I maestri di zampogna Rosario e Francesco Crudo
A Natale
una gradita presenza
gli zampognari
di Salvatore Libertino
Zampogne a Tropea
Continua, con la S. Novena di Natale, l'ormai consolidata e piacevole tradizione: il suono delle zampogne per le strade di Tropea. La mattina presto, un paio di ore prima dell'alba comincia il giro della città che non è mai lo stesso per dare l'opportunità ai numerosi quartieri di ascoltare le note della pastorale dalle proprie case. Quando il suono, ovattato dall'aria gelida, si fa più vicino, qualche curioso affascinato da quelle note ormai familiari si affaccia dalla finestra per poterle assaporare meglio. Attraverso i vicoli del centro storico la melodia si amplifica invadendo piacevolmente gli interni silenziosi delle stanze.
Pochi sanno che il mantenere in piedi questa tradizione durante gli anni è costata fatica e denaro da parte di comuni cittadini. All'origine, l'idea era partita da Michele La Torre e dalla sua passione per la zampogna (dal greco Symphonia) che con il suo magico suono ha il potere di creare un intenso impatto emotivo strettamente legato alla festività del Natale. Quando non venivano sufficientemente erogati i fondi da parte dell'amministrazione comunale e/o della Pro Loco, era lo stesso Michele La Torre a far quadrare i conti ponendo mani al portafoglio. Anche quest'anno sussiste il problema. A favore della manifestazione, su richiesta dell'organizzatore Circolo ACLI, l'amministrazione ha erogato 500 euro a fronte di una spesa di 1.600 euro. Michele La Torre ci riferisce "Stamattina (16 dicembre) in mia presenza i 'ceremeari ' hanno fatto regolarmente il giro della città. Speriamo di poter trovare i soldi fino a coprire il loro onorario. Altrimenti, come l'anno scorso, i soldi li metterò io". Di solito, il giro termina sul sagrato della chiesa del Purgatorio dove viene officiata, alle 0600, per tutto il periodo della Novena, la S. Messa, seguitissima da una marea di fedeli.
Gli zampognari vengono da Rombiolo. Sono padre e figlio appartenenti alla
famiglia dei Crudo che da un centinaio di anni costruisce e suona la zampogna
(accompagnamento, Francesco Crudo) e la pipita (solista, Rosario Crudo). I Crudo
sono conosciutissimi in Calabria perché dagli addetti ai lavori viene loro
riconosciuta una scuola particolare - del Monte Poro - sul modo di costruire e
di gestire questi antichi strumenti che cambiano fisionomia tecnica e suono di
regione in regione.
Come i più anziani ricordano, fino ad una quarantina di anni fa era una ridotta
sezione della banda musicale di Tropea a suonare la pastorale per le strade
rispettando tempi e percorsi di oggi. E poi la mattina del giorno di
Natale la si vedeva in giro o ferma davanti alle abitazioni e ai negozi per
chiedere la 'strenna' suonando una tipica filastrocca 'pagati, pagati, pagati
/ ca nui simu fatigati / e si non pagati bbonu / non vi cantu e non
vi sonu....'.
La zampogna è espressione e testimonianza di una civiltà contadina e pastorale
millenaria. Pare che siano gli stessi Romani ad averla usata per primi. È
formata da una sacca di pelle che funge da serbatoio d'aria, su cui sono infissi
tre o quattro tubi sonori ad ancia doppia: uno o due di essi, muniti di fori,
permettono l'esecuzione della melodia, gli altri [bordoni] sono a suono fisso. È
usata soprattutto in Calabria e in Abruzzo. Molta attenzione, e sempre di più,
viene dedicata a questo strumento da parte dei musicofili. Molti sono i festival
e le realtà delle varie scuole. E il discorso si fa anche internazionale fino ad
interfacciarsi con la scuola anglosassone della cornamusa, strumento assai
simile alla zampogna.
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