Ricordo di

 Umberto Giancani


Umberto Giancani con sua figlia Mariaelena nella spiaggia del Cannone a Tropea

 

Ricordo di un tropeano

 

di Franco Blasa

 


UMBERTO GIANCANI  (n.Tropea 18/05/1946) muore prematuramente, dopo lunga e penosa malattia, all’età di 46 anni, in quel di San Vittore Olona (MI) dove si era stabilito per lavoro. Nato dal matrimonio tra GIANCANI Giuseppe, (Ex Brig. dei Carabinieri Reali da cui erediterà per antonomasia l’appellativo di “U Brigaderi”) e LICATA Giuseppina (di origini siciliane ), era l'undicesimo figlio di ben 12 fratelli. Non avendo potuto proseguire gli studi dopo la scuola dell’obbligo, aveva scelto di fare il carpentiere, trasferendosi da solo in Lombardia subito dopo l’esplosione del “BOOM” economico.

A tempo perso, da autodidatta (adoperando un vecchio strumento cui mancavano il mi ed il si) si era dedicato allo studio della chitarra, ed in particolar modo della chitarra basso, talché fece parte negli anni 60 di alcuni locali gruppi musicali: “I CADETTI” di Franco Blasa e successivamente “Gli Epicurei” del compianto maestro Mimmo ORTELIO.

Ma se avesse avuto la possibilità di scegliere cosa fare nella sua vita, non vi è dubbio che avrebbe scelto di fare l’artista. Infatti, attesi gli eventi, oggi si può tranquillamente affermare che egli è stato un pittore per naturale vocazione.

Scrisse di lui l’esperto d’arte AMILCARE DE GREGORIO:

L’interesse di Umberto Giancani per l’arte non è di oggi, era cominciato nell’età giovanile, poi le vicissitudini della vita causarono l’interruzione di una passione rimasta però nell’animo ansioso, nella speranza di riprendere quel cammino intrapreso con tanto amore e troncato amaramente . . . . . .”.

Benché io non mi intenda molto di arte, debbo confessare che sono sempre rimasto estasiato dal “pathos” con il quale egli creava i suoi dipinti.

Pur non avendo mai studiato disegno e storia dell’arte e men che meno anatomia umana, osservando attentamente i suoi quadri non si può fare a meno di ammirarne il rigore geometrico dei paesaggi; i colori  appropriati; il forte contrasto di ombre; la perfezione e la cura anche di particolari anatomici, che solo un animo semplice e sinceramente appassionato d'arte  può sapere esprimere. Si viene rapiti dai colori e dagli sguardi dei personaggi dei suoi ritratti che denunciano come nell’intimo dell’autore coesistevano sentimenti come la voglia di evadere dalla prigionia della ”routine” e la ricerca di uno spazio metafisico dove far librare senza paure i desideri dell’anima.

Viene da domandarsi, come abbia potuto rappresentare in maniera così precisa personaggi, luoghi e oggetti, quasi avesse studiato l’impressionismo.

UMBERTO GIANCANI ha partecipato a diverse mostre nell’hinterland lombardo con ottimo successo di critica, anche di maestri dello spessore del noto pittore Franco MIGLIACCIO.

La sua passione per il dipingere non è mai stata ricerca di notorietà, ancora meno finalizzata al vile mercimonio, tant’è che le sue opere che oggi adornano le pareti dei salotti più disparati, per lo più sono state offerte in omaggio. Ulteriore conferma di un animo nobile che ha fatto della filantropia la sua filosofia di vita.

 

©TropeaMagazine


 

Ricordo di Umberto Giancani
INDICE:
                | 'Presentazione filmato' di Salvatore Libertino  |
'All'Amico Umberto Giancani' di Franco Migliaccio  |   
                          | 'Ricordo di un tropeano' di Franco Blasa |                            | Galleria d'Arte |
 

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