IL
PICCOLO
HAYDN
COMMEDIA LIRICA
IN UN ATTO
di
ANTONIO CIPOLLINI
MUSICA
di
GAETANO CIPOLLINI
1893
PERSONAGGI
GIUSEPPE
HAYDN (15 anni).......Mezzo Soprano
MARIANNA
HAYDN (campagnuola di 40 anni, sua madre)........Contralto
NICOLO'
PORPORA (60 anni, maestro di musica).....Tenore
ANZOLETTA
(22 anni, sua allieva)......Soprano
IL
CONTE KAUNITZ (65 anni, ministro di Stato e soprintendente dei teatri di
corte)..........Basso comico
La scena ha luogo a Vienna, durante il
regno di Maria Teresa
Commedia lirica tolta da quella omonima
in prosa, di E. Checchi
ATTO
UNICO
Salotto modestamente mobiliato in casa
del maestro Porpora.
Un cembalo sul davanti, più indietro
una tavola con l'occorrente per scrivere:
molta musica sparsa alla rinfusa.
A destra la porta della stanza di Anzoletta,
con una finestra vicina;
a sinistra quella della stanza di Haydn:
altre due porte in fondo,
una delle quali conduce alla stanza del
Porpora.
E' il mattino d'un giorno di marzo.
SCENA
PRIMA
Anzoletta, poi Haydn
ANZOLETTA (uscendo dalla sua stanza)
Beppo?....Beppo, ove sei?... - Ne
la sua stanza
E', forse ancor!
(apre la porta di Haydn)
Eccolo addormentato
Al suo tavolo!....povero fanciullo,
Tutta notte, di solito, ha vegliato!
Pur destarlo convien; guai se il maestro
Giunge e lo scopre!....- Beppo?....
HAYDN (di dentro, vegliandosi)
Chi mi chiama?
ANZOLETTA
Su, dormiglione, son già le otto
HAYDN
Vengo.
ANZOLETTA (vedendolo indugiare)
Non perder tempo, sbrigati
HAYDN
(sulla porta, tenendo in mano alcuni quaderni
che depone sul cembalo)
Son qui:
Anzoletta, buon dì
ANZOLETTA
Pensa cosa avverrà, se, qualche volta,
Ti coglie con la musica il maestro.
HAYDN (pensoso e mesto)
E' ver, ma non ne ho colpa.
Stanotte, appena ritornati a casa
Dal vostro ambasciator veneziano,
Mi posi a ripassar tutta l'Armida .
ANZOLETTA (con ansia)
L'opera nuova del maestro?!........dimmi,
che hai ritrovato?
HAYDN
- Degna
Del suo nome; ma, vedi, caso strano:
Nel momento che a me parea più bello,
Quando Armida tradita, abbandonata,
Piange il perduto amor,
Quella pagina bianca ho ritrovata.
ANZOLETTA (con dolore)
E' questo il suo rovello;
Questa è la melodia.
Che cerca sempre e che non trova ancor!
HAYDN
E ben, senti, Anzoletta:
Ier sera, come un angelo di Dio,
Lì, da l'ambasciatore, avevi tu cantato,
Ed io, ne l'anticamera, tra i servi e gli
staffieri,
In un soave oblio,
A quel divino canto, mi ero trasfigurato.
E, quando, chiuso ne la mia stanzetta,
Solo coi miei pensieri,
Su la pagina bianca, mi posi a meditar,
Oh miracolo! oh incanto!
A poco a poco mi senti' destar
In seno una gran fiamma: io vidi allor
L'abbandonata Armida sovra il lido
Affranta dal dolor,
E poi, fra i cupi gemiti del mar,
Fra i singhiozzi dei zeffiri, tra il pianto
de la deserta riva, estasiato
Udi' la voce tua cantarmi in cor
Quell'angoscia melodia di amor.
ANZOLETTA
E l'hai tu scritta?
HAYDN
Sì....qualcun si avanza.
ANZOLETTA
E' il maestro!
(aiutando Haydn ad infilarsi un grembiule)
....su, presto;
Or fa il servo; per poco, torno ne la mia
stanza.
(Anzoletta va via, Haydn prende una spazzola
di piume,
spolvera qualche mobile, e, senza farsi
vedere dal Porpora, esce)
SCENA
II
Porpora, solo
(entrando dalla sua stanza, con un foglio
di musica in mano, mentre l'orchestra eseguisce una serie di accordi rivelanti
l'esaurimento del suo genio)
No, non la trovo ancor!
Ove ne andasti, melodia d'amor?
Questo che avvien nel mio cervello, è
strano:
Del motivo che bramo,
Sento distinta un'eco,
Ma, quando vo' fermarlo, dilegua e, come
un cieco,
M'immergo nel bujor!
(stando vicino alla finestra)
Ah qui non ride primavera! il canto
Degli augelli non odo; il sol benigno
Non versa i raggi d'or!
O ciel de la mia Napoli,
Cara Venezia, incanto,
Per voi trovò quest'anima,
Un dì, soave il canto,
Le ali spiegando al vol,
Come anelante al sol.
Per voi, con dolce fremito,
Il cor batteva in seno,
Fra i sogni d'oro e l'estasi
Era il pensier sereno,
Salivano dal cor
Le melodie d'amor.
SCENA
III
Haydn, Porpora, poi Anzoletta
HAYDN (entrando con vassoio,
tazza ecc..., e con una lettera)
Buon dì, signor maestro
PORPORA
Chi è là?...sei tu....che
ci è?
HAYDN
Ho portato il caffè
PORPORA (additando la tavola)
- Lascialo lì
HAYDN (deponendo su la tavola il vassoio)
E una lettera ancor
PORPORA
Chi è questo seccator! - Dammela
qui.
(mentre legge, sorprende Haydn che indiscreto
figge gli occhi nella lettera: guardandolo)
Un servo?...non mi par:
Mandan quegli occhi un raggio
Di viva intelligenza;
Son quei riccioli biondi
D'un artista....
HAYDN (da sè)
Che pensa?
Io mi sento tremar!
ANZOLETTA (sulla porta, mirando Haydn nell'imbarazzo)
O Beppo....
(a Porpora, venuta fuori)
Mio maestro.
PORPORA
Cara Anzoletta
(prendendola per mano)
dimmi, sei sicura
Che quel monello è un fido servitor?
(guardandolo Anzoletta con sorpresa)
A me sembra una spia!
ANZOLETTA
Che dite?!...è fantasia,
Povera creatura
PORPORA
Io diffido dei servi ed odio i fannulloni
ANZOLETTA
Ma Beppo è buono e compie le vostre
commissioni;
Ei va dal Metastasio, dal tenor Caffariello,
Dal ministro di Stato, corre da questo a
quello,
Divide con amore tutte le nostre cure,
E voi, per lui, potete, con meno seccature,
Scriver la vostra Armida .
PORPORA (scattando)
- Armida ?.... io più non
scrivo,
Nè vo' che se ne parli
(da sè, mettendosi il manto, il cappello,
e prendendo il bastone per uscire)
Per l'arte io più non vivo!
(consegnando la lettera ad Anzoletta)
Fra poco il Conte Kaunitz
A trovar ci verrà;
Preparati a riceverlo.
(esce brontolando: Anzoletta ed Haydn leggono
la lettera)
ANZOLETTA (dopo d'aver letto, pensosa e malinconica)
Che cosa mai sarà !?
SCENA
IV
Marianna, Anzoletta ed
Haydn
MARIANNA (di dentro)
E' questa casa Porpora?
Beppo?...dov'è il mio Beppo?
HAYDN (con sorpresa)
La voce de la mamma?!
MARIANNA
Si può?
HAYDN (sulla porta, abbracciandola)
Mamma adorata!
MARIANNA
Sì, la tua mamma cara
Che avevi abbandonata,
Che non potea più vivere
Senza vederti. A piedi
Ho fatto tanta strada,
Ed eccomi a Vienna
Col mio Beppo, felice
Più di Maria Teresa,
L'augusta imperatrice.
(lo bacia ancora, poi vedendo Anzoletta)
Ma qui non siamo soli:
(ad Haydn)
E' forse l'Anzoletta?
(Haydn risponde di sì col capo, e
svelto si toglie il grembiule, mentre ella si volge ad Anzoletta)
Che io le stringa la mano,
Signorina, permetta.
ANZOLETTA (porgendole la mano),
Fortunata.
MARIANNA (ad Haydn)
E il maestro?
HAYDN (impacciato, arrossendo)
E' uscito.
MARIANNA (ad Anzoletta, additando Haydn)
E studia?
ANZOLETTA
Tanto!
De l'arte e di Vienna
Sarà la gloria e il vanto.
MARIANNA (abbracciandolo, con orgoglio materno)
Figlio, ti benedico!
HAYDN
Il suo presagio,
Mamma, se sarà vero,
Al suo paese io spero
Condurti meco un dì.
Ah! tu non puoi idear - quel paese incantato!
Sovra le acque del mar - è tutto
fabbricato;
Ha i palazzi di marmo, - d'oro le guglie
belle,
Fra canti e suoni scorrono - le gondolette
snelle;
Il sol lo bacia, l'aere
Lo cinge di zaffir,
Con voi là vorrei vivere,
E là vorrei morir!
MARIANNA
Oh paradiso!
HAYDN
- Senti.
Come scrivon la musica laggiù:
(seduto al cembalo, eseguendo scale ed accordi,
per snodar le dita)
E' un giovin di venti anni...
Un minuetto...Un amore...un bijou !
(mentre ispirato suona, Marianna ed Anzoletta
lo guardano commosse)
SCENA
V
Porpora e DETTI
PORPORA (apparendo improvviso)
Ah traditori!
ANZOLETTA (nascondendosi dietro Marianna)
Dio mio!
MARIANNA
Che è stato?
HAYDN (correndo da sua madre)
E' lui! il maestro!
MARIANNA
Che cosa ci è?
PORPORA (a Marianna)
Chi sei ?
MARIANNA
La mamma di Beppo.
PORPORA (togliendosela davanti)
Al diavolo!
(ad Haydn)
Cosa facevi?...rispondi a me.
HAYDN (in ginocchio)
Maestro mio, perdono!
PORPORA
Io maestro non sono:
Cosa facevi al cembalo?
ANZOLETTA
- Sappiate
Non è Beppo, maestro, un servitor;
Adora l'arte, giorno e notte studia,
E un dì l'allievo vi sarà
d'onor.
Se noi, d'accordo v'ingannammo, date
la colpa al vostro sospettoso cor;
Deh! benigno accogliete in fondo a l'anima
La voce del perdono e de l'amor!
PORPORA
Perdono?...amor?... - Ecco le inique trame
Dei rivali scoperte! (ad Haydn) Ecco la
spia,
Ecco il ladro domestico mandato
a rubarmi le idee, la melodia!
(ad Anzoletta)
E tu che ho sempre, come figlia, amato
Anche tu mi tradisci! E' infame, infame!
(passeggia agitato, poi brusco)
E ancor mi state innanzi?
(vedendoli piangere)
Ah voi credete
D'intenerirmi? Abiette creature,
Non vi voglio veder; ladri, impostori,
Di casa mia fuori, vigliacchi, fuori.
(Haydn e Marianna piangenti entrano nella
stanza a sinistra,
Anzoletta li segue, non si ferma, vedendo
in fondo apparire il conte Kaunitz)
SCENA
VI
Il conte Kaunitz,
Anzoletta e Porpora
KAUNITZ
Permesso?
PORPORA (volgendosi con un profondo inchino)
Il conte Kaunitz!
KAUNITZ (che avea visto Haydn, Marianna ed
Anzoletta piangenti)
Ditemi francamente
Se disturbo
PORPORA
Eccellenza....un piccolo incidente....
(con la mano invitando Anzoletta ad avanzarsi)
Avanti.
KAUNITZ (forte ad Anzoletta)
A voi i miei omaggi!
ANZOLETTA (confusa, con un inchino)
Grazie!
PORPORA (invitando, poi la seconda volta,
Kaunitz a sedere)
In cortesia.
KAUNITZ (da sè)
Sediamo; con quest'orso ci vuol diplomazia.
Dicevo?...ah sì! l'Armida
, con febbrile impazienza.
E' aspettata a Vienna.
PORPORA
Troppo buona, Eccellenza
KAUNITZ
E che! non potrebbe essere certo diversamente;
Siete il più grande artista de l'epoca
presente.
(Porpora fa un profondo inchino)
Pure vi ha sempre al mondo chi intriga e
fa del male:
Io son sovrintendente al teatro imperiale,
Ben, non riesco sempre di mille e più
persone
A frenar l'impaziente e varia ambizione.
Conviene....
PORPORA (interrompendolo)
Signor conte....
KAUNITZ (sempre calmo)
Sarò breve.
PORPORA
Perdoni!
KAUNITZ
Dunque, mio caro Porpora,
per questa vostra Armida
Da molti si pretende,
(E che cosa, buon Dio,
Non si pretende al mondo?)
Si pretende da molti
Che l'esimia Anzoletta
La vostra illustre allieva,
ceda la parte....a un'altra...
A un'altra prima donna,
A cui meglio si adatta.
PORPORA (frenandosi)
Sarebbe cosa assurda!
KAUNITZ (senza scomporsi)
Rifletteteci
Un momento, maestro!
PORPORA
Oh Dio, quest'opera
Per i suoi mezzi, la sua voce e l'anima
Fu da me scritta; nessun'altra esprimere
saprebbe meglio il mio pensier, credetelo.
KAUNITZ
E se fosse la Holbauer?
PORPORA (scattando, reciso)
Impossibile!
KAUNITZ (sorgendo)
Mi duole molto a dirvelo,
In questo caso si è deciso a mettere
In iscena un'altra opera
(muove per andarsene)
ANZOLETTA
Eccellenza, rinunzio a la mia parte!
PORPORA
Ma sei matta!
ANZOLETTA
La gloria
Del maestro è immortale, ed io con
gioia
Il trionfo vedrò de la vostra arte.
(Porpora bacia in fronte Anzoletta, stringendole
le mani)
KAUNITZ
Meno non mi aspettavo; va bene, va benone.
Ed ora io vi ricordo un'altra condizione:
Scade domani il termine, nel contratto prescritto,
In cui dovrete darmi il vostro manoscritto
PORPORA
Domani?!
KAUNITZ
Eh già! domani
PORPORA
Eccellenza, sentite,
Io domani non posso!
KAUNITZ
Non posso? - che mai dite?
E il pubblico?....e la corte....ai miei
impegni pensate!
PORPORA
Otto giorni, Eccellenza, almeno mi accordate
KAUNITZ
Otto giorni?! - In iscena un'altra opera
andrà.
PORPORA
Sarebbe questo un atto di fiera crudeltà!
L'Armida è quasi pronta, manca
una melodia,
Che ancor non ha trovato la stanca fantasia.
KAUNITZ
Ma gl'impegni, maestro!
PORPORA
Invoco in mio favore
Quaranta anni di studio, per l'arte il grande
amore,
le mie rughe, il mio pianto, la canizie
onorata;
Pietà, signor ministro, d'un'anima
angosciata!
(Porpora si inginocchia: escono dalla porta
laterale Haydn e Marianna.
Haydn ha un piccolo bastone sulla spalla
e infilato nel bastone un involto:
si avviano addolorati verso il fondo, mentre
l'orchestra, in omaggio al grande maestro tedesco,
suona un preludietto, tolto e ridotto
dall'Adagio Cantabile dell'VIII Sindonia
in si bemolle
(edition Peters, No. 197, Haydn, Symphonien.
Piano solo. pag. 132, dopo la 14° battuta).
- Haydn, che aveva udito tutto il dialogo
tra Porpora e Kaunitz,
fa cenno alla madre di fermarsi vicino alla
porta, ov'egli, incontrandosi col conte Kaunitz,
gli fa un profondo inchino, e lo invita
a tornare indietro).
SCENA
ULTIMA
DETTI, Haydn e
Marianna
HAYDN (al conte Kaunitz)
Vi supplico, Eccellenza, qui fermatevi ancor.
PORPORA (ad Haydn)
Tu qui?
HAYDN
D'abbandonarvi non mi reggeva il cor!
PORPORA
Che vuoi tu dir?
HAYDN
Voi conoscete ormai
Il mio segreto
PORPORA
E ben?
HAYDN
Grande maestro,
Io, questa notte, chiuso
Ne la stanzetta mia,
Studiando le pagine d'Armida ,
Nel vostro stile tanto penetrai,
Che, come in sogno, quella melodia
Che voi cercate ancora, io ritrovai.
KAUNITZ
Possibile?!
MARIANNA
O mio Dio!
ANZOLETTA
Che sarà mai?!
PORPORA (pensoso)
E l'hai tu scritta?
HAYDN (estraendo un foglio di carta arrotolato)
- Sì; se voi volete,
La canto; ad Anzoletta permettete
Che mi accompagni al cembalo.
(ad un cenno affermativo di Porpora, Haydn
porge il foglio di musica ad Anzoletta,
che, esaminandolo con uno sguardo avido
e commosso,
va al cembalo: quadro)
KAUNITZ (tra il diffidente ed il curioso)
Sentiamo.
HAYDN (rappresentando Armida abbandonata
nell'opera del Porpora)
Onde tranquilla, addio, lido incantato,
Che ognor felice mi vedeste errare
Con lui che tanto ho amato,
Non vi vedrò mai più!
Ore soavi, palpiti d'amore,
Dolci sospiri, avventurosi dì,
Ove ne andaste, è senza vita il core,
Tutto per me finì!
O bianca luna, addio, stelle dorate,
Deh! voi, pietose al giovine crudel
Gli affanni miei narrate:
Io scendo ne l'avel!
(tutti dalla sorpresa sono gradatamente
passati alla più viva commozione)
PORPORA (stringendo nelle sue braccia il
fanciullo, al conte KAUNITZ)
Ed or se il piccolo Haydn lo permette,
Sarà domani il mio lavor compito.
(Haydn gli s'inginocchia e gli bacia le
mani; Porpora lo solleva).
Ma tutta Vienna sappia
Che oggi il maestro Porpora, avvilito
Dagli anni e dal dolor,
Da questo giovinetto prodigioso,
Con la vita ebbe salvo anche l'onor.
(tutti festeggiano Haydn: Porpora commosso
stacca dalla parete una corona di lauro,
e la posa sul capo del giovinetto, mentre,
nella perorazione finale,
le trombe dell'orchestra annunziano la rivelazione
del genio).
FINE