IRMA
SCRUGLI:
UNA
VITA
OLTRE
IL
TEMPO
Articolo apparso in "La Piazza", Anno I, n.8, ottobre 1994
Se n'è andata!
In silenzio, come in silenzo aveva sempre coltivato i suoi ideali e le
sue opere.
Ci lascia, a testamento
spirituale, un chiarissimo messaggio: operare sempre e ovunque per testimoniare
e praticare i dettami dell'Amore Evangelico, impareggiabile strumento migliorativo
della nostra imperfetta "umanità". Ed è in forza di questo
messaggio che possiamo dire che la "Signorina Irma" ha concluso il suo
cammino terreno, ma non la sua opera, che sarà proseguita ed ampliata
da tutti coloro che La porteranno riconoscenti nella mente e nel cuore.
Una esistenza, la sua,
interamente dedicata al servizio del prossimo: realizzazione piena di ideale
di vita; quell'ideale che l'aveva portata a divenire una "Carmelitana della
Strada". Una di quelle "Sorelle" che "non hanno chiostro, nè vita
comune, nè abito religioso, ma fanno del loro spirito una cella
silenziosa".
Era nata a Tropea il 4
settembre 1907 dal Conte Antonino Scrugli e da Maria Greco.
Ancora adolescente sognava
di entrare nel Carmelo, spinta dal desiderio di consacrarsi a Dio nel silenzio
e nella preghiera.
Poi, a vent'anni, l'incontro
con Don Mottola, il grande Apostolo; incontro che segnò l'esistenza
di entrambi. E' fuor di dubbio che le due anime furono completamento ed
integrazione reciproca e che le intuizioni profetiche dell'Apostolo trovarono
piena realizzazione nel fervido impegno di "Sorella Irma". Come è
certo che fu l'impegno che Ella profuse, assieme alle "Consorelle", nell'assistenza
ai poveri, nella attività di Azione Cattolica, a confermare a Don
Mottola quelle regole, che avrebbero portato alla nascita delle "Oblate
del Sacro Cuore". Alle quali sono demandate - come egli scriveva - "le
opere di apostolato che la Chiesa propone...Pertanto le Oblate...attendono:
all'insegnamento del catechismo, specialmente ai rurali e agli umili, a
promuovere e sostenere l'azione cattolica, a servire Cristo nei fratelli
ammalati e poveri, in coloro che la sofferenza fisica o morale ha emerginati".
E che devono "restare nel mondo per essere maggiormente pronte nell'avvertire
la voce del dolore e della solitudine". E per questo "Dettato" il 24 dicembre
1933 la signorina Irma, assieme ad un gruppo di altre anime, emise i voti
di "Carmelitana della Strada".
Profuse sempre impegno
costante ed indefesso nel curare i corpi dei poveri e le anime dei diseredati,
tanto da divenire ben presto la "Sorella Maggiore delle Oblate del Sacro
Cuore". Ma sentì che non bastava: avvertiva la necessità
di ospitare i bisognosi sotto un tetto sicuro. E così mise a disposizione
due camere di sua proprietà.
Poi, sotto la guida e la
spinta di Don Mottola, nel 1936 si adoperò per la nascita della
Casa Madre, tuttora esistente in via Abate Sergio. E poi via via per la
realizzazione di altre opere di accoglienza e meditazione: l'Istituto "Sacro
Cuore" a Tropea Marina nel 1944, la "Casa di Riposo" a Limbadi nel 1946,
la "Casa della Carità" a Vibo Valentia nel 1956, l'Istituto "Madonna
di Fatima" a Roma nel 1966, la "Casa di Preghiera" a Corello nel 1980,
e, per ultimo, il "Villaggio Don Mottola" di Tropea, nel quale profuse
ogni energia fisica e spirituale ed anche i suoi beni materiali.
Ricorderemo sempre la serenità
del suo sguardo, la pacata e rasserenante dolcezza del suo dire, l'esempio
della sua opera forte e riservata.
"Il tempo - scriveva Don
Mottola - è limite che condiziona la nostra corporeità e
tarpa il volo".
Ma la Signorina Irma, ne
siamo certi, è, ormai, al di là del tempo!