliesi.
Dopo il taglio del nastro da parte di De Nisi, tutti i presenti hanno potuto ammirare importanti opere grafico pittoriche di Guttuso, Rotella, Enotrio, Sciacca, Paternò e tanti altri. Tanti capolavori dell'arte contemporanea che rimarranno in esposizione fino al 16 agosto presso i locali della scuola materna di Favelloni con orario di apertura, ogni giorno, dalle 18.00 alle 22.30 e ferragosto aperto tutto il giorno. Intanto ieri si è svolta l'estemporanea "Colora Favelloni" con più di 15 artisti calabresi presenti che hanno ritratto gli scorci, i dintorni e i momenti di vita del paese.
Ago. 2010
Scoprire la Calabria con TOUR MAREMONTI
(S. Libertino) Per una indimenticabile vacanza di benessere e salute tra Storia, Cultura, Folklore ed Enogastronomia, un Tour che congiunge cinque località Tropea, Monte Poro, Soriano Calabro, Serra S. Bruno, Vibo Valentia, le cui singole individualità riescono ad offrire una risposta completa alle attese afferenti l'aspetto paesaggistico e i valori antropologici di una realtà contadina e nel contempo blasonata.
La proposta arriva dalla Società Servizi "TOUR MAREMONTI", che mette a disposizione assistenza turistica, traduzione in lingua, organizzazione di congressi dedicati, produzione e vendita di prodotti tipici, escursioni, la quale offre, in collaborazione con STRADA dei SAPORI la possibilità di raggiungere in tour e in una giornata le varie località di cui sopra per scoprire, dal mare fino alle Serre, un percorso di una Calabria inaspettatamente incontaminata tra tradizione e natura.
PROGRAMMA DEL TOUR (previsto il Venerdì)
Ore 0830 - Partenza in Pullman G.T. da C.da Fontana Nuova in Tropea (piazzale ponte stazione F.S.).
Ore 0900 - Passaggio sul Monte Poro, dove i turisti godranno della illustrazione dei vari aspetti del luogo con l'aiuto di personale addetto.
Ore 1000 - Arrivo a Soriano Calabro dove è predisposto un percorso storico-culturale con visita guidata al Convento Domenicano costruito nel 1510, visita guidata al "Mumar" museo dei Marmi. A richiesta sarà effettuata una visita alla Biblioteca Calabrese, ubicata nel "Palazzetto della Cultura".
Ore 1200 - Partenza da Soriano Calabro.
Ore 1300 - Arrivo previsto a Serra San Bruno, buffet a base di piatti tipici della Provincia di Vibo Valentia (bevande escluse).
Ore 1430 - Visita a S. Maria del Bosco, primo insediamento di S. Bruno. Si proseguirà con una passeggiata nei boschi e la visita al Museo della Certosa.
Ore 1630 - Partenza da Serra S. Bruno.
Ore 1730 - Arrivo a Vibo Valentia e visita al Castello Normanno-Svevo.
Rientro a Tropea previsto per il tramonto.
INFO E PRENOTAZIONI
096362839 - 3477516028
tourmaremonti@tiscali.it
Euro 39,00 tutto compreso.
Ago. 2010
La Festa del Ritorno dei Tropeani residenti fuori Città
(S. L.) Le ferie estive sono l'occasione per i numerosi Tropeani che vivono e lavorano fuori di ritornare ai propri affetti ed alle proprie radici.
Il Sindaco e l'Amministrazione Comunale di Tropea ritengono giusto che la città accolga con un caloroso benvenuto questi suoi figli che, con il proprio lavoro ed il proprio impegno civile e sociale, onorano e portano alto il nome di Tropea in Italia e nel mondo.
Per loro e per le loro famiglie il Comune di Tropea ha voluto organizzare la
FESTA DEL RITORNO
11 agosto 2010 ore 2000, Largo Galluppi,
l'Amministrazione sarà dunque lieta di accogliere, con un brindisi e un rinfresco di bentornato, i tropeani che risiedono in altre città italiane e all'estero, perchè si sentano finalmente, ed a pieno titolo, padroni di casa e non ospiti nella loro città. La serata sarà allietata dal gruppo MUSICA VIVA con le più belle canzoni dagli anni '60 in poi.
Il sindaco
Adolfo Repice
--> Continua (Video della Performance del sindaco A. Repice)
Ago. 2010
Giganteschi raduni. Tre distinti eventi, il 13 agosto a Vibo Valentia, il 16 a Sciconi e Conidoni di Briatico, il 18 agosto a Vibo Marina
Il richiamo di Sciconi e Conidoni
(F. Vallone) Vibo Valentia e la sua provincia si riconferma "Capitale dei giganti processionali". Dopo il grande recente raduno di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, è la volta, il prossimo 13 agosto, di Vibo Valentia dove, per le strade del centro storico, sfileranno ben ventuno coppie di giganti per l'iniziativa voluta dalla Pro Loco del capoluogo. L'iniziativa denominata "Invasioni di Giganti & Giganti" si concluderà a sera con un gran finale, un ballo collettivo con la presenza di tutte le coppie, l'incendio del Camejuzzu i focu, una tamburrinata pazza e il ballo della pupazza". Dopo soli tre giorni, il 16 agosto, ad essere invase dai giganti saranno le strette viuzze di Sciconi e Conidoni di Briatico. In questo caso l'AICS Gioventù - Sciconidoni organizza il "Terzo Raduno dei Giganti" con un record di ben 32 coppie di giganti presenti. Anche in questo caso lo spettacolo è assicurato e si concluderà con la "grande ballata e sonata dei giganti". Terzo ed ultimo appuntamento, il 18 agosto, a Vibo Marina, dove Mary Sorrentino, madre della compianta Federica Monteleone, con la sua Fondazione organizza "La Taranta dei Giganti" con la presenza, già confermata, di almeno dieci coppie di giganti da corteo.
Ma raccontiamo per un attimo cosa sono i mitici Giganti calabresi.... ti svegliano di prima mattina con i loro tamburi. In principio si fanno solo sentire, da lontano, ti comunicano che sono arrivati e che oggi non è un giorno qualsiasi. Poi lentamente si avvicinano e si fanno anche vedere. Oggi è festa, e loro devono aprire il tempo speciale che solo la festa può dare. Sono i giganti, esseri enormi, fantocci grandi, colorati, simulacri arcani, speciali, proprio come il tempo che rappresentano e simboleggiano. I due giganti fanno parte di una un'antica tradizione calabrese e molto radicata in provincia di Vibo Valentia. "Jijante, gehante, gehanti, gihanta, giaganti": sono solo alcune delle denominazioni dei giganti nelle diverse aree della Calabria. In alcuni luoghi i due fantocci vengono chiamati semplicemente giganti e gigantessa, in altri "Mata e Grifone.
I giganti sfilano per le strade durante le feste di paese per allietare, con i loro balli, un pubblico di piccoli e di grandi e per "segnare" di festa il percorso del paese. Un assordante suono di tamburo precede l'avanzare dei giganti; rullante e grancassa vibrano freneticamente, in un inconfondibile e caratteristico ritmo ripetitivo, per annunciare che "stanno arrivando", e le scariche di adrenalina si traducono in brividi che corrono, veloci, dietro la schiena.I due si corteggiano, ballano, girano l'uno attorno all'altro e si rapiscono in un vorticoso gioco di affascinazione e di incanto. In un rituale antichissimo tracciano un itinerario magico e simbolico. La festa è il loro mondo, il ritmo la loro vita, la strada e la piazza il loro movimento. I giganti, alti oltre tre metri e mezzo, hanno fatto passare notti insonni ad intere generazioni di bambini. Mata e Grifone, dalla testa di cartapesta o di latta battuta e sbalzata, abiti a fiori e strisce segnati da colori sgargianti e mani indescrivibilmente viscide e inumane, incutono terrore a tutti, una paura profonda, mista al piacere della sfida. Una forte emozione solca il divertimento dei bambini, esorcizza e supera una paura innata e collettiva. Un divertimento che consiste nel cercare di toccare i giganti, ancora una volta, per superare la paura stessa. Una sfida per il gigante e la gigantessa che a loro volta rincorrono e cercano di raggiungere e toccare proprio quei bambini che dimostrano di avere più paura.
Ma da dove provengono e cosa rappresentano questi alti fantocci? Queste figure disumane arrivano da molto lontano, rappresentano due antichi regnanti, di culture profondamente diverse, che si innamorano e durante il loro lungo cammino nel tempo si sono caricate di mito e di simboli. La gigantessa è una regina indigena, molto appariscente nelle forme, corredata da collane variopinte, grossi orecchini, guance colorate, frutta e fiori di plastica, fischietti, medaglie dorate e piume colorate… il trionfo del kitsch, il cattivo gusto estetico e dell'oggetto goliardico, valori formali negativi che si ribaltano continuamente divenendo sapienti contenitori della bellezza popolare. Il gigante è un re turco solitamente caratterizzato da un cappellaccio nero, da una corona piumata o da un elmo e grandi baffi neri a manubrio. Alcuni racconti popolari narrano la storia di una regina rapita da un re venuto da molto lontano, dal mare, dalla Turchia, altri li vedono nella cultura popolare della Spagna e vengono in mente ambientazioni che ricordano la Calabria durante la dominazione spagnola, poi ancora al periodo delle incursioni turche e ai saraceni. La radice storica popolare del ballo dei giganti è di probabile origine aragonese. Il contatto con la dominazione catalana fece pervenire il Sicilia e in Calabria questa tradizione tutt'ora fortissima in Catalogna. A testimonianza di un'antica matrice culturale presente nell'area del Mediterraneo ancora oggi ritroviamo manifestazioni popolari con l'uso dei giganti processionali in Spagna, a Malta, ma anche in Belgio, Francia e in Grecia.
Ago. 2010
Qui indovini e sacerdoti scrutavano il futuro
Giuseppe Berto
(Marco Giovannelli x unita.it/17ago) La statale 18, Tirrena inferiore, è lunga e noiosa. Per alcuni tratti corre in piano, stretta tra il mare e la ferrovia. Talvolta sfiora la Salerno - Reggio Calabria, una delle autostrade italiane più contestata della storia. Nel giro di pochi chilometri, su quella strada, si toccano quasi tutte le province calabre. Per arrivare a Tropea si parte da quella di Cosenza, per passare poi nel catanzarese, e ultimare la corsa in quella di Vibo Valentia.
Quest'ultima è appena diventata maggiorenne. Fu una lunga battaglia del senatore democristiano Antonino Murmura. Sui ponti della statale, dopo oltre trent'anni (chissà che vernice usavano), si legge ancora "Al Senato vota Dc e Murmura". Lo sforzo dei suoi fan è stato più volte premiato, dato che venne eletto per ben sette legislature dal '68 al '94. Il senatore non ce ne voglia, andava citato, ma la sua terra è famosa per altro.
Un mare stupendo e una gastronomia da leccarsi i baffi, che ne fa una delle mete turistiche più ambite in Italia. Della bellezza della Costa degli Dei, come viene chiamato questo tratto di terra, se ne accorse bene Giuseppe Berto che, dopo aver girato a lungo il Belpaese, decise di stabilirsi a Capo Vaticano. "È pieno di storia e di bellezza. Si potrebbe chiamare Costabella con un pizzico di rimpianto e nostalgia". Lo scrittore è sepolto nel piccolo cimitero di San Nicolò a due passi da Tropea. "Penso che Capo Vaticano, - scriveva Berto, - si chiami Vaticano per la stessa ragione per cui un colle di Roma si chiama alla stessa maniera: sacerdoti e indovini vi andavano a scrutare il futuro, basandosi sul volo degli uccelli e altre cose. Duecento metri al largo della punta c'è uno scoglio chiamato Mantineo, e in greco manteuo significa comunicare con la volontà divina. Il Capo era un posto sacro, e lo è ancora, nonostante tutto".
Sacro o meno, oltre a Berto, grosso modo negli stessi anni, si accorse di quella bellezza Pietro Marti, per tutti "don Pietro". "Venni in vacanza qui per la prima volta nel 1967. L'anno dopo ci tornai per comprare un pezzo di terra. È iniziato tutto così. Facevo l'insegnante di matematica a Firenze e non potevo pensare che avrei fatto l'imprenditore turistico. Nel 1971 invece abbiamo iniziato i lavori, e tre anni dopo abbiamo inaugurato Torre Marino". Il piccolo villaggio immerso nel verde si affaccia direttamente sul mare. Un'accoglienza strepitosa con un "toscanaccio" che risponde ancora lui al telefono. Prezzi modici e servizi eccellenti. Sono arrivato lì dopo aver cercato un albergo a Tropea, ma al quarto tentativo ho desistito, e per fortuna mi sono spostato, e don Pietro ha salvato la mia serata, anche grazie a una salutare nuotata in un mare che sembrava finto, tanto era bello.
Lungo la strada avevo fatto diverse tappe per farmi raccontare un po' tutta questa notorietà della cipolla di Tropea. Un simbolo per l'intera zona, e tanto per cambiare, i vari paesi litigano per chi ha il prodotto più autentico. Appena si lascia la Tirrena, iniziano i baracchini pieni di cipolle rosse. Queste vengono legate e intrecciate diventando così anche un elemento decorativo. Per le stradine di Tropea si contendono il primato con i mazzi di peperoncino rosso. E a proposito di peperoncino sono scoppiato a ridere pensando alla fatica che fanno gli esperti di marketing, quando bastano due frasi giuste, come quelle della pizzeria dove stavo mangiando.
"Ao', Giusè, hai sentito che er pupone gl'ha dato qui a Tropea la prima vorta? Chissà se era nella stessa spiaggia nostra?". "Ma chi t'ha detto sta stronzata?" gli risponde lui con la gentilezza tipica degli anglosassoni. "Te pare che non me devi sempre risponne così. Io te dico na cosa interessante e tu me tratti come na scema. L'ho sentito alla radio. L'ha confessato lui. L'ha fatto co na tale Simona. Figurete che c'aveva 12 anni, ma nun c'ha capito n'cazzo". "E che te devi aspettà da sto burino". Il centro storico di Tropea è un piccolo gioiello caratterizzato per i prodotti tipici. I due, e non solo loro, staranno ancora cercando la spiaggia dove Totti avrebbe fatto sesso per la prima volta. Per le cipolle c'è tempo.
Ago. 2010
TROPEA & AFRIKA (by Kid)
Il ritorno a Tropea dell'attrice Claudia G. Moretti. Da "Un posto al sole" a un posto al mare
Claudia G. Moretti
(F. Vallone) Claudia ritorna. Claudia ogni anno arriva in Calabria per presentare il Tropea Film Festival al porto della Perla del Tirreno ed anche per incontrare tutti i colori cangianti del suo splendido mare. La Claudia in questione è Claudia G. Moretti, l'attrice caratterizzata dalla G puntata, la Claudia altissima che, anche se si mette addosso la prima cosa che trova, è sempre elegante e sensuale, perché semplicemente raffinata nei gesti, nelle movenze, nelle parole. Da anni arriva puntualmente a Tropea dove è già stata definita "la vera Principessa delle serate tropeane", anche se su Facebook è denominata "una delle donne più affascinanti di Bologna". Ma, in fondo, sono definizioni riduttive, in realtà lei, da anni, è principessa di piccolo e grande schermo e delle tavole di palcoscenico di tanti teatri, in Italia e all'estero.
Poi Claudia con la G puntata, dopo il teatro, dopo i set televisivi e cinematografici, ritorna al suo rituale appuntamento calabrese, in quel porto di Tropea illuminato di notte, fascinoso e affascinante, che ama e che la ama. Il Tropea Film Festival, giunto oggi alla sua quarta edizione, la vede anche quest'anno, salire e risalire ogni sera sul palco, con il suo compagno di scena Jeff Bifano, ombra allungata nella magica luce dei film proiettati sul grande schermo steso sopra il mare. Ed è in questa speciale location la principessa Claudia G. Moretti diventa, ancora una volta, attrice di uno specchio che presenta, di se stessa che introduce amici di cinema, brevi trailer e proiezioni complete di film, fotogrammi di luce, colori mossi dalla brezza tropeana.
Diplomata alla Scuola Teatro Colli dell'Emilia Romagna, Claudia G. Moretti è da oltre dieci anni un'attrice impegnata nel campo cinematografico, televisivo e, in particolare, nel settore teatrale. Sin dal 1996 ha fatto numerose esperienze in campo teatrale, nel settore cinematografico ha partecipato a numerosi film e corti, tra gli altri ricordiamo la "Canarina assassinata" con la regia di D. Cascella, "Eutanathos", "Ciao America", "Le voyage organisé", "Il Segreto del successo", "…e se domani", "Niente di personale", "Ciro c'era"… Tra le sue esperienze televisive il pubblico del piccolo schermo ha avuto modo di apprezzarla in tanti episodi di "Casa Vinello", nelle edizioni dal 2000 al 2006, e poi la fiction "Gente di mare" e "Un posto al sole", "Distretto di Polizia 9" nel ruolo del Commissario Airolfi e ha avuto il ruolo di protagonista principale nel film "Garbage" del regista Enrico Muzzi. Una interpretazione, questa recente in Garbage, che merita di essere assolutamente vista e rivista, più volte. Andatelo a cercare questo film, nella rete internet, in YouTube, nelle sale cinematografiche di circuito, merita davvero tanto. "Garbage" è un film cortometraggio per scelta di regia volutamente e assolutamente trash. Un lavoro low budget girato in cinque giorni che vuole giocare e ironizzare sui cliché e sugli stereotipi di un certo tipo di film. Sono varie le contaminazioni filmiche, le influenze e le citazioni che si possono cogliere in "Garbage" e non sono solo prettamente cinematografiche. E' un progetto di "rottura" nato dalla necessità di voler fare qualcosa di nuovo a partire
da qualcosa di già esistente e soprattutto dal bisogno di tagliare corto con film troppo spesso "buonisti" e pretenziosi, dai soliti corti a sfondo sociale e umanitario; insomma ... da quei pacchetti preconfezionati per vincere i festival.
Ritornando all'interprete principale, alla Claudia G. Moretti di Bologna, Roma, Tropea, c'è da dire che da quando frequenta la Perla del Tirreno ha iniziato a conoscere qualche parola di dialetto calabrese, anche se parla correttamente, sulla scena e nella vita, lo spagnolo, l'inglese, il francese...ed anche l'italiano.
Ago. 2010
Baarìa...anche le pietre sanno... parola di Tornatore
Il regista Giuseppe Tornatore e il giornalista di 'Calabria Ora' Franco Vallone
(F. Vallone) "Scoprire di essermi potuto ispirare ad un libro che non conosco neanche per raccontare la mia autobiografia, mi sembra una cosa veramente bizzarra". Più che una conferenza stampa è stata una vera e propria lezione di cinema quella tenuta dal grande maestro Giuseppe Tornatore che questa sera (lunedì 23 agosto) riceverà la prestigiosa Statuetta del Premio Tropea Film Festival 2010. Con accanto il presidente dell'organizzazione, Bruno Cimino e Bruna Fiorentino, dell'Ufficio stampa del Festival, Tornatore, durante le due ore a disposizione, ha risposto alle numerose domande dei giornalisti ed ha mostrato più volte il suo forte carattere, ma prima di tutto la sua poetica, la sua grande cultura, il regista è un profondo conoscitore del Sud che non ha bisogno di studiare il meridionalismo perché lo vive dall'interno come innata esperienza di vita. Il regista siciliano di Bagheria è l'autore delle grandi opere cinematografiche, da Nuovo cinema paradiso, del 1988 a Stanno tutti bene, del '90, a La domenica specialmente, del 1991, a Una pura formalità, ed ancora L'uomo delle stelle, del '95, La leggenda del pianista sull'oceano, Malena, La sconosciuta e il recente Baarìa del 2009. Ogni film di Tornatore è un capolavoro della settima arte. Al termine della conferenza stampa, tra tanti autografi, foto di rito e saluti, abbiamo mostrato a Tornatore la copia di Calabria Ora di ieri con l'articolo del collega Maurizio Cacia, pubblicato sulle pagine di Macondo, e dal titolo "Legali contro Baarìa per plagio rossanese". Nell'articolo si scrive tra l'altro che "Tornatore sarà chiamato a rispondere legalmente delle corrispondenze tra la sceneggiatura di "Baarìa" e l'opera "Il romanzo del casale" di Giovanni Sapia scrittore rossanese".
Questa la risposta di Tornatore: "Non conoscevo l'esistenza di questo signore prima di ricevere questo suo atto giudiziario, non conosco il suo libro, non l'ho mai letto, non ne conosco l'esistenza. Baarìa, anche le pietre sanno quanto sia, non fortemente, totalmente autobiografico. Quindi per me scoprire di essermi potuto ispirare ad un libro che non conosco neanche per raccontare la mia autobiografia, mi sembra una cosa veramente bizzarra. Naturalmente la vicenda sta in mano al mio avvocato al quale ho dato incarico di querelare questo signore per diffamazione. Non sono molto sorpreso, perché queste cose sono accadute per tutti i miei film. Non c'è un film per il quale non venga fuori sempre qualcuno che dica questo è il mio libro.. ...Quando ho fatto L'uomo delle stelle venne fuori uno che disse: mi ha rubato questa storia dalla mia vita... io lavoro a Baarìa da almeno trent'anni... ".
Ago. 2010
Favelloni, "il paese dei murales dove i muri parlano"
Murale su un'abitazione di Favelloni
(F. Vallone) Favelloni, frazione del comune di Cessaniti, è denominato il "paese dei murales". Dal 1985 un dinamico imprenditore del luogo, Demetrio Rosace, ha prima ideato e poi realizzato questo bel progetto artistico. Da allora a Favelloni, su invito dello stesso Rosace e dell'associazione della quale è presidente, arrivano artisti da tutto il mondo per realizzare splendide opere sui muri delle case. Questa settimana l'evento si ripete. Fino al 22 agosto Favelloni verrà letteralmente invaso da pittori che arricchiranno il paese di nuovi murales con scene di vita contadina e agropastorali, folkloriche e di mestieri ormai scomparsi.
Il cosiddetto Muralismo si definisce come arte pittorica figurativa che esprime sullo spazio pubblico un contenuto ideologico popolare e a Favelloni questo concetto è ormai di casa. Con i suoi "Murales" oggi il paese è da considerarsi un importante centro d'arte che avverte da alcuni anni, grazie anche a questa operazione di ampio respiro culturale, l'impulso turistico. Favelloni attende ed accoglie migliaia di visitatori ed intenditori d'arte, turisti, intere scolaresche, ma anche semplici curiosi attratti dalla "Galleria all'aperto", forse inizialmente increduli che un tale miracolo abbia potuto dare risonanza e dignità non soltanto artisticamente ad un piccolo paese della Calabria.
Tanti i pittori affermati, famosi e sconosciuti che in questi anni hanno lasciato il segno, dipingendo sulle facciate delle case, lungo i muri, sotto i porticati, dallo svedese Mats Rysbers a Evylin Van Der Wielen, dal bozzettista di francobolli delle Poste Italiane, Giuseppe Ascari, al vibonese Pietro Fantasia, dal naif di Taurianova, Cialì a Salvatore Russo, Roberto Bonino, Armando Cutrì, Filippo Costanzo, Francesco Vitetta e Giuseppe Di Costanzo, dal compianto Saverio Scullari al tedesco Manfred Krieger e a Giulio Pettinato. Artisti a cui si aggiungono in queste ore la veneziana Ambra Miglioranzi, Giuseppe Monterosso, il catanzarese Jeso Marinaro, Alberto Pirrone, Amedeo Lamberto, il vibonese Ercole Fortebraccio, Loredana Remolo, Assunta Guidi, Antonio Guerrera, Franco Paonessa, Pino Greco, Rosanna Castagna, Erminia Fioti, Giovanni Martino, Giuseppe Zicari, Flavio Sposato ed altri. Tanti nomi, tante opere, tanti fotogrammi pittorici di un racconto figurato di storia, tradizione e folklore. Come si ricorderà uno dei murales, raffigurante "l'Ultima Cena", nel 2006 è approdato in Vaticano, su iniziativa dello stesso Rosace che ne ha fatto omaggio al papa, Benedetto XVI.
Appuntamento a tutti il 22 Agosto, ultimo giorno della manifestazione, dalle ore 18,00 con la giostra equestre medievale presso il Ristorante Pueblo Espanol, seguirà la visita ai murales da parte del comitato d'onore e la sfilata di cavalieri in costume medievale per le vie del paese. Subito dopo tanta musica per le strade dei murales.
Ago. 2010
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E' on line la 54^ Tornata di TropeaMagazine
(S. L.) Diamo uno sguardo al sommario della Tornata di luglio/agosto 2010, la cinquantaquattresima, dedicata agli anarchici calabresi degli anni venti con radici tropeane: la famiglia Scarfò emigrata in Argentina, la cui mamma Caterina Romano era nata a Tropea e Francesco Barbieri di San Costantino di Briatico figlio di una tropeana, Domenica Arena. E' quindi una tornata monotematica con una serie di diversi e variegati contributi.
'America Josefina Scarfò' di Paolo Catalano, 'Ultimo Tango a Buenos Aires' di Antonio Orlando, 'Severino Di Giovanni, l'uomo in camicia di seta' di Camilla Cattarulla, 'L'adolescente che amò la bestia' di Alberto Prunetti, 'Lettera di America Scarfò a Emile Armand' a cura di Salvatore Libertino, '"Ho la febbre in tutto il corpo"... Lettera di Severino a America' a cura di Salvatore Libertino, 'Francesco Barbieri, l'anarchico dei due mondi' di Antonio Orlando,
'E' morta America Josefa Scarfò' di Osvaldo Bayer, 'Come stanno le begonie?' di Salvatore Libertino, 'Documenti video su Di Giovanni e Scarfò' a cura di Salvatore Libertino.
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Luciano Rispoli e la gentile consorte
Le radici di zio Luciano... Rispoli a Pannaconi di Cessaniti
(F. Vallone) La grande casa nobiliare di Pannaconi di Cessaniti, denominata“Palazzo Mantella, esiste ancora oggi e spicca nella parte alta del paese del vibonese. Oggi i proprietari sono altri ma la denominazione "Mantella" permane, come rimane, affisso sull'antico portale del palazzo, lo stemma araldico dei Giffone. Qui, in casa dei nonni materni, passava il tempo estivo quello che, dopo qualche anno, sarebbe diventato uno dei grandi nomi del giornalismo televisivo italiano: Luciano Rispoli.
Suo nonno, Francesco Mantella, classe 1873, era I Presidente della Corte d'Appello di Bologna mentre la nonna era una nobildonna dei Giffone, (ramo di Tropea, come ci conferma il ricercatore Salvatore Libertino). Abbiamo raggiunto telefonicamente Luciano Rispoli nella sua casa romana. Lui ricorda ben poco di questi luoghi, delle persone che in questi luoghi vivono e vivevano. I Mantella di Pannaconi sono partiti per altri luoghi, per Bologna e per Roma in particolare, ed anche in loco i fratelli del nonno erano importanti personaggi del tempo. Domenico, farmacista e podestà del paese, Giuseppe, medico di Pannaconi che visse fino a cento anni, e poi c'erano gli zii di Luciano Rispoli, il Capitano Raffaele Mantella classe 1907, proprietario terriero, e Mario, l'avvocato, fratelli della madre del giornalista.
Rispoli non ricorda molto di questo lontano periodo, - dicevamo - non ricorda nemmeno del giardino incantato di Pannaconi dove, appena ragazzo, giocava d'estate, quando scendeva da Bologna per le vacanze in Calabria con i genitori. Invece ricorda tanto chi è rimasto in paese. Domenico Curtosi e suo padre Peppe, oggi novantacinquenne, che abitava e abita proprio di fonte al Palazzo, accanto alla chiesa di Pannaconi. I Curtosi ricordano ancora, con nostalgia, il rapporto di buon vicinato, l'interno nobile della casa che frequentavano ed il mitico giardino di Palazzo Mantella, ben curato, con una palma ultra secolare che oggi ha raggiunto un'altezza davvero notevole, tanti alberi di ulivo e di agrumi di ogni varietà, un giardino colorato strapieno di fiori di ogni tipo, circondato da siepi di mirto profumato e molti roseti. Un giardino nobile, colto e raffinato come colto e nobile, elegante e raffinato era, ed è, il giornalismo di Luciano Rispoli. Lui ha inventato un vero e proprio modo di comunicare, di fare informazione, di affrontare la notizia, l'intervista, la gente, gli ospiti. Il suo giornalismo, la sua radio e la sua televisione, il suo stile mai fuori dalle righe, mai volgare, sempre incisivo, forte, sobrio, acuto lo stesso, senza l'uso delle parolacce tanto di moda oggi, del fuori tono a tutti i costi, delle liti in diretta.
Rispoli è oggi un giornalista con più di cinquant'anni di esperienza e di carriera. Nato a Reggio Calabria il 14 luglio del 1932 la sua infanzia coincide con la guerra, il padre generale (Rispoli ci sottolinea colonnello, il grado superiore è stato assegnato prima della pensione) deportato in Germania, il fratello Luigi, partigiano, viene ucciso a Bologna. Rispoli si trasferisce a Roma nel 1952, inizia la sua attività da cronista, in Rai, sin dall'inizio dei programmi ufficiali della televisione, nel 1954. Rispoli debutta con la rubrica La radio per le scuole, poi conduce Il buttafuori, è ideatore, regista e conduttore di tantissime trasmissioni: Radiostop, Il vostro Juke-Box, Il vostro spettacolo. Successivamente debutta in televisione con Piccola ribalta. Diviene poi capo del settore Rivista e Varietà. A lui si deve, in questo ruolo, la nascita di trasmissioni destinate a divenire popolarissime. Grazie ad un'idea di Rispoli nasce La Corrida condotta da Corrado. Nel 1969 Luciano Rispoli inventa Chiamate Roma 3131 e in un locale di cabaret romano scopre Paolo Villaggio al quale affida la conduzione del programma Il sabato del villaggio. Altri programmi ideati e condotti da Rispoli in quegli anni sono: La partita e Ma che tipo è? Nel 1977 è nominato Direttore del Dse, incaricato della programmazione didattica e culturale della Rai.? Nel 1979 idea e conduce L’ospite delle due, spettacolo inedito per genere che anticipava gli attuali talk-show. Fra gli ultimi programmi ideati e condotti da Rispoli per la Rai ricordiamo Pranzo in tv, Pomeridiana, Il gioco dei mestieri, La grande corsa, e le tre indimenticabili edizioni di Parola mia. Come giornalista della carta stampata Rispoli ha collaborato con La domenica del Corriere, Tv Sorrisi e Canzoni, Film Tv e con L’indipendente. Luciano Rispoli è stato assistente del vice-direttore generale della Rai, in radio ha condotto anche Impara l’arte e Il Signor Buonalettera.
Nel 1993 Luciano Rispoli ha ideato e condotto Tappeto volante in onda su Telemontecarlo, La7, Odeon Tv, Raisat album e, infine, a CanaleItalia. Il suo Tappeto Volante e il suo raffinato salotto sono state le pagine di un giornalismo che ha fatto scuola e dove Rispoli in questi anni ha accolto e intervistato più di quindicimila personaggi del mondo dello spettacolo, della politica e della cultura. Fra le partner di "zio Luciano", come viene ancora affettuosamente chiamato nell'ambiente, le bellissime Roberta Capua, Melba Rufo di Calabria, Eliana Miglio, Michela Rocco di Torre Padula e Tania Zamparo, tutte donne con un bellissimo fisico, tanta cultura e molta professionalità. La telefonata con Rispoli continua e si conclude con alcune domande sul suo matrimonio, celebrato a San Giovanni Rotondo da Padre Pio e con un testimone di nozze famoso come Gino Latilla... Poi il grande Luciano ritorna a lavorare, proprio domenica scorsa è stato ospite di “Mattina in Famiglia”, un programma di Rai Due, e, per chi volesse continuare a seguirlo, un suggerimento di Mariano Sabatini, collega giornalista e suo amico:“Luciano Rispoli conduce la trasmissione “I Protagonisti”, un programma per Roma Uno, visibile anche in Calabria su Sky 860.
Con grande dignità il“signore della Tv” riparte, a quasi 78 anni, da un'emittente locale”.
--> Continua...(video)
Megaliti di Nardo di Pace
Reggio Calabria, giovedi 8 luglio convegno sui Pelasgi
(S. Libertino) Giovedì 8 luglio a partire dalle ore 17,30 il Circolo Culturale “L'Agorà” in collaborazione con la casa editrice “Kaleidon” organizza una giornata di studi dal tema “I Pelasgi o popoli del mare – testimonianze di una civiltà millenaria pre-ellenica nell'alto jonio reggino – i megaliti di Nardo di Pace: svelato il mistero?”.
La manifestazione si terrà presso la sala conferenze di Palazzo Foti, sede storica dell'Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria. Alla giornata di studi saranno presenti Domenico Raso, autore del volume “La città della porta”; Santo Gioffrè, assessore alla Cultura Provincia di Reggio Calabria, Gianni Aiello, presidente del Circolo Culturale “L'Agorà” ed Angela Misiano Martino, esperta di scienze dell'astronomia. I lavori saranno coordinati da Filippo Arillotta direttore editoriale della “Kaleidon” editrice.
Il tema in argomento riveste un suo fascino ed una particolare importanza sia dal punto di vista storico, culturale, antropologico, elementi questi che saranno trattati insieme ad altre cifre, come quelle dell'astronomia nel corso della giornata di studi. Antiche civiltà e popoli che abitarono il territorio di cui sono rimaste queste testimonianze a sentinella di un passato nascosto negli scaffali della memoria e che grazie alle continue ricerche del prof. Raso si è riusciti a consegnare alla memoria storica collettiva nuove ed interessanti pagine relative a quelle civiltà. Popolazioni marinare che gli storici greci identificavano con quelle che precedettero quelle elleniche nel mondo egeo: erano i Pelasgi.
--> Circolo Culturale L'Agorà
Marco Mengoni
In Calabria con RTL. Il Gran Tour si muove tra musica e animazione. A Tropea attesissimo concerto di Marco Mengoni.
(S. Libertino) Marco Mengoni dopo il successo conquistato durante la gara televisiva "X Factor" e in quella più nobile che si chiama "Festival di Sanremo", è stato acclamato insistentemente dai suoi fans calabresi fino a che essi si sono decisi recentemente ad aprire un sito su Face Book "Vogliamo Marco Mengoni in concerto in Calabria". Il grido di dolore, che ha avuto fino ad ora almeno cinquecento adesioni, è stato accolto dagli organizzatori di "RTL on Tour" che hanno inserito nel programma almeno tre concerti in Calabria di Marco. Il primo, venerdì 9 luglio proprio a Tropea, non più a Marina dell'Isola come nelle precedenti edizioni, ma all'ex campo sportivo, ora "Tropea Vilage" in quel Viale Raf Vallone, che beneaguratamente da qualche giorno si è affacciato nella toponomastica tropeana; il secondo sabato 10 luglio a Diamante, sul lungomare; il terzo domenica 11 luglio a Isola Capo Rizzuto, nel porto turistico di "Le Castella".
Prima di Marco Mengoni si potranno ammirare i virtuosismi di Angelo Baiguini, Fabrizio Ferrari, Conte Galé e dj Massimo Alberti.
La manifestazione è organizzata da RTL in collaborazione con la Regione Calabria Assessorato al Turismo e il Comune di Tropea Assessorato al Turismo (Sandro D'Agostino).
--> RTL
--> 'Vogliamo Marco Mengoni in concerto in Calabria' è su Face Book
1° Concorso Letterario UNILIBRO "Canta che ti passa".
(S. L.) Unilibro, in collaborazione con il blog di informazione sull'editoria Libri su Libri, presenta e promuove il Primo Concorso Letterario UNILIBRO "Castoro d'Argento". Il tema di questa prima edizione è "Ridi che ti passa".
Mostra tutto il tuo talento e la tua fantasia!
I migliori 12 racconti, selezionati da una giuria, verranno pubblicati in un'Antologia che sarà edita e messa in commercio da Unilibro, in forma cartacea ed elettronica.
Scrivete un racconto divertente, ironico o addirittura comico! Non superate le 15.000 battute. Inviatelo entro il 15 ottobre 2010 via email all’indirizzo di posta elettronica: c.letterario@unilibro.it e in forma cartacea all’indirizzo: Redazione Libri su Libri - Viale Le Coste 2, 06062, Città della Pieve (PG).
Ricordate di leggere con attenzione il regolamento!
Ricordate di firmare ed inviare la liberatoria (scaricabile qui ) in forma cartacea all'indirizzo della redazione di Libri su Libri!
Giro d'Italia in Vela
(S. L.) Il prossimo 11 luglio Tropea ospiterà la tappa del "Giro d'Italia in barca a vela". Con l'occasione, nell'area portuale verrà allestito - con il concorso dell'Amministrazione Comunale - il "Villaggio delle Vele" con otto stands promozionali degli sponsor tecnici della manifestazione.
Il programma prevede da parte dei Team VIP delle barche una serata di presentazione dei vari prodotti attraverso un dibattito a scopo informativo per stimolare ed avvicinare i più giovani e gli appassionati a questo sport.
Le regate costiere si possono seguire in diretta dal sito www.velaitalia.net, dove l'utente potrà visualizzare le tracce delle barche, cliccare sui riferimenti satellitari per vedere i dati di navigazione, la distanza percorsa, le informazioni sull’equipaggio, gli sponsor.
--> italiavela.it
Un'immagine rubata a Parigi di Marlene e Raf nel 1958
Marlene Dietrich
(C. Costantini) Sono le prime ore del pomeriggio d’una giornata estiva. Il cielo è azzurro, l’aria soffusa d’una luce dorata. C’è un silenzio magico tutt’intorno.
Siamo in casa di Raf Vallone, ai Parioli, uno dei quartieri alti di Roma.
Marlene Dietrich è affondata in una poltrona del salotto, le gambe un po’ in alto, accavallate.
Raf Vallone le siede di fronte, un sorriso dolce e seducente nel viso abbronzato.
Io sono fra l’una e l’altro, ma rivolgo la mia attenzione, pur senza mostrarlo, più verso di lei che verso di lui: ho sotto gli occhi l’incarnazione del più grande mito del nostro tempo dopo Greta Garbo.
Provo a rivederla, mentalmente, nelle vesti della Lola-Lola dell’Angelo azzurro: pagliaccetto di lustrini, cilindro, calze e giarrettiere nere, mutandine di pizzo, a cavalcioni d’una sedia, mentre canta «Sono fatta per l’amore dalla testa ai piedi».
Ma la sua presenza reale assorbe troppo i miei occhi, i miei sensi, le mie facoltà percettive.
La cosa che risalta di più. Come in primo, primissimo piano, sono le gambe. Gambe che vibrano. Si direbbe che vivano di vita propria, come se fossero staccate dal corpo. Un prodigio, per una donna che ha superato i sessant’anni.
Ma anche il resto desta stupore.
La pelle ancora pressoché intatta, fine, diafana, gli occhi intelligenti e ironici che ti scrutano entro sfumati aloni d’ombra, la bocca sensuale, il corpo agile e sinuoso.
Marlene Dietrich e Raf Vallone sono grandi amici, ma questa amicizia è il frutto dolce-amaro d’una lunga storia, l’esito sorprendente d’una schermaglia sentimentale dai ruoli inversi rispetto al costume corrente e dalla quale “l’ammaliatrice” è uscita sconfitta.
L’attrice e l’attore si erano conosciuti alla fine degli anni Cinquanta a Parigi, dove lei cantava all’Etoille e lui recitava al Théatre Antoine in Uno sguardo dal ponte, il dramma di Arthur Miller che era andato in scena, nell’adattamento di Marcel Aymée e con la regia di Peter Brook, l’11 marzo del 1958, con un successo memorabile, protrattosi per oltre due anni. Raf era andato a sentire Marlene all’Etoille e Marlene era andata a vedere Raf all’Antoine e ne era nata una grande ammirazione reciproca. Ma prima ancora che si conoscessero Marlene aveva tentato di sedurre impunemente Raf. Lo racconta lei stessa, con la sua ben nota franchezza, senza alcuna esitazione.
«Ciò che di Raf Vallone mi colpì subito» mi dice non appena l’attore si è allontanato per consentirci di parlare liberamente (in casa c’è anche la moglie di Vallone, Elena Varzi, attrice lanciata dal Neorealismo) «furono la sua eccezionale intelligenza, la sua discrezione, la sua mancanza di vanità. Durante il nostro primo incontro, che avvenne all’Etoile al termine dello spettacolo, mi disse cose che nessun altro mi aveva detto, fece delle osservazioni che mi stupirono, parlando più dell’attrice che della cantante. Quando andai a vederlo all’Antoine restai sbalordita. Dominava totalmente la scena e il pubblico, che lo seguiva come in trance. Un miracoloso equilibrio tra sapienza interpretativa e tensione emotiva».
Dopo quella sera cosa accadde?
«Incominciammo a vederci, da soli o in casa di amici. Ebbene, non mi parlò mai dell’Angelo azzurro con le lacrime agli occhi, come facevano un po’ tutti. Mi poneva, invece, domande riguardanti i miei problemi reali, i miei interesse profondi».
Ma è vero che lei aveva concepito una grande simpatia per lui prima ancora che lo conoscesse?
«Tutta Parigi era innamorata di lui. Erano ben due anni che restava la massima vedette del momento nel mondo del teatro. Pochi altri spettacoli erano rimasti in cartellone così a lungo come Uno sguardo dal ponte. Per di più aveva accettato la sfida di recitare in francese e l’aveva vinta. Usava quella lingua non propria con grande padronanza».
Mi scusi, signora Dietrich, ma si è detto che lei ne fosse innamorata in maniera particolare.
«Avevo visto le sue foto sui giornali e avevo letto ciò che si diceva di lui come attore. Sapevo che abitava al Raphael e così presi una suite nello stesso albergo. Grazie alle informazioni che mi davano il portiere e il cameriere del piano, facevo in modo di incontrarlo presso gli ascensori, nella hall, all’uscita. Ma non ci fu nulla da fare. Si schermiva, si mostrava indaffarato, trovava ogni pretesto per sfuggirmi. La sola cosa che ottenni fu un mazzo di rose rosse. Ma poi diventammo grandi amici, tanto è vero che pensammo di fare delle cose insieme. Studiammo insieme l’idea di ridurre per la scena Il riposo del guerriero, il romanzo di Christiane de Rochefort. Gli batteva anche i fogli a macchina. Io gli consigliai di farne uno spettacolo di due ore, ma il regista, Jean Mercure, ne fece uno spettacolo di quattro ore. Se mi fosse dato retta, l’esito sarebbe stato molto diverso».
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Fausto Cigliano in Concerto a Tropea
Il concerto di Fausto Cigliano alla Madonna dell'Isola
(S. Libertino) L’Associazione culturale “TropeaMusica”, una delle poche che opera a pieno regime durante l’anno sul territorio - e non solo nella stagione estiva – negli ultimi anni ha offerto a tropeani e vacanzieri cose egregie. Come ad esempio il concerto di Fausto Cigliano del 21 luglio 2005 niente meno sul sagrato della Chiesa della Madonna dell’Isola la cui sacralità e magicità del luogo trasferisce a qualsiasi cosa vi accada una suggestione unica, intensa e penetrante.
La luna piena, leit motiv delle canzoni di Cigliano, il leggero rumore delle onde del mare, la dolce brezza e la bella gente hanno fatto da complici e da contorno ad una serata tropeana memorabile.
Fausto Cigliano nasce a Napoli il 15 febbraio 1937 in una famiglia numerosa. Da auto-didatta impara a suonare la chitarra da bambino.
Negli anni cinquanta, ancora studente in ragioneria, si propone al grande pubblico televisivo partecipando con successo e vincendo, assieme a Teddy Reno, l’edizione 1959 del Festival di Napoli con una bellissima canzone di Renato Forlani e Roberto Murolo, autore della musica, “Sarrà chi sà”, che lo stesso anno Raf Vallone vuole interpretare al Musichiere destando nei telespettatori una piacevole sorpresa.
Per il giovane Cigliano si spalanca la porta al cinema. Il primo film lo interpreta nel 1956 “Guardia, ladro e cameriera" (Steno), nel 1957 “Classe di ferro" (Turi Vasile), nel 1958 “Ragazzi della Marina" (Francesco De Robertis), nel 1959 “La duchessa di Santa Lucia" (Roberto Bianchi Montero, nel 1959 “Cerasella” (Raffaello Matarazzo), nel 1959 “Destinazione Sanremo" (Domenico Paolella).
La faccia da bravo ragazzo e il modo di porgere con garbo le canzoni classiche napoletane ricche di melodia lo fanno eleggere dalla critica – in quei tempi - "cantante confidenziale".
Partecipa al Festival di Sanremo dal 1959 al 1962 ripresentandosi nel 1964 con il brano “E se domani” che diverrà un grosso successo nella versione di Mina. Nel 1967 conduce nella “TV dei Ragazzi” il programma chitarra Club. Ormai in età matura, si ritira dalle scene e riprende gli studi di chitarra classica sotto la guida del Maestro Mario Gangi. Nel 1976 si diploma al Conservatorio di Santa Cecilia in Roma.
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L'Autrice Cecilia Vedana
"A dieci centimetri dal cuore" L'opera prima di Cecilia Vedana Barbieri al Premio Letterario Tropea
(S. Libertino) "A dieci centimetri dal cuore" di Cecilia Vedana Barbieri era appena uscito e la Casa Editrice Giulio Perrone - per la Collana Lab - lo ha voluto proporre al pubblico - era il 27 marzo - presso il "Simposio" nel Quartiere San Lorenzo in via dei Latini a Roma. A breve distanza, analoga presentazione è avvenuta il 16 aprile, sempre a Roma presso il Wine Bar "Zenzero" in Via Arno, presente una piccola ma calorosa colonia tropeana per sostenere l'iniziativa dell'Autrice moglie di Lillo Barbieri, tropeano.
Il volume - opera prima - racconta il percorso di una giovane donna che scopre improvvisamente di avere un tumore al seno. Attraverso la narrazione di alcuni incontri significativi, la protagonista ripercorre le fasi cruciali della sua malattia.
In effetti si tratta di una testimonianza coraggiosa, indirizzata a tutte le donne e la stessa Autrice tiene a precisare ".. e anche agli uomini". Cosa accade dunque?
Cecilia ha trentotto anni, un lavoro che ama, un marito e il progetto di un figlio quando scopre, accidentalmente, di avere un tumore al seno. È l’inizio di un percorso in salita: l’attesa della diagnosi, la rabbia e poi l’intervento, l’odore di disinfettante dell’ospedale che diventa giorno dopo giorno familiare, la chemioterapia.
La storia di Cecilia è la storia che accomuna migliaia di donne. È la storia di un dolore che modifica la percezione del mondo, di uno squarcio che si apre e che fatica a richiudersi. Ma è anche la testimonianza, vera, della possibilità di tornare alla vita.
L'Autrice è nata a Belluno nel 1968 e si è laureata in lingue all’Università Cà Foscari di Venezia. È sposata e vive a Roma dove lavora da tempo come esperta di comunicazione e formazione. È presente con un suo racconto nell’antologia "Scantinati per meduse e fiori di cristallo" (Giulio Perrone Editore) e ha partecipato a concorsi letterari. Ama la montagna e gli animali.
“Continuo a toccarmi la testa. La sfioro e la tasto con le mani. Quasi ad avere la conferma che stiano davvero ricrescendo i miei nuovi capelli. Mi piace sentire sulle dita il loro pizzichio impertinente e la loro giovinezza. A volte mi sento quasi come un’esploratrice, anzi mi sento proprio un’argonauta giunta alla fine di una missione speciale. Anche se non ho ancora finito il mio viaggio sento che queste prime tappe mi hanno già fortificato”.
Pregevoli e molto applauditi sono stati i vari interventi dell'attrice teatrale Maria Letizia Gorga nel declamare passaggi tratti dal libro. Altrettanto professionali ed illuminanti nel contesto della presentazione sono stati quelli di Maria Carmela Leto che aveva insegnato a Cecilia, nell'ambito della Casa Editrice Giulio Perrone, rudimenti di tecnica sulla scrittura creativa.
La mia non è impressione, ho toccato a pieni mani il valore di Cecilia Vedana che, oltre ad essere la protagonista di una storia raccontata da lei stessa con brillante energia, riesce ad essere una vera scrittrice. E lei lo sa, perchè la sua opera prima è alla quarta edizione!
Dopo Roma, Belluno, Firenze, la prossima presentazione toccherà al Premio Letterario 'Tropea", nella prima giornata della manifestazione ormai imminente: il 16 luglio prossimo.
Costo del volume: 12,00 euro
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--> Programma Premio Tropea 2010
Mattia Signorini accanto al presentatore e Patron della manifestazione letteraria
Mattia Signorini vince il Premio Letterario Tropea
(S. Libertino) Trentenne di Rovigo, ma residente a Milano, Mattia Signorini vince la quarta edizione del Premio Tropea con il romanzo 'La sinfonia del tempo breve' edito nel 2009 da Salani, piazzandosi con 131 voti davanti al presentatore televisivo e giornalista Gad Lerner, finalista per il prossimo ‘Campiello’, con ‘Scintille’ per Feltrinelli, che ha ottenuto 128 preferenze e la giallista spagnola Alicia Gimenez-Bartlett con ‘il silenzio dei Chiostri’ per Sellerio che ha riportato 102 consensi tra la giuria composta dai 409 sindaci della Calabria e 41 persone tra studenti e cittadini tropeani.
E’ senza dubbio una vittoria ottenuta in controtendenza dell’attuale mercato letterario, anche se giova ricordare che lo scrittore prodigio a ventiquattr’anni è stato autore della niente male opera prima ‘Severo American Bar’ per l’indipendente Pequod e che recentemente ha portato a casa la palma di un importante Premio con ‘Lontano da ogni cosa’, edito ancora da Salani nel 2007, che gli ha portato un buon successo di critica e di vendita.
Riguardo i meccanismi del Premio, si sottolinea che i tre finalisti erano stati scelti nei mesi scorsi da parte della giuria dalla rosa di 30 autori, mentre il coinvolgimento di tutti i sindaci calabresi è l’elemento innovativo della formula il cui slogan è ‘Una regione per leggere’.
La fase finale del 'Tropea', condotta dai giornalisti RAI Livia Blasi e Pasqualino Pandullo, che è anche Patron della manifestazione in qualità di Presidente dell’Accademia degli Affatigati che emana annualmente la kermesse letteraria, si svolge per tre giorni nella suggestiva cornice di Largo Galluppi davanti al Monastero dei Conventuali, antica sede dell'originaria e citata Accademia.
Sul palco si sono susseguiti personalità politiche, scrittori esordienti, come Cecilia Vedana, autori, accademici, personaggi del mondo televisivo. Le varie interviste sono state scandite da brani musicali dal vivo mentre i diversi passaggi tratti dalle opere finaliste sono stati declamati dagli attori Eugenio Masciari e Rossana Colace.
Nel video, la premiazione dei tre finalisti con il trionfo e il modo di essere di Mattia Signorini, che appare belloccio, trasandato, mani in tasca, ma è un grande comunicatore (laurea in scienze della comunicazione) e della sua ‘Sinfonia’ appena tradotta e uscita in lingua tedesca in Germania, Austria e Svizzera tedesca su carta FSC amica delle foreste, e le immagini rubate di Gad Lerner e di Alicia Gimenez-Barlett che si consolano, dopo mezzanotte, assaggiando i rinomati prodotti artigianali tropeani di Mastro gelataio ‘Mimmo’ in Piazza Veneto.
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PAROLE & SUONI, COLORI: EMOZIONI a Sant'Angelo di Drapia
(S. L.) La pro Loco Drapia e l'Associazione 'Tropea: Onde Mediterranee', con il patrocinio del Comune di Drapia, promuovono la manifestazione culturale:
PAROLE & SUONI, COLORI:
EMOZIONI
poesia, musica, pittura, arte
II^ Edizione
Giovedì 22 Luglio 2010, ore 1800
Sant'Angelo di Drapia. Centro di Ospitalità "Don Francesco Mottola" (ex Ostello della Gioventù)
Saranno presenti, con le loro opere, artisti espositori di tutta la Calabria e i poeti della provincia di Vibo Valentia che hanno partecipato alla VII Edizione 2010 del Premio Internazionale di Poesia 'Tropea: Onde Mediterranee'.
Ospite d'onore: m° Giuseppe Vitetta - Pittore
Con la partecipazione straordinaria di:
Maria Grazia Teramo - Attrice
Coro Polifonico 'Don Giosuè Macrì'
Lettori: Enzo Godano e Geraldine Caracciolo
Conduce: Carmen Putruele - Giornalista
--> Tropea Onde Mediterranee
Il 27 luglio, la Rossa Nazionale si fa bella e prende il Largo (Galluppi)
(S. Libertino) Da qualche anno la 'Cipolla rossa di Tropea - Calabria' ha acquisito - per legge - la indicazione geografica protetta I.G.P.. Il relativo disciplinare di produzione, di recente normativa, ne designa i bulbi nella tipologia cipollotto, cipolla da consumo fresco, cipolla da serbo, che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti ai sensi del reg. 2081/92.
Con la suddetta meritata 'onorificenza' il prossimo 27 luglio, la Rossa di Tropea scenderà in piazza (Largo Galluppi) nella sua terra d'origine per farsi ammirare in tutte le salse, in occasione della 'Sagra della Cipolla Rossa di Tropea e del Pesce Azzurro', ancora una volta organizzata dalla Pro Loco.
Bene fa la Pro Loco a dare continuità alla tradizionale manifestazione, giunta alla XXXIX edizione, confidando esclusivamente nei propri mezzi che francamente appaiono veramente pochi per sviluppare con la dovuta attenzione un degno (o decente) evento a favore di questo prodotto che se non altro veicola il nome di Tropea in tutto il mondo.
Voglio dire che se si è riusciti a mettere un pò d'ordine nella normativa e unificare e proteggere, attraverso un protocollo europeo, la sua coltivazione e produzione, non si è ancora capaci a parlare la stessa lingua sull'allestimento di una degna manifestazione da dedicare a questo pregiato tubero che impera ormai nella cucina mondiale. Della Cipolla Rossa di Tropea si occupano infatti Accademie, Cooperative, Associazioni, Produttori, gli stessi Comuni che la producono (Ricadi ad agosto organizza una propria sagra), tante parrocchie che coltivano il proprio orticello, il più delle volte distratte, ciascuna per proprio tornaconto, dai possibili contributi regionali e provinciali.
Non un intento quindi e un'unicità di sforzi che potrebbero tendere a occuparsi con una maggiore completezza della storicità, della letteratura culinaria, dei piatti tradizionali, dei percorsi culturali sul campo legati alla produzione, delle eventuali ricerche e studi sui benefici alla salute e della divulgazione di quelli già fino ad ora attuati. Insomma, oltre alla 'sagra' sarebbe ora di istituire un comitato scientifico ad hoc per organizzare annualmente convegni in scala nazionale che riescano a 'parlare' finalmente in termini scientifici e nuovi della Cipolla Rossa di Tropea.
Oggi non può bastare la sia pur lodevole attività della Pro Loco, è auspicabile allora che le istituzioni locali, Comuni, Provincia e Regione, facendosi carico con la dovuta attenzione della messa a fuoco delle problematiche che ne derivano, colgano il segno dell'importanza e dell'interesse della Cipolla Rossa di Tropea che - diciamocelo - dà lustro all'intera nazione.
Diverse fonti storiche e bibliografiche attribuiscono l'introduzione della cipolla nel bacino mediterraneo ed in Calabria prima ai Fenici e dopo ai Greci diffondendosi in quel tratto di costa tra i mari «lametino» e «viboneto» che va da Amantea a Capo Vaticano (Strabone lib. 6 e Aristotile lib. 7 De Repubblica). Ben apprezzata nel Medio Evo e nel Rinascimento, considerata principale prodotto dell'alimentazione e dell'economia locale veniva barattata in loco, venduta ed esportata via mare in Tunisia, Algeria e Grecia. Citazioni si rilevano negli scritti dei numerosi viaggiatori che arrivano in Calabria fra il `700 e l'800 e visitando la costa tirrenica da Pizzo a Tropea,
parlano delle comuni Cipolle Rosse di Tropea. La Cipolla Rossa di Tropea si diffonderà con maggiore impulso nel periodo borbonico, verso i mercati del nord Europa, diventando in breve ricercata e ben apprezzata così come racconta G. Valente e Marafioti, Barrio, Fiore in studi sulla Calabria di Leopoldo Pagano (1901) che riferisce pure sulla forma del bulbo e delle rosse bislunghe di Calabria ed i primi ed organizzati rilevamenti statistici sulla coltivazione della cipolla in Calabria sono riportati nell'Enciclopedia agraria Reda (1936-39). Le caratteristiche merceologiche uniche che hanno conferito notorietà al prodotto a livello nazionale, e soprattutto il valore storico
e culturale nell'area considerata ancora oggi vivo e presente nelle pratiche colturali, in cucina, nelle quotidiane espressioni idiomatiche e nelle manifestazioni folcloristiche, hanno reso il prodotto stesso oggetto di imitazioni e contraffazione della denominazione.
Appuntamento quindi martedì 27 luglio in Largo Galluppi dove si potranno gustare svariate pietanze a base della Rossa nazionale, preparate dai migliori Chef, e assaggiare prodotti, sempre a base di cipolla rossa, come la famosa marmellata.
Ci sarà anche un intrattenimento musicale (Karaoke) a cura di Saverio Muscia e il tradizionale ballo dei Giganti, e a differenza della scorsa edizione una sorpresa molto inaspettata da parte di Enzo Taccone che quest'anno ha coadiuvato in maniera determinante il Presidente della Pro Loco Mario Lorenzo, che non posso rivelare. Diciamo che Enzo si scatenerà con una bellissima donzella in un vorticoso.....
Buon divertimento!
La sagra della Cipolla Rossa, edizione 1983 (Video)
'La Cipolla Rossa di Tropea' di Bruno Giordano (1932)
LA VISITA GUIDATA DI ENZO
LA PRO LOCO ORGANIZZA VISITE GUIDATE GRATUITE NEL CENTRO STORICO
Tutti i Giovedì dalle ore 1800 con partenza
dagli Uffici della Pro Loco siti in
Largo Ruffa (ex Comune)
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi
presso i suddetti Uffici dalle ore 0900 alle ore 1300
e dalle ore 1600 alle ore 2000.
--> INFO PRO LOCO
Enzo Taccone, animatore della festa di classe, con la locandina della manifestazione del Premio
Il 14 agosto la Festa degli ex studenti del liceo classico 1962-63 preceduta dal Premio al migliore studente quest'anno alla decima edizione
(S. Libertino) Anche quest'anno avrà luogo la "Festa di Classe" degli ex alunni della Terza Liceo, Anno di Grazia 1962 - '63. L'appuntamento è fissato per il 14 agosto alle ore 2030 al Ristorante "Lido Alex" sul lungomare del Convento.
L'evento ancora una volta riunirà i 34 compagni di scuola di quell'ormai sempre più lontano esame di maturità al liceo classico 'P. Galluppi', non più nell'aula del mitico Palazzo Giffone, ma davanti ad un piatto di filei conditi da giochi, balli, canti e abbondanti libagioni. Durante la serata ci saranno sorprese che non è il caso di svelare. A tale proposito le bocche degli organizzatori sono cucite.
La Festa sarà preceduta dalla consegna del 'Premio' alle ore 1800 presso i locali della Biblioteca Comunale, alla presenza delle Autorità Comunali, Provinciali e Scolastiche, allo studente che si è maggiormente distinto alle prove di maturità di quest'anno. Il 'Premio' (in danaro), giunto alla decima edizione, è istituito dall'Associazione Culturale "Terza Liceo", il cui Presidente è Franco Simonelli, e sarà presentato dall'onnipresente Enzo Taccone, con il patrocinio della Provincia di Vibo Valentia e del Comune di Tropea.
I protagonisti della Festa:
Giuseppe Arena, avvocato, Spilinga
Sabellina Avallone, biologa, Tropea
Antonio Bagnato, docente, Lamezia Terme
Melo Blasi, docente, Parghelia
Leandro Branca, medico, Reggio C.
Michele Calzona, docente, Milano
Raffaele Compagnino, dirigente ASL, Tropea
Maria Cortese, docente, Tropea
Leonardo De Luca, pediatra, Tropea
Antonio Di Costa, docente, Ricadi
Franco Figliuzzi, docente, Bergamo
Mario Fiumara, docente, Tropea
Carmine Florio, esattore, Tropea
Lela Furci, docente, Spilinga
Giovanni Laganà, medico, Milano
Romania La Torre, biologa, Argentina
Salvatore Libertino, Colonnello, Roma
Saverio Lo Cane, docente, Gasponi
Nicola Lo Torto, bancario, Milano
Giusi Meligrana, docente, Parghelia
Domenico Meligrana, docente, Roma
Nino Molina, amministratore Santa Cecilia, Roma
Giacomo Pugliese, docente, Milano
Nandino Pugliese, medico, Tropea
Sarina Pugliese, docente, Tropea
Ferdinando Rombolà, docente, Brattirò
Sisoè Selva, Telecom, Roma
Franco Simonelli, dirigente comunale, Tropea
Salvatore Simonelli, docente, Tropea
Michele Speranza, docente, Brattirò
Vincenzo Taccone, sognatore, Tropea
Domenico Varrà, docente, sindaco, Zambrone
Antonio Vizzone, amministratore, Lodi
Maria Vizzone, farmacista, Roma
Strada facendo ci hanno lasciato:
Pro: Michele Pagano, Franco Di Lorenzo, Mons. Armando Granelli, Peppino Locane, Mons. Domenico Pantano, Pasquale Messina, Lidia Molina.
Alunni: Gilberto Barone, Mario Martino, Rosetta Scrugli, Antoniuccio Lo Scalzo (quest'anno).
Terza Liceo
Archivio storico dei 'maturi' al Liceo Classico 'P. Galluppi'
Il poderoso impianto di 'spiaggia 101'
ATTENZIONE! A Mare Piccolo c'è 'Spiaggia 101'!
(S. L.) Pronti a divertirvi? Dal 3 all’8 agosto sul Lungomare Antonio Sorrentino (zona Chiesetta dell’Isola) di Tropea (VV) arriva l’allegria di Spiaggia 101. E’ la spiaggia che mancava! Quella dove il mare è musica! Dove si può ballare e ci si può scatenare senza limiti d’età, dove l’accesso è libero ed i gadget sono per tutti.
Ogni giorno nel villaggio un team di animatori scatenati, ballerini e modelle coinvolgeranno il pubblico dei vacanzieri in balli di gruppo, giochi di abilità, karaoke, corsi di fitness. Chi sa far squadra può iscriversi al Torneo CheBanca! di beach volley 3x3 misto con partite giornaliere e finalissima la domenica, che si giocherà nell’area sport (allestita nei pressi del Villaggio Spiaggia 101). L’importante è partecipare. Targhe e premi per tutti i giocatori. Chi ha fantasia e doti canore, può metterle a frutto iscrivendosi al concorso in perfetto stile Talent Show Gli amici di CheBanca! realizzato in collaborazione con Radio101. Per partecipare basterà videoregistrare con una webcam la propria performance in uno dei villaggi del Tour, oppure caricare il proprio filmato sul sito di Radio101. Voce ufficiale del concorso sarà Cristiano Militello, il famoso conduttore di Striscia la Notizia. Una giuria di merito voterà la migliore performance in assoluto di CheBanca! Truck in Tour 2010, in premio un viaggio di una settimana per 2 persone ai Caraibi e ai primi 25 video un Cadeau di Viaggio Best Western. Fascino per le auto? Sarà appagato con i test drive della flotta Kia ed in anteprima assoluta potrete ammirare la nuova Suv Sportage nell’area Kia Lounge. E poi ancora balli di gruppo e fitness con il team di Spiaggia 101, un modo per socializzare tonificandosi. In mezzo a tanto buonumore un pensiero a chi è meno fortunato: adesioni e adozioni a distanza presso l’igloo di Action Aid.
Le emozioni della vacanza a Tropea saranno in diretta dal microfono Alberto Davoli di installato nello studio radiofonico mobile, il fantastico truck rosso di R101 (in onda dalle 14 alle 18, frequenza 95.900). E alla sera non prendete impegni, vi aspetta un frizzante programma a bordo spiaggia: esibizioni live delle promesse dei talent scout, sfilate, disco spiaggia, cabaret con i Fichi d’India e concerto live di Giusy Ferreri!
Tutto questo grazie agli sponsor di Spiaggia 101: CheBanca!, Kia Motors, Dole, Parah, Best Western Italia, Vigorsol Cult, Action Aid, Stock House Italia Logistic e Tv Sorrisi e Canzoni.
Spiaggia 101 dal 27 luglio fino al 29 agosto farà vivere in diretta da: Sapri (SA), Tropea (VV), Vasto (CH), Porto Cesareo (LE) e Brolo (ME). In calendario concerti live di Giusy Ferreri, Patty Pravo e Noemi.
Spiaggia 101 è organizzato e prodotto dalla GM Communication di Milano società che organizza da 26 anni eventi di successo e che può vantare oltre 400.000 visitatori nel tour estivo del 2009.
Sui siti www.r101.it, www.spiaggia101.it e www.gmcommunication.com si potranno reperire i dettagli della manifestazione, le date dei concerti e il cast dei partecipanti.
Allerta a Tropea i professionisti del divertimento sono scesi alla Spiaggia 101!
I numeri del tour: 5 tappe da 5 giorni l’una,135 ore di dirette radiofoniche, 5 concerti gratuiti, 1 truck hospitality Radio 101, 2 truck hospitality main sponsor, 4 motorhome di produzione, 5 motrici, 2 pullman gran turismo, 12 monovolume, 160 persone lo staff.
Speaker R101 - Alberto Davoli si è avvicinato al mondo della radio spinto da una grandissima passione per la musica, soprattutto per il genere funk anni ’70 e ’80 e per il pop inglese anni ’90. Ha iniziato nel 1983, lavorando per alcune radio locali; è approdato poi a Reteotto Network e Circuito Marconi. Tra gli hobby di Alberto ci sono la cucina, gli amici, dei quali ama circondarsi, e i suoi due Jack Russells. Alberto è in onda dal lunedì al venerdì dalle 21 alle 24 insieme a Dario Desi.
Vibo invasa dai GIGANTI & GIGANTI
(S. Libertino) Il prossimo 13 agosto per le strade e le piazze di Vibo Valentia sfileranno e si confronteranno le scuole gigantare della Provincia in un vertiginoso tripudio di suoni e balli che coinvolgeranno piano piano e poco a poco grandi e piccini fino a quando tutta la cittadinanza sarà 'posseduta' del tutto dagli antichissimi rituali magici dei gigantari accompagnati incessantemente da decine di rullanti e grancasse.
Ancora una volta le storie di Mata e Grifone, la Regina rapita dal Re venuto da lontano, saranno narrate in un frastuono di musica, di suoni, di danze in un gioco intrigante che coinvolge e cattura la gente.
La manifestazione è organizzata dalla Pro Loco di Vibo Valentia con il patrocinio degli Assessorati al Turismo del Comune e della Provincia di Vibo.
ORE 1800 - PIAZZA SAN LEOLUCA
Raduno Gruppi (20)
ORE 1900 - GRAN PARATA ED INVASIONE DEL CENTRO STORICO
Corso Umberto I - Via Fiorentino - Via Galluppi - Via San Michele - Via Cordopatri - Scesa Cerasarella - Via Roma - Corso Vitt. Eman. III - Piazza Municipio e ritorno.
ORE 2030 - PIAZZA DIAZ
Giganti in mostra - Tamburishow
Talk show: Giganti tra "Storie e Leggende" - Sfilata e confronto tra Giganti & Giganti - Gran Ballo con tutti i Gruppi - Camejuzzu j focu - Gran finale con Tamburiata pazza e "Ballo da pupazza".
'Giganti' di F. Vallone
CARLO TORALDO
(Giuseppe Fazzari) Quest'uomo insigne nacque a Tropea il 1° aprile 1815 e morì nella stessa sua patria a 20 gennaio 1897.
Noi, nel ricorrere l'anniversario della sua morte, ricordiamo le virtù dell'estinto. Ricordare le virtù degli uomini insigni che onorarono la patria fu sempre opera meritoria, e la gratitudine per noi è dovere che non potremmo trasandare.
Carlo Toraldo nacque da Felice e Rachele Fazzari. La famiglia Toraldo è una delle più illustre famiglie d'Italia, annoverata nel Sedile chiuso di Portercole, e sempre ha dato uomini chiari nella toga, nella chiesa, e nelle armi. Il padre Felice era uomo colto e componeva dei distici latini che risentivano dalla facilità ovidiana. La madre era donna intelligente e forte, ed era sorella a quel Raffaele Fazzari, il cui merito nelle scienze giuridiche ancor si ricorda in Tropea. Entrambi i genitori educarono la loro numerosa figliuolanza alla scuola del Cristianesimo.
Il ragazzo Carlo, prima di andare a scuola, mostrava ingegno non comune. Non prima di dieci anni incominciò ad apprendere la lettura e poi man mano che cresceva negli anni, ebbe a maestri nelle lettere il canonico Sambiase, rettore del Seminario di Tropea, in filosofia Giuseppe Scrugli che fu teologo della Cattedrale, in algebra e calcolo differenziale ed integrale il bravo capitano del genio, Gregorio Galli, lodato dal Generale Filangieri, ed in legge lo zio materno Raffaele Fazzari, di cui sopra abbiamo detto.
In tutte le suddette scuole sempre il Toraldo ebbe il primato non conteso e riconosciuto senza odio ed invidia.
Giovanetto andò in Napoli, ove ebbe a maestro Basilio Puoti, marchese, benemerito delle lettere e della gioventù napoletana e studiò matematiche ed astronomia e ne ebbe lode dal suo condiscepolo Annibale De Gasparis. Ebbe a maestri nel giure Pietro Pezzullo e Nicola Gigli. Fu poi allo studio del Ciani Luigi avvocato, e, morto, lui fu il Direttore dello studio e con la sua sapienza ed onestà accrebbe la clientela cospicua per casato e ricchezza.
Volle però a ventiquattro anni concorrere all'esame di giudice regio insieme a Luigi Capuano testè defunto e a Giuseppe Mirabelli Presidente di Cassazione al riposo, ed ebbe ad esaminatori uomini che rispondono ai nomi di Michele Agresti e Nicola Nicolini.
Fu felice nel concorso, ed ebbe la nomina eccezionale di giudice di seconda classe invece dell'ordinaria di terza; ma egli declinò l'incarico, desideroso di camminare nella via libera del foro, nella quale ebbe l'approvazione dei più grandi avvocati. Il Correra Francesco Saverio, principe degli avvocati napoletani lo diceva "uomo di merito non ordinario, di squisitissima coscienza giuridica, dotto, acuto, dialettico, onesto, prudente, di gusto"; Pasquale Borrelli, Roberto Savarese, Starace Antonio, Luigi Landolfi, Giuseppe Pisanelli, Giuseppe Polignani, Pasquale Stanislao Mancini l'ebbero carissimo e collaborarono con lui, e del suo sapere giuridico sono prove non dubbie le diverse allegazioni, ove in difesa delle persone a lui raccomandate, svolse le quistioni più gravi anche di diritto feudale e ancor di quelle celotiche allo scioglimento dei Monti familiari e del diritto antico napolitano, come ne sono esempio le memorie per difesa di Carolina Caracciolo dei Principi di Torella, Duchessa di Montecalvo.
Vinse molte eleganti quistioni, e a noi basta cennarne alcuna. Egli fece ricorso nella causa Giffone e Gabrielli sostenendo che nel giudizio di turbativa non si possa procedere a demolizione e che chi esperì l'azione di nunciazione deve convolare al giudizio plenario per demolirsi ciò che s'era edificato. La Cassazione di Napoli nel 1877 aderì al divisamento esposto dal Toraldo, estensore de Renzis, e poi fu sempre uniforme con arresti successivi.
Altri ricorsi furono formolati dal Toraldo e furono accolti come quello accolto dalla Cassazione di Roma fra Giffone e Demanio dello Stato con arresto 4 gennaio 1881 riportato nella Legge 1881, I, 221; nella Corte Suprema 1881, 72; nella Gazzetta del Procuratore XVI, 72. Anco fu accolto il ricorso contro la sentenza della Corte di appello delle Calabrie del 14 maggio 1881 Messina e Giffoni (Foro col. 1881, 86) con arresto della Cassazione di Roma del 21 giugno 1882, riportato nella Corte Suprema, p. 443.
La Cassazione di Napoli accolse il ricorso a favore di Braghò contro Francica che aveva vinto in 1^ e 2^ istanza, e in rinvio il Francica perdente fece ricorso che fu respinto, resistente Toraldo, a 9 aprile 1894. Ancor la stessa Cassazione accolse il ricorso di Tranfo difeso dal Toraldo contro Naso con arresto 14 maggio 1892, riportato nel Diritto e Giurisprudenza anno VIII, p. 110.
Nè al sapere soltanto si ristringea il merito dell'uomo che ricordiamo. Egli aveva il cuore elettissimo, come elettissima n'aveva la mente. Fu generoso dell'opera sua e non chiese mai compenso ad alcuno.
Bastò il dire che una causa gravissima si agitava fra una Signora, nuora ad uno dei più grandi scrittori d'Italia, e che la perdita della lite avrebbe ridotto la signora alla miseria, Toraldo ne sostenne le ragioni e la causa presso il Tribunale di Salerno perduta, difesa da altro avvocato, ebbe presso la Corte di appello di Napoli e presso la Cassazione diversa sorte, e il genero della Signora diceva che il compenso che n'ebbe fu una sola lettera di ringraziamento. Oh! quanti consigli, oh quante fatiche ebbe a sostenere spontaneamente senza compenso!
Nè nell'avvocatura soltanto fu generoso, ma prestò l'opera sua anche in altro modo. Eletto deputato nel 1848 accolse il compito suo con dignità; ancora in grave età, (anni 78) non isdegnò di sedere nel consiglio comunale della sua Patria, e quando sorse grave tenzone se la ferrovia dovesse percorrere la via littoraneo e l'interno, il Toraldo conseguì l'intento richiesto dalla sua patria che vede per lui camminare vicino le sue mura la macchina di fuoco, e ciò per l'opera indefessa del Toraldo, dei suoi viaggi a Roma, della sua intelligenza e prudenza.
Nè ciò soltanto: componea tutte le gare, i dissensi: la sua parola autorevole era acqua sulle fiamme che provenivano dalle gare dei sui concittadini, dei quali non v'è alcuno che non ebbe benifizio da lui, che nulla mai pretese, che Francesco Prof. De Filippis diceva essere fulgida stella che ecclissa sè stessa per la somma modestia.
Quest'uomo si spense nel 20 gennaio 1897 e la patria e la Calabria perderono un uomo sommo non nel giure solo ma nelle Scienze politiche, sociali, economiche, in varie lingue, perderono un benefattore, perderono un uomo religioso.
Egli a chi gli diceva che Scienza e Fede sono contrarie rispondeva, citando i più grandi scienziati che furono credenti. Alighieri, Tasso, Milton, Klopstck, San Tommaso, Newton, diceva egli, ne son la prova.
Ben quindi il 20 gennaio 1897 fu lutto pel cuore di tutti e i suoi concittadini fecero onori dovuti nelle esequie e dai luoghi circonvicini accorse la gente. Vi giunse il deputato del Collegio di Tropea On. Squitti che ne disse un discorso, ed altri ne furono pronunziati dal Comm. Francesco Barone pel Municipio di Tropea, dell'avv. Giuseppe Virdire, dal Sindaco di Pizzo, dal Sindaco di Briatico, dal Sig. Pasquale Fazzari, dal Sig. Tranfo Antonio fu Gaetano, dal Comm. Tommaso Toraldo-Grimaldi.
Il prefetto, il sottoprefetto, il sindaco di Monteleone e quel di Pizzo fecero telegrammi di condoglianza, e molti e molti altri ancora.
I discorsi e i telegrammi sono raccolti in un opuscolo stampato a Roma tip. Sallustiana con sentita prefazione del nipote dell'estinto cav. Felice Toraldo, giovane onesto e dotto, specialmente nelle cose storiche. Egli allo scadere di un mese della morte ricordò il merito dall'illustre zio, e noi allo scadere di un anno ricordiamo l'estinto, con maggior dolore, perchè il tempo ci ammaestrò più di quel che sapevamo quel tesoro ha perduto ogni persona che conosceva il grande uomo !
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L'artista spilingese Reginaldo D'Agostino
I miei anni Cinquanta/Sessanta firmati REGINALDO
(S. Libertino) Avevo sempre desiderato incontrare Ciccio D’Agostino, detto “Caroci”, originario di Spilinga che si era stabilito nel New Jersey alimentando la già nutrita colonia di spilingesi che si erano spinti negli USA a cominciare dagli ultimi anni dell'Ottocento fino ai giorni nostri. Da quella comunità era appena stato eletto “uomo dell’anno” e avevo saputo che era rientrato in Italia per passare qualche settimana nella sua terra natale. Ero andato assieme a Tino De Lorenzo nella sua residenza a S. Maria. Non c’era, mi avevano detto di provare a Spilinga.
L’istinto è stato quello di andare a cercarlo a casa di suo fratello Reginaldo. Ma di “Caroci” nemmeno l’ombra. Abbiamo trovato invece un Reginaldo - come sempre - disponibile, generoso, ospitale, il quale ci ha accolto a braccia aperte. Il salone di casa era arioso e confortevole con le pareti coperte di quadri, i suoi dipinti, quelle delle prime esperienze di pittore. Le batterie della telecamera erano ben piene in previsione dell’attività da dedicare a Ciccio. E così mi sono trovato invece in una nuova situazione, favorevole per una possibile intervista con Reginaldo.
A Reginaldo non c’è bisogno di far domande. E’ lui che si mette a parlare, a raccontare, a ricordare. E’ un fiume in piena. E’ difficile stargli dietro e in particolare interrompere la sua parola. In quel momento avevo deciso di accendere la telecamera. L’argomento canonico, in quella che era la pinacoteca di casa, non poteva essere che i suoi anni Cinquanta/Sessanta. Gli esordi dell’artista pittore.
Lasciamolo parlare, con l’aiuto delle immagini in movimento e l’audio del suo racconto di quegli anni epici:
“Tropea è davvero speciale. Mino Maccari ne usciva pazzo. Lo conobbi nel 1955/56/57 alla Quadriennale, dove io e Pino Candela presentammo dei quadri con la data di nascita truccata altrimenti non ci ammettevano. Allora c’era rigore, dovevi essere maggiorenne. Alla Quadriennale di Roma c’erano anche Celestino Petrone, il mio Maestro Giuseppe Marino, poi c’era il reggino Vincenzo Caridi. La giuria aveva ammesso un mio quadro e un altro di Candela. Ricordo che Maccari appena ha visto i quadri è rimasto sbalordito. Eccolo, c’è la data, 1955! Lui era della Giuria. I quadri che vedi sono storici. Lo sai come facevamo i colori? Terre, olio di lino, acquaragia, petrolio addirittura. Come la miscela con la quale dipingevamo le barche, allora non c’erano barattoli. Molte volte i nostri dipinti venivano persi o non venivano restituiti. Ero ragazzo. Andavamo a Roma col treno dalla stazione di Tropea su carro merci o bestiame che ritornava indietro dopo aver depositato il carico o gli animali. Non avevamo bisogno quindi di biglietti. Nemmeno di valigia, si portava “nu panaru i fica e na pitta i pani”
(un cestino di fichi e una forma di pane). Senza badare agli orari, quando si arrivava si arrivava... Per essere trasportate, le tele si smontavano dal telaio e si arrotolavano. Delle volte si procuravano degli strappi sui bordi, guarda come sono ancora rovinate...
Quando negli anni 50/60 mi invitavano alle mostre e andavo con questi dipinti dietro di me c’era tanta gente, grandi scrittori.
Compravo la carta, quella giallognola, con cui di solito si avvolgeva il pesce stocco o la pasta, e su di essa facevo i ritratti alla gente, quando le monete erano larghe così. Con l’alcool e la gomma lacca, soffiavo per fissare il carboncino. Mi davano 50 lire a ritratto. A piazza del Tritone, a via dell’Oca, a via della Paglia, ai piedi della Colonna di Traiano. I turisti mi davano i “sordicei” (i soldi).
Vedi, questi sono quadri che esponevo alle mostre a Roma, a Milano. Te ne faccio vedere uno. Guardalo. E’ bello morbido. Sono passati molti anni e il colore “si stranghiò” (il termine è associato di solito alla verdura saltata in padella, dentro la quale viene rosolata, insaporendosi) assumendo una timbrica di luce naturale. E’ malconcio e ha bisogno di restauro. Siamo nel 56/57/58. No, 59!
Dovresti venire per vedere i quadri a casa di mia madre. Usciamo e entriamo proprio lì, la casa è vicina alla mia. Questo è il ritratto del maestro Petrone del 1960, guarda che figura e che timbrica di colore. Questo invece è del 1960, come era Spilinga. La chiesetta: qui sotto si mettevano i “Caulari”, parenti miei, i Frezza, i Simonelli. Questo è un pezzo di cartone del 59, quello addirittura del 55, quest’altro del 1963. Questo invece è fatto su bugna “di nu stipu” (di un armadio) tra il 59 e 60...."
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Lo storico Saverio Di Bella
Rievocazione dell'Unità d'Italia
(S. L.) L'Associazione ZALEUCO, Presidente Saverio Di Bella, partecipa alle manifestazioni del 150° Anniversario dell'Unità di Italia svolgendo iniziative culturali, nell'ambito delle rievocazioni storiche, artistiche, editoriali e documentali.
In tale contesto, la stessa Associazione organizza in concorso con la Pro Loco di Tropea, Presidente Mario Lorenzo, un evento di rievocazione, con la partecipazione di personalità dell'arte e della cultura.
Il progetto propone la lettura del Risorgimento attinente la questione del Brigantaggio e delle mafie, a partire dai canti popolari e dalla loro tradizione orale, attraverso analisi ed interpretazioni che nel patrimonio culturale siciliano e calabrese svolgono le canzoni e le musiche popolari.
Sono in programma i seguenti interventi:
Saverio Di Bella, Storico: "Il contesto della trasformazione sociale nel periodo 1796-1945".
Bruno Cutrì, Meridionalista: "Le trasformazioni tecnologiche, miti e riti del mancato sviluppo".
Francesca Prestia, Cantastorie: "Cunti e canti della Calabria".
Ignazio Di Blasi, Cantastorie: "Cunti e canti della Sicilia".
La manifestazione avverrà in Piazza Ercole davanti ai locali dell'ex Pro Loco a cominciare dalle ore 2000 del 14 agosto.
Associazione Zaleuco
Daniele Campani, Beppe Carletti, Cico Falzone, Franco Vallone e Irene Fornaciari
I Nomadi, non solo musica
(F. Vallone) 17 agosto, hall di un albergo raffinato a pochi passi dall'aeroporto, dalla stazione ferroviaria, dall'autostrada, nei dintorni di Lamezia Terme, un incontro ravvicinato con i mitici Nomadi e con Beppe Carletti in particolare. Beppe è cordiale e disponibile, "noi Nomadi non siamo mai stati inavvicinabili"... è una sua frase. A parlare con loro si comprende subito, e prima di tutto, quanto sia grande la loro umanità. L'occasione è un incontro riservato, un incontro per scopi benefici, per l'Associazione Francesco Pugliesi di Favelloni di Cessaniti, si parla della costruzione di una casa di accoglienza da intitolare al compianto Francesco. All'incontro il presidente dell'associazione, Filippo Pugliesi, Giuseppe Pugliesi, Francesco Nicolino, Mimmo D'Urzo, Antonio Pugliese...
I Nomadi sono pronti per il concerto di Serra San Bruno del 18, per l'incontro serale di calcio a Ricadi... operazioni culturali, benefiche, concerti, tanta musica, di quella buona che non passa mai di moda. Ci colpisce subito l'umanità di Beppe, dicevamo, un senso di grandezza mitica, di personaggio che viene sovrastato positivamente dalla persona. Per una volta il divismo non è un fatto che s'impone per dei veri miti della musica italiana, ma anche del panorama musicale internazionale.
Ci sediamo per parlare, poco distante l'alta figura di Irene Fornaciari, si avvicina al gruppo, ci viene presentata, poco dopo passa veloce anche Giusy Ferreri, bellissima anche senza tacchi, senza i suoi vestiti di scena colorati e appariscenti è ancora più dolce, saluta anche lei e va via. Arrivano altri due componenti dei Nomadi, Daniele Campani e Cico Falzone. Parliamo ancora con Beppe, la Calabria con i suoi tanti piccoli paesi appare sempre lontana da tutto ma "i piccoli paesi sono sempre state le nostre grandi città - ci dice - qui si sente più forte il calore del pubblico e stare con la gente è sempre stata la nostra forza, perché nelle nostre canzoni cerchiamo di raccontare la vita, arrivando al cuore delle persone".
Beppe ci offre un caffe, lo fa direttamente diventando per l'occasione un barista davvero speciale: "orzo, espresso? Lungo? Con molta dimestichezza e velocità utilizza una macchina del caffè professionale e serve tutto il gruppo presente. I Nomadi sono davvero speciali, un gruppo musicale storico e moderno nel contempo, un gruppo pop rok fondato nel 1963 dal tastierista Beppe Carletti, dal cantante Augusto Daolio e dal batterista Leonardo Manfredini. La band ha pubblicato in 47 anni di storia un totale di 55 album tra dischi in studio, dal vivo e raccolte varie, divenendo una delle principali realtà della musica italiana. Il messaggio che sin dagli inizi 'I Nomadi' trasmettono è di impegno sociale e di denuncia. Anche davanti all'albergo calabrese notiamo un loro camper, in fondo i Nomadi sono sempre in viaggio, in un tour quasi permanente. Annualmente contano oggi circa 130 concerti e negli anni ottanta raggiungevano 220 concerti di media. Il loro sound è riconoscibilissimo sin dalle prime note, un fatto che evidenzia il loro stile molto caratterizzato senza essere ripetitivi.
Elementi caratterizzanti dei loro concerti sono anche i tanti messaggi, gli striscioni e i regali donati dal pubblico sul palco e letti tra una canzone e l'altra, con una inedita forma di comunicazione, un continuo vivo scambio tra "popolo nomade" e il gruppo stesso. Oggi il gruppo è formato, oltre che da Beppe Carletti, da Danilo Sacco, Massimo Vecchi, Cico Falzone, Sergio Reggioli e Daniele Campani.
Nel 2010 i Nomadi hanno accompagnato al 60° Festival di Sanremo la cantante Irene Fornaciari con la canzone, scritta da Zucchero Fornaciari, 'Il Mondo piange'; il pezzo è giunto fra i 10 finalisti della kermesse canora.
A fine incontro il presidente dell'associazione, Filippo Pugliesi, si è detto "soddisfatto per l'incontro con Beppe Carletti che rappresenta i Nomadi, della disponibilità ricevuta al fine di centrare l'obiettivo della costruzione della casa di accoglienza di Favelloni. E' un vero onore aver ricevuto assicurazione per l'appoggio morale ed economico da questo importante gruppo musicale".
I Nomadi
L'Autrice Gabriella Perucchini
Incontro con Gabriella Perucchini, Autrice de 'Il Monastero di San Sergio in Drapia'
(S. Libertino) Gabriella Perucchini è una musicista, già insegnante presso la cattedra di pianoforte principale nel conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino e consulente di Italia Nostra e dell’Olivetti per uno studio sulla musica medioevale del Canavese.
Appassionata di religioni e storia antica, è Autrice del libro “Il Monastero di San Sergio in Drapia”, appena licenziato dalle stampe per conto della M.G.E. nel mese dello scorso giugno.
Trascorre da molti anni le sue vacanze a Drapia. Ed è a Tropea che l’abbiamo casualmente incontrata assieme allo storico Pasquale Russo nei tavoli di Cafè de Paris, in attesa della presentazione dell'opera prevista per il prossimo 24 agosto alle ore 2100 nel cortile settecentesco del Seminario Vescovile.
Il tema della pubblicazione - la più completa del genere - è affascinante e misterioso perché tratta di una delle più antiche realtà basiliane fondata ed operante dall'anno 700 nell’alto vallone della Grazia, dove oggi insiste la campagna di Drapia fino a quando, dopo alterne vicende, fu assegnata nel 1421 dal Vescovo Acciapaccia agli Osservanti i quali la misero in sesto con l'ausilio dell'Università Tropeana per ricadere in seguito, nel 1587, nei beni dei Riformati.
L’Autrice con passione e competenza descrive il percorso storico dell’attività del convento che insieme ad altri tre monasteri ha ricoperto - per oltre otto secoli -, oltre a quello religioso, l'importante ruolo di baluardo culturale e d’istruzione a favore della cospicua comunità sparsa nel territorio. L'analisi attenta dei fatti tende a mettere in chiara luce i vari falsi storici come quello della presenza al San Sergio e a Tropea di San Bernardino da Siena mentre molti passaggi sono dedicati al modo di vivere dei monaci, alla funzione dei loro canti che scandivano i tempi giornalieri nella liturgia, nella preghiera, nel lavoro nonché alla loro instancabile opera assistenziale sia spirituale che materiale nei confronti della gente del luogo.
'[…] Nei primi secoli della sua esistenza e fin dopo l’anno mille, in un’epoca di instabilità politica e religiosa, caratterizzata dalle scorrerie di conquistatori di varie razze e dalle prediche di profeti veri e falsi, la presenza e le attività dei monaci furono un importante punto di riferimento e di coesione per i borghi del territorio. Drapia, Alàfito e Zaccanopoli, quelli più vicini, ne seguirono gli sviluppi e così Tropea, residenza dei ceti più ricchi, possidenti a vario titolo delle terre del circondario. Il monastero era un centro di istruzione oltre che di devozione religiosa e determinò subito una rottura con usanze e superstizioni che potremmo definire barbare e pagane. La vita quotidiana fu scandita dal tempo del monastero con le sue ricorrenze liturgiche e dall’assistenza dei religiosi in un’opera di formazione indirizzata alla costituzione di una società più virtuosa. L’insegnamento dei monaci, che partiva dal Vangelo per il rispetto e l’amore del prossimo, la fiducia nel lavoro e nella fratellanza per arrivare all’igiene e alla cura del corpo, produsse una popolazione più erudita ed attiva. […]'
Le abbiamo chiesto le motivazioni che l'hanno spinta ad occuparsi di tale argomento, quale anticipazione dell'ormai prossima presentazione che, oltre all'intervento dell’Autrice, si avvale di quello autorevole di Padre archimandrita Nilo Vatopedino del Monastero del Monte Athos in Grecia.
"Durante l'esposizione del 24 agosto - sottolinea Gabriella Perucchini - ci sarà una rappresentazione divisa in due parti. Nella prima Padre archimandrita Nilo Vatopedino si occuperà dell'excursus storico religioso, mentre nella seconda, più leggera, sarà fatto oggetto d'attenzione il territorio d'utenza e il 'dopo San Sergio' attraverso brani musicali d'epoca e voci narranti di Francesco Pugliese, Maria Rosa Riccio, Maria Cabello, Rosa Naso. Non per presunzione ma per dare atto ad una forma di riscossa, ho voluto donare alla Chiesa Matrice di Drapia i primi cinquanta volumi, che sono soldi, per il restauro di due bellissimi quadri del Seicento provenienti dal Convento di San Sergio. Una piccola azione - speriamo - da parte di tutti, per iniziare un movimento di rinnovamento, di ritrovamento delle proprie radici e anche per fare qualcosa di nuovo perché l'immobilità non porta a nulla.".
La manifestazione è patrocinata dal Comune di Tropea. Il Comune di Drapia è rappresentato dal Vice Sindaco Cosmo Vallone.
La scenografia e la coreografia musicale sono curate dalla stessa Autrice Gabriella Perucchini.
L'ingresso è libero.
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La premiata Maria Vecchio tra i genitori
'PREMIO MIGLIORE STUDENTE LICEO CLASSICO' Dieci anni e non sentirli!
(Silvia De Vita e Maria Giovanna De Luca) Nella notte del 14 Agosto un trionfo di fuochi d’artificio ha salutato l’astro più brillante del Liceo Ginnasio di Tropea, Maria Vecchio, vincitrice del prestigioso premio per il miglior studente, istituito nel 2000/2001 dall’Associazione “Terza Liceo Classico P. Galluppi 1962-1963” e approdato con successo al traguardo del decimo anno.
La biblioteca comunale “Albino Lorenzo” ha ospitato la cerimonia di premiazione che ha visto la presenza entusiasta delle autorità locali, dei membri dell’associazione culturale promotrice dell’evento, di una nutrita rappresentanza di docenti e allievi del “Liceo Galluppi” e dei premiati delle precedenti edizioni.
A rendere per primo omaggio alla maturata, insignita del massimo dei voti e della lode insieme ad altri 5 compagni (con 100 e lode si sono diplomati Francica Mattea, Pensa Andrea Carola, Schiariti Danila, Rodolico Francesco, Rombolà Elisabetta, con 100 Muzzupappa Domenica Elettra e Muggeri Maria Elena) è stato il presidente dell’Associazione, Franco Simonelli, che ha esaltato la ricchezza etica e dottrinale degli studia humanitatis, sottolineando la volontà da parte della Terza Liceo ‘62-’63 di tutelare la meritocrazia e favorire la creazione di un ponte generazionale tra vecchi e nuovi studenti, uniti dall’amore per il sapere che travalica ogni barriera temporale.
Il successivo intervento ha avuto per protagonista il neosindaco Adolfo Repice, che ha ribadito l’importanza di siffatte iniziative culturali per il rilancio del prestigio della nostra cittadina, da sempre patria di eccellenze. Il primo cittadino ha offerto a Maria una splendida targa e un volume dedicato alla storia, all’economia e alla cultura tropeana, con l’augurio di un futuro radioso e l’invito a trovare nella propria volontà la più autentica fonte di forza.
Commosse sono state le parole del vicesindaco e consigliere provinciale Giuseppe Rodolico, legato affettivamente alla manifestazione in quanto padre della premiata del 2007, Claudia, nonché zio della festeggiata del decennale.
Quindi è stata la volta del lungimirante e acuto discorso della dirigente dell’Istituto di Istruzione Superiore di Tropea, Beatrice Lento, che, nel complimentarsi con Maria, ha tuttavia evidenziato l’amara condizione di una femminilità sempre più competente e qualificata ma osteggiata dalla tradizionale predominanza maschile nell’ambito lavorativo e sociale.
Infine il giovane assessore Sandro D’Agostino, ricordando la sua personale stima nei confronti del padre della premiata, l’avvocato Giovanni Vecchio, si è unito al coro dei sostenitori della centralità della conoscenza nella formazione della nuova classe dirigente tropeana.
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Un momento della 'calata' 2010
La 'Calata' della Madonna di Romania
(S. Libertino) La giornata che conclude il mese di agosto, il più vacanziero per vocazione, riserva finalmente ai tropeani un momento intimo, di meditazione, introspezione, fede, culto, religiosità antica. La liturgia locale da avvio alla santa Novena che precede i festeggiamenti del 9 settembre, anniversario dell'incoronazione - con corona d'oro - della Madonna di Romania, avvenuta il 9 settembre 1877 a seguito di specifico decreto del capitolo vaticano. Oggi rimane ben poco di quella festa che prevedeva nelle strade della città, molto prima del 31 agosto, l'allestimento della 'villa', una serie di archi retti da pali, a distanza intervallata, con l'inserimento di luminarie composte da numerose candele o lampade multicolori, dai disegni animati a grande effetto, per corredare degnamente la festività della Santa Patrona cittadina, ora dell'intera Diocesi. La memoria storica di Micuccio Cortese ricordava le suggestive luminarie a gas di Don Gilormu che poi hanno lasciato il posto a quelle ad elettricità di mio nonno Salvatore Libertino.
Vi si montava a piazza Ercole un palco illuminato a giorno - o si utilizzava quello fisso smantellato negli anni Trenta - sul quale prendeva posto il complesso bandistico di turno che veniva chiamato ad allietare le tre serate della festa. Oltre alla grande animazione che si avvertiva in città, dentro la manifestazione si potevano cogliere anche spunti culturali di grande rilievo, sto parlando di quelli musicali veicolati da importanti complessi come quello della Guardia di Finanza e dell'Arma dei Carabinieri, che Tropea a quei tempi si permetteva il lusso di ospitare. Inoltre una trentina di anni fa il comitato della festa, oltre il complesso bandistico di alta elevatura, aveva la disponibilità di ingaggiare il cantante Claudio Villa.
Oggi i festeggiamenti, da almeno una trentina d'anni, si sono via via ridotti a lumicino fino al solo mantenimento dell'indispensabile processione, senza neppure i tradizionali fuochi d'artificio che di solito la sera concludono ogni festa, ormai anche quella di compleanno.
Non credo ci possano essere valide controindicazioni per ritornare ai vecchi tempi, anche perché la tradizione per il culto del Santo Patrono continua felicemente senza mai fermarsi o ridursi nel tempo in decine di comuni limitrofi o loro frazioni e quindi dentro lo stesso territorio diocesano attraverso feste sontuose - che non poche volte si avvalgono della presenza del Vescovo - come si conviene ad un Santo Protettore di una comunità diocesana. Abbiamo l'esempio di Parghelia, Brattirò, Spilinga, Zambrone, Zaccanopoli, Zungri, Ricadi, Papaglionti, Caroniti e altri ancora...
E non mi si dica che tale ridimensionamento - solo a Tropea - sia dovuto all'opportunità di avvicinarsi ad un culto religioso più consono, contrario nei momenti di preghiera ai beni voluttuari che possono distrarre i fedeli da una più sentita devozione. Sarebbe a questo punto pura ipocrisia clericale. Secondo noi, tale manchevolezza o - se preferite - endemica latitanza è riconducibile ad una forma classica di 'sciatteria' dei responsabili del clero (vedesi anche la scomparsa delle processioni di S. Giuseppe e di quella 'a mare' che continua ad essere celebrata in tutte le guide turistiche) e degli enti culturali e turistici a cominciare dall'Amministrazione Comunale, il cui sindaco, con la sciarpa tricolore, offre pubblicamente ogni anno, il 27 marzo, alla Santa patrona un cero a testimonianza della particolare vicinanza da parte della comunità di Tropea alla Madonna di Romania. Ciò significando tra l'altro che i tre giorni della festa una volta facevano rifiatare, ancora a settembre, l'economia stagionale della zona e la conseguente possibilità lavorativa se si pensi che costituivano un richiamo di migliaia di pellegrini che si partivano, come testimoniano le cronache del tempo, da Villa San Giovanni, da Messina, da Amantea, da Fiume Freddo, da Pizzo e da altri centri, anche fuori dalla regione, per soggiornare, secondo una tradizione consolidata, a Tropea. Inoltre, la 'grande festa' costituiva, come negli altri centri calabresi, il momento più sentito di aggregazione all'insegna del quale i tropeani, che ritornavano nel proprio paese durante l'estate, estendevano la loro permanenza fino al 9 settembre. Ciò accade anche oggi ma in tono molto minore.
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