Su d'un sovrano
Popolo
Sovrano più
non v'è:
Al foco indegne
imagini,
Itene ormai, dei
re.
Già dalle
vostre ceneri
Sorge libertà,
Che annunzia al
mondo libero
la sua sovranità.
O foco, almo principio
Del tutto creator,
I regi in te ritrovano
Un nume distruttor.
Perisca una progenie
Nemica di virtù,
Che l'uom costringe
a gemere
In dura servitù.
Accendi, deh! Prometeo,
Tua face ai rai
del sol:
Reca la vita e
l'anima
In questo amico
suol |
Albero della Libertà
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Possa per te risorgere
A' rei d'un più
bel dì
L'uom, che tra
ceppi barbari
A Libertà
mori.
O predator dell'Anglia,
La speme tua qual'è?
Al libero Vesuvio
Vuoi ricondurre
i re?
Trema: tue navi
in cenere
Fra poco ridurrà
Il divorante incendio,
che i re consuma
già.
E non temer che
al Caucaso
Giove ti leghi
il piè,
Se giove è
re dei despoti
Noi non abbiam
più re.
Questo, che all'
aure sventola
Vessillo tricolor,
Rispetto a Numi
imprimere
Sa nelle sfere
ancor!
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