di G. B. Petracca Scaglione
Di famiglia popolana, nacque nella grossa ed industriosa borgata di Zaccanopoli il cinque Marzo 1684 ed entrato per tempo fra i Minimi del Convento di S. Maria dell'Aiuto in Tropea, vi divenne lettore giubilato e per due volte coprì l'importante carica di Correttore Provinciale della Calabria Ulteriore, la prima nel 1716 e la seconda nel 1722. La sua dottrina gli aprì ben tosto l'adito a maggiori onori. Così nel 1723 lo troviamo teologo consultore e confessore del Cardinale Michele Federico d'Althann; nobile boemo e Vicerè del Regno di Napoli; e da lì a poco, il venti Settembre 1725 fu promosso Vescovo di Larino. Da questa sede traslato poi il ventitre Dicembre 1726 a quella di Nicotera, cessò ivi di vivere il ventisette Luglio 1735, non senza sospetto di veleno per lo zelo adoperato nel reprimere gli abusi e ristaurare la disciplina nel clero. Suo stemma episcopale: campo con fascia sormontata da un colombo. Prelato attivo e zelante del bene delle diocesi alle sue cure affidate, poco potè spiegare l'opera sua a prò di quella di Larino per la brevità del tempo che l'ebbe in governo, ma giovò di molto invece quella di Nicotera, facendo principale oggetto della sua attenzione il Seminario. Cominciò coll'istaurare in esso la disciplina e rimettere in onore lo studio della teologia e della filosofia; ne migliorò ed aumentò le rendite e pel primo ammise a frequentarlo giovani di altre diocesi. Le sue spoglie, come quelle degli altri due Vescovi Nicoteresi Mattei ed Entreri, l'uno suo antecessore e l'altro successore, anch'essi dell'ordine dei Minimi e vissuti tutti nel secolo XVIII, riposano nella Cattedrale di Nicotera, nella cui aula capitolare si vedono i ritratti dei tre illustri prelati. L'essere asceso all'onore di teologo consultore del Cardinale Althann e il sedere sulla cattedra vescovile non fecero dimenticare al Collia la nativa borgata. Il dieci di febbraio 1723 stando presso l'Althann, fè dono alla Chiesa parrocchiale di Zaccanopoli di una reliquia della veste di Maria Vergine racchiusa in una custodia d'argento e <<Similmente essendo Vescovo di Nicotera mandò à q.sta chiesa (la parrocchiale) la Pianeta di Domaschello bianca, e rossa con Borza, e velo>> (Dai registri parr.li di Zaccanopoli). Di Mons. Collia resta manoscritto nell'Archivio vescovile di Nicotera una minuta <<Descrizione del Vescovato di Nicotera>> fatta nel 1735 a richiesta del R.° Uditore di Catanzaro Paolo Vivone. Costui, avuto l'incarico dal novello re Carlo III di Borbone di fare una dettagliata esposizione dello stato della Provincia di Catanzaro, si rivolse al Collia per quanto riguardava la diocesi da lui retta. Questo manoscritto, ignoto allo Zavarrone, fu per la prima volta ricordato dall'Adilardi nelle Memorie storiche di Nicotera e dopo di lui dal Falcone nella <<Biblioteca storico-topografica della Calabria>> (n° 487, pag. 237). Non è a confondersi il Vescovo di cui trattiamo con un suo amonimo di Zambrone, anch'egli dei Minimi del Convento di S. Maria dell'Aiuto e suo contemporaneo. Quest'altro Paolo Collia <<inimicitiae causa remotus a patria>> passò la più gran parte della sua vita in Roma. Fu Ministro Provinciale nell'Anconitano. Dopo aver lodevolmente disimpegnato altre importantissime cariche dell'ordine, finiva di vivere in Roma. Della famiglia del nostro Collia non abbiamo potuto racimolare che scarse notizie riguardanti un fratello di lui a nome Diego, <<di professione legale>> (Adilardi, op. cit.). Costui avendo seguito il fratello nella nuova residenza di Nicotera, fu da lui donato di conveniente abitazione e collocato in matrimonio con la Signora Anna Gentile, alla quale premorì a 21 Settembre 1737 (Adilardi, op. cit.). E' desiderabile che l'industre e promettente borgata di Zaccanopoli intitoli quanto prima una delle vie o delle piazze principali al degno prelato che ne forma il vanto maggiore.