LA DIOCESI
Il Cristianesimo è documentato
a Tropea da lapidi cristiane del IV e V secolo, mentre S. Gregorio Magno
nel 591 menziona un "Monasterium Sancti Archangeli quod Tropeis est constitutum".
Il primo Vescovo di cui si ha notizia certa è Giovanni, presente
al Concilio Romano del 649. La Diocesi, a partire dal secolo VIII, è
sotto l'influsso greco e risulta suffraganea di Reggio: come tale è
ricordata dalla bolla 19 novembre 1165 di Alessandro III. Con l'avvento
dei Normanni si ha il ritorno al rito latino con il Vescovo Giustino nel
1094. Nel dicembre di detto anno alla sede di Tropea viene aggregato il
territorio di Amantea che era stato vescovato dalla fine del secolo IX:
tale situazione territoriale è rimasta immutata nei secoli, come
intatta è rimasta, a partire dal secolo XI, la giurisdizione dell'Abbazia
di Montecassino sullo scoglio e relativo Santuario dell'Isola lungo il
lido di Tropea.
In seguito all'unione con Nicotera, sancita
dal Concordato Borbonico del 1818, Tropea ha conservato per molti anni
la residenza abituale del Vescovo fino al 1973, anno in cui un unico Vescovo
governò le Diocesi di Tropea, Nicotera e Mileto, con la residenza
abituale nella sede di Mileto. Nel 1986, le tre Diocesi furono accorpate
in una sola: Tropea-Nicotera-Mileto. La chiesa concattedrale normanna di
Tropea (secolo XI) è stata restituita alle splendide linee originarie
a cura di Mons. Felice Cribellati con imponenti lavori conclusi nel 1932.
Tropea diede i natali a molti Vescovi
che furono designati a governare non solo la Diocesi del proprio paese.
Di questi Vescovi
si riporta l'elenco,
così come indicato da Giovanni Fiore da Cropani nel volume terzo
della sua "Della Calabria illustrata" (1600).
I VESCOVI
649
- GIOVANNI
Fu il primo Vescovo di Tropea, del quale
abbiamo sicura notizia nel Secretario 1° degli Atti del Concilio Lateranense
("Ioannes Episcopus Sanctae Tropeianae Ecclesiae"), che si svolse
nell'anno 649, sotto il Pontefice Martino I. Fu posteriore di poco più
di cinquanta anni a Proclo, Vescovo di Nicotera.
679
- TEODORO
Intervenne al Concilio Romano, sotto
il Pontificato di Agatone, il 5 aprile 679, e ne sottoscrisse la lettera
Sinodica, inviata dal Papa al Concilio Costantinopolitano Ecumenico terzo.
Fu anche presente alla seconda sessione del Concilio Ecumenico VI.
787
- TEODORO II
Prese parte ("Theodorus indignus Episcopus
Tropeorum") al Concilio Ecumenico Niceno secondo, VII Ecumenico, celebrato
ai tempi di Papa Adriano contro gli Iconoclasti nell'anno 787.
Può darsi, a giudizio di certi
storici, che il quadro della Madonna di Romania sia stato portato da Nicea
o dalla Romania nel 787 da Teodoro II, dopo averlo sottratto alla distruzione
degli eretici, al tempo in cui le sacre immagini, sia esse statue che dipinti,
erano perseguitate dai fanatici iconomachi, i cui capi erano gli
stessi imperatori bizantini, Leone Isaurico e Costantino Copronino, fin
dall’anno 781.
Tale fenomeno aveva assunto notevoli
proporzioni, sì che il Pontefice Adriano I prese la decisione di
convocare - in via eccezionale - a Nicea per la seconda volta, a breve
distanza di tempo, uno specifico Concilio Generale, cui partecipò
il Vescovo di Tropea. E sarebbe stato appunto Teodoro II a portare,
ritornando in patria, il quadro.
A tale proposito, vale la pena di sottolineare
che Teodoro II, in quel Sinodo, aveva anatemizzato con sapiente sentenza
coloro i quali si volevano allontanare dall'antica tradizione della Chiesa
Romana circa la venerazione delle Sacre Immagini:
"THEODORUS SANCTISSIMUS EPISCOPUS
TROPAEORUM, CUM VELUTI ADRIANO DIVINUS ORTODOXIAE TERMINUS SINT LITTERAE,
QUAE AB PAPA SENORIS ROMAE AD PIOS IMPERATORES NEC NON ET AD TARASIUM UNIVERSALEM
PATRIARCHAM NOSTRUM MISSAE SUNT, ITA PROFITEOR, SUSCIPIENS SACRAS ICONAS,
SECUNDUM ANTIQUAM TRADITIONEM ECCLESIAE CATHOLICAE.
EOS VERO, QUI ITA
NON SAPIUNT, ANATHEMATIZO. "
(Acta Concilior. Tom. IV).
1060
- PIETRO
Fu nominato in un diploma del Duca Roberto
il Guiscardo (novembre 1066): "Decernimus ut omnia, quae a principio
ad episcopatum suum pertinebant haec omnino possideret sicut Petrus antecessor
eius haec possiderat".
1066
- CALOCHIRIO
Ultimo Vescovo di rito Greco, fu "Protosincello"
e Consigliere nella Corte Imperiale di Costantinopoli.
Era già Vescovo quando i Normanni
invasero la Calabria. Si accattivò la simpatia del Guiscardo, a
tal punto che nel 1062 accolse la moglie Sichelgaita quando scappata da
Mileto si rifugiò a Tropea.
Ottenne quindi dal Duca Roberto, nel
novembre del 1066, ampio privilegio a conferma di tutti i beni della mensa
episcopale e dei diritti sopra i villani della Chiesa.
Morì prima dell'anno 1094.
1094
- GIUSTINO o IUSTEGO
Fu il primo Vescovo latino di Tropea,
cui fu sottoposto il soppresso Vescovato di Amantea con diploma del Duca
Ruggiero, figlio di Roberto Guiscardo, il 10 Dicembre 1091.
1155
- GERUTO
Ebbe cura nel 1155 di far tradurre in
latino dal greco il diploma del Duca Roberto del 1066 e di farselo riconoscere
e confermare da parte di Re Guglielmo I mentre si trovava a Messina.
Morì prima del 1157.
1157
- ERVEO
Ugone Falcando narra che, dopo l'uccisione
dell'Ammiraglio e Cancelliere Majone da Bari, avvenuta il 10 novembre 1160,
il di lui figlio dichiarò al Re Guglielmo che il defunto suo genitore
aveva depositato presso il Vescovo di Tropea trecento once di oro. Il Vescovo,
chiamato in causa, dovette restituire al Monarca non solo le trecento once
di oro, ma anche settantamila tari, che il Majone gli aveva affidato.
Il Vescovo Erveo non ebbe quindi una
buona fama, come del resto tutti i Prelati che facevano parte della Corte
di Guglielmo, il quale, anche lui, era tanto cattivo che riportò
il nomignolo di Guglielmo il Malo.
1164
- CORIDONE
Fu Vescovo durante il Pontificato di
Alesandro III, di cui fu il confidente, tanto che lo seguì in Francia
durante il Concilio di Tours.
Ebbe approvata dal Pontefice la conferma
dei privilegi concessi dai Duchi e dai Sovrani alla sua Chiesa con bolla
datum
Laterani idibus martii Indictionis XII Inc. Dom. an. 1179 Pontificatus
vero a. XX, rilasciata in occasione del Concilio Lateranense, svolto
nei giorni 5,14 e 19 marzo dello stesso anno.
1196
- ORLANDINO
Monaco di Montecassino. Non si conosce
nulla di lui.
1198
- RICCARDO
Promosse la fondazione della Badia di
Fonte Laureato in Fiumefreddo. Ottenne da Papa Innocenzo III, col datum
Laterani XVI Kal. decembris anno MCC, una bolla, che confermava i privilegi
alla Chiesa di Tropea concessi in precedenza dai principi, dai Sovrani
e dal Pontefice Alessandro III.
1217
- GIOVANNI
Durante il pontificato di Clemente IV.
1296
- GIORDANO
Eresse il primo Convento dei Minori in
Tropea.
1297
- ARCADIO
Ricorse a Re Carlo II contro un tal Ruggieri
Lutrario di Tropea, il quale deviando il corso dell'acqua, che alimentava
un mulino della Chiesa, l'aveva condotto ad altri suoi mulini con grave
danno della stessa Chiesa, ed ottenne ordini precisi diretti a Pietro Ruffo
Conte di Catanzaro, e Capitan Generale della Calabria perchè tutto
fosse rimesso come prima, salvaguardando così i diritti del Vescovo,
compreso il pagamento dei danni. L'ordine porta la data del 16 giugno 1302.
1315
- RICCARDO II RUFFO DI CALABRIA
Ebbe confermato dal Re Carlo II un diritto
feudale della sua Chiesa.
1344
- ROBERTO
Frate dei Predicatori, il quale ebbe
per successori immediati MARINO, RINALDO
e
GIORDANO,
di cui nulla si conosce, neanche gli anni del loro episcopato.
Dovette essere molto amico della Regina
Giovanna I, perchè, dopo la morte di Re Andrea, fu inviato in Ungheria
presso il Re Lodovico, suo cognato, affinchè lo pregasse di voler
dar protezione a lei vedova, e al piccolo figlio Caroberto.
1382
- FRANCESCO ORLANDINO o ROLANDINO
Prese il governo della Chiesa di Tropea
il 2 giugno 1382 e nel 1390 fu trasferito nella diocesi di Giovinazzo.
Non si conosce null'altro di questo Vescovo.
1390
- PAVONE o PAOLO de GRIFIIS
Nacque a Giovinazzo, fu Vescovo di Polignano
nel 1378, durante il Pontificato di Urbano VI.
Fu Nunzio Apostolico nel regno di Boemia
nel 1384.
Venne a Tropea, quale Vescovo, nei primi
mesi del 1390, per intenzione di Papa Bonifacio IX.
Alla sua morte, avvenuta nel 1410, il
Vescovato di Tropea si diede in commenda dalla Santa Sede Apostolica.
1410
- B. GIOVANNI III DOMENICI
Fiorentino, dei Predicatori, Arcivescovo
di Ragusa e Cardinale del titolo di S. Sisto, Legato Apostolico nel Concilio
di Costanza, morto in Buda il 10 giugno 1419, ed ivi sepolto in fama di
esimia santità. In diocesi se ne celebra la officiatura, per concessione
della S. Congregazione dei Riti.
1411
- NICOLO' ACCIAPACCIA
Patrizio Napoletano, Ciambellano e Consigliere
del Re Ladislao e della Regina Giovanna II, poi Arcivescovo di Capua e
Cardinale del titolo di S. Marcello.
1437
- GIOSUE' MORMILE
Patrizio Napoletano, già Vescovo
di Monopoli e di S. Agata dei Goti.
1461
- PIETRO BALBO
Trasferito da Nicotera.
1479
- GIOVANNI IV DEURO
Fu Vescovo solo per sette mesi. Morì
a Roma il 15 aprile dell'anno seguente, 1480.
1480
-
GIULIANO MIRTO-FRANGIPANE
Nacque a Cajazzo, dove fu anche Vescovo,
nominato da Sisto V il 14 maggio 1472.
Era ben visto dalla Corte Romana e dal
Re Ferdinando I d'Aragona che lo prescelse nel 1474 quale Regio Consigliere,
Cappellano Maggiore e Governatore dello Studio Napoletano.
Col favore dello stesso Re, fu trasferito
a Tropea il 16 giugno 1480.
Celebrò il 7 maggio 1494, nel
Palazzo Reale, le nozze di Sancia di Aragona, figlia di Re Alfonso II,
con Goffredo Borgia, parente di Alessandro VI.
Assistette, quale Cappellano Maggiore,
all'Incoronazione del Re Alfonso II, eseguita nella Cattedrale di Napoli
il 2 giugno 1494, dal Cardinale Giovanni Borgia Arcivesvovo di Monreale,
nipote di Alessandro VI.
Egli con l'intervento dell'Abate Aloisio
di Amato suo Vicario Generale fece compilare legalmente in un grosso volume
da Notar Calunnio de Joseph una Platea Generale, che si conserva nell'Archivio
Vescovile, nella quale stanno annotati tutti i beni così della Mensa,
come del Capitolo, Prebende, luoghi pii, e Benefici tanto della Superiore,
quanto della Inferiore Diocesi.
Dopo aver governato questa Chiesa per
anni diciannove, morì a Tropea il 26 settembre 1499 e, compianto
da tutti, fu seppellito nel sepolcro comune dei Vescovi nella cattedrale.
1499
- SIGISMONDO PAPPACODA
Nacque il 23 marzo 1456. Fu Vescovo di
Venosa nel 1493 e, dopo sei anni, fu trasferito, per volontà del
Pontefice Alessandro VI alla sede di Tropea, dove governò per circa
tretasette anni. Era stato eletto Cardinale dal Papa Clemente VII, ma non
ne accettò la dignità. Morì a Napoli il 3 novembre
1536, dove fu sepolto nella Chiesa di S. Giovanni Evangelista dei Pappacodi
in una magnifica tomba marmorea con sopra la statua a lui, dicono le cronache,
somigliantissima.
1536
- GIOVANNI ANTONIO PAPPACODA
Nacque il 23 marzo 1456. Nipote di Sigismondo
e suo Coadiutore, gli succedette lo stesso anno della sua morte, e morì
al principio del 1538.
1538
- INNOCENZO CIBO
Genovese, pronipote del Papa Innocenzo
VIII e nipote di Leone X, Cardinale di S. Maria in Domnica.
Il 6 febbraio 1538 si insediò
Vescovo di Tropea, per volontà di Papa Paolo III. Dopo solo qualche
mese ceddette l'incarico al Cardinale Ginucci.
1539
- GIROLAMO GINUCCI
Da Siena, Cardinale Prete di S. Clemente.
Ottenne da Paolo III l'incarico il 19 giugno 1538 che svolse fino alla
morte avvenuta a Roma il 3 luglio 1541.
Sotto il suo episcopato, fu costruito
e donato ai Frati dell'Osservanza il Convento dell'Annunziata al posto
di quello di S. Sergio troppo lontano dall'abitato. L'iscrizione che tuttora
vi si può leggere è la seguente: CAROLO V PROPE HANC URBEM
TRANSEUNTI TROPAEA IN SIGNUM DEVOTIONIS PECUNIAM DE CIVIBUS COLLECTAM OBTULIT
IPSE EX EA HOC COENOBIUM FIERI IUSSIT.
1541
- GIOVANNI V POGGIO
Nacque a Bologna il 26 gennaio 1493.
Mortogli la moglie, vestì l'abito ecclesiastico. Fu nominato da
Paolo III Protonotario Apostolico e Tesoriere della Camera Apostolica.
Fu nominato dallo stesso Pontefice Vescovo
di Tropea l'8 ottobre 1541. In pratica, però, non fu mai residente
in sede perchè fu inviato Nunzio in Germania e nella Spagna, e amministrò
per mezzo dei Vicari di questa diocesi, fra i quali vanno ricordati Giovanni
Mazzeo e Melchiorre d'Afflitto Arcidiacono. Su richiesta dell'Imperatore
Carlo V, Papa Giulio III il 20 dicembre 1551 lo nominò Cardinale
Prete di S. Anastasia, anche se il Poggio si trovasse in effetti lontano
da Roma.
Durante il suo episcopato, i Minimi di
S. Francesco di Paola ottennero nel 1543 in Tropea il locale di S. Maria
del Soccorso e vi fabbricarono il loro Convento.
Il 6 febbraio 1556, dopo una malattia
contratta a Bologna, il Poggio si dimise a favore di Matteo di Luca, Vescovo
di Ancona e suo nipote. Lasciò alla Chiesa di Tropea trecento ducati
perchè si potesse acquistare il quadro dell'altare maggiore. Morì
il 12 febbraio dello stesso anno e fu tumulato nella propria cappella dentro
la Chiesa di S. Jacopo degli Agostiniani a Bologna.
1556
- GIOVANNI MATTEO de LUCA (o LUCHIO)
Figlio di Luca e di una sorella del Poggio,
nacque a Bologna. Giulio III lo elesse Vescovo di Ancona il 23 maggio 1550
e dopo sei anni, il 6 febbraio 1556, a seguito della rinuncia di suo zio,
fu nominato Vescovo di Tropea. Ad Ancona prese il posto di Vescovo suo
fratello Vincenzo.
Cercò, fin dai primi mesi, di
mantenere l'ordine in una Diocesi che vide assente per ben 24 anni il proprio
Vescovo.
Morì a Roma il 22 giugno 1558.
1560
- POMPEO PICCOLOMINI D'ARAGONA
Spagnolo, nacque da Alfonso III Duca
di Amalfi e Costanza di Avolos figlia del Marchese del Vasto. Fu eletto
Vescovo di Lanciano il 12 giugno 1556 e dopo quattro anni fu trasferito,
da Paolo IV, nella sede di Tropea. Partecipò al Concilio Tridentino.
Morì in Spagna il 3 maggio 1562.
Dopo la sua morte fu scelto quale Vicario
Capitolare Prospero Busale di Napoli, Abate Commendatario dei Monasteri
Basiliani di S. Onofrio del Cao, di S. Lorenzo di Arena e di S. Costantino
di Panaia, Decano di Crotone e Canonico Tropeano, che il 20 luglio 1564
concesse ai Carmelitani la facoltà di poter fondare un Convento
sotto il titolo di S. Jacopo Apostolo presso il Capo Vaticano.
1564
- FRANCESCO II DE AGUIRRE
Spagnolo, fu Vescovo di Crotone nel 1558
ed intervenne al Concilio di Trento dove si sottoscrise: Franciscus
de Aguirre Hispanus Episc. Cotronien.
Il 15 dicembre 1564 fu trasferito a Tropea.
Morì nell'ottobre del 1565.
1566
- FELICE de RUBEIS (o de ROSSI)
Pronipote di Giacomo de Rubeis Arcivescovo
di Napoli, nacque in Troia di Puglia nel 1507. Visse a Napoli dove esercitò
nell'avvocatura. Nel 1550 il Re Filippo II lo scelse Regio Consigliere
in Napoli. Avendo perduta la moglie Lucrezia Gallucci, da lui teneramente
amata, rinunciò alla toga il 28 gennaio 1566 e vestì gli
abiti ecclesiastici, con l'assenso dello stesso Re Filippo, che successivamente
lo propose quale Vescovo di Tropea. Fu nominato l'11 luglio 1566.
Molto probabilmente il de Rubeis non
mise mai piedi nella diocesi di Tropea, perchè afflitto da grave
malattia. Morì a Napoli il 18 marzo 1568 all'età di soli
51 anni e seppellito nella Chiesa dell'Annunziata.
Alla morte del de Rubeis un Commissario
del Nunzio Apostolico aveva sottratto 150 ducati sui frutti della mensa
Tropeana, per cui il Vicerè ed il Consiglio Collaterale ordinarono
alla Regia Udienza di Calabria che recuperasse tale somma e non facesse
più ammettere il suddetto Commissario nell'amministrazione della
mensa.
Il Capitolo Tropeano scelse nella vacanza
della sede per Vicario Capitolare lo stesso decano Annibale Barone.
1570
- GIROLAMO II de RUSTICIS
Romano, Referendario di Segnatura e Sotto
Datario, fu nominato Vescovo il 26 giugno 1570. Governò questa diocesi
per ben 23 anni continui, nei quali la visitò più volte personalmente.
Il 16 dicembre 1576 consagrò l'Altare
Maggiore della Cattedrale in onore alla Beata Vergine ed in esso racchiuse
le reliquie dei Santi Pietro Martire, Sebastiano, Lorenzo, e altri dieci
Martiri, di S. Ulmario Confessore, e di undici Ss. Vergini e Martiri, con
aver concesso quaranta giorni di indulgenza.
Nel 1590 fondò il Convento dei
Padri Cappuccini in Tropea sotto il titolo di S. Maria della Sanità.
Fattosi vecchio, il de Rusticis rinunciò
all'incarico il 31 marzo 1593. Si ritirò a Roma e quì morì
il 1° gennaio 1594. Fu seppellito nella cappella dei de Rusticis in
S. Maria sopra la Minerva.
Ebbe quali Vicari Generali Francesco
de Nigro, l'Arcidiacono Fabrizio Caputo, il Canonico Scipione Fazzari,
Salvatore Arduino, Giovanni Archario, Cesare Tachino, Orazio de Gregorio
e Francesco Persico.
Nel 1581 subentrò quale Vicario
Generale Apostolico Matteo Saminiato da Lucca, poi Arcivescovo di Chieti.
1593
- TOMMASO CALVO
Cavaliere Messinese nato nel 1526, dottore
in Giurisprudenza.
Luminosi ed insigni sono gli anni del
suo episcopato per le tante opere che furono portate a compimento.
Avendo trovato la Diocesi sprovvista di Monasteri di donne, ristrutturò
quello di S. Domenica in Tropea e ne fondò tre altri di Clarisse
in Amantea, in Ajello e in Fiumefreddo.
Regalò alla Cattedrale, ristrutturandola
in parte, numerose e ricche suppellettili ed in particolare, con l'assenso
della Famiglia Buongiovanni padroni della cappella di S. Tommaso, adornò
questa cappella, assegnadone ottanta ducato all'anno per la celebrazione
di una messa quotidiana.
Rifece anche il Palazzo Vescovile, dove
esiste un lapide in sua memoria.
Fondò alcuni Monti di Pietà
in vari luoghi della diocesi e ne aumentò le rendite; riformò
e corresse l'amministrazione di quello di Tropea, come si legge anche in
una tavola marmorea nella stessa Casa del Monte.
Celebrò due Sinodi. Nel 1598 i
Frati Cappuccini abbandonarono l'antico loro sito in contrada Vicci per
sistemarsi meglio al posto dell'ospedale civile.
Nell'anno 1600 iniziò a funzionare
il Collegio dei Padri della Compagnia di Gesù, merito questo in
gran parte del Vescovo Calvo, che ha ceduto loro la Chiesa parrocchiale
di S. Nicolò della Cattolica per stabilirvi gli alloggiamenti. Nell'occasione
egli volle regalare 2.000 ducati per iniziare la ristrutturazione.
Il Calvo governò per 20 anni e
morì all'età di ottantanni il 29 agosto 1613. Fu sepolto
nel coro della Cattedrale in un sepolcro, che aveva preparato per sè
almeno 17 anni prima.
1615
- FABRIZIO CARACCIOLO DEI PISQUIZII
Patrizio Napoletano, Cameriere segreto
del Papa Clemente VIII. Tenne il primo Sinodo diocesano nel 1618. Alla
vacanza, fu Vicario Apostolico Mons. Sebastiano Militino da Lecce, fino
al 1631.
1633
- AMBROGIO CORDOVA
Oriundo Spagnolo, dei Predicatori, professore
di Teologia nella Università di Napoli. La sua memoria è
relativa al culto della Vergine SS. di Romania, protettrice di Tropea.
1640
- BENEDETTO MANDINA
Da Melfi, dei Chierici Regolari Minori,
discepolo di S. Andrea Avellino e Consultore del Santo Officio. Alla sua
morte, fu Vicario Apostolico il romano Mons. Giuseppe Battaglia, poi Vescovo
di Montemarano (Nusco).
1656
- GIOVANNI LOZANO
Spagnolo, degli Agostiniani poi traslato
a Mazzara, a Palermo, ed a Placencia nella Spagna. Il suo monumento sepolcrale
è nel Convento di S. Giusto, dove morì Carlo V Imperatore.
1657
- CARLO MARANTA
Napoletano, Protonotario Apostolico,
Cappellano del Re Filippo IV, e poi Vescovo di Giovinazzo.
1667
- LUIGI de MORALES
Spagnolo, degli Agostiniani.
1681
- GIROLAMO BORGIA
Canonico della Metropolitana di Napoli.
1686
- FRANCESCO FIGUEROA
Spagnolo, degli Agostiniani, predicatore
alla Corte del Re Carlo II di Spagna.
1692
- TEOFILO TESTA
Da Nola, dei Minori, Custode di Terra
Santa e Consultore della Sacra Congregazione dei Riti. Morì nel
Convento di S. Maria Nuova in Napoli.
1697
- LORENZO IBANEZ de AOYZ ARILLA
Spagnolo, nacque a Saragozza il 7 ottobre
1661. Appartenne all'ordine degli eremitani di Sant'Agostino.
Il 14 gennaio 1697, su proposta del Re
Carlo II, fu nominato Vescovo di Tropea e il 2 maggio dello stesso anno
si insediò presso la relativa sede. Durante l'episcopato dotò
la Cattedrale di non pochi arredi sacri, argenterie e molte pregevoli reliquie;
ne rifece il tetto e la dipinse. Accrebbe la rendita della mensa migliorandone
i fondi. Fu liberalissimo con i poveri e con la Chiesa ed acerrimo difensore
della giurisdizione ecclesiastica. Morì il 21 settembre 1726 e fu
sepolto nella Cattedrale.
1728
- ANGELICO VIGLINI
Nacque a Napoli il 12 ottobre 1664. Fu
Provinciale dei Cappuccini di Napoli. Il 12 aprile 1728, su proposta dell'imperatore
Carlo IV, cui era ben accetto, fu consacrato Vescovo dallo stesso pontefice
Benedetto XIII.
Nel poco tempo che restò in diocesi
si comportò da buon pastore. Si ritirò a Napoli per motivi
di salute, dove morì il 6 maggio 1731. Fu sepolto nella chiesa del
convento dei cappuccini in Sant'Efrem nuovo.
1731
- GENNARO GUGLIELMINI
Napoletano, nacque il 19 settembre 1674
da Francesco e Isabella Brancati. Fu nominato Vescovo il 17 dicembre 1731
ed il successivo 31 dicembre fu consacrato. Si distinse per la liberalità
verso i poveri. Rifece con magnificenza la Cattedrale, alla cui sagrestia
donò molti ricchi paramenti e argenterie. Fondò e dedicò
un altare al glorioso S. Gennaro. Istituì il conservatorio delle
pentite. Dotò l'episcopio di mobili, di cui difettava. Più
volte le campane furono fuse a suo carico. In questo modo fece fondere
in argento a busto intero e con il piedistallo la statua della Madonna
di Romania, di cui fece anche incidere di rame l'effigie e scolpire in
marmo un'altra statua. Quest'ultima fu collocata sulla porta piccola della
Cattedrale, ricostruita con fini marmi.
Il 6 dicembre 1750, rinunciando al Vescovado,
fu promosso Arcivescovo titolare di Tarso.
Cessata l'attività di Vescovo,
continuò a elargire i suoi fondi a beneficio della Chiesa di Tropea,
facendo costruire a proprie spese il pavimento della chiesa dei Padri Cappuccini
(il vecchio ospedale civile) con mattoni verniciati sui quali aveva fatto
scrivere: D. IANUARIUS GUGLIELMINUS NUPER EPISCOPUS TROPIEN AD. PRAESENS
ARCHIEP TARSENSIS OB EIUS DEVOTIONEM A. D. MDCCLV.
Morì a Napoli nel 1760. Fu seppellito
nella cappella di S. Gennaro, di cui era molto devoto.
Nella cappella di S. Domenica, eretta
da lui nella Cattedrale di Tropea, i capitolari, in memoria e gratitudine
di molti benefici elargiti alla diocesi, vollero lasciare alla storia un
apposito epitaffio.
1751
- FELICE PAU'
Patrizio Bitontino, nacque a Terlizzi
il 31 maggio 1704. Giovanissimo, si laureò a Roma in giurisprudenza.
Quando ritornò in patria, si fece sacerdote. Fu consacrato il 15
marzo 1751 da Benedetto XIV. Il 24 giugno successivo, prese possesso del
titolo. La sua prima cura la dedicò al Seminario che riedificò
e lo migliorò nel reparto scientifico, dotandolo di ottimi
insegnanti, come si può leggere nella iscrizione che esiste attualmente
lungo la scalinata dell'edificio. Ne assicurò anche la manutenzione,
destinando i fondi delle rendite dell'abazia di S. Angelo e quelle del
beneficio dell'Annunziata. Scelse, quale Rettore, il dotto abate Andrea
Serrao, che poi fu Vescovo di Potenza. Rinnovò l'episcopio, come
attesta l'iscrizione che fu posta lungo la scalinata del palazzo.
Il 15 marzo 1759 volle insignire i curati
della città della mozzetta violacea di seta e i preti del coro della
stessa mozzetta di lana. Il 13 febbraio 1760 furono dichiarati protettori
della diocesi i Santi Francesco di Paola e Francesco Saverio.
Morì il 6 novembre 1782, mentre
si trovava nella residenza di riposo di Villa Felice in S. Angelo,
costruita con i suoi fondi e dotata anche di un alloggiamento a favore
dei seminaristi.
Alla sua morte, subentrarono quattro
Vicari Capitolari: il decano Tommaso Polito che morì il 29 dicembre
1783, l'arciprete Francesco Cortese sostituito dopo pochi mesi dal canonico
Leonardo Adilardi che morì il 12 dicembre 1784 e fu rilevato dall'arcidiacono
Gaetano Paladino.
1786
- GIOVANNI VINCENZO MONFORTE
Patrizio Napoletano e Canonico di quella
Metropolitana, nacque a Sorrento nel dicembre del 1733. Si laureò
in giurisprudenza e divenne canonico-diacono-cardinale sotto il titolo
di Santa Maria ad Nives della Cattedrale di Napoli. Fu nominato Vescovo
il 21 dicembre 1786 e consacrato il 4 giugno dell'anno seguente. Dedicò
ogni premura alla ricostruzione della Cattedrale che patì non poche
rovine da parte del terremoto del 1783 e nel luglio del 1789 la riconsacrò,
così come si legge nell'epitaffio scolpito sulla piccola porta del
tempio. Regalò alla sacrestia vari arredi sacri. Fece fondere la
"gran campana". Costruì una grande baracca nel borgo della città
per uso dell'episcopio, sulla cui porta d'ingresso esiste una specifica
epigrafe. Ripopolò il seminario e lo dotò di scelti professori.
Durante l'episcopato, nel 1790, si insediarono a Tropea i Padri Liguorini
che aprirono il noto collegio. Nel 1795 restaurò l'episcopio caduto
per il terremoto del 1783, come si può rilevare dalla lapide affissa
in una sala dell'edificio.
Il 29 gennaio fu trasferito alla sede
episcopale di Nola. Nella circostanza volle regalare alla Chiesa di Tropea
un ostensorio di argento dorato. Lasciò alla suddetta Chiesa altre
elargizioni per testamento, come due magnifiche e preziose mitre. Nel 1800
venne nominato gran cancelliere dell'ordine di S. Ferdinando e del Merito
e poi Arcivescovo di Napoli. Il 15 giugno 1802 spirò.
1798
- GERARDO GREGORIO MELE
Archidiocesano di Conza, Vicario Generale
di Mileto, ed ultimo Vescovo della sola diocesi di Tropea, morto in Amantea
nel febbraio 1817.
NICOTERA
E TROPEA
Dal 27 giugno 1818, la Chiesa Episcopale
di Nicotera
fu unita ed aggregata aeque principaliter
a quella di Tropea
1818
- GIOVANNI TOMASUOLO
Napoletano, Parroco e Cappellano Regio,
primo Vescovo di Nicotera e Tropea. Rinunciando nel 1824, morì in
Napoli nel 1854.
1825
- NICOLA ANTONIO MONTIGLIA
Arciprete di Polistena e Rettore del
Seminario di Mileto, traslato da Squillace, e morto in Nicotera nel 1826.
1827
- MARIANO BIANCO
Parroco in Napoli, promosso Arcivescovo
di Amalfi nel 1831.
1832
- MICHELANGELO FRANCHINI
Nobile di Montecorvino (Salerno), Arciprete
di quella soppressa Cattedrale, morto a Tropea nel maggio 1854.
1855
- FILIPPO de SIMONE
Arciptete di Acri nella diocesi di Bisignano,
del quale fu Coadiutore Mons. Luigi Vaccari Vescovo tit. di Sinope. Intervenne
al Concilio Ecumenico Vaticano nel 1869, e morì in patria.
1899
- DOMENICO TACCONE-GALLUCCI
Nato in Mileto il 26 aprile 1852, Dottore
in Teologia, Canonico Penitenziere e Vicario Generale Capitolare di Mileto,
Professore di Scienze sacre e Deputato del Seminario, Convisitatore diocesano,
Promotore fiscale, esaminatore prosinodale di Mileto e sinodale di Nicotera,
preconizzato Vescovo tit. di Amata dal Pontefice Leone XIII nel Concistoro
segreto del 1° giugno 1888, successo per coadiutoria il 14 dicembre
1889, Prelato Domestico di Sua Santità ed Assistente al Soglio Pontificio.
1909
- GIUSEPPE LEO
Nato ad Andria il 25 marzo 1864. Fu eletto
il 25 giugno 1909. Consacrato a Roma dal Cardinale Francesco Cassetta l'11
luglio 1909. Promosso Arcivescovo di Trani e Barletta l'8 marzo 1920.
1921
- FELICE CRIBELLATI
Nato a Staghiglione (Pavia) il 25 maggio
1885, fu ordinato il 21 settembre 1907. Eletto il 9 giugno 1921 e consacrato
dal Cardinale B.Pompili il 29 giugno 1921. Ha preso possesso delle diocesi
di Nicotera il 7 settembre e di Tropea il 9 settembre 1921. Il 1° febbraio
1952 morì a Tropea e fu sepolto in Cattedrale. Dalla morte di Cribellati
all'ingresso di Agostino Saba fu Amministratore Apostolico il Vescovo di
Mileto ENRICO NICODEMO, dal 1952 al 1953.
1953
- AGOSTINO SABA
Nato a Serdiana (Cagliari) l'11 novembre
1888, fu ordinato Sacerdote il 10 agosto 1914. Eletto il 25 agosto 1953
e consacrato dal Cardinale I. Schuster il 4 ottobre 1953, ha preso possesso
delle Diocesi di Nicotera il 18 novembre e di Tropea il 21 novembre 1953.
Promosso Arcivescovo di Sassari il 16 marzo 1961. Morì a Sassari
il 19 gennaio 1962.
Dopo la sua morte e fino all'ingresso
di Giuseppe Bonfiglioli fu Amministratore Apostolico VINCENZO DE CHIARA,
Vescovo di Mileto, dal 3 maggio al 2 e 4 luglio 1961.
1961
- GIUSEPPE BONFIGLIOLI
Nato a S. Carlo Ferrarese, nell'Archidiocesi
di Bologna, fu eletto il 29 marzo e consacrato il 21 maggio 1961.
MILETO,
TROPEA E NICOTERA
Dall'11 luglio 1973 furono personalmente
affidate
al Vescovo di Mileto anche le Diocesi
confinanti di Nicotera e Tropea
1973
- VINCENZO DE CHIARA
Nato a Stigliano (Matera) il 2 aprile
1903, fu ordinato sacerdote di Tricarico il 3 aprile 1930.
Frequentò il pontificio Istituto
Biblico di Roma, dove acquisì il diploma di S. Scrittura. Divenne
quindi professore di S. Scrittura, liturgia e lingua ebraica a Salerno
(1933), Chieti (1934-44) e ancora Salerno (1941-50). Il 5 ottobre 1950
fu nominato parroco, della nuova parrocchia di S. Antonio di Padova, nella
nativa Stigliano. Fu eletto Vescovo di Mileto l'8 maggio 1953 e consacrato
il 12 luglio 1953 in Stigliano dallo stesso Vescovo Raffaele delle Nocche,
che lo aveva ordinato sacerdote 23 anni prima. Fece il suo ingresso nella
diocesi di Mileto il 12 agosto 1953.
Fu poi nominato Vescovo delle tre diocesi,
di Mileto, Nicotera e Tropea, l'11 luglio 1973. Si ritirò, per raggiunti
limiti di età, il 5 marzo 1979. Morì a Tropea il 30 novembre
1984, alla "Casa di Carità".
Alla sua morte subentrò, quale
Amministratore Apostolico, l'Arcivescovo di Reggio, AURELIO SORRENTINO.
1979
- DOMENICO TARCISIO CORTESE