LA  DIOCESI

Il Cristianesimo è documentato a Tropea da lapidi cristiane del IV e V secolo, mentre S. Gregorio Magno nel 591 menziona un "Monasterium Sancti Archangeli quod Tropeis est constitutum". Il primo Vescovo di cui si ha notizia certa è Giovanni, presente al Concilio Romano del 649. La Diocesi, a partire dal secolo VIII, è sotto l'influsso greco e risulta suffraganea di Reggio: come tale è ricordata dalla bolla 19 novembre 1165 di Alessandro III. Con l'avvento dei Normanni si ha il ritorno al rito latino con il Vescovo Giustino nel 1094. Nel dicembre di detto anno alla sede di Tropea viene aggregato il territorio di Amantea che era stato vescovato dalla fine del secolo IX: tale situazione territoriale è rimasta immutata nei secoli, come intatta è rimasta, a partire dal secolo XI, la giurisdizione dell'Abbazia di Montecassino sullo scoglio e relativo Santuario dell'Isola lungo il lido di Tropea.
In seguito all'unione con Nicotera, sancita dal Concordato Borbonico del 1818, Tropea ha conservato per molti anni la residenza abituale del Vescovo fino al 1973, anno in cui un unico Vescovo governò le Diocesi di Tropea, Nicotera e Mileto, con la residenza abituale nella sede di Mileto. Nel 1986, le tre Diocesi furono accorpate in una sola: Tropea-Nicotera-Mileto. La chiesa concattedrale normanna di Tropea (secolo XI) è stata restituita alle splendide linee originarie a cura di Mons. Felice Cribellati con imponenti lavori conclusi nel 1932.

Tropea diede i natali a molti Vescovi che furono designati a governare non solo la Diocesi del proprio paese. Di questi Vescovi si riporta l'elenco, così come indicato da Giovanni Fiore da Cropani nel volume terzo della sua "Della Calabria illustrata" (1600).
 
 

I  VESCOVI







649 - GIOVANNI
Fu il primo Vescovo di Tropea, del quale abbiamo sicura notizia nel Secretario 1° degli Atti del Concilio Lateranense ("Ioannes Episcopus Sanctae Tropeianae Ecclesiae"), che si svolse nell'anno 649, sotto il Pontefice Martino I. Fu posteriore di poco più di cinquanta anni a Proclo, Vescovo di Nicotera.

679 - TEODORO
Intervenne al Concilio Romano, sotto il Pontificato di Agatone, il 5 aprile 679, e ne sottoscrisse la lettera Sinodica, inviata dal Papa al Concilio Costantinopolitano Ecumenico terzo. Fu anche presente alla seconda sessione del Concilio Ecumenico VI.

787 - TEODORO II
Prese parte ("Theodorus indignus Episcopus Tropeorum") al Concilio Ecumenico Niceno secondo, VII Ecumenico, celebrato ai tempi di Papa Adriano contro gli Iconoclasti nell'anno 787.
Può darsi, a giudizio di certi storici, che il quadro della Madonna di Romania sia stato portato da Nicea o dalla Romania nel 787 da Teodoro II, dopo averlo sottratto alla distruzione degli eretici, al tempo in cui le sacre immagini, sia esse statue che dipinti, erano perseguitate dai  fanatici iconomachi, i cui capi erano gli stessi imperatori bizantini, Leone Isaurico e Costantino Copronino, fin dall’anno 781.
Tale fenomeno aveva assunto notevoli proporzioni, sì che il Pontefice Adriano I prese la decisione di convocare - in via eccezionale - a Nicea per la seconda volta, a breve distanza di tempo, uno specifico Concilio Generale, cui partecipò il Vescovo di Tropea. E sarebbe stato appunto Teodoro II  a portare, ritornando in patria, il quadro.
A tale proposito, vale la pena di sottolineare che Teodoro II, in quel Sinodo, aveva anatemizzato con sapiente sentenza coloro i quali si volevano allontanare dall'antica tradizione della Chiesa Romana circa la venerazione delle Sacre Immagini:
"THEODORUS SANCTISSIMUS EPISCOPUS TROPAEORUM, CUM VELUTI ADRIANO DIVINUS ORTODOXIAE TERMINUS SINT LITTERAE, QUAE AB PAPA SENORIS ROMAE AD PIOS IMPERATORES NEC NON ET AD TARASIUM UNIVERSALEM PATRIARCHAM NOSTRUM MISSAE SUNT, ITA PROFITEOR, SUSCIPIENS SACRAS ICONAS, SECUNDUM ANTIQUAM TRADITIONEM ECCLESIAE CATHOLICAE.
EOS  VERO,  QUI  ITA  NON  SAPIUNT,  ANATHEMATIZO. "
(Acta  Concilior. Tom. IV).

1060 - PIETRO
Fu nominato in un diploma del Duca Roberto il Guiscardo (novembre 1066): "Decernimus ut omnia, quae a principio ad episcopatum suum pertinebant haec omnino possideret sicut Petrus antecessor eius haec possiderat".

1066 - CALOCHIRIO
Ultimo Vescovo di rito Greco, fu "Protosincello" e Consigliere nella Corte Imperiale di Costantinopoli.
Era già Vescovo quando i Normanni invasero la Calabria. Si accattivò la simpatia del Guiscardo, a tal punto che nel 1062 accolse la moglie Sichelgaita quando scappata da Mileto si rifugiò a Tropea.
Ottenne quindi dal Duca Roberto, nel novembre del 1066, ampio privilegio a conferma di tutti i beni della mensa episcopale e dei diritti sopra i villani della Chiesa.
Morì prima dell'anno 1094.

1094 - GIUSTINO o IUSTEGO
Fu il primo Vescovo latino di Tropea, cui fu sottoposto il soppresso Vescovato di Amantea con diploma del Duca Ruggiero, figlio di Roberto Guiscardo, il 10 Dicembre 1091.

1155 - GERUTO
Ebbe cura nel 1155 di far tradurre in latino dal greco il diploma del Duca Roberto del 1066 e di farselo riconoscere e confermare da parte di Re Guglielmo I mentre si trovava a Messina.
Morì prima del 1157.

1157 - ERVEO
Ugone Falcando narra che, dopo l'uccisione dell'Ammiraglio e Cancelliere Majone da Bari, avvenuta il 10 novembre 1160, il di lui figlio dichiarò al Re Guglielmo che il defunto suo genitore aveva depositato presso il Vescovo di Tropea trecento once di oro. Il Vescovo, chiamato in causa, dovette restituire al Monarca non solo le trecento once di oro, ma anche settantamila tari, che il Majone gli aveva affidato.
Il Vescovo Erveo non ebbe quindi una buona fama, come del resto tutti i Prelati che facevano parte della Corte di Guglielmo, il quale, anche lui, era tanto cattivo che riportò il nomignolo di Guglielmo il Malo.

1164 - CORIDONE
Fu Vescovo durante il Pontificato di Alesandro III, di cui fu il confidente, tanto che lo seguì in Francia durante il Concilio di Tours.
Ebbe approvata dal Pontefice la conferma dei privilegi concessi dai Duchi e dai Sovrani alla sua Chiesa con bolla datum Laterani idibus martii Indictionis XII Inc. Dom. an. 1179 Pontificatus vero a. XX, rilasciata in occasione del Concilio Lateranense, svolto nei giorni 5,14 e 19 marzo dello stesso anno.

1196 - ORLANDINO
Monaco di Montecassino. Non si conosce nulla di lui.

1198 - RICCARDO
Promosse la fondazione della Badia di Fonte Laureato in Fiumefreddo. Ottenne da Papa Innocenzo III, col datum Laterani XVI Kal. decembris anno MCC, una bolla, che confermava i privilegi alla Chiesa di Tropea concessi in precedenza dai principi, dai Sovrani e dal Pontefice Alessandro III.

1217 - GIOVANNI
Durante il pontificato di Clemente IV.

1296 - GIORDANO
Eresse il primo Convento dei Minori in Tropea.

1297 - ARCADIO
Ricorse a Re Carlo II contro un tal Ruggieri Lutrario di Tropea, il quale deviando il corso dell'acqua, che alimentava un mulino della Chiesa, l'aveva condotto ad altri suoi mulini con grave danno della stessa Chiesa, ed ottenne ordini precisi diretti a Pietro Ruffo Conte di Catanzaro, e Capitan Generale della Calabria perchè tutto fosse rimesso come prima, salvaguardando così i diritti del Vescovo, compreso il pagamento dei danni. L'ordine porta la data del 16 giugno 1302.

1315 - RICCARDO II RUFFO DI CALABRIA
Ebbe confermato dal Re Carlo II un diritto feudale della sua Chiesa.

1344 - ROBERTO
Frate dei Predicatori, il quale ebbe per successori immediati MARINO, RINALDO e
GIORDANO, di cui nulla si conosce, neanche gli anni del loro episcopato.
Dovette essere molto amico della Regina Giovanna I, perchè, dopo la morte di Re Andrea, fu inviato in Ungheria presso il Re Lodovico, suo cognato, affinchè lo pregasse di voler dar protezione a lei vedova, e al piccolo figlio Caroberto.

1382 - FRANCESCO ORLANDINO o ROLANDINO
Prese il governo della Chiesa di Tropea il 2 giugno 1382 e nel 1390 fu trasferito nella diocesi di  Giovinazzo. Non si conosce null'altro di questo Vescovo.

1390 - PAVONE o PAOLO de GRIFIIS
Nacque a Giovinazzo, fu Vescovo di Polignano nel 1378, durante il Pontificato di Urbano VI.
Fu Nunzio Apostolico nel regno di Boemia nel 1384.
Venne a Tropea, quale Vescovo, nei primi mesi del 1390, per intenzione di Papa Bonifacio IX.
Alla sua morte, avvenuta nel 1410, il Vescovato di Tropea si diede in commenda dalla Santa Sede Apostolica.

1410 - B. GIOVANNI III DOMENICI
Fiorentino, dei Predicatori, Arcivescovo di Ragusa e Cardinale del titolo di S. Sisto, Legato Apostolico nel Concilio di Costanza, morto in Buda il 10 giugno 1419, ed ivi sepolto in fama di esimia santità. In diocesi se ne celebra la officiatura, per concessione della S. Congregazione dei Riti.

1411 - NICOLO' ACCIAPACCIA
Patrizio Napoletano, Ciambellano e Consigliere del Re Ladislao e della Regina Giovanna II, poi Arcivescovo di Capua e Cardinale del titolo di S. Marcello.

1437 - GIOSUE' MORMILE
Patrizio Napoletano, già Vescovo di Monopoli e di S. Agata dei Goti.

1461 - PIETRO BALBO
Trasferito da Nicotera.

1479 - GIOVANNI IV DEURO
Fu Vescovo solo per sette mesi. Morì a Roma il 15 aprile dell'anno seguente, 1480.

1480 - GIULIANO MIRTO-FRANGIPANE
Nacque a Cajazzo, dove fu anche Vescovo, nominato da Sisto V il 14 maggio 1472.
Era ben visto dalla Corte Romana e dal Re Ferdinando I d'Aragona che lo prescelse nel 1474 quale Regio Consigliere, Cappellano Maggiore e Governatore dello Studio Napoletano.
Col favore dello stesso Re, fu trasferito a Tropea il 16 giugno 1480.
Celebrò il 7 maggio 1494, nel Palazzo Reale, le nozze di Sancia di Aragona, figlia di Re Alfonso II, con Goffredo Borgia, parente di Alessandro VI.
Assistette, quale Cappellano Maggiore, all'Incoronazione del Re Alfonso II, eseguita nella Cattedrale di Napoli il 2 giugno 1494, dal Cardinale Giovanni Borgia Arcivesvovo di Monreale, nipote di Alessandro VI.
Egli con l'intervento dell'Abate Aloisio di Amato suo Vicario Generale fece compilare legalmente in un grosso volume da Notar Calunnio de Joseph una Platea Generale, che si conserva nell'Archivio Vescovile, nella quale stanno annotati tutti i beni così della Mensa, come del Capitolo, Prebende, luoghi pii, e Benefici tanto della Superiore, quanto della Inferiore Diocesi.
Dopo aver governato questa Chiesa per anni diciannove, morì a Tropea il 26 settembre 1499 e, compianto da tutti, fu seppellito nel sepolcro comune dei Vescovi nella cattedrale.

1499 - SIGISMONDO PAPPACODA
Nacque il 23 marzo 1456. Fu Vescovo di Venosa nel 1493 e, dopo sei anni, fu trasferito, per volontà del Pontefice Alessandro VI alla sede di Tropea, dove governò per circa tretasette anni. Era stato eletto Cardinale dal Papa Clemente VII, ma non ne accettò la dignità. Morì a Napoli il 3 novembre 1536, dove fu sepolto nella Chiesa di S. Giovanni Evangelista dei Pappacodi in una magnifica tomba marmorea con sopra la statua a lui, dicono le cronache, somigliantissima.

1536 - GIOVANNI ANTONIO PAPPACODA
Nacque il 23 marzo 1456. Nipote di Sigismondo e suo Coadiutore, gli succedette lo stesso anno della sua morte, e morì al principio del 1538.

1538 - INNOCENZO CIBO
Genovese, pronipote del Papa Innocenzo VIII e nipote di Leone X, Cardinale di S. Maria in Domnica.
Il 6 febbraio 1538 si insediò Vescovo di Tropea, per volontà di Papa Paolo III. Dopo solo qualche mese ceddette l'incarico al Cardinale Ginucci.

1539 - GIROLAMO GINUCCI
Da Siena, Cardinale Prete di S. Clemente. Ottenne da Paolo III l'incarico il 19 giugno 1538 che svolse fino alla morte avvenuta a Roma il 3 luglio 1541.
Sotto il suo episcopato, fu costruito e donato ai Frati dell'Osservanza il Convento dell'Annunziata al posto di quello di S. Sergio troppo lontano dall'abitato. L'iscrizione che tuttora vi si può leggere è la seguente: CAROLO V PROPE HANC URBEM TRANSEUNTI TROPAEA IN SIGNUM DEVOTIONIS PECUNIAM DE CIVIBUS COLLECTAM OBTULIT IPSE EX EA HOC COENOBIUM FIERI IUSSIT.

1541 - GIOVANNI V POGGIO
Nacque a Bologna il 26 gennaio 1493. Mortogli la moglie, vestì l'abito ecclesiastico. Fu nominato da Paolo III Protonotario Apostolico e Tesoriere della Camera Apostolica.
Fu nominato dallo stesso Pontefice Vescovo di Tropea l'8 ottobre 1541. In pratica, però, non fu mai residente in sede perchè fu inviato Nunzio in Germania e nella Spagna, e amministrò per mezzo dei Vicari di questa diocesi, fra i quali vanno ricordati Giovanni Mazzeo e Melchiorre d'Afflitto Arcidiacono. Su richiesta dell'Imperatore Carlo V, Papa Giulio III il 20 dicembre 1551 lo nominò Cardinale Prete di S. Anastasia, anche se il Poggio si trovasse in effetti lontano da Roma.
Durante il suo episcopato, i Minimi di S. Francesco di Paola ottennero nel 1543 in Tropea il locale di S. Maria del Soccorso e vi fabbricarono il loro Convento.
Il 6 febbraio 1556, dopo una malattia contratta a Bologna, il Poggio si dimise a favore di Matteo di Luca, Vescovo di Ancona e suo nipote. Lasciò alla Chiesa di Tropea trecento ducati perchè si potesse acquistare il quadro dell'altare maggiore. Morì il 12 febbraio dello stesso anno e fu tumulato nella propria cappella dentro la Chiesa di S. Jacopo degli Agostiniani a Bologna.

1556 - GIOVANNI MATTEO de LUCA (o LUCHIO)
Figlio di Luca e di una sorella del Poggio, nacque a Bologna. Giulio III lo elesse Vescovo di Ancona il 23 maggio 1550 e dopo sei anni, il 6 febbraio 1556, a seguito della rinuncia di suo zio, fu nominato Vescovo di Tropea. Ad Ancona prese il posto di Vescovo suo fratello Vincenzo.
Cercò, fin dai primi mesi, di mantenere l'ordine in una Diocesi che vide assente per ben 24 anni il proprio Vescovo.
Morì a Roma il 22 giugno 1558.

1560 - POMPEO PICCOLOMINI D'ARAGONA
Spagnolo, nacque da Alfonso III Duca di Amalfi e Costanza di Avolos figlia del Marchese del Vasto. Fu eletto Vescovo di Lanciano il 12 giugno 1556 e dopo quattro anni fu trasferito, da Paolo IV, nella sede di Tropea. Partecipò al Concilio Tridentino. Morì in Spagna il 3 maggio 1562.
Dopo la sua morte fu scelto quale Vicario Capitolare Prospero Busale di Napoli, Abate Commendatario dei Monasteri Basiliani di S. Onofrio del Cao, di S. Lorenzo di Arena e di S. Costantino di Panaia, Decano di Crotone e Canonico Tropeano, che il 20 luglio 1564 concesse ai Carmelitani la facoltà di poter fondare un Convento sotto il titolo di S. Jacopo Apostolo presso il Capo Vaticano.

1564 - FRANCESCO II DE AGUIRRE
Spagnolo, fu Vescovo di Crotone nel 1558 ed intervenne al Concilio di Trento dove si sottoscrise: Franciscus de Aguirre Hispanus Episc. Cotronien.
Il 15 dicembre 1564 fu trasferito a Tropea. Morì nell'ottobre del 1565.

1566 - FELICE de RUBEIS (o de ROSSI)
Pronipote di Giacomo de Rubeis Arcivescovo di Napoli, nacque in Troia di Puglia nel 1507. Visse a Napoli dove esercitò nell'avvocatura. Nel 1550 il Re Filippo II lo scelse Regio Consigliere in Napoli. Avendo perduta la moglie Lucrezia Gallucci, da lui teneramente amata, rinunciò alla toga il 28 gennaio 1566 e vestì gli abiti ecclesiastici, con l'assenso dello stesso Re Filippo, che successivamente lo propose quale Vescovo di Tropea. Fu nominato l'11 luglio 1566.
Molto probabilmente il de Rubeis non mise mai piedi nella diocesi di Tropea, perchè afflitto da grave malattia. Morì a Napoli il 18 marzo 1568 all'età di soli 51 anni e seppellito nella Chiesa dell'Annunziata.
Alla morte del de Rubeis un Commissario del Nunzio Apostolico aveva sottratto 150 ducati sui frutti della mensa Tropeana, per cui il Vicerè ed il Consiglio Collaterale ordinarono alla Regia Udienza di Calabria che recuperasse tale somma e non facesse più ammettere il suddetto Commissario nell'amministrazione della mensa.
Il Capitolo Tropeano scelse nella vacanza della sede per Vicario Capitolare lo stesso decano Annibale Barone.

1570 - GIROLAMO II de RUSTICIS
Romano, Referendario di Segnatura e Sotto Datario, fu nominato Vescovo il 26 giugno 1570. Governò questa diocesi per ben 23 anni continui, nei quali la visitò più volte personalmente.
Il 16 dicembre 1576 consagrò l'Altare Maggiore della Cattedrale in onore alla Beata Vergine ed in esso racchiuse le reliquie dei Santi Pietro Martire, Sebastiano, Lorenzo, e altri dieci Martiri, di S. Ulmario Confessore, e di undici Ss. Vergini e Martiri, con aver concesso quaranta giorni di indulgenza.
Nel 1590 fondò il Convento dei Padri Cappuccini in Tropea sotto il titolo di S. Maria della Sanità.
Fattosi vecchio, il de Rusticis rinunciò all'incarico il 31 marzo 1593. Si ritirò a Roma e quì morì il 1° gennaio 1594. Fu seppellito nella cappella dei de Rusticis in S. Maria sopra la Minerva.
Ebbe quali Vicari Generali Francesco de Nigro, l'Arcidiacono Fabrizio Caputo, il Canonico Scipione Fazzari, Salvatore Arduino, Giovanni Archario, Cesare Tachino, Orazio de Gregorio e Francesco Persico.
Nel 1581 subentrò quale Vicario Generale Apostolico Matteo Saminiato da Lucca, poi Arcivescovo di Chieti.

1593 - TOMMASO CALVO
Cavaliere Messinese nato nel 1526, dottore in Giurisprudenza.
Luminosi ed insigni sono gli anni del  suo episcopato  per le tante opere che furono portate a compimento. Avendo trovato la Diocesi sprovvista di Monasteri di donne, ristrutturò quello di S. Domenica in Tropea e ne fondò tre altri di Clarisse in Amantea, in Ajello e in Fiumefreddo.
Regalò alla Cattedrale, ristrutturandola in parte, numerose e ricche suppellettili ed in particolare, con l'assenso della Famiglia Buongiovanni padroni della cappella di S. Tommaso, adornò questa cappella, assegnadone ottanta ducato all'anno per la celebrazione di una messa quotidiana.
Rifece anche il Palazzo Vescovile, dove esiste un lapide in sua memoria.
Fondò alcuni Monti di Pietà in vari luoghi della diocesi e ne aumentò le rendite; riformò e corresse l'amministrazione di quello di Tropea, come si legge anche in una tavola marmorea nella stessa Casa del Monte.
Celebrò due Sinodi. Nel 1598 i Frati Cappuccini abbandonarono l'antico loro sito in contrada Vicci per sistemarsi meglio al posto dell'ospedale civile.
Nell'anno 1600 iniziò a funzionare il Collegio dei Padri della Compagnia di Gesù, merito questo in gran parte del Vescovo Calvo, che ha ceduto loro la Chiesa parrocchiale di S. Nicolò della Cattolica per stabilirvi gli alloggiamenti. Nell'occasione egli volle regalare 2.000 ducati per iniziare la ristrutturazione.
Il Calvo governò per 20 anni e morì all'età di ottantanni il 29 agosto 1613. Fu sepolto nel coro della Cattedrale in un sepolcro, che aveva preparato per sè almeno 17 anni prima.

1615 - FABRIZIO CARACCIOLO DEI PISQUIZII
Patrizio Napoletano, Cameriere segreto del Papa Clemente VIII. Tenne il primo Sinodo diocesano nel 1618. Alla vacanza, fu Vicario Apostolico Mons. Sebastiano Militino da Lecce, fino al 1631.

1633 - AMBROGIO CORDOVA
Oriundo Spagnolo, dei Predicatori, professore di Teologia nella Università di Napoli. La sua memoria è relativa al culto della Vergine SS. di Romania, protettrice di Tropea.

1640 - BENEDETTO MANDINA
Da Melfi, dei Chierici Regolari Minori, discepolo di S. Andrea Avellino e Consultore del Santo Officio. Alla sua morte, fu Vicario Apostolico il romano Mons. Giuseppe Battaglia, poi Vescovo di Montemarano (Nusco).

1656 - GIOVANNI LOZANO
Spagnolo, degli Agostiniani poi traslato a Mazzara, a Palermo, ed a Placencia nella Spagna. Il suo monumento sepolcrale è nel Convento di S. Giusto, dove morì Carlo V Imperatore.

1657 - CARLO MARANTA
Napoletano, Protonotario Apostolico, Cappellano del Re Filippo IV, e poi Vescovo di Giovinazzo.

1667 - LUIGI de MORALES
Spagnolo, degli Agostiniani.

1681 - GIROLAMO BORGIA
Canonico della Metropolitana di Napoli.

1686 - FRANCESCO FIGUEROA
Spagnolo, degli Agostiniani, predicatore alla Corte del Re Carlo II di Spagna.

1692 - TEOFILO TESTA
Da Nola, dei Minori, Custode di Terra Santa e Consultore della Sacra Congregazione dei Riti. Morì nel Convento di S. Maria Nuova in Napoli.

1697 - LORENZO IBANEZ de AOYZ ARILLA
Spagnolo, nacque a Saragozza il 7 ottobre 1661. Appartenne all'ordine degli eremitani di Sant'Agostino.
Il 14 gennaio 1697, su proposta del Re Carlo II, fu nominato Vescovo di Tropea e il 2 maggio dello stesso anno si insediò presso la relativa sede. Durante l'episcopato dotò la Cattedrale di non pochi arredi sacri, argenterie e molte pregevoli reliquie; ne rifece il tetto e la dipinse. Accrebbe la rendita della mensa migliorandone i fondi. Fu liberalissimo con i poveri e con la Chiesa ed acerrimo difensore della giurisdizione ecclesiastica. Morì il 21 settembre 1726 e fu sepolto nella Cattedrale.

1728 - ANGELICO VIGLINI
Nacque a Napoli il 12 ottobre 1664. Fu Provinciale dei Cappuccini di Napoli. Il 12 aprile 1728, su proposta dell'imperatore Carlo IV, cui era ben accetto, fu consacrato Vescovo dallo stesso pontefice Benedetto XIII.
Nel poco tempo che restò in diocesi si comportò da buon pastore. Si ritirò a Napoli per motivi di salute, dove morì il 6 maggio 1731. Fu sepolto nella chiesa del convento dei cappuccini in Sant'Efrem nuovo.

1731 - GENNARO GUGLIELMINI
Napoletano, nacque il 19 settembre 1674 da Francesco e Isabella Brancati. Fu nominato Vescovo il 17 dicembre 1731 ed il successivo 31 dicembre fu consacrato. Si distinse per la liberalità verso i poveri. Rifece con magnificenza la Cattedrale, alla cui sagrestia donò molti ricchi paramenti e argenterie. Fondò e dedicò un altare al glorioso S. Gennaro. Istituì il conservatorio delle pentite. Dotò l'episcopio di mobili, di cui difettava. Più volte le campane furono fuse a suo carico. In questo modo fece fondere in argento a busto intero e con il piedistallo la statua della Madonna di Romania, di cui fece anche incidere di rame l'effigie e scolpire in marmo un'altra statua. Quest'ultima fu collocata sulla porta piccola della Cattedrale, ricostruita con fini marmi.
Il 6 dicembre 1750, rinunciando al Vescovado, fu promosso Arcivescovo titolare di Tarso.
Cessata l'attività di Vescovo, continuò a elargire i suoi fondi a beneficio della Chiesa di Tropea, facendo costruire a proprie spese il pavimento della chiesa dei Padri Cappuccini (il vecchio ospedale civile) con mattoni verniciati sui quali aveva fatto scrivere: D. IANUARIUS GUGLIELMINUS NUPER EPISCOPUS TROPIEN AD. PRAESENS ARCHIEP TARSENSIS OB EIUS DEVOTIONEM A. D. MDCCLV.
Morì a Napoli nel 1760. Fu seppellito nella cappella di S. Gennaro, di cui era molto devoto.
Nella cappella di S. Domenica, eretta da lui nella Cattedrale di Tropea, i capitolari, in memoria e gratitudine di molti benefici elargiti alla diocesi, vollero lasciare alla storia un apposito epitaffio.

1751 - FELICE PAU'
Patrizio Bitontino, nacque a Terlizzi il 31 maggio 1704. Giovanissimo, si laureò a Roma in giurisprudenza. Quando ritornò in patria, si fece sacerdote. Fu consacrato il 15 marzo 1751 da Benedetto XIV. Il 24 giugno successivo, prese possesso del titolo. La sua prima cura la dedicò al Seminario che riedificò e lo migliorò nel reparto scientifico, dotandolo di ottimi  insegnanti, come si può leggere nella iscrizione che esiste attualmente lungo la scalinata dell'edificio. Ne assicurò anche la manutenzione, destinando i fondi delle rendite dell'abazia di S. Angelo e quelle del beneficio dell'Annunziata. Scelse, quale Rettore, il dotto abate Andrea Serrao, che poi fu Vescovo di Potenza. Rinnovò l'episcopio, come attesta l'iscrizione che fu posta lungo la scalinata del palazzo.
Il 15 marzo 1759 volle insignire i curati della città della mozzetta violacea di seta e i preti del coro della stessa mozzetta di lana. Il 13 febbraio 1760 furono dichiarati protettori della diocesi i Santi Francesco di Paola e Francesco Saverio.
Morì il 6 novembre 1782, mentre si trovava nella residenza di riposo di Villa Felice in S. Angelo, costruita con i suoi fondi e dotata anche di un alloggiamento a favore dei seminaristi.
Alla sua morte, subentrarono quattro Vicari Capitolari: il decano Tommaso Polito che morì il 29 dicembre 1783, l'arciprete Francesco Cortese sostituito dopo pochi mesi dal canonico Leonardo Adilardi che morì il 12 dicembre 1784 e fu rilevato dall'arcidiacono Gaetano Paladino.

1786 - GIOVANNI VINCENZO MONFORTE
Patrizio Napoletano e Canonico di quella Metropolitana, nacque a Sorrento nel dicembre del 1733. Si laureò in giurisprudenza e divenne canonico-diacono-cardinale sotto il titolo di Santa Maria ad Nives della Cattedrale di Napoli. Fu nominato Vescovo il 21 dicembre 1786 e consacrato il 4 giugno dell'anno seguente. Dedicò ogni premura alla ricostruzione della Cattedrale che patì non poche rovine da parte del terremoto del 1783 e nel luglio del 1789 la riconsacrò, così come si legge nell'epitaffio scolpito sulla piccola porta del tempio. Regalò alla sacrestia vari arredi sacri. Fece fondere la "gran campana". Costruì una grande baracca nel borgo della città per uso dell'episcopio, sulla cui porta d'ingresso esiste una specifica epigrafe. Ripopolò il seminario e lo dotò di scelti professori. Durante l'episcopato, nel 1790, si insediarono a Tropea i Padri Liguorini che aprirono il noto collegio. Nel 1795 restaurò l'episcopio caduto per il terremoto del 1783, come si può rilevare dalla lapide affissa in una sala dell'edificio.
Il 29 gennaio fu trasferito alla sede episcopale di Nola. Nella circostanza volle regalare alla Chiesa di Tropea un ostensorio di argento dorato. Lasciò alla suddetta Chiesa altre elargizioni per testamento, come due magnifiche e preziose mitre. Nel 1800 venne nominato gran cancelliere dell'ordine di S. Ferdinando e del Merito e poi Arcivescovo di Napoli. Il 15 giugno 1802 spirò.

1798 - GERARDO GREGORIO MELE
Archidiocesano di Conza, Vicario Generale di Mileto, ed ultimo Vescovo della sola diocesi di Tropea, morto in Amantea nel febbraio 1817.

NICOTERA  E  TROPEA
Dal 27 giugno 1818, la Chiesa Episcopale di Nicotera
fu unita ed aggregata aeque principaliter a quella di Tropea

1818 - GIOVANNI TOMASUOLO
Napoletano, Parroco e Cappellano Regio, primo Vescovo di Nicotera e Tropea. Rinunciando nel 1824, morì in Napoli nel 1854.

1825 - NICOLA ANTONIO MONTIGLIA
Arciprete di Polistena e Rettore del Seminario di Mileto, traslato da Squillace, e morto in Nicotera nel 1826.

1827 - MARIANO BIANCO
Parroco in Napoli, promosso Arcivescovo di Amalfi nel 1831.

1832 - MICHELANGELO FRANCHINI
Nobile di Montecorvino (Salerno), Arciprete di quella soppressa Cattedrale, morto a Tropea nel maggio 1854.

1855 - FILIPPO de SIMONE
Arciptete di Acri nella diocesi di Bisignano, del quale fu Coadiutore Mons. Luigi Vaccari Vescovo tit. di Sinope. Intervenne al Concilio Ecumenico Vaticano nel 1869, e morì in patria.

1899 - DOMENICO TACCONE-GALLUCCI
Nato in Mileto il 26 aprile 1852, Dottore in Teologia, Canonico Penitenziere e Vicario Generale Capitolare di Mileto, Professore di Scienze sacre e Deputato del Seminario, Convisitatore diocesano, Promotore fiscale, esaminatore prosinodale di Mileto e sinodale di Nicotera, preconizzato Vescovo tit. di Amata dal Pontefice Leone XIII nel Concistoro segreto del 1° giugno 1888, successo per coadiutoria il 14 dicembre 1889, Prelato Domestico di Sua Santità ed Assistente al Soglio Pontificio.

1909 - GIUSEPPE LEO
Nato ad Andria il 25 marzo 1864. Fu eletto il 25 giugno 1909. Consacrato a Roma dal Cardinale Francesco Cassetta l'11 luglio 1909. Promosso Arcivescovo di Trani e Barletta l'8 marzo 1920.

1921 - FELICE CRIBELLATI
Nato a Staghiglione (Pavia) il 25 maggio 1885, fu ordinato il 21 settembre 1907. Eletto il 9 giugno 1921 e consacrato dal Cardinale B.Pompili il 29 giugno 1921. Ha preso possesso delle diocesi di Nicotera il 7 settembre e di Tropea il 9 settembre 1921. Il 1° febbraio 1952 morì a Tropea e fu sepolto in Cattedrale. Dalla morte di Cribellati all'ingresso di Agostino Saba fu Amministratore Apostolico il Vescovo di Mileto ENRICO NICODEMO, dal 1952 al 1953.

1953 - AGOSTINO SABA
Nato a Serdiana (Cagliari) l'11 novembre 1888, fu ordinato Sacerdote il 10 agosto 1914. Eletto il 25 agosto 1953 e consacrato dal Cardinale I. Schuster il 4 ottobre 1953, ha preso possesso delle Diocesi di Nicotera il 18 novembre e di Tropea il 21 novembre 1953. Promosso Arcivescovo di Sassari il 16 marzo 1961. Morì a Sassari il 19 gennaio 1962.
Dopo la sua morte e fino all'ingresso di Giuseppe Bonfiglioli fu Amministratore Apostolico VINCENZO DE CHIARA, Vescovo di Mileto, dal 3 maggio al 2 e 4 luglio 1961.

1961 - GIUSEPPE BONFIGLIOLI
Nato a S. Carlo Ferrarese, nell'Archidiocesi di Bologna, fu eletto il 29 marzo e consacrato il 21 maggio 1961.

MILETO, TROPEA E NICOTERA
Dall'11 luglio 1973 furono personalmente affidate
al Vescovo di Mileto anche le Diocesi confinanti di Nicotera e Tropea

1973 - VINCENZO DE CHIARA
Nato a Stigliano (Matera) il 2 aprile 1903, fu ordinato sacerdote di Tricarico il 3 aprile 1930.
Frequentò il pontificio Istituto Biblico di Roma, dove acquisì il diploma di S. Scrittura. Divenne quindi professore di S. Scrittura, liturgia e lingua ebraica a Salerno (1933), Chieti (1934-44) e ancora Salerno (1941-50). Il 5 ottobre 1950 fu nominato parroco, della nuova parrocchia di S. Antonio di Padova, nella nativa Stigliano. Fu eletto Vescovo di Mileto l'8 maggio 1953 e consacrato il 12 luglio 1953 in Stigliano dallo stesso Vescovo Raffaele delle Nocche, che lo aveva ordinato sacerdote 23 anni prima. Fece il suo ingresso nella diocesi di Mileto il 12 agosto 1953.
Fu poi nominato Vescovo delle tre diocesi, di Mileto, Nicotera e Tropea, l'11 luglio 1973. Si ritirò, per raggiunti limiti di età, il 5 marzo 1979. Morì a Tropea il 30 novembre 1984, alla "Casa di Carità".
Alla sua morte subentrò, quale Amministratore Apostolico, l'Arcivescovo di Reggio, AURELIO SORRENTINO.

1979 - DOMENICO TARCISIO CORTESE