LA PARROCCHIA DI SAN
DEMETRIO IN TROPEA
- Annotazioni storiche -

di Armando Granelli


La Chiesa di San Demetrio Martire era una delle dodici Chiese Sacramentali della città di Tropea nelle quali si amministravano i Sacramenti in tempi remotissimi.
Esse erano:
1.   S. Pietro ad ripas
2.   S. Giorgio
3.   S. Nicola dei Gazzaniti
4.   S. Demetrio
5.   S. Nicolò della Piazza
6.   S. Basilio
7.   S. Michele
8.   S. Giovan Battista
9.   S. Giacomo
10.  S. Caterina
11.  S. Nicola della Cattolica
12.  S. Andrea

"In seguito essendo state concesse S. Pietro ad Ripas ai frati conventuali (1295) e S. Nicola della Cattolica ai P.P. Gesuiti, le Parrocchie si ridussero a dieci. Tutte le dodici per altro non erano che cappelle, nelle quali il Capitolo, a cui spettava la cura delle anime dell'Università, teneva fissi dodici cappellani ad amministrare i Sacramenti; e poi questi medesimi a turno ministravano unitamente ai canonici nella Cattedrale" (Capialbi p. XVII).
A 26 giugno 1570 fu Vescovo di Tropea Girolamo II De Rusticis che governò la Diocesi per 23 anni. Scrisse il Capialbi: "Siccome la cura delle anime si esercitava confusamente da tutti i Canonici della Cattedrale, così il nostro Vescovo saggiamente pensò di togliere quiesto abuso e vi eresse la dignità Arcipretale, cui addisse escusivamente la cura delle anime, e la provvide di competente prebenda".
Il Taccone Gallucci scrive: "Il Vescovo Girolamo De Rusticis diede poscia la cura delle anime del Sobborgo e dei forestieri dimoranti in Tropea all'Arciprete della Cattedrale, costituendolo come quinta dignità del Capitolo; e divise la città in quattro parrocchie che sono le attuali: S. Demetrio, S. Giacomo, S. Nicola e Santa Caterina."
Purtroppo per accertare l'origine delle quattro parrocchie interne di Tropea in sostituzione delle Chiese Sacramentali sotto la giurisdizione capitolare, manchiamo, fino al momento di documenti autentici; dobbiamo quindi affidarci a notizie di seconda mano.
Non abbiamo notizie storiche per accertare dove sorgeva la Chiesa Sacramentale di S. Demetrio e quelle riguardanti le attività parrocchiali dopo la creazione in Parrocchia sono molto incerte.
Consultando i libri parrocchiali risulta che nell'anno 1629 a 16/5 la notazione di matrimonio Franzone Morella è controfirmata da P. Antonio Pisano Rettore della Parrochhia di S. Nicola della Cattolica e della Chiesa di S. Demetrio.
L'ultimo atto nel quale risulta la firma "Chiesa Parrocchiale di S. Nicola della Cattolica è del 1662 a primo luglio in testa al quale si legge: D. Desiato Tripodi Parroco della Chiesa Parrocchiale di S. Nicola della Cattolica cum adnexis. Dopo di questo, tutti gli atti sono intestati e firmati dal Parroco della Chesa Parrocchiale di S. Demetrio.
Evidentemente, nella prima ripartizione parrocchiale, la Chiesa titolare Parrocchiale era Santa Maria della Cattolica e la Chiesa sacramentale di S. Demetrio le era annessa.
La Chiesa di S. Maria della Cattolica era la primitiva Cattedrale di Tropea, come si può storicamente provare (attualmente Chiesa dei P.P. Liguorini).
In precedenza, risulta una Bolla di Papa Paolo V diretta al P. Tarquinio Spulisi del 1605 come Rettore della Parrocchiale Chiesa di S. Nicola della Cattolica (Arch. Vescovile).
In seguito e fino al 1661, tutti gli atti sono firmati dal Cappellano o Rettore ed anche Parroco della Chiesa Parrocchiale di S. Maria della Cattolica e della Chiesa di S. Demetrio.
A 17 gennaio 1707 Mons. Ibanez aggregò alla Chiesa di S. Demetrio, oramai Parrocchia indipendente, il beneficio di S. Nicola dei Gazzaniti.
La Parrocchia di S. Demetrio durò nella sua Chiesa fino a quando questa non fu abbattuta dal terremoto del 1783.
Dopo il flagello, il Parroco di S. Demetrio si è servito per diversi anni, per l'amministrazione dei Sacramenti, d'ordinario, della Chiesa di S. Giacomo; segno evidente che la Chiesa Parrocchiale era andata in rovina.
Non vi sono elementi per stabilire dove sorgeva la Chiesa di S. Demetrio prima del terremoto del 1783. Vi sono però degli indizi.
Dagli atti di S.V. di Mons. Mele risulta che nel 1801 la Parrochhia di S. Demetrio era sistemata nella Chiesa dei Minori Conventuali "causa terremotus".
Quanto alla ubicazione della Chiesa di S. Demetrio, per riconoscerla, dobbiamo partir dal principio, secondo quanto precede, che detta Chiesa dovea sorgere nelle immediate vicinanze della Chiesa di Santa Maria della Cattolica.
Questa Chiesa sulla fine del 1500, primi del 1600 fu data ai P.P. della Compagnia di Gesù. Essa venne demolita e i P.P. ne costruirono un'altra annettendovi le Case dei Gannella che servirono per la costruzione del Collegio.
Chiesa e Collegio sono sull'appicco; di fronte sono le case "allora" degli Scattaretica. Seguono sulla linea i Palazzi di Tocco, D'Aquino, Toraldo Di Francia.
Il 5 febbraio 1783, poco dopo mezzogiorno, un terremoto di forza inaudita sconvolse tutta la regione Calabra.
Questo terremoto avvenne in "Sede Vacante" in quanto il Vescovo del tempo Mons. Felice Paù era morto a Villa Felice il 6 novembre 1782 e venne designato come Vicario Capitolare il Decano Tommaso Polito. Morto questi nel 1783 a dicembre, il Capitolo scelse a Vicario l'Arciprete Francesco Cortese; sospeso questo dal Metropolita, fu eletto il canonico Leonardo Adilardi; morto anche questo a 12 dicembre 1784 il Capitolo nominò l'Arcidiacono Gaetano Paladini che resse la Curia fino all'arrivo del Vescovo successore Mons. Vincenzo Monteforte che prese posesso della Diocesi a 4 giugno 1787.
I danni furono ingenti: ottanta morti a Tropea e diverse centinaia nei paesi vicini; è caduta la Cattedrale, il campanile, si è rotta la campana maggiore, è caduto l'episcopio e molte chiese parrocchiali.
 Il Capitolo si riuniva in un primo tempo a Santa Maria dei Latini (dove oggi è il Calvario) poi nella Chiesa di S. Francesco dei Conventuali.
Fu allora che sotto la direzione dell'Ing. Sintes, munito di pieni poteri, furono abbattute le chiese pericolanti: S. Nicola della Piazza nell'antica piazza dei pesci, parrocchia aggregata a quella di S. Giorgio, S. Demetrio aggregata a S. Francesco dei Conventuali, S. Caterina aggregata alla chiesa dei Domenicani. Come pure sotto la direzione del Sintes furono decurtati in altezza molti palazzi patrizi.
S. Pietro ad Ripas e i P.P. Conventuali.
I Figli di S. Francesco di Assisi introdussero la regola Serafica in Tropea per benignità dell'insigne ed invitto Pontefice Bonifacio VIII (Benedetto Gaetani d'Anagni) e per voto ed istanza del popolo tropeano. Il Vescovo ed il Capitolo generosamente offrirono ai Frati la Chiesa di S. Pietro ch'era servita da uno dei Cappellani del Capitolo per la cura delle anime della Città e sobborgo ed un orto presso il mare. Quindi si eresse una decente chiesa ed un convento, sotto la invocazione della B.V. Immacolata e di S. Francesco. La Comunità accolse personaggi distinti per santità e dottrina. Nel 1796, essendosi diroccata la Chiesa del Parroco di S. Demetrio, e poichè era chiuso il convento, venne dall'autorità competente installato nella Chiesa stessa il Parroco suddetto, rimanendovi anche dopo la reintegrazione dei Frati, dal 1819 fino al tempo odierno.
Da un Regesto di Papa Bonifacio VIII del 1296 diretto al Guardiano ed ai Frati dell'Ordine dei Minori apprendiamo che per istanza del popolo tropeano "ut fratribus memorati Ordinis pro eorum mansione et habitaculo" venisse concessa "Parochialem Ecclesiam sitam iuxta ripas Tropeae, spectantem ad collationem ipsorum Episcopi et Capituli, quae tamen collata erat in beneficium Nicolao Presbitero ecclesiae Tropien, cum horto sibi contiguo, concedere dignarentur.".
Da detto documento chiaramente si deduce che al posto dove sorge attualmente la Chiesa detta di S. Francesco o dell'Immacolata dei Minori Conventuali, era Parrocchia di S. Demetrio e la caserma dei R.R. Carabinieri, già convento degli stessi Padri, era una chiesa titolata S. Pietro ad Ripas ed un orto attiguo. Evidentemente la chiesa fu demolita e sul posto sorse il Convento e la Chiesa attuale la quale non è certo la prima dopo la donazione di P.P. Bonifacio, per quanto una bella Chiesa del sec. XVI e più tardi ancora decorata a stucchi.
E' da notare che la Chiesa di S. Pietro ad Ripas, elencata sempre tra le 12 Chiese Sacramentali alle dipendenze del Capitolo per l'amministrazione dei Sacramenti, viene nel Regesto del Papa Bonifacio qualificata come Parrocchiale: "Parochialem Ecclesiam sitam iuxta ripas Tropeae" e, più avanti: "ordinando che i Parrocchiani della stessa Chiesa di S. Pietro ritornassero alla Chiesa Parrocchiale di Tropea" (adiicens quod Parochiani ipsius Ecclesiae S. Petri ad Parochialem Ecclesiam devolvantur). Cioè alla Cattedrale dove il Capitolo aveva la cura delle anime.
A canto alla Chiesa, incorporata per un lato, è una cappelletta gentilizia di stile gotico della quale si conserva tutto, specialmente tutto il fronte con un bellissimo portale; l'altro lato a canto al portale è incorporato al palazzo dei Collareta (oggi Ospizio S. Rita) i quali hanno avuto possibilità di sciuparlo abbastanza.
Nell'interno si conservano affreschi che affiorano sotto l'intonaco. Sul portale, lavorato sulla stessa pietra, (arenaria del terziario) è l'Arme di Andrea d'Ungheria, 1342, sposo di Giovanna Regina di Napoli (+1382).
Siamo dunque alla fine del sec. XIV.
Ai due lati, sul portale, sono due stemmi; fino al momento non è possibile identificare l'appartenenza; la scoperta sarebbe di enorme importanza storica. Recentemente si è rinvenuto buona parte di un sarcofago in marmo con figure in altorilievo; ad un angolo del quale si riproduce uno degli stemmi sconosciuti. Evidentemente la Cappelletta apparteneva a questo ignoto che al tempo dovea essere tutt'altro che ignoto.
Risulta dal l. p. di S. Demetrio che nel 1689 fu seppellito Paolo Braccio nella Cappella dei S.S. Angeli Custodi "posita in Eccl S. Francisci Ass. in civitate Tropeae".
Da notare che la Cappella gentilizia veniva indicata con diversi nominativi: Lo Spirito Santo. Paolo Braccio era di famiglia nobilissima e facoltosissima. E' probabile che allo scavo venne fuori il sarcofago in marmo del precedente sepolcro, un pezzo del quale sarcofago servì da soglia a la porta di entrata alla Chiesa, opportunamente rivoltato.
Fu scoperto nel 1933, anno in cui vi furono i restauri della Chiesa, essendo Parroco il Rev.mo Can. Dott. Armando Granelli.
 
 

 
 
La Chiesa di San demetrio
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Santa Margherita