GLI
OBLATI
DEL
SACRO CUORE
Attento ai <<segni>>
dei tempi, comprese che per i bisogni della società erano necessarie
della anime che ad una profonda interiorità armonizzassero forme
nuove di apostolato.
Nasce, così, alla
luce della sua spiritualità e sotto la spinta delle sue attività
apostoliche, un movimeno, che si delinea gradualmente e prende la forma
di Istituto Secolare, come è stato definitivamente strutturato.
Egli parte dal principio
che prerequisito indispensabile per l'apostolato è la contemplazione
e -secondo l'insegnamento di S. Tommaso- contemplata <<aliis tradere>>,
trasmettere, cioè, agli altri ciò che prima, in comunione
con Dio è stato contemplato; è la sintesi dell'azione e della
contemplazione, che troviamo armonizzata in Gesù e nella Madonna,
che D. Mottola definisce la <<via mista>>, che è il
grado più eminente della vita spirituale.
Infatti, scrive il Servo
di Dio, il primo grado è l'azione, che è rappresentata
nell'Evangelo da Marta, la sorella di Lazzaro, tutta presa dalle faccende
esterne; il secondo è la contemplazione pura, rappresentata
da Maria, che è assorta ai piedi del Maestro; il terzo, è
la via mista, quella scelta da Gesù e dalla Madonna: <<Gesù
scelse per sè la via mista, contemplazione e azione, la vicenda
di Cristo è la nostra vicenda>>.
Poste queste premesse,
sorgono, già nel 1930 i Sacerdoti Oblati del
Sacro Cuore, che rimangono sacerdoti diocesani,
ma <<si fondono in unità con il proprio Vescovo>> con
il voto di ubbidienza, il voto di castità e la promessa di povertà.
Per un apostolato fecondo, dovranno essere i <<cenobiti>>
della strada. D. Mottola esprime con forza e plasticità di immagini
questo concetto: <<L'apostolato di fatto - per cui abbiamo rifiutato
la cella e siamo rimasti viandanti nel mondo - discende della pienezza
della contemplazione: come dai nevai la forza dei fiumi, che pur tornano
al mare, ansiosi di azzurro, per essere riassorbiti dal sole>>.
I
Sacerdoti Oblati promuovono iniziative per la formazione del clero e la
fraternità sacerdotale, con la collaborazione pastorale, ritiri
e corsi di esercizi spirituali.
Don Francesco Ruffa, l'Arciprete di Parghelia