Francesco Toraldo, da L. Crasso, Elogi di capitani illustri, Venezia, 1683.
 

FRANCESCO TORALDO,
Patrizio di Napoli e di Tropea

di Salvatore Libertino


Principe di Massa e Duca della Palata, figlio di Vincenzo d'Aragona, patrizio di Tropea, e Diana Filomarino, nacque a Napoli nel 1585. Nipote paterno del celebre condottiero tropeano Gaspare Toraldo, Barone di Badolato e Colonnello di 1200 fanti distintosi alla battaglia di Lepanto, si diede fin da giovane alla carriera delle armi, seguendo come venturiero i più celebri comandanti dell'epoca.
Col fratello Gaspare si comportò con molto valore alla battaglia di Nordlinghen . Portandosi poi col Cardinale infante Ferdinand von Österreich a Bruxelles, ebbe una compagnia di fanti. Nel 1637 riuscì a penetrare in Breda assediata dall'Oranges. Nel 1638 ebbe il posto di maestro di campo e si trattenne in Fiandra per tutta la campagna del 1639. L'anno dopo tornò a Napoli e la difese, quando era minacciata dall'armata francese, guidata dall'arcivescovo di Bordeos. Passò quindi in Spagna dove fu fatto prigioniero. Liberato, ebbe la nomina a governatore generale delle armi nel vicereame di Catalogna. Difese contro i francesi i forti di Clitusum ed ebbe quindi la custodia di Cliniares. Difese valorosamente Terragona, uscendo spesso dal campo assediato per provocare danni ai francesi. A tale proposito il Filamondo narra che il 24 agosto 1644, investito il quartiere generale avversario, riuscì a trucidare almeno trecento nemici, prendendo quattro bandiere per fasciarsi una ferita e inchiodando quattro pezzi di cannone.
Le sue azioni valorose lo posero in alto credito dei regnanti di allora quale uno dei migliori capitani degli eserciti di Spagna, dove fu insignito dell'Ordine di San Giacomo. Assediato il Cantelmo in Bolaguer, il Toraldo si portò verso Ager per procacciare, riuscendovi, viveri e munizioni; attaccato, combatttè a lungo, permettendo così al Cantelmo di uscire da Balaguer.
Tornato a Napoli pieno di gloria, fu nominato consigliere collaterale del regno. Il 26 settembre 1645 il Re lo investì Principe di Massalubrese col dono del feudo e il 20 maggio 1646 Duca della Palata, ereditato dal padre. Prese in moglie nell'aprile del 1647 la bella tropeana Donna Alina (Elvira) Frezza, Duchessa di Castro, figlia di Don Marino e di Ippolita Orsini dei Conti di Pacentro e Oppido, già vedova di Alessandro Pallavicini e di Fabio Frezza,  ma non fece in tempo di nascere il frutto del loro amore che scoppiò la rivolta di Masaniello. Alla morte di questi, il popolo napoletano corse alla casa di Francesco Toraldo per costringerlo ad assumere il comando delle milizie popolari. Presi gli ordini dal vicerè, accettò tale carica e cercò per prima cosa di mitigare la ferocia della plebe, proibendo gli incendi, impedendo le rapine, tentando e riuscendo ad accordare il popolo col vicerè.
Ma don Giovanni d'Austria con l'armata spagnola assalì la città e la fece bombardare dalle navi. A questo punto il comportamento del Toraldo, improntato a mitigare l'azione del popolo esortandolo ad un'azione pacifica verso il Re, alimentò il dubbio da parte della plebe della lealtà del suo Capitano Generale che venne accusato di tradimento e condannato a morte. Il 22 ottobre 1647 fu decapitato per questi gloriosi delitti, quale reo di aver voluto servire fedelmente il suo re.
Quando gli fu intimato di prepararsi all'esecuzione capitale nel giro di un'ora, si avviò al patibolo con l'animo calmo del giusto e del credente, abbracciando e baciando più volte un crocifisso, poi rivolgendosi al pubblico, che lo volle comandante e ne chiese la testa, gridò: <<Io moro per Dio, per il re e per la patria poicchè quanto oprai è stato ad effetto di riunire i disuniti e procacciare pace e quiete a tutti.>>.
A Tropea in Casa Toraldo è custodito un dipinto settecentesco che raffigura il Nostro condottiero in divisa da guerra, che si riporta di seguito. A margine dell'immagine impressa nella tela e fedelmente ripresa dall'incisione inserita nel volume del Crasso, Elogi di Capitani illustri, Venezia 1683, vi è una lunghissima didascalia in latino che ne sintetizza l'esaltante vissuto e la carriera in armi.


Il dipinto del Condottiero Francesco Toraldo custodito a Tropea in Casa Toraldo

""D. FRANCISCUS TORALDUS AB ARAGONIA D. VINCENTII NOBILIS NEAPOLITANI FILIUS ET D. DIANAE FILOMARINO DE CAPUENSI SOLIO AN. D. MDLXXXV NEAP. NATUS EST - MULTIS STRENUISQUE REBUS IN FLANDRIA HISPANIAQUE GESTIS MAGNAM CUM FRATRE D. GASPARO GLORIAM CONSECUTUS EST ATQUE HISPANIENSIUM COPIARUM DUX VIRTUTE PRAESTANTISSIMUS EST HABITUS - REGIS MUNIFICENTIA PRAEDIO FIDUCIARIO DONATUS MASSALUMBRENSIS PRINCEPS CREATUS EST PALATAEQUE DUX ANTIQUAE REGIONIS AVITAE POSSESSIONIS - MADRITI SANCTI JACOBI ORDINI ASCRIPTUS EST - NEAPOLI D. HELVIRAM FREZZA UXOREM DUXIT - INTER VICAR. REGNI TUMULTUS NEAPOLITANI POPULI MAG.VS CAPITANEUS FACTUS EST - IMPERII SEXAGINTA POST DIES IN TUMULTVARIUM IUDICIUM DEDUCTUS CAPITEQUE DAMNATUS EST - EA ANIMI SERENITATE MORTEM OPPETIIT QUA VIRI IUSTI QUIQUE CHRISTI FIDEM SEQUERENTER PRAEDITI SUNT - ANTE DIEM DEC. PRIMUM KAL. NOV. AN. D. MDCXLVII AB IIS IPSIS QUIPRAECLARUM EUM CONSALUTAVERANT DUCEM MISERE NECATUS EXCRUCIATUSQUE EST.""
 

TITOLI
Signore di Palata per concessione dell’ava, Patrizio Napoletano, Patrizio di Tropea, Sergente Maggiore dell’esercito spagnolo in Fiandra nel 1637, Comandante di un terzo e poi Maestro di Campo nel 1638, Generale d’artiglieria in Spagna nel 1640, Cavaliere dell’Ordine di San Jago, Consigliere e Collaterale del Re di Spagna, 2° Marchese di Tollo dal 1641, 1° Principe di Massalubrense investito il 26-9-1644, 1° Duca di Palata investito il 20-5-1646; fu eletto Capitano del Popolo dalla plebe rivoltosa di Napoli nel 1647.
Il 4.1647 sposa Donna Alina Frezza Duchessa di Castro, figlia di Don Marino Frezza e di Ippolita Orsini dei Conti di Pacentro e Oppido (+ post 1647), già vedova di Alessandro Pallavicini e di Fabio Frezza.
 

BIBLIOGRAFIA
ALDINARI B., Memorie istoriche di diverse famiglie nobili, così napoletane che forestiere, Napoli 1691.
BISACCIONI M., Storia delle guerre civili, Venezia 1652
CAPRIATA P., Storia d'Italia, Genova 1638
CRASSO L., Elogi di Capitani illustri, Venezia 1683
DE LELLIS C., Discorsi delle famiglie nobili di Napoli, Napoli 1694.
FILAMONDO R. M., Il genio bellicoso di Napoli, Napoli 1694.
GUALDO PRIORATO G., Della guerra di Ferdinando II e III imperatore e del re Filippo IV di Spagna, Venezia 1640
DI TARSIA P. A., Tumulto de la Ciudad y regno de Napoles en el ano de 1647, Lione 1676
TORALDO F., Le investiture di casa Toraldo nel 1500 e 1600, Tropea 1906
TORALFO F., Il sedile e la nobiltà di Tropea 1898
Lettera del Cordiale Infante al Cantelmo, del 28 ott. 1635
Lettera del re Cantelmo, del 24 nov. 1643