Femina, e maschio un sopra
l'altro stava,
Questo moveasi, e quella
era fermata.
Il maschio, in seno à
lei, credo, appuntava
Un cotal duro con cima
arrossata.
Ed essa gemea sì,
che ben mostrava
D'esserne fortemente martellata.
In somma il gioco si condusse
à tale,
Che fù lavato il
capo à quel cotale.
(incudine e martello)
DALLE RIME DEL SIGNOR TOMMASO
STIGLIANI
PARTE PRIMA
Con brevi Dichiarazioni
in fronte à Ciascun componimento,
fatte dal Signor Scipione
Calcagnini
Venezia, presso Gio. Battista
Ciotti,
al segno della Minerva,
1691,
pag. 25.
AL SIG. VINCENZO TORALDO
in lode delle stanze da
lui composte
sopra il pianto di Maddalena.
Questa immagin di lagrime, e sospiri,
C'hai tù, Vincenzo, co' tuoi carmi
espressa
Non perrà mai, per che l'Età
sopr'essa
Con la tacita lima si raggiri.
E dritto è, che dal Ciel, qual
vole in Iri,
La bella Peccatrice in tè ristessa
Rida à tai piogge: e vedendo in
tè se stessa
Goda ne le tue rime i suoi martiri.
Poi ch'eco fatto del lamento pio
Sì verace il risuoni, e tal ti
lagne
Che spetri in pianto ogni gelata voglia.
Che fù vederla viva anzi al suo
Dio
Il bel volto rigar di santa doglia,
S'ancor con gli occhi altrui sì
dolce piagne.